Oggetto del Consiglio n. 3323 del 21 febbraio 2024 - Resoconto
OGGETTO N. 3323/XVI - Reiezione di mozione: "Predisposizione di una proposta di modifica alla legge regionale 11/2023 al fine di risolvere le criticità emerse in ordine agli adempimenti amministrativi per le locazioni brevi con finalità turistiche".
Bertin (Presidente) - Passiamo al punto n. 60. Consigliera Erika Guichardaz per illustrare la mozione, ne ha facoltà. Invito i Consiglieri a ridurre il volume delle chiacchierate perché c'è un brusio di fondo un po' fastidioso. Prego, Consigliera.
Guichardaz E. (PCP) - Torniamo su un tema che abbiamo discusso negli ultimi tre Consigli, prima con un Question Time e un'interrogazione del nostro gruppo, poi con un 'interpellanza del gruppo di Forza Italia.
Questo nasce a seguito di diverse segnalazioni che abbiamo avuto nel tempo riferite alla norma sugli affitti brevi; non torneremo sulla questione della norma nazionale di cui lei aveva riferito, dicendo che molto probabilmente si sarebbe potuti andare a rivedere la legge anche rispetto a quello che prevede la normativa nazionale, noi invece chiediamo una cosa diversa, cioè se si può intervenire rispetto a questa legge con una certa urgenza per alcune criticità che abbiamo rilevato e che oggi spero che lei possa in qualche modo magari chiarire, perché nello scorso Consiglio aveva detto che rispetto a quelle tematiche non aveva ricevuto delle segnalazioni.
Ricordo che principalmente la tematica più rilevante è quella riferita alle destinazioni d'uso degli alloggi e quindi al fatto che, ancorandosi sulla legge regionale e soprattutto rispetto alle destinazioni d'uso, quando una destinazione d'uso è di abitazione principale, in sostanza, non si potrebbe applicare l'affitto breve.
C'è anche poi la criticità del fatto che non si possa cambiare la destinazione d'uso, in alcuni casi per gli equilibri funzionali, o - come ben aveva rappresentato il consigliere Marquis - poteva anche essere che una destinazione d'uso veniva subito cambiata per locazioni temporanee e poi poteva essere di nuovo necessario ricambiarla invece per residenze principali nel caso in cui si cambiasse tipologia di affitto, quindi magari si passasse da un affitto breve poi a un affitto invece prolungato nel tempo in cui si chiedeva una residenza.
Riporto quanto lei aveva detto nella risposta: "L'abitazione principale è legata alla residenza del proprietario; il proprietario ha prima casa da un'altra parte, quindi quella non è da considerare prima casa ed è per l'utilizzo che se ne fa, che siano affitti lunghi, affitti brevi, affitti stagionali, affitti turistici o di altra natura, devono essere associati al concetto di abitazione temporanea, proprio perché la nostra legge urbanistica distingue le due casistiche".
Già le associazioni di categoria che erano venute in audizione avevano posto questo problema e avevano detto che la distinzione avrebbe dovuto basarsi sul concetto di abitazione principale, interpretato in base alle effettive modalità di utilizzo dell'immobile, considerando la residenza effettiva e stabile del contribuente, come già sottolineato dalla Corte Costituzionale (Vedi sentenza n. 377/2001 e sentenza n. 247/2016) e poi dalla Corte di Cassazione in numerose pronunce.
Noi vorremmo capire se adesso ha potuto in qualche modo interloquire con gli uffici tecnici e con il CPEL rispetto a questa tematica che abbiamo posto alla sua attenzione e - come ci è stato rappresentato da parte di diversi proprietari, ma anche noi stessi abbiamo potuto rilevarlo - se questa problematica esiste, se possiamo intervenire in tempi brevi. L'impegnativa prevede trenta giorni dall'approvazione di questa mozione per portare almeno una modifica alla legge che possa consentire alle persone che magari hanno un alloggio con destinazione d'uso principale (ma come lei ha rilevato risiedono in un altro immobile, perché magari hanno ereditato quella casa, magari chi c'era prima di loro ce l'aveva come abitazione principale e quindi la destinazione d'uso è rimasta quella) che sia svincolato il pezzo della destinazione d'uso rispetto all'utilizzo che viene fatto dai singoli proprietari.
Questo è un po' per fare chiarezza e un po' per chiederle se su questa tematica... anche perché sappiamo che poi i Comuni hanno la facoltà di fare dei controlli e hanno anche la possibilità di applicare delle multe anche piuttosto salate, dopodiché credo che lo spirito della legge fosse incentivare in qualche modo anche gli affitti brevi, non quello di limitarli, quindi di dare sì un'indicazione numerica di quanti sono, ma non di limitare l'uso di questi affitti.
