Oggetto del Consiglio n. 3487 del 3 aprile 2024 - Resoconto
OGGETTO N. 3487/XVI - Interpellanza: "Notizie in merito all'offerta CVA 7 a prezzo fisso lanciata da CVA Energie".
Bertin (Presidente) - Punto n. 28. Consigliere Marquis ne ha facoltà.
Marquis (FI) - Torniamo a parlare di energia elettrica, in particolare dell'offerta CVA 7 a prezzo fisso, che è stata lanciata nel mese di settembre 2023 per la fornitura di energia elettrica all'utenza residenziale valdostana, a decorrere dal primo gennaio 2024.
A seguito del lancio di quest'offerta, sempre nel mese di settembre 2023, è stata diramata un'informativa all'utenza e ai clienti dove, sostanzialmente, venivano declinate le condizioni, evidenziando, in particolare, che il prezzo sarebbe stato fisso sino al 31/12/2030 e veniva definito in 0,1193 euro/kilowatt; dopodiché erano anche declinate tutte le altre condizioni.
Andando a verificare sul sito della società, dove si dà attenzione all'offerta che viene declinata con tutta una serie di documenti, c'è un documento che definisce le condizioni economiche dell'offerta e, stranamente, rispetto all'informativa che era stata mandata, parla di adeguamento del corrispettivo per l'acquisto dell'energia elettrica e degli altri corrispettivi per i servizi di vendita.
In particolare, in questo articolo viene riportato quanto segue: "I corrispettivi dovuti dal cliente per i servizi di vendita potranno essere modificati da CVA Energie mediante una comunicazione inviata in forma scritta con preavviso non inferiore a 3 mesi rispetto alla data di decorrenza della variazione. Tale termine decorerà dal ricevimento della suddetta comunicazione. In caso di mancata accettazione delle nuove condizioni economiche, il cliente potrà recedere dal contratto senza alcuna penalità né oneri aggiuntivi inviandone comunicazione a CVA Energia tramite raccomandata o PEC entro e non oltre un mese decorrente dal ricevimento della suddetta comunicazione. In caso di assenza di tale comunicazione, si intendono validi i corrispettivi stabiliti dalle presenti condizioni economiche.
Dalla lettura di quest'articolo, parrebbe quindi che non si tratta di un prezzo fisso, se c'è la possibilità unilaterale da parte della società, nel corso di questi sette anni, di poter variare le condizioni di mercato e di vendita.
Pertanto, alla luce di questa discrasia che abbiamo riscontrato tra quanto è stato evidenziato nella prima comunicazione e quanto invece è evidenziato sul sito, si chiede sostanzialmente quale di queste due indicazioni è quella valida e, se per caso fosse la prima valida, quella del prezzo fisso, allora se c'è intenzione di dare indicazione alla società di correggere l'offerta affinché possa a tutti gli effetti considerarsi a prezzo fisso.
Presidente - Risponde il Presidente della Regione.
Testolin (UV) - Grazie Presidente. Con riferimento all'interpellanza, CVA conferma che l'offerta in questione è a prezzo fisso per sette anni e che la stessa è stata pensata per tutelare la clientela valdostana dalla frenetica volatilità dei prezzi, tipica del mercato, garantendone un prezzo stabile.
CVA ribadisce poi che la convenienza o meno dell'offerta a prezzo fisso può essere valutata solo nel lungo periodo, così come analogamente accade per i mutui, e non può essere comparata con offerte a prezzi variabili in un lasso temporale breve e poco significativo, come i tre mesi da cui è in vigore l'offerta.
Inoltre CVA ricorda che l'offerta CVA 7 a prezzo fisso è stata definita, oltre che in un contesto di estrema volatilità dei prezzi dell'energia elettrica, in un periodo di incertezza normativa e regolatoria in merito alla definizione temporale del definitivo superamento del mercato tutelato per i clienti domestici e nella definizione delle condizioni economiche ad essi applicabili.
Nel secondo semestre del 2023, infatti, si parlava ancora di proroga del servizio di maggior tutela e non si conoscevano i prezzi che sarebbero stati offerti dagli operatori di mercato che avrebbero partecipato alle procedure concorsuali per l'assegnazione del servizio di tutela graduali.
Di conseguenza, al fine di sostenere efficacemente i clienti valdostani ad orientarsi in un contesto estremamente complesso e confuso, CVA ha voluto offrire alla propria clientela un prezzo fisso stabile per sette anni, assumendosi l'impegno, come già emerso in quest'Aula, di adeguare il corrispettivo laddove le condizioni messe a disposizione dal mercato si fossero rivelate più vantaggiose.
Per fare ciò, in coerenza con la normativa di settore, la società deve prevedere contrattualmente la possibilità di adeguare unilateralmente i corrispettivi dovuti dal cliente per i servizi di vendita.
Dette clausole tecniche sono presenti in tutte le strutture contrattuali di CVA Energie così come di qualunque altro operatore, che deve assumere sul mercato comportamenti coerenti, anche al fine della normativa sulla concorrenza e sul libero mercato.
In ogni caso, è normativamente previsto che, al verificarsi di avvenimenti straordinari ed imprevedibili, la società possa sempre risolvere i contratti di fornitura dei clienti, avvalendosi dell'istituto della risoluzione per eccessiva onerosità.
In tale seppur remota ipotesi, per quanto attiene il caso specifico dell'offerta CVA 7, la popolazione valdostana transiterebbe all'operatore nazionale di ultima istanza individuato mediante apposite procedure concorsuali, come può essere ad esempio Enel fino al 31 marzo del 2027 per i clienti domestici non vulnerabili.
