Resoconto integrale del dibattito dell'aula. I documenti allegati sono reperibili nel link "iter atto".

Oggetto del Consiglio n. 3676 del 5 giugno 2024 - Resoconto

OGGETTO N. 3676/XVI - Discussione generale congiunta sulle relazioni della Sezione regionale di controllo della Corte dei conti, sul D.L. n. 143 (Approvazione del rendiconto generale della Regione autonoma Valle d'Aosta/Vallée d'Aoste e del rendiconto consolidato dell'esercizio finanziario 2023) e sul D.L. n. 144 (Assestamento al bilancio di previsione della Regione autonoma Valle d'Aosta/Vallée d'Aoste per l'anno 2024. Variazione al bilancio di previsione della Regione per il triennio 2024/2026).

Bertin (Presidente) - I successivi punti, come detto in precedenza, dalle relazioni della Corte dei Conti, la Sezione di controllo, ai disegni di legge 143 e 144 (punti 12 e 12.01) vengono affrontati congiuntamente. Pertanto passerei alle relazioni. I Consiglieri relatori sono per la maggioranza il Presidente della II Commissione, per la minoranza il consigliere Aggravi. Passo la parola al consigliere Malacrinò.

Malacrinò (FP-PD) - Il disegno di legge 143 che andremo a discutere si compone di cinque articoli e due allegati e reca l'approvazione dei due documenti contabili che espongono i risultati della gestione relativamente all'esercizio finanziario 2023. Si tratta dell'approvazione del rendiconto generale della Regione Valle d'Aosta e del rendiconto consolidato della Giunta e del Consiglio regionale, redatti in conformità con quanto previsto in materia di armonizzazione dei sistemi contabili e degli schemi di bilancio delle Regioni, degli Enti locali e dei loro organismi. La normativa di riferimento infatti prevede che la Regione, contestualmente al rendiconto della gestione, approvi anche il rendiconto consolidato con i propri organismi strumentali. Il rendiconto consolidato della Regione comprende pertanto anche i risultati della gestione del Consiglio regionale. Il rendiconto presenta un risultato di amministrazione pari a circa 526 milioni, che al netto delle quote vincolate e accantonate per legge, definisce un avanzo disponibile di circa 294 milioni, che saranno utilizzati, come vedremo nel disegno di legge 144, per il finanziamento di spese d'investimento.

Con l'articolo 1 si approva il rendiconto generale della Regione e vengono riassunte le principali risultanze contabili riferite alla gestione della competenza e dei residui, alla consistenza del fondo pluriennale vincolato in parte spesa, alla gestione della cassa, al risultato di amministrazione e ai risultati della gestione economico-patrimoniale al 31 dicembre 2023.

L'articolo 2 approva il rendiconto consolidato della Regione con il Consiglio regionale.

L'articolo 3 prevede la regolarizzazione contabile di chiusura dell'esercizio 2023 relativa alla riduzione del fondo pluriennale vincolato di spesa in relazione alla dichiarazione di indisponibilità della corrispondente quota del fondo pluriennale vincolato iscritto in entrata a seguito della cancellazione nel corso dell'anno 2023 di impegni di spesa imputati a esercizi successivi e finanziati da fondo pluriennale vincolato.

L'articolo 4 stabilisce le modalità relative alla necessaria pubblicazione nel sito istituzionale.

L'articolo 5 infine reca la dichiarazione d'urgenza necessaria in quanto consente di abbreviare i tempi per l'entrata in vigore della legge, permettendo di conseguenza di poter procedere subito all'utilizzo delle quote accantonate, delle quote vincolate e della quota libera del risultato di amministrazione dell'esercizio 2023.

La II Commissione consiliare permanente, riunitasi in data 27 maggio 2024, ha preso in esame il disegno di legge 143 presentato dalla Giunta regionale in data 3 maggio 2024 concernente: "Approvazione del rendiconto generale della Regione Autonoma Valle d'Aosta e del rendiconto consolidato dell'esercizio finanziario 2023" e ha espresso a maggioranza parere favorevole.

Proseguo con la lettura della relazione sul disegno di legge 144. Il disegno di legge che andremo a licenziare reca l'assestamento del bilancio di previsione della Regione per l'anno finanziario 2024 e la variazione al bilancio di previsione della Regione per il triennio 2024-2026.

Il testo si compone di settantuno articoli, suddivisi in titoli e in capi, contenenti disposizioni per l'applicazione dell'avanzo disponibile e variazioni al bilancio di previsione 2024-2026.

Il Titolo I reca le disposizioni tipiche della manovra di assestamento e si compone di cinque articoli.

L'articolo 1 aggiorna la consistenza dei residui attivi e passivi, che erano stati iscritti in via presuntiva nel bilancio di previsione. Le rettifiche tengono conto delle somme accertate e liquidate entro il 31 dicembre 2023 e del riaccertamento ordinario approvato dalla Giunta regionale con la deliberazione 297 del 25 marzo 2024.

L'articolo 2 aggiorna l'importo del presunto fondo iniziale di cassa iscritto nel bilancio di previsione 2024-2026 al dato risultante dal rendiconto generale dell'esercizio 2023.

L'articolo 3 illustra la composizione del risultato di amministrazione dell'esercizio 2023 ed evidenzia un avanzo di amministrazione per l'esercizio 2023 di 294.233.000 euro, che è applicato con il presente disegno di legge.

L'articolo 4 dispone le variazioni al bilancio regionale determinate dalla riforma delle imposte sul reddito disposte dal decreto legislativo 30 dicembre 2023, n. 216, che, con riferimento alla Valle d'Aosta, si traduce in una perdita di gettito prevista di 11.100.000 euro, che verrà soltanto in parte ristorata con circa 5 milioni di euro in seguito a un accordo tra il Governo e le Autonomie speciali.

L'articolo 5 prende atto del permanere degli equilibri generali di bilancio sia in relazione alla gestione di competenza, sia in relazione alla gestione di cassa, ai sensi di quanto disposto dalla normativa di riferimento.

Il Titolo II contiene interventi finanziati con l'avanzo di amministrazione 2023 e si compone di tredici capi e cinquantasei articoli.

Il Capo I declina gli interventi d'investimento di finanza locale ed è composto da dodici articoli.

L'articolo 7 dispone il finanziamento per 6 milioni di euro agli Enti locali per proseguire nell'attuazione del programma di verifiche di vulnerabilità sismica e nel sostegno agli investimenti, finalizzati all'adeguamento normativo e messa in sicurezza ed efficientamento energetico del patrimonio edilizio scolastico di proprietà degli Enti locali.

L'articolo 8 autorizza la Regione a concedere un contributo straordinario di 8 milioni di euro al Comune di Arnad per l'esecuzione dei lavori di demolizione e ricostruzione della scuola primaria Lucio Duc.

L'articolo 10 autorizza l'erogazione di contributi agli Enti locali per euro 11.650.000 per la realizzazione di interventi volti alla riduzione del rischio idrogeologico nei comuni di Ayas, Emarèse e Perloz.

L'articolo 13 autorizza un contributo straordinario di 1,5 milioni al Comune di Fénis per la realizzazione di un percorso ciclo-pedonale che consenta il collegamento mediante passerella necessario per raggiungere la vicina stazione ferroviaria nel comune di Nus.

L'articolo 16 autorizza una maggiore spesa di 6.300.000 euro per contributi a tutti i Comuni valdostani, risorse che saranno destinate a interventi di adeguamento, ristrutturazione e realizzazione di opere minori di pubblica utilità.

L'articolo 17 autorizza un incremento di 1.490.000 euro per l'anno 2024 del contributo al Comune di Aosta nell'ambito del piano di interventi per lo sviluppo di "Aosta Capitale", necessario per interventi di sistemazione di via Monte Emilius e di Regione Saraillon.

Il Capo II riepiloga gli interventi di investimento in materia di edilizia scolastica e istruzione ed è composto da cinque articoli.

