Resoconto integrale del dibattito dell'aula. I documenti allegati sono reperibili nel link "iter atto".

Oggetto del Consiglio n. 3493 del 3 aprile 2024 - Resoconto

OGGETTO N. 3493/XVI - Interpellanza: "Intendimenti per la gestione del lupo sul territorio regionale".

Bertin (Presidente) - Punto n. 34. Consigliere Planaz, ha facoltà di intervenire.

Planaz (RV) - Era da un po' che il nostro gruppo non portava più all'attenzione di quest'Aula la problematica, il controllo e la gestione del lupo nella nostra regione.

Penso che sia noto oramai a tutti, e penso che ognuno di noi, almeno per quanto riguarda il sottoscritto, riceva quasi quotidianamente delle segnalazioni di predazioni di lupi che banchettano nei piazzali pubblici, che passeggiano vicino a centri abitati. C'è anche stata, poco tempo fa, una segnalazione di un gruppo di abitanti che erano preoccupati per i continui avvistamenti attorno ai centri abitati di un paio di lupi. Però da parte dell'Amministrazione non vediamo mai nessuna preoccupazione e se non altro mai nessuna risposta, almeno per quanto ci riguarda.

Da una parte vediamo chi continua a denunciare gli avvistamenti e la preoccupazione di chi abita nelle zone magari più marginali: non tanto in questo periodo, ma fra un po' di giorni ci toccherà assistere, quando di nuovo gli animali usciranno per andare nei pascoli, a continue predazioni e a continui dinieghi da parte dell'Amministrazione e da chi fa i controlli su questi attacchi o sul controllo di questi predatori, come se nulla fosse.

Ormai si è arrivati a negare l'evidenza in qualunque momento, tutto quello che si può negare a fronte di un avvistamento; si fa tutto il possibile per sdrammatizzare questa problematica che è alquanto drammatica, perché continua con l'aumento spropositato di questi animali.

Ormai lo sanno tutti, non si può più neanche andare a dimostrare con qualsiasi dimostrazione tecnico-scientifica, come vengono definiti, il numero di questi animali. Però anche quello che è avvenuto nell'Aula poco tempo fa, a seguito di attività ispettiva da parte dei nostri colleghi: si continua a confermare che ci sono solo 50-60 esemplari di lupi nel nostro territorio, ma allora c'è qualcosa che non va nel nostro territorio, o dal punto di vista dei controlli, o dal punto di vista dei censimenti, che non va a rilevare il numero esatto di questi animali.

Andiamo poi a vedere quello che accade a livello nazionale: sono andato un po' indietro nel tempo e forse uno dei primi censimenti che sono stati svolti dal WWF nel 2016 contava nel territorio italiano una cifra come 2.200 esemplari di lupo: 300 - così era dichiarato su quello studio - erano presenti sulle Alpi, il rimanente sull'intero territorio nazionale. Andiamo poi a vedere i dati ISPRA del 2020-2021, cinque anni dopo quel censimento: è stato svolto un altro censimento e qui si dimostra già la non volontà di non andare a capire il numero reale di questi animali; dopo quattro anni il numero di animali dal 2016 al 2020 è aumentato del 60% a livello nazionale, dati ISPRA.

Oggi, l'ultimo dato che noi abbiamo è riferito al 2020: anche per quanto riguarda la nostra regione, ma anche per tutto il territorio nazionale, se l'aumento è stato del 60% dal 2016 al 2020, possiamo anche immaginare - visto che non è stato fatto nulla per contenere la specie - che il numero sia aumentato di nuovo di un altro 50-60% e se andiamo a vedere i numeri effettivi, potrebbe anche essere il doppio di quello che era effettivamente calcolato nel 2020 e 2021 dai dati ISPRA, che poi sono stati pubblicati - vado a memoria - mi sembra nel 2022. Già qui si fa di nuovo notare, come ho detto prima, che si fa di tutto per non calcolare il numero reale di esemplari di questa specie, cosa che non avviene per tutte le altre specie e meno nocive del lupo.

In quest'interpellanza infatti chiediamo al Governo regionale quali siano gli intendimenti per la gestione del lupo sul territorio regionale, a fronte di tutto quello che ho elencato prima, quali siano le azioni che intendono intraprendere per allontanare i lupi dalle zone abitate - e questo penso che sia un atto dovuto per tutta la popolazione valdostana - e quali strategie saranno intraprese per proteggere i capi di bestiame, perché, come ho anticipato prima, a breve comincerà di nuovo il pascolo estivo, gli animali verranno trasportati nelle aree montane e sicuramente si continuerà a vedere continuamente degli attacchi di lupi o di qualcosa di simile. E 20 anni fa, Assessore, casi simili non se ne vedevano, adesso da quando c'è il lupo nella nostra regione continuiamo ad assistere periodicamente a tutta una serie di avvenimenti che prima erano neanche immaginabili, e senza fino ad oggi fare nulla.

Io penso che, al di là delle misure che abbiamo messo in atto noi come Amministrazione, dei documenti che abbiamo potuto produrre per far sì di contenere questa specie, e anche di tutti gli altri documenti che ci sono a disposizione, sia a livello europeo che anche a livello nazionale, oggi noi non abbiamo fatto nulla per attivare gli strumenti necessari per far sì di contenere questa specie.

