Oggetto del Consiglio n. 3486 del 3 aprile 2024 - Resoconto
OGGETTO N. 3486/XVI - Interpellanza: "Azioni per contrastare eventuali disagi futuri a seguito della privatizzazione del gruppo Poste Italiane SpA".
Bertin (Presidente) - Punto n. 27. Consigliera Erika Guichardaz, ha facoltà di intervenire.
Guichardaz E. (PCP) - Il Governo Meloni ha annunciato la volontà di avviare un programma di parziale privatizzazione del gruppo di Poste Italiane SpA, operazione collegata anche al nuovo piano di impresa.
Considerato che attualmente l'assetto societario di Poste Italiane prevede comunque il 65% di proprietà in mano pubblica, ed evidenziato - questo sia di interesse di tutti - il ruolo svolto da Poste Italiane soprattutto in territori come il nostro, dove è importante poter consentire l'accesso universale a servizi che proprio Poste Italiane concede, ricordato poi che in Valle d'Aosta è presente con due centri di recapito, uno a Saint-Christophe e uno a Saint-Vincent, con settantuno uffici postali e sono impiegate 250 persone, segnalata poi la forte preoccupazione da parte delle organizzazioni sindacali di categoria valdostane e dell'Associazione dei consumatori, considerata la capillarità dei servizi che non si limitano al ritiro della pensione, ma sappiamo essere altri - e anche a dimostrazione di questo c'è stato un grosso investimento ad esempio sul servizio Polis, che vede anche delle ingenti risorse anche spese sul nostro territorio proprio per rendere più accessibili determinati servizi -, chiediamo al Governo regionale le notizie in possesso dell'Amministrazione rispetto a questo processo di privatizzazione che sta mettendo in campo il Governo nazionale, come l'Amministrazione sta monitorando questo progetto e valutando le ripercussioni che potranno esserci sul nostro territorio e le azioni messe in atto o le intenzioni per scongiurare decisioni che potrebbero comunque mettere a rischio quel ruolo sociale di cui parlavo prima delle Poste e marginalizzare i territori sicuramente più disagiati.
Presidente - Risponde il Presidente della Regione.
Testolin (UV) - Sulla questione oggetto di quest'interpellanza, il Governo regionale non ha informazioni ulteriori rispetto a quelle riportate nell'interpellanza stessa e che, come voi, ha potuto acquisire solo dai mezzi di informazione.
Il Governo italiano ha approvato l'11 febbraio scorso il Dpcm che prevede le modalità per la vendita della partecipazione detenuta dal Ministero dell'economia e delle finanze in Poste Italiane SpA, che dovrebbe essere pari a circa il 29% del capitale sociale.
L'iniziativa sembra dunque configurarsi come un'operazione di cassa da parte del Governo italiano, non dissimile da analoghe operazioni eseguite dai Governi precedenti, per cercare di far fronte alla situazione del bilancio statale.
Dal punto di vista della Regione, allo stato delle cose diventa difficile individuare quali azioni si potrebbe mettere in atto; allo stato attuale, infatti, l'operazione di OPB (offerta pubblica di vendita) non ha ancora una data certa di esecuzione e comunque il suo realizzarsi non rappresenta di per sé un elemento per il quale poter valutare una qualsivoglia iniziativa da mettere eventualmente in atto da parte della nostra Regione.
Seppur l'operazione in questione desti più di una perplessità in merito sia all'opportunità di attuazione, sia sulla sua strategicità ed impatto finanziario complessivo a favore dei conti pubblici, le ipotetiche ricadute sui territori ipotizzati dall'interpellante non riguardano in effetti una mera composizione societaria di Poste Italiane, ma piuttosto lo sviluppo di eventuali nuovi piani strategici o politiche societarie di cui però, al momento, non vi è traccia né sentore.
Tali aspetti saranno quelli che effettivamente dovranno essere attenzionati anche da parte della nostra comunità, al netto di un possibile alleggerimento o meno della percentuale di proprietà detenuta dallo Stato dell'azienda.
Queste saranno quindi le situazioni che dovranno essere sinceramente attenzionate, soprattutto per un territorio come il nostro che - come si diceva - ha e trova una serie di servizi proprio in questo tipo di società.
La vostra interpellanza prende sicuramente il via da considerazioni che sono espresse principalmente dalle associazioni sindacali, che ci hanno anche contattato, e trova una prima risposta puntuale in quelle che sono state, ad onor del vero, le istanze presentate dal deputato Manes presso il relatore della norma che ha ripreso sostanzialmente, con la stessa tenacia, delle indicazioni.
