Oggetto del Consiglio n. 3443 del 21 marzo 2024 - Resoconto
OGGETTO N. 3443/XVI - Interpellanza: "Posizione espressa dalla Regione nella Conferenza delle Regioni e delle Province autonome in merito all'introduzione di tre diverse fasce di popolazione anziana".
Bertin (Presidente) - Punto n. 38. Illustra l'interpellanza la consigliera Erika Guichardaz, ne ha facoltà.
Guichardaz E. (PCP) - Grandi aspettative c'erano verso la legge 33/2023 rispetto alle deleghe al Governo di politiche in favore delle persone anziane.
Abbiamo però appreso della mancata intesa espressa dalla Conferenza delle Regioni e delle Province Autonome e delle posizioni esplicitate dalle Regioni Campania, Puglia, Toscana, Emilia-Romagna e dalla Provincia Autonoma di Bolzano rispetto allo schema di decreto legislativo recante le disposizioni in materia di politiche in favore delle persone anziane, considerato che la Conferenza ha inoltre rilevato che la proposta di ridurre la platea dei possibili beneficiari delle prestazioni socio-sanitarie e dei LEPS collegati alle persone che abbiano compiuto 70 anni non rientra nei principi della legge delega, che invece contempla solo l'adozione di una definizione della popolazione anziana non autosufficiente e non prevede dei limiti all'accesso alle prestazioni per fasce d'età; per di più tale disposizione è in contraddizione con il decreto stesso, laddove, definendo la persona anziana come la persona che ha compiuto 65 anni, specifica che le persone anziane hanno diritto all'accesso alle prestazioni di assistenza sociale, sanitaria e socio-sanitaria qualora valutate non autosufficienti.
Se l'articolo 40 rimanesse inalterato - e sappiamo che sarà così - significherebbe escludere dall'assistenza tutte le persone non autosufficienti che si ricomprendono nel range tra 65 e 69 anni, molte già in carico ai servizi.
Evidenziato che - come rilevato anche dal Segretario nazionale dello SPI CGIL - aver rinviato quasi tutta l'attuazione della legge a norme successive ha indebolito e diluito la spinta innovatrice di questa legge e che ci vorrebbe ora un serio ripensamento del Governo, a partire dalle disponibilità al confronto a costruire un percorso che accompagni l'attuazione della riforma e soprattutto che, con coerenza, vanno garantite le risorse necessarie a rispondere ai bisogni e ai diritti di milioni di persone anziane e delle loro famiglie; appreso infine dell'espressione del parere favorevole approvato in data 5 marzo 2023 da parte della Decima Commissione permanente del Senato della Repubblica rispetto allo schema di decreto di cui ho parlato; rilevato che lo schema di decreto travisa e decede la delega, introducendo tre diverse fasce di popolazione anziana(65,70 e 80 anni) che, a parità di bisogno, riceveranno delle risposte differenziate, chiediamo all'Assessore qual è stata la posizione espressa dalla nostra Regione nella Conferenza delle Regioni e delle Province autonome e qual è l'intenzione del Governo regionale per evitare quelle risposte differenziate a seconda delle diverse età di cui ho parlato.
Presidente - Assessore Marzi.
Marzi (SA) -. La Regione Valle d'Aosta, nell'ambito del coordinamento tecnico delle politiche sociali della Conferenza delle Regioni e delle Province autonome, ha partecipato al processo di consultazione di concertazione relativo allo schema di decreto legislativo recante: "Disposizioni in materia di politiche in favore delle persone anziane", ciò in attuazione della delega di cui agli articoli 3, 4 e 5 della legge 33/2023, condividendo la stesura di un documento unitario delle Regioni e delle Province autonome contenente l'osservazione allo schema medesimo.
Tale processo si è articolato in numerose riunioni tecniche, che hanno esitato nella mancata intesa del decreto da parte della Conferenza delle Regioni e delle Province autonome, in relazione sia all'impianto complessivo del provvedimento sia alla mancata previsione di risorse finanziarie aggiuntive e strutturali necessarie alla piena attuazione della riforma.
