Resoconto integrale del dibattito dell'aula. I documenti allegati sono reperibili nel link "iter atto".

Oggetto del Consiglio n. 3483 del 3 aprile 2024 - Resoconto

OGGETTO N. 3483/XVI - Interrogazione: "Informazioni in merito alle criticità emerse nel report denominato 'Autonomia differenziata in sanità' della Fondazione Gimbe".

Bertin (Presidente) - Punto n. 24. Risponde l'assessore Marzi.

Marzi (SA) - Rispetto alla domanda n. 1 (il dettaglio delle criticità emerse dal report di Fondazione Gimbe rispetto ai dati riferiti alla nostra regione), è importante capire subito che stiamo parlando sempre e solo degli stessi dati, di elaborati per un'altra tesi di riferimento da una fondazione privata che, giustamente, dei dati può fare quello che ritiene più opportuno.

Il rapporto della Fondazione Gimbe non riporta criticità ulteriori e diverse rispetto a quelle già note e che, nei mesi passati, ci hanno più volte portato a trattare l'argomento in Aula.

Il documento presentato dalla Fondazione, con lo scopo di supportare la tesi secondo cui dall'autonomia differenziata deriverebbero risultati preoccupanti per la sanità italiana, è stato redatto infatti sui dati che abbiamo già commentato, come ad esempio quelli riferiti al nuovo sistema di garanzia relativo alle annualità 2020 e 2021. Rispetto poi alla menzione di dover recuperare il gap nell'ambito dell'assistenza domiciliare integrata, come abbiamo già avuto modo di aggiornare il Consiglio tre volte, la nostra Regione sta assolvendo a tutti gli adempimenti nei tempi richiesti, avendo raggiunto e addirittura superato il target PNRR previsto per il 2023. Questo, naturalmente, però lo ha fatto nel 2023 e i dati che vengono presi in esame, siccome sono del 2020 e del 2021, non ne danno nota.

Per quanto riguarda la dotazione di strutture territoriali riportata a pagina 23 del documento, dove per la Valle d'Aosta è indicata soltanto una centrale operativa territoriale (COT), è da precisare che tale numero è coerente con lo standard fissato dal decreto ministeriale n. 77/2022, che prevede per ogni COT un bacino d'utenza di riferimento pari a 100 mila abitanti e quindi, di conseguenza, alla Valle d'Aosta ne spetta una.

Non compaiono invece nel grafico il numero di ospedali di comunità che, nella nostra regione, saranno due in luogo di uno solo (uno ad Aosta e uno a Verrès), né di fatto le Case di comunità che saranno quattro ad alta-media intensità e nove a bassa intensità.

Tale assenza di informazioni, evidentemente, è da ricondurre al fatto che i dati riportati non hanno tenuto conto dell'atto regionale di riorganizzazione e potenziamento - che noi spesso citiamo in Aula - dell'assistenza territoriale, che vede nella delibera di Giunta 1609/2022 il recepimento e l'attuazione in Valle d'Aosta della riforma di cui al citato decreto 77/2022, il cosiddetto Balduzzi.

Venendo alla domanda n. 2 (se le inadempienze e i punteggi sufficienti, secondo il nuovo sistema di garanzia, sono legate a trasmissioni scorrette o hanno una trasmissione di dati), come ho già avuto modo di illustrare, le inadempienze e i punteggi sufficienti trovano spiegazioni in una pluralità di ragioni, in parte tali risultati sono sicuramente dovuti a dati non completi o non corretti.

In merito, ricordiamo, che con l'Azienda USL dallo scorso anno, quindi dal 2023, abbiamo posto particolare attenzione alla qualità del dato con un'azione più incisiva.

È inutile nasconderci dietro un dito, uno dei motivi di riferimento - per cui non sto parlando del passato precedente - è legato al fatto che questi dati che sono usciti sul 2020 e sul 2021 ci hanno obbligato a dover prendere in esame anche la trasmissione dei dati.

In tal senso, ricordiamo che la competente struttura dell'Assessorato si è organizzata con un ufficio dedicato alla materia e che si sta svolgendo un importante lavoro di analisi e cura dei flussi, i cui risultati concreti non possono tuttavia trovare evidenza immediata.

La natura dei risultati commentati deve poi essere ricondotta al nostro particolare contesto regionale, sia dal punto di vista geografico, sia dal punto di vista demografico.

La logica dei piccoli numeri che ci caratterizza rende infatti talvolta non significativi i risultati degli indicatori, così come anche il riferimento degli indicatori ad una sola annualità ci penalizza, mentre una valutazione dei trend su un più lungo periodo meglio rappresenterebbe la realtà valdostana.

Per tali ragioni capita anche che gli indicatori non esprimano esattamente il livello delle prestazioni svolte e la nostra regione può apparire insufficiente dove, al contrario, eroga servizi e prestazioni rispetto ai Livelli Essenziali di Assistenza nella media o addirittura superiori.

Come abbiamo avuto modo di dire, e tra l'altro di rappresentare anche al Ministro della salute a novembre, in alcune situazioni il numero dei casi assoluti, quindi totali, che noi abbiamo è inferiore a quelli che devono essere analizzati, per cui, anche se su quei casi abbiamo delle prestazioni nella media o addirittura migliori della media, ovviamente, per il fatto che i numeri sono insufficienti, noi risultiamo comunque sia non rispondenti a quanto richiesto.

