Resoconto integrale del dibattito dell'aula. I documenti allegati sono reperibili nel link "iter atto".

Oggetto del Consiglio n. 3582 del 8 maggio 2024 - Resoconto

OGGETTO N. 3582/XVI - Interrogazione: "Notizie relative al legame fra i temi della legalità e della cittadinanza e l'educazione all'affettività e gli obiettivi dell'Agenda 2030".

Marguerettaz (Presidente) - Punto n. 12 all'ordine del giorno. Per la risposta, la parola all'assessore Jean-Pierre Guichardaz.

Guichardaz J. (FP-PD) - Giusto per contestualizzare l'interrogazione, il consigliere Manfrin fa riferimento alla riunione del Tavolo tecnico permanente della corresponsabilità educativa e legalità avvenuto in data mercoledì 27 marzo.

Appreso che durante la riunione summenzionata sono state evidenziate le proposte relative alle Settimane della legalità e della cittadinanza su Aosta e dintorni in programma per il mese di maggio, tenuto conto che nel dettaglio saranno proposti i percorsi sui temi dell'educazione all'affettività e dell'Agenda 2030, il Consigliere interroga l'Assessore competente per sapere quale sia il legame fra i temi della legalità e della cittadinanza con l'educazione all'affettività e gli obiettivi dell'Agenda 2030.

Per quanto riguarda quindi l'interrogazione, innanzitutto, come riportato in sede proprio di Tavolo tecnico permanente e come evidenziato nella deliberazione di Giunta n. 433/2023, ricordo che le Settimane della legalità e della cittadinanza hanno la finalità di favorire in rete iniziative di promozione della cultura, della legalità e del rispetto delle regole al fine di sviluppare lo spirito di partecipazione, la responsabilità sociale, rafforzare le relazioni positive tra giovani e gli adulti e sostenere la fiducia del cittadino nelle istituzioni preposte a governare a diverso titolo e con diverse competenze i temi della sicurezza e della legalità. A tale proposito preciso che il piano legalità punta all'attivazione di azioni tali da guidare quotidianamente i giovani e l'intera comunità verso il senso della corresponsabilità e della coesione, attraverso un percorso fatto di piccoli passi, quindi sulla scia delle iniziative proposte nelle diverse istituzioni scolastiche della Bassa Valle nei mesi di febbraio e marzo, abbiamo voluto dare anche alle scuole di Aosta nel mese di maggio l'opportunità di realizzare, nelle singole istituzioni scolastiche, le Giornate della legalità e della cittadinanza, proponendo attività e percorsi laboratoriali in tema di educazione all'affettività, educazione stradale, dipendenze, violenze e Agenda 2030.

Nell'ottica di rispondere in modo più mirato alle esigenze delle scuole, che in particolare a fine anno scolastico hanno diverse attività pianificate, anziché presentare un pacchetto predefinito di azioni, di iniziative, azione più rapida ma meno puntuale, abbiamo costituito specifici sottogruppi di lavoro che hanno individuato le tematiche laboratoriali più significative richieste dalla comunità educante, andando così a valorizzare il percorso curricolare affrontato dalle singole classi.

Detto ciò, evidenzio che i diciassette obiettivi che caratterizzano l'Agenda 2030 mirano anche alla piena realizzazione dei diritti umani di tutti e al conseguimento dell'uguaglianza di genere come riportata nel recente rapporto UNESCO e che è intitolato: "Comprehensive sexuality education country profiles" riguardante l'analisi delle politiche e attività di educazione all'affettività e alla sessualità effettuata su 50 Nazioni, questo è all'interno proprio tra i 17 obiettivi che caratterizzano appunto l'Agenda 2030 che lei citava nella domanda.

