Resoconto integrale del dibattito dell'aula. I documenti allegati sono reperibili nel link "iter atto".

Oggetto del Consiglio n. 3614 del 9 maggio 2024 - Resoconto

OGGETTO N. 3614/XVI - Reiezione di mozione: "Soluzioni per semplificare la procedura relativa all'imposta di soggiorno da parte dei locatori degli alloggi ad uso turistico".

Bertin (Presidente) - Punto n. 43. Per illustrare la mozione, la consigliera Erika Guichardaz ne ha facoltà.

Guichardaz E. (PCP) - La legge regionale 10 del 18 luglio 2023, relativa alla disciplina dell'imposta di soggiorno, ha da poco introdotto una nuova imposta applicata da tutti i Comuni della regione e posta a carico di coloro che alloggiano o che sostano con caravan e autocaravan nelle strutture turistico-ricettive ubicate nel territorio regionale e negli alloggi a uso turistici, come definiti dalla normativa regionale vigente in materia di locazione per finalità turistiche.

Le disposizioni applicative contenute nella delibera di Giunta regionale 1146 del 9 ottobre 2023 hanno fissato la data del primo maggio per l'applicazione della nuova imposta e definito le tariffe minime e le scadenze delle dichiarazioni e dei versamenti.

Intanto, a livello nazionale, l'articolo 4 comma 5bis del decreto legge 50/2017, come modificato dalla legge di bilancio 2024, ha imposto alle piattaforme OTA di applicare una ritenuta fiscale del 21% - la cedolare secca - sui guadagni degli host non professionisti derivanti da soggiorni brevi.

Alla luce delle modifiche introdotte dalla legge finanziaria, Airbnb nel mese di gennaio ha annunciato la volontà di iniziare progressivamente a riscuotere e versare l'imposta di soggiorno in nome e per conto degli host medesimi in tutti i Comuni che hanno istituito l'imposta di soggiorno per le prenotazioni relative a locazioni brevi effettuate a partire dal 15 febbraio 2024.

Ad aprile 2024, quindi due mesi dopo la comunicazione di Airbnb, e a ridosso della nuova introduzione dell'imposta di soggiorno in Valle d'Aosta, l'Assessorato regionale ha comunicato, attraverso una nota ai locatori valdostani, che nessun portale telematico può riscuotere dagli ospiti degli alloggi a uso turistico l'imposta di soggiorno in nome e per conto dei locatori.

Questo, a differenza di altre Regioni e Comuni, che invece hanno accolto con favore quest'opportunità e preso accordi con i responsabili dei portali on-line per consentire a questi ultimi di gestire l'incasso dell'imposta di soggiorno per conto dei locatari e di versarla ai Comuni.

In Valle d'Aosta quindi si continua a voler complicare la vita a chi gestisce affitti brevi, ben sapendo che si tratta di persone che non lo fanno per professione; credo che l'Assessore ben conosca gli adempimenti relativi alla normativa sull'imposta di soggiorno, il calcolo dell'imposta, il ricevimento dell'imposta, la dichiarazione prevista dalla legge regionale ai fini Istat, la produzione del F24, il versamento e chi più ne ha più ne metta e immagino anche sappia della necessità di agevolare le pratiche burocratiche in un'ottica di collaborazione tra amministrazione e cittadini.

In questi giorni sono usciti i nuovi modelli FINES sul sito del CELVA ed invito l'Assessore a guardarli con attenzione, perché delle vere e proprie semplificazioni non mi sembrano, soprattutto nella tabella dove ci sono le spiegazioni su come devono essere compilati quei moduli.

Comprendiamo però anche le difficoltà che stanno emergendo rispetto al prelievo direttamente dai portali on-line, ad esempio tutte le problematiche relative ai sostituti d'imposta, quindi sotto questo punto di vista lo riconosciamo.

In quest'iniziativa, soprattutto perché ha stanziato soldi per una piattaforma riferita agli adempimenti amministrativi dei locatori per finalità turistiche predisposta da Inva, diamo all'Amministrazione due strade da percorrere rispetto al futuro della gestione dell'imposta di soggiorno, proprio alla luce di tutte le criticità di cui ho parlato prima.