Aspetto la sua risposta per capire se c'è un'evoluzione al riguardo di questa problematica per capire cosa si potrebbe fare.

Presidente - Risponde l'assessore Carrel.

Carrel (PA) - Com'è noto, l'ISPRA nel 2019 è stato incaricato dal Ministero dell'ambiente di avviare un programma di monitoraggio della specie lupo a livello nazionale, che è stato effettuato tra l'autunno del 2020 e la primavera del 2021, evidenziando che la popolazione del predatore è cresciuta sia sulle Alpi, sia nella zona appenninica.

Coscienti delle notevoli criticità legate alla presenza del lupo, gli uffici del nostro Assessorato stanno lavorando ad una nuova legge sui danni da fauna selvatica e relative misure di prevenzione per dare maggior sostegno agli agricoltori, auspicando che si concretizzi l'iter proposto anche dalla Commissione Europea per il declassamento dello status del lupo da specie strettamente protetta a protetta, su cui abbiamo avuto modo di confrontarci in quest'Aula per più volte.

Per quanto riguarda la protezione dei capi di bestiame nel corso della prossima stagione estiva, l'Amministrazione ha incentivato ulteriormente l'utilizzo dei sistemi di prevenzione che gli allevatori possono ottenere grazie ai contributi previsti dalla legge regionale 17/2010 e dalla delibera di Giunta regionale 1407/2021.

A tal proposito, si ricorda che dal 2019 al 2023 l'Amministrazione regionale ha finanziato 224 domande e si precisa che, per quanto riguarda le domande di contributo per il 2024, i cui termini di presentazione sono scaduti il 2 aprile, ne sono pervenute un numero pari a 47.

Si può affermare che l'utilizzo corretto e regolare di sistemi di prevenzione anche combinati, quali recinzioni elettrificate, dissuasori acustici, luminosi e cani da guardiania, si è dimostrato efficace sia in alpeggio sia nelle aziende di Fondovalle.

Per quanto riguarda le azioni da intraprendere per allontanare i lupi dalle zone abitate, si evidenzia che, laddove si verifichi la presenza di lupi con comportamenti anomali all'interno di villaggi, oppure si riscontrino episodi di predazione che rivelino l'inefficacia delle misure di prevenzione, si provvederà ad inviare a ISPRA la relazione sulla situazione in esame, al fine di ottenere il relativo parere necessario alla messa in atto di azioni mirate.

Presidente - Per la replica, consigliere Planaz.

Planaz (RV) - Non mi sembra di aver chiesto degli intendimenti del Governo al riguardo del risarcimento danni o misure di prevenzione, che sono a dir poco inefficaci. Non parlo della nostra regione, ma mi sono documentato su quello che accade anche un po' intorno a noi; non parlo di Regione Autonoma perché noi avremmo o dovremmo avere qualche possibilità in più di intervenire sugli atti, ma parlo di una Regione vicino alla nostra, che ha recepito il regime di deroga previsto dall'articolo 16 della direttiva 92/43, documento che si trova anche in molti documenti legislativi della nostra Regione. L'articolo 2 dice - e voglio leggerlo perché è stata fatta una legge con tre semplici articoli in una Regione vicino alla nostra - "Al recepimento del regime di deroga previsto dall'articolo 16, la direttiva 92/43 CEE", e penso che la conosca, "del Consiglio del 21 maggio '92 relativa alla conservazione dell'habitat naturale, semi-naturale della flora e della fauna selvatica, come attuato dall'articolo 11 del decreto Presidente della Repubblica n. 357 del 1997, è apportata modifica secondo i seguenti criteri di indirizzi: è inserita la autorizzazione per le finalità di cui alla lettera a) e c) del comma 1 dell'articolo 11 del DPR n. 357 del 1997, del regime di deroga per il controllo della specie Canis lupus, con prelievo, cattura ed eventuale uccisione, a fronte degli esiti della valutazione morfologica o genetica ".

Questo è quello che è stato fatto in Piemonte il 18 marzo, dove, con questo documento, si ha la possibilità di intervenire nei casi che sono tutti elencati, poi le lascio il documento dopo... Sì, lo so che non le interessa, a lei non interessa mai perché non è toccato, lei è quello che non ha bisogno, lo capisco, però c'è la possibilità di intervenire.

Invece lei continua a dire delle direttive europee e tutte le sue invenzioni che si inventa ogni giorno, comunque qui c'è un documento dove c'è la possibilità di intervenire. La direttiva Habitat è quella che anche fa da madre a tutte le nostre direttive sul controllo della fauna selvatica, e l'Assessore competente dovrebbe saperlo, ha la possibilità di intervenire in casi di precauzione o di interventi in cui gli animali possono arrecare problemi di pubblica sicurezza o continui attacchi.

Lei non vuole ascoltare, perché il suo obiettivo non è quello di attivare le modalità di controllo su questa specie. Continui così, però voglio che tutti siano al corrente di quello che lei non vuole fare.