Resoconto integrale del dibattito dell'aula. I documenti allegati sono reperibili nel link "iter atto".

Oggetto del Consiglio n. 3678 del 5 giugno 2024 - Resoconto

OGGETTO N. 3678/XVI - Trattazione congiunta delle Relazioni della Sezione regionale di controllo della Corte dei conti, del D.L. n. 143 (Approvazione del rendiconto generale della Regione autonoma Valle d'Aosta/Vallée d'Aoste e del rendiconto consolidato dell'esercizio finanziario 2023) e del D.L. n. 144 (Assestamento al bilancio di previsione della Regione autonoma Valle d'Aosta/Vallée d'Aoste per l'anno 2024. Variazione al bilancio di previsione della Regione per il triennio 2024/2026). (Reiezione di sette ordini del giorno. Approvazione di un ordine del giorno. Ritiro di sette ordini del giorno).

Bertin (Presidente) - Sui disegni di legge 143 e 144 sono pervenuti tredici ordini del giorno della Lega, tre di Rassemblement Valdôtain, quattro del gruppo Misto, otto di PCP, uno di Rassemblement Valdôtain e gruppo Misto.

Per quanto riguarda l'ordine con il quale verranno affrontati, si seguirà l'ordine cronologico, nel senso il primo del gruppo della Lega, seguirà il primo di Rassemblement, eccetera, fino all'esaurimento degli ordini del giorno.

Pertanto, iniziamo con il primo della Lega. Consigliere Manfrin, a lei la parola

Manfrin (LEGA VDA) - Con quest'ordine del giorno, cominciamo l'analisi di quelli che sono stati e di quelli che sono i nostri suggerimenti. Il Presidente ha detto: "a cui daremo risposte"; io spero, Presidente - un invito l'ha fatto il collega Lavy -, che non siano risposte tutte negative, mi auguro che sia un confronto aperto. Certo è che se, all'esito di questo dibattito, ci fosse una totale chiusura da parte del Governo ai suggerimenti che arrivano dai banchi dell'opposizione, allora diciamo che anche i valdostani potranno comprendere che c'è una maggioranza ripiegata su se stessa. Ma io voglio essere positivo ed immaginare che questo non accadrà.

Procedo quindi con la presentazione del primo ordine del giorno che riprende un tema che è di stretta attualità.

Come sapete, dal primo di giugno, purtroppo, molte strutture per anziani hanno dovuto fare i conti con il taglio dell'assistenza infermieristica, taglio che, tendenzialmente -adesso varia un po' da struttura a struttura, ma più o meno possiamo dire a grandi linee - assomma a circa il 50% dell'assistenza sanitaria che veniva garantita, quindi da 6 ore a 3 ore, e tutto questo viene fatto con poche settimane di preavviso.

La USL quindi garantiva quest'assistenza sanitaria nelle strutture per anziani e, di punto in bianco, queste strutture per anziani si trovano a dover far fronte in prima persona alle necessità di sopperire a quest'assistenza sanitaria e si trovano a dover fare i conti soprattutto perché loro stesse, cioè i gestori, quindi le Unité, i gestori privati che hanno preso in carico queste strutture, hanno firmato dei contratti dove garantiscono sei ore di assistenza sanitaria, quindi ci si trova a fare i conti con questa situazione.

Ad aggravare ulteriormente questa situazione c'è anche il fatto che - ma questo è quello che ci viene evocato, quello che ci viene un po' riferito rispetto a chi dentro le strutture lavora, in particolare gli operatori socio-sanitari - in sostanza si stia cercando un po' di far fare agli operatori socio-sanitari quello che dovrebbero fare gli infermieri, quindi spesso la somministrazione delle terapie, con tutti i rischi che comporta, ovviamente. Perché sappiamo benissimo che gli operatori socio-sanitari non possono somministrare le terapie, sappiamo che somministrare le terapie, poi, se ci sono degli effetti negativi, questi ricadono a chi quella somministrazione l'ha fatta. Si cerca di nascondere questa somministrazione dicendo che i pazienti e gli utenti che ricevono queste terapie in realtà sono autosufficienti e quindi c'è soltanto assistenza verso chi si autosomministra la terapia, ma questo ovviamente non è così, perché sappiamo che la stragrande maggioranza degli utenti nelle strutture per anziani è costituita da persone che non sono autosufficienti, quindi tutto questo si scarica da una parte sul servizio (caricando ulteriormente gli OSS che sono in servizio e il resto del personale che è in servizio nelle strutture, ovviamente anche gli infermieri rimanenti e quant'altro), e dall'altra parte si scarica con un peggior servizio per gli utenti, quindi sicuramente con un trattamento peggiore per gli ospiti e sicuramente la poca soddisfazione e poca felicità delle famiglie.

Con questo ordine del giorno, quindi, alla luce di quanto abbiamo evidenziato, chiediamo di procedere con un impegno, cioè procedere di concerto con i gestori delle strutture all'individuazione di una formula che garantisca l'assistenza sanitaria con l'ausilio di personale infermieristico, ripristinando le condizioni esistenti prima della riduzione della stessa nelle strutture per anziani.

Presidente - Per il Governo, la parola all'assessore Marzi.

Marzi (SA) - Il tema, che tra l'altro è anche oggetto di una successiva iniziativa consiliare, ci consentirà di entrare maggiormente nel dettaglio.

La riorganizzazione territoriale in atto riguarda quindi l'assistenza infermieristica, quella che lei cita in quest'ordine del giorno, che comprende sia la presenza nelle strutture residenziali e semi-residenziali, sia le attività svolte nell'ambito dell'assistenza domiciliare integrata. Stiamo quindi parlando di sanità territoriale, quindi in capo alle Unité.

La riorganizzazione consiste nella rimodulazione della presenza infermieristica affinché questa risponda ai bisogni effettivi degli assistiti e questa rimodulazione continua a garantire il contributo degli infermieri sia nelle strutture che nelle case delle persone all'interno delle comunità.

In generale, quindi, è stata rimodulata la presenza nelle strutture delle Unité nei casi in cui tale presenza andava oltre alle effettive necessità. Questo ha permesso di potenziare l'attività degli infermieri sul territorio per l'assistenza a domicilio, garantendo una copertura giornaliera su turni più ampi.

Grazie a tale potenziamento, si è altresì garantito che, quando è necessario, gli infermieri del territorio possono recarsi presso le micro comunità che ne hanno l'esigenza anche fuori dagli ordinari turni svolti in struttura.

La riorganizzazione complessiva dei servizi del territorio, cosa che è già in corso, rende quindi evidente come in realtà le valorizzazioni e l'integrazione delle risorse sul territorio vadano nel senso di superare la visione puntuale che si limiti alle singole strutture.

Il nuovo modello organizzativo, che comprende le strutture intermedie sul territorio, è volto quindi ad una migliore presa in carico della persona, sia che la stessa sia ospitata presso una struttura, sia che essa sia assistita a domicilio presso la propria abitazione.

Fra le altre cose, ma nel caso specifico non aveva avuto la risonanza politica che lei vuole dare a questo tema, ciò è già in corso su tutta una serie di strutture presenti sul territorio all'interno di tutta quanta la vallata.

Per questo motivo le chiediamo di ritirare l'iniziativa, altrimenti ci asterremo.

È però importante, viste le premesse che lei ha voluto dare, in quanto primo presentatore di un ordine del giorno, che sia chiarito un fatto: l'ordine del giorno, anche volendo, non avrebbe potuto in nessuna maniera essere approvato, prima di tutto perché naturalmente viene rappresentata una necessità di natura finanziaria quando le ho appena finito di rappresentare che non soltanto non ci sono problemi di natura finanziaria in questa riorganizzazione, ma che addirittura è una riorganizzazione volta ad ampliare la presenza sul territorio della medicina territoriale.

In secondo luogo, come avremo poi modo di discutere all'interno di un'iniziativa che lei ha voluto rappresentare, c'è anche tutta la possibilità di rappresentare... - e tra l'altro grazie alle sue iniziative lo stiamo già facendo, - perché stiamo ricevendo, sia il sottoscritto che l'Azienda unica sanitaria locale, i sindacati piuttosto che i parenti delle persone nelle strutture. Da questo punto di vista, le siamo grati per darci la possibilità di ampliare la possibilità di spiegare delle azioni che sono in corso sul territorio senza alcuna forma di critica ma, anzi, di promozione, da tempo.

Presidente - Consigliera Erika Guichardaz, ha facoltà di intervenire.

Guichardaz E. (PCP) - Ringrazio il collega Manfrin per aver depositato quest'iniziativa e per aver fatto luce su una problematica che anche noi nel tempo abbiamo affrontato.

Quello che ci ha lasciato perplessi sono alcune dichiarazioni apparse sui giornali nei giorni scorsi in cui si evidenziava - ma poi forse nella risposta all'interpellanza che ci sarà nel corso del Consiglio capiremo meglio se è stato un errore o se effettivamente era quanto voleva rappresentare l'Azienda - che la preparazione delle terapie rimane in capo agli infermieri, mentre il supporto nell'assunzione dei farmaci sarà garantito ed esteso dalla cura del personale OSS.

Questo lo ritengo un fatto piuttosto grave, nel senso che non so chi di noi assumerebbe un farmaco magari diluito o tritato ore prima senza l'ausilio infermieristico che, oltretutto, è previsto anche dai codici deontologici dei vari Ordini. Quindi sotto questo punto di vista spero ci sia stato un errore nella trascrizione di alcune dichiarazioni e che venga in qualche modo fatta luce, come ha annunciato l'Assessore, non rispondendo attualmente ma rispondendo immagino nella prossima interpellanza.

Noi sosterremo quindi quest'ordine del giorno.

Presidente - Consigliere Manfrin, ha facoltà di parola.

Manfrin (LEGA VDA) - Grazie Assessore per la sua risposta, perché devo dire che io rimango sempre affascinato, spesso ci riesce, questa volta non ci è riuscito, ma diciamo che lei spesso si produce in queste operazioni di arrampicata sugli specchi.

Devo davvero comunque renderle atto, perché io quello che lei ha detto qui lo riporterò in maniera fedele; soprattutto alle famiglie delle persone che hanno degli anziani all'interno delle strutture, dirò loro che non è un volgarissimo taglio dell'assistenza infermieristica, dirò loro che è un termine molto più flautato, molto più orecchiabile, è una rimodulazione. Sentite come suona bene: rimodulazione. Non tagliamo niente, rimoduliamo, quindi rimodulando, ovviamente il risultato è lo stesso ma la parola è più bella.

Io ho l'abitudine di approfondire le questioni che sollevo e, come lei ha ventilato nella sua risposta, saprà, visto che ha proprio evocato i sindacati, guarda caso, che i sindacati non erano particolarmente felici.

Lei dice - e ci ha spiegato e questo lo riporterò molto volentieri - che questa rimodulazione porterà ad una migliore presa in carico della struttura: quindi tu prima avevi sei ore di assistenza sanitaria nella struttura, il contratto prevede che ci siano sei ore di servizio sanitario nella struttura, vengono tagliate tre ore e il servizio sarà migliore. Credo che sia un'operazione matematica perfetta, ineccepibile.

Allora se vuole che ci prendiamo in giro, Assessore, ci possiamo anche star qua a prendere in giro; se vogliamo raccontarcela qua e provare ad utilizzare una serie di termini flautati, lo possiamo fare; purtroppo, nell'economia delle cose, quando noi modifichiamo uno degli addendi, il risultato cambia, ce lo insegnano le basilari regole della matematica.

Il fatto quindi che voi diciate che quel servizio era eccessivo, che sono stati tolti i servizi eccessivi, queste sono state le dichiarazioni della massima autorità in capo alla USL, "Qui c'era un servizio eccessivo e quindi è stato tagliato". Perché? "Perché così poi dopo diamo sul territorio".

Allora vede, Assessore, lei dice che quest'ordine del giorno non è realizzabile; io le leggo in maniera molto semplice l'impegno. Io non ho detto che la USL deve farsi carico dell'assistenza sanitaria, io dico e noi diciamo semplicemente che se deve essere garantito un servizio di sei ore, come per esempio è in alcune strutture, c'è scritto anche sul sito, gliel'ho riportato nell'interrogazione; sul sito c'è scritto che è garantita un'assistenza sanitaria di sei ore in quella struttura, vuol dire che in quella struttura ci devono essere sei ore.

Le parlo per esempio del Comune di Aosta, lei lo saprà bene, ci sono strutture che devono garantire per contratto 6 ore.

Allora, se voi togliete tre ore di servizio, posso capire, non avete il personale, dovete coprire altro, va tutto bene, ma non si può dire che quelle ore erano in più se c'è scritto nel contratto, prima cosa. Seconda cosa: se le togliete, qualcun altro le deve garantire. Dice che non deve essere la USL? Sarà forse l'Unité? Sarà forse l'azienda privata che gestisce la struttura? Benissimo, ma qualcuno le deve garantire, perché in questa maniera ve ne state lavando le mani e il problema lo subiranno i genitori e gli utenti della struttura, oltre che i lavoratori che si caricheranno di problemi ulteriori.

La collega Guichardaz quindi ha centrato il punto, anche sulla questione della somministrazione dei farmaci. Io spero, Dio non voglia che accada, ma se dovesse accadere qualcosa perché una OSS ha somministrato una terapia e qualcuno sta male, e poi c'è anche un processo a carico di quel qualcuno, io temo che verranno a bussare alla porta di qualcuno.

Io l'ho già detto già in tempi non sospetti, già su altre questioni, che c'è anche la questione di responsabilità, qui c'è una questione che poniamo all'attenzione dell'Aula e chiediamo di ripristinare le condizioni esistenti prima della riduzione della stessa nelle strutture per anziani.

Non ci importa come, con chi, la USL, la struttura privata, l'azienda che se ne occupa, chi sia, sia, se quel servizio è garantito, deve essere garantito.

Noi ovviamente non ritiriamo l'ordine del giorno e lo porteremo al voto e chi non lo voterà si prenderà la responsabilità, non potrà dire che non lo sapeva. Basta.

Presidente - Consigliere Restano.

Restano (GM) - Voterò, voteremo quest'ordine del giorno.

Il problema l'ha centrato il collega Manfrin, stando al numero di personale che la Regione Valle d'Aosta e la USL riesce a formare. Purtroppo noi continuiamo ad incrementare il numero di strutture ma non incrementiamo il numero di personale, quindi andremo forzatamente incontro a dei servizi gestiti da privati. E questa probabilmente è la scelta politica che è stata fatta, che si vuole, è la gestione da parte di privati di una componente importante della nostra sanità.

La sfida è quella di capire se saranno mantenuti gli stessi livelli di assistenza e se, vista la rimodulazione, è aumentato nel frattempo il numero di infermieri di famiglia, per esempio, che riguarda sempre il territorio.

Non abbiamo avuto risposte in tal senso, ad oggi, né politiche, sulla privatizzazione di parte della sanità riguardo alla sinistra, né su quello che è l'andamento della riorganizzazione sanitaria. Speriamo di averle in futuro.

Presidente - Altri gruppi vogliono intervenire? Non vedo richieste: mettiamo in votazione. La votazione è aperta. La votazione è chiusa.

Presenti: 34

Favorevoli: 15

Astenuti: 19 (Barmasse, Bertin, Bertschy, Carrel, Caveri, Chatrian, Cretier, Di Marco, Grosjacques, Guichardaz Jean-Pierre, Jordan, Lavevaz, Malacrinò, Marguerettaz, Marzi, Padovani, Rosaire, Sapinet, Testolin)

L'ordine del giorno non è approvato.

Ordine del giorno n. 1 di Rassemblement Valdôtain. Consigliere Brunod, a lei la parola.

Brunod (RV) - Quest'ordine del giorno, dal titolo "Interventi d'investimento nel tratto della strada statale 26 e strada regionale n. 6" prende, come punto di riferimento, i contenuti dei disegni di legge 143 e 144. Ci riferiamo, in modo particolare, al capo VIII del disegno di legge 144, dove sono previsti interventi di investimento in materia di trasporti, viabilità, infrastrutture stradali e immobili di proprietà regionale. Tenendo conto che all'articolo 46 di questo capo è previsto per l'anno 2024 il finanziamento per la realizzazione di rotatorie lungo la statale 26 nei Comuni di Saint-Pierre, Sarre, Pont-Saint-Martin per una spesa di 2 milioni e 400 mila euro.

Richiamiamo l'interpellanza n. 3327, avente come oggetto "Inserimento del tratto di strada statale 26 in corrispondenza dell'accesso alla strada regionale 6, tra gli interventi di riqualificazione programmati come prioritari", e la risposta fornitaci dall'Assessore competente, in modo particolare dove è stato ribadito che l'accesso alla strada regionale 6 di Champdepraz comunque rimane attenzionato da parte dell'Amministrazione regionale.