Immagino che la volontà del legislatore almeno - come quando ne abbiamo discusso per la legge - sia comunque di far sì che le persone possano mettere a disposizione le proprie case anche per gli affitti brevi, tutto questo sicuramente potrebbe agevolare le persone che, a questo punto, potrebbero chiedere il CIR, anche se la destinazione d'uso risulta come principale, ma - come dicevo - loro risiedono altrove e quindi sotto questo punto di vista sicuramente ci sarebbe una maggiore chiarezza.
Presidente - La mozione è stata illustrata, apriamo la discussione generale. La discussione generale è aperta. Consigliere Marquis in discussione generale, ne ha facoltà.
Marquis (FI) - La collega che ha presentato e illustrato la mozione ha citato anche l'interpellanza che era stata discussa nello scorso Consiglio regionale sulla questione degli affitti brevi e soprattutto in relazione agli aspetti di natura urbanistica.
Avevamo avuto modo nell'occasione della discussione dell'interpellanza scorsa di avere uno scambio di opinioni sul concetto di prima casa, se è legata al proprietario o al possessore, perché io avevo fatto un esempio molto preciso: se un proprietario si trova con un immobile che è classificato, ai fini urbanistici, come categoria D e intende accedere ai benefici della legge che è stata approvata sulle locazioni turistiche, quindi esercitare questa valorizzazione del suo immobile, deve fare un cambio di destinazione urbanistica, passare alla categoria D bis.
Successivamente, se il mercato non presenterà delle richieste e se si presenterà a questo proprietario - una volta che ha fatto tutte le sue pratiche, il cambio di destinazione urbanistica - la possibilità di mettere sul mercato il suo appartamento per una locazione annuale, questo proprietario dovrà rifare il passaggio di conversione, come avevo sostenuto nello scorso Consiglio, alla categoria D, facendo di nuovo delle pratiche edilizie.
In quella circostanza la risposta che lei aveva dato era che il fatto di affittare a terze persone come prima casa l'appartamento non richiede una modificazione della destinazione urbanistica, perché il concetto di prima casa abitazione principale è strettamente legato al proprietario e non a terze persone che la utilizzano.
Io non so io chi è che le ha preparato la risposta -ho dato quest'interpretazione rispetto a questo quesito - ma mi continua a risultare che la situazione non stia in questi termini, la situazione è legata alla qualità dell'immobile e non al proprietario.
L'articolo 73 della legge urbanistica, che tratta le destinazioni d'uso e relative categorie, dice: "L'uso a cui l'immobile o parte di esso è destinato sotto il profilo delle attività da svolgere nell'immobile stesso costituisce la destinazione d'uso.
Se uno è proprietario o affittuario e cambia la destinazione d'uso, la destinazione d'uso è strettamente correlata alla destinazione, quindi non a chi l'utilizza.
Per far giusto capire qual era l'entità del problema, perché sennò poi qui sembra che stiamo facendo dei ragionamenti astratti che non incidono sulla pelle della gente, le faccio vedere, me l'hanno girata cinque minuti fa: questo è un quesito che un ufficio tecnico, per fare un cambio di destinazione, fa una diffida a un proprietario che ha fatto il CIR che dice: "Guarda che tu non puoi, nelle more del cambio di destinazione d'uso, affittare il tuo appartamento". Sono quattro pagine e non so quante ore di lavoro sono per un ufficio tecnico, ma so solo che queste ore di lavoro, che correttamente sono state svolte da un ufficio tecnico per cercare di tacconare l'impostazione di una legge, portano dei danni a chi deve subire queste iniziative.
Non è vero che non esiste il problema sotto il profilo urbanistico, è che il problema va gestito, bisogna in qualche modo trovare una soluzione.
Adesso io non so se si tratta di modificare la legge sulle locazioni brevi... si tratta d'intervenire forse con una circolare sull'applicazione della legge 11e, se non basta la circolare, bisognerà modificare un articolo della legge 11.
La legge urbanistica... Guardi che al cittadino non interessa se la responsabilità è sua o in capo a Sapinet; c'è un problema che il Governo deve affrontare, non è una questione di responsabilità in capo a chi sono per il cittadino, il problema è risolvere una questione.
