Oggetto del Consiglio n. 3474 del 3 aprile 2024 - Resoconto
OGGETTO N. 3474/XVI - Interrogazione: "Approfondimenti effettuati relativi al modello architettonico di comunità di energia rinnovabile della Diocesi di Treviso".
Marguerettaz (Presidente) - Punto n. 15 all'ordine del giorno. Per la risposta, la parola all'assessore Bertschy.
Bertschy (AV-VdA Unie) - Prima domanda: "quali approfondimenti sono stati effettuati sul modello CER della Diocesi di Treviso". Rispetto alla precedente interrogazione, non ci sono particolari aggiornamenti. Gli approfondimenti sono in corso, so che le strutture stanno fissando delle riunioni per poter continuare ad approfondire anche questo tema, ovviamente compatibilmente all'enorme carico di lavoro che c'è in questo momento sia sulle strutture che sul COA.
La consigliera Minelli ha partecipato al convegno, e ha fatto piacere, rispetto al tema delle comunità energetiche, convegno interessante, organizzato all'interno di un progetto Interreg, quindi è interessante anche tutto quello che è emerso in quell'occasione, le tante sollecitazioni e i tanti stimoli che sono stati raccolti da parte di tutti e che sono stati utili per una successiva riunione con l'Assemblea dei Sindaci, che ci ha permesso di presentare, da un lato, il lavoro fatto da CVA fino a questo punto, quindi le schede che sono state date in disponibilità a tutti i Comuni per delle prime valutazioni, dall'altra parte un'ipotesi di lavoro sul quale abbiamo immaginato di dare continuità al lavoro per le CER.
Vengo alla seconda domanda: "se la Giunta regionale ha già individuato il partner tecnologico per accompagnare la definizione dell'architettura delle CER in Valle d'Aosta". Noi, come tutti sanno, ci siamo attivati con COA Finaosta per garantire un confronto attivo sulla tematica delle CER attraverso il tavolo di lavoro, attraverso il progetto in partenariato con la Regione Piemonte e anche nell'ambito dei coordinamenti tecnici interregionali sulla materia dell'Osservatorio Enea per le CER attraverso l'iscrizione all'Associazione Italia Solare, attraverso l'analisi in corso di un possibile accordo con RSE e così via. Ci sono in corso più tematiche, più ipotesi di lavoro, il partner tecnologico però non può essere individuato dalla Regione, deve essere individuato dalle CER che si costituiranno sul territorio Regione. La Regione quindi non individua e non lo deve fare un partner tecnologico bensì coordina il gruppo di lavoro supportando a diverso titolo gli approfondimenti richiesti per accompagnare i soggetti interessati nel percorso ed è quello che abbiamo a lungo discusso insieme ai Sindaci in occasione dell'assemblea che c'è stata e che ci ha permesso appunto di ragionare insieme su quella che può essere un'ipotesi del perseguibile, per dare continuità e concretezza al lavoro che da adesso in avanti va fatto. Come è stato più volte evidenziato anche nel corso del convegno, la Regione Piemonte stessa oggi non ha una legge regionale che permette di attivarsi per dare e costituire CER, ha una legge regionale 2018 e, tra l'altro, sotto elezioni tutto questo non può essere modificato, se non di qui all'autunno, però allo stesso tempo il territorio si sta muovendo e si sta proponendo la costituzione di CER, come abbiamo visto quella di Roero.
Con i Sindaci il confronto è stato molto utile perché sono emerse delle indicazioni che porteremo nella proposta di legge che da qui a poco approveremo in Giunta, così che la Commissione possa completare il suo lavoro, soprattutto il Consiglio regionale, assegnando questo ruolo di coordinamento al comitato che immaginiamo di prevedere, dando un ruolo ancora più attivo all'associazione che rappresenta i Sindaci così da poter ragionare insieme per andare a costituire, attraverso uno studio, un percorso definitivo che veda coinvolti sia gli attori istituzionali, sia degli attori, che, sotto il profilo tecnico, ci possano accompagnare a completare questo percorso, tenendo in considerazione quello che è emerso anche durante quell'incontro: che abbiamo in Valle d'Aosta un unico Comune che supera i 5 mila abitanti e dovremo, attraverso questa legge, prendere in considerazione anche questo aspetto così da completare la strategia. Il lavoro che facciamo quindi è un lavoro che ci permetterà, anche nel mese di aprile, di continuare il confronto, di concludere la fase di discussione della legge e di avviare la fase successiva per un ragionamento complessivo che potrebbe prendere in considerazione anche la costituzione di un'unica CER, ma sulla base di una valutazione che, al di là degli aspetti più tecnici, tenga in considerazione anche gli aspetti giuridici, che abbiamo visto essere di fondamentale importanza.