Gli obiettivi sono interconnessi e indivisibili e bilanciano le tre dimensioni dello sviluppo sostenibile, quindi la dimensione economica, sociale e ambientale. Nello specifico gli obiettivi richiesti dalle istituzioni scolastiche per favorire momenti di riflessione in tema di comprensione interculturale, tolleranza, rispetto reciproco, insieme a un'etica di cittadinanza globale di responsabilità condivise sono i seguenti: obiettivo 5, raggiungere l'uguaglianza di genere ed emancipare tutte le donne e le ragazze; questo è l'obiettivo fissato dall'Agenda 2030; obiettivo 8, incentivare una crescita economica duratura, inclusiva e sostenibile, un'occupazione piena e produttiva e un lavoro dignitoso per tutti; obiettivo 11, rendere le città e gli insediamenti umani inclusivi sicuri, duraturi e sostenibili; obiettivo 16, promuovere società pacifiche e inclusive per uno sviluppo sostenibile, garantire a tutti l'accesso alla giustizia e creare istituzioni efficaci, responsabili e inclusive a tutti i livelli.

Se poi lei avrà tempo di visionare nel dettaglio i singoli traguardi, riscontrerà un evidente riferimento a tematiche che si riconducono al quotidiano dei nostri giovani, quali l'eliminazione di ogni forma di violenza, la piena ed effettiva partecipazione femminile e pari opportunità di leadership, uguali diritti di accesso alle risorse economiche, un lavoro dignitoso per donne e uomini, compresi i giovani e le persone con disabilità, un'equa remunerazione per lavori di equo valore, la protezione e la salvaguardia del patrimonio culturale naturale, il potenziamento di un'urbanizzazione inclusiva e sostenibile e la capacità di pianificazione e gestione di un insediamento umano che sia partecipativo, integrato e sostenibile; la promozione dello stato di diritto a garanzia di pari accesso alla giustizia per tutti, la riduzione in maniera significativa del finanziamento illecito del traffico di armi, il potenziamento a livello di recupero e di restituzione dei beni rubati, oltre la lotta contro tutte le forme di crimine organizzato, la valorizzazione del processo decisionale responsabile aperto a tutti, partecipativo e rappresentativo a tutti i livelli.

In ultimo preciso che, a seguito degli ottimi riscontri ricevuti dagli studenti che hanno seguito i percorsi laboratoriali in Bassa Valle, sono state proposte anche ad Aosta delle attività proprio nell'ambito dell'Agenda 2030, che è l'obiettivo 5, per promuovere la conoscenza e la consapevolezza delle proprie emozioni e per facilitare le relazioni interpersonali, stimolando l'ascolto, il rispetto, la riflessione e il confronto tra pari.

Aggiungo, giusto per dare qualche elemento aggiuntivo, che il Tavolo tecnico permanente della corresponsabilità educativa e sulla legalità è composto da una moltitudine di soggetti di cui ho già dato ampio riscontro qualche tempo fa parlando sempre di questo tema: la Polizia dello Stato, la Questura, la sezione di Polizia stradale, la Sezione di Polizia postale delle telecomunicazioni, la Legione Carabinieri gruppo di Aosta, un rappresentante della Guardia di Finanza, il Corpo forestale, il Corpo valdostano dei vigili del fuoco, il Corpo associato della Polizia locale di Aosta e Sarre, il Dipartimento dell'Amministrazione penitenziaria, l'USL, l'Ente gestore della Cittadella, l'Assessorato regionale alla sanità, il Consiglio permanente degli Enti locali, il Comune di Aosta, la Presidenza del Consiglio regionale, la Presidenza della Regione, il Centro del Servizio per il Volontariato Valle d'Aosta (CSV), rappresentante dell'Assessorato dei beni e attività culturali sistema educativo. Insieme questi soggetti hanno lavorato per definire il piano di corresponsabilità educativa e legalità che scadrà a giugno del 2024 e per redigere l'attuale piano legalità e intergenerazionalità che è stato approvato in Giunta proprio l'altro ieri.

