Oggetto del Consiglio n. 3431 del 20 marzo 2024 - Resoconto
OGGETTO N. 3431/XVI - Interpellanza: "Censimento dei lupi presenti sul territorio regionale, mediante l'utilizzo di visori termici notturni".
Bertin (Presidente) - Punto n. 26. Consigliere Ganis, a lei la parola.
Ganis (LEGA VDA) - Torniamo a parlare in questo Consiglio regionale delle problematiche annesse alla presenza della specie del lupo nella nostra regione. Già nel Consiglio precedente ne avevamo discusso evidenziando che il numero di esemplari presenti nel nostro territorio sono in grande espansione, sono i dati forniti dall'Ufficio flora e fauna a evidenziarlo. Il numero di branchi è aumentato, oggi sono dieci branchi e il numero minimo di lupi si attesta ai settanta esemplari. Purtroppo quello che ci preoccupa è proprio questo particolare, si conosce il numero minimo ma non viene evidenziato quanti sono i lupi presenti realmente nel nostro territorio.
Il nostro ruolo non è assolutamente quello di creare agitazione tra la popolazione, tantomeno fomentare un odio verso la specie del lupo, tutt'altro, ma viste le numerose segnalazioni da parte delle popolazioni e del sottoscritto, la situazione, a nostro avviso, sta diventando sempre più preoccupante. Proprio in questi giorni alcune segnalazioni sono giunte anche ai vari organi di stampa, come quelle degli abitanti della zona di Buthier e delle frazioni di Gignod, che da alcuni giorni segnalano la presenza costante di due lupi che si aggirano tra le frazioni e nei giardini delle case. Quello che ci preoccupa maggiormente è che gli abitanti sono costretti a vivere in una sorta di coprifuoco per la paura dei pochi residenti a causa dei lupi; lupi confidenti sicuramente sì, ma, grazie al Direttore dell'Istituto zooprofilattico sperimentale del Piemonte, Liguria e Valle d'Aosta, abbiamo fatto una nuova scoperta: il lupo è da considerarsi confidente quando si avvicina all'uomo entro una certa distanza, perché c'è un valore numerico di riferimento da calcolare, preciso e scientifico. Dico questo semplicemente per definire un concetto molto importante: stando alle parole del dottor Orusa, un singolo lupo o un gruppo di dispersi deve tenere una distanza minima dall'uomo, se questa distanza si riduce a 30 metri da un abitato, si può correre un rischio che può rappresentare il pericolo, quindi al di sopra di una certa distanza il lupo è da considerarsi confidente, mentre al di sotto di quella soglia può rasentare un pericolo. Mi raccomando, bisogna ponderare bene le parole. Già mi immagino l'allevatore, il residente, l'agricoltore, che, dopo aver misurato in qualche modo la distanza, riesce ad appurare che il lupo è confidente oppure può rasentare il pericolo.
Tornando all'iniziativa, vorrei portare in aula una mia testimonianza: il 1° marzo presso l'abitato di Pré-Saint-Didier mi sono imbattuto in un branco composto da quattro o cinque lupi. Ho avuto tutto il tempo di scendere dall'auto, di girare un filmato a una distanza inferiore di 10 metri senza che questi mostrassero minimamente paura nei confronti dell'essere umano. Se qualche anno fa era difficile imbattersi in un lupo, tantomeno incontrarlo nei boschi o in montagna, oggi invece imbattersi in lupi chiamiamoli confidenti è ormai una consuetudine, io li chiamerei più pericolosi.
Visto che le nostre iniziative sono costruttive e propositive, vorrei portare all'attenzione di quest'Aula quello che succede in altre località, come nei boschi del Monte Arcosu in Sardegna, nei Colli Euganei in Veneto o nell'Appennino. Ricercatori e ISPRA hanno effettuato una serie di censimenti della popolazione dei cinghiali utilizzando il metodo di campionamento a distanza, in che senso? Utilizzando questi visori termici. Ma cos'è un visore termico? Questa apparecchiatura può essere fondamentale per riconoscere oggetti, persone e animali durante la notte, eviterei di elencarvi il funzionamento del visore termico, mi limiterei soltanto a segnalarvi il campo di utilizzo: uno di questi è proprio la gestione della fauna selvatica, al fine di osservare, studiare, analizzare animali ideali per effettuare anche i censimenti. Per queste ragioni i visori termici potrebbero o possono diventare importanti per la gestione e la ricerca faunistica, soprattutto in contesto come la specie del lupo, visibili di giorno ma che si spostano e cacciano prevalentemente di notte.
Tenuto conto di queste considerazioni, il Consigliere regionale interpella "se sia intenzione da parte dell'Amministrazione predisporre un censimento mediante l'utilizzo di visori termici per la specie del canis lupus affinché il censimento dei lupi nel nostro territorio regionale risulti essere il più preciso possibile e possa fornire i dati necessari per programmare le susseguenti iniziative".
Presidente - Risponde l'assessore Carrel.
