Oggetto del Consiglio n. 3500 del 3 aprile 2024 - Resoconto
OGGETTO N. 3500/XVI - Interpellanza: "Procedure applicate da parte di ARER ai piani di rientro di inquilini morosi assegnatari di alloggi".
Bertin (Presidente) - Punto n. 41. Consigliere Manfrin, ha facoltà di intervenire.
Manfrin (LEGA VDA) - Quest'interpellanza si origina da diversi casi - si è lambito il tema questa mattina - rispetto appunto alla questione della morosità e della mobilità a questo punto quasi coatta che viene applicata rispetto agli assegnatari di alloggi di edilizia residenziale pubblica.
Secondo me, tanto per inquadrare il tema, bisogna ricordare anche come funziona la nostra legge regionale per l'assegnazione degli alloggi. Viene verificato che la persona corrisponda al bando, quindi si deve avere un Isee inferiore agli 8.500 euro annui, dopodiché, una volta che viene assegnato l'alloggio... e l'alloggio deve soddisfare dei criteri, tra cui la nozione di alloggio adeguato sulle metrature e la composizione dell'alloggio, quindi siete in quattro, madre, padre e due figli? Per quattro persone (adesso a memoria, non mi ricordo, ma dovrebbe essere circa 70-80 metri quadri, più o meno), vi spetta un alloggio di 70-80 metri quadri.
Da quel momento in poi, quando tu hai l'assegnazione, se il giorno dopo vinci al Superenalotto un miliardo di euro, la casa popolare ti rimane, non decadi. Tu puoi aver vinto un miliardo di euro al Superenalotto e la casa popolare tu la mantieni vita natural durante.
Stessa cosa vale per la metratura, quindi tu hai un alloggio per quattro persone, i tuoi figli diventano grandi ed escono fuori, rimani in due in un alloggio di 70-80 metri quadri; il tuo alloggio rimane, non c'è nessuna disposizione che automaticamente ti dica che al variare del reddito esci fuori dagli alloggi di edilizia residenziale pubblica, oppure se la composizione del tuo nucleo familiare cambia, automaticamente devi prendere un alloggio diverso.
Così è come agisce la nostra legge regionale e queste sono le disposizioni.
Se mi chiedete se sia il caso di rideterminarle, io vi rispondo di sì. Sì, secondo me una persona che ha un reddito notevole, il quale si può permettere l'affitto sul mercato privato, sì, questa persona dovrebbe andarsi a cercare un affitto sul mercato privato e magari dare le case a chi invece non ha sufficienti soldi per averne una sul mercato privato, potersene permettere una.
Allo stesso modo, se mi chiedete se si debba rideterminare la metratura di un alloggio quando cambia la composizione del nucleo familiare, io vi rispondo assolutamente di sì. Ma tutto questo non è scritto nella nostra legge regionale, questo non è disposto.
Cosa dice per esempio sul cambio alloggio la nostra legge regionale? L'ho riassunto nell'interpellanza: sostanzialmente, per cambiare l'alloggio devi essere assegnatario di casa da almeno tre anni, non devi avere debiti con l'ARER, perché altrimenti un cambio alloggio non è consentito, puoi iscriverti ad un bando di cambio alloggio. Quindi, ci sono una serie di inquilini che cercano case, tu ti iscrivi a questo bando e se poi sei collocato in una fascia utile ottieni un cambio alloggio, se l'alloggio ti va bene. Oppure fai una mobilità volontaria, quindi te lo scambi con un altro inquilino: "A me piace il tuo alloggio, a te piace il mio e quindi ce lo scambiamo in autonomia".
