Oggetto del Consiglio n. 3561 del 18 aprile 2024 - Resoconto
OGGETTO N. 3561/XVI - Interpellanza: "Promozione di un confronto con il CPEL per garantire menù qualitativamente validi nelle refezioni di tutte le scuole valdostane".
Bertin (Presidente) - Punto n. 43. Consigliere Baccega.
Baccega (FI) - Anche questo è un dossier piuttosto corposo e allora richiede che tutta la documentazione sia a disposizione.
"Menu adeguato, porzioni minime e assistenza carente, parte la protesta sul servizio mensa".
"Aosta: alla mensa non ci sono cotolette a sufficienza, ai bambini scatolette di tonno e mozzarella".
"Mense scolastiche ad Aosta: assistenti sul piede di guerra, il bando fa acqua da tutte le parti".
"Ispezione dei N.A.S. alla mensa scolastica del quartiere Dora, la Procura apre un fascicolo".
"Larva in refettorio. Mense scolastiche in sciopero alle Einaudi".
"Protesta mense. No della USL alla richiesta del Comune di modificare i menù".
"Venticinque bambini della scuola del quartiere Dora sono rimasti senza pasto alla mensa. É stato necessario chiamare le famiglie affinché venissero a riprendere i bambini".
L'Assessore comunale: "La politica ha le mani legate, i genitori devono pazientare, un cambiamento arriverà".
Questi sono solo dei titoli di testate giornalistiche locali che ho recuperato qua e là, ma ce ne sono molti di più. Da una rassegna stampa che ho fatto in questo periodo, dal 29 dicembre 2022 a oggi, questi articoli hanno accompagnato le nostre iniziative di protesta verso questa filosofia del cibo imposta dal Comune di Aosta, che si completa con la protesta di questi giorni; noi ancora non avevamo contezza del fatto che uscisse una lettera così importante e così chiarificatrice del malcontento - con una raccolta firme - che sottolinea il "Fallimento radicale del servizio".
È oltre un anno e mezzo che noi ci spendiamo e ci lamentiamo - sia al Comune di Aosta, con i nostri rappresentanti, che in Consiglio regionale - sulla necessità d'intervenire con determinazione rispetto a una scelta fortemente ideologica, che modifica l'approccio, necessità d'intervenire per far sì che i bambini abbiano un menù di loro gradimento e di gradimento delle famiglie.
I genitori si lamentano, e ne hanno ben donde viste le foto che abbiamo avuto modo di vedere sui social: i menù non sono di gradimento e i bambini non mangiano alla mensa. Menù imposti dall'assessore comunale Tedesco e dal sindaco Nuti.
Ecco che alcune famiglie hanno dovuto ritirare i loro bambini dalla mensa, ovviamente mettendo in difficoltà l'organizzazione delle famiglie, soprattutto per chi lavora e soprattutto per chi non ha ancora l'opportunità di avere qualcuno che aiuti, parlo dei nonni.
Le assistenti alla mensa testimoniano che buona parte dei pasti vengono buttati - e anche lì abbiamo visto delle fotografie - ma nonostante le tante proteste, il Comune di Aosta ha voluto perseguire nel suo cammino, imposto da un Assessore fortemente di Sinistra, dove le impostazioni avvengono anche in altre iniziative, le impongono nei programmi scolastici, le impongono nelle manifestazioni che propongono, sia culturali sia musicali, tutto secondo una visione ideologica che è tutta di quella parte.
Abbiamo avuto modo di vedere sui social le foto sui piatti ricchi di pinzimonio, sedano e carote, la zuppa di miglio, l'hamburger di ceci, di alcuni menu etnici protagonisti delle pattumiere delle mense, tutto legato a un progetto innovativo che nemmeno le assistenti hanno apprezzato con dichiarazioni roboanti: "I bambini non mangiano, i cibi arrivano non sufficientemente caldi".
Circa un mese fa noi di Forza Italia abbiamo incontrato un gruppo di genitori, in particolare delle mamme, che ci hanno esortati a intervenire e a fare del nostro meglio per cambiare e cercheremo di farlo, in Comune come in Regione, e certamente il nostro programma del futuro prevederà una serie d'iniziative importanti in questo senso.
