Oggetto del Consiglio n. 3599 del 8 maggio 2024 - Resoconto
OGGETTO N. 3599/XVI - Interpellanza: "Incarico all'Istituto Energie rinnovabili di Bolzano per uno studio sulla conversione a emissioni zero della flotta di autobus".
Marguerettaz (Presidente) - Punto n. 29 all'ordine del giorno. Per la presentazione, la parola alla collega Minelli.
Minelli (PCP) - Abbiamo questa mattina parlato del test effettuato con un autobus a trazione elettrica, un test che si colloca evidentemente all'interno di una riflessione sul futuro della flotta di autobus che svolge il servizio di trasporto pubblico locale e che attualmente funziona principalmente con un combustibile che è destinato a scomparire dall'utilizzo. In Valle d'Aosta questo dovrebbe avvenire con un po' di anticipo entro il 2040 e poi in tutta Europa entro il 2050. Ai fini della transizione ecologica e dell'obiettivo di una Valle d'Aosta Fossil Fuel Free, occorre infatti, come abbiamo già detto tra le altre cose, convertire l'intera flotta degli autobus operanti in Valle d'Aosta in modo da utilizzare soltanto dei mezzi a emissione zero. È un tema che certamente non affrontiamo soltanto noi, ma di cui si discute in tutta Europa e ormai sono numerosi gli studi e le pubblicazioni scientifiche che affrontano la questione della tecnologia migliore da utilizzare per fare riconversione.
Ovviamente, anche a seconda delle caratteristiche dei territori, occorre fare delle valutazioni specifiche, diverso può essere il comportamento di un mezzo in una zona di pianura, in una zona di montagna e diverso anche se il clima è particolarmente freddo oppure con temperature più calde. Credo, tra l'altro, che sarebbe opportuno non fare soltanto delle prove estemporanee ma piuttosto avere anche un piano definito per i vari test.
Questa mattina l'Assessore ci ha detto che probabilmente sarà anche necessario pensare a una riorganizzazione del servizio del trasporto pubblico locale se si dovessero utilizzare dei mezzi elettrici. Quest'affermazione ci sembra però un po' in contrasto con delle simulazioni che sono state fatte e di cui abbiamo avuto notizia sia in Alto Adige sia sul Lago Maggiore dove è emerso che con gli autobus elettrici non ci sarebbe necessità di rivedere tale organizzazione del TPL. Noi crediamo che occorra fare tesoro delle esperienze che già ci sono, degli studi realizzati, tanto più che tutta la nuova organizzazione e la programmazione sono ancora da definire. È stato ricordato che il nuovo bando dovrà essere pronto per il 2027. Vale la pena quindi di fare una scelta meditata, basata su adeguati approfondimenti e in quest'ottica noi abbiamo cercato di documentarci in particolare sul lavoro di ricerca dell'Istituto Energie rinnovabili di Eurac Research di Bolzano che è diretto da Wolfram Sparber. Si tratta di un istituto di ricerca importante, che è inserito in ambito universitario, impiega 130 persone e può contare su 11 laboratori di ricerca. Ci risulta che questo sia al momento l'unico Istituto che abbia studiato a fondo la questione dell'utilizzo e degli autobus elettrici e degli autobus a idrogeno, in un territorio montano simile a quello della Valle d'Aosta e ad aver completato ed elaborato un complesso modello di simulazione. In sostanza, considerato che nella provincia Autonoma di Bolzano già da alcuni anni, nell'ambito del trasporto pubblico locale, c'è una sperimentazione con una decina di autobus a idrogeno e sono presenti anche degli autobus elettrici, l'Istituto ha potuto mettere a confronto le due opzioni: il mezzo a idrogeno e il mezzo elettrico. Sono degli studi di cui Sparber ha parlato anche in un'intervista pubblicata recentemente sulla "Gazzetta Matin", un'intervista del 30 marzo 2024 e che quindi credo sia a conoscenza un po' di tutti. Ho trovato in queste sue dichiarazioni un ragionamento molto equilibrato e una posizione che non è di parte, anche se le conclusioni che si possono trarre sono - naturalmente a mio avviso - abbastanza evidenti e nette.