Preciso che proprio nell'ottica anche di allargare le azioni, oltre che ai giovani e agli studenti anche gli adulti, che sono spesso responsabili di azioni come quelle che oggi il collega Perron citava nel corso delle dichiarazioni di questa mattina, abbiamo modificato il titolo del piano in "legalità e intergenerazionalità".

Voglio dire che sia le azioni, sia le iniziative, sono quindi il frutto di ragionamenti e di decisioni condivise con i soggetti di cui ho detto, che partecipano molto attivamente ai tavoli e ai sottogruppi di lavoro che si riuniscono molto frequentemente e con tanti altri soggetti che vengono invitati dal Tavolo tecnico a seconda dei temi affrontati. Ne cito solo qualcuno: l'Associazione "Libera", l'Associazione "Mi ripiglio", i gruppi familiari di AL-ANON, gruppi familiari "Amici degli alcolisti", l'associazione "Alcolisti anonimi", l'Unione Italiana "Sport per tutti", il sindacato autonomo di Polizia Valle d'Aosta, la Consulta regionale degli studenti, l'Associazione nazionale dei pedagogisti, Forum delle associazioni familiari, la Caritas diocesana, l'Agenzia regionale per la protezione dell'ambiente, l'Associazione Forte di Bard, il Difensore civico della Valle d'Aosta, che è anche garante del diritto delle persone sottoposte a misure restrittive, il Garante per l'infanzia e l'adolescenza, il Garante dei diritti delle persone con disabilità, eccetera. Tutta una serie di soggetti che partecipano alla elaborazione e quindi, relativamente al tema da lei evidenziato, le segnalo soltanto che tra le azioni approvate dal Tavolo della legalità il 27 marzo scorso, a cui peraltro ero presente, si è deliberato l'altro ieri che la seconda azione recita: "Settimana della legalità e della cittadinanza avente l'obiettivo di favorire in rete iniziative di promozione della cultura, della legalità e del rispetto delle regole al fine di sviluppare la partecipazione e la responsabilità sociale nei giovani e negli adulti, rafforzare le relazioni positive e sostenere la fiducia del cittadino nelle istituzioni preposte a governare a diverso titolo...", eccetera. La settima azione che è compresa nel piano che lei cita dice: "Educarsi ed educare all'affettività, con l'obiettivo di sviluppare l'intelligenza emotiva a partire dalla consapevolezza delle proprie sensazioni, delle proprie emozioni e dei propri sentimenti e di accrescere le abilità affettive al fine di favorire una buona relazione interpersonale". Questa è la settima azione compresa nel piano che lei ha citato e che è stato deliberato dalla Giunta ma deciso ed elaborato insieme a tutti i soggetti che le ho elencato.

Presidente - Per la replica, la parola al collega Manfrin.

Manfrin (LEGA VDA) - Visto che si è magnificata questa Agenda 2030, è bene fare un po' un approfondimento. Le 35 pagine che ci siamo presi la briga di leggere tempo fa, purtroppo, formato A4, che contengono le indicazioni dell'Agenda 2030, esplicitano il desiderio di trasformare il mondo attraverso i 17 obiettivi di cui lei ci ha parlato, condensati in una paginetta che sin dal preambolo veicolano contenuti e linguaggio su cui è assolutamente necessario riflettere. Innanzitutto l'aggettivo "sostenibile" compare più di 200 volte, così come massicciamente si fa ricorso nel testo ad aggettivi quali "inclusivo, resiliente" o espressioni come "uguaglianza di genere, diritto alla salute riproduttiva", che sovente veicolano ideologie che lei conosce bene, ovviamente le ideologie gender, o che tendono a legittimare pratiche contro la vita. Astenendomi poi rigorosamente dai testi che intendo confrontare, dato che l'Agenda 2030 ha esplicitamente affermato di radicarsi sulla carta precedente, quella del 1948, merita di sottolineare la lunghezza del testo: 35 pagine formato A4 quella dell'Agenda rispetto alla precedente, 9 formato A4, quelle del 1948.