L'Assessore aveva proposto un adattamento, senza cambiare la filosofia alla base di questa scelta, ma certamente non è stato sufficiente perché è passato un anno e mezzo e le problematiche sono ancora più forti.
Noi riteniamo che si debba tornare ad ascoltare le famiglie, a proporre menù di gradimento, come avviene nelle mense scolastiche delle Unités, mangiano in modo differente ma non solo, anche alla San Giuseppe ad Aosta mangiano, però hanno la cucina interna, e noi a quello vogliamo tornare, ogni plesso dovrà avere una sua cucina di riferimento, non che i pasti arrivino da Arnad, e in che modo arrivino lo vediamo quotidianamente.
Siamo tornati su quest'argomento perché siamo alla fine dell'anno didattico e per la ripresa a settembre bisognerà ripartire con il giusto e corretto atteggiamento, ovvero garantire ai bambini pasti dignitosi, di qualità e appetitosi, come in tutte le famiglie della nostra regione e come ci hanno chiesto con determinazione proprio le mamme che abbiamo incontrato.
Abbiamo predisposto quest'interpellanza sulla base delle dichiarazioni dell'Assessore comunale che il 18 marzo finalmente ci dava ragione, il titolo era: "Mense scolastiche, il Comune cambia rotta, okay alle linee guida in vista del nuovo appalto", e noi avevamo ragione, avevano ragione le mamme, avevano ragione le assistenti. Tutti noi che ci siamo lamentati, che abbiamo alzato il tono su quest'aspetto avevamo ragione.
Poi arriva il risultato in questi giorni a supporto di tutto quello che abbiamo detto in questo anno e mezzo, ovvero il questionario: "La mensa che vorrei".
371 famiglie avevano risposto e per l'80% delle famiglie il gradimento è basso o nullo.
Infine arrivano le scuse dell'Assessore per i disservizi che ci sono stati in questi mesi, un anno e mezzo. Ancora una volta l'Assessore scarica le responsabilità alla società, la Vivenda, prima e dopo anche all'Azienda USL, e questo è l'oggetto della nostra interpellanza, la USL che prima aveva rifiutato il cambio di rotta proposto dal Comune, ammesso che l'abbiano proposto, e accetta gli stessi menù che vengono in qualche modo programmati e preparati per i bambini all'interno delle Unités, non si capisce perché al Comune di Aosta non vengano accettate, c'è una commistione di ideologie che francamente non ci piace.
Queste sono le responsabilità di un insuccesso, che sono tutte del Sindaco, ovviamente, e dell'assessore Tedesco, ma soprattutto vogliamo capire se l'Azienda USL in qualche modo - ed è questo che ci preoccupa - sia disponibile a fare un'ulteriore valutazione affinché i menù del Comune di Aosta siano in sintonia con i menu del Comune di Gressan, di Charvensod, di Quart, di Sarre... questo è il contesto di quest'interpellanza.
Presidente - Assessore Marzi ne ha facoltà.
Marzi (SA) - La prima domanda: "Se in caso di proroga del contratto d'appalto pervenisse un'ulteriore richiesta di modifica dei menu somministrati nelle refezioni delle scuole della città di Aosta da parte dell'Amministrazione comunale, la USL e i nutrizionisti competenti potranno accettare un'ulteriore modifica della filosofia a suo tempo intrapresa dal Comune di Aosta per garantire i pasti ai bambini nelle scuole, in sintonia con quanto proposto dalle Unités des Communes della regione?
Confermiamo naturalmente, come da lei richiamato, l'attenzione dell'Assessorato per la promozione di sani e corretti stili di vita, quindi l'impegno a stimolare e a favorire abitudini alimentari corrette ai fini della riduzione di fattori di rischio e della prevenzione di malattie croniche.
In tale accezione, con riferimento al servizio di ristorazione scolastica in capo ai Comuni, l'Assessorato ha incontrato, insieme all'Azienda USL, il Comune di Aosta per un confronto di approfondimento.