Rimarchiamo inoltre che, sempre nella risposta all'interpellanza, è stato anche ribadito che Anas è sempre a disposizione per un utile confronto per quanto concerne la pianificazione e l'individuazione degli interventi prioritari.

Tenendo quindi conto che lungo la strada statale 26 vi sono tra gli interventi prioritari delle situazioni sicuramente più semplici da risolvere a livello progettuale ed operativo, ed altre più complesse da gestire, ma in entrambi i casi si tratta comunque di situazioni che andrebbero risolte per garantire migliori condizioni di sicurezza stradale a 360 gradi, quindi il Consiglio regionale impegna il Governo regionale a prevedere come una delle priorità da inserire nella prossima definizione o negli aggiornamenti degli accordi di programmazione con Anas la realizzazione di un intervento di miglioramento di intersezione stradale tra la strada statale 26 e la strada regionale 6 con l'obiettivo di migliorare le condizioni di sicurezza dell'incrocio con la viabilità locale.

Presidente - Per il Governo, ha chiesto la parola l'assessore Sapinet, ne ha facoltà.

Sapinet (UV) - Nella sua iniziativa il collega Brunod cita tra l'altro l'articolo 46 sulle tre rotonde di Saint-Pierre, Sarre e Pont-Saint-Martin, che sono tre rotonde che verranno realizzate in quella che è definita una tratta urbana: quindi, strada statale 26 ma tratta urbana, quindi di competenza regionale e in accordo con i Comuni, e ovviamente anche in accordo con Anas, che però è competente per quanto riguarda le tratte non urbane. Questo, per definire un po' la differenza, come quando parliamo anche di altri tratti all'interno dell'area urbana dove Regione e Comune intervengono.

Per quanto concerne l'intervento da lei citato sulla strada statale 26 e la strada regionale 6, si tratta quindi di un tratto non urbano, di competenza Anas, che già abbiamo trattato e che è stato anche oggetto di un recente confronto, al fine di migliorare la condizione di sicurezza dell'incrocio con la viabilità locale. Possiamo ribadire che detto incrocio è stato oggetto nel recentissimo passato di sopralluoghi e incontri tra Amministrazione regionale, i rappresentanti dei Comuni e i rappresentanti di Anas, proprio finalizzati ad una valutazione di possibili interventi di miglioramento di quella che è l'intersezione stradale.

Ricordiamo, come già abbiamo fatto, che è un tratto - ma lo conosce bene - compreso tra la Dora Baltea ed un importante fronte roccioso, in un sito dove sono presenti anche numerose testimonianze storiche. Pertanto, non risulta possibile prevedere l'inserimento di una rotatoria per un miglioramento dell'incrocio stesso. Non è possibile prevedere una rotatoria, ma è sicuramente possibile andare a migliorare quella che è una situazione che, siamo d'accordo con lei, è sicuramente pericolosa.

Ribadiamo quindi che rimane altamente attenzionato dall'Amministrazione regionale e anche dalle strutture di Anas. Proprio il 16 maggio siamo stati a Roma in un confronto (per espressa richiesta di Anas non ha fatto seguito un comunicato stampa), proprio dove si è trattato di quello che è il nuovo finanziamento di 9 milioni, che va a sommarsi a quello dei 5 milioni rimanente del finanziamento precedente, che è stato oggetto anche di un articolo recente di una testata online dove appunto l'attenzione era riposta proprio sugli interventi da fare con queste risorse. Con i 5 milioni le tre rotonde già in programma precedentemente, quindi Verrayes, Morgex e Saint-Vincent, località Fera, ecco che si è discusso sulla programmazione di questi 9 milioni, tra alcune rotatorie che il giornale riportava, ma del quale tratteremo poi nuovamente, ecco che abbiamo ribadito quello che siamo qui a comunicare e che abbiamo già comunicato, quindi l'importanza anche di quest'intervento alla deviazione di Champdepraz.

Questo è un qualcosa di cui ci eravamo presi l'impegno, che abbiamo ribadito, e che sicuramente continueremo ad attenzionare nei nostri confronti con Anas, ma sicuramente portando anche degli aggiornamenti, sperando appunto che l'attenzione poi si concretizzi in un intervento.

Pertanto, detto ciò, io la inviterei a ritirare l'ordine del giorno; in alternativa ci asterremo in quanto è un'azione che già stiamo facendo.

Presidente - Consigliere Baccega, ha facoltà di intervenire.

Baccega (FI) - Assessore, su questo tema, quello delle rotonde, lei continua a dirci: "Stiamo valutando, valuteremo, prenderemo atto, cercheremo di fare" e quell'articolo di cui lei ha parlato e che io ho in qualche modo richiamato in un'interrogazione a risposta immediata, che probabilmente discuteremo nel prossimo Consiglio, è davvero aberrante, perché lei parla di nuove rotonde, ma qui c'è tutto un insieme di rotonde, sono cinquanta rotonde che sono il piano aggiornato al 10 settembre 2014.

Ci sono alcune rotonde che sono state realizzate in tempi in cui i rapporti dell'Amministrazione con l'Anas erano molto fitti e produttivi, e adesso siamo in attesa di progettazioni di tutto un percorso di rotonde, ma poi gliele elenco perché adesso stiamo parlando di un ordine del giorno di Rassemblement Valdôtain che noi sicuramente voteremo.

Qui dobbiamo, una volta per tutte, definire quali sono le priorità rispetto ai rapporti con Anas, è inutile che continuate a vedervi, prima un Assessore, poi l'altro, poi l'altro ancora, e alla fine non portate a casa dei risultati. Perché dire che ci sono 9 milioni e poi 5 di avanzo, significa evidentemente che ci sono risorse ma non ci sono progettazioni pronte, quindi anche queste cose quando le vedremo? Quando le vedremo? Ci chiediamo.

Sono passati 4 anni e sono 4 anni che incalziamo su questi percorsi, e parlo soprattutto per quanto ci riguarda e per effetto del fatto che il problema della sicurezza tra Quart uscita autostrada e Aosta è un problema molto, ma molto serio.

Su questo tema l'altra volta ci avete bocciato la mozione dicendo che vi sareste impegnati a fare un incontro ed un confronto: ma facciamolo, noi vogliamo andare nella direzione di darvi un po' di vitalità e portare a casa dei risultati, ma non dei risultati di progettazione che non arriveranno mai, dei risultati di interventi sui tratti di strada che sono pericolosi, sempre di più, soprattutto adesso in assenza della ferrovia. Ecco perché siamo in ritardo.

Noi voteremo quindi con convinzione quest'ordine del giorno presentato dai colleghi.

Presidente - Consigliere Restano.

Restano (GM) - Colleghi, non voglio provocare, ma chi ha letto i giornali di oggi, il problema odierno con Anas è la chiusura della strada statale, e bene hanno fatto i colleghi che hanno chiesto di convocare i nostri rappresentanti in seno a SAV per valutare le alternative; forse bisogna convocare anche Anas ma con una certa urgenza. E questa è attività politica. Oggi non ne abbiamo parlato, ma guai se la statale viene chiusa e SAV non ci dà la risposta che possiamo passare in autostrada gratuitamente.

Questo è il problema di oggi, poi arriveranno le rotonde, come giustamente hanno detto i colleghi, ma qua ci lamentiamo del Parco del Gran Paradiso, ci lamentiamo giustamente di tante cose, ma non abbiamo parlato della chiusura della statale.

Voteremo quest'ordine del giorno.

Presidente - Altri? Consigliere Brunod.

Brunod (RV) - Ringrazio anche i colleghi che sono intervenuti sul tema, a dimostrazione che quest'argomento degli interventi sulle strade e la relativa sicurezza credo che tutti in quest'Aula lo condividiamo, perché sappiamo quanto sia delicato e, allo stesso tempo, ci va molta attenzione su questi aspetti e su queste tematiche.

Volevo solo ribadire un concetto: nell'impegnativa ho parlato, proprio a livello di linguaggio tecnico, e ho ripreso quanto è stato detto dall'Assessore durante la risposta nel mese di febbraio, dove non si parla più di richiesta di rotatorie, viste le problematiche ripetute per più volte nelle iniziative, ma di un intervento di miglioramento di intersezione stradale in quel punto lì.

Anche noi siamo ben consapevoli che la rotatoria sia difficile da progettare e da eseguire, stiamo chiedendo un intervento diverso, ma con l'obiettivo di risolvere, finalmente, dopo tanti anni che si parla di attenzione a questo punto, e sicuramente ce ne saranno anche altri lungo la strada della nostra regione. Qua ci stiamo focalizzando su un punto particolare, che purtroppo negli anni ha avuto diverse criticità, quindi ci siamo ritornati oggi su quest'argomento su cui ci saremmo aspettati più che l'attenzione, una concreta attenzione, ma per quanto riguarda una tempistica, cioè ci saremmo aspettati una risposta dove ci diceva: "Sì, nei prossimi finanziamenti sicuramente ci sarà come priorità quest'intervento".

Ecco, questo noi ci saremmo aspettati, quindi ben venga sapere che ci saranno ulteriori risorse a disposizione, ma ci ha lasciato un po' perplessi questo discorso che sarà di nuovo attenzionato l'intervento.

A fronte quindi di queste nostre considerazioni, portiamo ugualmente al voto l'ordine del giorno.

Presidente - Mettiamo in votazione l'ordine del giorno. La votazione è aperta. La votazione è chiusa.

Presenti: 35

Favorevoli: 16

Astenuti: 19 (Barmasse, Bertin, Bertschy, Carrel, Caveri, Chatrian, Cretier, Di Marco, Grosjacques, Guichardaz Jean-Pierre, Jordan, Lavevaz, Malacrinò, Marguerettaz, Marzi, Padovani, Rosaire, Sapinet, Testolin)

L'ordine del giorno non è approvato.

Passiamo ora all'ordine del giorno n. 1 del gruppo Misto. Consigliere Restano.

Restano (GM) - Parliamo di investimenti nel settore dello sport, di pista di skiroll, riprendendo l'argomento trattato con un'interpellanza nel Consiglio scorso.

Avevamo preso atto della risposta dell'Assessore e della sua disponibilità ad approfondire l'argomento, e l'occasione dell'assestamento di bilancio ci permette di ritornare, dal punto di vista politico, con un ordine del giorno, sulla questione, per cercare di impegnare il Governo regionale a valutare l'opportunità di realizzare una pista di skiroll nell'Alta Valle, nell'area di territorio compresa tra Aosta e Courmayeur, in vista dei prossimi impegni amministrativi, quale il bilancio di previsione.

Pare quasi superfluo ricordare che, in quest'area, insiste l'attività di almeno otto sci club, tanti ragazzi, e che attualmente è preferibile, se non vietato, utilizzare gli skiroll sulle strade regionali e statali, quindi si devono utilizzare apposite piste e le piste devono rispondere a dei requisiti tecnici ben precisi, fissati dalla Federazione di competenza, e, se si vogliono allenare i nostri atleti, dobbiamo fornirli di strutture.

La pista di skiroll ha una potenzialità turistica, oltre che sportiva, e inoltre - permettetemi di dirlo - evita tanti spostamenti per le famiglie, per gli sci club, lungo l'asse centrale della Valle che, come abbiamo potuto appena ascoltare, è già congestionato dai lavori in corso, dai blocchi del trasporto ferroviario e degli alti costi autostradali.

Ne va anche dell'immagine della Valle d'Aosta in termini sportivi, in termini di regione di montagna. Quindi, ci rivolgiamo al Governo regionale, ed in particolar modo all'Assessore dello sport, per sapere quali sono le sue valutazioni in merito.

Presidente - Per il Governo, la parola all'assessore Grosjacques.

Grosjacques (UV) - Come ha evidenziato lei, torniamo su una iniziativa ispettiva alla quale avevo risposto nello scorso Consiglio; devo dirle che, nel ripetere quello che avevo risposto la volta precedente, al di là dell'iniziativa che darebbe risposta a tutta una serie di sci club, oltre che ovviamente al Centro Sportivo Esercito, ho precisato che, al momento, nessuna istanza di riconoscimento d'interesse regionale per una pista di skiroll da realizzare nell'area tra Aosta e Courmayeur è pervenuta all'Amministrazione regionale, e non risultano iniziative in tal senso nemmeno a livello informale da parte di Enti locali, associazioni sportive o altri soggetti.

Le dissi anche che "Tenuto conto dell'importanza dal punto di vista sportivo, mi attiverò per verificare le reali esigenze e valutare la possibilità di un intervento in tal senso".

Lei ovviamente non mi ha dato tempo per fare queste verifiche perché ci ha proposto un ordine del giorno a tambour battant, quindi per ribadire quello che le avevo detto nella risposta, le proporrei, proprio perché non ci sono al momento situazioni concrete, di modificare l'impegnativa dell'ordine del giorno con questa dicitura: "Il Consiglio impegna la Giunta regionale ad effettuare i necessari confronti con le Amministrazioni comunali e tutti i portatori d'interesse, al fine di verificare l'interesse reale e concreto alla costruzione di una pista di skiroll nell'area di territorio compresa tra Aosta e Courmayeur, e procedere, in caso positivo, alla predisposizione degli atti finalizzati al riconoscimento della stessa, ai sensi della legge regionale 16/2007, quale opera sportiva d'interesse regionale ed al successivo finanziamento dell'opera". Questo perché, ovviamente, bisognerà capire qual è l'interesse, in quale zona ci potrà essere la disponibilità da parte degli Enti locali di mettere a disposizione delle aree ovviamente destinate a questo scopo dai piani regolatori e, se tutto questo si concretizzerà, la disponibilità dell'Amministrazione è di sostenere l'opera, ovviamente previa valutazione della Commissione, ai sensi dell'articolo 3 della legge regionale 16/2007.

Presidente - Consigliere Brunod, a lei la parola.

Brunod (RV) - Su quest'argomento, cui anche noi teniamo in modo particolare, ringrazio il proponente e ringrazio soprattutto la parte di Governo, cioè l'Assessore competente, che ha dimostrato attenzione a questo tema; un tema sul quale diverse volte siamo tornati e credo che, con l'approvazione di quest'ordine del giorno, si vada a completare quell'offerta a livello sportivo e tecnico per quanto riguarda le piste di skiroll; alcune piste sono già presenti ad oggi, alcune sono in fase di progettazione e successiva realizzazione.

Nonostante la Valle d'Aosta sia un territorio piccolo, però sappiamo che la sua complessità, con le nostre vallate, col suo territorio anche a volte difficoltoso, anche 20-30 chilometri di spostamento sono molto impegnativi e quindi sicuramente questa è una necessità e, per quanto riguarda gli atleti e gli sportivi, vi sarà grande attenzione.

Positivo anche il discorso di avviare un confronto con i Comuni, con le associazioni, con gli sci club per arrivare a questo traguardo, e, non ultimo, c'è il discorso della sicurezza sportiva e sulle strade che è un aspetto molto importante: da anni vi è questa problematica, sia per quanto riguarda il ciclismo, e ancora più per quanto riguarda lo skiroll, quindi credo che questo sia un segnale di ancor più attenzione al mondo sportivo, agli atleti di alto livello, ai semplici appassionati.

Noi quindi speriamo che prossimamente si arrivi a completare, anche con questa nuova pista di skiroll, un altro tassello importante per il mondo sportivo valdostano.

Presidente - Consigliere Restano.

Restano (GM) - Solo per esprimere l'apprezzamento rispetto a quanto affermato dall'Assessore e, senza polemica, puntualizzare quanto lei già conosce, che è il nostro punto di vista, vale a dire che dobbiamo fornire opportunità, quindi alcune volte liberamente scegliere di costruire o mettere a disposizione una struttura sportiva, perché in questo caso parliamo di struttura sportiva, addirittura in alcuni casi parlando di stadio, al servizio della collettività perché l'obiettivo politico è incrementare uno sport all'aria aperta, che è una delle caratteristiche del nostro territorio.

Grazie quindi per l'accettazione e per l'emendamento proposto.

Presidente - L'emendamento è accettato. Mettiamo in votazione l'ordine del giorno così come emendato. La votazione è aperta. La votazione è chiusa.

Presenti, votanti e favorevoli: 35

L'ordine del giorno è approvato all'unanimità.

Ordine del giorno n. 1 di PCP. Consigliera Erika Guichardaz, a lei la parola.