Oggi l'effetto combinato della legge urbanistica più la legge sulle locazioni brevi pone un sacco di problemi ai cittadini, che probabilmente non avete ancora rilevati, ma le garantisco che se andassimo a fare un censimento sul territorio, ce ne sono tante di queste situazioni ed il fatto che i CIR non sono così numerosi come ci si aspettava, dipende dal fatto che ci sono tutte queste problematiche che sono dormienti, alcune sono in fase di trattazione con gli uffici tecnici, altre sono che i proprietari rinunciano a mettere sul mercato il bene perché è complesso riuscire a trovare una soluzione che, in tempi brevi, possa garantire la legittimità della sua azione.
Come le dico, c'è il problema, il problema per noi va affrontato, non sappiamo qual è la modalità, ma credo che gli uffici si devono parlare, quelli dell'Assessorato suo e quelli dell'Assessorato all'urbanistica e devono trovare una soluzione - o con una circolare interpretativa o, se non è sufficiente, si modifichino delle leggi - perché in questo momento ci sono delle persone che ricevono in questi giorni delle lettere dagli uffici tecnici in riferimento ai CIR che hanno presentato per le questioni di natura urbanistica.
È solo per sottolineare che, a nostro avviso, dire "Tutto funziona, non ci sono problemi", non corrisponde sicuramente alla realtà perché i problemi ci sono ma non sempre li conosciamo, cioè li conosce solo chi li tocca con mano.
Pertanto, dal punto di vista nostro, dal punto di vista politico, bisogna trovare una soluzione. Emendi lei la mozione come meglio crede, se c'è un problema di risolverla con una circolare o in qualche modo ma non possiamo stare ad aspettare, bisogna dare delle risposte perché diversamente c'è chi non riesce a mettere a valore dei beni che potrebbero produrre qualche risorsa.
Presidente - Siamo in discussione generale della mozione. Qualcun altro vuole intervenire? Consigliere Restano, a lei la parola.
Restano (GM) - La mozione che hanno presentato le colleghe di PCP - che annuncio già che voterò - mi dà l'opportunità per fare una prima riflessione sulla norma che è stata approvata nel dicembre 2023, norma che all'epoca non votai, pur avendoci lavorato a suo tempo quando mi occupavo di turismo ed ero in Giunta.
La riflessione che va fatta è quella di capire l'obiettivo che aveva la norma e se in questo breve periodo di tempo si è avuto modo di verificare se l'obiettivo era stato raggiunto o meno.
Da quanto illustrato dai colleghi che mi hanno preceduto, qualche problemino l'ha generato, ma non era sicuramente questo l'obiettivo della legge; credo che la legge volesse fornire delle opportunità dal punto di vista dell'ospitalità, dal punto di vista turistico ...oppure si limitava a far fare cassa ai Comuni?
Allora ci sarebbero, a questo punto, alcune obiezioni da portare avanti, anche se ritengo che il periodo di tempo è stato troppo breve per poter fare delle valutazioni in merito; ribadisco quanto forse avevo già detto a suo tempo e quanto ritengo ancora opportuno sostenere in questo momento.
La legge andava accompagnata da una riforma del turismo. Se si vuole modificare qualcosa, mutuare il modello che hanno adottato altre Regioni che sovente vengono portate ad esempio anche da colleghi appartenenti alla maggioranza, allora bisognava modificare completamente il modello di promozione del nostro territorio, il modello dell'offerta turistica, l'organizzazione di alcune partecipate che si occupano del mondo degli impianti di risalita, così come fanno le Regioni più virtuose.
Non avendo accompagnato l'approvazione di questa norma con una riforma più sostanziale, così come aveva fatto un Assessore al turismo che l'ha preceduta, collega Grosjacques, risulta un'iniziativa a se stante e, da una valutazione affrettata, appare un'iniziativa che possa portare vantaggi solo agli enti locali, e non al sistema turismo Valle d'Aosta che deve essere governato non dai singoli Comuni ma dall'ente Regione o da un ente preposto a tale scopo, come avviene in altre regioni, separando così l'iniziativa politica da quella più amministrativa ed esecutiva.
Quindi pur dicendo che voterò quest'iniziativa, il mio invito è quello di, nel più breve tempo possibile, al termine della stagione turistica, di fare queste azioni, di attivarsi per la riforma del turismo, perché altrimenti saranno soldi che, sì, potranno parzialmente arricchire le casse dei piccoli Comuni, ma non saranno investiti nel sistema turistico, non porteranno alcuna promozione del prodotto Vallée d'Aoste-Valle d'Aosta, non ci potranno permettere di chiudere quel gap che ci divide da altre Regioni più virtuose, questo al di là dei dati che di volta in volta, chi si alterna al dicastero del turismo può portare all'attenzione di questo Consiglio, dati in crescita come sono in crescita in altre regioni oppure dati in crescita perché la Valle d'Aosta effettivamente è una bellissima valle, ha un bel territorio che dà molte opportunità ma dove non permettiamo agli operatori turistici di usufruire di un sistema al passo con i tempi.
