Resoconto integrale del dibattito dell'aula. I documenti allegati sono reperibili nel link "iter atto".

Oggetto del Consiglio n. 3325 del 21 febbraio 2024 - Resoconto

OGGETTO N. 3325/XVI - Interpellanza: "Politiche del lavoro attuate dalla Regione per fronteggiare le problematiche occupazionali".

Bertin (Presidente) - Punto n. 33. Consigliere Marquis, a lei la parola.

Marquis (FI) - A seguito della giornata che c'è stata in cui si è parlato di orientamento e di politiche del lavoro, ho trovato un interessante articolo sul giornale locale che ha raccolto le testimonianze da parte degli attori che hanno partecipato a quest'incontro e sostanzialmente questa è stata l'occasione per parlare del tema a 360 gradi, dove sostanzialmente è emersa la situazione in Valle d'Aosta del rapporto tra domanda e offerta di lavoro e dove è stato dato spazio un po' alle problematiche, dove si dice che ricettività, commercio, edilizia e imprese cercano disperatamente personale e che c'è una difficoltà a far parlare la domanda e l'offerta, perché mancano scuole di formazione professionale e c'è una popolazione attiva anche in Valle che sta diminuendo, quindi c'è una carenza vera e propria di risorse umane, quindi ci sono dei problemi - che vengono definiti poi nell'articolo di carattere strutturale - e sui quali bisognerebbe cercare di lavorare per trovare delle soluzioni.

A questo riguardo è da un po' che non si parla in Consiglio di questo tema e questo articolo, con il report che è stato dato, è stato l'occasione per porre la questione all'interno del Consiglio regionale e dell'Aula e soprattutto per fare il punto della situazione sul carattere generale di questi problemi.

L'interpellanza sostanzialmente chiede se si ritiene che le politiche del lavoro che sono attuate stiano dando i risultati attesi e se ci siano delle problematiche che assumono carattere di natura strutturale sulle quali bisogna cercare in qualche modo d'intervenire, perché, se non s'inverte la rotta, si rischia poi nel tempo che le situazioni possano, anziché migliorare, diventare anche più problematiche da gestire.

In seconda battuta: quali sono le problematiche di maggiore preoccupazione e come si intenda fronteggiarle.

Presidente - Assessore Bertschy.

Bertschy (AV-VdA Unie) - La mia sarà una risposta un po' lunga, mi dispiace, colleghi, ma il tema è talmente complesso che la risposta va anche un po' articolata; quando si può si è più sintetici, quando non si può, bisogna argomentare, anche perché sennò poi il Governo non riesce a far rilevare l'attività che fa, a nome anche della maggioranza.

Se dovessi semplificare la risposta, direi che avendo preso la delega delle politiche del lavoro nel 2019, con un tasso di disoccupazione al 6,6% in Valle d'Aosta e avendolo al terzo trimestre 2024 portato al 3,2%, direi che le cose funzionano molto bene, i problemi sono stati affrontati e superati.

È ovvio, e ce lo siamo già posti in precedenza, che il tema invece non ha solo una natura di tipo matematico, il mondo del lavoro è profondamente cambiato nel giro di pochi anni, il Covid, in particolare, ha accelerato per delle persone alcune propensioni che probabilmente erano già in via di sviluppo e si sono accelerate proprio in quel lungo periodo d'inattività.

Oltre ai dati sulla disoccupazione che sono tutti positivi rispetto all'anno precedente: era al 5,4%, siamo al 3,2% e, rispetto al 2019, siamo a meno della metà su un dato italiano che è al 7,4%. In questo momento, quindi, se vogliamo, il nostro territorio risponde in maniera forte alla richiesta di lavoratori e alla necessità di fornire questi lavoratori sui due canali: ridare possibilità di lavorare a coloro che il lavoro lo perdono, quindi la formazione, e cercare di orientare i ragazzi verso le loro attitudini ma, allo stesso tempo, verso un mondo del lavoro che richiede sempre più grandi professionalità per certi settori e invece una certa attitudine ad andare a lavorare in altri.