L'articolo 19 autorizza gli investimenti per 9 milioni di euro necessari per la realizzazione e la gestione di uno studentato/residenza universitaria presso il Palazzo Cogne.

L'articolo 20 autorizza un maggiore stanziamento per 2,5 milioni di euro, necessari al fine d'integrare la copertura finanziaria relativa alla realizzazione di un convitto annesso al polo scolastico di Verrès.

Il Capo III autorizza gli interventi di investimento in materia di conservazione dei beni culturali ed è composto da cinque articoli.

Il Capo IV autorizza gli interventi d'investimento nel settore del turismo e dello sport ed è composto da due articoli.

L'articolo 28 ripropone l'istituzione di un contributo per la realizzazione di un immobile denominato "Maison de la montagne", struttura da destinarsi a sede congiunta dell'Associazione valdostana maestri di sci e dell'Unione valdostana guide di alta montagna.

Il Capo V dispone degli interventi di investimento in materia di impianti a fune e si compone di tre articoli.

L'articolo 30 autorizza l'incremento dei finanziamenti delle leggi regionali del settore impianti a fune, risorse necessarie per ammodernare impianti strategici per la messa a norma e per il mantenimento in esercizio degli impianti.

Il Capo VI declina gli interventi d'investimento in materia di difesa del suolo ed edilizia abitativa e si compone di tre articoli.

L'articolo 33 autorizza una maggiore spesa per 5.620.000 euro finalizzata a finanziare interventi diretti volti a mitigare i rischi di natura idrogeologica e interventi di rilevazione della radioattività a valere sulla legge regionale 5/2001.

L'articolo 34 autorizza una maggiore spesa per 4.872.000 euro a valere sulle finalità della legge regionale 67/1992, finalizzata alla protezione del territorio da frane, alluvioni e valanghe, nonché alla regimazione delle aste torrentizie.

L'articolo 35 dispone un'integrazione di 10 milioni di euro per l'anno 2024 per la concessione di mutui agevolati a favore della prima abitazione e per il recupero di fabbricati situati nei centri storici.

Il Capo VII dispone degli interventi di investimento in materia di ambiente ed energia e si compone di otto articoli.

L'articolo 36 prevede il trasferimento di 800 mila euro al Comune di Fontainemore per finanziare un intervento di recupero a fini turistici di una struttura situata all'ingresso della riserva del Mont Mars.

L'articolo 41 autorizza una maggiore spesa di un milione per i contributi per i mezzi a basso impatto ambientale, previsti dalla legge regionale 19/2019.

L'articolo 42 dispone, per l'anno 2024, un'integrazione di 8 milioni per la concessione di mutui per interventi di efficientamento energetico nel settore dell'edilizia residenziale. La misura si rende necessaria visto il maggior interesse che si riscontra sul territorio in relazione al tema del risparmio energetico.

Il Capo VIII dispone degli interventi di investimento in materia di trasporti, viabilità, infrastrutture stradali e immobili di proprietà regionale e si compone di tre articoli.

L'articolo 45 autorizza la maggiore spesa per 7.250.000 euro per il finanziamento di interventi prioritari di messa in sicurezza della rete viaria regionale e interventi su ponti e viadotti.

Il Capo IX dispone degli interventi di investimento nell'ambito della protezione civile e si compone di tre articoli.

L'articolo 48 autorizza la spesa di 3.300.000 euro per finanziare i lavori necessari per la sistemazione del fabbricato di proprietà regionale sede della caserma regionale dei vigili del fuoco.

L'articolo 49 autorizza le risorse necessarie a finanziare i contributi agli investimenti per interventi relativi al superamento dell'emergenza conseguente agli eventi calamitosi avvenuti nei comuni di Aymavilles, Villeneuve, Bionaz e Oyace.

Il Capo X dispone degli interventi di investimento in ambito sanitario e si compone di tre articoli.

L'articolo 52 autorizza una spesa di 15 milioni per la progettazione e la realizzazione di un ospedale di comunità nel comune di Verrès.

Il Capo XI dispone interventi di investimento in ambito industriale e si compone di due articoli.

Il Capo XII dispone degli interventi di investimento in materia di agricoltura e risorse naturali e si compone di due articoli.

Il Capo XIII dispone degli interventi nell'ambito dei servizi istituzionali e generali e si compone di cinque articoli.

L'articolo 61 autorizza Finaosta S.p.A. al rimborso anticipato in linea di capitale per un importo massimo di 45.739.000 euro. Tale misura produrrà un risparmio di interessi passivi e libererà nuove risorse a valere sulla spesa corrente per complessivi euro 6.705.000.

Il Titolo III reca disposizioni varie, autorizzazioni di spesa e disposizioni finali e si compone di due capi e dieci articoli.

La II Commissione consiliare permanente, riunitasi in data 27 maggio 2024, ha preso in esame il disegno di legge 144, presentato dalla Giunta regionale in data 3 maggio 2024, concernente: "Assestamento al bilancio di previsione della Regione Autonoma Valle d'Aosta per l'anno 2024. Variazione al bilancio di previsione della Regione per il triennio 2024-2026" e ha espresso a maggioranza parere favorevole.

Presidente - Per la relazione di minoranza, ha chiesto la parola il consigliere Aggravi, ne ha facoltà.

Aggravi (RV) - Care colleghe, cari colleghi, la presente relazione è redatta in conformità ai dettami previsti dal Regolamento di funzionamento del Consiglio regionale, che prevede la possibilità per la minoranza consiliare di poter nominare un proprio relatore ai provvedimenti di legge. In tale veste scrivo e in tale veste ringrazio i colleghi delle forze di minoranza per la fiducia dimostratami.

Credo sia ulteriormente doveroso anche ringraziare gli uffici che hanno lavorato all'elaborazione dei documenti in esame, i colleghi di II Commissione e il relatore di maggioranza per il lavoro svolto, nonché tutte le strutture dell'Amministrazione che hanno fornito dati e informazioni ulteriori a integrazione di quanto è emerso nel corso delle audizioni delle controparti del Governo regionale, ai fini dell'esame dei disegni di legge 143 e 144 che danno forma al rendiconto generale e all'assestamento e variazione di bilancio.

Così come già fatto nelle precedenti relazioni di minoranza su disegni di legge regionale di rendiconto e assestamento, anche in questo caso la finalità ultima del commento "critico" dei numeri che compongono il risultato e la relativa allocazione delle risorse finanziarie nei disegni di legge 143 e 144 sarà quella di dare contezza dell'andamento delle risorse pubbliche in termini di competenza, risultato di amministrazione, impegni e pagamenti. Tuttavia, tale scelta non deve essere letta quale fosse un mero commento "tecnico" di quanto rappresentato nei documenti in oggetto, bensì ha una connotazione fortemente "politica" e direttamente dipendente dall'avvenuta concretizzazione della spesa "programmata". In tal senso il significativo ammontare dell'avanzo libero di amministrazione, rispetto agli esercizi precedenti, non si deve "liquidare" nel semplice assunto che "tanto tutto poi verrà speso con importanti interventi finanziati dall'assestamento", come taluni stanno dicendo - e lo dico senza volontà polemica -, bensì piuttosto nel dover e voler comprendere per quali motivi un significativo ammontare della spesa pubblica non si è concretizzato secondo l'originaria programmazione. Questo, in estrema sintesi, è il primo elemento che si vuole molto modestamente evidenziare con questa relazione.

Considerando gli ultimi sei rendiconti "chiusi" alla data di commento, si ritiene utile porre in evidenza alcuni elementi funzionali alla comprensione dell'andamento complessivo delle entrate regionali. Il totale di queste è in aumento rispetto allo scorso anno, ma significativamente più basso di quelle registrate al 31 dicembre 2021, esercizio che rappresenta il valore più alto del periodo preso in considerazione. L'avvenuta riscossione delle entrate è leggermente in aumento rispetto all'anno precedente, è + 3,31%, ma la percentuale delle risorse da riscuotere resta comunque sostanzialmente in linea con l'esercizio 2022, seppur con valori più alti rispetto ai quattro esercizi precedenti nel periodo 2018-2021.