Una prima soluzione, e l'abbiamo messa volutamente come prima soluzione, potrebbe essere quella di cercare delle soluzioni per semplificare e agevolare la procedura e gli adempimenti relativi all'imposta di soggiorno da parte dei locatori degli alloggi a uso turistico, prevedendo una funzionalità aggiuntiva all'interno della piattaforma on-line "Locazioni turistiche" predisposta da Inva. In sostanza si chiede che all'interno di questa piattaforma gli host possano in qualche modo inserire i dati, ad esempio degli accessi e vi sia in automatico il calcolo dell'imposta di soggiorno sia in base al Comune sia in base al periodo, perché sappiamo comunque che ci sono riduzioni in base ai periodi, sia in base alle eventuali esclusioni di pagamento della tassa di soggiorno perché sappiamo esserci anche quelle; sarebbe un modo sicuramente di agevolare le persone rispetto non solo alla ricezione della tassa di soggiorno, ma anche a tutte le comunicazioni successive. Immagino che l'ampliamento di un portale a quel punto potrebbe anche creare in automatico il modulo F24 e, a quel punto, anche per gli host, sarebbe molto più comodo anche il versamento.

Invito l'Assessore a porre attenzione a un'altra cosa che mi è stata invece riportata successivamente: poter dare la possibilità anche a professionisti, i commercialisti o persone, magari figli dei locatori, un po' più avvezze all'utilizzo delle piattaforme informatiche, la possibilità di accedere al portale, cosa che in questo momento non è possibile, proprio per agevolare quegli adempimenti che non sono così facili.

Sotto questo punto di vista, anche se so che sicuramente mi boccerà questa mozione, io spero che lei la veda con spirito costruttivo, anche alla luce delle criticità che stanno emergendo e soprattutto alla luce della possibile semplificazione che possiamo portare a questi locatari.

Come dicevo, le opzioni sono due: o questa di implementare e di agevolare attraverso la piattaforma delle locazioni turistiche, che è un portale regionale, quindi credo che basterebbe semplicemente chiedere a Inva di farlo, altrimenti valutare, e questo lo si può fare anche insieme, gli adempimenti invece infrastrutturali e procedurali, necessari a consentire, e quindi di porre in capo ai soggetti che incassano il canone o il corrispettivo - ovvero che intervengono nel pagamento dei predetti canoni o corrispettivi - gli adempimenti tributari conseguenti all'imposta, questo semplificando sicuramente notevolmente gli adempimenti a carico dei proprietari a uso turistico, perché effettivamente non tutti i proprietari risiedono, ad esempio, dove hanno l'alloggio a uso turistico.

Abbiamo tanti proprietari che non risiedono nemmeno in Valle d'Aosta (ma che attraverso anche procedure di codice per entrare nelle abitazioni, piuttosto che altri sistemi, mettono a disposizione le loro abitazioni) che lamentano questa difficoltà di poter in qualche modo introitare la tassa di soggiorno, perché è naturale che se un host è presente, può richiederla al momento, perché sappiamo comunque che deve avere una contabilità diversa, non può essere messa all'interno dei costi dell'affitto; dall'altra parte però crediamo che sotto questo punto di vista non sia nemmeno corretto quello che sta accadendo in alcuni casi, ovvero che siano gli host a mettere di tasca loro la tassa di soggiorno proprio perché non hanno la possibilità di essere in sede e di poterla percepire.

Assessore, spero che lei abbia anche ascoltato le cose che ho detto in aggiunta e che non c'erano in questa mozione, proprio perché dopo la mozione sono stata contattata da diverse persone anche per segnalarmi altre problematiche, quindi spero che sotto questo punto di vista, magari con la sua replica, potremo capire meglio qual è la volontà dell'Amministrazione regionale, come dico proprio per semplificare la vita a chi non fa questo di mestiere ma che permette - e l'abbiamo visto anche l'altro giorno attraverso l'analisi dello studio Deloitte - anche di poter avere una certa presenza di turisti proprio grazie a queste abitazioni: nel caso in cui dovessero mancare, sicuramente andrebbe a mancare un pezzo importante soprattutto per il turismo in Valle d'Aosta.