Guichardaz E. (PCP) - Torniamo su un tema che ha affrontato, da un certo punto di vista, il consigliere Manfrin, prima, rispetto alle strutture residenziali territoriali. Nell'assestamento abbiamo visto l'incremento delle risorse per l'adeguamento tecnologico, i problemi però principalmente sono legati - come è stato detto prima - ad una carenza di personale, quindi a rimodulazioni che lasciano alquanto perplessi; dall'altra parte, sappiamo che la carenza del personale riguarda anche il settore e il personale riferito alle OSS (Operatrici socio-sanitarie).

Nel gennaio del 2023, con la legge regionale n. 1, era stata prevista la possibilità di assunzione senza il preventivo accertamento della conoscenza della lingua francese, questo per il personale della dirigenza medica veterinaria e sanitaria e per i direttori generale, amministrativo e sanitario della USL.

Abbiamo letto la deliberazione di Giunta 1108 del 2 ottobre 2023, riferita invece all'ulteriore autorizzazione temporanea agli enti gestori dei servizi socio-assistenziali residenziali e semi-residenziali a favore delle persone anziane a reclutare personale OSS necessario a garantire i servizi in deroga alla precedente DGR 265, e, all'interno della delibera, abbiamo letto, con interesse, la nota del Consiglio permanente degli Enti locali, datata 29 agosto 2023 che, fra le varie criticità rispetto al personale di queste strutture, evidenziava che i percorsi formativi di base per le OSS non risultano sufficienti a soddisfare il fabbisogno degli Enti gestori dei servizi e, nell'ambito delle procedure concorsuali, bandite dagli Enti locali, le difficoltà dei candidati a superare la prova di accertamento della conoscenza della lingua francese determinano sicuramente un'ulteriore riduzione del numero di operatori impiegabili.

Nella stessa delibera, viene riferito che l'Azienda USL ha bandito nel mese di febbraio scorso un concorso per l'assunzione a tempo indeterminato di 75 OSS con la deroga prevista per l'accertamento della lingua francese di cui all'articolo 2; viene evidenziato che gli effetti della particolare disciplina temporanea e sperimentale, introdotti dalla regola in merito alla procedura della lingua francese, non sono al momento prevedibili per le strutture di cui stiamo parlando, e viene proposto, pertanto, nelle more della valutazione dell'eventuale revisione della disciplina temporanea di accertamento della lingua francese, anche per il personale OSS.

Da questa delibera quindi si evince, in qualche modo, che la Giunta sta facendo delle valutazioni in tal senso. Quello che con quest'ordine del giorno noi vogliamo chiedere ed impegnare è che la Giunta regionale vada a prevedere, con urgenza, la revisione della disciplina temporanea di accertamento della lingua francese anche per il personale OSS, proprio come dichiarato all'interno di questa deliberazione di Giunta.

Presidente - Per il Governo, la parola all'assessore Marzi.

Marzi (SA) - Da un punto di vista politico, visto anche il tenore che spesso viene dato di carattere politico a questo tipo di iniziative, è utile ricordare che identico ordine del giorno è stato rappresentato dal gruppo Lega in discussione del DEFR (Documento di economia e finanza regionale) a novembre del 2023. Quindi, di conseguenza, come rappresentato, noi rimandiamo assolutamente al mittente questo tipo di iniziative che, oltre a dare delle connotazioni puntuali - lo stesso è valso per l'ordine del giorno precedente - in realtà tendono soprattutto a dare la possibilità a qualcuno di poter rappresentare cose quando si hanno dei mal di pancia; in realtà, secondo me, non aiuta a risolvere i problemi, perché piuttosto un senso comunitario comune aiuta a risolvere i problemi.

In termini amministrativi, invece, è importante ricordare - visto che l'ha fatto lei rispetto alle iniziative - che per agevolare il reperimento di professionalità adeguate - perché lei ha citato in maniera chirurgica soltanto alcune iniziative date - sotto il profilo quantitativo e qualitativo in ambito sanitario e socio-assistenziale siamo intervenuti anche attraverso lo strumento legislativo, in particolare con la legge 1/2003. Per assicurare i servizi assistenziali per gli anziani, la Giunta ha autorizzato deroghe - come lei ha richiamato - consentite agli Enti locali dal 2020 ad oggi per attenuare la carenza di personale in possesso della qualifica di OSS. A tale proposito, informiamo inoltre che nello scorso mese di maggio ventinove persone hanno acquisito la qualifica di OSS (di operatore socio-sanitario) e ben altre venticinque sono corsiste e sosterranno l'esame entro la fine del corrente anno. Perché naturalmente questi sono i percorsi che possiamo mettere in atto e che stiamo mettendo in atto per far fronte ad un problema che ha connotazioni, limitiamoci a dire nazionali, ma in realtà che travalicano l'Italia in ambito sanitario.

Si tratta di un dato incoraggiante, sorretti in prospettiva dal fatto che nel prossimo triennio abbiamo previsto l'avvio e la conclusione di quattro corsi formativi, finanziati dal Fondo sociale europeo, per un numero importante che è variabile tra altri cento e centoventi operatori socio-sanitari.

Come richiamato nell'iniziativa di novembre e in altra iniziativa da voi rappresentata, ad oggi non è possibile, per il personale assimilabile al comparto regionale, introdurre un automatismo in analogia a quanto previsto per il personale dell'Azienda USL, ai sensi dell'articolo 2 della legge regionale 1/2023.

Per tali motivi, e dando atto dell'impegno che abbiamo già concretizzato con l'assunzione di atti deliberativi anche in risposta alle esigenze del territorio, pur comprendendo e condividendo nei fatti (perché è il motivo per il quale ho cercato di dire cosa stiamo cercando di fare in parallelo) quelle che sono le preoccupazioni espresse dal gruppo che presenta quest'ordine del giorno, chiediamo naturalmente di ritirarlo, altrimenti - come abbiamo già fatto in precedenza - continueremo ad astenerci e a cercare di risolvere i problemi con strumenti adeguati.

Presidente - Consigliere Baccega.

Baccega (FI) - Giusto per dire che noi voteremo quest'ordine del giorno che le colleghe hanno presentato. Abbiamo dibattuto a lungo rispetto al ruolo degli operatori socio-sanitari all'interno del sistema sanitario valdostano.

Le abbiamo mortificate senza far avere loro l'indennità sanitaria, eppure sono state alla stessa stregua delle infermiere, magari con capacità diverse, ma sono state alla stessa stregua, nel momento del Covid e a seguire.

Hanno chiesto in Pronto Soccorso di fare le dodici ore, come sono state autorizzate le infermiere; quindi le infermiere fanno le dodici ore, le OSS ancora non fanno le dodici ore, quindi ad un certo punto del turno si cambia: non c'è più la OSS che era in Pronto Soccorso con l'infermiera, il medico che si prestava all'assistenza di un paziente, ma, fermi tutti, bisogna cambiare, arriva la nuova OSS.

È un'incongruenza anche dal punto di vista organizzativo, ma vogliamo dare un po' di disponibilità a questo settore?

Noi votiamo quindi con convinzione questo vostro ordine del giorno e ribadiamo questi concetti, che sono davvero incomprensibili.

Presidente - Consigliere Manfrin, a lei la parola.

Manfrin (LEGA VDA) - É particolarmente difficile intervenire in questo momento nel quale sostanzialmente l'assessore Marzi, non me ne voglia, spoilera una modalità che lui ha di affrontare le questioni (immagino gli ordini del giorno odierni, immagino magari anche in futuro), che ricalca un po' l'atteggiamento generale della maggioranza: l'abbiamo visto, lo stiamo già facendo, stanno già facendo tutto; mancano un sacco di cose, però si stanno anche facendo nel frattempo, perché è giusto così; vengono sollevati dei punti, ma si stanno già tutti facendo. Il quando diventa però l'elemento essenziale.

Ora, in occasione della discussione del bilancio, abbiamo evidenziato la necessità, portando quelli che erano i dati, sui numeri effettivi di servizio, di presenza, sia dei medici che degli infermieri che degli OSS e, incredibilmente (perché io, sinceramente, se non avessi avuto i numeri davanti non me lo sarei mai aspettato, un risultato di questo tipo), le tabelle dicevano che a fronte di una rilevazione dal 2021 al 2023 i medici che erano una buona percentuale, adesso non mi ricordo i numeri precisi, ma mi pare indicativamente 500 in servizio per la USL, sono calati di cinque unità; gli infermieri che erano mi pare - anche qui vado a memoria - 700, sono calati dal 2021 al 2023 di dieci unità. Le OSS, che erano - anche qui vado a memoria - 250, sono calate di trenta unità, dal 2021 al 2023.

Allora, se questi sono i dati, quello che emergeva e che emerge tutt'ora è che c'è una fame, una necessità spasmodica di colmare dei vuoti che, purtroppo, si sono aperti sulla parte degli OSS, e questo è dovuto in parte a persone che hanno lasciato, soprattutto durante la pandemia, con un carico importante, persone anche che dal ruolo OSS gli è stato concesso di andare a fare ruoli amministrativi, perché anche questo va detto, senza che nessuno si permettesse di dire: "Forse abbiamo bisogno di OSS". No, occupiamoci di amministrazione, questa è altra questione.

Da un altro punto di vista, persone che sono andate nella vicina Svizzera a prestare la loro opera, dopo aver appreso, essere state formate con investimenti importanti sul nostro territorio, sono andate in Svizzera a fornire la loro opera perché forse meglio pagate, ma c'è anche da dire che lì il costo della vita è sicuramente superiore, quindi ci devono essere delle modalità, anche perché conviene se fai avanti e indietro, ma anche fare una vita dove fai avanti e indietro tutti i giorni dalla Valle d'Aosta alla Svizzera non è comodissimo; il problema è che appunto, vuoi per una motivazione, vuoi per un'altra, effettivamente questo personale OSS avrebbe dovuto essere ricompreso tra quel personale che doveva essere incentivato ad essere attratto verso il nostro territorio lo trovo eccessivo, penso che sia stato sufficientemente chiarito quando abbiamo discusso il tema che più di un'indennità di attrattività, è un'indennità di permanenza, chiamiamola così, ma avete scelto, e anche qui "Faremo, diremo, valuteremo, lo stiamo già facendo, l'abbiamo già fatto, pensa, l'abbiamo fatto, raddoppialo", con tutta una serie di motivazioni stavate già facendo, ad oggi gli OSS sono stati evidentemente vituperati rispetto ai loro colleghi, omologhi infermieri o medici, si è data quest'indennità a tutti, gli OSS sono rimasti tagliati fuori.

La scelta quindi di dire: "Estendiamo la limitazione rispetto all'esame di conoscenza del francese anche agli OSS per avere un'attrattività maggiore", avrebbe potuto essere la soluzione per poter colmare questo buco.

Non si vuole andare in quella direzione. "Lo stiamo già facendo, lo faremo, lo faremo presto, abbiamo già le soluzioni per tutti i problemi del mondo", eppure siamo ancora qua a dibattere di un problema. L'abbiamo trovato, l'abbiamo discusso nel primo ordine del giorno, che appunto riguarda il taglio dell'assistenza sanitaria, a maggior ragione ne prendiamo atto adesso.

Noi non possiamo non votare quest'ordine del giorno perché giustamente la collega Guichardaz l'ha chiarito, l'abbiamo presentato anche noi; anzi, rilanciamolo e sosteniamolo fortemente perché riteniamo che questa possa essere una delle soluzioni che per lo meno può colmare il vuoto che si è creato.

Presidente - Consigliera Erika Guichardaz, ha facoltà di intervenire.

Guichardaz E. (PCP) - Assessore, le faccio rilevare che questi sono gli strumenti che ha la minoranza, nel senso che abbiamo presentato noi, l'ha presentato la Lega, l'ha presentato Forza Italia; abbiamo, nel tempo, in questa Legislatura, presentato diverse iniziative proprio su questa questione e, sinceramente, il fatto che proprio chi sta agli antipodi, cioè io e il collega Manfrin, su una cosa di questo tipo, non solo evidenziamo la stessa problematica, ma, come rilevato dagli stessi Sindaci, perché nella delibera è scritto chiaramente, è il CPEL che lo chiede, non è Erika Guichardaz, non è Andrea Manfrin che lo chiede, è l'assemblea dei Sindaci che lo chiede, proprio perché si rendono conto che questa è una problematica.

Continuare a rimandare il problema, continuare a dire: "Lo faremo, lo stiamo facendo" e via dicendo... è stato fatto nel 2023 per tutti gli altri, ma perché per gli OSS, che, come ha ben evidenziato il collega Manfrin, sono fra le figure professionali e sotto un certo punto di vista anche il collega Baccega ha proprio riferito anche alla parte dell'attrattività. Sono già massacrati da una parte, vengono massacrati dall'altra. Sinceramente io continuo a non comprendere sia i tempi, sia i modi con cui lei continua a rispondere ad iniziative che, a mio modesto modo di vedere - come dicevo - non sono condivise evidentemente da tutta l'Aula, ma lo capiremo dal voto, sono sicuramente condivise dai Sindaci valdostani, se lo hanno scritto in una nota che poi avete messo all'interno della delibera, sono iniziative condivise dai sindacati, perché, anche sotto questo punto di vista, anche i sindacati si sono mossi in questo senso.

Aspetteremo, continueremo ad aspettare, chi visse sperando...

Presidente - Mettiamo in votazione. La votazione è aperta. La votazione è chiusa.

Presenti: 35

Favorevoli: 16

Astenuti: 19 (Barmasse, Bertin, Bertschy, Carrel, Caveri, Chatrian, Cretier, Di Marco, Grosjacques, Guichardaz Jean-Pierre, Jordan, Lavevaz, Malacrinò, Marguerettaz, Marzi, Padovani, Rosaire, Sapinet, Testolin)

L'ordine del giorno non è approvato.

Passiamo ora all'ordine del giorno n. 2 della Lega. Consigliere Lavy, a lei la parola.

Lavy (LEGA VDA) - Questo è un ordine del giorno che vuole andare in due direzioni; da un lato, per avere una visione di sviluppo di due valli e del Parco Nazionale del Gran Paradiso, dall'altro per dare una risposta allo studio di fattibilità commissionato dal Comune di Valsavarenche per realizzare una pista per l'e-bike di collegamento dal rifugio Città di Chivasso da Pont, affidato l'anno scorso, che prevede partendo dal Colle del Nivolet e proseguendo lungo l'omonimo vallone in direzione della frazione Pont in Comune di Valsavarenche; è presente già adesso una strada sterrata in buone condizioni, che si interrompe prima di raggiungere gli alpeggi denominati Les Aouille. Nella frazione Pont invece parte una strada sterrata che raggiunge l'imbocco della galleria in direzione le Meyes.

I lavori che sarebbero da fare riguardano la realizzazione di una pista per l'e-bike in questo caso di collegamento dal rifugio di Città di Chivasso dalla frazione Pont, in Comune di Valsavarenche.

Per il tracciato della pista, è previsto il ripristino della galleria raggiungibile dalla strada sterrata, che è già in buone condizioni per il collegamento del tracciato alla frazione Pont, che parte da quest'ultima e si dirige verso nord, attraversando una prima galleria per poi interrompersi all'imbocco della galleria da ripristinare, in questo caso.

Dall'uscita poi della galleria, il tracciato guadagna quota con diversi tornanti nel rispetto delle pendenze adatta la fruizione delle e-bike e raggiunge l'edificio comunale di servizio alla rete acquedottistica in questo caso, quindi c'è anche un altro tipo di scopo.

In questa zona è prevista la realizzazione di un'area di sosta, visto che comunque c'è un bel punto panoramico proprio in quell'area lì, da qui poi il tracciato si sviluppa con tornanti più distanti, un tratto di leggera discesa, attraversato dalla tratta di Meyes ed una successiva risalita per superare la cresta sud del vallone, dove si trova un ulteriore punto panoramico.

Da qui poi, successivamente, il tracciato si collega la strada sterrata esistente che raggiunge il Colle del Nivolet, attraversando a mezza costa il pendio, incontrando punti panoramici di alpeggi di Les Aouille.

Questo era un pochino il quadro generale degli interventi che sarebbero da fare e che sono previsti da questo studio di fattibilità. Noi, con quest'ordine del giorno, vogliamo in qualche maniera impegnare il Governo regionale, in una prossima misura ovviamente, a trovare delle risorse per finanziare quest'opera.

Presidente - Per il Governo, la parola al Presidente della Regione.

Testolin (UV) - L'ordine del giorno, secondo me, è un po' semplicistico, diciamo così, tuttavia ringraziamo per aver portato l'argomento in discussione.

