Oggetto del Consiglio n. 3645 del 22 maggio 2024 - Resoconto
OGGETTO N. 3645/XVI - Interpellanza: "Promozione con altre Regioni di un referendum ex articolo 75 della Costituzione per l'abrogazione della normativa sulla "par condicio"".
Marguerettaz (Presidente) - Punto n. 26 all'ordine del giorno. Per la presentazione, la parola al collega Aggravi.
Aggravi (RV) - Io mi auguro che il Presidente abbia colto la nota quasi ironica della materia trattata da quest'interpellanza, in particolare relativamente all'ultima premessa, ovvero quella che spiega di fatto la ratio dietro alla presentazione dell'interpellanza, ovvero quella dell'applicazione in ordine sparso, così abbiamo voluto rappresentarlo, delle previsioni di cui al complesso normativo che viene chiamato "par condicio". Abbiamo degli enti, come nel caso del Consiglio regionale, che rispettano in maniera netta e precisa la normativa e poi abbiamo un ordine sparso un po' generico che non tocca soltanto altri organi di parte regionale ma banalmente qualsiasi tipo di realtà. È una normativa che, se vogliamo, ha come prima difficoltà anche quella dei mezzi con cui si veicolano le informazioni, sempre più complessi e sempre più innovativi, però appunto si voleva sottolineare che in quest'ultimo periodo, dove, per carità, il sottoscritto come altri ci sta più attento per ovvie ragioni, vede un'applicazione totalmente in ordine sparso. Abbiamo inviti a convegni più o meno organizzati da enti pubblici in cui non si rispettano le previsioni di par condicio, abbiamo conferenze stampa, comunicati stampa, c'è tutta una serie di passaggi su cui si dovrebbe richiamare il rispetto di questa previsione normativa.
La provocazione è appunto quella di chiedere al Presidente della Regione per sapere "se alla luce di quanto evidenziato, in particolare in chiusura delle premesse, si intenda promuovere, successivamente ovviamente alla tornata delle elezioni europee, nonché nell'ambito dei rapporti con le altre Regioni, un referendum ai sensi dell'articolo 75 della Costituzione". Ripeto: è più una provocazione in senso generale neanche nei confronti del Presidente, ma anche un richiamo perché l'applicazione in ordine sparso rischia in alcuni casi ovviamente di essere fortemente contra lègem.
Presidente - Per la risposta, la parola al presidente Testolin.
Testolin (UV) - Ringrazio per l'illustrazione che mette a disposizione delle valutazioni che sono anche condivisibili in senso generale, perché effettivamente l'ordine sparso non è mai una tipologia di approccio che consenta una parità di movimento all'interno del percorso di valorizzazione proprio dell'altrui persona. Che ci sia un'attitudine da parte dell'Amministrazione regionale a essere più ligia rispetto ad altri enti è consolidato ormai nel tempo, tant'è vero che a tutti i livelli, sia di Governo che di Consiglio, ci si accorge di questa regola abbastanza importante che comprime quelle che possono essere le attività da svolgersi, in certi contesti un po' di più, lo dico a livello di tipologia di elezioni probabilmente, anche un'attenzione dal di fuori verso questo tipo di atteggiamento.
Per quanto riguarda invece quella che può essere l'attività da svolgersi, è un'attività che deve essere svolta all'interno della Commissione consiliare competente, così come è già previsto dall'articolo 75 della Costituzione che può essere indetto un referendum popolare per deliberare l'abrogazione totale o parziale di una legge o di un atto avente valore di legge quando lo richiedono cinquemila elettori o cinque Consigli regionali, per cui è da portare in seno a questo Consiglio, in seno alla Commissione competente e a delle valutazioni che possono essere nella stessa espresse, un percorso di solidarietà con altre Regioni per arrivare a una definizione più chiara di quella che può essere l'attuale situazione. È chiaro che una deregulation complessiva non penso che possa essere la soluzione finale, però è un dibattito che sicuramente può meritare l'attenzione trasversale perlomeno per avere veramente una pari opportunità.
Presidente - Per la replica, la parola al collega Aggravi.
Aggravi (RV) - Concordo, perché poi di fondo avere una par condicio su tutte le possibilità dello scibile umano è sostanzialmente impossibile, a maggior ragione quando i mezzi di comunicazione ormai sono quasi difficili da contare tra social network, televisioni, televisioni on-line, anche se tutto il mondo del digitale non è considerato.
Ripeto: l'intendimento dell'interpellanza era più che altro di natura provocatoria e soprattutto richiamare delle previsioni soprattutto da parte di alcuni Enti pubblici che non seguono, e lo dico anche a loro beneficio, nel senso che comunque la normativa è complessa, dura poco, perché poi dal 10 giugno siamo di nuovo tutti liberi.