Resoconto integrale del dibattito dell'aula. I documenti allegati sono reperibili nel link "iter atto".

Oggetto del Consiglio n. 3677 del 5 giugno 2024 - Resoconto

OGGETTO N. 3677/XVI - Prosecuzione e chiusura della discussione generale congiunta sulle Relazioni della Sezione regionale di controllo della Corte dei conti, sul D.L. n. 143 (Approvazione del rendiconto generale della Regione autonoma Valle d'Aosta/Vallée d'Aoste e del rendiconto consolidato dell'esercizio finanziario 2023) e sul D.L. n. 144 (Assestamento al bilancio di previsione della Regione autonoma Valle d'Aosta/Vallée d'Aoste per l'anno 2024. Variazione al bilancio di previsione della Regione per il triennio 2024/2026).

Bertin (Presidente) - Con 28 Consiglieri presenti, possiamo iniziare i lavori. Questo pomeriggio assiste ai nostri lavori anche la senatrice Spelgatti, che salutiamo.

Ricordo che siamo in discussione generale: chi vuole intervenire è invitato a prenotarsi. Consigliere Lavy, a lei la parola.

Lavy (LEGA VDA) - Saluto anch'io la senatrice Spelgatti, che è qui presente.

Una parola per descrivere questo rendiconto e questa legge di assestamento: inflazioni. Al plurale.

Da un lato, quella che ci sta colpendo economicamente, che ha avuto anche influssi per ciò che concerne il gettito IVA e il conseguente aumento delle entrate, accresciuto di 5,2%; dall'altro, invece, un'inflazione di quelli che sembrano spot, fatti senza una reale programmazione, che rischia di istituzionalizzare espressioni come "contributo straordinario" e "in deroga". Ciò lo si vede molto bene nella legge di assestamento.

È ovvio che ci si debba interrogare in senso del tutto propositivo - l'ha fatto anche il presidente Testolin - sul perché di un avanzo così grande (294 milioni); un avanzo mai avuto in precedenza, almeno nei tempi recenti.

Domandarsi da un lato se a livello politico, dall'altro se a livello tecnico, di amministrazione, di macchina amministrativa, il perché si faccia, soprattutto per ciò che riguarda alcune missioni, grande fatica a mettere a terra ed impegnare i soldi stanziati.

Certo, è stato detto, la presenza di fondi esogeni e quant'altro, che era tutto molto più complesso, anche appunto nella programmazione, però, arrivare al quarto anno di Legislatura e avere questi avanzi forse deve in qualche maniera alzare le antenne, e sono contento che il presidente Testolin comunque abbia affermato che si deve lavorare per ridurre quest'avanzo per essere più efficienti.

Ovvio che è un problema di programmazione a monte, da un lato, e forse non è concepita in maniera del tutto corretta; programmazione che sulla carta si sta sempre più spostando ormai sulla legge d'assestamento. Sulla carta, però, perché, se si leggono bene gli articoli, sembra più che altro, spesso, ordinaria amministrazione, a parte forse per gli articoli dell'assessore Bertschy su cui magari mi concentrerò un pochino dopo, perché comunque, fra tutte le misure concepite, sembra che l'assessore Bertschy abbia un minimo di visione in più rispetto ad alcuni settori, su cui appunto parlerò dopo.

Però c'è un paradosso che riguarda le strutture dell'Assessorato dell'assessore Bertschy, che ormai gli studiosi delle scienze politiche e delle politiche pubbliche hanno chiamato il cosiddetto "Paradosso di Bertschy", per cui c'è una programmazione sulla carta migliore di altri, programmazione che però fatica ad essere messa a terra per quanto riguarda i soldi stanziati, lo vediamo nelle varie missioni.

Cattiva amministrazione significa inefficienza nell'utilizzo delle risorse e, per essere al quarto anno di Legislatura, si deve fare un ragionamento.

Se si legge la legge d'assestamento, la parola "straordinario" è quasi abusata, insieme all'espressione "è autorizzato ad una maggiore spesa".

Sono andato a vedere, per curiosità, sulle scorse leggi d'assestamento se queste espressioni sono state utilizzate più o meno rispetto a questa legge d'assestamento e in passato queste espressioni sono state utilizzate meno. Sono proprio andato a controllare perché mi interessava capire. Questo perché? Perché ovviamente c'è il discorso dell'inflazione, non nascondiamocelo, quindi una serie di costi sono aumentati, e giustamente, per terminare alcune opere iniziate, bisogna in qualche maniera arrivare con altri tipi di denari.

Dall'altro, però, si rischia appunto di rendere istituzionalizzati dei modi, delle consuetudini che stanno prendendo forma nell'arrivare sempre all'ultimo; se arrivasse un marziano e leggesse la legge di assestamento, direbbe: "Mannaggia, siete proprio messi male", perché edilizia scolastica, dissesto idrogeologico... tutti temi assolutamente necessari ed è evidente che devono avere delle risposte, però l'idea che stia venendo giù tutto c'è, e per fortuna che ci sono soldi. O magari sta venendo giù tutto o da un lato si avvicinano anche le elezioni regionali, perché misure reali di programmazione, interventi complessivi, misure cardini non ce ne sono realmente in questa legge d'assestamento, sembra invece un "diamo un po' a tutti, a tanti, così non scontentiamo nessuno".

Ci sono ovviamente degli articoli interessanti, che voteremo, ma ne parlerò in questa breve analisi che farò.

Alcuni articoli ovviamente la fanno da padrone, è già stato citato prima: gli 11 milioni di euro dati all'ARER per quanto riguarda i buchi dovuti al 110%, su cui più volte avevamo sollecitato la Giunta a fare attenzione, perché questo bubbone si sapeva che sarebbe scoppiato.

L'articolo 30, che ovviamente voteremo per coerenza, visto che soprattutto per i piccoli impianti abbiamo fatto delle battaglie di un certo livello e che ovviamente serve per dare comunque ancora più vigore ad un'industria che, volente o nolente tira ancora, che è quella dello sci, e soprattutto per mantenere ancora in vita delle piccole comunità che sicuramente devono già fare un ragionamento per quel che è il futuro, perché da qui a tot anni, sicuramente, avere degli impianti a bassa quota non sarà più possibile.

È anche però vero che avere degli investimenti nuovi per quanto riguarda anche gli impianti di innevamento non distrae le società nell'utilizzare al meglio questi impianti. Ho usato "le società" al plurale ma ci siamo capiti, perché la società è essenzialmente una, quindi sicuramente l'attenzione, per quanto riguarda la gestione dei piccoli impianti, sarà ancora maggiore, proprio perché si stanziano un sacco di milioni per il rifacimento degli impianti di innevamento, e quindi questi impianti devono essere usati al meglio, alla perfezione.

Sempre per rimanere sotto l'Assessorato dell'assessore Bertschy, è positivo l'articolo 53 (ed è qui che si nota la visione): l'investimento per le aziende nella ricerca e sviluppo. È di qualche giorno fa un report de La Chambre Valdôtaine, che evidenzia che l'87% delle aziende valdostane non utilizza un canale per la vendita online, e questo fa riflettere su come abbiamo da un lato un mondo che va alla velocità della luce e noi che siamo indietro. Ma ciò che è ancora più grave è che queste aziende intervistate dicono, per il 66%, che non c'è neanche l'intenzione di attivare dei canali online, quindi significa che il mondo va veloce, ma a noi non interessa, alle nostre aziende non interessa neanche, perché non viene vista come un'opportunità. Quindi è necessario, in qualche maniera, uscire da questa bolla e con questa legge d'assestamento qualcosa si fa, per fortuna, perché rischiamo di essere cannibalizzati da tutta una serie di aziende grandi, da un contesto internazionale che ormai ci sta distruggendo sotto tanti punti di vista. E la sensibilizzazione anche semplicemente di queste aziende sull'utilizzo di questi mezzi informatici è da fare. Quindi, bene che siano stati stanziati questi soldi.

Sempre a favore degli investimenti è anche l'articolo 11, che concede dei contributi per 2,7 milioni a favore del Consorzio dei Comuni della Valle d'Aosta ricadenti nel bacino imbrifero montano della Dora Baltea.

Nella relazione all'articolo, si dice espressamente: "Il BIM aveva presentato al Ministero competente un progetto di digitalizzazione al servizio idrico integrato da 20 milioni di euro, ma il finanziamento non è stato approvato".

Ora, mi è venuto in mente un aspetto, perché di questo tema avevamo parlato anche in Consiglio: avevo portato io stesso un'interpellanza - era lo scorso 28 settembre 2023 -, in cui chiedevo se, di fronte a questo mancato introito di questi 20 milioni, la Regione avrebbe dovuto sopperire con dei suoi fondi.

E lei, assessore Sapinet, mi aveva detto: "Il mancato accesso ai fondi del bando non richiede pertanto una compensazione, in quanto tali interventi erano già previsti e considerati nel Piano economico finanziario approvato". E qui però si stanziano 2,7 milioni.

Quindi, o non è vero, non erano vere quelle sue dichiarazioni, o si cambia la relazione della legge che dice qualcosa di inesatto, tira di mezzo i 20 milioni, quando in realtà magari non c'entravano.

Capitolo Maison de la Montagne: già in diverse occasioni avevamo manifestato la perplessità di vedere questo luogo, che deve essere la casa delle future guide, dei maestri, vicino alla Cogne, perché uno dice: "Con tutte le bellezze che abbiamo in Valle d'Aosta, con tutti anche gli edifici che ha la Regione, proprio vicino alla Cogne?" Però è una scelta loro, per carità, assolutamente rispettabilissima.