Carrel (PA) - L'ISPRA nel 2019 è stato incaricato dal Ministero dell'ambiente di avviare un programma di raccolta dati sistematico e standardizzato a livello nazionale in occasione del quale ogni Regione ha inviato i propri dati di rilevamento al fine di ottenere un quadro aggiornato della presenza e della consistenza della specie lupo. Il monitoraggio a livello nazionale è stato effettuato tra l'autunno del 2020 e la primavera del 2021, evidenziando che la popolazione del predatore è cresciuta sia sulle Alpi, sia nella zona appenninica, come lei ha ben detto. A partire dal 2017 il monitoraggio del lupo in Valle d'Aosta viene comunque effettuato ogni anno in quanto, ai fini di una possibile e futura gestione della specie, è fondamentale conoscerne sia la consistenza numerica, sia quali siano le aree occupate dai branchi. L'ISPRA ha comunicato nell'autunno del 2023 la necessità di effettuare un nuovo monitoraggio della popolazione del lupo a livello nazionale nel corso della stagione invernale 2023-2024. I dati di tale monitoraggio che è attualmente in corso, non sono per ora disponibili.
Da circa tre anni è nota alla stazione forestale competente per territorio la presenza di lupi nelle frazioni di Verrand e Palleusieux del comune di Pré-Saint-Didier. Tale situazione è costantemente monitorata e si può affermare che non sono mai stati mostrati i segni di innaturale confidenza. Dalla zona di Torgnon non sono pervenute segnalazioni di un branco stanziale, come da lei sottolineato nelle premesse di circa venti lupi, probabilmente lei si voleva riferire al banco presente da diversi anni tra Valtournenche e Saint-Barthélemy di cui si effettuano monitoraggi costanti. Per quanto riguarda il comune di Gignod, risultano essere stati segnalati due lupi nel villaggio di Buthier, dove il Corpo forestale ha provveduto a intensificare i controlli, a installare delle foto trappole e a informare la popolazione per tenere il giusto comportamento verso la fauna selvatica.
Il "Distance sampling" è una tecnica comunemente usata per indicare un insieme di metodologie di campionamento affini tra loro per tipologie di raccolta dati e modalità di analisi dei risultati ampiamente utilizzata per stimare la densità e/o la consistenza di popolazioni biologiche appartenenti alle più svariate specie. Purtroppo, per un rilevamento affidabile, tale tecnica da sola non garantisce il riconoscimento della specie oltre a una certa distanza.
Per quanto riguarda i visori termici notturni, anche in Valle d'Aosta, esattamente come nelle altre regioni che lei ha citato, sono in dotazione al Corpo forestale che li utilizza prevalentemente per l'attività di controllo della specie cinghiale.
Inoltre il monitoraggio del lupo avviene attraverso l'utilizzo di foto trappole, la raccolta dei campioni biologici per l'effettuazione delle analisi genetiche e più in generale di segni di presenza della specie.
Siamo coscienti delle notevoli criticità legate alla presenza del lupo e gli uffici del mio Assessorato stanno lavorando per una nuova legge sui danni da fauna selvatica e relative misure di prevenzioni per dare maggiore sostegno agli agricoltori, restando in attesa dell'iter proposto anche dalla Commissione europea per un declassamento dello status del lupo da specie strettamente protetta a protetta e di questo abbiamo già più volte parlato con il collega Ganis, ma non dipende da noi e stiamo aspettando quanto sta accadendo in Commissione europea.
Presidente - La parola al consigliere Ganis per la replica.
Ganis (LEGA VDA) - Grazie Assessore per la risposta. Aspetteremo i nuovi dati sui censimenti futuri. Mi permetta, non sono assolutamente gli indennizzi agli agricoltori a risolvere il problema del lupo, tra l'altro, non mi ha detto se si possono utilizzare o no i visori termici per censire la specie del lupo. Le ricordo che i cacciatori censiscono la fauna selvatica con un margine di errore, è chiaro; quello che non riusciamo a capire anche oggi è perché l'Assessorato non voglia informare i cittadini sul numero esatto di lupi presenti nel nostro territorio. Si continua a parlare di numeri minimi ma quanti sono effettivamente i lupi presenti nel nostro territorio? L'utilizzo dei visori avrebbe sicuramente dato un contributo a censire la popolazione del lupo, anche per programmare magari attività future. È evidente - e mi dispiace - che la nostra Regione non ci voglia assolutamente far conoscere il numero esatto di lupi, questo è un dato di fatto visto che si continua a parlare di minimo settanta esemplari.
Vorrei ricordarle una cosa: nella bozza del piano faunistico, se ha avuto modo di leggerla, a pagina 299, se non sbaglio, nel quinquennio 2018-2022 sono stati identificati centosettantanove differenti individui di canis lupus, quindi ci sono centosettantanove esemplari, lo dice la bozza del piano faunistico, quindi potremmo già partire non da settanta lupi, possiamo partire minimo da centosettantanove lupi. Visto che lei, Assessore, ha le deleghe riguardanti la fauna selvatica e l'attività venatoria, si prenda tutte le responsabilità.
Personalmente ribadisco che i lupi presenti nei vari abitati, nelle frazioni e nei comuni rappresentano un serio problema non soltanto al mondo agricolo, al mondo faunistico, agli allevatori, ma a tutto il mondo antropizzato, lo abbiamo più volte sottolineato. Grazie Assessore.