Presidente - Per la replica, la parola alla collega Minelli.
Minelli (PCP) - Grazie Assessore per la risposta. Devo dire che sono parzialmente insoddisfatta, perché lei mi ha ricordato il lavoro che è stato fatto, anche il convegno a cui abbiamo partecipato che è sicuramente stato interessante e ha dato degli stimoli da raccogliere. Io le avevo chiesto nella prima domanda quale approfondimento fosse stato fatto sul modello CER di Treviso proprio perché nella sua risposta precedente all'altra mia iniziativa lei mi aveva proprio detto che si sarebbe approfondito. Poi lei dice del lavoro che è stato fatto con il CELVA, tutto ciò che in qualche maniera come cammino è stato fatto fino qui, però quello che io rilevo è che siamo in una situazione di ritardo, perché da tempo stiamo dicendo che bisogna definire non tanto e non solo una legge, ma bisogna definire un progetto e su questo si sta ancora pensando a degli studi - se ho capito bene - ma qui bisogna muoversi.
L'impressione che ho, e spero che sia sbagliata, è che la Regione non voglia tanto assumersi la responsabilità di fare da guida a questa grande opportunità che sono le comunità di energia rinnovabile, un'opportunità di accrescere la produzione di energia pulita, di sviluppare della partecipazione e del senso comunitario e di contrastare la povertà energetica, oltre che creare occupazione e posti di lavoro. Perché dico che siamo in ritardo? Perché le domande per la richiesta dei contributi per il PNRR devono essere presentate entro marzo 2025, quindi c'è meno di un anno di tempo. Abbiamo potuto verificare che il lavoro per costituire delle CER che siano ampie, di carattere territoriale, le cosiddette "CET", in molte altre realtà è stato avviato da molto tempo e ci vuole del tempo per fare questo percorso. A Treviso per quella CER a cui ho fatto riferimento sono due anni che lavorano, nella Provincia di Asti - l'abbiamo sentito anche nelle comunicazioni che ci sono state - più di un anno, nella Provincia di Biella anche da più di un anno, in Friuli-Venezia Giulia per il progetto RECOCER da più due anni e noi un progetto di architettura delle CER non lo abbiamo ancora delineato.
L'altro aspetto che noi evidenziamo è il mancato coinvolgimento finora della Diocesi valdostana, non è stata interpellata per quell'indagine a cui lei ha fatto riferimento di CVA che ha interessato sì tutti i Comuni e lì è anche emerso che ci sono dei Comuni per cui la situazione è complicata, non ci sono delle condizioni favorevoli, per questo motivo bisognerebbe pensare a mettere insieme Comuni o anche altre realtà. Le parrocchie e gli ordini religiosi - ce lo siamo anche detti altre volte - hanno una particolare sensibilità su questo tema perché le CER hanno degli aspetti sociali e avevo ricordato già una volta che il primo incontro sulle CER ad Aosta l'hanno fatto proprio loro, quindi hanno tetti, coperture, sono dei soggetti che possono essere coinvolti.
Per quanto riguarda l'aspetto del partner tecnologico, lei dice che deve farlo la CER quando è costituita, ma bisogna già pensarci. Tutte le esperienze che io ho citato si sono sviluppate grazie a un partner tecnologico che ha cominciato a lavorare al progetto con loro, che ha preso in mano la progettazione. A Treviso c'è la Regalgrid, ad Asti la Green Wolf, a Biella la Ener.bit, in Friuli c'è Part-Energy e spesso queste esperienze fanno riferimento anche proprio al Politecnico di Torino con cui c'è già in atto tutto un lavoro. Io credo che a noi, come Regione che promuove una cosa di questo genere, serva un partner tecnologico urgentemente, oltretutto queste società hanno anche partecipato all'elaborazione di progetti con una spesa minima da parte dei Comuni e spesso addirittura lo hanno fatto gratuitamente, quindi noi diciamo che le energie non possono in questo momento preciso essere concentrate tutte sulla legge, ma bisogna pensare a che cosa si vuole indicare come progetto, ed è ovvio che su questo torneremo ancora nei prossimi Consigli.