Resoconto integrale del dibattito dell'aula. I documenti allegati sono reperibili nel link "iter atto".

Oggetto del Consiglio n. 3387 del 7 marzo 2024 - Resoconto

OGGETTO N. 3387/XVI - Interpellanza: "Intendimenti per far fronte alle criticità emerse negli ultimi anni in ordine al settore pesca e al suo rilancio nell'offerta turistica della regione".

Bertin (Presidente) - Punto n. 30. Consigliere Brunod, a lei la parola.

Brunod (RV) - Richiamando le precedenti iniziative ispettive presentato in Consiglio regionale in merito al settore della pesca, cioè l'interrogazione del dicembre 2021 avente come oggetto: "Contributo regionale alla richiesta avanzata dal Ministro della transizione ecologica per l'assunzione di responsabilità politica in ordine al divieto di immissione in Italia di alcune specie ittiche alloctone", l'interpellanza del marzo 2022: "Pubblicazione sul sito del Consorzio Pesca della Valle d'Aosta delle autorizzazioni per le immissioni ittiche a sostegno della pesca sportiva e azioni volte a ottenere le autorizzazioni in Valle d'Aosta di immissioni di specie ittiche non autoctone a sostegno della stagione della pesca" e, ancora, l'interrogazione del giugno 2022: "Informazioni relative alle emissioni di specie ittiche e progetti di ricerca su azioni di conservazione degli ambienti acquatici" e l'interpellanza del novembre 2023: "Interventi di ripopolamento ittico per la stagione 2024 con particolare riferimento alla Dora Baltea".

Tenendo conto che il 19 febbraio 2024, sul sito ufficiale della Regione, è stato pubblicato il seguente comunicato stampa: "La Giunta ha approvato il calendario ittico 2024, inizio della stagione della pesca domenica 31 marzo".

Prendendo atto delle informazioni riportate su Gazzetta Matin il 22 febbraio 2024, cioè "Pesca trota iridea e trota fario potranno essere immesse in fiumi, laghi e torrenti fino al 31 dicembre 2025", che è quanto prevede un emendamento approvato nell'ambito del decreto Milleproroghe.

Evidenziato che le conseguenze del decreto del Ministero dell'ambiente del 2 aprile 2020 stanno causando anche nella nostra regione incalcolabili danni economici al settore della pesca sportiva e professionale, dell'itticoltura, del mercato dell'intero indotto economico del settore pesca, ricettività e ristorazione; si interpella quindi l'Assessore competente per conoscere quale sia a oggi la situazione relativa alle immissioni ittiche sul nostro territorio - anche, ovviamente, relativamente alle acque della Dora Baltea - e del relativo materiale ittico a disposizione per poter effettuare al meglio i ripopolamenti; se con l'approvazione del calendario ittico 2024 vi siano novità positive rispetto al calendario ittico 2023; in seguito all'accoglimento dell'emendamento nell'ambito del decreto Milleproroghe che ha previsto la proroga al 31 dicembre 2025 di immissione delle specie alloctone come quelle della trota iridea, della trota fario, atlantica in fiumi, laghi e torrenti, se vi siano delle modifiche o integrazioni che saranno da apportare al calendario ittico 2024 recentemente approvato e come s'intende far fronte alle criticità o limitazioni emerse in questi anni in un'ottica di rilancio del settore pesca come integrazione dell'offerta turistica della nostra regione.

Presidente - Risponde l'assessore Carrel.

Carrel (PA) - La normativa non è variata rispetto alla precedente e prevede che le immissioni ittiche possono essere effettuate solo con specie autoctone, salvo autorizzazione in deroga da parte del Ministero dell'ambiente e della sicurezza energetica previo un parere dell'ISPRA a seguito di presentazione da parte delle Regioni di uno studio di rischio. Questo credo che sia giusto condividerlo e sottolinearlo, perché ovviamente il decreto che lei ha citato - cioè il decreto che è stato approvato e convertito in legge il 23 febbraio 2024 con legge n. 18, il cosiddetto Milleproroghe - va di fatto a ribadire quello che era stato in precedenza e sul quale, come Regione, stiamo continuando, insieme al Consorzio Pesca, a lavorare.