Presidente - La discussione generale è aperta, se qualcuno vuole intervenire, si prenoti. Non vedo richieste d'intervento, chiudo la discussione generale. La discussione generale è chiusa.

Per il Governo replica l'assessore Grosjacques.

Grosjacques (UV) - In premessa vorrei precisare che l'Amministrazione regionale sottoscrive senza riserve il principio della semplificazione, che però deve essere contemperato con quelli della certezza del diritto e dell'efficacia ed efficienza dell'azione amministrativa. Sono contento che anche lei nella sua esposizione abbia comunque evidenziato le possibili criticità che deriverebbero dall'incasso da parte dei portali, quindi il problema esiste ed è anche una questione di responsabilità, adesso cercherò di illustrare qual è la nostra posizione e perché ovviamente non è stata accettata la delega agli host da parte dell'Amministrazione.

Anche rispetto alle locazioni brevi per finalità turistiche all'imposta di soggiorno, che sono i due temi trattati nella sua mozione, sia le leggi regionali 10 e 11/2023 che la delibera 1146, attuativa delle disposizioni, hanno puntato a prevedere, d'intesa con i Comuni, adempimenti limitati e gestibili con modalità semplificate.

Inoltre gli uffici dell'Assessorato, in collaborazione con il Dipartimento innovazione e Agenda digitale e con l'Inva, hanno istituito un portale per la gestione delle locazioni brevi e hanno messo in piedi un sistema che accompagni e supporti gli operatori nei loro compiti.

Quest'attività, che consente ai Comuni e all'Assessorato di avere il polso della situazione, ha registrato un numero limitato di quesiti e di osservazioni critiche esattamente nel senso che le ho illustrato ieri in risposta alla sua interpellanza, quindi, al momento, sempre in una prospettiva di semplificazione, l'Assessorato è impegnato nelle procedure per gestire l'applicazione della normativa nazionale sugli affitti brevi, la legge 191, la cosiddetta Santanchè, e il coordinamento di quella regionale con la stessa.

Su questo tema il nostro obiettivo è che i locatori possano continuare a lavorare sul portale regionale per il quale sono già abituati e ci sono utili i canali di supporto, evitando loro di dover intervenire anche sul nuovo database nazionale.

Nello stesso tempo gli uffici dell'Assessorato sono impegnati a implementare nel portale regionale una nuova funzionalità che consenta la trasmissione dei dati alla Questura, anche in questo caso per evitare ai locatori di dover intervenire su due strumenti diversi, quindi questo nell'ottica della semplificazione di chi si trova a dover esperire queste procedure.

Va tenuto conto che l'universo delle locazioni brevi per finalità turistiche è molto eterogeneo e in esso troviamo per lo più locatori che si appoggiano a piattaforme diverse e a volte operano anche attraverso un proprio sito o direttamente con contatti personali.

Analogamente dobbiamo ricordarci che stiamo parlando di un'imposta che va gestita in modo rigoroso, in quanto soggiace a tutti i principi dell'ordinamento tributario, ivi compresi quelli relativi ai controlli, al contenzioso e alle sanzioni.

Tra l'altro non si tratta di una cedolare secca uguale per tutti, come viene richiesta per gli affitti brevi fino a quattro alloggi, quindi relativamente facile da gestire a livello centralizzato, ma di un'imposta che può variare in base alla tipologia di struttura e al Comune di appartenenza, con tutta una serie di esenzioni e riduzioni in funzione dei soggetti ospitati.

In questo contesto l'Assessorato ha studiato con attenzione ciò che succede nelle altre regioni e a oggi, a tutela dei locatori e dei Comuni, non ha ritenuto in questa fase di avvio che ci fossero le condizioni per autorizzare l'esazione e il successivo versamento dell'imposta di soggiorno da parte delle diverse piattaforme.