Al di fuori di queste procedure, non è previsto che ci si scambi l'alloggio, e che cosa è successo? È successo che arriva più di una segnalazione e più di un inquilino che mi dicono: "Ma io ho una morosità", che peraltro è incolpevole, perché è dettata, come abbiamo visto più volte all'interno di quest'Aula, da una carenza di reddito che purtroppo io ho, perché, per esempio, sono una persona con disabilità, percepisco un accompagnamento di 380 euro al mese, nella bolletta che mi avete mandato l'affitto è di 20 euro, le spese sono di 400 euro, e quindi io non riesco a pagare. Accumulo questa cosa qui e l'ARER cosa fa? Ti dice: "Bene, adesso tu, oltre a sottoscrivere un piano di rientro", che a volte arriva a delle cifre imbarazzanti, "cambia anche l'alloggio, ti prendo e ti metto in un bel tugurio che fa schifo o che era chiuso o che è inutilizzato o che il precedente inquilino ha demolito o che non si adatta alle tue caratteristiche perché hai una disabilità, perché i tuoi mobili non c'entrano nel nuovo alloggio, prendi tutti i tuoi quattro stracci e te ne vai da un'altra parte perché è così".
Quando vai a vedere dove è prevista questa cosa, non c'è da nessuna parte, non c'è nella parte della morosità, non c'è dalla parte di niente. Abbiamo cercato e non c'è, non c'è un cambio che si possa fare su questa cosa.
Vi dirò di più, quello che abbiamo verificato chiamando l'ARER: l'ho chiamata in diretta e gli ho detto: "Scusate, fatemi capire, ma dove è disciplinata questa cosa che voi fate firmare un foglio del piano di rientro subordinandolo alla disponibilità di un cambio alloggio?". "Da nessuna parte, abbiamo deciso di fare così".
Ho detto: "Ma come è possibile che voi decidiate di fare così? "Lo facciamo con tutti". Va bene, ma se non è disciplinato da nessuna parte, lo posso applicare per le persone che non conosco e mi sono antipatiche, potenzialmente per uno che mi sta simpatico potrei anche non farlo, dicendo: "No, facciamo che tu non sottoscrivi questo piano, facciamo che tu non metti quest'obbligo, tu mi paghi semplicemente un piano di rientro, basta, finito".
È evidente che - e se n'è parlato già stamani mattina - il problema è grave, si obbligano persone che hanno vissuto per 20-30-40 anni in un alloggio, che avrebbero peraltro anche i soldi, magari hanno vissuto delle difficoltà personali, non gli è stata concessa la morosità incolpevole perché sappiamo che quella purtroppo si fa fatica ad ottenerla, riescono però a trovare i soldi per pagare un piano di rientro, ma li si obbliga comunque a fare un cambio alloggio obbligatorio.
"Se vuoi pagare il tuo debito e rimanere a vivere lì, tu mi devi pagare 'x' spese", senza considerare che per fare un cambio alloggio, per fare un trasloco, servono altri soldi; per andare in un alloggio diverso da quello che si ha, dove i mobili non tuoi non ci entrano, devo spendere altri soldi. Per far imbiancare l'alloggio vecchio, servono altri soldi, e questa è una visione che obiettivamente noi contestiamo, è una visione antisociale.
Peraltro, fosse previsto dalle norme, cioè fosse previsto nella legge 3/2013 che tu, se ti cambia il reddito, se ti cambia il nucleo, se devi fare un piano di rientro, devi cambiare alloggio, allora è un conto, ma così, intuitu personae o mentula canis che dir si voglia, obiettivamente no, non va bene.
Con quest'interpellanza chiediamo, Assessore, se tale pratica sia stata autorizzata o codificata in qualche maniera, o se sia una prassi consolidata da ARER; se sia intenzione consentire a chi sottoscrive un piano di rientro, di mantenere la propria abitazione senza dover essere obbligato ad accettare un alloggio in sostituzione.
Presidente - Risponde l'assessore Marzi.
Marzi (SA) - Il documento che regola la concessione di una rateizzazione è il regolamento per la gestione della morosità.
