Oggetto del Consiglio n. 3721 del 19 giugno 2024 - Resoconto
OGGETTO N. 3721/XVI - Interrogazione: "Ripercussioni sul sistema sanitario regionale a seguito dell'applicazione della nuova normativa sulle liste di attesa".
Bertin (Presidente) - Riprendiamo con i lavori. Come anticipato e come deciso dalla Conferenza Capigruppo di ieri, si anticipano i punti dal 14 al 19 riguardanti l'Assessorato alla sanità. Pertanto iniziamo con il punto n. 14.
Risponde l'assessore Marzi.
Marzi (SA) - Domanda n. 1: "Conoscere quali impegni comporterà per il sistema sanitario regionale l'applicazione della nuova normativa".
Il decreto legge 7 giugno 2024 n. 73, la data si spiega da sola, recante "Misure urgenti per la riduzione dei tempi delle liste di attesa delle prestazioni sanitarie", è entrato in vigore solo l'otto giugno scorso. Il decreto dovrà essere convertito in legge entro sessanta giorni dalla sua pubblicazione.
Il decreto legge prevede disposizioni che già applichiamo nella nostra regione, disposizioni che, per poter essere applicate, richiedono inoltre l'emanazione di appositi decreti ministeriali, così come previsto dal decreto stesso, per cui alcune cose già le stiamo facendo, perché siamo stati tra le prime Regioni ad applicare anche quello precedente, altre invece richiedono dei decreti.
Pertanto, non tutto ciò che è previsto nel DL 73 del giugno 2024 può essere e può trovare immediata applicazione.
Evidenziamo ora le misure del decreto che sono già previste nel nostro servizio sanitario regionale che, di fatto, è uno tra i pochi ad aver già normato:
n. 1. Il CUP unico regionale: già da molti anni è operativo un Centro unico di prenotazione, grazie al quale è possibile prenotare tutte le prestazioni di specialistica ambulatoriale e di diagnostica erogate dal servizio sanitario regionale, sia attraverso le strutture pubbliche, sia attraverso il privato accreditato;
n. 2. Le prenotazioni on-line: è di fatto già garantita la possibilità di prenotare on-line attraverso il fascicolo sanitario elettronico oltre 200 prestazioni, sia di specialistica sia di diagnostica;
n. 3. I pagamenti on-line: è già possibile pagare on-line il ticket sanitario, sempre tramite il fascicolo sanitario elettronico;
n. 4. Notifiche delle prenotazioni: l'Azienda USL già invia una notifica all'assistito, che vi abbia ovviamente acconsentito, per ricordare la prenotazione della prestazione almeno due giorni lavorativi prima della data prevista e sarà di fatto implementato il sistema di conferma/cancellazione della prenotazione, che è sempre previsto nel DL 73 del giugno 2024;
n. 5. La chiusura delle agende: la Regione, con proprie deliberazioni di Giunta regionale, la 72 e la 1105 del 2023, ha già dato indicazioni alla Azienda USL per adottare misure volte a evitare la chiusura delle agende, così come ad esempio attraverso le liste di galleggiamento;
n. 6. Gli orari di visita prolungati per le visite diagnostiche specialistiche: su tale possibilità è già prevista, a livello regionale, dalla citata delibera 1105/23, che l'Azienda USL svolga opportuni approfondimenti e valutazioni per l'individuazione delle possibili modalità applicative;
n. 7. I percorsi di tutela: tali percorsi sono stati disciplinati nella nostra regione con la delibera 503 già nel 2019, delibera alla quale ha fatto seguito una specifica procedura aziendale. Su tale procedura, tra l'altro, è stata avviata una revisione ancor prima dell'emanazione del decreto 73 del giugno 2024, pertanto abbiamo concordato con l'Azienda USL che tale revisione dovrà essere confermata alle nuove indicazioni previste dal decreto legge.
In questi giorni, su questo decreto legge approvato dal Governo sono in corso interlocuzioni interregionali, sia a livello politico che a livello tecnico. L'argomento è stato ampiamente trattato sia in sede tecnica che nel corso della riunione della Commissione salute dello scorso 12 giugno, nella quale sono emerse parecchie perplessità sui contenuti delle nuove disposizioni da parte delle Regioni, anche in Conferenza Stato-Regione, non c'è bisogno che spieghi all'Aula che le Presidenze delle Regioni in questo momento in Italia, anche da un punto di vista politico, sono spesso della stessa linea politica del Governo nazionale.
Già in sede tecnica la Valle d'Aosta e le Province autonome di Trento e Bolzano hanno richiesto l'inserimento di una clausola di salvaguardia, affinché le disposizioni del decreto legge siano applicate compatibilmente con i nostri Statuti speciali e con le norme di attuazione e, per le autonomie speciali come la nostra, che finanziano la spesa sanitaria, con onere a capo del proprio bilancio, in coerenza con le peculiarità demografiche ed organizzative dei rispettivi territori, perché, come abbiamo già avuto modo di dire lo scorso Consiglio, se dovessimo rifarci a dispositivi nazionali, la nostra sanità non starebbe assolutamente in piedi.
Proprio in considerazione del dibattito che sta emergendo tra le Regioni sul decreto legge in questione, il Presidente della Conferenza delle Regioni, il presidente Massimiliano Fedriga, ha convocato a Udine una seduta in presenza della Commissione salute per un confronto politico tra le Regioni su questo provvedimento in particolar modo.
È importante anche rendere noto a chi della comunità valdostana ci sta ascoltando che il principio per il quale questo decreto legge - ma anche quelli precedenti sui percorsi di tutela - sia un semplice meccanismo automatico per il quale "non trovo posto nel pubblico, vado privatamente e poi la USL mi rimborsa", come tra l'altro molte trasmissioni televisive stanno erroneamente rappresentando ai cittadini italiani. Non funziona così. Conviene sempre prima verificare come le proprie Regioni abbiano normato - se lo hanno fatto - i percorsi di tutela, perché altrimenti i cittadini italiani si trovano, dopo aver guardato una trasmissione televisiva, a spendere dei soldi privatamente e a non vedere nessun tipo di rimborso dal pubblico rispetto alle spese che hanno fatto.
Presidente - Per la replica, consigliere Lucianaz.
Lucianaz (RV) - La ringrazio, Assessore, per la risposta che direi che è abbondante, anche se non esaustiva, comunque ci ha dato parecchie informazioni; sarebbe bene che anche i cittadini valdostani avessero la possibilità di ricevere tutte queste informazioni, perché la confusione - a mio avviso - regna sovrana, quindi forse è compito anche delle istituzioni dare un'informazione più dettagliata o comunque più precisa.
Non mi ha parlato del problema, quello che giustamente tutti manifestano nel suo ambiente, ed è quello del personale, cioè con quali risorse umane riusciremo poi a occuparci dei vari cambiamenti proposti da questo decreto, ma come dice lei, sarà argomento di confronto e di discussione.
Quello che preoccupa i Valdostani è che, con tutti gli sforzi intrapresi, ci siano ancora sempre le stesse problematiche.