Oggetto del Consiglio n. 3436 del 21 marzo 2024 - Resoconto
OGGETTO N. 3436/XVI - Interpellanza: "Informazioni in merito all'alienazione da parte del Comune di Aosta degli edifici denominati "Villette degli impiegati" nel Quartiere Cogne".
Bertin (Presidente - Punto n. 31. Consigliere Baccega ne ha facoltà.
Baccega (FI) - Quest'interpellanza più che altro vuole essere un invito a una profonda riflessione rispetto a quello che sta succedendo.
Nel percorso dal 2020 a oggi in questa vostra travagliata legislatura abbiamo più volte evidenziato e sottolineato alcuni aspetti che riguardano quest'intento di riqualificazione del quartiere Cogne che sicuramente ha visto tanti annunci, ha visto anche dei percorsi che sono iniziati ma - e lo abbiamo sottolineato tante volte - ci sono delle mancanze di una vera, concreta e completa riqualificazione urbana: i cappotti fatti a metà degli edifici, i cantieri sospesi, una viabilità improbabile, la mancanza degli ascensori nelle Fresia Alte (dove in qualche modo chi è al terzo, quarto e quinto piano, soprattutto una popolazione anziana, fa veramente fatica a salire le scale) e soprattutto la mancanza dell'abbattimento dei due grattacieli che ormai da anni sono lì che vigilano su questo quartiere che forse si sta rivitalizzando e - lo abbiamo detto tante volte - le villette del quartiere Cogne.
Il 5 marzo direi che tutte le testate giornalistiche annunciavano che le villette degli impiegati del quartiere Cogne tornavano sul mercato con una base d'asta complessiva per i quindici immobili di 2.280.000 euro, con un primo abbattimento del valore del 40% rispetto alla perizia che individuava un valore complessivo a 3.800.000 euro, un abbattimento, ovviamente, voluto dalla Giunta comunale di Aosta, dalla Giunta Nuti.
È sicuramente una vendita propedeutica a un importante intervento di ristrutturazione dei quattro gruppi che richiamiamo da parecchi anni, quattro gruppi di case che sono tra Via Verraz, Via Pollio Salimbeni e Via Giorgio Elter.
Pertanto è chiaramente noto che si tratta non di un corpo di fabbrica unico bensì di alloggi distribuiti su quattro corpi di fabbrica differenti.
Chiaramente dovremmo anche valutare la legittimità di questa delibera e vi invito a farlo con grande attenzione: il loro nome è cambiato, si chiamano le "Villette Cogne" perché, come sapete, sono stati adottati una serie di verbali di assemblea straordinaria dove si è formato il condominio "Le villette Cogne".
Sono state realizzate nel 1918 a sostegno di quella fascia di popolazione che non era più una popolazione rurale siccome l'economia da prevalentemente agricola si stava trasformando, quindi si parlava del lavoro dei grandi stabilimenti, in questo caso era la Cogne.
Fino a un certo punto quindi erano classificati "Edifici monumento", pertanto non potevano essere alienati. Ci fu un lavoro incredibile, pazzesco di approfondimento, perché non c'erano le risorse pubbliche per poter intervenire in quei quattro gruppi di case, bensì si doveva andare nella direzione di un'azione di ristrutturazione piuttosto significativa e riuscendo a lavorare con grande attenzione, in collaborazione con la Soprintendenza, siamo riusciti a definire e a classificare come "Edifici documento" le villette Cogne, con la possibilità di essere alienate.
Lo diciamo nelle premesse dell'interpellanza: la classificazione determinata dalla Soprintendenza poneva dei vincoli decisamente stringenti, che portavano a dover intervenire per ristrutturare gli immobili con interventi di lavoro di restauro conservativo, quindi estremamente onerosi rispetto a una normale ristrutturazione.
Conseguentemente il Comune di Aosta aveva avviato un piano di vendita, la Regione aveva approvato il passaggio e le vendite immobiliari sono state fatte secondo quello che gli assegnatari intendevano fare, e così si è fatto.