L'ammontare totale delle spese sul 2023 è maggiore di quanto registrato a chiusura del 2022 (+ 8,9%), ma l'incidenza di quelle "pagate" e "da pagare" resta sostanzialmente invariata. Va detto che, rispetto alla serie storica riportata - e rimando alle tabelle che ho inserito in relazione per un maggior dettaglio -, le annualità 2022-2023 evidenziano una diminuzione del rapporto spese pagate sul totale rispetto agli anni precedenti, con relativo e speculare aumento del rapporto spese da pagare e totale.

Se si considera invece la serie storica dal 2016 in avanti dei risultati di amministrazione fatti registrare in chiusura di rendiconto della Regione Autonoma, quello del 2023 risulta essere il più alto di sempre, un aumento secco pari a 52 milioni e più rispetto al 2022. Nel 2022 erano 242 milioni, nel 2023 erano 294, come, tra l'altro, era stato detto dal relatore precedente. Una magnitudo mai raggiunta sino ad oggi, nemmeno nel periodo interessato dall'ordinaria amministrazione e dall'evento pandemico, con tutte le ricadute che ormai ben conosciamo. A fronte di questo risultato occorre necessariamente interrogarsi su cosa lo abbia realmente determinato, vero è che l'Amministrazione regionale è di fatto "ripartita" dopo il cambio alla Presidenza della Regione avvenuto nel marzo 2023, fatto non banale considerato che l'andamento registrato in rendiconto 2023 è per l'appunto quello prodotto nel corso dell'esercizio oggetto di commento. Vero è oltremodo che la reale "ripartenza" della macchina amministrativa è avvenuta ben dopo quel 2 marzo 2023. In sintesi questo fatto può giustificare un tale importo? È una domanda aperta.

L'andamento dell'avanzo libero e nel complesso del risultato di amministrazione dovrebbero oggi portarci non tanto a guardare con interesse (e favore) alle possibili allocazioni delle risorse libere, cosa che per l'appunto costituisce il contenuto del disegno di legge 143 di assestamento, bensì piuttosto al perché questo si sia generato con tale magnitudo.

Si è già avuto modo di dire anche nelle scorse relazioni, così come anche in altri momenti in quest'aula, che il bilancio di previsione della Regione Autonoma sembra perdere sempre più appeal politico rispetto al momento di successiva allocazione dell'avanzo libero. Questo dovrebbe altresì farci ulteriormente comprendere le ragioni per cui l'iniziale programmazione non ha avuto "successo" e non si è realmente concretizzata nella spesa.

Provocatoriamente si potrebbe dire che un'Amministrazione incapace di spendere ciò che ha programmato o, meglio, secondo come ha programmato, secondo le previsioni di spesa per l'appunto, dovrebbe evitare di chiedere ai propri contribuenti negli anni successivi a quello di riferimento ulteriori sforzi e risorse da spendere - è giustamente una provocazione -, perché dai numeri si deduce chiaramente che nel meccanismo di programmazione qualcosa non ha funzionato. Senza voler utilizzare il meccanismo della provocazione - che per necessità va bene soltanto la prima volta -, è oggi quanto mai necessario capire cosa non funzioni nella programmazione della spesa se poi questa finisce per alimentare un avanzo libero sempre maggiore rispetto agli anni precedenti. Si badi bene che non è una questione di voti o pagelle - e con "voti" sto parlando dei voti di scuola, non quelli che riguardano la par condicio - rispetto alla gestione delle deleghe assessorili o alle strutture dirigenziali, è qualcosa di molto più complesso che deve essere analizzato, capito e a cui si dovrà - mi auguro - porre rimedio. Vero è, come qualcuno si ostina a dire lapalissianamente, e l'ho già detto, che poi tanto tutto viene speso in interventi molto importanti per la comunità, questo è evidente, ma mi chiedo perché certi investimenti non si possano inserire nell'ambito della prima programmazione, quella del bilancio di previsione, senza poi dover necessariamente attendere quella di contingenza, ovvero la destinazione dell'avanzo libero.

L'ultimo dato che merita ancor più attenzione è l'andamento del rapporto impegni-previsioni per missioni contabili, come riportato nella pagina 51 della relazione della gestione 2023 che è allegata al rendiconto. Nell'ambito dei risultati relativi all'esercizio 2023, troviamo che le missioni per cui il rapporto citato resta al di sotto della soglia del 50% sono: Politiche giovanili, sport e tempo libero (la missione 6); Sviluppo sostenibile e tutela del territorio e dell'ambiente (la missione 9); Trasporti e diritto alla mobilità (la missione 10); Sviluppo economico e competitività (la missione 14); Politiche per il lavoro e la formazione (missione 15) e Relazioni internazionali (missione 19). Rimando anche qua alla tabella di confronto sugli ultimi tre rendiconti.

Per quanto attiene alle missioni invece Assetto del territorio ed edilizia abitativa (la missione 8) e di Energie e diversificazione delle fonti energetiche (missione 17), queste hanno registrato un miglioramento della performance rispetto all'anno precedente.

Ripeto a beneficio del lettore o di chi sente: l'analisi di questi valori non è funzionale a "dar pagelle", bensì è un dato gestionale che in tal senso dovrebbe essere poi utilizzato. Va anche detto, e ho voluto farlo nel corso dell'audizione con le controparti politiche... chiedere anche nei casi che ho citato quali fossero le valutazioni che le strutture e anche la controparte politica avesse fatto su questi dati, perché da qua io penso si possa partire per fare le giuste considerazioni e valutare effettivamente che cosa non ha determinato appunto la concretizzazione della previsione.

Occorre poi considerare un altro aspetto: le sei missioni che registrano ancor oggi un rapporto "non performante" sono le stesse che nel triennio considerato, quindi sto parlando del 2021-2023, non superano la soglia del 50% del rapporto, un ulteriore dato che le strutture relative e i responsabili di delega dovrebbero, almeno ad avviso di chi scrive, analizzare ulteriormente per comprendere le ragioni di tale andamento. Questo a favore di tutta l'Amministrazione regionale, almeno così io penso.

Come si è già avuto modo di dire, i contenuti della presente relazione sono stati volutamente tenuti nell'ambito di un perimetro più tecnico e di analisi delle evidenze, tra cui quella più lampante di questo rendiconto, lo ridico, è la magnitudo dell'avanzo libero. La parte "più politica" relativa alla destinazione delle risorse libere in assestamento sarà sicuramente ben rappresentata anche da altri colleghi nel corso della discussione generale. Per quello che mi riguarda, mi riservo, come gruppo, anche di fare delle puntualizzazioni articolo per articolo in fase di voto, lo dico già a beneficio dell'Aula.

In sintesi, si ripete quanto già detto nell'ambito delle precedenti relazioni riguardanti rendiconti e assestamenti, oggi ulteriormente confermato dai valori che si è cercato di commentare sin qui (sicuramente in sintesi sia per necessità di momento che per importanza di argomento). L'andamento crescente dell'avanzo libero deve necessariamente portare a un cambio di prospettiva e organizzazione delle logiche sottostanti alla definizione del bilancio di previsione della Regione, e lo dico anche soprattutto perché la stagione del bilancio di previsione è in arrivo. Se non si affronterà questo tema, si finirà per perdere il vero senso della "previsione" e quindi della "programmazione" della nostra spesa pubblica.