Adesso non c'è il collega Manfrin, che dice che abbiamo affrontato tutto, ma alcune settimane fa abbiamo avuto modo di confrontarci - come anche il Consigliere sa - sia con il Sindaco di Valsavarenche, sia con i rappresentanti del Parco per fare delle valutazioni assieme agli Assessori competenti, in modo da fare un'analisi un po' ampia delle necessità espresse dall'Amministrazione comunale e per prenderci in carico un percorso, che è quello di avvicinamento ad uno studio di fattibilità che - come ha visto lei, abbiamo dato un'occhiata anche noi - deve ancora essere misurato in quelli che sono gli impatti da un punto di vista finanziario, della realizzabilità e una serie di situazioni che vanno evidentemente analizzate, al di là della volontà politica.

Quello che noi ci prendiamo sicuramente in carico, al netto di approvare o meno questo ordine del giorno, è un'attenzione ed una serietà nel valutare le proposte avanzate dal Comune di Valsavarenche di identificare un percorso che possa permetterci anche di reperire o tramite un'interlocuzione con il Parco o con fondi anche europei che possono essere inseriti all'interno di un contesto più ampio di progettazione, quindi di trovare delle situazioni che possano sostenere questo tipo di realizzazione, che sicuramente può essere una realizzazione che dà degli sbocchi e delle opportunità sostenibili e compatibili con quelle che sono le caratteristiche dell'area sulla quale potrebbe venire realizzato e che fanno parte di un confronto assolutamente serio e che si intende portare avanti.

Non le chiedo di ritirarla, però noi ci asterremo. L'intenzione di lavorare in questa direzione è già stata manifestata anche all'Amministrazione comunale, per cui se la ritira, questo è comunque il sillon sul quale stiamo lavorando.

Presidente - Consigliere Lavy, a lei la parola.

Lavy (LEGA VDA) - Assolutamente, è un ordine del giorno che aveva per forza un'impegnativa semplicistica, sapendo comunque che c'erano già delle interlocuzioni in atto, e proprio perché sapevo delle interlocuzioni in atto, magari mi sarei aspettato che, lanciando un pochino la palla oltre, si potesse già in qualche maniera votare questo tipo di ordine del giorno, visto che comunque l'interesse nello sviluppare questo tipo di collegamento, visto che comunque una grande parte di strada c'è già, delle gallerie ci sono già, è assolutamente un interesse dei Comuni, del Parco e anche - da quello che mi pare di capire - della Regione.

Per questa sua risposta quindi ritiro l'ordine del giorno.

Presidente - L'ordine del giorno è ritirato. Passiamo all'ordine del giorno n. 2 di Rassemblement Valdôtain. Consigliere Brunod, ha la parola.

Brunod (RV) - Facendo riferimento ai disegni di legge 143 e 144, in modo particolare al capo III del disegno di legge 144, dove sono previsti interventi di investimento in materia di conservazione di beni culturali, e dove, all'articolo 23, si prevede "il finanziamento di interventi d'investimento sui beni di interesse storico di proprietà regionale, dove l'onere derivante dall'applicazione del presente articolo, determinato per l'anno 2024 in 3 milioni e 920 mila euro".

Richiamiamo anche l'interpellanza 3489 che aveva come oggetto "Intendimenti per la piena fruibilità del Castello di Saint-Germain", ovviamente anche riferendoci ai contenuti della risposta fornitaci dall'Assessore competente, evidenziamo che, in seguito a quest'iniziativa consiliare sopracitata, il 16 aprile 2024 venne pubblicato su La Stampa il seguente articolo: "Montjovet, il Castello carico di storia dimenticato ed avvolto dal degrado. La Regione lo ha sprangato vent'anni fa, inutili tentativi del Comune di proporre idee. Sono in corso studi per renderlo accessibile al pubblico, ma non ci sono certezze sui tempi".

Sempre in riferimento a quest'articolo vogliamo citare alcuni passaggi che riteniamo importanti, dove si dice che "Il maniero, con una storia lunga mille anni, molto amato dagli abitanti, poco considerato da chi lo possiede, purtroppo".

"Circa vent'anni fa", racconta il Sindaco, "l'allora Amministrazione trovò un mattino l'accesso sbarrato; da allora nulla è stato fatto per renderlo accessibile. Non solo, la Regione, proprietaria del monumento, impedì al Comune di cercare le risorse per renderlo fruibile". Spiega il Sindaco che "Nel 2019 l'Amministrazione comunale stanziò 10 mila euro per un concorso di idee perché ci interessavano studi di architettura per partecipare a dei bandi europei, consapevoli che la proprietà non fosse comunale. La Regione diffidò l'Amministrazione comunale, quindi venne ritirata la delibera. Fu poi istituito un tavolo tecnico tra Regione e Comune per trovare una soluzione che consentisse l'accesso ma nulla si è mosso. L'intenzione dell'Amministrazione sarebbe quella di rendere accessibile per lo meno la parte esterna, mettendo in sicurezza la cinta muraria, nel cortile si potrebbero organizzare matrimoni, perché c'è la richiesta, anche concerti ed eventi culturali. Lo scorso anno inviammo una lettera alla Regione per sapere quali fossero le intenzioni ma non abbiamo avuto nessuna risposta". Questi sono alcuni passaggi di quest'articolo che arrivò successivamente all'iniziativa che presentammo tempo fa.

Ricordiamo anche i contenuti riportati nel DEFR 24-26, all'interno della sezione dei beni culturali, sistema educativo e politiche per le relazioni intergenerazionali; per quanto riguarda i beni culturali, "le attività e gli obiettivi sono rivolti ad una costante azione di conoscenza, tutela e conservazione del patrimonio culturale il quale è costituito da una notevole varietà di beni materiali e immateriali, comprendenti le testimonianze delle antiche civiltà ma anche quelle dell'insediamento nelle epoche storiche più recenti, il paesaggio, le architetture, le opere d'arte, gli oggetti d'interesse etno-antropologico, il plurilinguismo, per citarne alcuni, con la finalità di consentire la fruizione presente e futura. Le azioni sono completate da un'intensa attività di valorizzazione e di divulgazione, come anche dalla creazione e dal sostegno di un'ampia offerta culturale di esposizioni, teatro, cinema, spettacoli. In continuità con una programmazione avviata negli anni precedenti, nell'ottica di un'efficace valorizzazione e fruizione integrata di tutto il patrimonio storico e archeologico, nell'ambito di circuiti turistici culturali attivi e da incrementare, saranno portati a termine o avviati lavori presso siti archeologici e castelli".

Tenendo conto dell'importanza che rivestono i numerosi castelli presenti sul nostro territorio, ai fini dell'offerta turistica della nostra Regione, ed in modo particolare del loro ruolo strategico da un punto di vista della valorizzazione e promozione dei territori nei quali sono situati, si impegna il Governo regionale a prevedere, nella prossima definizione del bilancio di previsione triennale 2025-2027, le risorse necessarie e utili per interventi di investimento, con l'obiettivo di ottenere una riqualificazione del castello di Saint-Germain nel Comune di Montjovet.

Presidente - Per il Governo, interviene l'assessore Jean-Pierre Guichardaz.

Guichardaz J. (FP-PD) - Grazie collega per l'ordine del giorno. Noi condividiamo - come già è stato detto più di una volta, credo in occasione anche di interlocuzioni proprio fatte qui in Consiglio regionale - la rilevanza storica del manufatto: per l'anno 2024 infatti è prevista l'esecuzione - questa non so se sia una notizia o sia già nota - di un sondaggio di scavo archeologico sul sentiero di accesso per poter successivamente realizzare una pavimentazione adeguata, completa di parapetto di sicurezza, che permetta la salita al pianoro principale del castello dove sarà possibile ammirare la torre in tutta sicurezza.

I fondi necessari per la riqualificazione dell'accesso verranno previsti in sede di bilancio di previsione 25-27, mentre quelli per lo scavo archeologico sono già disponibili sui capitoli (forse ne avevamo già parlato, adesso non mi ricordo).

Per quanto riguarda la valorizzazione complessiva del castello, che come le avevo già rappresentato è ridotto a rudere, come già le dissi si tratta di un percorso complesso, vista l'entità e l'ubicazione dei ruderi stessi, che necessita, come dissi già allora, di un percorso di conoscenza, valutazione del degrado e progettazione che non potrà essere realizzata a breve.

Rispetto all'iniziativa che lei fece (mi pare fosse lei ad averla presentata), le cose che dicemmo allora le ribadiamo oggi, con l'aggiunta e la precisazione che i fondi necessari per la riqualificazione dell'accesso verranno previsti in sede di bilancio e che gli altri, quelli previsti per lo scavo archeologico, che è prodromico a qualunque tipo di lavoro, sono attualmente disponibili sui capitoli.

Pur continuando a mantenere attenzione a questo particolare bene culturale e a tutti i beni culturali della Valle d'Aosta, che credo si possa dire essere particolarmente curati e particolarmente attenzionati (non mi piace questo termine ma non me ne viene nessun altro), questo in particolare al momento rimane con le indicazioni che già le dissi all'epoca.

Le chiederei quindi di ritirarlo, altrimenti ci asterremo.

Presidente - Consigliere Brunod, ha facoltà di intervenire.

Brunod (RV) - Ovviamente ci aspettavamo una risposta un po' diversa, perché la scorsa volta, durante l'iniziativa che abbiamo presentato noi e ho illustrato io, ci erano state praticamente date le stesse risposte di oggi e allora lei aveva detto che attualmente non vi erano le risorse a disposizione e leggo anche l'ultima fase della sua risposta: "Nella programmazione dell'attività dei prossimi anni, si terrà sicuramente conto delle necessità di procedere per l'investimento che, come ho detto, sono tutt'altro che modeste" e come lei ha ribadito all'interno della risposta, "È un sito che merita di essere degnamente valorizzato".

Prendendo solamente questi pochi passaggi della risposta, ce ne sarebbero anche altri molto interessanti, ribadiamo che sarebbe molto importante, oltre ad avere attenzione, dire che sono siti che meritano interesse, anche poi arrivare nel concreto a dare quelle risposte che la comunità e le Amministrazioni comunali si aspettano, come in questo caso il Comune di Montjovet, gli abitanti di Montjovet; l'Amministrazione comunale di Montjovet da anni si auspica che si arrivi a questo risultato.

Bene quindi che da una parte ci siano delle risorse per migliorare l'attuale accesso al castello, bene anche gli studi che ha detto per gli scavi archeologici per raccogliere informazioni, però siamo ancora ben distanti da quella riqualificazione, non parliamo ovviamente della struttura che sappiamo com'è, ma di fondi necessari per poter disporre, in modo migliore, di questa struttura come è stato ribadito all'interno dell'articolo dall'Amministrazione comunale di Montjovet per andare a realizzare eventi e manifestazioni anche di altro genere, quindi di usufruire di quello spazio all'aperto in cima al castello che, come tutti sappiamo, è uno probabilmente tra i pochi castelli così ben visibili anche dall'autostrada e quindi sarebbe anche un ottimo biglietto da visita per tutti i visitatori che attraversano la nostra regione.

In base anche a queste osservazioni, noi sicuramente portiamo al voto quest'ordine del giorno, perché comunque tra tutti gli interventi che sono stati citati all'interno dell'articolo e anche nel DEFR di valorizzazione a livello culturale e storica di tutti i castelli, siamo convinti che anche questo castello sia un intervento prioritario da inserire nella prossima previsione di bilancio e quindi lo facciamo anche con uno spirito propositivo di avere una maggiore attenzione e di arrivare finalmente al risultato che è tanto auspicato dalla collettività.

Presidente - Mettiamo in votazione. La votazione è aperta. La votazione è chiusa.

Presenti: 35

Favorevoli: 16

Astenuti: 19 (Barmasse, Bertin, Bertschy, Carrel, Caveri, Chatrian, Cretier, Di Marco, Grosjacques, Guichardaz Jean-Pierre, Jordan, Lavevaz, Malacrinò, Marguerettaz, Marzi, Padovani, Rosaire, Sapinet, Testolin)

L'ordine del giorno non è approvato.

Passiamo all'ordine del giorno n. 2 del gruppo Misto. Consigliere Restano, a lei la parola.

Restano (GM) - Parliamo dell'articolo 21 "Interventi per servizi ausiliari istruzione", che prevede un intervento presso l'Istituto regionale Gervasone di Châtillon per la messa in sicurezza dell'edificio, rifacimento dell'impianto antincendio e la realizzazione della linea vitae sul tetto per un importo di 630 mila euro.

Ho avuto modo, nel corso della mia attività al Governo, per due volte, di visitare l'Istituto e di apprezzarne le potenzialità e il lavoro svolto.

Come credo l'Assessore sappia bene, vi è un piano che attualmente è inutilizzato, che meriterebbe, oltre che rivedere la messa in opera del servizio antincendio, anche la sua ristrutturazione e le potenzialità di quest'istituto, anche se a seguito del trasferimento dei poli scolastici in altri Comuni e la previsione di costruzione di altri convitti, rimangono delle potenzialità enormi, infatti svolge attività estiva, ospita associazioni o può svolgere attività socio-culturali, è già pronto e disponibile.

Ha attualmente un limite e il limite è quello che le stanze sono prive di servizi personalizzati, hanno solo dei servizi comuni, quindi parecchie volte delle associazioni contattano il gestore dell'Istituto e rinunciano perché manca questo servizio.

Personalmente, ho avuto modo di apprezzare la disponibilità di 630 mila euro, è una cifra molto importante; nell'ottica di un'economia di scala, sarebbe opportuno valutare se si riesce a ristrutturare, durante questi lavori, anche il secondo piano, per poter fornire almeno un servizio globale ed economizzare sulla realizzazione dei lavori, permettendo quindi ai gestori dell'Istituto di svolgere appieno quella che è la loro mission.

Presidente - Per il Governo, l'assessore Jean-Pierre Guichardaz.

Guichardaz J. (FP-PD) - Ho visitato anch'io, tra l'altro, nelle mie varie declinazioni, insieme all'epoca all'assessore Caveri, il Gervasone, poi - come lei sa - il Consiglio d'amministrazione è variamente composto e quindi le informazioni, anche di tipo strutturale, non solo quelle relative all'attività educativa, pur essendo normalmente notificate ai dirigenti e alla struttura di programmazione della manutenzione, io qua ho la relazione del 2003 in cui si dice che "La struttura in modo adeguato... l'ufficio manutenzione stabili", quindi vi è un incrocio tra la struttura programmazione edilizia nostra con l'ufficio manutenzione stabili, quindi le situazioni vengono notificate.

Giusto per dare un'informazione, visto che lei ha apprezzato comunque lo stanziamento di questi oltre 600 mila euro, interventi previsti, su richiesta, ovviamente, dei tecnici e del Consiglio d'amministrazione, per l'anno 2024 sono relativi a rifacimento completo dell'impianto antincendio, che è una delle criticità che ci sono state rilevate, compresa la centralina, rilevatori e cablaggi elettrici per 280 mila euro, poi la linea vitae sul tetto per euro 200 mila, la sistemazione della palestrina per 60 mila euro, l'impianto dell'estrazione dell'aria umida, per quanto riguarda le docce del terzo piano, sono stati stanziati 10 mila euro e poi le entrate d'ingresso della palestra, per questo sono stati stanziati 50 mila euro.

Questi interventi sono importanti, sui quali l'Amministrazione ha ritenuto di investire delle risorse importanti.

Al momento, come lei sa, non è possibile quantificare risorse necessarie ad una riqualificazione completa dell'edificio, anche perché, come è scritto anche nelle varie relazioni che arrivano - e la relazione credo vi sia arrivata a gennaio del 2024, è stata trasmessa la relazione del CdA a tutti i Consiglieri regionali -, non è ancora chiaro un indirizzo complessivo, anche perché la situazione demografica e la situazione anche di occupazione, per quanto riguarda la sua mission che è quella proprio di convitto, al momento è una situazione in continuo calo.

Alcuni suggerimenti, anche dalle relazioni, arrivano, così come forse la collega Foudraz ha indicato, credo confrontandosi con qualcuno, la possibilità di indirizzare eventuali locali, soprattutto quel famoso piano che al momento non è funzionale allo specifico obiettivo del Gervasone, vi sono una serie di indicazioni che però presuppongono una programmazione.

Voi sapete che quello è uno stabile importante, anche dal punto di vista culturale, quindi sono tutte valutazioni che non possano essere prese in considerazione adesso in questo tipo di programmazione.

Noi siamo costantemente in contatto con il Consiglio d'amministrazione, con le persone che sono nominate all'interno, non escludo che negli anni prossimi però questo richieda ovviamente una valutazione anche di prospettiva, perché intervenire si può intervenire, ma se poi dopo si investono delle risorse ulteriori all'interno del Gervasone, ma non riusciamo a garantire un'occupazione, un utilizzo congruo eccetera, poi alla fine è evidente che non facciamo un buon servizio alla comunità e anche le nostre risorse ovviamente devono essere finalizzate sulla base di progetti e non solo sulla base di suggestioni, come diciamo.