Il fatto che, dai dati attualmente in nostro possesso, su 1.200 Comuni in Italia che applicano la tassa di soggiorno ce ne siano solo venti che si sono convenzionati con le piattaforme e che alcuni di questi hanno poi risolto la convenzione a fronte di problemi legati agli obblighi tributari è un dato significativo; ci sono stati dei Comuni che addirittura sono andati in contenzioso con i portali.

Andando ancor più in dettaglio rispetto al tema dell'imposta di soggiorno, occorre sottolineare che l'articolo 4 comma 5ter del decreto legge 50/2017, che è citato nelle premesse della mozione, è oggetto della deroga prevista dall'articolo 3 comma 2 del decreto legislativo 184/2017, "Norme d'attuazione dello Statuto speciale della Valle d'Aosta/Vallée d'Aoste in materia di coordinamento e di raccordo tra la finanza statale e regionale che recita testualmente: "La legge regionale, nel rispetto dei principi fondamentali dell'ordinamento tributario statale, disciplina criteri, modalità e limiti di applicazione nel proprio territorio di tutti i tributi locali istituiti con legge statale, anche in deroga alla medesima legge statale in relazione alle peculiarità territoriali e ai contesti economico-sociali di riferimento, definendone le modalità di riscossione con facoltà di consentire agli enti locali, nell'esercizio della loro autonomia, di modificarne le aliquote e di introdurre esenzioni, detrazioni e deduzioni.

In virtù di tale potere derogatorio riconosciuto alla Valle d'Aosta, il Consiglio regionale ha approvato la legge regionale 10/2023 che non è stata oggetto - questo è bene ricordarlo - di alcuna impugnazione.

Inoltre, ogni Comune soggetto attivo di quest'imposta locale, per poter delegare la funzione di riscossione di sua competenza, dovrebbe preventivamente convenzionarsi con le piattaforme, cosa che in Valle d'Aosta non è ancora avvenuta in nessun caso.

Inoltre, moltissimi locatori promuovono lo stesso alloggio a uso turistico su più piattaforme, oppure dispongono di un sito promozionale proprio; questo stato di fatto imporrebbe la presentazione al Comune di una molteplicità di dichiarazioni, invece che solamente una, come previsto dal modello regolamentare adottato in Valle d'Aosta.

Riteniamo quindi che questa, almeno in fase d'avvio, sia la modalità più semplice per tutti e in grado di attenuare il rischio di contenziosi tributari in cui, in tutta evidenza, il locatore sarebbe sicuramente l'attore più debole rispetto alla piattaforma e anche agli enti locali.

C'è stata una serie di critiche e di osservazioni da parte di un gruppo di host, a cui lei faceva riferimento nella riunione alla quale ha partecipato. Fornisco velocemente alcune precisazioni ricordando che la legge regionale 10 non prevede affatto che l'imposta di soggiorno sia riscossa manualmente e nemmeno stabilisce che il pagamento debba avvenire in contanti o con carta; essa non fissa nessuna specifica modalità, quindi l'imposta può essere pagata nel modo che preferiscono i locatori e i loro ospiti.

La pubblica Amministrazione deve trattare in modo uguale tutti i cittadini, pertanto tutti i soggetti che riscuotono l'imposta di soggiorno devono avere gli stessi obblighi, (ad esempio in termini di scadenze e applicazione di esenzioni, riduzioni, dichiarazioni e trasparenza) e fornire le stesse garanzie.

Se si accettasse il pagamento dell'imposta di soggiorno tramite alcune piattaforme di prenotazione senza accertare che siano rispettate tali condizioni, si rischierebbe di creare degli utenti di serie A e degli utenti di serie B, o addirittura di favorire alcune piattaforme rispetto ad altre, originando delle difficoltà che, tra l'altro, finirebbero per ricadere sugli stessi host, per esempio qualora non tornassero i conti rispetto all'imposta versata, perché, come lei sa, la responsabilità è individuale.