Allocare in assestamento così tante risorse può financo portare l'amministratore del momento alla tentazione di considerare l'opportunità di rimandare più di un investimento dalla fase di previsione a quella di allocazione dell'avanzo libero, con tutte le conseguenze "politiche" e "amministrative" che ben conosciamo. Un meccanismo che, esercizio dopo esercizio, fa totalmente perdere il senso della prospettiva e dell'investimento a medio e lungo termine che tanto manca a quest'Amministrazione. La domanda finale da porsi è la seguente: vi è la volontà di capire e risolvere realmente quello che sta diventando un vero e proprio problema di gestione della nostra Regione, della nostra Amministrazione pubblica? E anche qui concludo con una domanda aperta.

Presidente - Ha chiesto la parola il Presidente della Regione, ne ha facoltà.

Testolin (UV) - Ho ascoltato con interesse e ringrazio i due relatori dei due disegni di legge: quello del rendiconto e l'assestamento, il collega di maggioranza per aver dato una lettura e una panoramica degli investimenti, rendendo così chiare le situazioni puntuali e il collega della minoranza per le sollecitazioni che ha voluto porre in maniera anche molto corretta direi e che raccogliamo sperando di poter dare una risposta altrettanto puntuale, ma che dia il senso dei numeri. I numeri sicuramente sono un indicatore che è oggettivo, dà delle sensazioni. Quello che non riescono a trasmettere sono delle situazioni che sono in continua evoluzione e che partono da un presupposto: quello di fare una programmazione che tenga conto, da un lato, di tutta una serie di spese obbligatorie, che, come i colleghi sanno bene, devono essere allocate e principalmente sono spese correnti relative in gran parte al discorso legato al personale, a delle attività di routine che richiedono una copertura a prescindere dal fatto che poi queste risorse vengano utilizzate o meno. Di quest'importante consistenza che costituisce l'avanzo di amministrazione, 525 milioni, una parte consistente delle spese correnti allocate nella programmazione ordinaria, quella del 2024 e nel triennio, evidentemente tengono conto delle programmazioni anche di assunzione e quant'altro; una questione che sembra banale e non vorrei ridurla a una semplificazione del contesto complessivo dell'avanzo di amministrazione, ma che sicuramente può incidere in due modi: uno perché la carenza che nell'ultimo decennio indicativamente ci ha portato, dal punto di vista del personale e della difficoltà assunzionale, crea due aspetti: che, rispetto alle previsioni e al completamento dell'organico regionale, negli ultimi anni si sono assommati tutta una serie di risparmi, se vogliamo dirli così, rispetto a quelle che erano le previsioni di assunzione, quindi, rispetto alle risorse allocate all'interno del bilancio, un risparmio importante che si trasforma in consistenti avanzi rispetto a quelle poste, e dall'altra l'effetto che, mancando personale e avendo difficoltà nel reperimento di personale, soprattutto in determinati contesti che sono quelli più tecnici e quelli più necessari per portare avanti tutta una serie di iniziative soprattutto di spesa dal punto di vista degli investimenti, hanno portato a un rallentamento di quella che è stata la capacità di allocare risorse per gli investimenti stessi, che è stata appesantita da risorse esogene rispetto all'ordinarietà e quindi alla presenza di PNRR, alla presenza di progetti complessi, a una situazione di appesantimento, se vogliamo, della macchina amministrativa. A questo si aggiungono, io dico fortunatamente, delle previsioni che hanno valutato in un contesto più limitato, quelle che potevano essere le crescite rispetto alle entrate, accertamenti che sono arrivati soprattutto nel mese di novembre e nel mese di dicembre, che hanno portato a maggiori entrate rispetto alle previsioni iniziali, soprattutto per l'aumento inflazionistico e quindi i riverberi che lo stesso ha avuto sull'IVA, con un'importanza e una pesantezza molto alta. Questo è un vantaggio che non so se durerà ancora per quest'anno e per gli anni futuri perché evidentemente adesso c'è un assestamento e probabilmente, per certe situazioni, l'aumento dei prezzi potrebbe anche far diminuire quelle che possono essere le situazioni che lo scorso anno hanno portato a un introito fiscale più importante. E poi all'interno non dell'avanzo disponibile ma per l'avanzo nel suo complesso c'è una parte di investimenti che sono somme accantonate per legge e che vengono utilizzate strada facendo in una programmazione che molto spesso è pluriennale.

Questo per cercare di dare una fotografia dove il bilancio di previsione è sempre un bilancio che mira a coprire le spese di funzionamento della macchina, più al costo della benzina piuttosto che la sostituzione dell'autoveicolo, per semplificare il confronto. All'interno di questo non sto ad andare sui numeri spiccioli, che molte volte poi non rendono neanche l'idea e chi ha fatto la relazione da un punto di vista più tecnico li ha già citati, però è giusto significare come una crescita è stata evidenziata delle disponibilità finanziarie del 5% nello scorso anno, è una crescita importante, dove le entrate correnti sono cresciute dell'oltre 8% rispetto all'esercizio precedente e che sono condizionate fortemente, come dicevo, dall'aspetto inflazionistico. Le entrate di natura tributaria costituiscono l'82% delle risorse a disposizione della Regione; questi dati penso che siano comunque in qualche modo da mettere a fuoco.

Per quanto riguarda le spese, ci sono delle valutazioni che vogliono dare una macro-lettura delle iniziative più presidiate da un punto di vista finanziario su il bilancio. Il 22% del bilancio regionale è finalizzato a dare delle risposte nella tutela della salute con la missione 13, situazioni e risorse che poi devono trasformarsi in qualcosa di concreto sul territorio, ma, dal punto di vista programmatorio, sono risorse molto importanti. Per chi ha vissuto in varie epoche quest'esperienza, l'esperienza di doversi confrontare con la sanità pubblica e la salute pubblica, sicuramente ha visto negli anni passati delle situazioni molto diverse da quelle che stiamo vivendo adesso, con un'attenzione anche che è cresciuta in questi ultimi anni, proprio per la necessità di cercare di contribuire a trovare delle soluzioni. Poi la missione istruzione e diritto allo studio, che, con i suoi oltre 200 milioni di risorse allocate, corrisponde a più del 12,50% del totale delle risorse messe a disposizione dal bilancio regionale. Poi ancora la relazione con le altre autonomie, quindi l'attenzione che l'Amministrazione da sempre riserva agli Enti locali e agli investimenti, che anche poi, come si potrà verificare, saranno oggetto di attenzione anche nelle risorse destinate dall'avanzo di amministrazione al territorio.

Questo per dire come nel complesso ci sia una fotografia che ci dà nel complesso una salute generale del nostro bilancio, con una capacità di rispondere anche a quelli che sono tecnicamente i bisogni imposti anche dall'Unione europea, che hanno fatto oggetto anche di impegni dal punto di vista del Governo nazionale per il rispetto dei tempi dei pagamenti, che sono notevolmente migliorati all'interno del 2023 rispetto all'anno precedente, passando da due giorni e mezzo di anticipo mediamente rispetto alle tempistiche di pagamento a quasi otto giorni di anticipo nel riconoscimento del pagamento delle fatture presentate all'Amministrazione pubblica, con un fondo cassa che in altre situazioni e in altri contesti crea sempre dei problemi importanti, che invece a noi ci permette di lavorare con serenità.

Raccogliamo un invito a cercare di ridurre questo avanzo di amministrazione, lo facciamo e lo faremo soprattutto cercando di potenziare le nostre strutture, quelle che sono in grado di mettere a terra, come si suol dire, le risorse a disposizione e di farlo in tempistiche più contenute.

Per fare questo, abbiamo cercato - già a partire dall'assestamento, di creare dei percorsi anche amministrativi che siano meno pesanti, dove permettano una spesa pubblica più semplice e più agevolata, dando la possibilità anche a enti strumentali o enti esterni all'Amministrazione di procedere direttamente con gli investimenti senza ingessarli a una tempistica, che può in molti casi essere condizionata da delle difficoltà dell'Amministrazione a sviluppare processi amministrativi, che, ad onor del vero, non sono solo della nostra Amministrazione ma che nella quale anche la nostra Amministrazione si trova coinvolta e molte volte vincolata.