Quello che vi chiederei, con la garanzia comunque che le richieste più importanti vengono continuamente prese in considerazione - e credo che quest'assestamento dia il segno anche della forte attenzione nei confronti del Gervasone -, è di ritirarlo, con la garanzia che comunque si continuerà a seguire il destino di questa struttura che per noi è fondamentale.

Presidente - Consigliera Foudraz.

Foudraz (LEGA VDA) - Ho ascoltato con attenzione la risposta, anche perché l'ordine del giorno n. 3 presentato dal nostro gruppo consiliare sostanzialmente ricalca un po' quello che ha presentato il collega Restano.

Qua bisogna anche sottolineare il fatto che bisogna dare importanza a quella che è la sicurezza che deve garantire una struttura, una sicurezza nei confronti dei ragazzi che la frequentano, ma anche di tutti gli educatori, tutto il personale che lavora all'interno di questa struttura.

Io vorrei solo farvi presente che praticamente in questi ultimi otto mesi, quindi da settembre 2023 a maggio 2024, in tutta Italia ci sono stati 56 crolli avvenuti nelle varie scuole che, fortunatamente, non hanno provocato la perdita della vita di nessuno, né degli studenti, né del corpo docenti, ma se andiamo un pochino a ritroso di incidenti all'interno di strutture scolastiche ve ne sono stati parecchi.

Andiamo indietro nel 2008: nel 2008 penso che tutti si possano ricordare di un incidente che è avvenuto al Liceo Darwin di Torino, dove purtroppo uno studente di 17 anni ha perso la vita perché gli è crollato una parte del soffitto mentre era tranquillamente seduto sulla sedia, stava seguendo una lezione, e diciassette ragazzi che appartenevano alla sua classe sono rimasti feriti.

Nel 2014 a Lecce, sempre in un liceo, morì un altro studente, e quest'incidente avvenne perché questo ragazzo cadde in un pozzo di luce a causa del cedimento di una grata.

Nel 2015 ci fu un altro crollo di soffitto in una scuola materna dove sette bimbi rimasero feriti.

Io sono qui dall'ottobre 2020 e tutti gli anni, puntualmente, riceviamo la relazione del CdA del Gervasone e tutti gli anni sembra un copia-incolla, i problemi ormai si trascinano da anni, sapete esattamente quali sono, riconosco che almeno quest'anno all'articolo 21 del disegno di legge 144 sono state stanziate delle risorse economiche, 630 mila euro, ma non sono ancora sufficienti. Non sono sufficienti perché i lavori che sono inseriti, almeno da quello che si evince dalla relazione al disegno di legge, sono lavori sì importanti, perché si tratta del rifacimento dell'impianto antincendio, si tratta di mettere questa linea vitae sul tetto, ma vi rendete conto che nella relazione che tutti gli anni arriva dall'Istituto Gervasone c'è scritto che ci sono delle lose pericolose che potrebbero cadere sulle vie di fuga, sulle rampe che servono per evacuare l'Istituto in caso di incendio?

Nella relazione mi pare anche di ricordare che si parli di una struttura in metallo e vetro sita al piano interrato di quest'edificio che però affaccia sull'esterno, che è adibita a sala giochi. É una sala giochi dove i ragazzi si svagano. La struttura portante in ferro è completamente arrugginita, quindi non garantisce il corretto sostegno delle vetrate.

Io dico: è impensabile. Io da genitore, prima che da amministratore, dico: "Io mando un figlio in una scuola, ma io devo essere tranquilla, devo essere sicura".

Allora io direi bene questi 630 mila euro, ma cerchiamo in un prossimo futuro, che non sia così lontano, di attivarci affinché i ragazzi che frequentano l'Istituto Gervasone, e non solo i ragazzi ma anche tutto il personale che presta il servizio, che presta la sua opera lavorativa, possano essere messi nelle condizioni di sicurezza, di alzarsi tranquillamente al mattino e dire: "Vado a scuola, studio, vado all'Istituto, insegno, lavoro, faccio l'educatore e ritorno a casa dai miei cari la sera", perché questa è una cosa importante, non bisogna sottovalutarla. Qua non è ancora mai successo niente, ma non aspettiamo che avvenga il fatto prima di mettere mano.

Presidente - Si prenoti. Ha facoltà di parola.

Foudraz (LEGA VDA) - Visto che l'oggetto è lo stesso, ma il mio sarebbe l'ordine del giorno n. 3 della Lega, visto che la tematica è la stessa, l'Assessore ha già espresso qual è la volontà dell'Amministrazione, se lei è d'accordo e lo concede, potremmo votare sia l'ordine del giorno 2 del collega del gruppo Misto, sia l'ordine del giorno 3 della Lega, perché, sostanzialmente, io richiedevo qualcosa in più, però si va in quella direzione. Se lei concede.

Presidente - Se non c'è nessuna obiezione da parte di nessuno, facciamo la votazione dei due ordini del giorno. Il Consigliere Restano voleva intervenire, ne ha facoltà.

Restano (GM) - In effetti gli ordini del giorno erano un pochino diversi, il nostro guardava più agli interventi del futuro, per rendere più fruibile il convitto, la collega guardava essenzialmente alla parte della sicurezza.

L'Assessore ha dato una risposta chiedendo di ritirarlo o meno. Possiamo portarlo al voto, così snelliamo la procedura e ne chiudiamo due in un colpo solo.

Presidente - No, la votazione deve essere separata, comunque.

Restano (GM) - Due votazioni.

Presidente - Va bene, procediamo alle votazioni. Votiamo il secondo ordine del giorno del gruppo Misto: la votazione è aperta. La votazione è chiusa.

Presenti: 35

Favorevoli: 16

Astenuti: 19 (Barmasse, Bertin, Bertschy, Carrel, Caveri, Chatrian, Cretier, Di Marco, Grosjacques, Guichardaz Jean-Pierre, Jordan, Lavevaz, Malacrinò, Marguerettaz, Marzi, Padovani, Rosaire, Sapinet, Testolin)

L'ordine del giorno non è approvato.

Adesso ci sarebbe l'ordine del giorno n. 3 della Lega. Possiamo dare lo stesso risultato? Stesso risultato dell'ordine del giorno precedente.

Passiamo ora all'ordine del giorno n. 2 di PCP. Consigliera Minelli, ha facoltà di parola.

Minelli (PCP) - Torniamo su di un argomento che l'Aula ha già affrontato più volte, attraverso la presentazione di varie iniziative consiliari, sia del nostro gruppo che di altri gruppi, cioè il futuro di Palazzo Cogne per quanto riguarda una delle sue funzioni storiche, quella di sede di molte delle realtà dell'associazionismo aostano.

Nel disegno di legge che stiamo esaminando, all'articolo 19 si autorizzano gli investimenti di valorizzazione dell'immobile di proprietà regionale sito in Corso Battaglione, prevalentemente destinati alla realizzazione di uno studentato-residenza universitaria, in attuazione dell'accordo per la coesione fra Stato e Regione.

In una delle risposte che ci erano state date alle iniziative, in un'interpellanza del luglio del 2023, il Presidente della Regione ci aveva detto: "Per quanto concerne l'eventuale accoglienza delle associazioni, una volta programmato il recupero complessivo dell'immobile, la questione dovrà essere affrontata nell'ambito di un più ampio progetto di inclusione sociale e il Consiglio regionale sarà chiamato ad approvare sicuramente degli spazi da dedicare a questo tipo di iniziativa, che potranno trovare collocamento all'interno della struttura in maniera congrua ed opportuna con le altre attività che si intendono sviluppare, alcune di carattere commerciale, così com'era già prima, altre di carattere sociale".

C'era stata quindi una sostanziale apertura nei confronti di quanto viene richiesto da tempo dalle associazioni, segnatamente dal CRAL Cogne, che ora sono dislocate in varie strutture della città, anche piuttosto periferiche.

Noi crediamo però che a quest'apertura, a quest'intenzione che è stata manifestata, debbano seguire poi anche degli atti concreti, quindi l'ordine del giorno vuole impegnare il Governo a prevedere, nella prossima manovra finanziaria, le opportune risorse per permettere di destinare una parte del Palazzo alle associazioni ricreative e di volontariato, e prioritariamente a quelle che da sempre hanno trovato collocazione in quello stabile.

Noi abbiamo valutato positivamente che si sia finalmente deciso di collocare lo studentato universitario della Valle d'Aosta in quel Palazzo, cosa che peraltro avevamo caldeggiato da molto tempo, è una cosa su cui avevamo insistito fin dall'inizio, poi sappiamo che c'erano state varie peripezie, o comunque tentennamenti.

Alla fine questo è stato deciso, ci sono i fondi per lo studentato, è stato detto chiaramente che ci dovranno essere anche altre attività, tra cui quelle commerciali, però, per quello che riguarda le realtà associazionistiche, noi riteniamo che debba essere preso un impegno formale in questo senso. Da qui, il senso dell'impegno.

Presidente - Ha chiesto la parola il Presidente della Regione, ne ha facoltà.

Testolin (UV) - In questo, come nel prossimo ordine del giorno che mi sembra abbia presentato la Lega tramite il consigliere Manfrin, si chiede un impegno ad investire risorse per destinare spazi alle associazioni. Almeno, questo dice l'impegno di quest'ordine del giorno: "Il Governo a prevedere, nella prossima manovra finanziaria, le opportune risorse per permettere di destinare parte del Palazzo Cogne".

Il Palazzo Cogne, grazie agli stanziamenti che sono previsti all'articolo 19, verrà ristrutturato nella sua completezza; altra cosa - a mio avviso - è l'impegno di una destinazione. Cioè, le risorse ci sono per recuperare nel suo complesso il Palazzo Cogne e darne una destinazione che prevalentemente, così come è stato detto la volta scorsa, sarà in ordine allo studentato. L'allestimento di altre situazioni che dovranno essere destinate - si era già detto ma mi ripeterei - ad altre attività, tra le quali sono assolutamente prese in considerazione anche la riallocazione in modulazione diversa, rispetto a quello che poteva essere prima. Perché abbiamo già fatto delle analisi, anche in quest'Aula, nel verificare che lo studentato evidentemente ha bisogno di spazi e di una fruibilità indipendentemente da tutto il resto, da quelle che possono essere le attività che possono alloggiare all'interno del Palazzo Cogne.

Dal punto di vista delle risorse finanziarie, esse sono stanziate per un completamento a 360 gradi delle attività, ci sarà un iter che porterà alla definizione e all'utilizzo di questi spazi residuali rispetto allo studentato e quello sarà il momento per andare ad identificare.

Non riesco sinceramente ad individuare quali possano essere le ulteriori necessità finanziarie da investire per questo. Quindi io ribadisco quello che le ho detto l'altra volta e glielo ridico oggi (non è che cambi idea o cambi destinazione). Però le chiederei, veramente, di ritirare quest'ordine del giorno, per evitare un'astensione da parte nostra, ma perché quello che è sostanzialmente richiesto all'interno dell'impegnativa è uno stanziamento che è già sostanzialmente incluso in quelle che sono le risorse dell'articolo 19.

Presidente - Consigliere Manfrin, ha facoltà di intervenire.

Manfrin (LEGA VDA) - Solo per chiarire l'ordine del giorno che poi verrà presentato dal nostro gruppo, dove chiediamo una cosa leggermente diversa, che parte da un principio che abbiamo approfondito.

La questione è questa: con l'articolo 19 si procede a finanziarie una parte rispetto a quella parte ulteriore con cui si va appunto a predisporre l'intervento che realizza lo studentato.

Quello che noi abbiamo invece considerato è che, appunto, l'intervento viene fatto su una parte dell'immobile e non su tutto. Quindi, quello che abbiamo voluto indicare era proprio questo. Questo è quello che emerge dall'articolo, Presidente, ma questo è anche frutto delle audizioni, cioè che si sarebbe ristrutturata una parte dell'immobile e non tutto e che quindi una parte di questo sarebbe stato adibito allo studentato.

Se lei oggi vuol dire che con quei soldi si ristruttura l'intero complesso del Palazzo, lo apprendiamo adesso, ne prendiamo atto; se vorrà chiarire ed esplicitare questo, così che rimanga a futura memoria. Lo sappiamo adesso, almeno ne prendiamo atto, così penso si sia chiarito.

A questo punto, rimarrà ovviamente l'impegno per destinare gli spazi che verranno ricavati al netto della realizzazione dello studentato alle associazioni che è quello che avevamo indicato. Su questo, se lei ci volesse chiarire la questione perché non ci era chiara.

Quello che abbiamo potuto evincere dalle audizioni e dalla composizione dell'articolo era che questi fondi sarebbero serviti ad integrare quelli per la realizzazione dello studentato.

Io non so Presidente, e la ringrazio, così prenderà la parola e ci chiarirà, ma se due parti, gli antipodi - come ha detto giustamente la collega Guichardaz prima - hanno capito la stessa cosa, allora c'è un problema di comunicazione, quindi se ci vuole chiarire, siamo ben lieti di ascoltarla.

Presidente - Se siete d'accordo, potremmo procedere come nell'ordine del giorno precedente, così il Presidente della Regione dà la risposta che vale per quello della Lega e per quello di PCP. Il Presidente della Regione ha facoltà di parola.

Testolin (UV) - Da un punto di vista tecnico, avrei comunque la tempistica per il movimento all'interno del quale mi trova il gruppo consiliare, quindi non c'è nessun agrément.

Probabilmente non ci siamo capiti. Tra l'altro, quando abbiamo parlato di quest'articolo, sinceramente non mi ricordo di averla vista in Commissione, quindi a me, personalmente non ha mai chiesto niente. Sull'audizione in merito al disegno di legge e la parte dello studentato, lei non mi sembra di averla...

Interruzione fuori microfono

Ah, ha letto i verbali. Allora se non si è capito dai verbali, è un altro discorso, perché, sinceramente, se lei mi chiede se quest'immobile era previsto di ristrutturarlo complessivamente, la cosa più banale che le avrei detto è "Assolutamente sì": non è che andiamo a ristrutturare un immobile facendo uno studentato e lasciando il piano terra o una parte dello stabile non ristrutturato. Il percorso sarà di affidare questo stabile ad una gestione complessiva, e questo l'abbiamo ribadito anche all'interno della Commissione, se poi non è passato completamente il messaggio... Evidentemente, lo stabile viene ristrutturato nel suo complesso con una destinazione principale a studentato che beneficia di un sostegno all'interno di questo percorso di fondi coesione e a questi fondi coesione che sono di 6 milioni e qualche spicciolo, vengono aggiunti i 9 milioni.

Poi, sullo studentato è stato sviluppato, si è partecipato ad un altro bando che serve e servirà per la valorizzazione da un punto di vista gestionale, che potrà permettere nel complesso di abbattere, laddove è possibile, le rette di studentato per quelli che avranno partecipato, per questo bisogna chiudere il percorso entro una certa data.

Per quello che è invece la ristrutturazione, è una ristrutturazione, evidentemente, complessiva; infatti mi stupiva quest'ordine del giorno. Questo era un po' più comprensibile, il suo avevo capito benissimo che non aveva capito, o comunque non c'era stata una giusta comunicazione.

Quindi se la premura è quella, è tranquillamente fugata.

Presidente - Consigliere Manfrin, ha facoltà di intervenire.

Manfrin (LEGA VDA) - Le dirò una cosa: come ho detto fuori microfono, io ovviamente non ho partecipato a tutte le audizioni ma, come di solito faccio, leggo i verbali e quindi leggo quello che viene detto, e quello che viene detto e quello che emergeva era appunto che la ristrutturazione era incentrata esclusivamente sulla parte dello studentato.

Dopodiché, se fossi stato solo io, probabilmente io ho delle difficoltà di comprensione, però siccome abbiamo compreso in due la stessa cosa e siccome il gruppo e i colleghi che erano presenti ovviamente non hanno sollevato obiezioni, nel merito non era molto chiaro.

Detto questo, prendiamo per buona la sua interpretazione e sulla fiducia ritiriamo l'ordine del giorno, quello presentato dal gruppo Lega.

È chiaro, Presidente, glielo annuncio fin da subito, che però adesso vorremo vedere le carte per capire questa ristrutturazione e, a questo punto, il progetto che cosa riguarda. Perché sulla fiducia noi ovviamente prendiamo atto delle sue parole, però poi dopo vorremmo vedere le carte, e non vorrei che fosse semplicemente una promessa e null'altro.

Vogliamo darle fiducia, e per questo credo che sia un gesto concreto quello del ritiro, però ci vediamo in Commissione.

Presidente - Ha chiesto la parola la consigliera Minelli, ne ha facoltà.

