Oggetto del Consiglio n. 3726 del 19 giugno 2024 - Resoconto
OGGETTO N. 3726/XVI - Interrogazione: "Informazioni circa la situazione del personale infermieristico nelle microcomunità di Doues e Roisan".
Bertin (Presidente) - Punto n. 19. Risponde l'assessore Marzi.
Marzi (SA) - Domanda n. 1: "La procedura prevista dall'Azienda USL per la somministrazione della terapia nelle strutture, in assenza dell'infermiere".
Come già rappresentato, confermiamo che la procedura prevista dall'Azienda USL per la somministrazione delle terapie nelle strutture territoriali è conforme alle disposizioni che disciplinano la materia e che sono contenute negli accordi Stato -Regione del 2001 e del 2003.
Più precisamente, come richiamato tra l'altro anche nello scorso Consiglio, il personale infermieristico prepara la terapia ed eventualmente la somministra al paziente, mentre gli operatori socio-sanitari aiutano gli ospiti nell'assunzione della stessa.
La procedura seguita dall'Azienda è disciplinata dall'accordo Stato-Regioni del 22 febbraio 2001, che nell'allegato B riporta, tra le competenze riconosciute all'operatore socio-sanitario, quella di aiutare per la corretta assunzione dei farmaci prescritti e per il corretto utilizzo di apparecchi medicali di semplice uso.
Le competenze tra infermiere e operatore socio-sanitario (OSS) sono quindi ben distinte sui temi della preparazione della terapia e dell'aiuto all'assunzione della stessa e sono altresì disciplinati dai seguenti riferimenti: la delibera di Giunta regionale 5107/2003 relativa allo standard e al percorso formativo dell'operatore socio-sanitario, che prevede un apposito modulo dedicato all'aiuto nella corretta assunzione della terapia, quindi aiuto alla corretta assunzione della terapia, e la delibera di Giunta regionale 1801/2004, che, tra la documentazione che deve essere presente nelle strutture socio-assistenziali per ogni utente, dispone che la scheda della terapia sia predisposta da due colonne per la doppia firma: dell'infermiere che prepara i farmaci e dell'operatore socio-sanitario che aiuta nell'assunzione.
La deliberazione fornisce anche le indicazioni alla compilazione del modulo come segue: il modulo può riportare un solo spazio per la firma dell'infermiere o doppio spazio per chi prepara e per chi aiuta l'ospite nell'assunzione.
Il parere espresso dall'IPASVI di Aosta (Collegio degli infermieri professionali, assistenti sanitari e vigilatrici di infanzia) del 23 aprile 2008 riprende quanto definito dal sopracitato accordo Stato-Regioni e, rispetto a quanto illustrato, la riorganizzazione dell'assistenza territoriale prevede altresì che gli infermieri dedicati alle cure domiciliari sul territorio, in caso di comprovati bisogni assistenziali, anche dovuti alla somministrazione non programmata di terapia, effettuino passaggi comunque straordinari nelle strutture ubicate nei distretti di competenza, ovviamente sempre per la loro parte di competenza che è la somministrazione del farmaco.
La situazione delle strutture è monitorata direttamente dal direttore di struttura del distretto dell'Azienda USL, al fine di rilevare e fare fronte a eventuali future problematiche.
In tale ottica anche lo scorso 10 giugno è stato effettuato un ulteriore sopralluogo presso la microcomunità di Doues, prendendo visione del Piano assistenziale individualizzato di ciascun ospite che è condiviso tra l'infermiera, l'OSS e la referente e che contiene il corretto approccio per aiutare l'assistito nell'assunzione del farmaco.
Venendo alla domanda n. 2, "Il numero di personale amministrativo OSS con limitazione che è stato inserito a supporto degli infermieri nelle strutture coinvolte dai tagli", e la domanda n. 3, "Se il lavoro di documentazione del lavoro che l'infermiere svolge richieda del tempo e se questo sia delegabile".
In risposta al secondo e al terzo quesito, informiamo che la rimodulazione dell'attività infermieristica in alcune strutture al momento non ha comportato nelle stesse l'inserimento di nuovo personale amministrativo o di OSS con limitazioni; peraltro le attività non prettamente infermieristiche, come ad esempio la prenotazione di visite specialistiche per gli ospiti, continuano a essere garantite nell'ambito delle attività gestionali delle strutture stesse.
Confermiamo inoltre che la compilazione della documentazione assistenziale infermieristica è di stretta competenza dell'infermiere e che quindi questa non è assolutamente delegabile.
Domanda n. 4: "Il numero di incontri avvenuti con le organizzazioni sindacali e con l'Ordine degli infermieri negli ultimi sei mesi riguardo alla rimodulazione dell'assistenza infermieristica e le risultanze degli stessi": l'Azienda ha comunicato che la riorganizzazione è stata preceduta da numerose interlocuzioni tra i servizi dell'Azienda USL e gli operatori responsabili delle strutture, alle quali hanno fatto seguire una comunicazione conclusiva formale in data 10 maggio 2024. Tutto il personale infermieristico coinvolto è stato incontrato e ha favorevolmente accolto la riorganizzazione che va a rendere maggiormente appropriate le loro attività, infatti, proprio nel corso degli incontri, il personale stesso aveva esternato e documentato le attività inappropriate svolte nel turno lavorativo, ovviamente non di pertinenza infermieristica, quanto di natura amministrativa.
La rimodulazione della presenza oraria è stata effettuata valutando quindi la complessità assistenziale degli utenti attraverso lo strumento del metodo assistenziale professionalizzante, che è il modello che viene regolarmente compilato dal personale infermieristico in tutte le strutture.