Attualmente le specie ittiche d'interesse per la Valle d'Aosta riconosciute come autoctone dal Ministero sono la trota marmorata e il temolo, entrambe in via di estinzione, interessate da un progetto di recupero di riabilitazione a finanziamento europeo denominato Life Graymarble a cui partecipano soggetti ed enti piemontesi e valdostani, tra cui le strutture regionali opere idrauliche, flora e fauna e il Consorzio Pesca, come ho già citato in precedenza.

Non disponendo di pesci autoctoni per il ripopolamento, in attesa della conclusione del progetto di recupero delle popolazioni ittiche valdostane, la nostra Regione, in collaborazione con il Consorzio Regionale Pesca, ha provveduto a redigere e presentare al Ministero uno specifico studio del rischio per richiedere d'immettere nei torrenti valdostani, a sostegno della pesca sportiva, esemplari sterili di trota iridea e trota fario.

L'autorizzazione del Ministero è stata rilasciata per il biennio 2022-2023 con l'obbligo di rendicontare, alla fine di ogni annualità, le azioni intraprese, i risultati delle stesse, nonché lo stato qualitativo e quantitativo delle popolazioni ittiche e dei corsi d'acqua interessati dalle immissioni.

Per il periodo 2024-2026, con nota a protocollo 1932 del 16 febbraio del 2024, è stata richiesta una nuova autorizzazione al Ministero per l'immissione di trote iridee e trote fario a supporto della pesca sportiva (previa presentazione dello studio di rischio aggiornato delle attività svolte nell'ultimo biennio), e, in questa previsione, era già stata introdotta nella delibera del calendario ittico che lei giustamente ha citato; non appena saremo in possesso della nuova autorizzazione, il Consorzio Regionale Pesca potrà procedere alle immissioni, queste ultime, sulla falsariga di quanto fatto l'anno scorso, riguarderanno le riserve turistiche di pesca e la parte alta dei torrenti laterali, utilizzando trote iridee sterili provenienti da una piscicoltura piemontese.

Il materiale ittico presente nello stabilimento di Morgex e La Salle infatti è per il momento ancora costituito da esemplari di dimensioni non idonee per essere immessi in natura.

Si segnala che, tra il materiale ittico presente in stabilimento, vi sono anche esemplari di trota fario di ceppo mediterraneo di popolazioni provenienti dalla Valle d'Aosta, che un recente studio dell'Università di Udine, commissionato dal Consorzio Regionale Pesca, ritiene possano essere considerate autoctone del territorio regionale.

L'utilizzo di questo materiale per le immissioni ittiche sarà oggetto di approfondimenti tecnico-normativi nei prossimi mesi.

La valorizzazione della pesca, quale attività turistica, è uno dei compiti principali del Consorzio Regionale Pesca, ente pubblico non economico, dipendente dalla Regione, composto da otto rappresentanti di pescatori e cinque rappresentanti delle strutture regionali competenti in materia di gestione del patrimonio ittico.

Al supporto della pesca sportiva, nel 2023 il Consorzio Regionale Pesca ha immesso più di 16 tonnellate di trote iridee, 13 tonnellate nelle riserve turistiche a cattura e 3 tonnellate nella parte alta dei torrenti laterali maggiori.

Le riserve turistiche a cattura sono attualmente 7: Cogne, Saint-Rhemy-en-Bosses, Valpelline, Valtournenche, Brusson, Gressoney-la-Trinité e Champorcher, che nel 2023 hanno avuto una presenza di circa 4.500 pescatori.

Inoltre il Consorzio Regionale Pesca ha venduto circa 1.700 permessi giornalieri per le acque libere, uno degli anni in cui se ne sono venduti di più, e circa 130 permessi tra settimanali e quindicinali.