Ora la situazione che si presenta è un po' la seguente: nove alloggi sono stati oggetto di vendita all'epoca del piano vendita, otto alloggi sono di proprietà del Comune di Aosta e sono abitati da assegnatari che sono lì, pagano l'affitto da parecchi anni e alcune di queste famiglie avevano richiesto la possibilità di acquistare gli alloggi ma ovviamente, essendo poi scaduto il piano di vendita, l'ufficio patrimonio comunale aveva risposto (ci sono documenti su questo) che il piano vendita, approvato con deliberazione del Consiglio comunale n. 20 del febbraio 2014 - probabilmente l'Assessore era l'assessore Marzi - era scaduto il 16 maggio 2019 e peraltro l'Amministrazione aveva avviato l'iter per l'aggiornamento di detto piano di vendita il cui esito sarebbe stato comunicato una volta divenuto efficace. Più nulla.
Altre quindici sono vuote, disastrate, dismesse, sono di proprietà del Comune di Aosta, sono vuote e sono sicuramente quelle che sono nel bando che sarà avviato e che non abbiamo ancora visto.
Un alloggio di queste villette sarà oggetto di restauro conservativo, a futura memoria dell'intervento del 2019.
Il 2 maggio, come ho detto, viene costituito il condominio "Villette Cogne", alla presenza del Comune di Aosta, dell'ARER e dei nove condomini delle villette.
Prima di entrare nel merito di questi, voglio richiamare anche - ed è importante richiamarlo - l'accordo di programma tra la Regione, l'ARER e il Comune di Aosta soprattutto in ordine dell'articolo 10, che concerne i compiti del collegio di vigilanza; vorremmo poi averne conto, ma ne parleremo.
Per questo noi chiediamo al Governo regionale, in primis, "Se le ex villette degli impiegati del condominio "Villette Cogne" regolarmente occupate da assegnatari di Edilizia Residenziale Pubblica a suo tempo inserite nel piano di vendita del Comune di Aosta potranno essere acquistate dagli assegnatari, così come le Giunte precedenti - parlo della Giunta Grimod-Guglielminotti, parlo della Giunta Giordano-Follien, parlo della Giunta Centoz-Marcoz - avevano ben definito con la volontà di alienare anche agli assegnatari degli alloggi quelle villette"; "Se agli assegnatari di ERP che risiedono in quelle abitazioni delle villette Cogne è garantito questo diritto in una logica di diritto di prelazione e di permanenza negli alloggi"; "Se quelli che non potranno acquistare potranno rimanere all'interno degli alloggi, in quanto assegnatari", perché la delibera del Comune di Aosta che cosa dice? Dice che entro il 2026 saranno oggetto di mobilità - immagino mobilità coattiva - e dovranno rilasciare quelle case. È una cosa incredibile, noi non la potremo sopportare.
E ancora: "Quando l'Amministrazione regionale intende predisporre e portare l'approvazione - la delibera è la n. 32 del 4 marzo 2024 del Comune di Aosta - per autorizzare questo percorso individuato in quella delibera?".
Infine, e questo è importante: "Se si ritiene che la valutazione economica e il ribasso previsto dal Comune di Aosta possano favorire il processo di alienazione degli alloggi, ovvero se si ritiene legittima questa preventiva azione di ribasso approvata dalla Giunta comunale di Aosta".
Io so per esperienza, riguardo al Patrimonio della Regione, che quando vanno all'asta degli edifici presso il Tribunale, viene data una base d'asta che è il valore di perizia, dopodiché, qualora vadano deserte le gare, ci sono gli abbattimenti, prima del 25%, ho visto casi in cui c'è stato un secondo abbattimento del 25%.
Assessore, concludo: io le chiedo una risposta politica, non mi faccia la risposta con il pistolotto che le hanno scritto magari gli uffici perché qui è tutta politica.
Si vuole andare in una direzione per andare a rendere questo percorso equilibrato e rispettando anche gli impegni presi da forze politiche del passato, che voi rappresentate, oppure no?
Presidente - Risponde l'assessore Sapinet.
Sapinet (UV) - Nelle sue premesse cita e fa l'esempio sia dell'ARER che del Comune con i quali ovviamente abbiamo interloquito, abbiamo messo un po' insieme i pezzi per rispondere a quello che è di fatto un accertamento e una verifica di un atto della Giunta comunale del Comune di Aosta, la delibera n. 32 del 4 marzo.
Lei ha fatto anche un passaggio, un po' di storia delle villette, che riprendo, così da fare chiarezza e illustrare il tutto anche ai colleghi.
