Resoconto integrale del dibattito dell'aula. I documenti allegati sono reperibili nel link "iter atto".

Oggetto del Consiglio n. 3475 del 3 aprile 2024 - Resoconto

OGGETTO N. 3475/XVI - Interrogazione: "Motivazioni dell'indicazione del fabbisogno pari a zero riferita ai nuclei di specializzazione di strutture terapeutiche e riabilitative per dipendenze patologiche".

Marguerettaz (Presidente) - Punto n. 16 all'ordine del giorno. Per la risposta, la parola all'assessore Marzi.

Marzi (SA) - La delibera di Giunta 348 dell'11 aprile 2023 aggiorna i fabbisogni regionali dei servizi sanitari e socio-sanitari territoriali relativi alle strutture residenziali e semi-residenziali erogabili per il tramite di soggetti privati accreditati a livello regionale. Il citato valore zero indicato nella delibera è relativo al setting assistenziale SRD 1.A, e cioè il Centro Crisi, ed è pari a zero in quanto nel periodo di redazione della stessa non insistevano sul territorio regionale, così come non insistono ancora oggi, strutture atte a svolgere la delicata funzione di centro crisi capace di accogliere pazienti con esigenze di cura molto intensive. Il fabbisogno che è stato espresso con tale delibera non si riferisce pertanto alle strutture e ai servizi direttamente gestiti dall'Azienda USL in quanto le esigenze di cure intensive hanno sinora trovato soluzioni in servizi extraregionali. Ciò non solo per l'assenza di centri sul territorio regionale, ma anche per esigenze cliniche che in taluni casi prevedono di intraprendere percorsi di cura che, per risultare maggiormente efficaci, richiedono una quotidianità trascorsa in contesti di vita al di fuori di quelli abitudinari.

I fabbisogni sono oggi in fase di ricognizione, aggiornamento e programmazione in un'ottica triennale sui delicati tavoli di confronto che porteranno in una nuova visione di contesto e programmatica a rappresentare anche il fabbisogno relativo al nucleo SRD 1.A, Centro Crisi. La proposta di delibera dei nuovi fabbisogni, prima della sua approvazione da parte della Giunta regionale, sarà portata, tra l'altro, all'attenzione della V Commissione consiliare per il parere di competenza, come già avvenuto l'anno scorso.

Questo lavoro porterà a un'evoluzione su quanto deliberato nel 2023 in quanto produrrà sia una mappatura delle strutture sanitarie e socio-sanitarie dei servizi privati e accreditati presenti sul territorio regionale, che una fotografia sui fabbisogni di salute della comunità valdostana, su di un arco temporale più esteso rispetto a una sola annualità. L'auspicio è che, oltre a quanto già svolge direttamente l'Azienda USL, per la presa in carico della crisi da dipendenza si possano sviluppare anche sul territorio regionale centri specializzati in grado di accogliere quei pazienti che necessitano di un percorso di cura nell'attuale contesto di vita senza doversi rivolgere a servizi fuori Regione.

Presidente - Per la replica, la parola al collega Restano.

Restano (GM) - Grazie Assessore per la risposta. È una risposta molto tecnica, in realtà mi piacerebbe dire e urlare a gran voce: "Noi siamo la Valle d'Aosta, ben diversi da altri", purtroppo lo fanno i Partenopei con il presidente De Luca, che presenta come progetto sanitario innovativo il Centro Crisi; noi ce l'avevamo il Centro Crisi e l'abbiamo tolto.

Nel nostro piano per la salute e il benessere sociale c'è invece scritto qualcosa di importante riferito al contrasto alle dipendenze patologiche e mi riferisco alla raccolta di dati e soprattutto alle modalità di intervento, che poi dopo probabilmente hanno dato corso alla sua risposta. Non posso però esimermi dal sottolinearle come la delibera da lei citata preveda per altre strutture, nuclei residenziali quali le RSA e le tipologie semiresidenziali, dei numeri che tendano al mantenimento dei servizi offerti o previsti e in alcuni casi all'aumento di questi numeri, solo nel caso dei nuclei di specializzazione di strutture residenziali terapeutiche e riabilitazioni per dipendenze patologiche troviamo il numero in diminuzione. Questo manifesta la nostra volontà politica, alla faccia di quanto scritto sul piano della salute e del benessere sociale.

Colgo con favore quanto da lei detto che sarà rivalutato, sarà mia premura monitorare quello che voi prevedete ma soprattutto approfondire, perché a nulla serve mettere 60 mila euro e coinvolgere 900 ragazzi nel progetto "Scivolare" se poi quando arrivano a una certa età e hanno bisogno di assistenza perché malati, noi ci diamo assenti. Noi non ci siamo, non ne faccio una colpa a lei ma la faccio all'intero Consiglio, che non ha mai affrontato questo tema, però vero è che una volta, tanto tempo fa, il nucleo c'era, esisteva, so che i costi sono elevati ma possiamo anche convenzionarci e incentivare strutture locali, come ben detto da lei, vigileremo sulla questione.