Oggetto del Consiglio n. 3368 del 7 marzo 2024 - Resoconto
OGGETTO N. 3368/XVI - Interrogazione: "Valutazione dei dati relativi agli studenti valdostani iscritti presso atenei situati fuori dalla regione per l'attuazione degli interventi a sostegno dello studio universitario".
Marguerettaz (Presidente) - Punto n. 11 all'ordine del giorno. Per la risposta, ha chiesto la parola l'assessore Jean-Pierre Guichardaz, ne ha facoltà.
Guichardaz J. (FP-PD) - Lei mi chiede il numero degli studenti valdostani iscritti al sistema nazionale universitario nell'anno accademico 2022/2023-2023/2024; quanti studenti universitari sono iscritti presso l'Ateneo regionale e quanti sono iscritti presso Atenei con sede in Piemonte, Lombardia, Emilia-Romagna ed eventualmente in altre regioni d'Italia; quanti studenti universitari sono iscritti in Atenei esteri; quali siano le risultanze dell'analisi di tali dati a sostegno della previsione degli assegni di studio di cui in premessa.
Le volevo premettere che le darò poi dei dati scritti, perché le domande che ha fatto hanno richiesto un lavoro enorme da parte degli uffici, di elaborazione e di estrazione dati, quindi approfittavo di questa interrogazione anche per ringraziare gli uffici che davvero in questi sette-otto giorni di tempo hanno estratto e hanno fatto tutta una serie di elaborazioni che sono qua e che le consegnerò. Gliele manderò magari via internet, così evitiamo di fare uno scambio di carte.
Per quanto riguarda i primi due quesiti, le fornirò poi un file relativamente all'anno accademico 2022-2023: nel primo foglio c'è un riepilogo degli studenti residenti in Valle d'Aosta ed iscritti al sistema universitario in Italia, distinto tra Regione e tipologie di Università; tra l'altro è stata fatta una ricerca anche più ampia, lei diceva eventualmente anche in altre regioni, quindi oltre a quelle segnalate, vedo che ci sono per esempio anche dei dati relativamente all'Umbria, al Friuli Venezia Giulia e alla Sardegna, è per quello che le dicevo che la ricerca è stata anche piuttosto complessa.
Poi nei fogli seguenti, per ogni regione, il dettaglio dei medesimi studenti distinti sia per Università che tipologia di corso.
I dati riportati quindi nel suddetto foglio, traggono origine anche dal censimento annuale che è previsto, come lei citava, dalla legge 30/89.
I dati relativi all'anno accademico 2023-2024 non sono ancora disponibili, in quanto il censimento, che si sostanzia in apposite richieste di dati alle singole Università, avviene solo ad anno accademico concluso.
Si noti che i dati però sono attendibili, ma non corretti comunque alla singola unità, non tutte le Università infatti rispondono - da quello che mi dicono - alle richieste di dati anche in seguito a numerosi solleciti, quindi i dati che abbiamo sono dati di massima ma, a mio parere, estremamente significativi, perché comunque statisticamente sono importanti.
Per quanto concerne gli iscritti all'Università della Valle d'Aosta, posso fornire anche i dati aggiornati all'anno accademico 2023-2024, i dati ce li ho qua, glieli fornisco, ma in ogni caso al 31/12 2023 risultano iscritti 945, di cui 571 sono residenti in Valle, quindi alla fine quasi 400 arrivano da fuori.
Relativamente agli studenti universitari iscritti in Atenei esteri, non sono disponibili, come lei può ben immaginare, dati relativi agli studenti universitari valdostani iscritti all'estero in quanto, per oggettiva impraticabilità di procedere a richiedere i dati di cui trattasi ad ogni singola Università del mondo, il sopracitato censimento è limitato ai confini nazionali. Poi le spiego anche un'idea che ci è venuta insieme al collega Bertschy.
I dati richiesti non sono neanche presenti nelle banche dati Istat ed Eurosat; questo per dire che, alla fine, non è possibile, se non nelle Università italiane, previa ovviamente sollecitazione, perché la nostra Università ovviamente adempie ai suoi obblighi, ai sensi della legge 30, e in alcuni casi è più difficile avere dei dati per una questione di aggiornamenti.
Al più, è possibile fornire il numero di studenti universitari valdostani iscritti all'estero, questo sì, che presentano richiesta di borsa di studio alla Regione: sono 33 per l'anno accademico 2022-2023, ma ve ne sono diversi che non fanno domanda per questioni anche personali o reddituali o di altro genere, poi anche perché il sistema delle Università estere in alcuni casi ha il sistema dei padrini, delle questioni delle aziende di appoggio e tutta una complessità.