Presidente - Altri vogliono intervenire in discussione generale? Consigliera Erika Guichardaz, a lei la parola.
Guichardaz E. (PCP) - Alla luce di quanto hanno detto i colleghi prima di me, sicuramente non è questione di casse dei Comuni, perché la tassa di soggiorno era un'altra cosa e - come ricorda - sulle due leggi c'erano anche posizioni diverse sotto questo punto di vista. Ritengo però che questa tematica, proprio per come gliel'abbiamo rappresentata, deve essere affrontata con una certa urgenza, e mi rifaccio a quanto dicevano i colleghi che sono intervenuti, perché rischiamo di qui a breve che alcuni alloggi non possano essere messi a disposizione per gli affitti brevi e io non so dirle qual è l'entità, molto probabilmente lo sa lei meglio di me quale può essere l'entità di questi affitti che non possono essere messi sul mercato proprio per un problema di destinazione d'uso.
O, peggio ancora, in alcuni Comuni, come ha rappresentato il collega Marquis, magari c'è stato un approfondimento dell'ufficio tecnico che ha guardato con attenzione i CIR, ma in altri Comuni uno poteva andare tranquillamente avanti, ottenere il CIR, credendo che la destinazione d'uso fosse quella temporanea, perché effettivamente non abitava in quell'abitazione perché abitava altrove, quindi confondendo il titolo abilitativo rispetto alla questione della destinazione d'uso, quindi sotto quel punto di vista magari ha anche dichiarato il falso senza esserne assolutamente consapevole sotto questo punto di vista. Questa mozione credo possa essere anche d'aiuto a chi ci ascolta per dire che non è che se voi lì pagate l'IMU come seconda casa, pagate le tasse come seconda casa, tutte le utenze come seconda casa, quella è sicuramente un'abitazione temporanea, potrebbe essere - come destinazione d'uso - un'abitazione principale, quindi fate questo controllo per evitare che vi sia magari addirittura una multa da parte del Comune se viene a controllare quanto voi avete dichiarato, magari in buona fede.
La volontà è semplicemente di cercare di fare chiarezza, perché siamo consapevoli e siamo sicuri che la volontà non era quella di tassare o di dare in testa ai cittadini che vogliono mettere la loro abitazione in locazioni brevi - io ne sono più che convinta di questo, non era quello lo spirito della legge - e quindi se riusciamo in qualche modo ad agevolare i cittadini e a far sì che possano mettere a disposizione le loro abitazioni, credo che questo sia anche quello che può fare in qualche modo il Governo regionale.
Noi abbiamo detto "modificando la legge 11", ma potrebbe essere anche modificando la legge urbanistica, questo ce lo dirà poi lei, però sicuramente quello che le facciamo notare è che in altre regioni non è legata alla destinazione d'uso la possibilità di fare affitti brevi, e questo lo rilevava anche lei rispetto a persone che vengono da altre regioni, che affittano alloggi che hanno in Valle d'Aosta e che possono anche non aver chiesto il CIR perché non sanno della legge regionale.
Sotto questo punto di vista credo che ci debba essere in qualche modo un po' di chiarezza e sicuramente, conoscendola, lei in questi quindici giorni, da quando le abbiamo posto il problema a oggi, sicuramente avrà sentito gli uffici tecnici comunali e i Sindaci, su questo ne sono più che sicura, per dirci se c'è una soluzione in questo senso.
Presidente - Siamo sempre in discussione generale. Se non ci sono altri interventi, non vedo peraltro prenotazioni, chiudo la discussione generale. La discussione generale è chiusa. Per il Governo replica l'assessore Grosjacques.
Grosjacques (UV) - Io non voglio scendere in polemica perché poi ognuno ha le sue visioni, anche se in questi due mesi ho sentito rappresentare dai colleghi, in particolare dal collega Marquis, situazioni che credo si riducano a pochissime unità, se non addirittura a singoli casi, che ovviamente non rappresentano è il panorama dell'offerta turistica e anche della casistica degli affitti brevi.
Lo dico perché, al di là dei refusi che ci sono nelle premesse della mozione - perché sono state citate... ma capisco perfettamente che è stato un errore, quindi lungi da me polemizzare su questa banalità - però quello che ho sentito oggi è una rappresentazione che non si traduce poi nella realtà, cioè nei rapporti tra Amministrazione regionale e Sindaci, uffici tecnici, associazioni di categoria.