Se durante l'assestamento del 2023 sono stati stanziati 3 milioni, ora la somma è passata a 4 milioni e 850 mila euro e abbiamo appreso che quel milione e 800 in più stanziato adesso è dovuto al fatto che la prima richiesta di 3 milioni era stata fatta sulla base di una stima sommaria, mentre ora si tratta di un progetto vero e proprio.

Ora, capirei se si fosse sbagliato di 50 mila euro, di 100 mila euro, ma sbagliare di 1,8 milioni su un totale complessivo di 3 milioni per lo stanziamento iniziale... direi che chi ha fatto questa stima ha proprio ciccato alla grande. Non lo so, se fosse andato uno di noi lì, magari avrebbe fatto una stima un pochino migliore, perché, effettivamente, avere 1 milione e 800 mila euro in più rispetto ai 3 milioni iniziali è parecchio strano.

Apriamo il capitolo enti locali: anche in quest'assestamento sono diversi i soldi che vengono loro dati in deroga alla 48, riprendendo l'articolo 16 della legge di stabilità del 2022 e l'articolo 27 della legge di assestamento del 2021.

Ora, capiamo benissimo il senso di operare in deroga come, per esempio, la scuola di Arnad per quanto riguarda il dissesto idrogeologico; è assolutamente necessario - e per quanto riguarda la questione delle scuole avremo anche un ordine del giorno -avere un piano di interventi di manutenzione per quanto riguarda appunto gli edifici scolastici, perché altrimenti non si può arrivare sempre all'ultimo e stanziare soldi. Quindi avere una sorta di piano triennale - nell'ordine del giorno lo scriviamo, non ho messo "piano quinquennale" per non ricordare altri tipi di ideologie - credo che sia qualcosa di essenziale. Però, credo si debba fare un ragionamento sulla legge 48, perché se essa opera sempre in deroga, se si opera sempre in deroga ad essa, c'è forse una riflessione da fare.

Già se riuscissimo a modificare la legge 6 sarebbe una vittoria che lasciamo perdere, però, visto che appunto si agisce sempre in deroga, una riflessione sulla 48 credo debba essere fatta.

Mi permetto poi di stupirmi un pochino dell'assemblea degli Enti locali, perché ha sempre da dire, ha sempre da suggerire, giustamente, con i suoi pareri, qui però mi sono stupito del fatto che non abbia avuto niente da dire sui criteri individuati per ripartire i fondi per l'adeguamento delle ristrutturazioni e realizzazione di opere minori di pubblica utilità, che è appunto un criterio basato sulla popolazione, quindi ad un Comune a tot popolazione, do tot soldi, che è un criterio totalmente banale, da un lato, e non esemplificativo, quando l'assemblea degli Enti locali magari sulla legge ad esempio contro lo spopolamento dei piccoli Comuni ha espresso, sui criteri scelti, dei dubbi perché non erano esemplificativi, perché forse non andavano bene, però qua ne parleremo con gli Enti locali perché ovviamente credo che la differenza sia che, nel caso di questo tipo di legge di assestamento, i soldi vengono loro dati direttamente, mentre per quanto riguarda la legge contro lo spopolamento dei piccoli Comuni, i soldi rimangono in tasca ai cittadini, ma questo è un altro tipo di ragionamento.

Sempre per quanto riguarda gli Enti locali, bisogna però ringraziare in particolare due Comuni: il Comune di Brusson e il Comune di Gressoney-Saint-Jean, che finalmente hanno smosso le acque per quanto riguarda i collegamenti intervallivi.

Quello che è proposto non è un collegamento intervallivo, è una pista poderale che certamente collega due valli, però è lontano da quello che, bene o male, sarebbe necessario per mantenere la popolazione in alto e che in altri territori è consuetudine, basta andare in Svizzera, in Trentino o in Austria, però io mi ricordo: era il bilancio dell'anno scorso, ed avevamo presentato un ordine del giorno per quanto riguarda uno studio sulle possibili ripercussioni - positive o negative, perché ovviamente tutto deve essere basato sugli studi - di eventuali collegamenti intervallivi. Ordine del giorno bocciato.

Ora, meno male che, grazie all'azione di due Comuni, qualcosa si stia muovendo, però la cosa che ovviamente dispiace è che questo tipo di iniziativa non parta da qua per avere una visione complessiva per quanto riguarda i collegamenti in Valle d'Aosta, parte dal basso, con l'esigenza essenzialmente di collegare due alpeggi. Meno male che qualcuno si è svegliato e sono questi due Comuni; quindi noi giustamente ragioniamo, proponiamo e ci rendiamo anche conto che, forse, magari in passato certi ordini del giorno dovevano essere votati.

Manca un anno o poco più alle elezioni e questa legge di assestamento mostra un pochino di limiti, diversi limiti, anche dovuti dal fatto che c'è stato questo cambio a metà Legislatura, per cui diversi Assessori sono stati confermati, però non nei posti in cui erano durante il Governo Lavevaz; e l'unico che, infatti - come ho già riconosciuto precedentemente -, sembra avere un minimo di visione è l'assessore Bertschy, in questo caso, che, non a caso, ricopre quel ruolo lì da più tempo, non solamente da questa Legislatura, ma anche prima. Questo significa che forse avere della stabilità a livello governativo, al di là delle posizioni politiche, al di là di chi sta in un posto, è necessario, perché, altrimenti, come si può programmare in due anni e mezzo? È pura fantasia. Poi dispiace forse che la prossima Legislatura, nel caso in cui l'Assessore non possa più fare l'Assessore... però, vedremo, nel caso ci possa essere qualche inciucio sulla legge elettorale.

Un rendiconto ed un assestamento che non delineano una vera e propria visione: ci sono aspetti molto importanti, come ho già detto, però è una legge che guarda ovviamente al presente, senza avere una prospettiva di quello che si vuole della Valle d'Aosta, ed è un gran peccato, perché, comunque, con tutti questi soldi, sarebbe interessante avere delle misure strutturali che possano dare delle risposte a dei settori che sono in sofferenza, a dei contesti che sono in sofferenza, dei territori che sono in sofferenza, e questi sono, per esempio, i territori montani. Noi è da inizio Legislatura che ne parliamo, abbiamo presentato anche la proposta di legge che può essere perfettibile, assolutamente, nessuna verità in tasca, anzi, siamo molto inclini all'ascolto e a collaborare per migliorare gli aspetti anche di quella legge, o come di tutte le altre leggi che abbiamo presentato (il fattore famiglia, la legge sulla sanità e quant'altro).

Di materiale ce n'è, quello che manca un po', purtroppo, è il confronto, anche da parte vostra, soprattutto da parte vostra, in qualche maniera di ragionare anche semplicemente e di non bocciare a priori ma di migliorare qualcosa, e questo purtroppo è l'atteggiamento che si nota anche in questa legge di assestamento e nel rendiconto un po' in generale.

Noi quindi le nostre idee ce le abbiamo, le abbiamo esposte e continueremo ad esporle fino almeno a fine Legislatura, poi vedremo se saremo ancora qua o no, secondo me sì, ma il nostro spirito è sempre stato collaborativo, e questo credo non possa essere negato, sotto tanti aspetti.

Dispiace che, dall'altro lato, non ci sia spesso la volontà di confrontarsi, semplicemente, sulle cose, si boccino tanti aspetti prima di avere una spiegazione, in ottica di collaborazione in una fase che non è affatto semplice della politica e della società in generale, perché c'è un disinteresse totale e c'è veramente una mancanza di coscienza di dove si voglia andare.

Ecco che allora il nostro impegno c'è, i nostri suggerimenti ci sono, le nostre critiche anche, perché sennò, se andasse tutto bene, non fossimo qui anche a criticare, saremmo probabilmente dall'altra parte e voteremmo questo assestamento e questo rendiconto.

Vedremo, alla prova dei fatti sugli ordini del giorno, come si comporterà la maggioranza e la sua attitudine, sperando che, per una volta, ora che si sta avviando a fine Legislatura, ci possa essere un minimo di spirito di coscienza diverso.

Presidente - Il consigliere Baccega si è prenotato: a lei la parola.

Baccega (FI) - Anche da parte mia, a completamento di quanto ha già detto il nostro Capogruppo questa mattina, alcune considerazioni su questo assestamento di bilancio che soprattutto vede quest'avanzo di amministrazione, chiamato "avanzo record", di 294 milioni, che verranno impegnati nel 2024, e, certamente, difficilmente spesi.

Un avanzo sempre più in crescita, anno dopo anno - è già stato detto -, superiore all'avanzo del biennio della pandemia: quindi, risorse economiche che non sono state spese e che vanno, ora che vengono ridistribuite tra le varie missioni e capitoli di spesa, a comporre e definire un ulteriore bilancio di previsione dell'anno in corso.

Risorse che, sommate alle risorse previste nel bilancio di previsione, vanno a determinare il vero bilancio dell'esercizio in corso; risorse che determineranno ancora una volta un ulteriore avanzo di amministrazione, che sicuramente andremo a vedere l'anno prossimo; era stato profeta in patria il mio collega l'anno scorso e questa mattina lo ha sicuramente confermato, lo ridiscuteremo l'anno prossimo.

È un crescendo che in qualche modo avevamo denunciato negli anni precedenti e questa mattina abbiamo anche preso atto, Presidente, di una serie di giustificazioni che, in qualche modo, ci possono anche stare.

Risorse pubbliche per spese in servizi ed investimenti che non sono stati spesi e che non possono dare le risposte che comunque i valdostani si aspettano.

