Oggetto del Consiglio n. 3738 del 19 giugno 2024 - Resoconto
OGGETTO N. 3738/XVI - Interpellanza: "Revisione della legge regionale 37/2010 in materia di tutela degli animali di affezione".
Bertin (Presidente) - Punto n. 45. Si è prenotato il consigliere Sammaritani, ha facoltà di parola.
Sammaritani (LEGA VDA) - Torniamo all'argomento benessere animali perché stimolati da un comunicato stampa dell'Assessorato del 20 maggio 2024, dove si interviene, spontaneamente, a quanto pare, da parte dell'Assessorato, per fare alcuni chiarimenti sulla gestione dei cani, dei gatti e, in generale, delle funzioni del canile/gattile regionale.
Si dice - faccio un excursus breve e sintetico perché il comunicato sarebbe un pochino più lungo, ma è riportato nell'interpellanza -, ad un certo punto, che si ritiene opportuno rappresentare la centralità del tema del benessere degli animali, siano essi presenti all'interno del canile/gattile o sul territorio regionale, quindi per questo - si continua - c'è una campagna di sterilizzazione e cura dei gatti del territorio gestita dal CELVA che prevede che gli stessi, una volta sterilizzati e curati, siano rimessi sul territorio. Di questo avevamo già parlato in un'altra iniziative anche abbastanza recente, Assessore.
"I gatti singoli o in colonie feline sono quindi riconosciuti e tutelati dalla legge italiana - si dice ad un certo punto - che attribuisce ai Comuni la responsabilità degli animali randagi presenti sul proprio territorio. Ne consegue che i gatti del territorio, siano essi privi di microchip o appartenenti ad una colonia felina, censita regolarmente, con l'unica eccezione dei gatti incidentati, non possono essere accolti nel canile/gattile regionale, né per le cure, né per la degenza.
In sostanza, per chi non conosce molto la materia, se si trova un gatto incidentato lo si può portare al canile/gattile; se si trovano, per esempio, gatti domestici vaganti o cucciolate rimaste senza mamma, questi non possono più venire ed essere accolti all'interno del gattile.
Per ulteriore chiarezza - si continua -, l'associazione animalista, che sta gestendo il canile/gattile in questo momento, non può intervenire recuperando i gatti vaganti. L'associazione si occupa del mantenimento della cura degli animali presenti all'interno della struttura regionale e del recupero e soccorso animali incidentali, siano essi cani e gatti e tramite una convenzione con il CELVA, del recupero dei cani vaganti (solo cani, non gatti).
Tutti gli attori coinvolti nella gestione degli animali da compagnia si stanno prodigando per il benessere degli animali (io questo lo sottolineo)".
Dice questo passaggio: "la struttura complessa di igiene, allevamento e produzioni zootecniche dell'Azienda USL è coinvolta attivamente in un progetto di recupero del benessere psicofisico del canile per dare loro maggiori disponibilità di essere adottati eccetera.
Ci si sta adoperando affinché all'interno dello stesso vengano adottate procedure chiare e semplificate, per agevolare il lavoro degli operatori e l'attività dei volontari (dichiarazioni di principio che poi vedremo).
In questo momento all'interno del canile/gattile stanno effettuando lavori di ristrutturazione per aumentare le aree verdi a disposizione dei cani e per migliorare gli spazi del gattile.
Dal 2015 ad oggi ci sono stati significativi investimenti - dice il comunicato - che ammontano a circa 680 mila euro; tutto questo a dimostrazione di come sia tenuto in considerazione il benessere degli animali, anche applicando con attenzione e cura le disposizioni di legge che si esprimono molto chiaramente in tal senso".
Considerato che durante la risposta alla nostra interpellanza sul tema del futuro e rinnovo della convenzione per la gestione del canile/gattile regionale dello scorso Consiglio, il Presidente della Regione, che sostituiva in quel momento l'Assessore, faceva cenno al fatto che sarebbe in corso la revisione della legge regionale 37/2010 appunto sul benessere animale, interpelliamo il Presidente della Regione e l'Assessore competente per sapere se sia reale intenzione del Governo regionale di giungere alla revisione della legge 37/2010 prima del termine della corrente consiliatura; in secondo luogo, quale sia lo stato dell'arte dei lavori di revisione di questa legge e se siano già stati interpellati i soggetti di settore coinvolti al fine di stabilire gli indirizzi del nuovo testo normativo.
