Oggetto del Consiglio n. 3730 del 19 giugno 2024 - Resoconto
OGGETTO N. 3730/XVI - Interrogazione: "Notizie in merito all'utilizzazione di personale docente per il supporto alle scuole autonome per l'anno scolastico 2024/2025".
Bertin (Presidente) - Punto n. 9 all'ordine del giorno. Risponde l'assessore Jean-Pierre Guichardaz.
Guichardaz J. (FP-PD) - Il consigliere Restano, richiamata la nota del Dipartimento Sovrintendenza agli studi avente ad oggetto "Utilizzazioni del personale docente per il supporto alle scuole autonome per gli anni 24-25", preso atto del contenuto della scheda 3, "Promozione del sistema integrato, educazione, istruzione 0/6", interroga il Governo regionale su quante persone abbiano risposto all'avviso sopracitato: nessun docente ha risposto all'avviso relativo alla scheda n. 3, "Promozione del sistema integrato di educazione e istruzione 0/6", si precisa tuttavia che, a partire dall'anno scolastico 23-24, è presente una docente, con distacco a tempo pieno, sull'area relativa al sistema integrato di educazione e istruzione 0/6.
La docente ha chiesto di poter continuare il suo distacco anche per l'anno scolastico 24-25.
"Quanti gruppi di lavoro sono a oggi operanti sulla tematica": a oggi è attivo un gruppo di lavoro che si occupa del sistema integrato 0/6, brevemente definito "Tavolo 0/6", istituito con decreto sovraintendentizio n. 1884 del 10 febbraio 2023, aggiornato con pari decreto n. 3272 in data 20 febbraio 2024 - abbiamo aggiunto i sindacati.
È composta da rappresentanti di: Sovrintendenza agli studi, Assessorato sanità, salute e politiche sociali, istituzioni scolastiche, coordinatori pedagogici dei servizi alla prima infanzia, Università della Valle d'Aosta, Enti locali, famiglie, cooperative che gestiscono i servizi alla prima infanzia e, appunto, organizzazioni sindacali.
Si precisa che era stato istituito dalla Sovrintendenza agli studi nel 2021 anche un tavolo di lavoro ad hoc, inerente alla sperimentazione degli anticipi alla scuola dell'infanzia, protocollo d'intesa 557 del 14 gennaio 2021, successivamente rinnovato con decreto sovraintendentizio n. 25.217 del 30 novembre 2022, il cosiddetto "Tavolo anticipi" che ha concluso i suoi lavori nell'anno scolastico 22/23, di cui abbiamo parlato la volta scorsa, e ha concordato, in occasione dell'ultimo incontro del 20 giugno 2023 di affidare le considerazioni emerse nei suoi due anni di attività al tavolo 0/6 sopracitato, constatando che molto spesso i temi da affrontare e le azioni da proporre, comprese quelle di monitoraggio e supporto, erano comuni.
Chiede "Se sono state proposte e validate delle buone prassi relativamente al sistema integrato di educazione e istruzione 0-6": il sistema integrato di educazione e istruzione 0/6, di cui al decreto legislativo 65/2017, di cui abbiamo parlato diffusamente la volta scorsa, si configura come un'importante possibilità per porre finalmente l'educazione alla prima infanzia al centro di azioni che mirano a riconoscere quanto l'educazione e la cura dell'infanzia, nella fase precedente all'istruzione primaria, siano essenziali per fornire le basi per l'apprendimento permanente allo sviluppo dei bambini. Per sua stessa natura, tuttavia, il sistema integrato 0/6 non può risolversi in qualche modello preconfezionato, strutturato a partire da ricette a priori che garantiscano tempi, modi e percorsi.
In Valle d'Aosta, a partire dall'anno 2017, il Piano regionale di formazione dei docenti è aperto anche agli educatori e alle educatrici dei servizi della prima infanzia e dal 2021, al fine di facilitare la partecipazione alla formazione per il personale dei servizi alla prima infanzia, è stato allargato l'accesso alla GS Suite in uso al sistema scolastico a questa categoria professionale che può pertanto avere un indirizzo di posta elettronica istituzionale, cioè il nome più @mail.scuole.vda.it e accesso allo spazio condiviso e limitato di Google Drive, alle classi virtuali e alla piattaforma meet per la web conference.
Nel corso degli anni, in particolare con l'avvio di un apposito percorso formativo congiunto a partire dall'anno scolastico 22/23, le occasioni di confronto e di approfondimento tematico sono state molteplici e spesso vi è stata la possibilità di condividere nuove forme, modalità di continuità educativa didattica.
Se infatti la continuità tra lo 0/6 e il 3/6 si è finora configurata come un momento di confronto nelle fasi di passaggio - cioè sostanzialmente rivolto ai bambini di 3 anni in entrata alla scuola dell'infanzia - con il sistema integrato l'approccio si amplia verso la costruzione di un continuum, inteso come condivisione di riferimenti teorici, coerenza del progetto educativo e scolastico, intenzionalità di scelte condivise, in ciò promuovendo la qualità dell'offerta educativa intesa come un'integrazione al rialzo e non al ribasso.