Dal proficuo incontro sono emerse, come da lei richiamato, l'attenzione e la sensibilità sull'argomento da parte del Comune, ma soprattutto la disponibilità da parte dell'Azienda USL nel valutare con attenzione le eventuali proposte di modifica alle tabelle dei menu.
Al fine di garantire sempre la giusta qualità nella ristorazione, già nello scorso mese di novembre abbiamo chiesto ai competenti servizi dell'Azienda USL di potenziare le attività di controllo e verifica sui servizi di refezione collettiva scolastica; tema anche questo trattato in aula grazie a un confronto consiliare.
Rispondendo quindi specificatamente al primo quesito, nel caso di richiesta di modifica dei menu somministrati nelle refezioni delle scuole della città di Aosta da parte dell'Amministrazione comunale, l'Azienda USL e i nutrizionisti competenti, valuteranno la proposta nell'ambito dei principi e nel rispetto delle linee guida nazionali relative naturalmente alla ristorazione scolastica.
In tale ambito anche il personale docente, o che presta assistenza al servizio di ristorazione scolastica, deve sempre essere coinvolto nello sviluppo di corrette abitudini alimentari dei bambini e delle rispettive famiglie - come tra l'altro da lei richiamato - in particolare nella proposta di menu innovativa negli interventi di formazione e di aggiornamento per tutti i soggetti coinvolti nella ristorazione scolastica.
Naturalmente, oltre a tutti quanti i soggetti coinvolti, a mio modesto avviso il confronto con le famiglie è una delle vie principali da adire.
L'attività del servizio d'igiene degli alimenti e della nutrizione dell'Azienda USL, in tema di ristorazione collettiva scolastica, si esplica attraverso:
1) la sorveglianza delle caratteristiche igienico-nutrizionali dei pasti;
2) l'attività di vigilanza e controllo;
3) l'educazione alimentare.
Ricordiamo infatti che l'obiettivo globale della ristorazione collettiva scolastica è di fornire un pasto appropriato che sappia coniugare tutte queste caratteristiche: salute, benessere e appagamento sensoriale in un adeguato contesto di qualità.
Per il raggiungimento di quest'obiettivo, è determinante la collaborazione ottimale tra tutti i soggetti interessati, quindi l'ente committente, nel caso specifico il Comune di Aosta, il gestore del servizio di ristorazione, la USL, l'utenza, non solo i bambini ma anche i genitori e le istituzioni scolastiche, a partire dai dirigenti fino ad arrivare al personale non docente passando per i docenti stessi.
In particolare, al Comune, in qualità di responsabile del servizio, compete la scelta della tipologia del servizio che intende offrire, l'elaborazione del capitolato per la tipologia di gestione prevista, il controllo complessivo del servizio, la sorveglianza sul buon andamento del servizio, il rispetto delle porzioni e la buona organizzazione e conduzione del servizio stesso, il grado di accettazione del pasto e la valutazione di eventuali anomalie relative al consumo dei menù proposti.
Riferiamo inoltre che l'Amministrazione comunale ci ha informato di aver predisposto, nello scorso mese di gennaio, il sondaggio nella "Mensa che vorrei", i cui risultati sono stati esposti in sede di Consiglio comunale.
I risultati, come tra l'altro da lei evidenziato, non sono stati giudicati positivi, ma comunque hanno dato la possibilità all'Amministrazione comunale di avviare un percorso più preciso in ordine alla mensa scolastica e ad aspetti relativi all'appalto.
Le risultanze del questionario, il confronto continuo con i dirigenti delle istituzioni e con la USL hanno orientato la Giunta comunale ad approvare lo scorso 3 marzo nuove linee guida propedeutiche ad un nuovo appalto.
La delibera comunale indica che il futuro appalto possa essere allineato con l'inizio dell'anno scolastico, prevedendo un nuovo menu che certamente, orientato all'educazione alimentare, vada incontro alle esigenze delle famiglie e dei minori.
Venendo alla seconda domanda, "Se intende promuovere un confronto in ambito CPEL per garantire pasti nutrienti, appetitosi e qualitativamente validi, oltre al miglioramento dei servizi di assistenza e trasporto", il Comune di Aosta ha informato di aver avuto rapporti con il CELVA nel corso della redazione delle linee guida per la valutazione del progetto "Io mangio valdostano" e delle relative nuove modifiche.