Due riflessioni invece sulle destinazioni di quest'avanzo di amministrazione, partendo da una riflessione che vuole riprendere un attimino l'articolo 54 della legge di bilancio, che aveva individuato principalmente tre aree sulle quali focalizzare prioritariamente la destinazione di queste risorse, partendo dagli investimenti in materia di sanità e politiche sociali, che hanno visto in questa fase la possibilità di allocare delle risorse per l'ospedale di prossimità a Verrès e tutta una serie di interventi che possano contribuire a dare delle risposte al territorio in ambito sanitario; gli interventi in materia di edilizia scolastica che vanno a dare una risposta importante e che si sommano alle risorse importanti che nello stesso contesto vengono destinate anche con fondi della coesione, che sono stati allocati recentemente sia e soprattutto nella città di Aosta con una parte delle risorse sullo studentato e una parte delle risorse sulla ristrutturazione della scuola Innocenzo Manzetti; poi gli investimenti importanti da allocare tramite gli investimenti che le nostre società di impianti di risalita stanno sviluppando e che rispondono ai dettami delle leggi 6 e 8 del settore specifico.

Questo con un occhio di attenzione e di premura anche rispetto ai bisogni del territorio, i bisogni di sicurezza, gli interventi di infrastrutturazione e di messa in sicurezza dei nostri versanti che dovranno garantire nel prossimo futuro, e continuare a farlo, perché l'attenzione su queste tematiche è sempre stata molto alta da parte dell'Amministrazione regionale... contribuendo assieme alle risorse che continuamente i tecnici e le strutture cercano, anche con finanziamenti statali ed europei, per la messa in sicurezza di situazioni che sempre di più fanno parte di quel percorso. Oggi abbiamo parlato di cambiamenti climatici, questi cambiamenti climatici incidono evidentemente anche sulle necessità di attenzionare frane, situazioni di degrado ambientale, che possono creare pericolo alle comunità e soprattutto alla viabilità regionale.

Poi ancora attenzione agli Enti locali con finanziamenti dei piccoli interventi, che molte volte sono gli stessi che danno delle risposte puntuali alle nostre collettività, che risolvono i piccoli problemi della quotidianità ma che, attraverso l'attenzione che gli Enti locali possono riservare ai loro bisogni, sono stati allocati in questo contesto.

Poi ancora e soprattutto un abbattimento dei mutui passivi che permetteranno il recupero di risorse finanziarie da poter destinare nel prossimo bilancio a delle iniziative anche di spesa corrente laddove ci sia la necessità di attenzionare - e così in quella direzione vogliamo andare - quelle situazioni di attenzione verso la remunerazione dei nostri dipendenti, dei dipendenti delle Amministrazioni degli Enti locali, per rendere, laddove è possibile, più appetibile ancora il lavoro all'interno dell'Amministrazione pubblica e di rinvigorire, partendo dall'inizio, il bisogno assoluto di professionalità che potranno contribuire a gestire al meglio e ancora meglio le risorse a nostra disposizione.

Concludo nel sottolineare come un'attenzione è data anche nel sociale alle risorse da destinarsi ai mutui prima casa e ristrutturazione e a quelli dell'efficientamento energetico, che vanno, così come si era già accennato in precedenti confronti, a implementare quelle risorse che sono ormai l'alternativa a un percorso di bonus che era stato attivato dallo Stato e che sta arrivando a un percorso finale, che possono essere una valida alternativa, da un punto di vista della sostenibilità anche da parte delle famiglie, per continuare un processo di efficientamento delle nostre abitazioni, da una parte, e di opportunità di insediamento e di creazione anche di una famiglia nel percorso di crescita dei nostri cittadini.

Questo è a grandi linee l'obiettivo che l'assestamento vuole darsi e una spiegazione, seppur non completa e magari esaustiva, ma molto seria di quello che è stato un processo di creazione dell'avanzo di amministrazione sul quale, a partire da subito, si cercherà di lavorare per attenuare gli impatti.

Presidente - A questo punto possiamo aprire la discussione generale sui due disegni di legge, la discussione generale è aperta. Chi vuole intervenire si prenoti. Se non ci sono interventi, chiudo la discussione generale. Ha chiesto la parola la consigliera Erika Guichardaz, ne ha facoltà.

Guichardaz E. (PCP) - Riprendo un po' quanto detto dal consigliere Aggravi, che ringrazio per la sua completa relazione e soprattutto per aver messo in luce alcuni dati importanti, che in qualche modo ha rilevato anche il presidente Testolin, dandosi anche l'impegno di evitare forse quanto stiamo vedendo anche in questo rendiconto, rendiconto che sappiamo essere il documento contabile che definisce i risultati della gestione finanziaria, economica e patrimoniale nell'anno e, dall'analisi di questi dati, si può evincere come ha lavorato l'Amministrazione, se ha ben programmato, realizzato investimenti, oppure se si è in qualche modo limitata alla gestione dell'ordinario.

Certo, questa percezione ce l'hanno anche tutti i cittadini nel vivere quotidiano, vedendo se i servizi funzionano, se le opere tanto attese prendono forma, se la pressione fiscale diminuisce, ma vorrei riprendere alcuni indicatori interessanti, alcuni citati dal collega Aggravi, altri invece che non ha riportato in relazione, per far capire che non si tratta di visioni politiche diverse, ma di dati chiari, che dimostrano che l'attività effettivamente svolta dall'Amministrazione è ulteriormente peggiorata.

Come ci è stato detto, il rendiconto presenta un risultato di amministrazione pari a circa 525 milioni rispetto ai 461 dello scorso anno, con un incremento del 42,33%. Dal 2019 ad oggi, con un'unica eccezione per il 2021, passando dai 369 milioni del 2019 ai 525 del 2023, e il rapporto tra impegni e previsioni definiti nel bilancio è del 63,19%, dato anche questo in diminuzione invece rispetto allo scorso anno. Analogo andamento ha l'avanzo disponibile, che dal 2019 ad oggi, con unica eccezione nel 2021, passa da 176 milioni a 294 milioni, con un incremento del 66,59% e un fondo cassa che dal 2019 ad oggi passa da 426 milioni a 801 milioni, con un incremento in questo caso dell'88%. Questi indici, pur non essendo in assoluto sempre negativi, oltre certi limiti danno un'indicazione sulle difficoltà di cui ha parlato il Presidente dell'Ente Regione a impegnare le risorse a propria disposizione a favore della collettività valdostana.

Altro indicatore interessante da analizzare è il fondo pluriennale vincolato, ossia quel saldo finanziario costituito da risorse già accertate, destinate al finanziamento di obbligazioni passive dell'ente già impegnate ma esigibili in esercizi successivi a quelli in cui è accertata l'entrata. Il principio della competenza potenziata prevede che il fondo pluriennale vincolato sia uno strumento di rappresentazione della programmazione e previsione delle spese pubbliche territoriali, sia correnti, sia di investimento, che evidenzi con trasparenza e attendibilità il procedimento di impiego delle risorse acquisite dall'ente, che richiedono un periodo di tempo ultra-annuale per il loro effettivo impiego e l'utilizzo per le finalità programmate e previste. Rappresenta in altre parole il tempo intercorrente tra l'acquisizione delle risorse e quello in cui vengono realizzati in modo particolare gli investimenti; anche in questo caso il fondo pluriennale vincolato è in aumento, evidenzia difficoltà a programmare e far avanzare soprattutto gli investimenti. Dal 2019 ad oggi il fondo passa da 168 milioni a 584 milioni, più che triplicato.