Sono soldi pubblici non spesi dall'Amministrazione regionale, ma ci sono anche dei soldi pubblici che non sono stati spesi dagli Enti locali: noi l'anno scorso chiedemmo un quadro generale degli avanzi di amministrazione dei vari Comuni, e qualche Comune si irritò addirittura, il Presidente del CPEL si irritò pesantemente, come se si volesse quasi togliere delle risorse ai Comuni.

Non era così, non era quella la volontà: la volontà era capire se l'insieme delle risorse pubbliche messe a disposizione in questa Regione ai Comuni, alle Unité e della Regione avevano un riscontro in termini di servizi e di investimenti.

Così non è, ne prendiamo atto, bisogna prenderne atto, vuol dire che il sistema non funziona più. Dobbiamo prendere atto che il sistema non funziona più.

L'organizzazione generale fa acqua da tutte le parti, a parte qualche Assessorato che si è ben consolidato, si è rafforzato, lo ha poco fa detto il collega Lavy: c'è qualche Assessorato che è molto ben performante.

La nuova organizzazione che avete in qualche modo partorito all'inizio di questa Legislatura ha dimostrato tutti i suoi limiti; degli Assessorati poco equilibrati: avete voluto togliere un Assessorato per risparmiare, ma in realtà non si risparmia, non si spende e le cose non vanno avanti; forse aveva un senso mantenere l'organizzazione di una volta nelle deleghe, nelle strutture che sono state in qualche modo tutte stravolte.

È inevitabile che ci sia un clima di insoddisfazione e di affaticamento nelle strutture che si evince tranquillamente, anche solo guardando negli occhi i collaboratori.

Avete commissionato uno studio alla Bocconi, che su questo ha detto davvero cose importanti, ma questi obiettivi che erano contenuti in quel documento a fasi di attività organizzativa, con un check-up organizzato, che credo sia stato fatto, la fase 2 (attività di proposte del nuovo modello), la fase 3 (fase di attività e attuazione del nuovo modello), è stato fatto? Non lo so, lo scopriremo, lo chiederemo in ambiti diversi all'interno di questo Consiglio regionale.

Io non lo so, ma voi sistemate, collocate, in qualche modo spostate, fate vostre le strutture, generate solo scontentezza, mi pare di capire chiedendo qua e là, ma anche qualche livello di soddisfazione, mi rendo conto.

Venendo allo specifico, sulla distribuzione delle risorse a disposizione e delle destinazioni, siamo abbastanza perplessi e abbiamo anche fatto una scelta chiara ed inequivocabile su come comportarci all'interno di questo Consiglio rispetto a questo procedimento e a questo percorso; una scelta per non cadere nel déjà-vu che abbiamo sentito dire in altri Consigli regionali alla presentazione di ordini del giorno: "Avete ragione, pertanto la invitiamo a ritirarla, altrimenti ci asteniamo".

Non volevamo subire di nuovo questa onta e soprattutto per evitare di affrontare i temi importanti in un insieme di tante altre situazioni, perché saranno tanti i temi dibattuti in questo Consiglio, attraverso anche tutti i percorsi che abbiamo fatto in questi anni proponendo interpellanze, mozioni, una serie di atti ispettivi che, in qualche modo, hanno certificato il significato che qualcosa non funziona.

Certo li affronteremo nell'anno e mezzo che ci manca, da qui alle elezioni, avremo modo di affrontarle uno per uno e quindi avere il tempo necessario ed opportuno per discutere quei temi, il tema dell'edilizia residenziale pubblica che questa mattina è stato ampiamente sottolineato dal collega della Lega, ma sono tre anni che parliamo di questa roba qua, tre anni.

Le risorse dell'ARER: ve lo avevamo detto più volte, che non erano pronti a gestire il 110%, allora arriva la Regione e mette a disposizione le risorse.

Lì non c'è nessuno che paga per queste gravi insufficienze?

Togliamo risorse alla sanità, proponiamo emendamenti che possano dire: "Togliamoli dalla sanità per metterli da un'altra parte". No, assolutamente, non ci prendiamo la responsabilità di spostare risorse da una parte all'altra dei capitoli di spesa per dire che qui non vanno bene, là non vanno bene.

Avete fatto una distribuzione piuttosto significativa, una distribuzione che una volta chiamavano "a pioggia". Gli edifici scolastici: certo, non possiamo che dire va bene, va bene che gli edifici scolastici vadano là, ma è tutta una fase di progettazione, queste cose le vedremo fra sette, dieci anni per lo più.

Ulteriori risorse ai Comuni: forse valeva la pena valutare i Comuni virtuosi e quali meno virtuosi rispetto ad avanzi d'amministrazione di 91 milioni e 897 mila euro, che sono una cifra.

1 milione e 490 mila euro al Comune di Aosta che avanza 20 milioni, avanzo di amministrazione del Comune di Aosta appena approvato. 20 milioni, però è giusto: il Palazzo Cogne, la Caserma dei Vigili del fuoco, la Maison de la montagne, la Protezione civile, l'aerostazione; tutti interventi che vanno fatti e devono essere finanziati, benissimo. Anche nell'ambito dello sport vediamo cose interessanti.

È un po' come le rotonde: vengono programmate, pianificate, si fanno gli accordi di programma che sono lì dal 1994, ma ne parleremo nell'attività ispettiva che avremo in corso dopo, ma buona parte sono da progettare ancora.

La Statale 26 è da progettare, non c'è una riga sulla Statale 26, ma parleremo anche di questo.

Sono passati quasi quattro anni e per la fine del quinto anno vedremo che cosa sarà fatto rispetto a questa messa di denaro che viene inserita nei vari capitoli di spesa.

Direi che dopo l'intervento del Presidente è stato affermato che in effetti qualcosa non funziona, e ancora una volta chiediamo più efficacia all'organizzazione, più efficienza, e di guardare soprattutto in modo concreto agli interessi dei valdostani, tutti i valdostani.

Non siamo per niente soddisfatti di questo percorso, non lo siamo non perché le risorse siano state distribuite agli uni, agli altri eccetera, perché sarebbe un guaio dire: "No, non date i soldi agli uni, dateli agli altri". No, non è questo, perché manca quella programmazione di carattere generale che consente fin dall'inizio dell'anno di dire: "Noi nell'anno realizzeremo questo, nel biennio realizzeremo questo, nel triennio realizzeremo un'altra cosa".

Questo manca, è sempre mancato in questa Legislatura e che l'auspicio è che si cambi davvero marcia in questo senso.

Credo che il nostro voto non sarà assolutamente positivo in questo senso.

Presidente - Altri interventi in discussione generale? Altrimenti chiudo la discussione generale. Non vedo altre prenotazioni, la discussione generale è chiusa.... Consigliere Restano...

Restano (GM) - Aspettavo l'alternanza, ma poi i colleghi... non hanno voglia di intervenire...

Presidente - Per questa volta va così; la prossima volta, mi dispiace, ma se la discussione generale è chiusa lei interverrà poi. Per questa volta, a lei la parola.

Restano (GM) - La ringrazio Presidente per avermi concesso il diritto della parola e per la sua gentilezza. Lei è molto gentile.

Presidente - No, lei il diritto ce l'ha. Consigliere non cominci a provocare.

Restano (GM) - Se vuole che inizi a parlare del Consiglio, posso parlare per mezz'ora della gestione del Consiglio; altrimenti, mi lasci parlare dell'assestamento, cortesemente.

Presidente - Si prenoti in tempo. A lei la parola.

Restano (GM) - Parliamo di un avanzo importante, un avanzo di quasi 300 milioni; di un avanzo libero, da destinare agli investimenti, quasi di 300 milioni, pari ai soldi che, nel bilancio di previsione, erano destinati all'investimento; è un dato singolare.

È altrettanto singolare il fatto che, per valutare il bilancio di previsione, siano stati dato a disposizione moltissime audizioni, un mese di tempo di approfondimento - ripeto quanto già detto da qualche collega - e nel caso di questo rendiconto e avanzo di amministrazione non ci è stata concessa neppure un'audizione.

Noi siamo disorientati, a dir poco; disorientati per questa mancanza di attenzione nei confronti dei Consiglieri, nei confronti del Consiglio, ma soprattutto questa era un'occasione importante, dopo un anno e qualche mese di gestione del Governo Testolin, per fare delle prime valutazioni su questo Governo, su questa maggioranza. In parte qualcosa ha già accennato il collega Baccega. Se dobbiamo giudicare l'andamento di questo Governo sulla base dell'avanzo, dobbiamo dire che il Governo che c'era in precedenza aveva, da questo punto di vista, fatto meglio, almeno per i suoi tre anni di gestione, però la valutazione non viene fatta solo sulla base dell'avanzo libero.

È vero che, dopo la presentazione dei dati e dopo aver ascoltato i relatori di maggioranza, di minoranza e le considerazioni del Presidente, siamo ancora più disorientati di prima, ancora in confusione, e perché?

L'ho avuto modo di dire prima: perché non ci è stata concessa materialmente la possibilità di svolgere il nostro dovere di procedere alle audizioni. Allora viene da chiedersi: ma voi vi sentite i padroni della Regione? Ve lo chiedo.

Non sento risposta, perché i padroni della Regione sono i valdostani, e allora perché vi comportate così? Perché non rispettate i valdostani? Perché non ci consentite di svolgere il nostro compito come vi abbiamo chiesto?

Questa la potremmo definire una prepotenza politica, secondo me, e l'avanzo di amministrazione non credo che sia figlio di problemi amministrativi, sia figlio solo della carenza di dipendenti. L'avanzo d'amministrazione è una conseguenza delle scelte politiche, è una conseguenza della confusione politica che regna in Valle d'Aosta.