Il dato poi è oltremodo positivo anche per quello che riguarda l'occupazione femminile, il nostro è uno dei territori dove il tasso di occupazione è tra i più elevati in Italia, e questo non può che essere un dato da portare all'evidenza con il piacere di evidenziarlo e tutto questo è grazie, evidentemente, a un mondo del lavoro, pubblico o privato, che sa dare le risposte anche all'occupazione femminile, e questo è di grande importanza.

Anche qui, rispetto ai dati che leggiamo a livello italiano, siamo a una media decisamente migliore, siamo al 73,2% rispetto al 61,6%, in crescita ancora rispetto al 69,8% del 2022.

Ci sono quindi dati molto positivi.

Nonostante questo ci sono alcuni settori che fanno fatica a trovare lavoratori che evidentemente, per loro volontà, a volte, non intendono più andare a occupare certi settori e in altre occasioni hanno possibilità di occupare le loro competenze in settori nuovi dove si sono formati.

Noi abbiamo attivato tante politiche, potrei citarne alcune, ma sicuramente sul Piano nazionale per la ripresa e la resilienza e il piano di garanzia di occupabilità dei lavoratori... il piano individua numerose azioni di politica attiva del lavoro destinate ai lavoratori in cerca di nuova occupazione, rivolgendo un'attenzione particolare ai disoccupati e percettori di ammortizzatori sociali in assenza di rapporto di lavoro, ai beneficiari di sostegno al reddito di natura assistenziale e ai lavoratori fragili e vulnerabili, tra i quali i giovani Neet.

Al 31 dicembre 2023 risultano presi in carico dai centri per l'impiego di Aosta 1971 beneficiari, di questi oltre il 50% ha stipulato almeno un contratto di lavoro nei 180 giorni successivi alla presa in carico, posizionando la regione tra quelle con le migliori performances in termini di risultati rispetto alle regioni italiane all'interno del Programma GOL.

In aggiunta, per finalizzare gli interventi del Centro per l'impiego, è stato approvato dalla Giunta regionale, con deliberazione 1138 in data 9 ottobre 2023, un avviso pubblico che assegna incentivi alle piccole e medie imprese che abbiano stipulato o intendano stipulare nuovi contratti di lavoro subordinato a tempo determinato e indeterminato con i lavoratori inseriti nel programma GOL, che sono i lavoratori più fragili.

Tra l'altro rifinanzieremo a breve l'avviso, perché sono terminate le prime risorse, sono state date risposte importanti in più settori, e l'abbiamo analizzato nel Consiglio politiche del lavoro: anche questo evidenzia che la formazione e le competenze acquisite permettono alle persone di tornare al lavoro attraverso un incentivo che irrobustisce quest'azione in favore di una piena occupazione.

Stessa cosa potremmo dire degli avvisi sui fondi strutturali.

La cosa importante che abbiamo fatto... e qui magari lo dico ricordando un po' la storia degli IFP: la nostra Regione è partita più tardi di altre Regioni, in Italia si è partiti nel 2012 a finanziare la formazione e a fare attività di formazione professionale, in Valle d'Aosta fu l'assessore Donzel a dare importanza a questa politica in prima fase, sviluppandola poi da parte nostra negli anni successivi, curvandola sempre più rispetto alle esigenze delle professionalità richieste.

Quello che facciamo noi oggi avrà una ricaduta nei prossimi anni, quello che non si è fatto ieri lo scontiamo un po' oggi, quindi, se fossimo partiti già da subito come altre Regioni italiane, su certe professionalità avremmo avuto la possibilità di contare oggi di questo lavoro.

In ogni caso la formazione professionale è diventata molto importante, avete visto i dati di ieri sulla risposta che c'è stata, quindi il dato in aumento della formazione professionale non può che rassicurare certi settori, certamente non tutti.