Ci è stato poi rappresentato che sul fronte delle entrate abbiamo delle buone notizie, con una crescita del 5% rispetto al 2022, che già aveva fatto registrare un totale delle entrate significativamente più alto rispetto agli anni precedenti, se lo ricordiamo già anche l'anno scorso, ma anche qui queste entrate fanno fatica a tradursi in politiche di investimenti a favore del tessuto sociale, delle imprese e più in generale dell'economia del territorio, andando a ingrossare il surplus di risorse non spese e non impegnate, fondo cassa e avanzo di amministrazione come abbiamo visto, creando quindi una sorta di circolo vizioso di incremento di questi parametri, che non può essere interrotto se non incrementando le capacità dell'ente di utilizzare le risorse. Lo conferma anche l'analisi della spesa che, se conferma una buona capacità di pagamento degli impegni esigibili, evidenzia che solo il 60,85% delle previsioni di spesa sfocia in impegni esigibili nell'anno di competenza, quindi il 40% delle risorse non viene utilizzato nell'anno e confluisce o in avanzo, o in fondo pluriennale vincolato. Da una parte della politica quindi scelte chiare, realizzabili e virtuose sugli investimenti concretizzabili in tempi brevi, sostenibili e generatori di economia sana, piuttosto forse che perseguire faraonici progetti che non vedono concretizzazione e si traducono in sprechi di tempo e risorse. È un impegno importante di potenziamento - questo lo ha rilevato anche il Presidente -, di riorganizzazione della struttura amministrativa messa nelle condizioni di dare attuazione a quelle scelte politiche.

Analizzando la spesa poi si evidenzia la preponderanza della spesa corrente rispetto agli investimenti, pari solo al 12% complessivo.

Entrando poi nel dettaglio del rapporto tra impegni e previsioni delle varie missioni, anche quest'anno vediamo che le missioni delle politiche giovanili, delle politiche del lavoro e delle relazioni internazionali sono abbondantemente sotto il 35%. Insomma, proprio la programmazione in settori strategici sembra mancare. Rispetto a quanto prevedevano gli Assessori di riferimento, sembra che su queste tematiche poco sia stato realizzato, ma poi avranno modo di intervenire.

Tutti gli indicatori che ho riportato credo dimostrino chiaramente che non ci sia molto da rallegrarsi di questi 294 milioni di avanzo, 50 in più di quelli dello scorso anno, ma piuttosto rimboccarsi le maniche e smettere di fare proclami o dare risorse qua e là, senza, di fatto, affrontare in modo strutturale i problemi, non dando di fatto delle risposte alle persone. La mancanza di visione programmatica, che è evidente anche da questo rendiconto e assestamento, non fa ben sperare, perché non avete più nemmeno la scusa dell'instabilità, non mi sembra. Dire poi che tutto verrà riallocato fa anche un po' ridere, perché dici: "Dell'avanzo che cosa pensi di fartene se non riallocarlo?", ci mancherebbe, ma la domanda è perché c'è questo avanzo? Cosa avete programmato e non avete portato a casa? Perché ora prevedete dell'altro? E se gli investimenti erano prioritari per la comunità, perché non li avete inseriti in bilancio? Non c'erano i soldi che poi avanzano, quindi è un po' un cane che si morde la coda. Stiamo parlando, ad esempio, della demolizione e costruzione di una scuola, l'ha detto il Presidente, stiamo parlando della realizzazione di un polo operativo della Protezione civile, della sistemazione di parte della caserma dei vigili del fuoco perché quelle risorse non bastano per tutto quello che c'è da fare, per la progettazione dell'Ospedale di comunità di Verrès.

Analizzando questi 56 articoli, quali sono poi le risposte che date in maniera forte, ad esempio, sul problema delle liste d'attesa, quali sono rispetto alla crisi climatica e sostegno all'agricoltura, alla diversificazione del turismo, all'attrattività dei settori più in difficoltà. Io non trovo nessuna risposta a tutto questo, anzi, trovo diverse contraddizioni che poi cercherò di esplicitare meglio negli ordini del giorno. Si prevede, ad esempio, di realizzare un convitto in Bassa Valle, ma poi si penserà di farlo diventare un doposcuola come quello di Aosta? Questa è una domanda. L'Assessore ha detto e ribadito in quest'aula che le colonne idriche al J.B. Festaz non erano necessarie, dopo vari interventi da parte della minoranza, ora si mettono i soldi, quindi evidentemente erano prioritarie, ma anche su questo capiremo.

Nello scorso assestamento - e anche qui immagino che l'assessore Grosjacques ci darà delle risposte - si erano messi dei soldi in fretta e furia sulla Maison de la montagne, non si sono spesi e ora si rimettono, "Ritenta e sarai più fortunato" qualcuno dice.

La confusione sulla crisi idrica poi mi sembra evidente: da un lato, si istituisce un Osservatorio che dia la priorità, l'utilizzo dell'irriguo e del potabile della risorsa acqua e, dall'altra parte, si prevedono in assestamento invece contributi per l'ampliamento di bacini per l'innevamento artificiale in zone che nulla hanno a che vedere rispetto alla questione della priorità dell'irriguo, perché condividendo la necessità dei bacini anche per l'innevamento, molto probabilmente anche la loro collocazione andrebbe pensata nell'ottica che se capitasse nuovamente un anno come quello nel 2022, forse quel bacino potrebbe essere utile anche per l'agricoltura.

Si continuano poi a impegnare risorse, ad esempio, per il finanziamento di interventi di mitigazione dei rischi dello scioglimento del permafrost di Skyway, ma dall'altra parte ricordiamo che si sta costruendo una "stella" a Pila proprio in una zona dove il permafrost c'è.

Chiara poi la nostra posizione sulla strada della Ranzola, che se può avere un senso sino agli alpeggi, è assolutamente anacronistica nell'interezza del progetto, che poi abbiamo visto progetto non è ancora, perché chi è andato all'incontro di Gressoney ha capito che quelle curve da 20 potrebbero diventare 10, da una parte si potrebbe passare dall'altra, quindi anche su questo c'è grande confusione. È quindi piuttosto inutile parlare di ambiente, citare tifoserie, tirare le orecchie al Parco rispetto alla provocazione della regolamentazione della strada del Nivolet e poi, dall'altra parte, definire come prioritaria - l'abbiamo visto in bilancio - la costruzione di un collegamento funiviario in un'area protetta o riqualificare una strada che non c'è.

Come sempre, presenteremo degli ordini del giorno proprio su quei temi e sarò io a presentarli, non la mia collega, per motivi che non condivido, ma che ci trovano in questa situazione, quindi su determinati interventi avremo modo di parlare più approfonditamente delle problematiche che ho in qualche modo evidenziato in questa relazione.

Presidente - Consigliere Manfrin, a lei la parola.

Manfrin (LEGA VDA) - Grazie ovviamente ai relatori di maggioranza e di minoranza, grazie anche al presidente Testolin, che è intervenuto già per chiarire alcuni punti e visioni che ha voluto esprimere.

Intervengo su quest'assestamento in maniera non diffusa, avremo modo credo diffusamente di parlare poi nel corso della giornata anche su alcuni singoli aspetti, mi fermerò a volo radente su alcune macro questioni, entrerò nel merito solo di un piccolo particolare tra poco.