Bisogna quindi prestare molta attenzione a non illudere gli operatori con delle semplificazioni che sono solo apparenti, sulle quali l'opzione di riscossione da parte delle piattaforme a oggi è soltanto una possibile prospettiva che presenta una serie di problemi, di passaggi da fare e possibili rischi per gli host.

Non dimentichiamo che le indicazioni fornite da alcune piattaforme ai loro host parlano di versamenti cumulativi per un'intera zona, indicano scadenze diverse da quelle previste in Valle d'Aosta, evidenziano limiti nella gestione delle esenzioni, rimandano a previo accordo con i Comuni e responsabilizzano comunque i locatori in caso di errori.

L'Home Sharing Club in questione, quindi quello che ha organizzato la riunione, non ci ha mai contattati e non ci è mai stato indicato da nessun locatore come referente o rappresentante; a oggi non ci è dato sapere quale grado di rappresentanza abbia e dello stesso non conosciamo nemmeno un recapito, ma - se dispone d'informazioni che lei ha in qualche modo esplicitato nella sua illustrazione - non ci sono problemi né da parte del sottoscritto né tantomeno da parte degli uffici preposti a incontrarlo e a confrontarci in modo costruttivo.

Se invece le dichiarazioni riportate dai giornali fossero state fatte a scopo commerciale, ovviamente a questo punto sarebbero confermate le nostre legittime preoccupazioni rispetto a questo tipo di accordo.

L'ulteriore semplificazione della procedura degli adempimenti relativi all'imposta di soggiorno è un principio condivisibile; come è noto, si tratta di un'imposta applicata dai Comuni e quindi non è semplice per la Regione definire delle funzionalità per calcolarla tramite il proprio portale, sia perché alcuni Comuni o Unités hanno già sviluppato o acquistato propri applicativi, sia perché ci vorrebbe una piena condivisione con tutti gli enti locali.

Rispetto a porre gli adempimenti tributari in capo alle piattaforme, o ad altri intermediari, non c'è una contrarietà a priori, e di questo ovviamente mi faccio carico per le prossime riunioni che andranno a definire lo sviluppo della piattaforma.

A oggi coloro che si appoggiano ad agenzia immobiliare o a studi di commercialisti già possono di fatto delegare loro alcuni degli adempimenti relativi all'imposta di soggiorno, esattamente come lei aveva fatto notare all'interno della sua esposizione.

Qualora i Comuni manifestassero la volontà di convenzionarsi con alcune piattaforme, la Regione potrebbe anche prendere in considerazione una modifica della delibera 1146, tuttavia in questa fase l'Assessorato ritiene preferibile, a tutela dei locatori e delle Amministrazioni comunali, di evitare d'introdurre al momento innovazioni non "Sperimentate"; non vorremmo che gli host valdostani dovessero fare da cavie in un esperimento che rischia di essere complicato e portatore di problemi, tanto più per i soggetti che non sono strutturati, quindi coloro che si affidano alle piattaforme.

Tra l'altro è appena stato pubblicato il regolamento europeo 2024-2028 di cui abbiamo parlato ieri in risposta alla sua interpellanza.

Per i motivi quindi che le ho elencato, chiedo il ritiro della mozione a fronte di un impegno a tornare sull'argomento anche in Commissione, con un approfondimento, una volta che saranno pienamente operative la piattaforma nazionale e tutte le funzionalità su cui la Regione sta lavorando.

In caso di mancato ritiro, proporrò un voto di astensione.

Presidente - Consigliera Erika Guichardaz ne ha facoltà.

Guichardaz E. (PCP) - Guardi, Assessore, apprezzo l'apertura che ha fatto rispetto a questa mozione, quello che però non comprendo è che la legge è di luglio, a novembre le persone hanno iniziato a chiedere il CIR, sapevamo che a maggio iniziava tutta la trafila della tassa di soggiorno... e noi diciamo "Ci stiamo lavorando adesso".