Quello che pensiamo è che occorra fare una riflessione, esaminare questi studi e poi assumere un orientamento, però, a nostro avviso, bisogna decidere in quale direzione si vuole andare, cioè se si vuole puntare su un sistema di trasporto fondato sull'utilizzo dell'idrogeno o sull'elettrico, e poi anche con quale tempistica per il passaggio a questo nuovo sistema.
Fatte queste considerazioni, quello che chiediamo con quest'interpellanza è di conoscere "se il Governo ha valutato o intende valutare l'opportunità di affidare uno specifico incarico all'Istituto Energie rinnovabili di Bolzano proprio per uno studio sulla migliore soluzione per una conversione a emissioni zero degli autobus operanti in Valle d'Aosta" e, ovviamente, sulla base dell'esigenza del servizio locale sia nelle zone urbane che nelle vallate. Secondariamente "se si intende riferire presso la competente Commissione consiliare in merito alle azioni che si vogliono realizzare per una transizione ecologica dell'intero sistema del trasporto pubblico in Valle d'Aosta".
Presidente - Per la risposta, la parola all'assessore Bertschy.
Bertschy (AV-VdA Unie) - Da parte del Governo c'è massima disponibilità e apertura a valutare questi temi e ad approfondirli soprattutto seguendo anche l'evoluzione degli studi e anche l'applicazione poi delle strategie che si è immaginato di poter portare avanti per raggiungere gli obiettivi. Noi siamo partiti dalla legge che definisce la strategia per l'idrogeno, abbiamo dato una prima applicazione con la delibera 1570 e abbiamo iniziato a lavorare in quella direzione, ma lo abbiamo sempre detto, siamo aperti a valutare tutti gli aspetti, anche perché, al di là di quello che dicono gli studi, poi c'è l'aspetto reale, l'applicazione pratica, l'industrializzazione dei prodotti e tutta una serie di temi che vanno affrontati quando si parla di trasporti pubblici e non di sperimentazioni, perché - e lo diciamo tutte le volte - noi, rispetto a questo, dobbiamo porre la massima attenzione al fatto che dovremo continuare, al di là di quali saranno le energie, se sarà il vettore idrogeno, se sarà l'energia elettrica o quello che faremo... però il tema sarà sempre quello di poter operare nell'ambito dei nostri servizi nella maniera più efficace possibile con la tranquillità e la sicurezza di poter trasportare le persone su tutto il territorio e lungo tutto il territorio.
Quello che stiamo pensando di fare lo ribadisco perché è appena iniziata l'attività anche della nuova dirigente, è lavorare nel 2024 e nel 2025 per preparare tutto quello che è necessario fare per arrivare poi a poter organizzare l'appalto del nuovo trasporto pubblico, che, come dicevo questa mattina, scadrà nel 2027. Nel fare questo, quello che voi proponete, se ha valutato o se intende valutare l'opportunità di affidare uno specifico incarico all'Istituto Energie Rinnovabili di Bolzano per uno studio sulla migliore soluzione, può essere sicuramente preso in considerazione, anche perché sono istituti che, oltre ad aver fatto un'applicazione già diretta e aver valutato anche in territori simili al nostro tutta una serie di possibilità, possono portare un valore aggiunto. Tutto questo però lo vogliamo studiare nell'ambito di una strategia complessiva, noi dobbiamo valutare gli aspetti organizzativi, amministrativi e, come dicevo questa mattina, anche l'impatto di una nuova visione dei servizi di trasporto, che sicuramente non sarà quella attuale. Sappiamo bene che questo programma di esercizio risponde a un'idea di mobilità di almeno 15 anni fa, per non dire di più, quindi sono cambiati gli atteggiamenti e soprattutto sono cambiati i comportamenti delle persone e anche l'attenzione delle persone rispetto al trasporto pubblico, l'attenzione degli Enti locali e delle comunità, quindi dovremo ridisegnare un po' anche un programma di esercizio.
La risposta è una risposta aperta a valutare anche quello che proponete, lo faremo ovviamente seguendo le indicazioni e le possibilità che a livello amministrativo l'Amministrazione regionale ha per valutare anche aspetti relativi all'affidamento degli incarichi e prenderemo sicuramente contatto con quest'Istituto perché credo che il lavoro che ha realizzato è interessante. Ho letto anch'io le interviste, devo dire che ho trovato un equilibrio perché non mi pare che non ci sia stata una netta preponderanza per una scelta piuttosto che per un'altra, quindi è stato sicuramente un articolo interessante, che ha permesso anche di approfondire nella maniera giusta alcuni argomenti, quindi sicuramente prenderemo contatto. Su questo l'impegno politico lo posso assicurare.