La storia recente, colleghi, ci narra di vicende particolari, un po' confuse: un'alleanza progressista con il PD, le riunioni carbonare con Fratelli d'Italia, che abbiamo scoperto solo di recente per la legge elettorale europea; forse c'era anche una compravendita di libri, non lo so, ma questa è.

Ma io mi chiedo: poi dopo, per far passare la legge elettorale regionale, chiederete i voti a Fratelli d'Italia o a chi li chiederete qua dentro?

Oggi, questi 35 rappresentano il Consiglio regionale, a fronte di queste offerte il PD non batte ciglio. Qual è il dazio che deve pagare questa maggioranza per questo, per quest'assenza di interventi?

Forse tante risorse date alla pubblica istruzione, alla cultura? No. Forse l'applicazione della riforma Renzi della pubblica istruzione? Forse sì.

Il problema 06: ne abbiamo già sentito parlare del problema 06? Affiancare gli asili nido alle scuole dell'infanzia e mandando contro la storia della Valle d'Aosta.

Oggi noi parliamo di réunion, l'Union che ritorna forte, l'Union che ha sempre avuto la pubblica istruzione nelle mani svende le scuole di montagna ad un partito che voleva abolire con la riforma costituzionale Renzi le Regioni a Statuto speciale.

Bravi! Questo è un dato di fatto, questa è la storia.

Accorpiamo le scuole in nome dei fondi del PNRR, accorpiamole, togliamo questi soldi, così cancelliamo di botto le scuole di montagna. Andiamo a celebrare Federico Chabod (scusate l'errore)... alcuni giorni fa c'è stata una gaffe istituzionale, ma poi con quale coraggio veniamo qua a destinare soldi ad una pubblica istruzione di questo genere?

Con quale faccia qualcuno di noi sostiene altri partiti alle europee? Erano contro le Regioni a Statuto speciale. Degli autonomisti che sostengono candidature che affermavano che andavano cancellate - non faccio nomi ma avete capito bene tutti - sostenevano di cancellare le Regioni a Statuto speciale.

Ebbene, questa è una grande confusione politica, e se c'è confusione politica, non ci si può lamentare di non avere chiarezza amministrativa, non si possono fare delle scelte che tendono alla chiarezza.

Ho fatto gli esempi della pubblica istruzione, ma vi posso fare gli esempi della sanità.

Abbiamo votato - e guardo l'assessore alla sanità Marzi - una mozione che prevedeva uno studio epidemiologico sulla presenza di arsenico e metalli pesanti nelle acque.

Durante l'audizione, di tecnici e medici, siamo riusciti a contrabbandare quello che è un compito istituzionale, il rispetto della legge 18, con quella che è una ricerca epidemiologica. Siamo un caso eccezionale, ci siamo smentiti da soli e noi non ci possiamo stare.

Questi sono problemi politici grossi come delle case: mancanza di chiarezza, confusione, prepotenza politica.

Perché parlo di prepotenza politica, colleghi? Perché il lunedì e martedì precedenti a questo importante Consiglio, sono state convocate le Commissioni.

Guardo il collega presidente di Quinta Commissione, Padovani, distratto, che si è premurato di convocare di martedì, e non nella sua giornata, la Quinta Commissione.

Vogliamo andare a vedere per quanti mercoledì non è stata convocata?

Sembra un dispetto. Noi dovevamo lavorare per analizzare questi articoli, per i quali non ci avete concesso le audizioni e abbiamo avuto due giorni pieni di impegni.

Questa è una scorrettezza politica, è una prepotenza politica.

Se questo è il futuro della réunion, che io vedo a favore per la Valle d'Aosta, non è un bel futuro, anche perché i valdostani, probabilmente, si aspettano qualcosa d'altro, ma si aspettano qualcosa d'altro da questo Consiglio. Si aspettano non dei cambi di programma semestrali, perché - ritorno alla chiarezza politica e alla confusione politica - laddove c'è un programma e ci sono degli obiettivi, conseguentemente non si devono rivedere gli obiettivi ogni sei mesi, si va avanti, si dà una continuità.

L'ha detto e lo ha spiegato molto bene prima il collega Baccega: si dà continuità, non ci si trova ad investire montagne di soldi così, all'improvviso.

Permettetemi, ho fatto un piccolo emendamento sulla sanità, bocciato di nuovo per problemi di legittimità finanziaria.

Con tutti i soldi che abbiamo, colleghi, 15 milioni sull'ospedale di comunità; avevo chiesto di aggiungere un punto di primo soccorso.

Notoriamente, non sono a favore dell'ospedale di comunità in Bassa Valle, un punto di primo soccorso che forse nei 15 milioni ci sta, ma siccome non era previsto, è stato bocciato perché non è stata quantificata bene la spesa.

Per me, non ci sta, ma mi chiedo: voi siete certi che la spesa dell'ospedale di comunità stia nei 15 milioni? Perché se c'è da spendere 1 euro in più, non l'avete quantificata bene pure voi colleghi.

Allora farò un ordine del giorno, così avrò l'opportunità di dire la mia, a beneficio dei valdostani, non di sicuro di questo Consiglio, perché ciò che serve in Bassa Valle forse è un punto di primo soccorso, un CAU, come avviene in Emilia, dove guardano un pochino più avanti, quei colleghi rossi emiliani, ma non si fanno calpestare dagli altri. Dicono la loro, utilizzano le Commissioni per fare politica, perché noi qua facciamo politica, non facciamo amministrazione.

Loro otto fanno amministrazione quando deliberano, però qua facciamo politica, e se non siamo in grado di far politica e di prendere delle decisioni, non andiamo da nessuna parte. Possiamo delegare i dirigenti, come avviene in alcuni casi, quando non si sa rispondere, "facciamo fare ai dirigenti".

Non siamo in grado di fare lo studio epidemiologico, vi do un suggerimento: abbiamo un validissimo veterinario competente in epidemiologia che ve lo fa lo studio, avete solo da incaricarlo, e se non ce la fate, potete darlo ad esterni, perché noi siamo la Regione che ha dato, per la riforma della pubblica Amministrazione, qualche 100 mila euro ad una nota Università, cosa che per certi versi ho pure caldeggiato, però se vado a chiedere ad una Partita Iva qualunque - ed era stato detto da qualche collega già nel 2020 in occasione del bilancio -, quattro dritte ve le dava e forse ad oggi, a ben ascoltarle, saremmo molto più avanti e avremmo fatto tutti i pagamenti del caso e portato avanti tutti gli impegni previsti dal bilancio.

Io, colleghi, ho colto quest'occasione non per parlare dei 294 milioni che vengono distribuiti: e come si fa a dire di no alla distribuzione di 294 milioni? A votare contro qualche articolo, si rischia solo di farsi dei nemici; 294 milioni: in altri tempi, i colleghi che oggi sono nei banchi della maggioranza, avrebbero detto di marchette; no, sono scelte, non so se politiche o amministrative, ma comunque sono scelte, decidete voi. Sono risposte, per dirla come dice il presidente Testolin, fornite ai valdostani. Dipende che risposte noi vogliamo dare alla Valle d'Aosta.

Questa è una scelta politica. Che genere di risposte noi vogliamo fornire alla Valle d'Aosta? Risposte che hanno una prospettiva a lungo termine o risposte che guardano giusto davanti alla punta dei piedi?

Alcune volte, viene da pensare che sono risposte che guardano solo davanti alla punta dei piedi, e noi su questo aspetto non siamo d'accordo.

Noi siamo stati eletti per portare il nostro contributo, per confrontarci, per decidere, nel rispetto dei ruoli, e questo rispetto è venuto a mancare.

Assessore, se vuole può parlare più forte, così ascoltiamo anche noi, se vuol renderci edotti. Questa è un'altra forma di mancanza di rispetto.

Con questo chiudo il mio intervento, mi riservo la replica. Cercate di prestare attenzione a ciò che diciamo, perché sennò succede che avanzate 524 milioni.

Presidente - Ha chiesto la parola il consigliere Lucianaz: ne ha facoltà.

Lucianaz (RV) - Mersi lo Présidan. [Traduction en langue française: grazie Presidente]. Senza vena polemica, sarò rapido.

Premiye baga: assesseur Sapinet é présidan Testolin, n'i senti-vo amoddo voueu lo mateun, vou ite ridiculo can vo contenevade a predzé de "cambiamento climatico". Me so lo pouì atendre de dzi que n'an pa la queulteua valdotena, ma deut de vo... pe charité, vou ite conseillà pe de tecnisien é vo garantéiso que vo féide rire lé Valdotèn.

[Traduction en langue française: "Première chose: Monsieur l'assesseur Sapinet et vous Monsieur le président Testolin, je vous ai bien entendus ce matin. Vous êtes ridicules quand vous continuez à parler de changement climatique. On peut bien accepter ces positions de la part de qui n'est pas de culture valdôtaine, mais affirmé par vous... mais pour la charité, vous êtes peut-être conseillés par des techniciens... mais je vous garantis que vous faites vraiment rire les Valdôtains"].

E spiego perché ho detto queste parole, accusando l'Assessore e il Presidente, gli unici, del resto, della Giunta ad essere intervenuti, e li ringrazio. Smettiamola con questa storia del cambiamento climatico, da quando in qua, non c'è stato cambiamento climatico? Chi è il negazionista? Ditemi voi in quale era non c'è stato cambiamento climatico. Avete testimonianze? Avete per caso qualche registrazione del periodo storico precedente? Gli egizi vi hanno riportato notizie di pax climatica?