Minelli (PCP) - Devo dire con sincerità che non sono più proprio sicura che fossi presente, perché ho letto anche io i verbali nel momento in cui poi si preparavano gli ordini del giorno, per cui non ricordo se in quella audizione ero presente o meno, però, nel momento in cui ho letto, anche per me non era chiarissima questa parte e il fatto che la ristrutturazione fosse complessiva.

Io pensavo che la Regione dovesse comunque, per una parte interna, ovviamente, dello stabile, poi pensare ad allocare delle ulteriori risorse.

Se invece la situazione è quella che il Presidente ci ha prospettato, anche dal nostro punto di vista quest'ordine del giorno può essere ritirato e poi approfondiremo la questione nella Commissione competente.

Presidente - Pertanto, gli ordini del giorno n. 2 di PCP e n. 9 della Lega sono ritirati.

L'ordine del giorno n. 3 della Lega è già stato affrontato. Affrontiamo l'ordine del giorno n. 3 di Rassemblement Valdôtain. Ha chiesto la parola il consigliere Lucianaz, ne ha facoltà.

Lucianaz (RV) - È l'unico ordine del giorno, quindi non vi stancherò. Ritorno sull'argomento già affrontato dal mio collega Brunod: infatti, con quest'ordine del giorno intendiamo riprendere e rilanciare con il medesimo spirito che ha scaturito la stesura dell'articolo 46 di questo DDL in discussione.

Facciamo riferimento alla missione 10, trasporti, diritto di mobilità, programma 05 regionale, segnalando le enormi criticità rappresentate da code chilometriche che ogni mattina, da lunedì al venerdì, almeno nel periodo delle scuole aperte, dobbiamo affrontare. Questo problema ce l'ha non solo il sottoscritto, non solo i Consiglieri regionali che arrivano da quella zona, ma tutti gli abitanti di Charvensod, di Pollein, di Gressan, di Jovençan e di coloro che attraversano Aosta nel senso est-ovest - ovest-est e non possono arrivare fino al casello di Saint-Pierre per prendere l'autostrada.

Lo scorso anno, ho avuto modo ripetutamente di sollecitare questo Governo sordo, o meglio cieco, di fronte alle necessità di occuparsi di alcune rotatorie stradali decisamente problematiche. Parlo di queste zone che quotidianamente e puntualmente vedono il formarsi di code infinte, con buona pace delle emissioni di CO2, dello sviluppo ecosostenibile, il carattere resiliente dei cittadini che, gioco forza, è sempre meno forte.

Ho avuto modo di segnalare le lunghe colonne che ogni mattina si formano sui due lati del Pont-Suaz; non solo una volta al giorno, ben due volte al giorno, perché dopo le ore 17:00 c'è una coda ancora più lunga e interminabile.

Fatto curioso è che si parla di spazi decisamente grandi, per i quali non sarebbe difficile escogitare soluzioni rapide e decisamente più efficienti. Manca l'elemento fondamentale, cioè la volontà di questo Governo, la volontà di questa maggioranza, Union, federale, autonomista, di centro progressista, pre-recompattation, LGBT +... Governo regionale a guida Testolin, che più di una volta ha decisamente respinto ogni richiesta di occuparsi di queste aree critiche.

Vi riassumo brevemente le ragioni di queste criticità: al rond-point di Pont-Suaz, proprio all'ora di punta, vediamo autobus che scaricano i ragazzi proprio sulla rotonda e quando gli autobus sono due, uno dietro l'altro, cosa accade? Accade che si blocca completamente la circolazione: tutti questi ragazzi devono attraversare le strisce pedonali e naturalmente il traffico è fermo per minuti e minuti, si formano colonne interminabili. Spesso ci sono anche i militari e gli alpini che, proprio a quell'ora, attraversano, con le loro code, gli stessi punti. Dieci metri più avanti, abbiamo l'attraversamento delle bici, che escono dal percorso ciclistico lungo la Dora per immettersi sulla direttrice per Aosta; ora abbiamo dei new jersey che delimitano ancora ulteriormente la sede stradale, è ancora più stretta di prima, più pericolosa di prima. Io voglio vedere chi di voi in bicicletta ha il coraggio a quell'ora di affrontare questo tratto stradale, e noi pretendiamo che i giovani vadano in città in bici. Vi garantisco che è un'impresa.

Su questa rotonda abbiamo ancora cinque stalli per parcheggiare l'auto, proprio nel centro del carrefour, oltre ad una stradina pedonale con le siepi, che dà sfoggio di quest'angolino carino, ma sarebbe forse meglio efficientare la circolazione.

Non mi limito solo a questa rotonda, voglio parlare anche di altre rotonde, vedo che il Governo è sensibile alla rotonda ad esempio sul Saraillon, quindi le troviamo la volontà e la finanza per agevolare certe situazioni.

In questo caso, del Pont-Suaz, non c'è verso né di occuparsi del tratto autostradale che diventi libero alla circolazione, non c'è stato modo di occuparsi di un ponte alternativo sulla Dora nella zona di Gressan.

Le maggioranze Union e PD, sia comunali sia regionali, su quest'argomento non ci sentono.

Eppure l'auto la adoperate tutti: l'adopera il Presidente della Regione per venire sotto il suo ufficio, la adopera il Presidente del Consiglio per arrivare sotto il suo edificio e tutti noi Consiglieri non paghiamo il parcheggio e arriviamo fin sotto la Regione con i nostri mezzi. Naturalmente, è una bella comodità, però non volete le auto in città, volete costruire scuole nuove - parlo del Manzetti - senza uno stallo, senza prevedere un solo posto auto. Però non volete le auto in città.

Volete limitare la circolazione a chi ad Aosta deve venire per forza, perché voglio vedere alle ore 20:00 chi torna a casa con i mezzi pubblici, provateci voi. Questo da parte vostra vedo che non viene affrontato, non c'è assolutamente volontà di occuparsene.

Abbiamo altre rotonde, per rimanere sull'argomento dell'articolo 46, molto problematiche: quella in regione Sogno sulla statale 26, quella veramente è problematica; abbiamo le rotonde che abbiamo affrontato durante l'audizione in Commissione nel luglio scorso con l'Amministrazione di Aosta (sarebbero quella in fondo a Corso Battaglione, che incrocia via Grand Eyvia, e lo stesso per la zona di Via Paravera). Lo troviamo sulle cartine stradali di Aosta, che questa strada è già collegata, mentre invece siamo ben lontani da ottenere questa possibilità.

La richiesta naturalmente è che - proprio collegandoci e facendo riferimento all'articolo 46 che prevede un impegno di 2,4 milioni di euro per realizzare le rotatorie sulle strade statali - si prenda l'impegno di occuparsene per altre strade regionali.

Il traffico è bloccato, tutti i giorni abbiamo questa problematica, chiediamo di dare un vigoroso impulso alla soluzione di numerose criticità causate dalla circolazione stradale in prossimità di queste rotatorie, che hanno tutto lo spazio per essere allargate, migliorate ed efficientate, che sono inserite sugli assi stradali di competenza regionale, nonché su alcuni incroci stradali critici del Comune di Aosta.

Il Comune di Aosta - e qui concludo - si è dimostrato interessato ad occuparsene, dice: "Il problema è l'Amministrazione regionale" con cui probabilmente non si dialoga e per fortuna che le maggioranze politiche sono le stesse. Quindi chiediamo quale impegno - immaginiamo già la risposta ma è bene sentirlo ribadire dalla Giunta regionale - quest'Amministrazione regionale vuole porre su questa difficilissima criticità della circolazione.

Presidente - L'assessore Sapinet interviene per il Governo.

Sapinet (UV) - Confesso di aver fatto un po' di fatica nel leggere l'ordine del giorno per mettere le cose in fila e dare un po' d'ordine.

La sua illustrazione, di fatto, ne è un po' a prova, senza offesa ovviamente, e glielo dico in tono anche simpatico, perché passiamo da rotonde di competenza Anas, che sono fuori dalla tratta urbana, (vedi Area Sogno), alle rotonde che invece sono all'interno della tratta urbana (quindi competenza regionale, che andiamo a normare con l'articolo 46, andando a finanziare laddove - e parlo per quella di Saint-Pierre - c'è già una progettazione in corso), per poi parlare di viabilità regionale, e per una buona parte concentrandoci sul Comune di Aosta e sulle sue competenze, sulle quali ovviamente non entrerò.

È sfuggito l'articolo 45, 7 milioni e 250 mila, proprio per interventi sulla rete viaria regionale.

Capisco e conosciamo bene, e la ringrazio per aver più volte portato il problema in Aula, la questione dell'incrocio di Pont-Suaz è il vero cuore del problema della viabilità regionale, il punto dove abbiamo i riscontri numerici più elevati per quel che riguarda il numero di passaggi.

Si propone anche un discorso di un ponte alternativo, che è argomento interessante, che già abbiamo trattato, ma che non è di così facile progettazione, ma soprattutto è un intervento che deve essere forzatamente anticipato da quelli che sono gli interventi da porre in atto sul Comune di Aosta, in particolare - e lo citava anche lei - il prolungamento di Via Paravera, e poi il famoso e necessario collegamento sull'asse nord-sud per collegare l'area F8, ma qua siamo vincolati al discorso della rete ferroviaria. Ma ne parleremo poi a breve nella prossima presentazione del Piano regionale dei trasporti.

Ciò detto, per quanto riguarda la risoluzione delle criticità causate dalla circolazione stradale in prossimità delle rotatorie inserite sugli assi stradali di competenza regionale, nonché su alcuni incroci comunque critici della Plaine, non a caso tutti gli interventi che sono stati messi in atto, l'ultimo la chiusura del ponte di Brissogne, è stato pianificato insieme al Conseil de la Plaine, che è l'organo preposto al confronto e al supporto dell'Amministrazione regionale. C'è assolutamente il massimo impegno mio e del Governo proprio per addivenire, insieme alle strutture regionali, all'individuazione delle problematiche che sono l'esito degli studi in corso, come le dicevo, insieme ai Comuni della Plaine.

La viabilità regionale, lo sappiamo, è parte importante delle risorse, è assorbita da quelli che sono gli interventi sui ponti: più della metà dei ponti sulle strade regionali valdostane sono state oggetto, sono oggetto e lo saranno, di interventi di manutenzione programmata che, di fatto, fanno seguito a quelli che sono stati i monitoraggi messi in atto in seguito al crollo del ponte Morandi; quindi interventi che sì, è vero, creano dei disagi, ma se sono successivi ad un'attenta programmazione, ecco che questi disagi si possono assolutamente contenere, perché l'alternativa, il rischio sarebbe stato quello di avere delle chiusure improvvise di ponti che sono strategici. Così come con le risorse trasferite ai Comuni si va anche incontro a quelle che sono le esigenze degli Enti locali, dove abbiamo dei nodi di proprietà comunali, ma questi sono strategici per quel che è la viabilità regionale.

Per quel che riguarda la zona del Pont-Suaz, lo sappiamo bene, negli anni passati la realizzazione della rotatoria ha dato un segnale sicuramente importante ma non ancora sufficiente, sicché su questo punto bisognerà sicuramente lavorare.

Per quel che riguarda il Comune di Aosta, sono stati previsti degli appositi finanziamenti, con la legge regionale 27/2011, finalizzati anche al miglioramento della circolazione stradale nell'ambito del piano di interventi per lo sviluppo di Aosta capitale dell'autonomia.

Come le dicevo, però, prendo atto della sua richiesta d'impegnativa: il vigoroso impulso direi che è corretto, ed è quello che anche in parte faremo con l'articolo 45 - quindi non solo l'articolo 46 - su una parte di rotatorie di competenza regionale, sulle quali su alcune c'è già un progetto; ma anche l'articolo 45 che, di fatto, parla chiaramente di risorse, quindi risposte concrete.

Pertanto io, ringraziandola del confronto sull'argomento, la invito al ritiro dell'iniziativa e, in alternativa, ci sarà l'astensione per i motivi che le ho già espresso.

Presidente - Qualcuno vuole intervenire? Nessuno? Mettiamo in votazione o viene ritirata? Consigliere Lucianaz, ha facoltà di intervenire.

Lucianaz (RV) - Brevemente solo in risposta. Io accetterei ben volentieri la sua proposta, Assessore, ma questa richiesta è stata fatta già sei mesi fa, quando, durante la discussione del bilancio, avevamo più o meno avanzato le stesse richieste.

L'impegno di affrontarlo in Commissione è stato preso ma poi non si è minimamente concretizzato, quindi se non c'è volontà di affrontare quest'argomento, io continuerò a ribadirlo. É inutile procedere con la votazione, tanto sappiamo benissimo quale sarà l'esito. Il fatto è che voi, di fronte alla popolazione valdostana, continuate a dimostrare lo stesso disinteresse.

Presidente - L'ordine del giorno è ritirato. Passiamo ora al numero 3 del gruppo Misto. Consigliere Restano.

Restano (GM) - Ritorniamo a parlare di skiroll. Devo precisare che ho presentato due ordini del giorno perché si tratta di due località diverse, pur avendo trattato nella stessa interpellanza gli argomenti la volta scorsa.

Parliamo quindi della pista di skiroll di Verrayes, già utilizzata per competizioni di tutti i livelli: la pista necessita di manutenzione straordinaria, definiamola così, per renderla idonea a quelle che sono le caratteristiche tecniche richieste dalle Federazioni competenti. Può essere migliorata, a nostro modo di vedere presenta i requisiti per essere riconosciuta di interesse regionale; di fatto lo è, perché è il centro attorno al quale ruotano tutte le manifestazioni o la maggior parte delle manifestazioni di skiroll che si svolgono in Valle d'Aosta.

Nell'area interessata si svolgono anche altre attività sportive che riguardano gli sport tradizionali; quindi, in sostanza, chiediamo di inserire nel prossimo bilancio di previsione un capitolo di spesa che riguarda la ristrutturazione ed il miglioramento delle caratteristiche di questa pista, secondo quelli che sono i dettami federali.

Presidente - Assessore Grosjacques per il Governo.

Grosjacques (UV) - A proposito di quest'ordine del giorno, quando risposi alla sua interpellanza, le dissi che c'era stata una richiesta da parte del Comune di Verrayes di riconoscimento di interesse regionale non della pista di skiroll ma dell'area sportiva. Una documentazione che è stata prodotta in data 24 aprile 2024, dopo una serie di richieste di integrazione e che quindi in questo momento è all'esame del Comitato. Prima le ho dato un'informazione errata perché non è l'articolo 3 della legge 16/2007 ma è l'articolo 2 comma 3, quindi quello che disciplina le modalità di classificazione delle piste.

Il progetto presentato dall'Amministrazione comunale di Verrayes non riguarda solo ed esclusivamente la pista, ma prevede una serie di azioni puntuali volte ad implementare la dotazione di infrastrutture e a riqualificare ambiti complementari, senza snaturare l'identità dell'area. Leggo la relazione che è stata predisposta dall'Amministrazione ai fini della classificazione: "Si vuole offrire l'opportunità di praticare quattordici diversi sport, tra cui alcuni innovativi a carattere regionale, quali il biathlon estivo, lo skiroll, la mountain bike nella disciplina del cross country, il ciclismo su strada, nella sua formula dei circuiti tipo criterium, il calcio a 5, il tennis, il padel (si prevede la costruzione di due campi), il basket, la palla a volo, il roller skateboard, il parapendio, il palet, lo tsan e l'arrampicata su parete artificiale all'aperto.

L'area è già dotata dei servizi essenziali quali accessibilità, parcheggi, spogliatoi con docce, servizi igienici e bar.

Tutto questo, come le dicevo, è soggetto all'approvazione della Commissione che dovrà definirne i requisiti per la classificazione di interesse regionale. Riteniamo che non creino difficoltà.

A questo proposito, voglio ricordare che rispondo anche in nome e per conto dell'assessore Sapinet, che con me condivide non queste scelte ma questi investimenti, per cui alcune di queste attività dovranno essere regolamentate quanto all'utilizzo, perché sport diversi utilizzeranno le stesse strutture, ad esempio lo skiroll ed il ciclismo.

L'investimento, che è previsto dall'Amministrazione comunale per questa riqualificazione dell'area che comprenderà anche la pista di skiroll, è di poco inferiore ai 2 milioni. Nel caso in cui la classificazione sia positiva, il Comune procederà ad una progettazione definitiva e poi esecutiva; comunque i gradi di progettazione previsti in quanto per la classificazione ha presentato uno studio di fattibilità tecnico-economica. Per cui c'è la disponibilità, da parte dell'Amministrazione, di finanziare l'opera per la quota ovviamente di competenza dell'Amministrazione regionale che, di solito, si attesta al 50%, di tutta l'opera.