Non è possibile quindi, a partire dal suddetto numero, presumere il dato richiesto, in quanto la suddetta domanda di borsa è presentata tra l'altro solo da coloro che soddisfano i requisiti dei pertinenti bandi di concorso e solo se già non percepiscono una borsa di studio da parte di un altro ente, anche estero.
All'estero, ad esempio in Francia, succede spesso che sia l'Università che il Ministero pagano delle borse di studio a sostegno.
Quali siano le risultanze dell'analisi di tali dati a sostegno della previsione degli assegni di studio, per quanto abbiamo capito rispetto a questa sua richiesta, è possibile affermare che gli assegni di studio e le collegate provvidenze previste dalla citata legge regionale 30/89, per gli studenti universitari valdostani che studiano fuori Valle, in Italia e all'estero, tenuto conto della consistenza degli importi storicamente previsti e dei loro ciclici aggiustamenti, risultano coerenti con gli stanziamenti dei pertinenti capitoli di bilancio, in quanto nell'ultimo decennio tutte le domande di borsa di studio idonee sono state soddisfatte, quindi non ci sono state borse di studio richieste da persone rientranti nei requisiti che non sono state soddisfatte.
Le dicevo che con il collega Bertschy e con le nostre strutture, tra l'altro, stiamo studiando anche per avere la possibilità di seguire i ragazzi, oltre nelle scelte scolastiche post diploma, quindi universitari, TS o di altro genere, anche in quelle professionali, perché, anche questo dato è importante, un sistema di monitoraggio in continuo almeno in una stabilizzazione lavorativa.
Di questo abbiamo discusso e abbiamo cominciato a lavorarci anche nell'ottica di un orientamento che sia sempre più efficace e mirato, e quest'anno - lei ha visto - abbiamo fatto l'edizione numero 1, quella dell'anno scorso era la 0, di VDA Orienta. È chiaro che questo monitoraggio lavorativo - perché un conto è il monitoraggio universitario, e già lì i dati non sono completi, soprattutto per l'Università estera, e moltissimi valdostani studiano all'estero, studiano in Francia, in Germania, tanti in Svezia, sono abbastanza degli itineranti, questo anche perché la qualità comunque dell'istruzione in uscita dalle nostre scuole superiori è piuttosto notevole -, questo monitoraggio post-universitario e anche post-scuola superiore richiede però un'adesione da parte degli interessati, che deve essere ottenuta anche tramite liberatorie e convincendo anche gli interessati ed è il lavoro che abbiamo fatto quest'anno a VDA Orienta, della necessità e dell'utilità di questo genere di monitoraggio.
Le faccio un esempio: se noi riuscissimo ad agganciare tutti i ragazzi che escono dalle scuole superiori attraverso una modalità, per esempio una chat, o delle modalità di newsletter, eccetera, è ovvio che noi potremmo informare i ragazzi che escono fuori dalle scuole in continuo anche delle occasioni di lavoro o dei concorsi, per esempio delle opportunità lavorative, delle opportunità di accesso al mondo del lavoro, o anche della nascita di nuovi percorsi universitari che potrebbero essere di interesse.
Il problema è che, dall'altra parte, ci deve essere una risposta, perché altrimenti avremmo dei dati incompleti. A fronte quindi anche di una liberatoria dell'iscrizione per esempio a modalità anche di scambio B2B, ci vuole comunque dall'altra parte una costanza anche nella risposta, che sappiamo essere magari all'inizio ma non successiva.
Comunque il lavoro lo stiamo facendo e speriamo poi di riuscire a portarlo a termine.
Presidente - Per la risposta, la parola al collega Baccega.
Baccega (FI) - Ringrazio anch'io gli uffici perché questa interrogazione nasceva proprio dal fatto che, in un confronto che abbiamo avuto con una serie di ragazzi, era venuta fuori l'esigenza di valutare con attenzione i percorsi.
La delibera 843/2023 ha proposto già una serie di novità, ha visto una serie di aumenti di innalzamento per esempio dell'Isee universitario per il diritto allo studio che ha portato da 40.500 l'Isee a 44.000, e in quell'occasione abbiamo riscontrato che, forse, non era sufficiente, quindi bisognerà arricchire. Ma proprio perché quello che dice lei, la qualità della formazione in uscita è una qualità molto buona che esce dalla Valle d'Aosta, e sono diversi i ragazzi che si orientano ad andare per lo meno all'inizio del percorso universitario all'estero in Inghilterra piuttosto che in Francia e in altri ambiti.
Per questo io la ringrazio se lei mi fa avere quella nota, le ricordo anche la nota del Consiglio scorso, che non è ancora pervenuta, così avremo modo di fare una riflessione, magari tutti insieme, per dare eventuali ulteriori risposte a coloro che hanno l'esigenza proprio di avere un aiuto da parte dell'Amministrazione per guardare ad un futuro molto più roseo.