Abbiamo pieno di testimonianze in Valle d'Aosta dei cambiamenti climatici, sappiamo cos'è la glaciazione, sappiamo cos'è il ritiro dei ghiacciai, sappiamo cosa significa il Colle del Teodulo, i ghiacciai transitabili tutto l'anno, abbiamo le testimonianze di famiglie che abitavano a Plontaz, 2 mila metri, tutto l'anno, e parlo di fine XIX secolo. Cosa vuol dire cambiamento climatico? La smettete di essere ridicoli?

Volete fare investimenti? Volete fare altre considerazioni? Fatele, ma non prendeteci in giro con affermazioni così ridicole. Ditemi voi quando non ci sono state precipitazioni; ditemi voi perché le Valli a U sono diventate Valli a V, e questo la geografia dovrebbe insegnarvelo; ditemi voi perché nel XIV secolo si sono messi a picco e pala a scavare dei canali chilometrici, di decine di chilometri, per portare l'acqua sui costoni valdostani. Perché? Probabilmente perché mancava l'acqua, immagino, ditemi voi altrimenti qual è la ragione.

Se parliamo di cambiamento climatico, che è un fatto che è sempre esistito da che esiste il mondo, ha un senso, ma se parliamo di negazionismo a chi sostiene che adesso sta cambiando il clima, ma vi ricordate 50 anni fa quando ha fatto freddo in estate o ha fatto caldo in inverno? Vi ricordate? Io mi ricordo, non so voi.

Vi ricordate quando ha fatto freddo ed è nevicato a maggio negli anni '70? Non vi ricordate? Io mi ricordo, ormai sono vecchio. Quindi, fate le vostre considerazioni, fatte le vostre speculazioni, ma smettetela con questa storia del cambiamento climatico, perché vorrei proprio che mi confermiate in quale epoca non c'è stato cambiamento climatico.

Detto questo, termino, perché analizzare il vostro disegno di legge non mi pare un'azione interessante.

Il presidente Testolin ha avuto la bontà di dire che è un vantaggio che ci siano stati i riverberi inflazionistici; certo, per questo bilancio sicuramente è stato un vantaggio, peccato che per i valdostani non lo è stato.

Mi spiace, voi state andando nella direzione di gonfiare un bilancio che vi permetterà di fare elargizioni a tutti i settori, a qualsiasi possibilità di ottenere consenso, quello che forse non avete capito è che i valdostani sono veramente in difficoltà, ce ne sono sempre di più, e le imprese valdostane, salvo quelle buone eccezioni e valide eccezioni, fanno veramente fatica, e non vedono da parte dell'Amministrazione pubblica nessun intervento a favore, se non atti a spot quando viene utile un'attività forfait oppure un contributo eccezionale.

Qui si fa fatica, si pagano sempre più tasse, è sempre più difficile lavorare, non si riesce neanche più a parcheggiare ad Aosta un furgone o un'auto, voi avete il vostro bilancio e le vostre priorità.

Io non ve lo commento.

Presidente - Siamo in discussione generale. Altri? Non ci sono altre richieste? Non ne vedo, chiudo la discussione generale. La discussione generale è chiusa definitivamente. Altri per la replica? I relatori? Consigliere Malacrinò, ne ha facoltà.

Malacrinò (FP-PD) - Mi spiace che non sia presente il collega Restano, non lo vedo in Aula, però non mi sembra che in Commissione siano state negate delle audizioni.

Mi sono appena scaricato il verbale: è stato chiesto in Commissione se c'erano delle richieste particolari, nessuno ha detto nulla, per cui non sono state chieste ulteriori audizioni da parte dei colleghi.

Ne approfitto anche per chiedere una sospensione per una riunione dei gruppi di maggioranza.

Presidente - Il Consiglio è sospeso.

La seduta è sospesa dalle ore 15:34 alle ore 16:07.

Bertin (Presidente) - Riprendiamo i lavori dopo la sospensione. La discussione generale è stata chiusa, siamo in fase di replica. Ci sono repliche da parte dei relatori? Assessore Grosjacques, ne ha facoltà: a lei la parola.

Grosjacques (UV) - Solo una risposta sintetica rispetto alle osservazioni fatte dalla collega Guichardaz e dal collega Lavy con riferimento ai costi della Maison de la montagne.

Come ho già avuto modo di dire sia in Commissione che nelle varie iniziative, la richiesta è stata fatta in data 8 maggio 2023 con riferimento al precedente esercizio, da parte dell'Associazione valdostana maestri di sci e dell'Unione valdostana Guide alta montagna, che avevano argomentato sulla richiesta, individuando anche la zona e concludendo dicendo: "Con riferimento al sostegno economico richiesto, con la presente si stima il costo complessivo dell'intervento in euro 3 milioni" che, evidentemente, data la ristrettezza dei tempi per poter iscrivere nell'assestamento del 2023 la somma da impegnare, aveva tenuto conto, in via molto, molto sommaria, dei costi parametrici senza inserire in questa stima, che non era stata nemmeno oggetto di uno studio di fattibilità, tutti i costi che sarebbero poi derivati dall'acquisizione delle aree e dai costi eventuali che poi sono stati stimati in modo puntuale dalla progettazione. Progettazione che non ci è ancora stata consegnata, e ribadisco, l'ho detto in Commissione, non ha ancora avviato il suo iter perché ovviamente e sub iudice sulla base poi dell'approvazione della legge di assestamento.

I 4 milioni e 850 mila euro sono quindi la definizione puntuale di tutti i costi derivanti per la costruzione di questo immobile, che avrà una superficie di 1.000 metri quadrati, e che tengono conto del dei costi legati all'acquisizione del diritto di superficie per 90 anni, come previsto dall'articolo 28 della legge, altresì, ovviamente, di tutti i costi legati alla progettazione e agli oneri Iva.

Questo computo, ovviamente, sarà inserito nella progettazione esecutiva che sarà resa disponibile non appena approvato l'articolo che ne finanzia l'opera.

Presidente - Altri in fase di replica? Assessore Sapinet.

Sapinet (UV) - Alcune considerazioni, e poi avremo modo anche di confrontarci sugli ordini del giorno. Va sottolineato, rispondendo anche ad alcune osservazioni, che l'assestamento è comunque il naturale completamento di un bilancio e del documento economico di finanza.

Abbiamo voluto essere concreti, intervenendo sia direttamente che indirettamente, supportando gli Enti locali anche per essere più concreti e più efficaci, proprio nella logica di mettere in campo le risorse, sottolineando alcune tematiche sull'articolo 9, sull'ARER: un trasferimento importante di cui tanto abbiamo parlato e parleremo ancora, ma - come già abbiamo avuto modo di affrontare in Commissione e in numerose iniziative - un trasferimento che permette il completamento di un'operazione di riqualificazione energetica storica che non potrà che portare beneficio, da un lato, al valore patrimonio immobiliare, ma soprattutto un beneficio indiretto agli inquilini che certo, con alcuni disagi, con alcune difficoltà che ci sono state, che ci sono nell'aggiudicazione dei lavori e nel portare avanti gli stessi, che sempre comportano i cantieri di lavori di ammodernamento, l'abbiamo visto anche su altri interventi; interventi che hanno permesso a tutto il quartiere, ma a tutto l'ARER, in particolare, di beneficiare di risorse molto importanti e poi un 110 che ha aperto le porte a quello che è un altro importante finanziamento, il PinQua che, di fatto, dirotta altri, ulteriori, 15 milioni di euro sugli interventi ARER.

Per quel che riguarda la ciclabile regionale - ne parleremo anche in un'iniziativa -, è al centro dell'attenzione intorno alla quale si sviluppano alcuni interessanti interventi, anche oggetto di uno specifico obiettivo del DEFR; il percorso è tracciato e diverse tratte sono in fase di progettazione, preliminari, esecutivi, a seconda dei tratti, con altri, i tratti più difficili, che saranno oggetto di studi e di confronto.

I finanziamenti spesso, con ricorso a fondi europei e statali, sono stati molti, cito quanto fatto in un prossimo ulteriore completamento grazie a dei fondi del Ministero dell'ambiente che permetteranno la realizzazione di una passerella tra Aymavilles e Saint-Pierre, che inizialmente era stata messa tra le richieste per quest'assestamento, in realtà verrà finanziata con fondi del Ministero dell'ambiente, oltre che ad interventi importanti per bypassare le gallerie nel Comune di Châtillon, andando incontro a quelle che sono le esigenze - argomento anche qui trattato più volte - dei ciclisti che transitano lungo la strada statale, quindi la necessità di andare nella direzione della sicurezza.

Un momento anche, quello successivo, di creare poi quelle interconnessioni che ci saranno, che devono esserci, permettendo la piena fruizione tra le ciclabili di tratte comunali e l'asse regionale, e con l'articolo 13, il contributo al Comune di Fénis va in questa direzione.

Un finanziamento importante e anche le tempistiche non sono banali, proprio perché permetteranno la messa in atto dell'intervento durante il periodo di chiusura della rete ferroviaria.

Sulle infrastrutture sportive, con il collega Grosjacques abbiamo affrontato i vari percorsi, le varie richieste e la necessità di dare delle risposte ai territori; colgo l'occasione per ringraziare le strutture che se ne occupano, i vari interventi sul territorio, il campo di tiro a volo di Châtillon che è in corso, l'intervento sul campo di golf tra Brissogne e Quart e poi la questione del maneggio, di cui tratteremo dopo.