Questi fabbricati, che sono denominati villette, ubicati nel quartiere Cogne, tra le vie Pollio Salimbeni, Verraz e Elter, sono distribuiti in quattro diversi corpi di fabbrica, suddivisi in trentadue unità abitative, ovvero otto per ciascun fabbricato, quindi sono attualmente trentasette in conseguenza di successive divisioni degli alloggi operate dal Comune di Aosta. Attualmente undici alloggi sono stati venduti agli ex inquilini nell'ambito del piano di alienazione concluso nel 2019; dieci alloggi - per effetto delle divisioni di cui si parlava, in realtà corrispondenti a otto unità abitative originarie - sono ancora del patrimonio di ERP; diciassette alloggi sono vuoti, rimasti invenduti al termine del piano alienazione del 2019 e sono nella disponibilità del Comune di Aosta, di questi ultimi, come diceva correttamente, uno deve rimanere nel patrimonio indisponibile nell'ambito del demanio culturale e due sono stati riaccorpati in un'unica unità abitativa originaria, quindi i quindici alloggi vuoti così risultanti sono compresi nel piano di alienazione deciso dal Comune di Aosta con propria deliberazione di Giunta del 4 marzo.
Rispetto al primo quesito, si sottolinea innanzitutto che gli alloggi delle villette attualmente ancora facenti parte del patrimonio di ERP occupati regolarmente dagli assegnatari e amministrati da ARER, non fanno parte del lotto in vendita nell'ambito del piano di alienazione deciso dal Comune di Aosta con la delibera del 4 marzo; tale piano prevede infatti la messa in vendita dei soli alloggi attualmente vuoti in piena disponibilità del Comune, come abbiamo elencato sopra.
Andando a interrogare il Comune di Aosta e ARER, ci hanno comunicato inoltre che a oggi non è possibile, per gli attuali assegnatari, acquistare nessuno alloggio destinato a Edilizia Residenziale Pubblica, poiché l'ultimo piano vendita - ma questo lo diceva anche lei - è scaduto nel 2019 e attualmente non ne sono stati approvati altri.
Tuttavia, prima dell'adozione della convenzione relativa alla mobilità dei nuclei ancora residenti nelle villette entro il 31 dicembre 2026 - che richiamerò meglio nel successivo punto in discussione - è stata formalmente verificata l'assenza d'interesse da parte degli assegnatari all'eventuale acquisto, questo ci viene comunicato.
Riguardo al secondo quesito, come anche comunicato dai competenti uffici dell'ARER, segnaliamo che è previsto un piano di mobilità per i nuclei ancora residenti nei fabbricati denominati "Villette", nello specifico quindi nei soli dieci alloggi ancora nel patrimonio ERP non compresi nell'attuale piano di alienazione verso alloggi di Edilizia Residenziale Pubblica di nuova costruzione, verso quindi nuovi alloggi adeguati per quanto attiene l'assenza di barriere architettoniche, data l'età avanzata della maggior parte di tali nuclei all'interno del quartiere, quindi nelle immediate vicinanze degli alloggi attualmente in godimento. Questo passaggio è previsto entro il 31/12/2026 a ultimazione degli alloggi del cosiddetto quinto lotto, i cui lavori stanno per iniziare.
Il terzo quesito, in relazione alle quindici unità abitative per le quali il Comune di Aosta con propria deliberazione, la 32 del 4 marzo 2024, ha avviato la procedura di alienazione: si segnala che l'Amministrazione regionale, con le deliberazioni di Giunta 1329 del 12 agosto 2013, 367 del 4 aprile 2022 e 1441 del 21 novembre 2022, ha già provveduto a escludere tali unità immobiliari dall'applicazione della legge regionale 3/2013, ai sensi del comma 4 dell'articolo 15.
Circa le restanti otto unità abitative ancora del patrimonio ERP attualmente occupate da assegnatari, le stesse saranno oggetto di medesima procedura di esclusione, ai sensi del sopracitato articolo della legge 3/2013, solo quando sarà concluso il piano di mobilità di cui al precedente punto, che avevamo citato.
Sul quarto quesito, se si ritiene che la valutazione economica e il ribasso previsto possano favorire il processo di alienazione degli alloggi: è chiaro che questo quesito è stato rivolto anche al Comune di Aosta per capire le motivazioni di un'azione e i competenti uffici segnalano che la valutazione economica e il ribasso previsto nella deliberazione comunale 32 del 4 marzo derivano da una serie di considerazioni contenute nella stessa.