Il regolamento è stato adottato dal CdA (Consiglio di Amministrazione) di ARER, in piena autonomia, il 22 giugno 2017 ed è stato successivamente modificato dallo stesso il 14 dicembre 2018 e, più recentemente, lo scorso 13 marzo 2024.
Il regolamento chiarisce che l'impegno di accettare un eventuale scambio alloggio, qualora proposto, è esclusivamente finalizzato ad affittare un alloggio di dimensioni più contenute di quello attualmente occupato.
Si tratta di un'opzione volta a favorire l'inquilino in quanto un alloggio più piccolo comporta minori spese da sostenere; conseguentemente alle minori spese, si rendono più sostenibili i pagamenti e si riduce il rischio di incorrere nuovamente in situazioni di morosità.
In quest'ottica di riduzione delle spese, oltre al cambio alloggio, ARER può proporre il rilascio dei box che non rivestono carattere di bisogno primario, eliminando quindi le relative spese di affitto.
Tali procedure sono frutto dell'analisi delle casistiche valutate all'interno della Commissione per le politiche abitative, ai sensi della 3, proprio nell'interesse di supportare i nuclei in difficoltà.
Si possono infatti verificare casi in cui alcuni nuclei, a fronte della riduzione del numero originario di componenti, continuino ad occupare alloggi di grande dimensione, quindi con difficoltà via via crescente a sostenerne i costi.
Come detto, in tali casi occupare alloggi di dimensione più contenute comporterebbe quindi minori spese e quindi anche una maggiore gestibilità della propria quotidianità.
È bene precisare che non vi sono morosi incolpevoli che debbano sottoscrivere rateizzazioni: attraverso il contributo concesso per la morosità incolpevole: gli stessi, infatti, possono utilizzare il contributo ricevuto per la morosità incolpevole per estinguere i debiti.
Il contributo per la morosità incolpevole consente quindi al nucleo di ripagare il debito accumulato e, nel contempo, di poter accedere all'istituto della mobilità.
Chiaramente chi sottoscrive un piano di rientro può mantenere la propria abitazione senza essere obbligato ad accettare un alloggio in sostituzione, nel caso in cui l'alloggio assegnato sia adeguato al nucleo.
Come già abbiamo avuto modo di dire anche al collega Baccega nella mattinata, noi comprendiamo, ma prendiamo solo atto di queste nuove prassi rispetto all'ultima variazione del regolamento.
Rispetto a quanto da lei citato anche sull'iniziativa, il fatto che nel corso di questi ultimi anni, anche rispetto al tema della morosità incolpevole, si sia arrivati anche a rendere quasi affitti da mercato gli affitti di persone che, nel frattempo, per fortuna si sono socialmente ed economicamente emancipate, è un tema che abbiamo più volte rappresentato in quest'Aula e sul quale siamo non soltanto d'accordo ma addirittura siamo diventati promotori nel corso di questi anni.
Presidente - Per la replica, consigliere Manfrin.
Manfrin (LEGA VDA) - Assessore, parto da questa sua ultima affermazione: lei forse equivoca o forse è troppo intelligente per far finta di non comprendere che il meccanismo che lei dice, cioè di far pagare di più chi ha un Isee più alto, è completamente sbagliato, perché siamo comunque al di fuori dei prezzi di mercato.
Io spero che a lei facciano vedere i dati e prima o poi li faranno vedere anche e me, ma l'ultima volta che ho verificato, c'era una persona che aveva un Isee da 150 mila euro che aveva la casa popolare, e questa persona continua a rimanere lì; quindi non è che gli facciano un affitto di 4 mila euro al mese.
Vuol dire che il sistema che voi avete messo in piedi e che lei ha citato adesso non espelle le persone dagli alloggi di edilizia residenziale pubblica, perché se una persona sceglie di rimanere con un Isee di 150 mila euro, evidentemente è perché gli conviene.
