Resoconto integrale del dibattito dell'aula. I documenti allegati sono reperibili nel link "iter atto".

Oggetto del Consiglio n. 3482 del 3 aprile 2024 - Resoconto

OGGETTO N. 3482/XVI - Interrogazione: "Tempi di attesa per l'esecuzione di un ecodoppler cardiaco per pazienti oncologici".

Bertin (Presidente) - Punto n. 23. Risponde l'assessore Marzi.

Marzi (SA) - L'Azienda USL riferisce che, alla data del 27 marzo 2024, il tempo di attesa per un ecodoppler cardiaco, termine corretto ecodopplergrafia cardiaca, era pari a 98 giorni. Considerate le particolarità e l'urgenza che caratterizzano i percorsi dedicati di cura dei pazienti oncologici, le prestazioni sono gestite direttamente dalla struttura complessa di oncologia ed ematologia oncologica, senza dover rivolgersi al CUP.

Venendo alla seconda domanda (se esistono strutture in Valle d'Aosta a cui tali pazienti si possano rivolgere per accorciare i tempi di attesa), le prestazioni di ecodoppler cardiaco possono essere svolte privatamente a pagamento presso alcune strutture private sul nostro territorio. Qualora i tempi di attesa per l'esame di ecodoppler cardiaco non superino il termine massimo di 60 giorni, previsto per le prestazioni di diagnostica strumentale, l'assistito può richiedere l'attivazione del cosiddetto percorso di tutela. Si tratta di un percorso di accesso alle prime visite specialistiche e agli esami diagnostici alternativo a quello ordinario che prevede la prestazione in regime di libera professione intramoenia con oneri a carico dell'Azienda USL e al paziente spetta, se dovuto, solo il pagamento del ticket.

Il percorso di tutela è oggi disponibile per quattordici prime visite specialistiche e otto prestazioni diagnostiche; è richiesto dall'utente allo sportello CUP e viene valutato da una Commissione dell'Azienda USL che esamina la richiesta, valutando la classe di priorità e verificando che la prestazione non possa essere erogata nei termini previsti.

Ai termini dell'istruttoria, in caso di esito positivo, l'Azienda comunicherà al cittadino sede, data e ora di esecuzione della prestazione richiesta.

Venendo alla domanda n. 3 (se sono previste convenzioni con tali strutture o con altre ubicate fuori Valle che possano assicurare in tempi rapidi l'esecuzione dell'ecodoppler cardiaco), l'Azienda USL ha previsto di inserire l'ecodoppler cardiaco tra le prestazioni contenute nelle convenzioni che l'Azienda USL sta definendo con le strutture private accreditate.

Stante l'incertezza che ha caratterizzato l'entrata in vigore del nuovo nomenclatore tariffario nazionale - che dal primo gennaio 2024 è stata poi posticipata al primo aprile 2024 e infine al primo gennaio 2025 - l'Azienda USL ad inizio anno ha stipulato contratti con le strutture private accreditate solo per il primo trimestre 2024 e sono attualmente in corso di definizione le valutazioni per la prosecuzione dei rapporti contrattuali per l'individuazione delle prestazioni da prevedere in convenzione.

La sua iniziativa, mi consente, rispetto a quest'ultimo fatto, di far presente che la Regione Autonoma Valle d'Aosta, nonostante in Conferenza Stato-Regioni fosse stato approvato il nuovo nomenclatore che doveva entrare in operatività dal primo di gennaio, era stata una delle poche Regioni ad aver normato in tal senso e che nel primo trimestre di quest'anno avevamo anche trovato gli accordi sia per la diagnostica che per le visite specialistiche all'interno del nuovo tariffario con i soggetti accreditati presenti sul territorio.