Potrei poi evidenziare altre azioni, però il tempo scorre e vorrei andare alla seconda domanda che è molto importante, dove si dice quali siano le problematiche di maggior preoccupazione e come si intenda fronteggiarle, alcune cose le abbiamo dette.

I due-tre grandi temi di preoccupazione sono:

1) su alcuni settori - e lo evidenzierà anche l'indagine che stiamo facendo con l'Università sull'attrattività del nostro mondo del lavoro e di alcuni settori del mondo del lavoro - l'indagine è in corso e quando avremo un documento di prima presentazione ve lo forniremo, proprio per dare evidenza di alcuni fattori importanti, però su alcuni settori di lavoro è cambiata da parte delle persone l'attenzione e soprattutto la volontà di occupare certe professioni. Su questo bisogna insistere, si tratta di un'attenzione che deve avere forti investimenti anche di tipo culturale ma una volontà di cambiamento anche di certi settori, e il lavoro per l'alleanza di qualità all'interno del Consiglio politiche del lavoro si propone proprio questo. Direi che i primi settori che si stanno concentrando, il settore turistico in particolare, per cercare di cambiare questo tipo di approccio, hanno capito che non si tratta semplicemente più di dire: "Mancano lavoratori" ma bisogna cambiare modello e un po' modalità di arrivare all'ingaggio delle persone.

2) Per quello che riguarda le grandi professionalità, i nostri giovani studiano di più ma all'estero li pagano di più. Il saldo migratorio interno è favorevole alla Valle d'Aosta e in generale a tutte le regioni del Nord-Ovest, perché dal Sud si sale verso il Nord, ma il saldo migratorio dei giovani studenti fino a 34 anni è negativo per tutte le regioni italiane perché i nostri ragazzi fuori vengono pagati mediamente il 30-40% in più con quelle competenze, quindi questo è un dato che deve far riflettere non tanto la piccola regione Valle d'Aosta ma il sistema Paese Italia, perché rispetto a questo è inutile che investiamo così tanto nella formazione e nell'istruzione, se poi non siamo capaci di pagare queste competenze e di retribuire giustamente i nostri ragazzi.

3) Il tema della denatalità riguarda noi come tutti gli altri territori; ieri l'assessore Guichardaz ha presentato i datti dell'iscrizione dei primi anni di scuola, basta guardare la piramide presentata e c'è da aver paura per il futuro, inteso che pagheremo per molti anni la denatalità che stiamo vivendo in questo periodo, quindi l'investimento va oltre le politiche del lavoro per il nostro territorio ma per l'Italia nel suo complesso. Bisogna veramente cercare di ricostruire la fiducia nel futuro per tutti e da lì si potranno trovare le competenze e la formazione necessaria per dare risposta non alla domanda-offerta, la domanda-offerta non è più un problema, oggi ci sono più domande che lavoratori che possono dare risposta.

Presidente - Per la replica, consigliere Marquis.

Marquis (FI) - Effettivamente il lavoro non è considerabile solo dal punto di vista numerico, anche perché in questi anni è cambiata la modalità di classificazione della disoccupazione, quindi diventa anche difficile, rispetto al passato, fare dei paragoni, però qui quello che conta molto è anche il discorso qualitativo del lavoro, come è stato evidenziato.

Il problema è che siamo piccoli, siamo una piccola regione e - mai come in questo momento in cui siamo interessati dalle grandi transizioni - essere piccoli non agevola, perché siamo anche in pochi, ci sono pochi giovani che, come è stato detto, vengono attratti dalle opportunità che ci sono all'esterno della nostra regione, nelle altre regioni e addirittura in altri Paesi europei, e c'è il problema delle nascite.

