Resoconto integrale del dibattito dell'aula. I documenti allegati sono reperibili nel link "iter atto".

Oggetto del Consiglio n. 3432 del 20 marzo 2024 - Resoconto

OGGETTO N. 3432/XVI - Interpellanza: "Salvaguardia del settore della pesca mediante il controllo della specie del cormorano".

Bertin (Presidente) - Punto n. 27. Consigliere Ganis, a lei la parola.

Ganis (LEGA VDA) - Con quest'iniziativa il nostro gruppo vuole portare all'attenzione di questo Consiglio una problematica che questi ultimi anni ha messo in difficoltà il mondo della pesca: quella relativa alla presenza numerosa del cormorano nel nostro territorio: un uccello di grandi dimensioni che si nutre di pesci e che da molti anni si è insediato nella nostra regione visto che qui trovano un clima e un ambiente adatto alla loro sopravvivenza. La loro presenza sul nostro territorio è un problema perché reca danni al mondo ittico e a tutto l'indotto che quest'ultimo genera, perché il cormorano è considerato un predatore di pesci, un ittiofago. Si attesta che la sua presenza crea gravi danni all'ittiofauna locale considerato che ogni cormorano mangia fino a 10 chilogrammi di pesce al mese, circa 300 grammi al giorno. Per questi motivi il cormorano rappresenta una grande minaccia per l'incolumità delle varie specie presenti sia autoctone che alloctone, ma non solo, essi rappresentano un problema agli allevamenti ittici, vanificando le attività di riproduzione e ripopolamento degli stessi alle riserve di pesca e ai piccoli laghetti, soprattutto in quelli dove si pratica la pesca sportiva.

In merito a queste considerazioni, vorrei portare all'attenzione dei colleghi una serie di problematiche riscontrate da alcuni titolari di attività legate alla pesca: una di queste riguarda il laghetto di pesca sportiva a Echallod, situato nel comune di Arnad. Vista la presenza dei cormorani, la titolare ha smesso di introdurre i pesci che appartengono alla famiglia dei salmonidi, come le trote, andando a privilegiare pesci come le carpe e i pesci gatto.

Un altro problema di questi uccelli interessa anche il laghetto di Mure situato nel comune di Issogne; l'ex titolare del laghetto, contattato da me personalmente, mi ha confermato che la specie del cormorano rappresenta un grande problema. Quello che mi ha riferito è che nelle prime ore del mattino è possibile imbattersi in grandi stormi di uccelli, circa sessanta-settanta, che, in assenza di persone intorno al lago, iniziano a fare razzie di pesci recando gravi danni alla sua attività.

Per queste ragioni e tenuto conto di numerosi danni arrecati alle popolazioni ittiche, la nostra Regione nel lontano 2009 ha approvato un piano quadriennale di controllo della spesa del cormorano, un piano del quale oggi non abbiamo più notizie. Tra l'altro, vorrei evidenziare che molte altre Regioni, al fine di salvaguardare il settore della pesca, hanno utilizzato un controllo selettivo finalizzato a contenere gli impatti negativi di questa specie sul mondo ittico mediante azioni di disturbo, di difesa e mediante abbattimenti selettivi.

Tenuto conto di queste considerazioni, si interpella l'Assessore competente per conoscere: "il numero di cormorani presenti sul nostro territorio regionale; se il piano quadriennale di controllo della specie del cormorano nella nostra regione risulti essere ancora in vigore" e "se sia intenzione dell'Assessorato attivare le procedure previste dal piano per salvaguardare il settore della pesca in Valle d'Aosta".

Presidente - Risponde l'assessore Carrel.

Carrel (PA) - I cormorani si cibano essenzialmente dei pesci presenti nei corsi di acqua e negli specchi lacustri, il censimento del cormorano viene effettuato su tutto il territorio nazionale come richiesto dall'ISPRA ogni anno nel mese di gennaio. Inoltre sul territorio valdostano vengono effettuati dal Corpo forestale della nostra Regione ulteriori censimenti bimestrali per verificare la variazione della presenza della specie durante l'anno. Il numero massimo di cormorani è sempre risultato essere quello rilevato nel mese di gennaio e nel 2024 è pari a settantanove esemplari. Negli ultimi anni si è osservata una tendenziale diminuzione degli esemplari censiti, tant'è che nel 2019 sono stati censiti duecentonove cormorani e nel 2024 settantanove.

Vorrei specificare che l'ISPRA collega la possibilità di effettuare l'attività di controllo del cormorano da lei richiesta, e in particolare il suo abbattimento, esclusivamente ai tratti dei corsi di acqua in cui sono stati attivati e/o programmati interventi tesi alla tutela delle specie ittiche autoctone.

Considerando che è in atto l'approvazione dei progetti sulla reintroduzione di specie ittiche autoctone, così come una regolamentazione più corretta riguardo alle immissioni di specie ittiche non autoctone, riteniamo che sarà possibile realizzare le condizioni che vengono richieste da ISPRA per la sopraindicata attività di controllo, è quindi già in fase di valutazione da parte dei competenti uffici del nostro Assessorato, la possibilità di presentare all'ISPRA la richiesta di attivazione di un nuovo piano di controllo della specie cormorano, che potrà prevedere sia azioni di disturbo nei confronti del cormorano, sia l'eventuale abbattimento di una percentuale di quelli effettivamente presenti.

Al contrario di quanto da lei segnalato in quest'aula proprio poc'anzi, gli uffici mi hanno segnalato che comunque dal 2021 sino ad oggi non è stata presentata alcuna domanda di risarcimento e/o contributo per problematiche legate alla specie cormorano. Se ha informazioni contrarie, allora andrò ad approfondirle, però questo è quanto mi è stato segnalato, quindi tutto il caso che lei ha portato oggi in aula a noi non risulta aver richiesto nessun tipo di risarcimento danni.

Presidente - Per la replica, la parola al consigliere Ganis.

Ganis (LEGA VDA) - Grazie Assessore per la risposta. Confermo anch'io i numeri che ho sotto mano: i cormorani censiti sono in diminuzione, nel 2019 sono stati censiti circa duecentonove cormorani, oggi sono circa ottanta o forse anche meno.

Quello che vorrei farle notare - e credo che lei, Assessore, ne sia a conoscenza - è che c'è un progetto che si chiama "Life Gray" che vuole migliorare la conservazione locale dei pesci autoctoni come la trota marmorata e il temolo adriatico, un progetto che comunque è iniziato nel 2021 e che ha visto anche un contributo della Commissione europea pari a 2 milioni di euro. Capisce però che, da una parte, abbiamo un progetto che va avanti e, dall'altra, abbiamo la presenza del cormorano in maniera ancora importante. Da una parte quindi si cerca di migliorare la gestione della trota e del temolo adriatico, dall'altra abbiamo un predatore che fa razzia di pesci.

Vorrei farle presente che ci sono Regioni che comunque attuano un piano di controllo su questa specie, la Regione Toscana nella zona dell'Orbetello ha fissato un abbattimento nella misura del 3%, sono numeri bassi ma sono anche poco efficaci. La Sardegna e la Liguria hanno attivato questi abbattimenti controllati.

Ricordato che la presenza del cormorano risolve radicalmente tutto il problema della popolazione ittica, il mondo della politica ha il dovere di intervenire, quindi, per tutelare il mondo ittico, bisogna attuare un piano di contenimento di questa specie. Credo che noi, come Regione, possiamo dare anche noi il nostro contributo.