Venendo alla domanda n. 3 (le misure adottate dall'Azienda USL per migliorare i dati insufficienti e i tempi di realizzazione), come già premesso, in sinergia con l'Azienda USL, abbiamo avviato un percorso altrettanto serio nella valutazione dei vari flussi che esprimono i Livelli Essenziali di Assistenza.

Il lavoro, orientato ad apportare le correzioni necessarie ai dati in collaborazione con i servizi erogativi aziendali, inizia ad evidenziare i primi risultati positivi, come nel caso del dato relativo alla succitata assistenza domiciliare integrata che, tra l'altro, costituisce un target PNRR.

I risultati più consistenti di queste attività si potranno tuttavia cogliere soltanto a partire dai prossimi anni, in quanto gli indicatori del nuovo sistema di garanzia faranno sempre riferimento a due annualità antecedenti a quella in cui viene pubblicata la relazione: infatti, la relazione 2024 fa riferimento ai dati 2022.

Oltre all'istituzione dell'ufficio regionale flussi nell'ambito di una convenzione che l'Assessorato ha già in essere con Agenas, abbiamo avviato inoltre un percorso formativo a cura della stessa agenzia. Alla formazione già in corso, dedicata ai flussi del nuovo sistema informativo sanitario, partecipa il personale regionale e il personale dell'Azienda USL dedicato a queste attività, proprio con l'obiettivo di migliorare la qualità dei nostri dati.

È assolutamente importante quindi distinguere le due cose. Io lo dico, perché poi dopo lo dovrò ripetere tante volte perché, naturalmente, appena usciranno i dati 2022, se ancora ci sono dei problemi, direte: "Assessore, sono arrivati i dati del 2022 e non sono ancora buoni".

L'ho voluto specificare e lo rispecifico, le questioni sono due: alcuni dati, per forza di cose, non possono essere positivi perché siamo andati a chiedere degli addendum per i motivi dei piccoli numeri che noi abbiamo. Altri dati invece evidenziano delle prestazioni non rese nella maniera adeguata e su questi stiamo lavorando; altri dati ancora, invece, sono legati all'attenzione che veniva riposta ai dati e all'attenzione che veniva riposta alla trasmissione dei dati. Però non era colpa di nessuno, perché fino a pochissimi anni fa, due o tre anni fa, la Regione Autonoma Valle d'Aosta, per il fatto che si autofinanziava come servizio sanitario, addirittura non era annoverata tra le Regioni che questi dati li dovevano trasmettere. Quindi, di conseguenza, la novità, che di fatto c'è, è il fatto che per la prima volta, a partire dal 2020-2021, noi veniamo analizzati, con tutte le difficoltà che ho appena citato, all'interno di questi grafici nazionali.

Nei precedenti grafici nazionali, quindi prima che questi dati si rendessero evidenti, addirittura la piantina dell'Italia usciva con la Valle d'Aosta in bianco perché i dati che la Valle d'Aosta doveva trasmettere per la gestione dei propri servizi resi alla comunità non dovevano neanche essere presi in considerazione.

Ecco perché, quando parliamo di attenzione ai dati, indipendentemente dalla qualità dei servizi che loro evidenziano, parliamo di fatto di una novità degli ultimissimi anni.

Presidente - Per la replica, la parola alla consigliera Erika Guichardaz.

Guichardaz E. (PCP) - Assessore, mi permetta di dissentire, perché il fatto che fosse posta molta attenzione e ci fosse l'intenzione nelle leggi regionali di rimettere in piedi l'Osservatorio epidemiologico era proprio legato al fatto che quei dati erano importanti e che anche gli Assessori che l'hanno preceduta li ritenevano importanti.

Continuo ad evidenziare - e gliel'ho di nuovo evidenziato poco tempo fa -, anche con l'indagine Agenas che è uscita, risultava piuttosto evidente che avere zero allontanamenti volontari in Valle d'Aosta dal Pronto Soccorso voleva dire che o quel dato non è stato trasmesso, o che in qualche modo qualcuno non l'abbia recepito.

Sotto questo punto di vista, io credo che la percezione della sanità valdostana ce l'abbiano i cittadini, e lo ha dimostrato anche prima la mia collega, evidenziandole come un malato oncologico debba aspettare sette mesi per un'ecografia.

Se continuate a dire che i dati sono splendidi e meravigliosi, e poi continuiamo ad avere tempi d'attesa lunghissimi, continuiamo ad avere ventiquattro carenze di medici di medicina generale (è l'ultimo dato uscito dalle determinazioni che ci sono in USL), se continuiamo a cantarcela e a dire che siamo bravi e siamo i migliori, molto probabilmente non andiamo a rispondere ai problemi che hanno le persone.

Le ribadisco l'importanza di quelle analisi, anche se fatte da fondazioni private: come dicevo, anche Agenas è appena uscita con un'indagine che non mi sembra dia chissà che grandi speranze alla Valle d'Aosta.

Bene che si evidenzino gli aspetti positivi, ma sarebbe altrettanto importante che si lavorasse su quelli che sono i dati negativi per migliorarli.