In sintesi l'Amministrazione comunale ha previsto nelle varie deliberazioni di estrapolazione degli alloggi dal patrimonio di Edilizia Residenziale Pubblica di procedere alla determinazione del più probabile prezzo base di vendita degli immobili tramite revisione e/o aggiornamento della perizia di stima predisposta nell'anno 2004.
In seguito a ulteriori analisi dello stato di conservazione delle singole unità abitative, il Comune ha deciso di procedere secondo due diversi criteri di stima, ovvero la valutazione comparativa tra i dati disponibili dal mercato immobiliare, opportunamente adattati ai beni in argomento, e il metodo del valore di trasformazione.
È stato quindi individuato - come previsto dal regolamento comunale di alienazione dei beni appartenenti al patrimonio disponibile - il grado di appetibilità degli immobili e la tipologia di mercato potenzialmente interessata all'acquisto.
L'attività sopraindicata ha portato, da parte del servizio del patrimonio del Comune di Aosta, alla redazione di una perizia estimativa del più probabile prezzo di mercato delle unità immobiliari poste in vendita, che determina un valore finale complessivo pari a circa a 3,8 milioni di euro.
Da questo conteggio, al fine di aumentare il grado di appetibilità sul mercato delle villette, la Giunta comunale di Aosta ha stabilito di adottare, sul valore da porre a base d'asta, una percentuale di abbattimento pari al 40% del prezzo stimato nella perizia sopra richiamata.
L'auspicio è che tale indirizzo possa essere funzionale all'obiettivo dell'alienazione delle unità abitative attualmente vuote per favorire ulteriormente - in caso di vendita e di successiva ristrutturazione delle unità abitative comprese nel piano - il percorso in essere di riqualificazione e rinnovo del quartiere.
Presidente - Consigliere Baccega, a lei la parola.
Baccega (FI) -. Assessore, non sono per niente soddisfatto della sua risposta. E pensare che ieri le avevo sottolineato, tra le righe, che questo era un momento importante per quanto riguarda il suo Assessorato, se non altro perché lei ha un parente che è in Giunta comunale ma anche perché le hanno detto un sacco di balle.
Quando lei mi dice che è stato chiesto agli assegnatari se c'era la volontà di acquistare, la risposta che ha dato il Comune, e gliel'ho anticipata prima... lei mi ha fatto sei minuti di spiegazione rispetto a quanto che io le avevo detto nella presentazione dell'interpellanza, acquisto alloggio villette, una nota del 20 febbraio 2020: "A riscontro della sua nota, si comunica che il piano vendita approvato con deliberazione di Consiglio comunale n. 20/2014 è scaduto nel 2019. L'Amministrazione ha peraltro avviato l'iter per l'aggiornamento di detto piano vendita il cui esito le verrà comunicato una volta divenuto efficace", quindi vuol dire che c'era stata una richiesta di acquisto, ma ce ne sono altre tre, e la risposta è stata questa: "Stiamo aggiornando il piano vendita", poi non l'hanno voluto fare e capiremo anche perché.
Io le ho chiesto una risposta politica, lei ritiene che persone che abitano da molti anni, ex dipendenti Cogne, persone che hanno 75-80 anni, possano essere spostate così come dei pacchetti in un altro alloggetto che magari sarà un alloggetto di recupero o di risulta e non nuovo, perché di edifici nuovi non ne state costruendo, ditemi dov'è l'edificio nuovo che nel 2026 sarà pronto per essere assegnato ad assegnatari di Edilizia Residenziale Pubblica. Se me lo dite io mi tranquillizzo, ma non è così.
Stanno facendo dei cappotti, anche solo a metà, e interventi di ristrutturazione parziale all'interno di alloggi che sono del 1939, del 1940 e del 1945.
Queste persone sono otto e non si possono lasciare così alla mercé di idee pazze di una Giunta comunale che non sta in piedi neanche con lo scotch, questa scelta è una follia!
La valutazione politica doveva, deve essere fatta su questa situazione: sono otto famiglie, in una c'è una persona sola che dice: "Qui è mancata mia moglie, qui ci sono stati i miei figli, come faccio ad andare in un altro posto?"; vi rendete conto della problematica sociale che andrà a mettere in campo questa scelta?
Io non lo so. Su questa cosa ci torniamo, io non sono per niente soddisfatto e sto elaborando qualcosa che magari, ancora prima della fine di questo Consiglio, presenterò alla Giunta, perché è veramente una follia, una scelta che invito la Giunta regionale e la maggioranza regionale a valutare con attenzione, anche se sono solo otto famiglie.