Il fatto che a livello nazionale prima si sia spostata l'applicazione del nomenclatore al primo di aprile e adesso al primo gennaio del 2025, oltre ad aver messo in assoluta agitazione tutta l'Italia, ha fatto sì che anche chi aveva operato in maniera assolutamente proficua e per il bene della comunità, abbia di fatto, come minimo, perso un trimestre di duro lavoro, e ci troviamo anche nella condizione di dover riprendere i rapporti e le convenzioni con i privati accreditati perché, naturalmente, tutti si aspettavano il nuovo nomenclatore nazionale che, di fatto, però nessuno voleva viste le tariffe che esplicitava.

Presidente - Per la replica, la parola alla consigliera Minelli.

Minelli (PCP) - L'interrogazione è stata presentata perché, alle varie segnalazioni che continuano ad arrivare sul problema delle liste di attesa in generale, adesso si sono aggiunte anche delle segnalazioni di pazienti oncologici riguardo alla richiesta degli ecodoppler cardiaci.

Ora lei mi dice che i tempi sono di 98 giorni e che questi pazienti oncologici non devono rivolgersi al CUP; probabilmente, ci deve essere una procedura particolare per i pazienti oncologici che sono direttamente seguiti dall'oncologia regionale, ma noi abbiamo anche una serie di pazienti che, proprio per le patologie oncologiche di cui sono affetti, sono seguiti da ospedali fuori Valle che richiedono quest'esame, proprio per il pericolo che i farmaci che vengono somministrati possano incidere negativamente a livello cardiaco.

Quello che mi fa un po' strano è che alle persone che telefonano al CUP, dicendo esattamente di essere dei pazienti oncologici e da chi è richiesto il tipo di esame, non venga data l'informazione che possono accedere direttamente, senza passare tramite CUP. Ma, al di là di questo, quello che mi risulta è che il tempo di attesa sia stato dato nell'arco di 6-7 mesi, cioè prenotazioni di marzo con prestazioni a fine ottobre, quindi c'è qualche cosa che non quadra.

Sulla questione delle strutture possibili e alternative in Valle d'Aosta a cui rivolgersi per accorciare questi tempi d'attesa, lei mi dice che ci sono delle strutture a pagamento, si può poi chiedere il percorso di tutela per quello che riguarda - se ho capito bene dalla sua risposta - le prime visite, e poi si sta definendo l'inserimento dell'ecodoppler cardiaco in quelle prestazioni per cui poi sarà possibile la convenzione.

Soltanto il primo trimestre è coperto e quindi gli altri o trovano una soluzione diversa oppure aspettano.

Quello che comunque speravo di avere anche come informazione era relativamente a queste strutture nelle quali è possibile effettuare il tipo di prestazione indicata, perché dalle informazioni che invece noi abbiamo reperito sembrerebbe che l'unico macchinario che può essere utilizzato e che ha delle prestazioni ovviamente buone, anzi, quelle adeguate, risulterebbe essere quello dell'ospedale Parini. Quindi mi sembra che le persone che poi devono effettuare l'esame si trovino a fare un percorso obbligato.

Lei poi ha parlato delle urgenze: io credo che qualsiasi paziente oncologico sia un paziente che ha un carattere di urgenza, perché di per sé, oltre ad essere in una condizione di grande fragilità, è in una situazione in cui la tutela della propria salute, attraverso anche quello che è un esame richiesto dall'ospedale, diventa una priorità assoluta.

Quello che noi abbiamo capito, ormai da tempo, è che il problema delle liste di attesa non è certo soltanto un problema regionale, però è difficile da spiegare a chi è ammalato ed è impegnato a combattere quella che credo sia la battaglia più importante della vita, che è quella per la salute, che la realtà è questa.

Forse bisognerebbe anche dare delle disposizioni più precise perché a chi prenota degli esami, ed è in questa particolare condizione, vengano date delle indicazioni più precise.

Torno a dire, però, che credo che ci sia una differenza tra i pazienti che sono seguiti a livello di reparto oncologico regionale e chi, per ragioni legate al tipo di tumore che lo colpisce, deve rivolgersi anche fuori Valle per essere seguito; quindi non so se poi questi esami vengano in qualche maniera ritenuti allo stesso modo degli altri ed è una cosa che cercheremo di approfondire.