Penso che quel tipo di iniziativa sia la più appropriata in questo momento, anche perché fa parte di un percorso normativo che coinvolge il Parlamento italiano; per quanto riguarda l'Amministrazione regionale, credo che le attenzioni vadano invece più puntualmente sui nuovi progetti operativi che dovranno essere esplicitati.
Una cosa che per certi versi ci dà un po' di chiarore in fondo al tunnel, se vogliamo, è la necessità comunque di allocare una parte, almeno il 30% di queste risorse, quindi il 30% del 29%, a degli operatori privati o ai dipendenti delle stesse Poste italiane, che potrebbero così acquisire un pacchetto azionario interessante e mitigare l'ingresso in società di grossi gruppi finanziari, che sono poi quelli che mirano al massimo della redditività.
Con questo sarebbe anche ipocrita pensare che anche con l'assetto azionario attuale non ci possano essere dei momenti di criticità per il nostro territorio, perché le politiche, soprattutto quelle in ambito finanziario e di servizio offerti da Poste italiane, probabilmente necessiteranno di una razionalizzazione che, gioco forza, dovrà interessare anche il nostro territorio, sul quale dobbiamo sicuramente farci trovare preparati per limitare se non altro i danni.
Presidente - Consigliera Erika Guichardaz, ne ha facoltà.
Guichardaz E. (PCP) - Sinceramente, Presidente, mi aspettavo una risposta un po' più energica da parte sua, nel senso che almeno un confronto con la dirigenza delle Poste in Valle d'Aosta e soprattutto magari una richiesta ad entrambi i Parlamentari valdostani. Perché noi parliamo del deputato Manes, ma abbiamo due Parlamentari a Roma: magari che entrambi i parlamentari valdostani facessero notare l'importanza del servizio delle Poste per una realtà come la nostra.
Dall'altra parte, io la invito a vedere quanto si sta muovendo in altre Regioni simili alla nostra, cioè con gravi carenze, anche dal punto di vista della popolazione con gravi disagi e via dicendo, quindi ci sono sia l'ANCI, sia i Sindaci, sia i Consigli regionali che si stanno muovendo per fare un po' di pressing sull'azienda, perché lei giustamente diceva: "Quello che è importante è il piano di impresa", ma il piano di impresa è strettamente collegato a questa privatizzazione.
Dobbiamo poi pensare, e credo che sia evidente soprattutto per chi abita in territori più disagiati, che, ad esempio, il servizio delle Poste si occupa anche di recapitare tutti quei pacchi che non vengono recapitati dalle grandi aziende di distribuzione perché non hanno nessuna convenienza, quindi sotto questo punto di vista a me è capitato diverse volte, quando sono nella valle del Lys, ad esempio, di vedere arrivare il portalettere a consegnare dei pacchi perché sicuramente altri servizi di distribuzione non hanno nessuna convenienza a portare pacchi o altro in quelle località.
Quello che le chiedo è di cercare di essere un po' più incisivo. Ho visto la relazione rispetto all'audizione del ministro Giorgetti, che comunque sotto questo punto di vista, adesso sta già prendendo un po' di tempo dicendo che questa possibile privatizzazione va inquadrata in un orizzonte che va più verso il 2026.
Secondo me, per la Valle d'Aosta sarebbe un danno enorme perdere un servizio di questo tipo. Teniamo poi conto che non molto tempo fa i Sindaci valdostani si sono recati a Roma - ed erano diversi da quel che ricordo -, proprio per quel servizio Polis che sta prendendo avvio anche in Valle d'Aosta e che sicuramente aiuta anche quelle che sono le realtà comunali dei territori, come dicevo, più disagiati.
Quello che le chiedo, quindi, è magari di incontrare entrambi i Parlamentari per porre all'attenzione, soprattutto di chi magari ha dei rapporti con il Governo, per far sì che ci sia un'attenzione particolare rispetto alla nostra Regione.
Dopodiché, magari incontrare la dirigenza delle Poste che, sempre più spesso, non è legata a persone del nostro territorio, ma persone che mi sembra arrivino dalla Sicilia, ad esempio, quindi molto probabilmente la realtà valdostana è poco conosciuta e forse sarebbe importante far loro conoscere che cosa vuol dire per la nostra Regione quel servizio.