Io questa cosa non la comprendo, perché ci sono persone che si sono scoraggiate già a priori, non capisco perché in tutto questo tempo, le ho anche cercato di esplicitare la nostra posizione, non è che la questione dei portali... perché lo capiamo bene, ad esempio, su un Comune grande come Genova dove è stata fatta quella scelta, e dove oltretutto magari i locatori decidono di andare solo sulla piattaforma di Airbnb per poter avere quest'agevolazione, altra cosa sarebbe magari per chi affitta veramente per brevi periodi e per poco tempo.

Quello che però non comprendiamo è che lei dice: "C'è un'implementazione del portale rispetto alla trasmissione dei dati in Questura".

Se implementiamo il portale sui dati in questura, perché il portale non può essere implementato sulla tassa di soggiorno? I dati in questura sono quelli che servono per la tassa di soggiorno, perché se io so che a casa mia è venuto tizio che ha un tot di anni, è venuto dal tal giorno a tal giorno, basta un semplice algoritmo e mi calcola la tassa di soggiorno.

Allora io mi chiedo se sia un problema creare una riga in più a quei dati della questura per poterli inserire all'interno di quel portale e a quel punto estrapolare in automatico i dati rispetto alla tassa di soggiorno.

So poi anche bene che ci sono delle Unités che hanno già degli applicativi in quel senso, però non tutte le Unités, quindi c'è anche una disparità all'interno dello stesso territorio regionale tra chi può inserire i dati - e in automatico gli viene creato l'F24 - e chi no.

Quello che io dico è che esiste una piattaforma regionale... come lei ha detto proprio all'inizio "Vogliamo semplificare la vita a queste persone", ma semplifichiamola! Perché se lei mi dice: "Non dobbiamo prendere i contanti per l'imposta di soggiorno", bene, cosa possiamo fare? Possiamo mettere un POS? Possiamo chiederlo con PayPal? Possiamo fargli un bonifico? É una semplificazione? A me non sembra.

Allora io mi chiedo se sotto questo punto di vista, da luglio scorso a maggio, non abbiamo avuto il tempo di azionare le rotelline e cercare di trovare una soluzione per andare incontro ai locatori.

Rispetto all'Home Sharing che io ho citato in premessa della mozione, evidenzio che questo soggetto è in audizione in Consiglio regionale dal 2015-2016, quindi evidentemente credo che ci siano stati controlli che ci hanno permesso di audirlo in Consiglio regionale, perché in qualche modo, evidentemente, era titolato a farlo.

Come dico, e come lei ha visto, non si tratta solo di Home Sharing ma si tratta anche di U.P.P.I., che ha lo stesso identico problema, perché anche gli associati di quel sindacato evidenziano gli stessi problemi, quindi, mi dispiace, io questa mozione non la ritiro perché voglio che rimanga traccia che nuovamente si è chiesto, in data 9 maggio, una semplificazione di quest'imposta di soggiorno, vedremo se questa semplificazione ci sarà o meno.

Presidente - Consigliere Marquis per dichiarazione di voto, ne ha facoltà.

Marquis (FI) - Una breve considerazione in dichiarazione di voto: condividiamo l'iniziativa che è stata presentata, al riguardo del nostro pensiero sull'imposta di soggiorno era stato detto ampiamente all'epoca quali erano le criticità che si sarebbero verificate e oggi sostanzialmente abbiamo la prova provata che quello che si sosteneva si è poi ampiamente visto.

Le assicuro che non è così semplice, mi sono trovato l'altro giorno a entrare su quei portali, sono stato mezz'ora insieme ai miei familiari per fare una modifica di una scheda, perché una volta non ci si connette, una volta c'è il problema con lo SPID, un'altra volta bisogna andare a vedere come fare, quindi per i Valdostani questo è sicuramente un grande problema.

Ho sentito, se non ho capito male, che lei ha detto che la gestione di queste pratiche può essere delegata ai commercialisti, lo so anch'io che si può andare dal commercialista, ma all'epoca noi dicevamo che costa di più la corda che il sacco, cioè se dobbiamo deputare la gestione di un'iniziativa così a una terza figura, sappiamo tutti anche quali sono gli oneri che poi devono sostenere le famiglie interessate.