Il metodo assistenziale professionalizzante, o MAP, ha permesso nel corso degli anni di valutare anche le necessità d'incremento e/o rimodulazione delle dotazioni organiche e del progetto assistenziale.
La valutazione della riorganizzazione è stata condivisa a livello aziendale nel corso di questi mesi tra la Direzione area territoriale e il servizio infermieristico ed è stata avallata dall'UVMD. Da tale valutazione è emerso come l'infermiere presente si stesse occupando di una serie di attività, come richiamato poc'anzi, di natura amministrativo-assistenziale non di stretta competenza, in un contesto peraltro di grande necessità di professionalità infermieristica difficilmente, come purtroppo per tutte queste professioni, reperibile sul mercato del lavoro.
La rimodulazione dell'attività in corso in alcune strutture si riflette quindi positivamente sui servizi resi sul territorio e rispecchia la disciplina normativa attualmente in vigore, rientrando nell'ambito degli accordi sindacali già siglati.
È opportuno ricordare come tale organizzazione sia stata da tempo attuata in strutture di pari complessità assistenziale - come quella di Cogne, Challand-Saint-Anselme, Sarre, Introd, Gaby, Gressoney - rappresentando quindi un percorso già sperimentato senza disagi e contribuendo a un'omogeneizzazione dei trattamenti tra le strutture presenti sul territorio.
Presidente - Per la replica, consigliera Erika Guichardaz.
Guichardaz E. (PCP) - Assessore, mi stupisce veramente che ancora una volta ci sia una confusione su più punti.
Nello scorso Consiglio, rispondendo al collega Manfrin, si capiva il suo riferimento al profilo giuridico dell'OSS nel sostenere che l'OSS potesse somministrare la terapia in assenza del medico.
Adesso invece ci ha detto che aiuta... (interruzione fuori microfono) ...Io ho sbobinato quello che lei ha detto in Consiglio regionale, Assessore. I suoi comunicati stampa io non li leggo, se vuole fornirmeli, ma io ascolto quello che lei dice in Consiglio regionale.
Allora dire sotto questo punto di vista... e citare nuovamente quella delibera, 1801/2004, mi chiedo se lei quella delibera l'ha letta, Assessore, perché lo ha ripetuto più volte, dice che "Si può" non che "Si deve" somministrare o che si deve aiutare, e, sotto questo punto di vista una delibera di Giunta - ripetiamo del 2004, quindi di venti anni fa - non può essere in contrasto con le norme nazionali che delineano il profilo giuridico dell'infermiere e dell'OSS. In venti anni sono cambiate - e come! - quelle figure.
Dopodiché continua a citare il direttore di area territoriale, che noi sappiamo essere una persona molto capace perché ricopre tantissimi incarichi; io mi chiedo invece se questo dono dell'ubiquità lo possano avere gli infermieri che, come ha detto la scorsa volta, si devono occupare dell'assistenza domiciliare ma, in caso di comprovati bisogni assistenziali, tornano in struttura, quindi nel momento in cui tornano in struttura, chi si occuperà di quelli del territorio?
Io sinceramente questa parte non l'ho capita, ma molto probabilmente anche questi infermieri avranno questo dono dell'ubiquità di cui abbiamo parlato.
Si continua poi a parlare di rimodulazione per recuperare delle risorse, l'abbiamo sentito quando è stata spostata ed esternalizzata l'RSA a Variney: abbiamo così recuperato gli infermieri per la neurologia, per poi rimetterli adesso al J.B. Festaz e abbiamo visto cosa ha voluto dire quella cosa, l'abbiamo visto, abbiamo passato dei mesi a occuparci proprio di quell'esternalizzazione.
Siamo sicuri che questa sia la strada?
Poi, a suffragio della sua tesi, ha anche portato tutta la questione della dirigenza infermieristica, il SIDRA, la Commissione UMD... ma il Presidente dell'Unité Grand-Combin in tutto questo ha detto qualcosa? Io non l'ho mai sentito citare; vorrei capire se sotto questo punto di vista quel Presidente di Unité condivida quanto lei ha affermato anche quest'oggi.
Le sue tesi ci paiono veramente un po' deboli e sinceramente approfondiremo, perché lei ha detto che ci sono stati tantissimi incontri, sia con le organizzazioni sindacali, sia con gli infermieri, che - e l'ha detto lei chiaramente - devono essere loro a compilare i moduli, cioè ad aiutare a somministrare può essere chiunque, ma a compilare i moduli devono proprio essere gli infermieri.
Stiamo quindi trasformando delle persone che hanno una laurea e delle competenze in semplici amministrativi. Allora sotto questo punto di vista io mi chiedo - e c'era oltretutto una mozione presentata dal collega Restano proprio sulla ricollocazione di quegli OSS con delle limitazioni - quegli OSS non sarebbero le persone più indicate per la prenotazione delle visite che lei dice essere fatta dal coordinamento -a me sembra che sia un adempimento che spesso ricade sugli infermieri- piuttosto che sul controllo e l'approvvigionamento dei farmaci per capire cos'è in scadenza, che cosa si deve rivedere?
E poi quel metodo, il MAP di cui sentiamo ormai parlare spesso, viene fatto anche per gli utenti sul territorio? Perché io sono andata a informarmi e quel metodo è pensato principalmente per le realtà ospedaliere, basta vedere i campi da compilare.
Non si preoccupi, su questo torneremo sicuramente.