Le rotatorie che sono state citate (articoli 44 e 45) continuano il grande sforzo fatto in tal senso dall'Amministrazione negli anni scorsi; il collega Baccega ne ha parlato, conosce bene questi dossier, che lui stesso ha portato avanti in passato e conosce bene anche le difficoltà nell'interagire con alcuni Enti, ma con i quali il dialogo è costante e costruttivo e le iniziative che sono state portate anche all'attenzione in questo tavolo hanno sicuramente sollecitato e aiutato questo dibattito.

Anche in relazione soprattutto al discorso della messa in sicurezza programmata delle infrastrutture, per non arrivare poi a gestire situazioni di emergenza, quindi l'importanza della programmazione di coordinamento con Anas, in questo caso anche tenendo conto di coordinarsi con RFI proprio nell'ambito dell'intervento di elettrificazione.

La sinergia con l'assessore Guichardaz, invece, per quel che riguarda l'edilizia scolastica permette di realizzare importanti investimenti, senza pregiudicare il naturale evolversi delle dinamiche demografiche e delle esigenze varie e diverse delle istituzioni scolastiche.

Pur cercando di lavorare sulla prevenzione e sugli interventi strutturali, la naturale conformazione del nostro territorio e gli eventi meteo non disastrosi, oggi più che di cambiamento climatico... in apertura abbiamo parlato della Giornata dell'ambiente, parlando di cambiamenti climatici legandoci al convegno interessante che vi è stato lunedì, anche con un'analisi attenta e profonda della crisi idrica del 2022 che, pur rimanendo una problematica importante, ha comunque generato anche delle opportunità. Dicevo, eventi meteo non disastrosi, ma a volte critici, e l'abbiamo visto in questa primavera nelle varie arterie della nostra viabilità regionale, in particolare sulla viabilità della Valle del Lys e quella di Champorcher, quindi richieste d'intervento, di intervenire ulteriormente sulla mitigazione dei rischi di natura idrogeologica di cui alla legge 5/2001 e anche sull'importantissimo completamento di quello che è l'intervento complessivo del Comune di Ayas (articolo 10), che di fatto andrà radicalmente migliorando decisamente l'abitato di Champoluc.

L'accordo di programma tra Regione e il Comune di Fontainemore, relativo alla legge 10/2002, interventi per la promozione della riserva del Mont Mars e del territorio circostante, aveva previsto e visti realizzati diversi interventi, che si sono rivelati importanti per lo sviluppo di quel territorio, ma vi erano anche alcuni interventi, e quello che andiamo a normare con l'articolo 36 era tra questi, che non videro luce, quindi il trentennale della riserva, e ci eravamo, eravamo con alcuni colleghi proprio in quel di Fontainemore nella scorsa estate, è stato anche un momento di riflessione e di impegno come devono essere i cosiddetti compleanni. Fare un po' un punto di quello che si è fatto in 30 anni ma soprattutto darsi degli obiettivi da raggiungere negli anni a venire.

Poi gli interventi specifici sul territorio, sia quelli relativi alle opere minori di pubblica utilità che ha citato il collega Lavy con l'articolo 16: il collega ha fatto un paragone con la 48, ma il salvadanaio è decisamente diverso, la 48 è una cosa, le opere di piccole utilità sono arrivate a sostituire quella che era la ex legge 26 che prevedeva finanziamenti per interventi fino a 200 mila euro con dei criteri che venivano messi in atto in base alle varie richieste dei Comuni.

Ecco che con questo articolo, che si ripete ormai da qualche anno, che è venuto appunto come dicevo a sostituire questa legge 26 che andava ad accontentare qualcuno ma altri no, si è cercato un sistema perequativo, quindi meno risorse ma distribuite su tutti i Comuni.

La riflessione che il collega fa sul numero dei residenti ha sicuramente anche il suo senso, sicuramente due ragionamenti si faranno, però la portata del contributo è, rispetto alla 48, decisamente contenuto ma va a riprendere e a migliorare quello che era l'impianto precedente con la legge 26.

Questi interventi che stanno permettendo agli Enti locali di realizzare quelle piccole ma importanti opere sul territorio, soprattutto andando a migliorare quella che è una programmazione, che è quella un po' che ci chiede anche il gestore dell'edilizia e quello dei professionisti, e poi il sostegno al BIM, ne abbiamo parlato ieri, per far fronte alle criticità di rifornimento idropotabile ed in seguito tutti gli altri interventi.

Presidente - Ha chiesto la parola l'assessore Jean-Pierre Guichardaz, ne ha facoltà.

Guichardaz J. (FP-PD) -Solo in attesa poi di discutere i vari ordini del giorno, due risposte dovute, visto che il collega Restano mi ha "cazzuolato" prima, perché sembrava che non mi interessassi alle cose che diceva, invece l'ho ascoltato molto, ma molto bene. L'ho ascoltato, ma non so se ho capito il suo intervento, provo a dare alcune sollecitazioni, come si dice con questo francesismo, delle suggestioni, poi durante la discussione, eventualmente, le si possono approfondire.

Non ho capito bene se rispetto alla questione della scuola lei ha fatto un discorso sull'istruzione, sulla consegna dell'istruzione ad un partito o ad una posizione politica che non è particolarmente attenta alle scuole, che fa riferimento alla buona scuola di Renzi, eccetera.

Io quello che le posso dire è che noi abbiamo messo nel bilancio triennale - quindi nel documento più importante a livello programmatico e d'indirizzo che viene emanato da questo Consiglio regionale -, tra le varie priorità, insieme alla sanità, anche l'edilizia scolastica.

Questo riferimento, che è stato poi raccolto adesso con la legge in discussione, ha portato, negli anni, tra l'altro, ad incrementare notevolmente i fondi proprio a favore degli Enti locali. Lasciamo adesso da parte un attimo le competenze in capo alla Regione (quindi le secondarie di secondo grado e l'Università), in termini generali, ma noi abbiamo notevolmente incrementato, oltre ai fondi che giriamo annualmente agli Enti locali, anche con lo scopo di mantenere, di tenere in buon funzionamento le scuole, il servizio dell'edilizia scolastica, della logistica scolastica e programmazione edilizia dell'Assessorato beni e attività culturali, insieme al servizio dell'edilizia scolastica del collega Sapinet, ha costituito e costruito una piattaforma - lei la conoscerà sicuramente - nella quale gli Enti locali segnalano le loro esigenze.

Siamo passati da 1 milione di euro due anni fa, 4 milioni l'anno scorso, a 6 milioni stanziati quest'anno e le posso assicurare che gli Enti locali hanno presentato una serie di interventi importanti con l'obiettivo ovviamente di mantenere dei presidi fondamentali; compatibilmente poi sempre con il problema demografico sul quale è difficile comunque trovare una soluzione, riteniamo che mantenere le scuole e le piccole scuole nei paesi, contrariamente a ciò che mi pare di aver capito, sia invece un valore aggiunto, ed è il motivo per cui noi continuiamo, tra l'altro, ad autorizzare classi nei piccoli paesi, adesso vediamo Valgrisenche, Valsavarenche, eccetera, con un numero molto piccolo di bambini.

Questo nella speranza e con l'auspicio che mantenere i bambini in loco significhi mantenere anche i genitori, dare impulso all'iniziativa anche di alcune di queste famiglie, magari iniziative di tipo commerciale o di altro genere imprenditoriale.

Non crediamo quindi che, rispetto a questo tema, ci sia stata una trascuratezza, anzi, la maggioranza ha addirittura indicato tra le priorità l'edilizia scolastica, ma non solo l'edilizia scolastica; peraltro, vi sono diversi articoli che fanno direttamente riferimento ai lavori pubblici ma che sono ovviamente concordati nell'ambito di una programmazione anche con l'Assessorato di cui al momento sono Assessore, che riguardano anche interventi importanti su strutture di proprietà regionale, quindi sullo I.A.R., sulla scuola alberghiera, sull'Istituto Don Bosco, i laboratori dello studentato ma anche gli stessi convitti a Verrès e lo studentato ad Aosta vanno tutti nella direzione ovviamente di continuare a mantenere una forte attenzione sugli investimenti e sull'edilizia scolastica.

In più lei sa bene, ed è un grandissimo investimento che noi continuiamo a fare, sul garantire organici, sia degli organici di diritto che poi vengono modificati puntualmente e vengono integrati, degli organici dei docenti che in Valle d'Aosta sono direttamente a carico della Regione, e garantiamo anche dei grossi investimenti e delle grosse risorse per esempio per il sostegno, quindi per tutta quella partita del sostegno delle persone con dei bisogni specifici; quest'anno tra l'altro aumenteremo ulteriormente le risorse perché ci sono state ulteriori richieste, quindi credo che quest'attenzione del nostro Governo verso le persone più fragili e verso la scuola come elemento importantissimo, sia agli occhi di tutti.

Concludo sullo 0/6, qua sinceramente non ho proprio capito, non ho capito qual è il problema, a parte che è una legge nazionale, lei la conosce benissimo, è una legge che prevede che venga messo a regime il sistema 0/6, fermo restando ovviamente le organizzazioni nelle singole Regioni; non è che noi vogliamo smantellare un sistema, ma se lei legge l'articolo 1 della legge 65 è molto chiaro, ed è chiaro nel senso di dire che il bambino viene tutelato, valorizzato anche attraverso un sistema proprio di rappresentanza, che è tipica del sistema proprio della scuola, per esempio la legge 65 parla di sistema di rappresentanza e di coinvolgimento attivo dei genitori nel processo educativo, parla di poli, proprio di scolastici integrati, un po' sulla falsariga di quello per esempio che abbiamo inaugurato da poco a Jovençan, prevede dei finanziamenti importanti che noi abbiamo utilizzato.