Ci troviamo oggi ad affrontare, come tutti sappiamo, è già stato detto, un assestamento che ovviamente non ha precedenti e rinnovo i ringraziamenti al collega Aggravi per la relazione di minoranza, ma oltre a non avere precedenti a livello numerico, non ha precedenti anche per tanti altri motivi: uno su tutti, per esempio, quello di arrivare in aula senza nemmeno un'audizione, questo lo potremmo anche dire. Su una spesa di centinaia di milioni di euro infatti si è ritenuto che non fosse necessario ascoltare cosa avevano da dire i portatori di interesse circa la loro allocazione, fermo restando che ricordiamo bene come già in sede di discussione del bilancio vi fu un'anomala prenotazione delle risorse e proprio su questa anomala prenotazione delle risorse vorrei soffermarmi un attimo su un punto, su cui comunque avremo anche modo di parlare successivamente. Come dimenticarci infatti della prenotazione relativa ai disastri dell'efficientamento energetico degli alloggi di edilizia residenziale pubblica, la cui odissea comincia nel 2021 nel quale si programma questo intervento, nel quale si escogita, ad esempio, la splendida soluzione di fare questo cappotto smanicato, quindi un cappotto su due sole pareti e altre due no, creando questo meraviglioso effetto di mancata copertura, senza peraltro neanche di immaginare farne uno interno. Ricordo chi dichiarò: "Sì, il cappotto interno lo facciamo però quando la gente se ne andrà dagli alloggi". Oppure l'idea di non conteggiare nei lavori il fatto che i sottotetti fossero stabilmente abitati dai piccioni, che in alcuni casi avevano prodotto 40 centimetri di guano, pretendendo che lo stesso che rischiava di sfondare i pavimenti venisse rimosso senza le necessarie attenzioni. Non parliamo dei cortili ingabbiati, imprigionati dalle impalcature, che non hanno risparmiato nemmeno i posteggi per disabili, costringendoli a chilometri di percorsi a piedi, o dei danneggiamenti patiti dagli alloggi per l'incuria e l'imperizia del personale raccogliticcio messo su nei cantieri da alcune imprese. Non parliamo di quando, nei primi mesi del 2023, avvertimmo che non si sarebbe fatto in tempo a completare i lavori e venimmo ai tempi rassicurati dall'assessore Sapinet dicendo che era tutto in perfetto orario. Da quel perfetto orario ci troviamo ora con un disastro annunciato che cercammo di affrontare chiedendo un dettaglio di quanto ci sarebbe stato da spendere visto che i ritardi non consentivano l'accesso al bonus 110%. Ricordo distintamente quando in aula ci venne detto, dopo molte, molte insistenze, "Ma diteci quanto è il buco, ma diteci quanto ci costerà, ma dite quanto costerà alla collettività il mancato accesso al 110%" e ci venne detto che sarebbe costato meno di 5 milioni, che già era una voragine. Poi in audizione diventarono 9 milioni, lievitando come la torta Pasqualina, e oggi arriviamo con il provvedimento odierno con 11,2 milioni, un capolavoro che, secondo me, inevitabilmente, quando si saranno poi dopo risolte le questioni legali, qualcuno inevitabilmente chiederà conto e noi abbiamo più volte segnalato il problema in quest'aula.

Ma questo è solo uno su tutti di esempi di alcune storture che abbiamo rilevato su un documento su cui sono stati aperti diversi interrogativi dal relatore di minoranza che abbiamo ringraziato per il lavoro svolto. È evidente infatti che la programmazione della spesa è fortemente correlata alle scelte politiche e che queste non possono limitarsi a un'alzata di spalle, come, per esempio, si è fatto sul bilancio, dove era già stato preconizzato un avanzo monstre, ricordo che il collega Marquis lo disse in maniera quasi da veggente, immaginando di finanziare però una serie di iniziative successivamente con l'assestamento, ad esempio, l'emendamento giunto proprio alle porte della discussione del bilancio, con la prenotazione dell'avanzo su alcune spese giudicate prioritarie, cioè si sapeva già che non si sarebbe speso.

Non solo, bisogna comprendere quali siano i motivi per cui ci si trova oggi con cifre importanti che sono frutto della mancata finalizzazione della programmazione originaria, infatti, come è già stato evidenziato dalla relazione di minoranza, questo risulta essere l'avanzo più alto di sempre dal 2016 ad oggi, con un aumento decisamente significativo rispetto a quello passato. Qui però si inseriscono le scelte politiche, che possono orientare - e lo sappiamo tutti, se ne è detto e se ne è parlato anche poco fa - in una maniera piuttosto che in un'altra, o verso una misura, o verso una scelta, o verso un investimento piuttosto che un altro e dare lettura degli articoli spesso permette di comprendere, ad esempio, quale delega sia riuscita a strappare le risorse maggiori o anche, per esempio, quale sia il territorio maggiormente nelle grazie di chi governa e chi va ad allocare i fondi.

Una cosa è certa - questo lo dico grazie anche all'importante analisi che la collega Foudraz ha fatto durante le audizioni di II Commissione -: l'attenzione verso i più deboli purtroppo non va per la maggiore, perlomeno esaminando il volume di fondi direzionati verso le politiche sociali, che assomma a un misero 6%. Lei, Presidente, prima ci ha detto che i mutui vengono riconsiderati all'interno delle spese sociali, così li ha definiti, io sinceramente mi permetto di dissentire e mi permetto di segnalare in maniera sommessa che chi si trova in una condizione di necessità non ha i soldi per accendere i mutui, quindi se qualcuno pensa di allocare o dare il titolo dicendo che i mutui sono una spesa sociale, non ha capito bene esattamente qual è la spesa sociale, ma ne prendiamo atto, lo sapevamo già vista la spesa del 6%.

Non mi voglio dilungare oltre perché, come Lega, abbiamo fatto un importante lavoro di analisi, un lavoro che potrete apprezzare e che quest'Aula ovviamente esaminerà quando si tratterà di discutere gli ordini del giorno, quindi l'esame che il gruppo Lega ha fatto si è concentrato anche su degli orientamenti che sono legati agli ordini del giorno, sono ordini del giorno che sono fatti per orientare alcune scelte che riteniamo siano assolutamente vantaggiose per la nostra comunità e che speriamo possano trovare l'accoglimento e il favore di quest'Aula.

Per concludere non posso che concordare con la provocazione lanciata dal collega Aggravi - ho detto Aggravi, scusate, non lo farò più, perché non vorrei che la censura calasse tremendamente su quest'Aula... - rispetto ai contribuenti, annualmente si chiede loro di far fronte al pagamento di quanto richiesto dalla Pubblica Amministrazione, che risponde con la mancata capacità di spendere quanto era già nelle disponibilità.

Presidente - Consigliere Marquis, a lei la parola.

Marquis (FI) - Abbiamo ascoltato con attenzione le relazioni, la discussione e l'esame del rendiconto e dell'assestamento conseguente alla chiusura dei conti dell'attività dell'esercizio 2023, in particolare abbiamo apprezzato l'impostazione che è stata data dal collega dell'opposizione, che è rimasto sul piano generale, cercando di stimolare alcune riflessioni politiche rispetto al documento del rendiconto. Il momento di esame del rendiconto non è solo un momento di esame dell'attività che si è svolta nell'ultimo esercizio, ma è anche un momento che consente di vedere qual è il quadro tendenziale della programmazione politico-amministrativa.

Quanto al discorso delle entrate, che sono poi quelle che consentono di governare la spesa pubblica, c'è da sottolineare la buona salute sotto questo profilo perché ci sono 1.707 milioni di euro, al netto delle partite di giro, 85 milioni in più dell'anno che si era chiuso precedentemente, ovvero il 2022. A livello di accertamento è stato evidenziato dal Presidente nella sua relazione che, rispetto alle previsioni che erano state fatte definitive, c'è stato un incremento di disponibilità di circa 70 milioni di euro. Queste risorse consentono di pianificare la programmazione previsionale e sostanzialmente il tutto ha dato luogo a un risultato di amministrazione di 525 milioni di euro. Riteniamo che questo sia un numero abnorme che fa molto e dovrebbe far molto riflettere. Nel 2018 l'avanzo di amministrazione libero era zero, oggi è arrivato a 294 milioni.

Siccome l'ha già evidenziato prima il collega che è intervenuto della Lega, ribadisco che l'anno scorso, non perché avevamo la bacchetta magica o delle capacità di predire il futuro, avevamo detto che quest'anno si sarebbe fatta la festa dei 300 milioni di avanzo di amministrazione, ma perché lo avevamo detto? Perché era sufficiente analizzare i dati di bilancio e il trend in atto, quindi era una situazione sulla quale avevamo lanciato l'allarme già in tempi non sospetti. Oggi dall'intervento del Presidente apprendiamo con favore che questa deve diventare una priorità sin da subito per cercare di attenuare l'impatto dell'avanzo di amministrazione e cercare di ridurlo per poter gestire al meglio le risorse pubbliche disponibili. Diciamo però che c'erano tutti gli elementi per poter intervenire in modo più veloce, già qualche anno fa già c'erano questi dati a disposizione.