Presidente - Risponde l'assessore Marzi.
Marzi (SA) - Grazie collega Sammaritani per quest'iniziativa. Lei sa che io normalmente non ringrazio per le iniziative, ma nel caso specifico lo faccio perché ovviamente consentirà di trattare un tema.
Non abbiamo, tra l'altro fatto, il comunicato stampa in autonomia, ma il tema trattato in Aula e probabilmente anche la sensibilità sul territorio hanno fatto sì che siano arrivate tantissime richieste, mail, incontri su questo tema da parte di associazioni e di persone sensibili al tema, per cui abbiamo avuto occasione di conoscere tante persone e di poter spiegare loro quello che nel comunicato è segnalato.
Ringrazio il consigliere Sammaritani per darmi l'opportunità di dichiarare apertamente che sì, è intenzione di questo Governo procedere con la revisione della legge regionale 37/2010; la revisione si vede necessaria anche in seguito all'entrata in vigore del regolamento UE 2016/429 che, nell'allegato I, elenca le specie di animali da compagnia.
Nella parte A dell'allegato troviamo cani, gatti e furetti, mentre nella parte B troviamo gli invertebrati, gli acquatici ornamentali, anfibi, rettili e volatili intesi come esemplari di specie avicole diverse da polli, tacchini, faraone, oche, anatre, eccetera, e mammiferi come i roditori e conigli diversi da quelli destinati alla produzione alimentare.
Ciò significa che accanto a cani, gatti e furetti sono a tutti gli effetti considerati animali da compagnia anche quelli cosiddetti non convenzionali, o non tradizionali, che sono oramai molto presenti nelle abitazioni e nelle famiglie, quali conigli roditori, uccelli acquatici ornamentali, invertebrati, rettili e anfibi.
Inoltre, a livello nazionale, il decreto legislativo 134/22 ha portato alla stesura, con il decreto 7 marzo 2023 del Ministero della salute, del manuale operativo inerente alla gestione e al funzionamento del sistema di identificazione e registrazione degli operatori degli stabilimenti e degli animali (il sistema I&R).
Sono quindi diversi gli aspetti che vanno aggiornati, non solo dal punto di vista normativo, ma anche e soprattutto da quello verso un maggiore e diversificato benessere animale.
Venendo alla domanda n. 2, la struttura competente del Dipartimento sanità e salute ha iniziato da qualche tempo la revisione della legge per aggiornarla sotto l'aspetto normativo. É intenzione, proprio nelle prossime settimane, di iniziare le audizioni di tutte le associazioni animaliste presenti sul territorio regionale, dei servizi veterinari che si occupano della sanità animale, dell'epidemiologia veterinaria, del benessere animale da compagnia, dell'igiene di allevamenti e produzioni zootecniche, dell'Ordine dei medici veterinari, delle strutture competenti del Dipartimento politiche sociali del CELVA, del Corpo forestale della Valle d'Aosta e di ogni altro soggetto che si riterrà necessario ed utile coinvolgere al fine di arrivare alla stesura di un documento il più possibile condiviso.
È in questa logica aperta e condivisa, infatti, che intendiamo anche approcciare la procedura ad evidenza pubblica per il futuro rinnovo della gestione del canile/gattile regionale, alla quale stiamo lavorando.
Questi incontri saranno anche l'occasione per continuare a spiegare e condividere la normativa sui gatti rispetto ai ruoli e all'impegno dei Comuni e del canile/gattile regionale che, grazie anche alle sue iniziative consiliari, stiamo diffondendo e condividendo con tanti cittadini e cittadine che riscontriamo essere particolarmente interessati/interessate al tema.
Tra l'altro, l'attuale normativa che gestisce i gatti è una normativa che esiste da sempre, non è cambiata naturalmente con l'ultimo soggetto che gestisce il canile/gattile regionale.