È evidente che questo è un processo che in alcune regioni è più facile, ma perché? Perché il sistema dei nidi e il sistema delle scuole dell'infanzia non è importante come lo è sempre stato in Valle d'Aosta. Noi garantiamo una quasi totale copertura per esempio per quanto riguarda gli asili nido, con l'aggiunta anche di altri servizi, e questo non fa riferimento ai sistemi educativi ma all'Assessorato alla sanità, però l'integrazione è necessaria perché il prendere incarico il bambino dagli 0 anni in poi, non è una questione sanitaria o di politica sociale, riguarda anche e fortemente una questione educativa, quindi di continuità rispetto ai passaggi, tant'è che la legge prevede anche per esempio le classi primavera, dai 24 mesi ai 36 mesi.

È una norma e un ragionamento che comunque non è mai stato smentito né dai predecessori né da questo ma, anzi, pare che tutti siano convinti assolutamente che questo tema sia un sistema favorevole per i bambini, perché io quello che cerco di dire sempre, visto che partecipo a tutte le riunioni dei dirigenti, partecipo a tutte le riunioni con i sindacati, e tra l'altro venerdì ne avremo proprio una specifica con le organizzazioni sindacali proprio sul sistema 0/6, è fondamentale partire dai bambini.

Non è un'utenza così, non è che tutto gira intorno al sistema o al già consolidato, prima di tutto vengono i bambini, si deve capire che cosa è meglio per i bambini, se è meglio integrarli già dagli 0 anni e creare/non creare una cesura a tre anni e poi buttarsi in un sistema completamente diverso, che è quello dell'educazione, o se per il bambino, così come dicono pedagogisti, psicologi, psicoterapeuti dell'infanzia eccetera, è meglio essere presi in carico ovviamente con tutte le cautele del caso, perché le età sono tutte diverse, da quando i bambini nascono, o comunque hanno la possibilità di accedere, quindi dai nove mesi, in alcuni casi a sei mesi, in altri un anno, poi dipende anche dalle modalità, per creare un sistema integrato.

Sistema integrato non vuol dire distruggere un modello Valle d'Aosta, perché il modello Valle d'Aosta oggi vede i nido in capo alle politiche sociali e alla sanità, un sistema di cooperative sociali quasi totale che si occupa di quello, mentre invece il sistema della prima infanzia rientra, anche se non "obbligatorio", anche se adesso si va verso un'idea di obbligatorietà, e devo dire che io sono assolutamente d'accordo su quest'aspetto, cioè di rendere la scuola dell'infanzia già strutturata e già del tutto consolidata dai tre anni, in Valle d'Aosta oramai il 99% delle persone usufruisce senza sapere che non necessariamente i bambini possono e devono essere mandati nella scuola dell'infanzia, ma noi stiamo lavorando per questo e stiamo lavorando in perfetto accordo con i sindacati, in accordo con gli insegnanti.

È chiaro che i sindacati sono allarmati perché, come diceva lei, il nostro modello è un modello particolare e vede un confronto tra figure che hanno avuto un approccio diverso ma che hanno tutte, come obiettivo primario, quello della crescita sana, consapevole ed equilibrata dei nostri bambini.

Presidente - Consigliere Restano per replica, a lei la parola.

Restano (GM) - Credo che lei sappia bene cosa sta bollendo in pentola, Assessore, e abbia compreso molto bene il mio intervento, vista la risposta.

Il modello Valle d'Aosta, e la prego di girarsi alla sua destra e glielo spiegheranno bene, non riguarda la costruzione di strutture, ma è un modello di crescita dei nostri giovani, di crescita secondo quelle che sono le nostre particolarità di cultura. L'accorpare seguendo delle direttive nazionali non fa parte del credo valdostano, però sull'argomento specifico...

Presidente - È un fatto personale, chiuda....

Restano (GM) - ... avremo modo di parlarne e di raccontarci con delle iniziative specifiche.

Presidente - Assessore Bertschy, a lei la parola.

Bertschy (AV-VdA Unie) - Intervengo così da evitare che inizi un'altra modalità, una delle tante. Grazie per quel che mi riguarda, per l'attenzione che è stata data sia al lavoro dell'Assessorato e anche all'analisi delle due relazioni, sia da parte del collega Malacrinò che del collega Aggravi.

Dalla relazione della minoranza, poi, sono nati anche una serie di interventi, ma la fase di studio del relatore è quella che ha dato anche il via all'analisi del lavoro fatto sul 2023.

Già durante le audizioni in Commissione, poi non c'è stato modo di completare questo lavoro, ma io credo che sia giusto riprenderlo quando si riuscirà nell'attività delle Commissioni di analisi dei dati del rendiconto, perché mi pare che alcuni colleghi abbiano poi fatto alcuni errori, che direi sono anche un po' macroscopici, nel senso che il rendiconto relaziona (la famosa pagina 51 della relazione sul rendiconto) rispetto agli impegni, relaziona rispetto agli impegni sull'anno.

Non parla del differito, non parla degli impegni sul differito, quindi se si analizza la capacità di spesa del governo semplicemente sulla relazione sull' anno, si prendono cifre percentuali che non hanno un valore definitivo.

Faccio riferimento alle mie tre missioni che, tra l'altro, sono tra quelle citate dal relatore, la missione 10, la missione 14 e la missione 15.

Sulla missione 10, a pagina 51, rispetto all'impegnato, si dà una percentuale del 42,61%, con un impegnato di 111 su 261; calcolando il differito, che vuol dire l'impegnato differito su più anni, l'impegnato sale a 248 milioni, che vuol dire che l'economia di stanziamento è di 12 milioni.

Una cifra percentuale di impegnato che le lascio fare.

Su quest'impegnato la cifra che riguarda poi la missione dell'Assessorato allo sviluppo economico è di 8 milioni su 12.

Per quello che riguarda la missione 14: 70 milioni di previsione, 33 milioni di impegnato e 47 la cifra percentuale di impegno; il differito è di 19 milioni, quindi sale a 53 milioni, l'economia e stanziamento è di 17, dei quali 11 relativi al nostro Assessorato. Di questi 11, 8 sono relativi al bando della legge 8/2016, che, credo un po' tutti sappiamo come funziona, ma lo ripeto, magari lo evidenzio anche per chi ci ascolta: il bando 8/2016 prevede delle risorse sul triennio utili a dare risposta ai progetti di investimento delle imprese, sia quelle valdostane che quelle che vogliono utilizzare questa legge che si propone di attrarre delle imprese. Il bando deve essere coperto, se non ci sono richieste da parte delle aziende, quelle economie o si liberano a metà dell'anno per non mandarle in avanzo a fine dell'anno, oppure se ci sono - come può succedere - degli interessi da parte delle aziende, si tengono impegnate; se poi questo non scaturisce in un progetto d'investimento, vanno in avanzo, però è amministrazione pura. Il bando non potrebbe stare aperto sempre una copertura finanziaria sui quattro fattori.

Per quello che riguarda le politiche del lavoro, siamo a 20 milioni su 64 rispetto all'impegno dell'anno, quindi il 31%; con l'impegno differito, che sono 25 milioni, l'impegno sale a 45 milioni, 19 di non impegnato, 11 relativi al nostro Assessorato, di questi una parte sono fondi Stato, e i fondi Stato vengono riposizionati anno per anno.

Su alcune di queste missioni è bene anche ricordare che, in particolare questa è la formazione, è intervenuto in maniera importante il PNRR con il progetto GOL, per lo specifico, che ci ha portato ad utilizzare, come è giusto che sia, le risorse nazionali stornando quelle per esempio del progetto "Bon emploi" evitando così di non utilizzare risorse che sono a disposizione di tutte le Regioni e che è bene che anche la nostra Regione utilizzi.

Dico questo perché, secondo me, è importante invece l'analisi che è stata fatta da parte del relatore, perché dobbiamo tendere a ridurre questi disavanzi, però tenendo in considerazione che è tutto molto più complesso, anche la gestione del bilancio, e che ci sono stati in questi due anni anche interventi di tipo finanziario che ci hanno messo in condizione di riposizionare anche le nostre risorse.

Poi ci sono effetti come quelli delle proiezioni Istat o altre stime che vanno comunque tenute in considerazione per tenere i contratti in copertura a livello finanziario, che sono oggetto durante l'anno di continue valutazioni, ma ovviamente portano a fare, durante l'attività di amministrazione e poi nella previsione di bilancio, la migliore proiezione possibile.

Quello che dobbiamo fare è cercare di analizzare tutte le missioni e all'interno di queste missioni fare in modo che le risorse possano andare velocemente in spesa con tutto quello che sono le variabili che ci sono, però - ripeto - la pagina 51, rispetto alla relazione, parla dell'impegno sull'anno 2023, che ovviamente non è stato messo a disposizione, quindi su questo probabilmente in futuro sarà importante dare l'informazione rispetto al differito, così che si possa lavorare su una base di maggiori informazioni.

Per quello che riguarda il nostro impegno sull'assestamento, molto velocemente, è un assestamento che dà di nuovo una risposta importante al settore degli impianti a fune sulle leggi 6 e 8 e al settore dello sci di fondo, che viene citato a volte meno, perché ovviamente stiamo parlando di cifre molto meno impattanti, ma anche il settore dello sci di fondo in questi anni ha avuto una risposta da parte dell'attività della maggioranza del Governo e anche in questo assestamento sono previsti 700 mila euro sugli investimenti richiesti dai gestori.