Per quanto riguarda la domanda 2, rimaniamo un po' a quello che ci siamo detti questa mattina, forse vale la pena valutare questi temi quando avremo qualche argomento in più e qualche possibilità in più di venire a portare della documentazione, però lascio al Consiglio e alla Commissione la decisione di come organizzare quest'attività.
Concludo dicendo che, rispetto a una tematica così importante, al piano energetico che abbiamo approvato, alle visioni sulla transizione energetica che sono in corso e alle valutazioni politiche che credo il dopo voto europeo verranno fatte, bisognerà cercare di avere la giusta strategia per evitare, da un lato, di disperdere energie e anche risorse umane in studi che poi non possono darci veramente la possibilità di essere efficaci nella gestione dei nostri servizi e dall'altra parte neanche essere così poco realisti nel poter applicare le strategie che abbiamo necessità di poter applicare, perché è sicuro che tutta una serie di risorse pubbliche andranno a sostenere la transizione energetica che parte dall'acquisto di nuove modalità anche di automezzi di trasporto, quindi dovremo mettere anche le aziende nella possibilità di utilizzare le risorse pubbliche che saranno a disposizione per mantenere efficiente e competitivo il parco mezzi.
Presidente - Per la replica, la parola alla collega Minelli.
Minelli (PCP) - Grazie Assessore per la risposta. Io spero che questa sua dichiarazione e cioè che c'è da parte vostra un'apertura in questo senso, cioè l'interesse perlomeno a prendere in considerazione anche la possibilità di affidare un incarico, sia da vedere in positivo. Io spero vivamente che questo sia poi l'esito di questa riflessione che state facendo, lo dico perché ho avuto modo di esaminare alcune parti dello studio che è stato fatto da Eurac Research e la cosa che ritengo particolarmente interessante è che si tratta di ricerche che sono state effettuate con il sistema del peer review, che significa sostanzialmente che ricercatori con delle competenze pari o superiori a quelle di chi pubblica, in questo caso di Eurac Research, hanno rivisto le ricerche approvandone i metodi e gli esiti. Questo vuol dire che si tratta di ricerche che sono già arrivate a delle conclusioni, ma non si tratta di elementi soltanto teorici, bensì di simulazioni che sono state effettuate in maniera continua, puntuale e in condizioni diverse in territori diversi e che sono state validate scientificamente da enti terzi. Credo che questa sia un'ulteriore garanzia d'imparzialità e di oggettività, quindi, a mio avviso, proprio perché c'è anche quest'importante scadenza del 2027, sarebbe quanto mai opportuno che, come Regione, ci affidassimo veramente a quest'Istituto. Lei prima citava la partenza di questo percorso dicendo: "Siamo partiti dalla legge sull'idrogeno ma siamo aperti a valutazioni su tutti gli aspetti" e poi ha aggiunto: "Al di là degli studi accademici, ci sono poi le applicazioni pratiche", io però nelle scelte che sono state compiute fino ad ora - mi riferisco, per esempio, alla questione del centro di produzione di idrogeno, eccetera - personalmente non ho visto un percorso condivisibile e soprattutto non abbiamo avuto contezza di decisioni, di scelte fin qui operate che avessero dei fondamenti e delle basi scientifiche o comunque che non fossero supportate da esperienze o comunque da studi in questo caso che accompagnino questo percorso. Noi crediamo che questi istituti, in particolare l'Istituto citato, di Bolzano, che ha fatto una sperimentazione di cui abbiamo visto gli esiti, siano assolutamente da privilegiare.
Torneremo sicuramente su questa questione sperando di vedere quanto prima una delibera di Giunta che affidi questo studio, anche perché - dico ancora questa cosa prima di concludere - qui non si tratta tanto di chi la pensa in un modo o chi la pensa in un altro: qui si tratta di affidarsi a chi ha già fatto un percorso che poi è stato in qualche modo verificato, quindi anche l'esito di quelle sperimentazioni c'è ed è comprovato. Allora credo davvero che sia il caso di procedere in quella direzione.