I pescatori con permesso annuale sono rimasti sui numeri dell'anno precedente, cioè circa 1.200 pescatori; sulla base di questi risultati più che soddisfacenti, al fine di rendere ancora più attraenti le riserve di pesca, il Consorzio si sta adoperando per provvedere, con l'intervento dei pescatori volontari, e in collaborazione con i Comuni e con l'Assessorato, alla pulizia e alla sistemazione dei sentieri di accesso e delle sponde.

Inoltre il Consorzio intende creare specifici tratti di torrenti che favoriscano l'accesso alle aree e alla pratica di pesca ai pescatori meno giovani e con difficoltà motorie.

Si conferma quindi la disponibilità dell'Assessorato agricoltura e risorse naturali a supportare ulteriormente le iniziative regionali di rilancio del settore della pesca tramite gli interventi di riqualificazione del territorio.

Ci tengo a confermare che i colloqui e la collaborazione con il Consorzio Regionale della Pesca sono ottimi e, anche alla luce di quest'iniziativa, ci siamo nuovamente confrontati, siamo pronti per questa nuova stagione e stiamo lavorando in sinergia proprio per cercare di raggiungere gli obiettivi che le ho appena elencato.

Presidente - Replica il consigliere Brunod.

Brunod (RV) - Ringraziamo l'Assessore per questi dettagli molto tecnici ottenuti attraverso la risposta su un argomento, come abbiamo già ribadito nelle premesse, a cui teniamo molto, in quanto riteniamo che anche queste attività, che possono sembrare secondarie, possono dare grandi soddisfazioni alla nostra regione, quindi è per quello che abbiamo presentato quest'ennesima iniziativa in merito all'argomento.

Abbiamo capito che purtroppo la complessità di questa normativa, anche grazie a quest'emendamento, ha solamente spostato più in là per questi due anni la possibilità di effettuare questi studi e chiedere queste deroghe, però, in sostanza, la situazione è sempre la medesima rispetto allo scorso anno, perché per quanto riguarda le specie autoctone - come abbiamo ben capito - il materiale a disposizione purtroppo non è di dimensioni idonee per poter essere utilizzato per i popolamenti. Non l'abbiamo sentito ma probabilmente ci andrà ancora del tempo, probabilmente degli anni, per averlo a disposizione, per poter effettuare questi ripopolamenti come si deve per andare incontro a questa normativa che, purtroppo, non sembra una normativa così rispondente al settore e alle necessità, perché ha portato delle grandi ripercussioni negative al settore.

È giusto anche ribadire il concetto che lei ha analizzato anche sui dati dei permessi, sicuramente analizzando magari questo breve tempo, cioè confrontando la stagione appena passata con quella precedente, possono anche essere in linea, come lei ha ben detto; ma probabilmente diversi anni indietro, quando non c'era ancora la problematica di questa normativa, i risultati sono stati molto più soddisfacenti.

Questo sicuramente senza dare nessuna colpa a lei perché lei non era Assessore e non è lei che ha improvvisato questa normativa, però oggi si trova a ricoprire anche questo settore e quindi è normale che da parte nostra ci siano queste osservazioni in modo propositivo con attenzione al settore per cercare, tutti insieme, di ottenere dei risultati.

Vogliamo ribadire di nuovo il concetto che ovviamente la gente va a pescare, compra i permessi se ci sono i pesci da pescare, e, come abbiamo già detto una volta, uno dei posti dove la gente ha più facilità - soprattutto gli anziani o gli anziani che vogliono iniziare anche con i giovani a pescare - è la Dora Baltea che oggi, come ha detto anche lei, è soggetto a questa normativa per cui non si può seminare specie non autoctone, quindi, purtroppo, è una soluzione che disincentiva il pescatore, perché comunque sappiamo che sia per questioni di tempo, che per questioni di agibilità, la Dora è il posto più facile.

Ovviamente noi ci auguriamo che al più presto si cerchi di migliorare la situazione per tornare alle potenzialità precedenti e soprattutto per fare sinergia tra gli Assessorati perché la pesca sì, è nel settore dell'agricoltura, ma è anche turismo, quindi tutti insieme possiamo far crescere questo risultato per la Valle d'Aosta.