Nulla di tutto quello che voi avete detto oggi viene rappresentato all'Amministrazione regionale, quindi questo come primo dato.
Vorrei poi partire dal fondo rispondendo al collega Restano, perché è davvero desolante, io mi permetto anche di dire mortificante, che il collega Restano, ex Assessore in due occasioni al turismo, dia una rappresentazione del turismo della nostra regione e dei risultati della nostra regione banalizzandoli, cioè la rappresentazione del collega Restano è che i risultati sono buoni nonostante il disastro che abbiamo in Valle d'Aosta. Io invece credo che vada valorizzato quello che questa e le precedenti Amministrazioni hanno fatto in tema di turismo, in tema d'investimenti sugli impianti di risalita. Credo che mai come in questa legislatura siano stati destinati dei fondi al miglioramento degli impianti di risalita e al sostegno delle attività turistico-ricettive, quindi credo che la fotografia che lei fa della Valle d'Aosta... Poi capisco i ruoli, perché oggi mi trovo io a beneficiare indegnamente dei dati positivi del comparto turistico, ma credo di esserne felice, come dovrebbero essere felici tutti quelli che abitano in Valle d'Aosta e che in qualche modo lavorano affinché la nostra regione diventi sempre più attrattiva, quindi credo che questa rappresentazione faccia un torto a quelli che oggi si trovano a lavorare in questo settore ma anche a coloro che anche prima hanno lavorato con lo stesso impegno e con lo stesso indirizzo.
Questa non è una legge che è stata creata per far cassa ai Comuni, è una legge che è stata lanciata nel 2017 - ho già avuto modo di dirlo: quando alla Presidenza della Regione c'era il collega Marquis e in Assessorato c'era il collega Restano - ed è una legge che, con pochissime modificazioni, è stata portata all'approvazione, quindi ha concluso un percorso che allora non era stato, per una serie di ragioni, completato; direi che il peccato originale nasce nel 2017, se vogliamo dare una definizione negativa di questa legge.
È del tutto evidente, ed è fisiologico, che, quando un fenomeno pressoché privo di qualsiasi forma di regolamentazione diventa oggetto di formazione, possano emergere alcune criticità; per quanto osservato, tuttavia, queste non sono risultate particolarmente numerose, e comunque sono già oggetto di approfondimento da parte delle strutture competenti e dei Comuni, e voglio precisare che a oggi nessuna associazione di categoria ha ufficialmente contattato il sottoscritto o gli uffici per segnalare le presunte problematiche o le criticità derivanti dall'applicazione della legge regionale 11/2023.
Tengo a precisare, contrariamente a quanto indicato nelle premesse della mozione, che le mie risposte alle iniziative ispettive non hanno assolutamente evidenziato le numerose criticità che vengono genericamente riportate sempre nelle premesse, senza peraltro declinarne nessuna se non, come dicevo, casi riferibili a qualche unità, perché a oggi noi diamo un'altra lettura dei dati. A oggi abbiamo rilasciamo 3.028 CIR di cui 2.817 in abitazioni temporanee e 211 nelle abitazioni principali, quindi il 6,9% dei CIR rilasciati riguarda abitazioni principali e non è corretto dire che non si possa utilizzare l'abitazione principale per gli affitti brevi, non può essere utilizzata nel suo intero, perché oggi la legge 11/23, che non è una legge urbanistica, disciplina l'utilizzo della prima casa per alcune sue parti, proprio per consentirne l'utilizzo per 180 giorni senza - a oggi, a legge urbanistica vigente - perdere il requisito di prima casa sul quale ovviamente ci sono dei benefici che tutti conosciamo.
Io avevo risposto, e richiamo la mia risposta del 10 gennaio, dove ho detto testualmente: "Per quanto si è potuto osservare nell'ambito del servizio di assistenza quotidiana fornita dal personale della struttura ricettiva dell'Assessorato e dal Contact Center di Inva, avviati dal primo di novembre e ovviamente a oggi operativi, nella stragrande maggioranza dei casi sono pervenute, più che segnalazioni, richieste d'informazioni o di chiarimento che sono state puntualmente soddisfatte, sia rispetto all'interpretazione della legge 11/2023, sia rispetto alle modalità di compilazione della piattaforma. Con riferimento a un numero limitato di casi, sono emerse, come è fisiologico che sia, delle complessità rispetto al corretto computo del numero massimo di posti letto autorizzabili ai sensi della normativa nazionale vigente in materia igienico-sanitaria, al subalterno catastale attribuito ad alcune unità abitative, alle modalità di esposizione del CIR, alle modalità di compilazione del calendario ai fini del rispetto dei limiti, 180 giorni, per la locazione esercitata in sole camere nelle unità abitative principali. Le segnalazioni dei Comuni si sono limitate a un numero ridottissimo di casi, riferiti soprattutto a estremi catastali non propriamente corretti e a fabbricati utilizzati per la locazione turistica con destinazione d'uso non residenziale".