Nello specifico la nostra Regione ha condiviso la preoccupazione espressa dalla maggioranza delle Regioni in ordine alla mancanza di risorse finanziarie aggiuntive e strutturali destinate all'erogazione delle prestazioni socio-sanitarie e di quelli che vengono definiti i LEPS, cioè i livelli essenziali delle prestazioni sociali previste dal decreto; fra queste vi è la prestazione universale per la quale è stato definito il requisito anagrafico degli 80 anni di età.
La nostra Regione ha inoltre condiviso la preoccupazione in merito alla proposta di ridurre la platea dei possibili beneficiari delle prestazioni socio-sanitarie e dei LEPS collegati alle persone che abbiano compiuto già i 70 anni, poiché è in contraddizione con i principi della legge di delega, che contempla solo l'adozione di una definizione di popolazione anziana non autosufficiente, non prevedendo limiti di accesso alle prestazioni per fasce di età.
La proposta specifica: "Solo per le persone anziane", che sono quelle che hanno compiuto i 65 anni e che hanno diritto all'accesso alle prestazioni di assistenza sociale, sanitaria e socio-sanitaria qualora le stesse siano valutate non autosufficienti. Tale riduzione comporterebbe quindi l'esclusione dall'assistenza per le persone non autosufficienti tra i 65 e i 69 anni di età, molte delle quali già beneficiarie di servizi finanziati dal fondo per le non autosufficienze.
A tale riguardo, la Regione Valle d'Aosta, in coerenza con la posizione espressa dalla maggioranza delle Regioni, auspica che il Governo nazionale, compatibilmente con i vincoli di finanza pubblica, possa reperire le risorse necessarie per assicurare la completa attuazione del decreto, utili quindi a garantire l'erogazione delle prestazioni dei servizi a tutta la platea dei beneficiari.
Per quanto attiene al secondo quesito, le misure regionali si applicano e si continueranno ad applicare alle persone di età superiore ai 65 anni.
Le eventuali impossibilità di utilizzare il fondo nazionale per la non autosufficienza per finanziare interventi a favore di persone di età compresa tra i 65 e i 69 anni non costituisce un problema quando il fondo per la non autosufficienza è di fatto utilizzato prevalentemente a favore delle persone con disabilità e poco a favore di quelle anziane.
Se necessario, per gli over 70 si farà fronte con il fondo non autosufficienza, mentre per la fascia tra i 65 e i 70 anni si farà ricorso alle risorse proprie del nostro bilancio.
Penso quindi che la Regione in tal senso stia già facendo ma credo anche che, a livello nazionale, oltre a fare dei declarata, bisognerebbe anche poi dare corpo e gambe a quanto in teoria si dichiara.
Presidente - Replica la consigliera Erika Guichardaz.
Guichardaz E. (PCP) - Incredibile, ma questa volta condivido quanto lei ha detto, Assessore, è un'occasione assolutamente persa quella che ha portato a una grande propaganda rispetto a questo decreto legge su cui si avevano delle grandi aspettative, che, tra il taglio di risorse, tra la riduzione della platea e tra tutte le cose che lei ha detto, evidentemente viene in qualche modo assolutamente ridimensionato e, sotto questo punto di vista, creerà sicuramente dei problemi che, lei dice, comunque per la nostra Regione troveranno comunque una risposta; sappiamo bene che questo non è che potrà avvenire per tutti.
Spero che non s'intervenga solo rispetto alle fasce di cui lei ha parlato, perché, come ha ben evidenziato, la platea viene ridotta anche rispetto alla prestazione universale in maniera molto evidente, quindi bisognerà pensare d'intervenire anche rispetto a quella fascia di popolazione che assolutamente non si ritroverà nelle disposizioni nazionali.
Verificheremo il prosieguo di questi decreti e quello che verrà fatto dalla Regione.