Per cui le chiedo di ritirare il suo ordine del giorno, perché quello che lei correttamente richiede è già ricompreso in questo progetto più ampio, che in questo momento non può avere un programma di finanziamento in quanto non sono ancora state fatte le attività propedeutiche per procedere poi all'esame di questo progetto e prevederne il finanziamento.

Presidente - Consigliere Restano, a lei la parola.

Restano (GM) - Da adesso alla fine dell'anno, a quando approveremo il bilancio di previsione, ci sono sei mesi. Io spero che la Commissione si esprima prima dei sei mesi e quindi lei possa valutare l'opera per tempo per inserirla nel primo bilancio di previsione. Altrimenti ho timore che passerà parecchio tempo, si consumeranno l'asfalto e anche gli skiroll.

Confido quindi in lei, nell'operato della Commissione e rimango dell'idea che le volontà politiche non devono passare attraverso le Commissioni, sono da esprimere in questa sede, a noi tocca dire "Vogliamo riqualificare quell'area", poi la Commissione dirà come tecnicamente.

Detto questo, confido nel suo interessamento e nel fatto che lei mantiene sempre la parola data.

Presidente - L'ordine del giorno n. 3 del gruppo Misto è ritirato. Ordine del giorno n. 3 di PCP: consigliera Minelli, a lei la parola.

Minelli (PCP) - Il disegno di legge 144 che stiamo esaminando, all'articolo 28, ripropone l'istituzione del contributo per la realizzazione della Maison de la montagne, per un importo di 4 milioni e 850 mila euro.

Il disegno di legge ritorna dunque sul finanziamento di un'opera di cui ci ha parlato anche l'Assessore già nella sua replica e che era stata inserita nel precedente assestamento di bilancio, quello di circa un anno fa (era luglio, ma, insomma, più o meno siamo lì); era stato inserito dopo un iter rapidissimo in quel disegno di legge e allora era stato approvato un contributo di 3 milioni di euro al fine della realizzazione dell'opera.

Noi avevamo chiesto poi successivamente, nel corso del 2023, delle delucidazioni per sapere a che punto era lo stato d'attuazione dell'articolo dell'assestamento; lo avevamo fatto noi, lo avevano fatto anche altri gruppi, ed eravamo di nuovo tornati sulla questione al mese di marzo di quest'anno.

Avevamo quindi capito che quell'allora invocata urgenza del provvedimento, che in fretta e furia si era approvato, non si era tradotta in atti concreti entro la fine del 2023 e l'importo era andato in avanzo d'amministrazione.

Oggi l'Assessore, facendo riferimento alla questione, ha spiegato che le richieste che erano venute dall'Associazione delle Guide e dei Maestri di sci erano sostanzialmente basate su una stima; è stato detto che si stimava il costo di 3 milioni e poi ha detto l'Assessore oggi che questo costo era stato sì stimato, ma non era nemmeno stato oggetto di uno studio di fattibilità (riporto le parole che sono state usate),

Noi sappiamo - e ce l'ha confermato l'Assessore - che al momento non c'è neppure la progettazione, perché andrà sub iudice rispetto all'approvazione dell'assestamento.

I costi sono comprensivi dell'acquisto della superficie per 90 anni, il computo sarà inserito nella progettazione e via di questo passo.

La domanda che continua ad esserci è: come mai allora tutta quella fretta, perché quell'iter fulmineo? e l'urgenza non è chiara nemmeno oggi.

Ma, al di là di questo, da quello che ci era stato rappresentato già in audizione a luglio del 2023 (quindi è quell'audizione che poi ha portato al voto in Aula dell'assestamento), avevamo saputo che oltre all'edificio della Maison, che si svilupperà su un solo piano di mille metri quadrati eccetera, ci saranno a disposizione delle due associazioni anche 1.500 metri quadrati esterni, da destinare a parcheggi e, in futuro, a una parete attrezzata per l'arrampicata sportiva esclusivamente destinata alla formazione degli associati. L'Assessore aveva allora escluso, ma poi aveva ribadito in altre occasioni, ogni possibile utilizzo rispetto ad altri scopi.

Nell'interpellanza di marzo, nella sua risposta l'Assessore ci aveva infatti detto: "Non posso confermare la realizzazione della struttura di arrampicata sportiva, perché lo scorso anno, quindi a luglio, avevo fatto riferimento alla comunicazione ricevuta con la quale l'Unione Guide e l'Associazione Maestri di sci illustravano le principali caratteristiche dell'opera da realizzarsi, e precisavano infine quanto segue", cioè quello che ho letto precedentemente: "Come si evince da quanto scritto, allo stato attuale si tratta di un'ipotesi e non di una certezza. In ogni caso, qualora tale parete attrezzata dovesse essere realizzata, sarà destinata unicamente alla formazione degli associati sia Guide che Maestri di sci".

Ora, noi avevamo presentato quell'interpellanza anche perché avevamo appreso una cosa che non conoscevamo, e cioè l'esistenza di uno studio di fattibilità per la realizzazione di una struttura dedicata all'arrampicata indoor e outdoor d'interesse internazionale nella città di Aosta, posizionata secondo questo studio proprio laddove si dovrebbe realizzare la Maison e i promotori di questo sono delle Guide alpine.

Avevamo poi, nella nostra illustrazione, anche chiesto se non ci fosse un interesse, e lo ribadiamo, a far sì che quella struttura, così come poi verrà realizzata (e appunto non abbiamo ancora nessuna progettazione, quindi bene non sappiamo) possa essere utilizzata anche da chi, per motivi di lavoro, opera per quello che riguarda tutte le attività che sono di messa in sicurezza dei versanti.

L'ordine del giorno che presentiamo quindi ha due impegni: il primo è ad acquisire questo studio di fattibilità di cui ho parlato e a trasmetterlo alla Commissione competente, anche perché si possa fare un ragionamento in questo senso.

L'Assessore mi aveva detto, all'epoca dell'interpellanza, che non era a conoscenza di tale studio, credo però che nel frattempo potrebbe averlo acquisito o aver sentito chi lo propone.

Il secondo impegno è a valutare - quindi questa è una valutazione che si chiede di fare vista l'importanza di questo finanziamento che, visto che prima era una stima e adesso è ancora una stima se non c'è la progettazione, perché non può esserci, ma passa da 3 milioni a quasi 5 - visto quest'ingente finanziamento, l'ipotesi di realizzare una struttura per l'arrampicata sportiva che sia adatta a competizioni a livello internazionale, quindi non soltanto per l'allenamento e i corsi di formazione di Guide e Maestri di sci. Una palestra che potrebbe avere un valore pari a quello che hanno altre regioni alpine, aperta al pubblico ed utilizzabile, oltre che per tutti coloro che vogliono cimentarsi in quest'attività sportiva, anche per la formazione dei lavoratori nell'ambito delle attività di protezione dei versanti rocciosi.

Presidente - Per il Governo, l'assessore Grosjacques.

Grosjacques (UV) - In premessa la devo correggere, collega Minelli, perché io non ho detto che non esiste la progettazione, ho detto che il computo è allegato ad una progettazione che non ha ancora iniziato il suo iter per le autorizzazioni perché è sub iudice rispetto all'approvazione dell'articolo 28 dell'assestamento che ne autorizza il finanziamento. Per cui il progetto esiste, non è a nostre mani, ma c'è stato inviato il computo metrico preciso, che ammonta a 4 milioni e 850 mila euro, con una lettera accompagnatoria.

Per quel che riguarda i due punti dell'impegnativa, intanto lo studio di fattibilità che lei chiede di acquisire è un'iniziativa assolutamente di tipo privato che non è sostenuta - così lo chiariamo anche - dall'Uvgam, per cui, come iniziativa privata di imprenditori privati che fanno anche le Guide alpine, credo che non ci sia nessuna difficoltà da parte di questi imprenditori a promuoversi presso intanto i proprietari del terreno (in questo caso VDA Structure), perché oggi sulla restante parte dell'area destinata alla Maison de la montagne (quindi 1.500 metri che residuano) sono previsti dei parcheggi, quindi non c'è la necessità e nemmeno la volontà da parte dell'Uvgam, e ovviamente anche dell'Associazione valdostana maestri di sci, di procedere con quest'iniziativa.

Per cui credo che non sia nemmeno opportuno che si acquisiscano degli studi di natura strettamente privata da inviare alle Commissioni per un esame che non è di competenza delle Commissioni. Questo come primo dato.

Le dico che l'Uvgam non ritiene necessaria un'attività del genere per due motivi: perché le palestre di arrampicata in Valle d'Aosta - e le ho elencate nel Consiglio precedente in risposta - sono considerate più che sufficienti, anche perché non dobbiamo dimenticare che il nostro ambiente, di cui ci riempiamo la bocca spesso e volentieri, ha delle straordinarie opportunità per praticare questo sport outdoor, quindi direi che da questo punto di vista siamo serviti nel migliore dei modi per fare tutta l'attività che serve.

Per quel che riguarda le attività delle Guide alpine, voglio anche precisare che era stata valutata l'opportunità di creare una parete attrezzata per l'arrampicata, che sarebbe stata comunque a beneficio esclusivo delle Guide alpine, perché la legge istitutiva, tanto dei maestri di sci che delle Guide alpine, impedisce l'attività commerciale, quindi non avrebbe potuto, in capo all'Uvgam e all'AVMS, essere costruita una palestra a scopo commerciale.

Direi che in queste piccole considerazioni ci sta la risposta al suo ordine del giorno che le chiedo di ritirare, altrimenti ci sarà un voto di astensione.

Presidente - Consigliere Aggravi, a lei la parola.

Aggravi (RV) - Per esprimersi, al di là di quello che poi faranno le colleghe proponenti, sul punto.

Abbiamo letto con attenzione l'ordine del giorno e abbiamo altrettanto poi riletto con attenzione l'articolo 28. La questione è molto semplice: noi ci siamo posti un dubbio e il dubbio sta su due passaggi dell'articolo 28.

Innanzitutto, si cita che la destinazione è esclusivamente per lo sviluppo delle attività istituzionali della struttura e soprattutto, sempre al comma 1, in conclusione si fa riferimento - e cito sempre l'articolo 28 - "con esclusione in ogni caso di qualsiasi attività di natura commerciale". Quindi oggettivamente, al di là dell'acquisizione del primo studio che, come è già stato detto, è legato a delle iniziative di natura altra, sul secondo punto dell'impegnativa c'era il nostro dubbio per due motivazioni.

Intanto l'apertura al pubblico, che sostanzialmente dà una possibilità o potrebbe aprire a degli usi di natura commerciale, e si è capito un po' meglio dalla presentazione il discorso della formazione dei lavoratori nell'ambito dell'attività di protezione dei versanti rocciosi che, comunque, oggettivamente, potrebbe sempre aprire ad un'attività di natura commerciale.

Per queste motivazioni, per un'incongruenza, sostanzialmente, tra il testo dell'articolo 28 e quella che è la richiesta, noi ci asterremo.

Ovvio è che torneremo poi sul punto nel momento in cui andremo a votazione, perché, al di là di tutto, diciamo che è un intervento importante e che merita attenzione a se stante; però ripeto, l'esclusione della natura commerciale della finalità di natura privatistica, impone che queste attività ovviamente non possano essere svolte.

Presidente - Altri? Consigliera Minelli, ne ha facoltà.

Minelli (PCP) - Ho ascoltato l'intervento dell'Assessore che ha esplicitato una correzione a quello che ho detto, cioè che il computo è allegato alla progettazione che non ha ancora iniziato il suo iter; progetto che non è nelle mani dell'Amministrazione ma c'è soltanto il computo.

Quello che non è stato chiarito è se in questo computo è presente anche quest'ipotesi che, almeno fino a poco tempo fa, era ipotesi di palestra; ecco, non c'è neanche l'ipotesi di palestra che, come mi ha spiegato, sarebbe esclusivamente al servizio delle Guide e dei Maestri di sci.

Noi abbiamo un finanziamento che passa da 3 milioni dello scorso anno per la stima che era stata fatta a quasi 5 milioni di quest'anno per la stima o un po' di una stima che c'è adesso ma di cui noi non sappiamo praticamente nient'altro, e non c'è nemmeno la palestra ad uso interno, chiamiamola così.

Ora, a me sembra veramente che ci sia su quest'articolo e su questo progetto da farsi molte domande, da porsi molte domande.

Sulla questione delle palestre, che sono in abbondanza e sarebbero, secondo quello che dice l'Assessore, più che sufficienti, così è stato detto, più che sufficienti per quella che è l'attuale attività, può anche darsi. Io ho dei dubbi, perché sono a conoscenza del fatto che ci sono persone che si dedicano a questo sport che sempre più spesso si recano fuori regione perché con la disponibilità delle palestre che ci sono - e parlo in particolare della città di Aosta perché poi stiamo parlando della città di Aosta - non si riesce ad ospitare un numero di persone normale, perché quando nella palestra più vicina, quella vicina a Gressan, ci sono venti persone o c'è una scolaresca, gli altri stanno a casa perché non possono utilizzarla.

Poi - ed è quello che abbiamo cercato anche un po' di approfondire, ovviamente con chi si occupa di questo settore, io non faccio arrampicata - mi è stato detto chiaramente che il livello di una palestra cittadina, di una città che è in mezzo alle montagne, come Aosta, e che ha una vocazione turistica importante, avrebbe sicuramente un senso, anche perché questa è una di quelle attività, nell'ambito degli sport legati alla montagna, che è in crescita e che è sicuramente importante da un punto di vista della complementarietà rispetto all'offerta turistica che si vuole dare.

Sulla questione dello studio di fattibilità, lei dice che non è sostenuto da Ugvam e non ci dovrebbero essere problemi da parte dei promotori a farsi parte attiva presso i proprietari dell'area e via di questo passo.

Mi ha anche specificato che Uvgam e l'Associazione dei Maestri di sci non hanno interesse nei confronti di quest'attività.

Ora mi fa un po' specie che ancora una volta la Regione dica: "Prima Uvgam e Maestri di sci ci hanno detto che vogliono fare la Maison de la montagne alla torre piezometrica, che costerà 3 milioni di euro, facciamo in fretta, approviamo l'assestamento, mettiamoci dentro questi soldi" e poi è passato un anno e non sono ancora stati utilizzati.

Ora si dice: "Uvgam e Maestri di sci non sono interessati, quindi non interessa neppure a noi l'idea di fare una palestra che abbia anche uno scopo commerciale".

L'impegnativa - e ho ascoltato il rilievo del collega Aggravi rispetto all'incoerenza che ci sarebbe tra l'articolo 28 e l'impegnativa -, chiedeva due cose: sulla prima, non è interesse dell'Amministrazione acquisirlo e trasmetterlo alla Commissione competente, magari lo faranno direttamente le persone che sono interessate, ce lo invieranno e vedremo.

La seconda è una valutazione che va al di là di quello che è strettamente l'assestamento di bilancio, è una valutazione in prospettiva, quella di realizzare una struttura per l'arrampicata sportiva adatta a competizioni di livello internazionale aperta al pubblico ed utilizzabile anche per quello scopo che è stato evidenziato.

Va quindi al di là di quello che è strettamente il finanziamento legato a quest'opera che vedremo se alla fine di quest'anno sarà partita o meno, altrimenti i soldi dell'assestamento andranno, ancora una volta, in avanzo di amministrazione.

Presidente - Altri? Consigliere Restano.

Restano (GM) - Forse vi porterò un pochino fuori tema. La mia posizione riguardo alla Maison de la montagne è nota, quindi è inutile che la ribadisca, ne parlerò poi quando tratteremo l'articolo specifico.

Qua stiamo parlando di un contributo dato alle Guide alpine e ai Maestri di sci per la realizzazione della Maison de la montagne, che insiste in un'area definiamola "area sud della città di Aosta"; burocraticamente direi che forse ci vorrebbe uno studio sull'area sud: stiamo costruendo un nuovo campo di atletica che, per quanto mi riguarda, otto corsie, non è omologabile per le manifestazioni internazionali. Abbiamo una palestra da una parte, abbiamo il Palaindoor che non ha neanche la pista da 200 metri.

Probabilmente, visto che voi chiedete un impegno finanziario, perché per fare la valutazione ci va un impegno finanziario, qualora la Giunta avesse la volontà di assegnare uno studio di fattibilità su cosa realizzare in questa zona e come realizzare le strutture sportive senza andare sempre dietro alle fantasie del Comune o di altri proponenti, faremmo una cosa buona.

Presidente - Ci sono altri interventi? Mettiamo in votazione. La votazione è aperta. La votazione è chiusa.