La cifra più importante riguarda il settore dello sci da discesa e tiene in considerazione sia gli investimenti richiesti dalle società sui comprensori più importanti, sia le richieste delle società rispetto alle stazioni più piccole, ma che nel lavoro politico che stiamo facendo, amministrativo e finanziario, ottengono delle risposte per gestire quello che è il momento che viviamo.

Viviamo con temperature più alte, con la necessità di essere più performanti quando queste temperature si abbassano anche nelle piccole località, più performanti con i sistemi d'innevamento ed in questo assestamento verranno date risposte importanti a quella linea strategica d'indirizzo: dare anche alle località e alle stazioni più piccole le risorse necessarie per migliorare, potenziare, ammodernare e rifare gli impianti di innevamento per renderli appunto più efficaci rispetto a quella che è l'attuale situazione.

Ci sono risorse per andare a rifinanziare il fondo di rotazione con 8 milioni di euro per quanto riguarda gli investimenti sull'efficientamento energetico, abbiamo numerose persone, cittadini che stanno investendo in questa direzione, questo è molto positivo, seguono gli indirizzi che anche attraverso il PEAR abbiamo dato, con il nostro piano, e questi 8 milioni di euro ci permetteranno di dare risposta a quella che è stata la fase di passaggio nella nostra regione dagli interventi del 110 a quest'assenza di risorse con una misura specifica; quindi questi 8 milioni sono molto importanti.

Ci sono risorse sulle imprese, sulla ricerca (legge 84), sulla legge d'investimento (la legge 6); anche qui, non può che registrarsi in maniera positiva il fatto che attraverso i bandi di ricerca si amplia l'attività delle nostre imprese e si interessano nuove imprese, anche le piccole e le startup a far sistema con le grandi imprese su più settori di investimento.

L'ultimo bando, quello sulla salute, ha iniziato a dare anche qui continuità a quello che ci si propone di fare con il nostro centro di medicina preventiva e con l'azione sanitaria.

C'è un rifinanziamento per la legge 19/2016 sulla mobilità sostenibile; abbiamo visto l'altro ieri la risposta sulla parte di risorse dedicate dal Governo alla mobilità elettrica, esaurite in poche ore.

Per quello che ci riguarda, la linea di finanziamento, che con quest'ulteriore milione arriverà intorno ai 3 milioni di euro, dovrebbe proiettarci a dare una risposta a tutte le richieste che sono pervenute e che stanno pervenendo perché sull'attuale quota di disponibilità abbiamo ancora delle risorse, appunto con quest'ulteriore milione diamo la sicurezza alle persone che chiedono - e per questo abbiamo migliorato sul sito le informazioni dando certezza rispetto alle risorse disponibili al momento della domanda - che sono lì decise o indecise se fare un investimento perché non sanno se la legge sarà coperta.

Infine, una piccola cifra alla quale si è data magari poca attenzione, ma un ulteriore finanziamento intanto per portare avanti il progetto di 100 mila sullo Youth Corner che si propone, con le risorse del PNRR, e, una volta finito lo studio ed il progetto, vedremo se in accordo con il pubblico o privato, vorremmo sviluppare un progetto sperimentale ed innovativo a Verrès, nei pressi dell'Isiltp, per dare da un lato nuova disponibilità di informazione ai giovani rispetto al sistema del lavoro, quindi con dei servizi che porteremo vicino ai giovani, ma anche con una linea d'investimento, in accordo con l'assessore Guichardaz, sui temi dell'energia, sul rapporto con le imprese.

Questa è una sperimentazione che ci permetterà di cominciare a ragionare anche su questi temi poi in altre scuole.

Le grandi cifre quindi colpiscono a volte più dei piccoli interventi, ma c'è una visione politica un po' su tutte le attività che stiamo mettendo in campo anche con quest'assestamento.

Infine, anche qui, le risorse dedicate a VDA Structure per sistemare il ponte di collegamento, di Via Col du Mont, che in questo momento non permette il passaggio del traffico pesante, andranno a risolvere, una volta realizzate, quella che è comunque una difficoltà per tutta la comunità di viabilità che appunto ha bisogno di una risposta.

Il lavoro da fare in proiezione è esattamente quello che è stato indicato: cercare di programmare di più del bilancio e di assestare di meno; ovviamente, dalla teoria si passa alla pratica, quando poi si governa le cose sono differenti nell'attività di tutti i giorni, ve lo possono raccontare non gli Assessori ma i dirigenti e i funzionari che si occupano dei progetti. Ovviamente, questa è la strada che dobbiamo seguire e credo che, nei prossimi anni, quello sarà l'obiettivo da raggiungere e sono convinto che con il lavoro da parte degli Assessori e il lavoro costruttivo delle opposizioni, lo si raggiungerà sicuramente.

Presidente - Ha chiesto la parola il Presidente della Regione, ne ha facoltà.

Testolin (UV) - In realtà, solo due brevi considerazioni, perché, rispetto alle sollecitazioni iniziali che emergevano dalla lettura delle relazioni, sostanzialmente non è emerso molto di più, se non qualche critica su determinate situazioni che, peraltro, sono state attenzionate durante i vari Consigli, sono state prese di mira, a mio avviso molte volte anche a torto, rispetto al lavoro che va poi a beneficio della collettività nel suo complesso.

Prendo ad esempio il discorso ARER, non per difendere qualcuno o qualcosa, ma, quando si portano a casa delle risorse importanti da parte dell'Amministrazione regionale rispetto a fondi statali o europei, credo che si sia fatto un ottimo lavoro, al netto del fatto, poi, di andare a contribuire in qualche modo alla parte rimanente di quelle che sono le risorse necessarie per chiudere gli interventi.

Le osservazioni che sono state avanzate dai colleghi di Giunta penso che abbiano rappresentato anche una qualche incertezza a livello di sistema complessivo rispetto alle risorse che, tempo per tempo, possono essere utilizzate e permettere anche di risparmiare risorse del bilancio regionale per un utilizzo più importante di risorse statali o europee, in sostituzione a quelle magari previste a bilancio.

Questo vuol dire che poi, in più di quelle che sono le circostanze che ho cercato di spiegare stamattina, vanno ad aggiungersi a risparmi che costituiscono un avanzo di amministrazione che poi può essere reimpiegato in maniera, a nostro avviso, puntuale ma di prospettiva rispetto a quelle alle iniziative che, tracciate nel bilancio, avevano bisogno di essere rafforzate, per qualche verso, nel loro complesso.

Tant'è vero che, al netto di qualche ricostruzione un po' fantasiosa emersa anche da qualche Consigliere durante la propria esposizione delle varie situazioni, credo che poco si possa eccepire in merito alla necessità di andare a dare riscontro alle esigenze del territorio, di situazioni che tutti, almeno chi vive il territorio, conosce molto bene a livello di sicurezza e a livello di infrastrutturazione, anche perché certe iniziative, o queste iniziative, sono vincolate a investimenti. Quindi da una parte abbiamo cercato di dare risposte concrete, puntuali, che diano delle opportunità ai territori in termini di sicurezza, di crescita, di attenzione a quelle che sono le infrastrutture dedicate al mondo della scuola e della sanità, e che possano permetterci, nel prosieguo dell'attività amministrativa, di liberare delle risorse a nostro favore per sopperire alle esigenze sempre più marcate in ambito di spese correnti.

La sfida sarà quella di riuscire a chiudere dei bilanci che possano rendere attrattivo il sistema Valle d'Aosta nel suo complesso, sia da un punto di vista dell'amministrazione, sia del lavoro che viene offerto anche tramite quelli che il lavoro lo organizzano anche grazie all'Amministrazione regionale.

Il percorso che oggi stiamo affrontando è un percorso che contribuisce nel suo complesso anche a valorizzare e a promuovere un sistema lavoro che si sta concretizzando, passo dopo passo, in alcuni settori in maniera più marcata, ma anche perché erano settori che, nel tempo o nell'ultimo decennio, erano stati più trascurati ed avevano bisogno di un'iniezione più importante di risorse.

Nel complesso credo che le scelte fatte, sicuramente perfettibili e migliorabili per certi versi, siano comunque animate da un'attenzione ai bisogni del territorio e dei valdostani, e lo dimostra il fatto che non ci si è trovati di fronte a delle proposte alternative, ma anche perché magari il timore è quello di dire: "Tolgo da una parte per mettere dall'altra", però le scelte sono fatte anche da questo tipo di approccio; quando si vanno ad allocare delle risorse in qualche contesto, si fanno delle scelte che poi possono essere confutate o viste in maniera diversa da qualcun altro.

Questo non è successo, almeno nel dibattito in maniera marcata, quindi ci conforta, nel senso che le scelte fatte sono, tutto sommato, al netto di un voto che potrà anche essere contrario o di astensione, apprezzate e apprezzabili da tutti.

Ne approfitto per ringraziare le strutture, trasversalmente, di tutti gli Assessorati e dell'Assessorato al bilancio e finanze che ha coordinato anche l'allestimento di questi due disegni di legge: non è mai facile e non è mai scontato.

Le incombenze amministrative sono sempre molto pesanti e il lavoro che viene svolto all'interno degli uffici è qualcosa che, molte volte, non si apprezza fino in fondo, ma vi assicuro che la passione che viene messa anche nel cercare di trovare delle soluzioni e dei percorsi che possano agevolare il lavoro decisionale e di indirizzo delle risorse, è sempre molta apprezzata e deve esserlo da parte di tutti noi che amministriamo la cosa pubblica.

Con questo, credo che possiamo svoltare e passare all'analisi delle osservazioni e degli ordini del giorno che sono stati presentati e che toccano, a vario titolo, alcuni argomenti specifici di cui abbiamo già sentito parlare e sui quali andremo volentieri a rispondere.