Dopodiché potrei citare anche la risposta che ho fornito nell'ultimo Consiglio al collega Marquis e vado sul punto quando rispetto al quesito n. 3 del collega Marquis che è sostanzialmente uguale all'impegnativa della mozione, ho risposto testualmente: "Ribadisco che la legge regionale 11/2023 non ha introdotto alcuna nuova disposizione di carattere urbanistico, anche perché in linea di principio avrebbe dovuto essere collocata nella legge regionale 11/98 e non nella disciplina regionale dedicata alla locazione turistica breve. Allo stato attuale, quindi, non vi sono possibili modifiche di natura urbanistica alla legge 11/2023 che possano apportare innovazioni atte a far fronte a tali presunte criticità. Le ipotesi di modificazione in corso riguardano esclusivamente il ricevimento della nuova normativa statale di cui abbiamo parlato in altre occasioni".
In ogni caso, come ho già avuto modo di dire nello scorso Consiglio, è previsto nel prossimo periodo, anche se a oggi non è ancora stato calendarizzato, un secondo incontro formativo-informativo rivolto ai funzionari dei Comuni; il primo svoltosi l'11 ottobre 2023 ha visto la partecipazione di circa 140 tecnici comunali e funzionari di Polizia locale.
Quanto alle presunte problematiche create dalla legge regionale 11/2023 in conseguenza dell'utilizzo delle definizioni di cui all'articolo 73 della legge 11/98, tengo a precisare che il D bis è stato inserito nel 2003 con la legge finanziaria, quindi sono 21 anni che abbiamo questa dizione, in virtù della nostra competenza primaria.
La legge urbanistica alla quale noi dovevamo fare riferimento per l'individuazione delle destinazioni d'uso non poteva che essere la legge 11/98 sulla quale abbiamo competenza primaria.
Ribadisco quindi che la legge 11 non ha portato alcuna modificazione all'ordinamento esistente e che si è limitata a richiamare istituti e concetti urbanistici vigenti da tempo.
Nel chiedere quindi il ritiro della mozione, perché a oggi non ci sono motivazioni di carattere tecnico per apportare modifiche alla legge 11, voglio precisare, perché mi è stato chiesto, di avere incontrato il direttivo del CELVA alcune settimane fa, non propriamente su questo tema, ma si è dibattuto anche su questo tema, e mi sono stati fatti alcuni rilievi (che poi mi sono stati anche inviati in via ufficiale) che riguardavano solo ed esclusivamente l'utilizzo e la compilazione della piattaforma, ma nessuna delle casistiche che sono state evidenziate oggi in quest'aula.
Presidente - Consigliere Restano per dichiarazione di voto, ne ha facoltà.
Restano (GM) - No per dichiarazione di voto ma per fatto personale perché l'Assessore ha definito desolante il mio intervento.
Presidente - Circoscriva la questione.
Restano (GM) - Nel definire desolante l'intervento di uno che si è occupato dell'Assessorato, tende a delegittimare il mio operato senza riportare la realtà dei fatti, quindi necessita di chiarimento.
Vede, Assessore, ne deduco che l'unica parte non scritta del suo intervento è quella che ha rivolto a me, ed è abbastanza chiaro.
Il mio intervento era politico, comunque le significo, se non se n'è accorto, che dal 2017 a oggi il mondo del turismo si è modificato non due volte, ma quattro volte, e probabilmente nel suo prossimo viaggio di domani a Sappada, se si guarderà un po' attorno, facendo anche il giro attraverso Dobbiaco e il colle di Misurina, potrà vedere quanto sono diverse le realtà, e prenda buona nota di questo, come dice il suo Presidente.
La proposta che lei ha bocciato, come CELVA, era una proposta in discussione; a differenza di questa, era accompagnata da una serie di opportunità che lei evidentemente non ha voluto o non ha potuto rilevare in quel momento, ma, sul tema specifico, io avevo fornito oggi una suggestione, non volevo delegittimare il suo operato o ridicolizzarlo, tant'è vero che, all'epoca della discussione dell'approvazione di questa norma, l'abbiamo invitata a fermarsi un attimo e a riflettere in Commissione, insieme alla minoranza, per cercare di dare il nostro apporto, che non è stato accettato; queste ne sono le evidenti conseguenze perché rimane sul tavolo l'opportunità politica di migliorare la situazione, che rimarrà sempre per tutta la storia di questa regione. Quello che è stato approvato descrive una serie di fatti che hanno portato al dibattito di oggi.