Condividiamo, come detto, che la complessità del tema richiede un adeguato coinvolgimento di tutti gli attori interessati, ognuno secondo il proprio ruolo.
Siamo consapevoli inoltre e riteniamo di dover potenziare, in collaborazione con tutti gli attori coinvolti, il confronto per il pieno recepimento dei principi, della modalità e dei metodi dell'organizzazione e controllo della filiera alimentare, disciplinati, tra l'altro, dalle normative nazionali ed europee.
Come noto, il CELVA coordina un tavolo di lavoro specifico dedicato all'argomento e riteniamo che tale tavolo sia la sede più appropriata per un confronto e un approfondimento sul tema.
Riteniamo inoltre che sia corretto salvaguardare l'autonomia gestionale dei Comuni e delle Unités des Communes e naturalmente anche delle istituzioni scolastiche, ma questo lo ha definito a sua volta.
In tal senso, in presenza di menù differenziati, condividiamo le azioni volte a rinforzare i legami con il territorio - come da lei richiamato - e la promozione del principio del km 0.
Per questo rinnoviamo la nostra disponibilità al dialogo con tutte le parti, anche prendendo spunto da iniziative come quelle che lei ci rappresenta.
È sempre la strada giusta quella che porta la politica ad ascoltare e a confrontarsi con la propria comunità prima di applicare una qualsiasi forma di cambiamento.
Presidente - Per la replica, consigliere Baccega.
Baccega (FI) - Assessore, io accolgo la sua risposta come una risposta collaborativa ed effettivamente di buoni propositi.
Quello che voglio dire e voglio sottolineare è che questa manfrina è da un anno e mezzo che va avanti, le proteste è da un anno e mezzo che vanno avanti, questi bambini non hanno mangiato, molti si sono ritirati dalle mense scolastiche proprio perché arrivavano a casa denutriti e affamati.
Ora siamo arrivati a un punto dove finalmente c'è un sondaggio che dà dei risultati drammatici, il gradimento è quasi nullo rispetto al servizio che viene offerto, quindi, da questo punto di vista, chiediamo alla USL che ci sia un indirizzo chiaro, lo stesso indirizzo che usano per altri Comuni.
Se la nuova gara d'appalto... e lei me lo insegna, una gara d'appalto viene impostata da chi? Dagli uffici, dai dirigenti ed è la politica che dà gli indirizzi per effettuare una gara d'appalto, se la filosofia è la stessa, ovvero che bisogna mangiare i piatti etnici, che bisogna mangiare la zuppa di ceci, che bisogna mangiare tutta una serie di cose che sono normalmente rifiutate e finiscono nella monnezza, è chiaro che le cose non funzioneranno!
Molta attenzione quindi a questa gara d'appalto, perché è lì che si gioca il percorso futuro.
Comunque, come ho detto, anche i chilometri zero, va bene i chilometri zero, ma i trasporti sono importanti, se il cibo per i bambini deve fare un percorso che è superiore ai 5-10 chilometri, diventa difficile fornire dei piatti di qualità.
La gara d'appalto della USL prevedeva una distanza minima credo di 5 o 10 chilometri, forse 5 chilometri, e aveva un senso, perché in 5 chilometri si riesce a portare negli Ospedali, piuttosto che nelle strutture, del cibo che rimane caldo, che ha una sua efficacia, che ha un suo gradimento rispetto ai fruitori.
Torno a dire che noi di Forza Italia siamo molto preoccupati, siamo dalla parte dei genitori, siamo dalla parte delle famiglie, siamo dalla parte dei nonni, perché i nonni hanno un ruolo importante nel contesto della gestione dei bambini e, come ho detto poco fa nel mio intervento, noi, nel prossimo programma di Governo che presenteremo, parleremo di tornare alla cucina interna nei plessi delle strutture o degli istituti scolastici laddove è possibile.
Faremo un'attenta valutazione dei costi ma sono certo che il gioco vale la candela.