Oggetto del Consiglio n. 3722 del 19 giugno 2024 - Resoconto
OGGETTO N. 3722/XVI - Interrogazione: "Soluzioni per garantire un parcheggio per biciclette all'interno dell'Ospedale Parini".
Bertin (Presidente) - Punto n. 15 all'ordine del giorno. Risponde l'assessore Marzi.
Marzi (SA) - La domanda è "Se siano state ipotizzate soluzioni alternative che possano garantire un parcheggio ai possessori di biciclette dentro l'Ospedale Parini".
Rispondiamo sulla base dell'informazione relativamente alle determinazioni che l'Azienda ospedaliera ha assunto nell'area di competenza. La presenza del cantiere delle nuove centrali tecnologiche all'interno del Parini ha reso necessario adottare temporanee regolamentazioni di sicurezza rispetto al transito dei mezzi e all'utilizzo delle aree interne al parcheggio.
L'Azienda USL ha pertanto fornito alle strutture organizzative specifiche disposizioni in tal senso, utili a garantire il rispetto della sicurezza dei dipendenti e degli utenti, in particolare dei più fragili, per limitare quindi al minimo i rischi d'interferenza con il cantiere, che sono siti in buona parte dell'attuale ospedale Parini, diciamo tutta quanta la parte occidentale, si sono limitati i flussi logistici con il divieto di accesso nelle pertinenze esterne dell'ospedale a motocicli e biciclette, trattandosi di area ad alta densità di passaggio con l'invito a parcheggiare all'esterno dell'area ospedaliera.
Questa regolamentazione temporanea consente di mantenere prioritariamente l'accesso alle persone disabili, che rimangono le sole autorizzate all'utilizzo del parcheggio interno ubicato di fronte alla Piastra e agli ambulatori.
Non risultano pertanto particolari segnalazioni di difficoltà rispetto alla gestione delle biciclette che, in ogni caso, trovano spazio dedicato alla sosta nella velostazione presso il parcheggio Parini, accedendo dall'ingresso pedonale di Via Guedoz.
Da una verifica svolta con l'APS inoltre risulta che presso il parcheggio Parini sono presenti oltre cinquanta stalli dedicati al parcheggio delle biciclette, con portabici ancorati al pavimento.
Presidente - Per la replica, consigliere Manfrin.
Manfrin (LEGA VDA) - Le criticità ovviamente ci sono, perché come l'Assessore sa, se vengono sollevate delle questioni in aula, evidentemente queste questioni sono state evidenziate. Mi sono recato io stesso nei giorni appunto in cui è stata disposta questa chiusura - peraltro da un momento all'altro senza alcun avviso, con dei fogli volanti sulle porte, da quello che ho e soprattutto dalla documentazione fotografica che ho recuperato - perché all'interno della struttura ospedaliera c'è, per esempio, una cosiddetta rastrelliera per le biciclette, rastrelliera dove almeno i dipendenti, oltre che i pazienti, ma sicuramente i dipendenti, collocavano le biciclette e purtroppo - pur non essendo interessata da nessun cantiere e non essendoci impedimenti di sorta, anche perché, se c'è un pericolo per la questione del cantiere, il pericolo è per tutti, non è soltanto per una parte dei mezzi o per alcuni possessori - evidentemente qui si è fatta scientemente una scelta di vietare l'ingresso di queste biciclette o cicli e motocicli, come c'è scritto.
La cosa assume una connotazione particolarmente tragicomica, se noi ampliamo lo sguardo e vediamo la politica di promozione della mobilità ciclabile che è stata fatta sul Comune di Aosta, dove sono stati installati degli archi e delle ciclabili che non arrivano fino lì, soprattutto non ci sono stalli, se non appunto al parcheggio quello coperto che lei ha citato, che però è molto distante rispetto alla struttura ospedaliera, tant'è vero che il personale, pur disponendo - e penso che lei ne abbia avuto conferma - degli stalli di ci lei ci ha parlato, evidentemente ha preferito parcheggiare le biciclette lungo la cancellata e, se lei ha fatto un giro da quelle parti, ha visto che nei giorni immediatamente successivi c'era uno sterminio di biciclette lungo tutte le cancellate esterne dell'ospedale che sicuramente sono molto più di intralcio rispetto invece a una loro collocazione all'interno.
È evidente che qualcosa non ha funzionato ed è evidente che bisogna al più presto ridurre la permanenza all'esterno delle biciclette e dare la possibilità, a chi già entrava e che aveva uno spazio dove collocarla, di poter nuovamente collocare all'interno della struttura ospedaliera, altrimenti si dica in maniera chiara che da una parte si promuove la mobilità ciclabile e dall'altra parte invece si ostacola la sosta. Facciamo il paio delle due cose e forse anche chi, magari spinto da questo "Afflato ciclabile" dato dalla mobilità sostenibile, si era dotato della bicicletta dovrà farsene una ragione e tornare a prendere le automobili.