Con la clausola di adeguamento del prezzo, CVA Energie ha voluto scongiurare tale rischio al verificarsi di avvenimenti che potrebbero giustificare una risoluzione per sopravvenuta eccessiva onerosità, garantendosi la possibilità di adeguare equamente le condizioni economiche del contratto in essere senza doverlo forzatamente risolvere, sempre riconoscendo alla clientela la possibilità di recedere unilateralmente dal contratto senza penale o oneri aggiuntivi; il tutto, nell'ottica di massima attenzione nei confronti della popolazione valdostana che, da sempre, caratterizza le scelte commerciali di CVA Energie.
Non so se dalla lettura sia emerso il motivo dell'interrogazione, che io condivido come concetto, perché è la stessa domanda che mi sono posto.
La tematica è molto particolare, molto tecnica ed è principalmente legata a normative che impongono questo tipo di clausole contrattuali all'interno delle prestazioni offerte alla clientela.
CVA ribadisce il concetto del prezzo fisso per i sette anni e, da quanto ha predisposto, dà un'apertura, nel momento in cui si dovessero verificare delle condizioni che potrebbero abbassare questa soglia alla luce di questa clausola, che sarebbe comunque presente e bisogna indicare in sostanza in funzione del fatto che se i costi dovessero salire, la legge - di suo - prevede la possibilità di uscire contrattualmente dai rapporti con il cliente in funzione appunto di una clausola che tutela le aziende che andrebbero a spendere troppo rispetto a quella che è l'offerta concessa.
Presidente - Consigliere Marquis, ha facoltà di replica.
Marquis (FI) - Evidentemente era come pensavo, nel senso che la società si è riservata la facoltà di poter recedere qualora il prezzo dell'energia subisse dei forti incrementi.
Questo, tradotto, significa che il prezzo dell'energia rimane fisso quando il prezzo scende; quindi, quando va a scapito dei valdostani e a discapito dell'utenza.
Quanto alla clausola, sono andato a fare delle verifiche su tutte le altre società che offrono il prezzo fisso e le assicuro che le ho lette con attenzione e non c'è la clausola rescissoria, perché le altre società hanno tutte fatto dei contratti che prevedono il prezzo fisso per un anno, proprio per senso di responsabilità e per non prendere in giro i clienti, perché non si possono bloccare dei prezzi per sette anni in un mercato che subisce delle forti oscillazioni.
Se domani mattina scoppiasse sciaguratamente una guerra e il prezzo dell'energia di mercato dovesse raddoppiarsi, CVA manderebbe la raccomandata a tutti i valdostani perché sono cambiate le condizioni di mercato.
Il prezzo fisso quindi per sette anni, sostanzialmente, diciamocela tutta, non esiste.
Invece, un ragionamento che mi preme fare anche a seguito delle sue considerazioni, Presidente, quelle del tutelare i valdostani: qui si parla di centesimi di differenza, 0,1193 il prezzo fisso; oggi l'ARERA ha fissato il prezzo per il prossimo trimestre tra 0,7 e 0,8 che, ridotto del 40%, se valessero le condizioni che valevano al 31 dicembre, porterebbe a 5 centesimi il prezzo di vendita.
Cosa vuol dire da 5 centesimi a 12? Vuol dire spendere il doppio, sostanzialmente, ma spendere il doppio di cosa? Mentre parliamo di centesimi, non ha un grosso significato. Andiamo a vedere come si traducono questi centesimi sul sistema Valle d'Aosta e sulle tasche dei valdostani.
7 centesimi per 100 milioni di kilowatt/ora, più o meno, fanno 7 milioni di euro che preleviamo ai valdostani all'anno in più rispetto a se si applicassero le condizioni normali che vigevano sino al 31 dicembre.
Qualcuno dirà: "Ma è calato quel prezzo di 2 euro al mese della commercializzazione"; quel prezzo lì vale un milione di euro, quindi sostanzialmente ci sono 6 milioni di euro che ballano, è un Bon de Chauffage al contrario: sono i valdostani che erogano il Bon de Chauffage alla CVA in questo contesto, non come avveniva una volta che c'erano 7-8 milioni all'anno che venivano messi a disposizione da parte della Regione alla comunità per far fronte ai costi dell'energia.
Io credo che in questi due mesi, se dalla risposta è emerso che non bisogna ragionare sul breve periodo, sul breve periodo ci sono 500-600 mila euro al mese che vengono prelevati in più ai valdostani. Poi, il giorno in cui dovessero verificarsi delle condizioni al contrario, arriverà la raccomandata e i valdostani dovranno scegliersi o un altro fornitore oppure accettare le nuove condizioni.
Noi riteniamo che, proprio per queste ragioni, ci sia l'urgente necessità di adeguamento dei prezzi dell'energia elettrica, superando questa pseudo forma di prezzo fisso che non esiste, perché se io vado in banca e posso scegliere il tasso fisso o il tasso variabile, non mi mettono una condizione rescissoria che possono cambiarmelo in corso d'opera nel periodo di validità del mutuo.
Se scelgo il tasso fisso, il tasso è fisso, se non si poteva fare il tasso fisso, bisognava optare per il tasso variabile, che tiene conto di quelle che sono le condizioni di mercato e di quelle che sono le agevolazioni che venivano concesse sino oggi a tutti i valdostani.
Pertanto, noi riteniamo che sia indispensabile intervenire con urgenza e chiediamo al Governo regionale che non sottovaluti questo dossier perché per noi è di basilare importanza in un momento di difficoltà, un momento in cui i valdostani devono far fronte a delle grosse spese per l'acquisto dell'energia elettrica, in una situazione in cui dovrebbe esserci maggiore attenzione, perché siamo dei grandi produttori di energia rinnovabile tramite una società che è al 100% pubblica, pertanto i valdostani dovrebbero avere sicuramente delle condizioni ben diverse da quelle che sono applicate oggi.