Io non posso accettare che lei, in una sede ufficiale come questa, dica che delegittimo chi dell'Amministrazione si è occupato di turismo.
Semmai la mia critica, se lei la vuole intendere come critica, ma io la riporto come suggestione, era rivolta alla parte politica, non a chi si occupa di turismo, agli operatori del turismo, a chi all'interno dell'Amministrazione, si occupa di turismo.
Lei, con le sue dichiarazioni, ha inteso questo e me ne rammarico, perché io da operatore del turismo, da Partita Iva del turismo, sono molto felice se si ottengono dei risultati, però cerco di guardare oltre, a quanto potremmo ancora fare per migliorarci, a replicare, a prendere spunto da altri modelli.
Se noi ci limitiamo a guardare intorno, a dove appoggiamo piedi e a dire quanto siamo bravi, quanto siamo buoni, perché la Regione mette a disposizione montagne di soldi, forse, a mio avviso, politicamente non abbiamo fatto il nostro dovere, o per lo meno non abbiamo fatto tutto quanto è in disponibilità della politica.
Questa, se vuole prenderla, è una critica che le lascio, in maniera che possa riflettere e la prossima volta possa anche accettare la nostra piccola contribuzione.
Presidente - Consigliere Marquis, a lei la parola.
Marquis (FI) - Per dichiarazione di voto, una breve replica alle considerazioni che sono state fatte dall'Assessore, senza voler polemizzare.
È vero che il peccato originale nasce nel 2017, è stata scaricata questa legge in modo tecnico nel 2017, da allora si sono susseguite quattro o cinque Presidenze e tutti hanno lasciato questa legge sullo scaffale, quindi non credo che sia un vanto di approvarla, così com'era, senza modificarla, perché se nessuno prima di lei l'ha approvata, vuol dire che probabilmente qualche problema si riteneva che ci fosse sotto il profilo applicativo e che ci fossero probabilmente più danni che benefici all'economia valdostana da un'approvazione di un documento di questo tipo.
Detto questo, quanto al riferimento che lei ha fatto che parrebbe che ci sono pochi casi, "Cosa volete, si lamentano forse solo con voi, sottolineate dei problemi che non sono comuni a tutti i Valdostani", vorrei solo sottolinearle questo, di qual è la filiera per arrivare poi a capire come stanno le cose: c'è il proprietario di casa, il proprietario non sempre ma si rivolge poi a un tecnico professionista, il professionista fa le pratiche, arriva l'ufficio tecnico, poi l'ufficio tecnico qualche volta parla con il Sindaco, poi il Sindaco qualche volta parla con il Consiglio permanente degli Enti locali e qualcuna di queste osservazioni poi arriva sul suo tavolo.
Le faccio solo un esempio: alle ore 16:20, quando stava per cominciare la discussione, un professionista mi ha mandato questa comunicazione riguardo a un Comune in Valle; questo professionista mi ha detto che ha almeno due o tre casistiche da solo di questo tipo: "In Valle d'Aosta ci sono mille studi professionali, se non tutti, quasi tutti conoscono delle situazioni di questo genere o le hanno sul proprio tavolo", quindi derubricare a irrilevante il problema credo che significhi non volerlo affrontare o non volerlo conoscere.
La prima cosa per poter capire se esistono dei problemi non è tanto rivolgersi alle associazioni di categoria, cominciate a chiedere a tutti i professionisti valdostani, a tutti gli studi professionali di architetti, geometri e ingegneri se hanno dei casi di questo tipo, e poi vedrete quante sono sul territorio le casistiche.
Poi, come le dicevo, non tutti vanno dal professionista, perché c'è già gente che ha gli strumenti e che si ferma prima, dice: "C'è un problema, mi fermo, non faccio questa pratica di cambio di destinazione d'uso, sto ai primi danni", quindi attenzione a sottovalutare il problema.
Poi rinnovo l'ultima considerazione: lei ha detto che questa legge non ha introdotto nuovi vincoli sotto il profilo urbanistico, come dire che il problema deriva dalla legge 11/98; le abbiamo già detto prima in precedenza che il Governo è collegiale, non c'è un problema di responsabilità del singolo Assessore per noi, per noi esiste un problema di soluzione della questione, quindi la questione urbanistica, legata all'introduzione di una legge turistica, a nostro avviso andava lavorata assieme, verificate in simbiosi le conseguenze che vengono portate da un articolo sull'applicazione dell'altra legge. Questo è un problema che poco rileva di chi sia la responsabilità. C'è un problema, affrontiamolo e cerchiamo di risolverlo.