Le diverse situazioni - di contesto anche territoriale, che sono elementi da analizzare e conoscere ai fini di un corretto e qualificato intervento professionale - impediscono dunque di prendere aprioristici modelli organizzativi come una linea da perseguire e, alla luce di tali riflessioni, le buone prassi finora analizzate consistono:
nell'impegno a perseguire sempre più frequenti momenti di confronto formativo e professionale tra educatori ed educatrici dello 0/3 e insegnanti del 3/6;
nel favorire il contatto e il confronto progettuale tra istituzioni scolastiche, servizi alla prima infanzia ed Enti locali;
nel condividere, con la più ampia platea possibile, le azioni messe in atto nei territori. A titolo esemplificativo il convegno "Unité per lo 0/6, parole chiave di un percorso formativo", organizzato dall'Unité des Communes Valdôtaines Mont-Cervin a febbraio del 2024, e i convegni di restituzione del percorso formativo congiunto realizzati ad Aosta nel 2023 e sabato scorso a Fènis - per la cronaca non erano nove gli insegnanti ma erano quattordici su una quarantina complessivi, quindi i numeri erano superiori, e per la cronaca gli insegnanti iscritti a tutto il percorso sono circa il 40% dei complessivi, quindi su dieci sono quattro... mi risulta essere circa 190 più o meno gli insegnanti iscritti, poi dovrei fare i calcoli precisi;
nel promuovere il monitoraggio anche avvalendosi di qualificate figure scientifiche, docenti universitari, assegnisti di ricerca dei progetti di continuità educativa attivati sul territorio regionale, prevedendo opportuni momenti di restituzione alla comunità professionale;
nel promuovere le identificazioni all'interno delle istituzioni scolastiche di apposite funzioni strumentali o referenti che possano espressamente ricoprire il ruolo di figure di contatto fra la scuola, l'Amministrazione e i servizi 0/3.
Da questa piccola sintesi si evidenzia come l'impegno sia notevole e sia tra l'altro non improvvisato ma che stia durando da anni e che vada nella direzione anche di sedimentare i dubbi di alcuni insegnanti o degli insegnanti che a oggi ritengono che questo tipo di modello sia un modello che li penalizzi.
A oggi iniziano a configurarsi le prime realtà, che potrebbero potenzialmente essere definite "Poli per l'infanzia": Jovençan, Roisan, oltre che alla peculiare situazione dell'asilo infantile Crétier-Joris di Saint-Vincent, saranno l'oggetto di appositi monitoraggi a cura del tavolo 0/6 di cui sopra.
Con l'intento di supportare tutte quelle realtà che si stanno avviando verso il sistema integrato di educazione e di istruzione, il tavolo sta lavorando alla definizione di un apposito protocollo, a garanzia del rispetto delle specifiche competenze, sia della scuola sia dei servizi 0/3, nonché finalizzata a fornire indicazioni in merito sia alla gestione organizzativa (la programmazione alla gestione educativa e didattica dei poli per l'infanzia, in ciò chiarendo ruoli, figure professionali, utilizzo degli spazi e dei tempi, sicurezza e privacy) sia alla possibile predisposizione di un coordinamento pedagogico territoriale regionale in prospettiva 0/6.
La frase che chiude le linee pedagogiche per il sistema integrato di educazione e istruzione 0/6 illustra con precisione il valore dell'impegno fin qui profuso e l'obiettivo a lungo termine che occorre avere il coraggio di perseguire.
La frase dice: "Investire nell'educazione fin dai primi anni di vita rappresenta un bene comune, in quanto mostra la vitalità di un paese e costituisce un indicatore di successo scolastico e una variabile strategica per incrementare i livelli culturali e d'istruzione della popolazione".
Presidente - Per la replica, consigliere Restano.
Restano (GM) - Grazie, Assessore, per l'articolata risposta. Le chiedo se può fornirmi una coppia di quanto da lei letto, perché non sono riuscito a seguire con la dovuta attenzione tutto quanto espresso. Forse ho capito male, ma mi dice che non si può racchiudere all'interno di buone prassi il percorso, ma poi termina dicendo che sarà redatto un apposito protocollo.
Ora non so bene quale sia la differenza tra le buone prassi e un apposito protocollo, però noi con quest'interrogazione intendiamo evidenziare quelle che potrebbero essere delle criticità, vale a dire anteporre il carro ai buoi, perché, avendo la disponibilità di risorse finanziarie, si investe ovviamente sulle strutture e poi dopo si avvia il polo 0/6.
Sarebbe bene, come le ho già anticipato in precedenza, avere un confronto con le operatrici, con gli informatori, con le insegnanti che si occupano del settore al fine di capire quali sono le specifiche esigenze di quel polo, come già da lei detto nella sua risposta... Per cortesia, prova a seguirmi Assessore? Sennò rischia solo di parlar con se stesso e di non poter cogliere quei piccoli spunti che le posso dare nel mio breve intervento. Allora le dico che se lei riuscisse a confrontarsi con questi insegnanti, siccome concordo con lei che il percorso va condiviso e che non esiste il bianco e il nero ma tra i due colori c'è di mezzo forse tutto l'arcobaleno, riuscireste ad avere un percorso comune, perché, vede, nove, quattordici, non lo so, le insegnanti della scuola dell'infanzia sono oltre duecento e questa scarsissima adesione dà rilievo all'importanza che voi avete dato a questo progetto.
In alcune istituzioni già lo fanno, la scuola valdostana era all'avanguardia, era un modello da esportare, soprattutto per l'infanzia, per il plurilinguismo, per la capacità d'introdurre in un modo verticale questi ragazzi ad affrontare la scuola primaria.
Condivido tutto il percorso che lei ha detto, ma forse questo percorso va studiato insieme agli attori principali, perché studiarlo solo tra gli Enti locali e l'Assessorato regionale non è valido.
Del resto, la mancanza di risposte, l'avviso che avete dato per il distacco all'USAS, è un altro dato eloquente dello scarso interesse, forse per le capacità di coinvolgere il personale interessato. Se lei mi fornisce la risposta, la leggo e poi potremo confrontarci.
Presidente - Con questo punto all'ordine del giorno, interrompiamo i lavori di questa mattina. Il Consiglio regionale riprenderà alle ore 15:00.
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La seduta termina alle ore 13:02.