Nei 30 articoli approvati e proclamati dall'assemblea generale delle Nazioni Unite il 10 dicembre del 1948, appare una visione del mondo diversa rispetto a quella enunciata dall'Agenda 2030. Cito ad esempio alcuni articoli dove la famiglia, la proprietà privata, la sovranità popolare e l'educazione dei figli vengono in modo diretto e chiaro salvaguardati e rimarcati, al contrario dell'Agenda dove non solo non vengono tutelati ma nemmeno menzionati. L'articolo 16.3 della carta ONU del 1948 recitava testualmente così: "La famiglia è il nucleo naturale e fondamentale della società e ha diritto a essere protetta dalla società e dallo Stato". In nessuna riga delle 35 pagine della sua bellissima agenda viene menzionata la parola "famiglia", né ovviamente tutele o politiche sostenibili al riguardo. L'articolo 17.2 del 1948 riferiva testualmente: "Nessun individuo potrà essere arbitrariamente privato della sua proprietà". Nell'agenda nulla compare a definire non solo legittimità naturale della proprietà privata ma neppure sottolineare i mezzi a difesa della stessa. L'articolo 21.3 del 1948 rimarcava che la volontà popolare è il fondamento dell'autorità del Governo, mentre nell'Agenda 2030 non compare mai un'esplicitazione del consenso popolare, alludendo piuttosto a un potere e a un'autorità verticistica calata dall'alto. Ancora l'articolo 26.3 del 1948 recitava in modo chiaro: "I genitori hanno diritto di priorità nella scelta del genere d'istruzione da impartire ai figli", forse qui si potrebbe anche scrivere "genere" perché magari questo avrei potuto recepirlo. Nulla di tutto questo, nemmeno indirettamente, però compare nel testo dell'Agenda 2030 dove i principi non negoziabili, difesa della vita, dal concepimento alla morte naturale, famiglia come cellula fondamentale della società e unione tra uomo e donna, educazione dei figli quale il principale ruolo dei genitori sono abilmente elusi e ovviamente non considerati. In una paginetta dell'Agenda 2030 vengono condensati ed enunciati 17 obiettivi per questo sviluppo sostenibile in modo talmente generico e con un linguaggio infarcito di ripetizioni, aggettivi, verbi, considerazioni reiterate che esprimono la vaghezza e l'utopia della vision che precedentemente appunto le ho illustrato. Fanno sorridere o forse meglio temere alcune grossolane ingenuità che manifestano la violenza inaudita di un potere che cerca di legittimarsi dietro la facciata buonista e che invece porta alle estreme conseguenze un disegno troppo superficiale e piatto. Insomma, l'Agenda 2030 non solo mente nel riferirsi alla Dichiarazione universale dei diritti umani del 1948, ma manifesta e impone arbitrariamente la volontà di un nuovo ordine mondiale, un pensiero unico e universalmente accettato, imponendo la ricezione ossequiosa a Governi nazionali e altri organismi, tra cui anche lei, Assessore. Un pensiero unico che deve essere tenuto ben lontano dai nostri ragazzi e che non ha nulla a che vedere con la corresponsabilità educativa e la legalità. Allora, come giustamente diceva il collega Perron, forse è meglio l'home schooling rispetto a questi obiettivi, a questa propaganda che voi bella fresca fornite e servite obbligatoriamente ai nostri studenti.

Io spero che voi vi divertiate, anzi, mi auguro che vi divertiate veramente il meno possibile fino a quando poi ci sarà un'inversione di rotta e i nostri ragazzi verranno tenuti ben lontani da quest'Agenda famigerata che porta gli obiettivi disgustosi e vergognosi e che prima o poi verrà cancellata, perché, per fortuna, le persone si sono svegliate e si stanno svegliando anche a livello internazionale.