Presenti: 35

Favorevoli: 2

Astenuti: 33 (Chatrian, Cretier, Di Marco, Distort, Foudraz, Ganis, Grosjacques, Guichardaz Jean-Pierre, Jordan, Lavevaz, Lavy, Lucianaz, Malacrinò, Manfrin, Marguerettaz, Marquis, Marzi, Padovani, Perron, Planaz, Restano, Rosaire, Sammaritani, Sapinet, Testolin)

L'ordine del giorno non è approvato.

Passiamo ora all'ordine del giorno n. 4 della Lega. Consigliere Sammaritani, ha facoltà di illustrarlo.

Sammaritani (LEGA VDA) - Torniamo su un argomento che avevamo già reso oggetto di nostre iniziative nel dicembre scorso a proposito della legge Omnibus, quindi del bollo auto per i veicoli di interesse storico. Poi naturalmente la definizione è un po' in teoria semplicistica, si tratta di tasse automobilistiche che sono, come molti sapranno, divise in tassa di possesso e tassa di circolazione.

A proposito di questo, tanto per fare un minimo di chiarezza, dopo i 30 anni si paga soltanto la tassa di circolazione, quindi paghi se il tuo veicolo, che ha più di 30 anni, viene messo in circolazione, non paghi più la tassa di possesso. La tassa di circolazione è una tassa molto bassa, si tratta dai 25 ai 31-32 euro a seconda delle Regioni, quindi si tratta di un importo decisamente modesto.

Quello che invece è diverso se l'auto ha fra i 20 e i 29 anni: una volta, anche per una normativa statale, non si pagava più il cosiddetto, famigerato, bollo, adesso invece da qualche anno, già da parecchi anni a questa parte, si paga di nuovo, si paga al 50%.

Il tema è il voler valorizzare, voler conservare, un patrimonio culturale, storico, meccanico, chiamatelo come si vuole, però un patrimonio che pian piano andrà a scemare e poi a scomparire evidentemente anche con le evoluzioni tecnologiche, ma come stiamo vedendo in questi ultimi anni anche con cambiamenti radicali nella costruzione e nella filosofia automobilistica che passa dai motori endotermici a quelli elettrici e poi chissà che cos'altro. Comunque è un patrimonio sicuramente da conservare, ci sono persone che amano conservare questo patrimonio, hanno dei costi, perché i pezzi si trovano sempre più difficilmente, è difficile quindi fare manutenzione, è difficile conservare questi beni.

Chiaramente, dobbiamo sgomberare il campo da un malinteso iniziale: non stiamo parlando di tutte le automobili, o motocicli, che hanno fra i denti più di 20 e fino ai 29 anni, si tratta, in base a quello che è il nostro ordine del giorno, che è una riformulazione dell'emendamento di dicembre, di introdurre l'esenzione totale anziché solo al 50% di pagamento di tasse automobilistiche di proprietà e di circolazione per quei veicoli che vengono riconosciuti da appositi enti certificatori come veicoli con una rilevanza storica, e qualora questa rilevanza storica poi venga, oltre che attestata, anche annotata sulla carta di circolazione.

Un passaggio formale importante, perché ci sono enti specifici che provvedono a queste certificazioni, in Italia ce ne sono più di uno, c'è l'ASI, l'Associazione veicoli storici, il Fiat Italiano, lo storico Lancia e Italiano Alfa Romeo. Sono enti che possono certificare l'esistenza di questi requisiti.

Questi veicoli hanno una rilevanza storica. Per intenderci, perché poi magari non tutti sono esperti, ma stiamo parlando delle auto immatricolate fra il 1995 e il 2004, quindi quelle macchine che normalmente se vediamo ancora circolare oggi, hanno le targhe totalmente bianche, già alfanumeriche ma totalmente bianche e non quindi quelle che vanno attualmente con le fasce blu eccetera, quindi quelle targhe là dell'epoca con sigle che andavano fra A, B, C.

Si tratta quindi di auto ormai datate sicuramente, non di auto qualsiasi perché, come dicevo, vanno certificate, quindi ci doveva essere un ente ed una Commissione tecnica che riconosce la rilevanza storica del veicolo, e poi il proprietario si deve anche occupare di farlo trascrivere sulla carta di circolazione.

Peraltro, ad ogni trasferimento questo certificato praticamente perde la sua validità, bisogna rifarlo, bisogna pagare i nuovi diritti eccetera.

Una cosa molto formale, molto precisa: per intenderci, per le auto degli anni '90 non è che qualsiasi possessore di una Punto possa chiedere il certificato di rilevanza storica. Ci sono veicoli però, ad esempio Renault Clio Williams, Mitsubishi Lancer piuttosto che Subaru Impreza, macchine di quei tempi lì, che hanno una certa rilevanza sicuramente dal punto di vista storico, hanno rappresentato dei punti fermi per quell'epoca ed è giusto che possano essere conservate magari con dei costi inferiori, almeno per quanto riguarda queste tasse di circolazione e di possesso che, peraltro, da noi in Valle d'Aosta, sarebbero veramente ben poca cosa dal punto di vista economico per la Regione, perché non so esattamente quale possa essere il gettito che possa derivare da queste auto di rilevanza storica certificate, ma credo davvero minimale.

Una piccola cosa, un piccolo incentivo che però avrebbe un vero e proprio significato davvero per chi è appassionato e per chi questi pezzi cerca di conservarli a futura memoria.

Direi quindi che si tratta di uno sforzo economico veramente modesto, alcune Regioni lo hanno già fatto, l'Emilia Romagna per esempio, la Lombardia dove c'è l'esenzione totale, ci sono altre Regioni dove hanno fatto un'esenzione solo parziale.

Noi, come dico, con i piccoli numeri che abbiamo, dovremmo essere invece Regione capofila in questo, nell'esentare queste auto che sono appunto un numero piccolo e portano un gettito davvero minimale.

Presidente - Per il Governo, il Presidente della Regione.

Testolin (UV) - Ho ascoltato con attenzione la presentazione di quest'ordine del giorno, non sono francamente un esperto di auto d'epoca, quindi neanche di quelle che sono le tasse. Mi sono evidentemente appoggiato agli uffici che lavorano su quelle che sono le potenziali auto da intendersi nella fascia dai 20 ai 30 anni e i numeri sono tutt'altro che marginali.

Adesso nella presentazione è stato spiegato come si dovrebbe procedere ad una sorta di certificazione degli enti autorizzati, bisognerebbe capire se questa è compatibile con una gestione così com'è strutturata di quelli che sono i bolli, non lo so.

Faccio un ragionamento di fondo, è un approccio non prevenuto, faccio un ragionamento generale: l'auto d'epoca è anche una passione, se vogliamo, e le passioni, dobbiamo metterlo in conto... se ci piace sciare dobbiamo comprarci lo stagionale e tutta una serie di valutazioni che vanno in questo senso.

Per andare incontro a quello che è un equilibrato approccio verso questo percorso, l'agevolazione prevista al 50% è un'agevolazione di accompagnamento verso l'esenzione da poter avere al compimento del trentesimo anno dell'automobile, quindi di suo, concettualmente, è già un passo avanti rispetto all'ordinarietà.

Detto questo, si innesca un altro meccanismo che è quello di dire: ma io l'esenzione del bollo auto, chiamiamolo bollo auto, la do adesso su dei veicoli che voglio incentivare nell'acquisto e nel mantenimento, che sono dei veicoli a bassa emissione, quindi hanno delle prerogative che stridono, evidentemente, da un punto di vista fisico, con quella che è invece un'agevolazione di altro carattere, di altra tematica.

Al momento, sinceramente, con i numeri che mi sono stati prospettati, non è una cosa che rientra nelle opportunità e nelle valutazioni che il Governo in questo momento può fare. Però, pur annunciando un'astensione sull'ordine del giorno, andrò ad approfondire quest'aspetto, per fare delle valutazioni e capire se ci sia la possibilità di una gestione, di un contenimento di questi numeri e poi ci sarà un aspetto politico per valutare se è meritevole o meno di un'agrement piuttosto che dirigere queste stesse risorse verso altre situazioni.

Un approfondimento però lo andrò a fare in maniera seria, affrontando anche questa tematica come se ne affrontano tante e avendo attenzione alle sensibilità di chi lo ha presentato e di chi queste cose le sceglie.

Presidente - Consigliere Sammaritani, a lei la parola.

Sammaritani (LEGA VDA) - Grazie presidente Testolin per l'approccio intellettualmente onesto su questa tematica.

Non ci ha dato i numeri, immagino anch'io sicuramente che i numeri non siano così irrilevanti, però tengo a fare una precisazione, perché era una questione che era già stata dibattuta, purtroppo io la presentai già a dicembre, ma per un'influenza non fui presente alla discussione e c'era proprio questo discorso; ero stato degnamente sostituito dal collega Distort, che però non aveva approfondito il tema, inevitabilmente. In realtà, non è tanto la questione del numero assoluto di questi veicoli, che immagino anch'io, ne vedo tanti girare, e non dico da esperto ma da appassionato capisco e a volte cerco di identificare, oltre alla tipologia, eccetera, anche l'anno più o meno di immatricolazione del veicolo; i numeri non credo siano pochi, se parliamo dei veicoli di quell'età.

Il problema è che i veicoli a cui mi riferisco io, e ci riferiamo noi per quest'esenzione totale, sono quelli certificati come di rilevanza storica e annotata, questa rilevanza storica, sulla carta di circolazione.

Sarebbe interessante capire, naturalmente, quanti sono invece questi, è un sottoinsieme di quell'insieme.

Una volta accertato questo, secondo me potrebbe essere rilevante perché giustamente lei dice: è una passione, benissimo, certo, ma siccome sono beni mobili che vanno anche trasferiti nel tempo, trasmessi ai propri eredi eccetera, se conservati bene, avranno anche nel futuro una valenza anche culturale, soprattutto per una nazione come la nostra dove l'industria automobilistica ha avuto un significato, ci sono tanti appassionati ancora adesso, anche fra i giovani, devo dire, anche fra i bambini.

Credo che quindi la conservazione di questo patrimonio sia sì, sicuramente una passione personale in certi casi, ma anche un valore che si trasmette agli altri.

Il suo approccio quindi lo apprezzo, se potremo approfondire in qualche modo questo tema mi auguro che verrà fatto, a questo punto quindi ritiro l'ordine del giorno.

Presidente - L'ordine del giorno n. 3 della Lega è ritirato. Ordine del giorno n. 4 del gruppo Misto. Consigliere Restano, a lei la parola.

Restano (GM) - Ho avuto modo, nel tempo, anche insieme al collega Marguerettaz e al collega Brunod, di praticare gli sport tradizionali, non so se qualcun altro lo abbia fatto. È una passione che ha forse il collega Carrel e anche l'Assessore, quindi coinvolgiamo tutto il Consiglio, anche il segretario Jordan.

È una passione che viene da lontano: nel tempo, almeno i più anziani, si ricordano quando si giocava essenzialmente nei prati e i campi si tracciavano con segatura. Poi degli importanti investimenti da parte dell'Amministrazione regionale, forse di qualche anziano anche qua presente, hanno permesso di realizzare i campi di Brissogne che sono un grosso servizio per la comunità degli sport popolari.

Attualmente questi campi, dove si praticano tsan, fiolet, rebatta e anche altri sport, palet, il podismo, hanno a servizio una struttura fissa, ma nel bel mezzo dei campi non vi sono servizi igienici.

Eppure, come ho potuto dire prima, svolgono una funzione di stadio, nel senso che se si guarda il numero di persone che lo frequentano nell'anno, forse ne ha molti di più che altre attrezzature sportive che hanno dei riconoscimenti molto più importanti.

Leggendo l'assestamento di bilancio, ho potuto apprezzare come il Governo regionale, credo l'Assessore all'agricoltura, si sia speso per rivolgere delle risorse per sistemare l'impianto di irrigazione.

Considerato che vi sono dei lavori in corso, probabilmente vi saranno degli scavi, chiedo un'attenzione da parte del Governo regionale per valutare l'opportunità di trovare, nelle pieghe del bilancio, le risorse necessarie per poter realizzare finalmente i servizi igienici che, venendo a quello che dice ogni tanto il collega Assessore allo sport, forse non sono stati specificatamente richiesti ma ve ne è una grande necessità, ve lo assicuro.

Vi chiedo quindi se potete approvare quest'ordine del giorno e andare a cercare le risorse necessarie per realizzare, con una spesa modica, questi servizi igienici.

Presidente - Assessore Sapinet, ha facoltà di parola.

Sapinet (UV) - Grazie collega Restano per quest'iniziativa, quest'ordine del giorno, che ci permette di fare un po' il punto su quest'area così importante e così strategica di cui molti di voi hanno fruito in qualità di atleti degli sport popolari e che tanti, come me, vanno ad ammirarne le gesta, ma soprattutto un'area sulla quale si lavora in tre, per quel che riguarda il cosiddetto Palafent, gli interventi da parte dell'Assessorato di mia competenza, per tutta la questione della parte dell'area verde, in capo al collega Carrel come Assessorato all'agricoltura, con la collaborazione ovviamente per il rimanente del collega Grosjacques.

Si evidenzia che la struttura di proprietà regionale, che è denominata Fent, contiene spogliatoi, servizi igienici da mettere a disposizione degli sportivi che operano all'interno dell'area. Nel caso gli stessi non siano disponibili durante le gare organizzate in loco, spetta pure alla Fent garantirne una corretta funzionalità.

Come dicevo, l'attenzione su tutta l'area è trasversale da parte dei vari Assessorati e ricordo i recenti interventi che sono stati messi in atto, insieme, in seguito anche al confronto con la Fent, l'installazione di pompe di calore, l'installazione di nuovi bollitori per la produzione di acqua calda sanitaria e la revisione dell'unità di trattamento l'area, l'installazione dell'impianto fotovoltaico, poi l'impianto di illuminazione artificiale, la sostituzione di parte degli arredi a gas della cucina ed altri interventi che sono stati messi in atto proprio nel momento di vuoto gestionale, quindi da una procedura di appalto all'altra.

Proprio ultimamente è stato messo in atto, con la collaborazione delle nostre strutture, un intervento urgente su quel che riguarda l'impianto fognario ed ora è in atto l'iter progettuale per un intervento più importante che possa risolvere definitivamente il problema al sistema fognario.

È una struttura abbastanza complessa, non solo la struttura ma anche l'area, che si sviluppa in parte come edificio, in parte come campi da gioco, coordinandosi anche con le attività agricole.

È sicuramente e certamente intenzione dell'Amministrazione intervenire sull'area con opportuni confronti che sono già in corso, non solo con la Fent, ma anche con l'Amministrazione comunale e il gestore dell'area dal punto di vista agricolo e con l'articolo 40, di competenza del collega Carrel, si riesce a dare un'altra risposta che era abbastanza attesa, quella appunto della posa degli irrigatori.

È interessante quanto da lei proposto, il fatto di poter collocare ulteriori servizi a disposizione dei campi, tenuto conto anche della distanza che c'è tra i campi di fiolet, della zona adibita ai campi di fiolet, e il Palafent, valutandone assolutamente bene quella che è la collocazione, ma soprattutto anche la gestione, il presidio e l'intervento dal punto di vista dei costi.

Soprattutto, in un'ottica sempre per mantenere e continuare quel confronto con la Fent, capire che priorità rappresenti per l'Associazione quest'intervento, ed è quello che sicuramente faremo nelle prossime settimane, proprio per capire, in base alle volontà della Fent, l'utilità e la priorità che loro ritengono.

Io assicuro quella che è l'attenzione dell'Amministrazione e dei vari Assessorati, il confronto che ci sarà con la Fent per valutare eventualmente il futuro e l'inserimento di quest'intervento.

Pertanto, per il momento, ribadendo quanto detto, io le chiederei il ritiro di quest'iniziativa, in alternativa ci sarà ovviamente l'astensione, proprio perché è importante continuare con il metodo di lavoro che ci siamo dati, un confronto dei tre Assessorati con la Fent, la valutazione delle varie priorità e poi la messa in campo degli interventi.

Presidente - Consigliere Restano.

Restano (GM) - Assessore, lei è noto per essere un gran podista molto veloce, ma se ha un bisogno impellente al campo n. 5 del fiolet, non fa in tempo ad arrivare al Palafent.

Questa è una questione di sanità e di salute pubblica, fate prevenzione, per cortesia.

Qualche collega qua vicino mi ha detto che se analizziamo il terreno dei campi tradizionali, ha un'acidità particolare.

Se voi volete lo ritiro, provvederò con ulteriori iniziative, perché di questo se ne parla già dal 2017. Si tratta di quattro spiccioli, metteteli a disposizione della collettività e li prenda in qualche capitolo del suo bilancio importante.

Presidente - L'ordine del giorno è ritirato. Con questo terminiamo i lavori di oggi. Il Consiglio per oggi è finito.

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La seduta termina alle ore 19:57.