Per quanto riguarda un altro discorso, le tariffe, è vero che si cerca di lasciare l'autonomia ai singoli Comuni, siamo 74 piccoli Comuni in Valle d'Aosta, ma non è possibile che ci siano 74 tariffe, per cortesia, cerchiamo di dare delle linee guida. Ci saranno due tipologie di Comuni, quelli turistici e quelli non turistici.

Che la gente si trovi a dover controllare i decimali da un Comune all'altro, dopodiché si fanno degli errori, si pagano delle sanzioni, sono tutte cose che, secondo me, si possono semplificare in qualche modo, sensibilizzando anche il Consiglio permanente degli Enti locali sul fare un'azione di condivisione collettiva, di tariffe, di modalità.

Riguardo alla gestione dell'incasso, capisco che ci possano essere delle difficoltà sulle piattaforme, però le assicuro che come lo Stato incassa direttamente le tasse, perché preleva il 26% direttamente dalle prenotazioni, si può fare anche in questo modo sui tributi per semplificare la vita alla gente, dimodoché ci sia certezza.

Bisogna chiaramente darsi da fare e prendersi a cuore la questione, è solo una questione di software, credo, d'informatica; oggi con questa tecnologia si può fare di tutto.

Credo che quindi bisogni prendersi a cuore la questione perché diversamente su quest'argomento andremmo ancora a vederne delle belle da qui in avanti, perché è solo adesso che cominciano ad andare in attuazione le deliberazioni e le disposizioni che sono state date con la legge che è stata definita.

Noi sosterremo l'iniziativa presentata dalle colleghe ma, al di là di questo, la invitiamo a farsi carico - così come sembra dalle sue parole essersi preso l'impegno - di affrontare questa questione, ma in modo risolutivo, perché diversamente vedrà che quanto noi avevamo affermato si verificherà a livello diffuso su tutta la Valle d'Aosta, e questo sicuramente dà dei problemi a chi non è avvezzo alla tecnologia e ha meno dimestichezza con il computer e con queste modalità di gestione.

Presidente - Ci sono altre dichiarazioni di voto o altri interventi? Consigliera Erika Guichardaz per dichiarazione di voto.

Guichardaz E. (PCP) - Solo per aggiungere una parte: accolgo anche con favore la sua disponibilità a venire in audizione perché, come le ho detto, immagino che un po' tutti noi abbiamo bisogno di capire dove si stia andando, soprattutto per le persone che si rivolgono a noi per poter dare delle risposte.

La invito veramente, Assessore, a vedere, nel momento in cui si amplia la piattaforma rispetto alla trasmissione dei dati in questura, se, ampliando quel pezzo della piattaforma, non si può in qualche modo ampliarla anche per il calcolo dell'imposta di soggiorno, perché sarebbe veramente un'agevolazione che date ai locatori valdostani.

I dati che vengono messi per la questura, sono i dati che servono per il calcolo dell'imposta di soggiorno e quindi se può in qualche modo invitare Inva a creare semplicemente quest'algoritmo che mi dice che se sono a Gressan dal tal giorno al tal giorno pago così, se invece sono in un altro posto pago... altrimenti se ho 15 anni non pago, se ne ho 16 sì, agevolerebbe di molto i locatori valdostani.

La invito quindi veramente a farsi carico di questo problema perché è iniziato da pochi giorni, è partito il primo di maggio, però se possiamo - non credo per questa prima fase da qui a settembre, ma almeno per la fase successiva - aiutare questi locatori secondo me le sarebbero grati loro, ma le saremmo grati anche di questa cosa.

Presidente - Altri interventi? Non vedo richieste, mettiamo in votazione la mozione. La votazione è aperta. La votazione è chiusa.

Presenti: 34

Votanti: 16

Favorevoli: 16

Astenuti: 18 (Barmasse, Bertin, Bertschy, Carrel, Caveri, Chatrian, Cretier, Di Marco, Grosjacques, Guichardaz Jean-Pierre, Jordan, Lavevaz, Malacrinò, Marguerettaz, Padovani, Rosaire, Sapinet e Testolin)

La mozione non è approvata.