Presidente - Per la replica, la parola al consigliere Sammaritani.
Sammaritani (LEGA VDA) - Ringrazio anch'io lei, Assessore, e spero che la sensibilità su questi temi venga sempre più manifestata anche da parte del Governo regionale, e mi auguro che comunque anche i nostri piccoli stimoli, nella limitatezza delle nostre possibilità, possano aver portato il tema all'ordine del giorno.
Voglio quindi avere ancora un approccio costruttivo, pur preannunciando che la nostra attenzione sarà costante su questo tema fino sicuramente al termine di questa consiliatura, visto che l'impegno è stato assunto mi pare in modo esplicito in ordine al fatto che si voglia andare alla revisione della 37/2010 entro il termine di questa consiliatura.
Quello che mi preme sottolineare è che sicuramente si possono fare tutte le leggi che si vuole, l'ho già detto anche nello scorso intervento; importante è che poi si metta in atto ciò che nelle leggi è previsto e lo si applichi in modo sensato e fattivo.
Il problema attuale è concreto, perché effettivamente c'è una lacuna, c'è un vuoto: il discorso del poter ricoverare i gatti incidentati, ma non i gatti domestici vaganti o cucciolate rimaste prive di mamma, che dovrebbero essere invece assistiti o comunque curati da parte dei Comuni, in realtà non avviene, perché ai Comuni è stata demandata questa competenza ma i Comuni non hanno il personale, non hanno le strutture, non hanno quindi le necessarie competenze per poter far fronte a queste esigenze. Questo è pacifico, perché abbiamo provato a chiamare e molti Comuni ci dicono che non sanno assolutamente come potrebbero affrontare questo problema, quindi questo è un fatto noto.
Peraltro, il senso di impotenza - perché poi ci siamo informati -, a livello di gestione attuale del canile/gattile, è quello di dover dire a chi telefona perché magari ha trovato un gatto non selvatico ma magari domestico ma che si è perso: "Non possiamo far nulla, vi dovete rivolgere altrove" e questo "altrove" non esiste.
Questo è un dato importante, perché al di là del benessere degli animali, che è sempre comunque la priorità, pensiamo anche - perché è già capitato e mi è stato segnalato anche questo - che magari un turista in vacanza qui trovi un gatto vagante e si trovi nell'impossibilità di rivolgersi a qualcuno. Il gattile non lo può prendere, il Comune non sa cosa fare e siamo in una situazione di impasse dove la pubblica Amministrazione è evidentemente carente e l'unica alternativa è quella di avere la possibilità che qualche volontario, qualche persona ben disposta, voglia accogliere quest'animale, o comunque farsi carico di una competenza che non sarebbe la sua, naturalmente.
Questo è un discorso delicato, anche perché di fatto, all'interno del canile/gattile i posti ci sarebbero. Io ho fatto la domanda esplicita: a fronte di un 150 posti per gatti, ne sono occupati qualche decina in questo momento, quindi in realtà non è neanche una questione né di possibilità di ricoverare questi animali, né di volontà dei volontari che si dedicano a quest'attività a titolo gratuito di supplire a questa carenza della pubblica Amministrazione.
Voglio essere ancora positivo per ora, però devo dire francamente che non ci si può nascondere dietro il dato normativo.
Io francamente spero e voglio comunque sempre credere nella buona fede: il comunicato che è stato emanato mi sa un pochino di excusatio non petita, però voglio mantenere ancora un atteggiamento positivo, quindi spero che si agisca quanto prima per mettere in atto anche delle iniziative che siano anche temporali, magari, ma che vadano a colmare queste lacune e nel frattempo si vada ad operare sulle norme in vigore, in modo da evitare che ci siano questi assurdi vincoli che poi alla fine fanno sì che chi ci rimette sono solo gli animali che, poverini, malgrado loro, non parlano ma soffrono comunque.
Facciamo attenzione. Noi sicuramente vigileremo attentamente; lo avete visto che ormai quasi quindicinalmente queste iniziative ci sono e quindi vuol dire che non lasciamo nulla di intentato.