Una delle considerazioni che credo vada fatta, al di là delle spese correnti, che, come è stato detto, sono spese più o meno obbligate, è una riflessione sulle spese in conto capitale. Dalla tabella che è allegata alla relazione del rendiconto si vede che le previsioni definitive - e "previsione definitive" cosa significa? Significa quasi alla conclusione dell'anno - erano 868 milioni. A fronte di 868 milioni di previsioni sono stati fatti degli impegni per 196 milioni di euro, quindi ci sono 672 milioni di euro che sono passati direttamente nel risultato di amministrazione, perché non sono stati impegnati. È stato impegnato solamente il 22% delle somme disponibili per gli investimenti. Negli anni sta crescendo anche il fondo pluriennale vincolato, nel 2020 era 200 milioni, oggi 584 e questo significa che c'è una coda di interventi programmatori a livello di investimenti che aumenta sempre di più, i rimorchi rispetto alla motrice si fanno sempre più numerosi e più lunghi.

Il collega che ha predisposto la relazione di opposizione ha anche sostanzialmente fatto un passaggio che dice che è entrato nel merito della politica che si dovrebbe fare, è stata definita come provocatoria nell'ambito anche delle entrate. Le entrate, per una buona amministrazione, dovrebbero essere pianificate in funzione dell'esigenza di spesa. Se noi abbiamo un'esigenza di spesa di 100, non possiamo chiedere al contribuente 120, perché sennò non stiamo facendo della buona politica. In questo caso noi, a nostro avviso, ricadiamo in questa situazione, una situazione in cui si chiede ai cittadini di far fatica chiaramente, perché il cittadino che paga le tasse ha delle difficoltà, chi vive d'impresa, chi ha qualsiasi tipo di attività, chi ha le famiglie da sostenere fa fatica a pagare le contribuzioni che si devono mettere a disposizione del pubblico; allora perché chiedere tanti soldi così ai cittadini se non ce n'è bisogno? Perché questa fase qui è una fase che non è... anche se si interviene per cercare di accelerare le procedure, non è che il prossimo anno ci sarà zero di avanzo di amministrazione, per qualche anno, per bene che si faccia, ci sarà una coda di avanzo di amministrazione da smaltire, perché gli effetti di qualsiasi azione che si pianifica non si possono percepire nell'immediato.

Il messaggio quindi che vogliamo dare, perché si arriverà fra pochi mesi a prevedere il previsionale del prossimo triennio 2025-2027, è quello di fare una politica di riduzione delle entrate, dove si può intervenire a livello di addizionali IRPEF regionali, ancora a livello di IRAP, si possono mettere in campo delle politiche di ristori ai Comuni sul tema dell'IMU per poter abbassare le tariffe ai cittadini proprietari delle case, ci sono tutta una serie di iniziative che possono essere messe in campo per evitare di chiedere più soldi di quelli che servono o che si è in grado di gestire.

Riguardo alla gestione, abbiamo apprezzato il passaggio che ha fatto il Presidente, un passaggio che dice: c'è un problema di numero di risorse, dobbiamo ridefinire e semplificare le procedure. Noi riteniamo che, più che il discorso del numero di risorse, sia di rivedere il quadro gestionale sotto il profilo delle procedure, perché dobbiamo impiegare il personale per le attività che sono di progettualità, di programmazione, di progettazione e utilizzare di più i computer, laddove è possibile, per gestire le fasi poi di attuazione, semplificandole al massimo.

Un altro degli aspetti che è stato rilevato è che ci sono determinate missioni che hanno dei coefficienti di impegno che non arrivano neanche al 50% delle richieste che fanno in fase previsionale e questa è una cosa che si ripete di anno in anno. Questo è un altro dato, secondo noi, sul quale bisogna riflettere, perché è capitato a tutti i gruppi di opposizione durante l'anno, in funzione del soddisfacimento di bisogni pubblici, di bisogni della nostra comunità, di presentare delle iniziative legislative e a noi puntualmente ci veniva detto: "Non si può perché non ci sono i soldi, non c'è copertura finanziaria", ma ce ne siamo accorti oggi che ci sono 300 milioni di avanzo di amministrazione da ricollocare? Se ci fosse un minimo in più di attenzione durante l'anno, anche attraverso delle semplici variazioni, potrebbero essere messe a disposizione delle risorse da quelle missioni che hanno dei coefficienti neanche del 50% di utilizzo. Questo crediamo che sia anche un atteggiamento improntato alla responsabilità del pubblico amministratore, perché poi si può anche non condividere l'iniziativa che viene presentata, allora politicamente uno può dire: "Ma io non la condivido quest'iniziativa", ma non posso dire: "Non c'è copertura finanziaria". La copertura finanziaria non è il problema che ha la Regione Valle d'Aosta oggi sul finanziamento di qualsiasi iniziativa. Faccio un esempio: una di queste iniziative che avevamo proposto in Consiglio regionale è quella di ristorare il costo dell'energia, occorrevano 20 milioni, non c'erano i soldi. C'era scritto: "Non c'è copertura finanziaria", ci è stato detto a noi e oggi ci sono 300 milioni che avanzano dal bilancio che non erano stati impegnati. Si poteva dire: "Noi non condividiamo di andare nella direzione di ristorare il costo dell'energia valdostana", lo avremmo potuto accettare, ma il problema non va ricondotto alla questione di natura finanziaria perché abbiamo visto che non è così.

In sostanza si potrebbero dire tante cose sull'assestamento, sulle priorità che sono state date, noi riteniamo che, quando si infrastruttura il territorio, è una cosa positiva, ma esprimiamo anche preoccupazione per il fatto che oggi si discute un assestamento dove si mettono a disposizione 294 milioni di euro che verranno resi disponibili dal prossimo mese e sicuramente una buona parte di questi soldi che vengono stanziati oggi al 31 del mese di dicembre andranno nuovamente ad alimentare l'avanzo di amministrazione. Stiamo entrando in un loop negativo che diventa difficile poi da valutare e prevedere quali sono gli effetti complessivi sulla Pubblica Amministrazione. Per quanto ci riguarda, diventa sempre più difficile, anche sotto il profilo politico, fare delle valutazioni sulla capacità di previsione del bilancio, quindi sulle azioni politiche amministrative, perché queste vengono ormai decise in due momenti dell'anno: il momento iniziale dove si fa il previsionale e...

(brusìo in aula)

...se siamo in una situazione che dobbiamo trovare delle soluzioni... perché diversamente viene meno la capacità di visione e di valutazione complessiva, perché è un modo disordinato di gestire sotto il profilo della programmazione.

Poi mi rendo conto che ci sono mille difficoltà che quotidianamente vengono affrontate, che il quadro è in forte evoluzione, anche qual è stato l'impatto del PNRR, della programmazione europea, che sono tutte delle questioni complesse da gestire, però probabilmente non ci si è presi molto tempo, sotto il profilo della riforma della macchina amministrativa, che era un obiettivo che stava alla base del piano nazionale di ripresa e resilienza.

Per quanto concerne i singoli punti dell'assestamento, poi ci riserviamo di intervenire quando verranno discussi nel corso del Consiglio.

Presidente - Ha chiesto la parola il consigliere Lavy, ne ha facoltà. L'intervento del consigliere Lavy è piuttosto lungo, suggeriva di farlo al pomeriggio. Se non ci sono altri interventi, allora chiudiamo non la discussione generale, bensì sospendiamo i lavori del Consiglio di questa mattina, che riprenderanno alle ore 14:30, anziché alle ore 15:00.

---

La seduta termina alle ore 12:49.