Quindi il sistema non va in quella direzione, il sistema è solo nominalmente in quella direzione. Il sistema che fa in modo che persone che hanno un Isee di 150 mila euro non abbiano più la casa popolare e la lascino a chi non ce l'ha così alto è un sistema dove, esattamente come funziona nelle altre regioni, si dice: se il tuo Isee supera questa soglia per più di due anni, tu prendi, vai fuori dalla casa e la lasci a qualcuno che ha bisogno.
Questo è il sistema che funziona e che viene utilizzato in tutte le Regioni d'Italia, tranne che in Valle d'Aosta. In Valle d'Aosta abbiamo l'assegnazione vita natural durante, anche per chi ha 150 mila euro di Isee.
Detto questo, Assessore, prendo atto, ma lo avevo notato curiosamente, perché - caso strano - lei lo sa quando è avvenuta la mia telefonata ad ARER per chiedere sulla base di che cosa loro prendevano queste decisioni di far sottoscrivere obbligatoriamente un cambio alloggio alle persone che erano nella condizione di morosità? Il 10 di marzo, il 13 viene cambiato il regolamento e quindi io ho colto lo spunto che lei ha detto, cioè che questa è stata una decisione autonoma di ARER e ARER si è resa conto di aver commesso un errore.
Stava facendo fare obbligatoriamente qualcosa a qualcuno senza averne l'autorizzazione, noi andremo a recuperare però tutte le richieste che ARER ha fatto prima ancora che approvasse questo regolamento.
Benissimo, ma infatti la responsabilità è esclusivamente di ARER, che in questi anni ha pensato bene di gestire le case popolari come se fossero di sua proprietà e come se fosse, diciamo, una persona che fa impresa e non qualcuno che si occupa di sociale e che deve intervenire per cercare di alleviare le difficoltà delle persone e non di aggravarle vessandole.
Questa è una questione chiara, ma prima o poi i nodi verranno al pettine. Fra 110% e quant'altro finalmente, prima o poi, le responsabilità qualcuno se le dovrà prendere.
Detto questo, però, il problema rimane: se io assegnatario ho i soldi per pagare un piano di rientro, per quale motivo devo cambiare casa ed aggravare le mie spese con un trasloco, con l'acquisto di nuovi mobili e con tutte le operazioni che devo fare, magari anche per adattare la casa alle mie condizioni? Per quale motivo? Sulla base di che cosa è stato approvato questo regolamento?
Questa è una cosa scandalosa, è una vessazione obiettivamente inaccettabile, che viene posta nei confronti di persone che sono in difficoltà, non quelli che hanno 150 mila euro di Isee, perché chi si trova a dover pagare un piano di rientro è perché non ha i soldi per pagarsi un affitto, perché altrimenti non sarebbe arrivato ad avere una morosità.
Obiettivamente, quindi, ci troviamo in una situazione scandalosa, vergognosa, che mette davvero le persone in mezzo ad una strada.
Io glielo dico, io non voglio pronunciare la parola che purtroppo abbiamo dovuto pronunciare qua in qualche occasione, ma ci sono persone che hanno nominato dei ponti e altre soluzioni per terminare la questione, perché si trovano davvero ad essere messe con le spalle al muro e vedersi la vita distrutta per le scelte che vengono fatte. Io spero davvero che qualcuno non si trovi poi sulla coscienza non soltanto i conti da pagare del 110% ma anche altro.
Noi ovviamente questo lo contestiamo, prendo atto del fatto che non è stata una scelta della Giunta, adesso faremo una bella richiesta di accesso agli atti e vedremo sulla base di che cosa l'ARER ha obbligato le persone ad uscire di casa e prendere degli alloggi distrutti completamente, obbligando le persone ad indebitarsi ancora di più.
Presidente - Con questo punto all'ordine del giorno si interrompono i lavori di oggi. Il Consiglio riprenderà domani alle ore 09:00.
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La seduta termina alle ore 19:55.