In tutto questo contesto credo ci sia una cosa che sarà determinante, che dipenderemo sempre di più dal lavoro da importazione qui in Valle d'Aosta e questo credo che sia un fattore chiave e importante su cui occorra lavorare, perché se è vero che dipenderemo dal lavoro da importazione ci possono essere due possibilità: o che ci sono persone che si trasferiscono e vengono a vivere in Valle d'Aosta, o che ci sono delle persone che arrivano, per dire, dal vicino Piemonte e si muovono giornalmente.

Sotto questo profilo siamo molto penalizzati sull'accesso giornaliero alla Valle d'Aosta, tant'è che nel rapporto che è stato predisposto e che ho trovato interessante in quest'articolo credo che sia significativa la chiosa finale da parte della dirigente del lavoro, del coordinatore, che dice: "Bisogna potenziare le reti dei trasporti".

Questo credo che sia un problema che, se non riusciamo in qualche modo ad affrontare, ci metterà nelle condizioni di avere delle serie difficoltà nel prossimo futuro, difficoltà alle quali non riusciremo a rimediare, perché non è solamente attraverso il trasferimento in Valle d'Aosta di persone che possono scegliere questo luogo per vivere con la propria famiglia, o che sennò vengono con il telelavoro, ma credo che il problema sia che abbiamo bisogno di gente che venga tutti i giorni in Valle d'Aosta in tutti i settori, a partire dalla sanità, per arrivare al mondo dei servizi e a quant'altro.

Oggi siamo profondamente penalizzati sotto questo profilo perché le distanze oggi, tra Regioni e tra città, non si misurano più in chilometri, si misurano in tempo.

Per fare un esempio, Torino e Milano distano ferroviariamente 129 km, la stessa distanza da Torino ad Aosta; da una parte si arriva in 40 minuti, dall'altra parte in due ore. Questi mezzi di trasporto non sono mezzi di trasporto che consentono di far sì che ci sia della gente e dei lavoratori che possano arrivare da fuori Valle con le nostre reti dei trasporti.

Allo stato attuale, l'unica soluzione possibile è che ci si inventi qualcosa a livello tecnologico che rivoluzioni il mondo dei trasporti, che ci siano dei veicoli individuali. Allora questo spiazzerebbe tutti e potrebbe dare una soluzione al problema ma con i mezzi che abbiamo a disposizione oggi non è facile vedere in prospettiva la soluzione di questo problema.

L'unica soluzione a questo problema era disegnare una ferrovia a doppio binario Aosta-Torino, questo sarebbe stato e sarebbe l'investimento del secolo per guardare a una Valle d'Aosta che si possa proiettare nel futuro dandosi una possibilità di crescita.

Quello sarebbe un investimento, perché creerebbe dello sviluppo economico, consentirebbe a un primario di dormire a Torino e venire a lavorare ad Aosta se potesse arrivare in 40 minuti sul posto di lavoro, come succede tra Torino e Milano.

Purtroppo oggi viviamo una situazione di estrema difficoltà. Stiamo facendo quest'intervento di qualificazione sotto il profilo ambientale ma che non risolverà alcun problema per quanto riguarda l'economia e la crescita di opportunità di lavoro in Valle d'Aosta.

Credo che sotto questo profilo - come ben ha detto la dottoressa Riccardi - bisogna potenziare le reti dei trasporti: immagino che un pensiero fosse anche rivolto al raddoppio della canna del Tunnel del Monte Bianco, ma essenzialmente il problema sta nel trasporto pubblico, non credo che si riferisse al mettere qualche pullman in più per prestare servizio sulla linea, perché non è questo che può dare la soluzione a queste questioni.

Crediamo, per chiudere l'intervento, che ci siano tanti temi che stanno diventando di importanza strutturale e che, se non si prendono in mano, la situazione rischia di peggiorare nel tempo e poi diventa sempre più difficile da gestire.

Quello dei trasporti riteniamo che potrebbe essere un grande contributo per dare soddisfazione a questa tematica.