Resoconto integrale del dibattito dell'aula. I documenti allegati sono reperibili nel link "iter atto".

Oggetto del Consiglio n. 3661 del 23 maggio 2024 - Resoconto

OGGETTO N. 3661/XVI - Interpellanza: "Approvazione del progetto regionale finalizzato a sperimentare metodi innovativi di presa in carico delle persone affette da cefalea primaria cronica".

Bertin (Presidente) - Punto n. 42. Come per la precedente, si procederà con una lettura della risposta, seguirà la replica dell'interpellante. Si è prenotato il Presidente della Regione, ne ha facoltà.

Testolin (UV) - I Consiglieri Manfrin e Lavy interpellano il Governo: "Se sia stato deliberato il progetto regionale, così come previsto dalle disposizioni citate"; "In caso contrario per quale motivo non sia stato deliberato nelle tempistiche previste" e, terzo quesito, "Quali siano le tempistiche di elaborazione del progetto".

Confermiamo la sensibilità dell'Assessorato e dell'Azienda USL sul tema della cefalea primaria cronica, che ha trovato riscontro sia nella veicolazione della mozione approvata dal Consiglio regionale nel 2022 presso le istituzioni centrali, sia nell'avvio delle attività per l'elaborazione di un progetto regionale sul tema, pur non avendo ricevuto in Valle d'Aosta finanziamenti dedicati da parte dello Stato.

Il decreto del Ministero della salute, 23 marzo 2023, concernente la sperimentazione di progetti regionali sulla cefalea primaria cronica, ai sensi della legge 81/2020, non prevede alcun finanziamento per le Regioni e Province a Statuto speciale, pertanto le Regioni e le Province autonome, non comprese in alcun finanziamento statale ma che hanno comunque scelto di lavorare sul progetto concernente la cefalea primaria cronica non hanno le scadenze citate nell'interpellanza, in quanto le stesse sono riferite ai soli fini di rendicontazione per l'erogazione dei fondi statali.

Nell'autunno 2023 abbiamo avviato i confronti per l'elaborazione di un progetto regionale sulla cefalea primaria cronica, convocando una prima riunione con il direttore sanitario dell'Azienda USL, allora il dottor Giardini, e la coordinatrice nazionale di AI.Ce., Fondazione Onlus, il gruppo operativo del Centro italiano di ricerche neurologiche avanzate.

In tale incontro la coordinatrice di AI.Ce., nonostante fosse dispiaciuta che lo Stato avesse limitato i finanziamenti per i progetti solo a una parte delle Regioni, si è complimentata per l'impegno della nostra Regione a voler comunque intraprendere autonomamente un percorso nel senso indicato dalle linee d'indirizzo ministeriali.

Tra le attività progettuali in corso di elaborazione vi è la definizione di un modello per la presa in carico del paziente valdostano con cefalea cronica: il modello include l'utilizzo di un regime ambulatoriale e di day hospital, di farmaci innovativi e il potenziamento di strumenti strategici, quali la telemedicina, per favorire aspetti fondamentali quali le televisite di controllo, la condivisione di monitoraggio del diario della cefalea e il sostegno psicologico del paziente.

A tale proposito, risulta estremamente proficua la nuova convenzione stipulata lo scorso 8 maggio tra l'Azienda USL e la Fondazione Istituto Neurologico nazionale Mondino di Pavia, eccellenza italiana ed europea nell'ambito dello studio della cura delle cefalee, nonché sede nazionale dell'Alleanza Cefalalgici, ispiratrice del progetto stesso.

In tal senso è importante evidenziare come l'Azienda USL abbia riattivato, nei primi mesi dell'anno in corso, il Centro per la diagnosi e cura delle cefalee - riconosciuto sia a livello regionale sia a livello nazionale - con le agende CUP dedicate alle visite neurologiche per cefalea e alle visite urgenti per cefalea cronica.

La presenza di un centro cefalee attivo è infatti condizione necessaria e anticipata prima di tutto per l'erogazione dei LEA e poi per la realizzazione di progetti come quelli oggetto di quest'iniziativa.

Il Centro regionale per la diagnosi e cura delle cefalee ha anche partecipato alla sperimentazione degli anticorpi monoclonali specifici per il trattamento di profilassi dell'emicrania cronica recentemente introdotti. Il Centro è inoltre fra i primi in Italia per la somministrazione del farmaco in base alla popolazione residente. Di tale attività è data evidenza nei registri AIFA di monitoraggio farmacologico per il controllo dell'appropriatezza prescrittiva dei medicinali autorizzati.

Presidente - Per la replica, consigliere Manfrin.

Manfrin (LEGA VDA) - Ovviamente esprimerò la mancata soddisfazione a quest'interrogazione, la esprimo a lei in quanto rappresentante, la esprimerò anche ovviamente all'Assessore, e motivo questa mancata soddisfazione.

In primis perché viene detto che in realtà le Regioni e le Province autonome non possono accedere a questo riparto di fondi nazionali; io ho la tabella dei progetti e dei fondi che sono stati ripartiti per chi ha correttamente presentato progetti secondo le scadenze, quindi entro dicembre 2023, e, per esempio, una su tutte, la Regione Sicilia, che ha uno Statuto di autonomia, ha beneficiato di 450 mila euro per il progetto, quindi quasi mezzo milione di euro, eppure è una Regione autonoma.

A questo proposito giova anche guardare il decreto ministeriale con il quale si stabilisce la progettazione, dove non c'è alcuna preclusione per le Regioni e le Province autonome ma questo progetto è esteso a tutti, quindi evidentemente ci sono stati dei ritardi o la mancanza di volontà di attivare questo progetto e siamo arrivati alla situazione odierna.

Mi stupisce particolarmente la risposta che è stata elaborata dagli uffici dell'Assessorato alla sanità che dice: "Va beh, anche se non c'erano fondi nazionali, non abbiamo rispettato le scadenze ma ci siamo comunque mossi".

Grazie al piffero, ci sono persone che purtroppo soffrono di cefalea cronica anche in Valle d'Aosta, quindi sarebbe stato opportuno attivare i progetti ben prima, anche se non ci fossero stati finanziamenti per le Regioni, questo però purtroppo non è successo, quindi ci si sta ancora attivando mentre le altre Regioni sono già partite.

È di tutta evidenza quindi che chi purtroppo soffre di questa patologia si trova a essere indietro rispetto alle altre Regioni e si trova ad avere un sostegno che, purtroppo, è sicuramente in ritardo rispetto alle altre Regioni.

Su questo tema ritorneremo, ringraziamo per le risposte che sono state fornite, però troviamo che siano assolutamente errate e che non sia stata considerata invece la necessità d'intervenire e magari anche di usufruire di un sostegno dal punto di vista statale.