Anche i proprietari di casa, quanti sono in Valle d'Aosta i proprietari di casa?
30-40 mila? Quanti sono iscritti in associazione? 500? 300? Gli altri 39.500 non si riferiscono alle associazioni. L'associazione porterà il contributo e le esperienze dei suoi iscritti, ma gli iscritti a un'associazione dei proprietari saranno il 3% dei proprietari di casa, quindi, Assessore, è irrilevante, sotto il profilo della conoscenza del problema, avere questo parere, bisogna piuttosto cercare di sentire i tecnici, quelli che gestiscono le pratiche, perché sicuramente questi avrebbero probabilmente tante cose da dire e tanti contributi da dare se vogliamo trovare una soluzione per mettere i Valdostani e i proprietari di casa nella condizione di poter valorizzare e affittare i loro alloggi.
Per questa ragione sosterremo con convinzione la mozione che è stata presentata dal gruppo delle colleghe Guichardaz e Minelli; ci aspettavamo, quando anche non fosse condivisa così come presentata, che venissero prodotti degli emendamenti, venisse fatta una proposta di emendarla ma non che fosse rigettata in questo modo al mittente perché tratta un problema serio, che attiene ai Valdostani.
Presidente - Consigliere Aggravi per dichiarazione di voto.
Aggravi (RV) - Ho ascoltato con molto interesse sia la presentazione che il dibattito che c'è stato e anche la posizione dell'Assessore, sono note e penso che su questa legge abbiamo già avuto modo di dire quello che pensiamo nella sua costruzione, sia in Commissione che poi successivamente.
Personalmente ho anche partecipato, seppure in remoto, a una delle presentazioni della parte più tecnica e, al di là dei contenuti, degli obiettivi, dei principi e anche delle parti più complesse di questa legge; senza dubbio le strutture tecniche, sia della parte informatica sia dell'Assessorato, sono state - almeno per quello che ho visto - ben disponibili a un confronto e a un'interlocuzione.
Oggi sinceramente il mio gruppo ha interpretato questa proposta delle colleghe come una proposta di natura collaborativa, o comunque anche implementativa, rispetto a delle problematiche che adesso, al di là di quello che le varie parti dicono, anche al nostro gruppo in qualche modo sono arrivate, sia da professionisti, sia da utilizzatori, sia da altri.
Penso anche, e in parte era anche stato detto nell'ambito della discussione di questa legge, che si sarebbe potuti arrivare anche successivamente, se non nella legge ma nelle parti applicative, a fare anche una sorta di functioning di quelle che possono essere delle problematiche che ci sono.
Direi che anche rispetto a degli effetti che questa legge ha su altre, la stessa cosa potrebbe avvenire, o comunque si potrebbe fare un ragionamento per migliorare l'applicazione di una legge, seppur magari non condivisa nella sua prima definizione.
Sinceramente quindi abbiamo trovato un po' particolare la presa di posizione netta e decisa da parte del Governo, ma ognuno ovviamente porta avanti la propria linea.
Per quello che ci riguarda noi sosterremo la mozione e la voteremo convintamente; dico anche questo in ottica pro futuro: mi sarei aspettato una richiesta magari di ritiro previa valutazione in Commissione o comunque un confronto su questo punto, perché mi troverei in difficoltà, ma non io in quanto membro della minoranza senza necessità di altri capi, faccio una battuta per richiamare la mattinata, ma dal punto di vista del fatto che se domani mattina poi ci dovessero essere delle modifiche o di questa legge o magari di altri documenti, forse questa mozione verrebbe rispolverata.
Su un passaggio così delicato, io forse avrei - e lo rimetto anche a disposizione di tutti - fatto un ragionamento un po' più puntuale in Commissione, anche magari per fugare tutta una serie di dubbi o di segnalazioni che vengono presentate da parte non soltanto dei gruppi di opposizione, ma anche di soggetti singoli, o comunque se ci sono state.
Invito anche, visto il passaggio che ha fatto l'Assessore, che eventualmente segnalazioni che vengono fatte ai nostri gruppi siano anche trasmesse direttamente all'Assessorato, perché magari alcune segnalazioni non sono arrivate, ma proprio per cercare di trovare appunto una soluzione.
Anche qualche Sindaco magari potrebbe fare delle segnalazioni ufficiali, invece di venire en caché dai singoli, perché avviene anche questo, e non me ne vogliano i Sindaci ma cito loro perché sono la massima autorità comunale, perché sennò non ci aiutiamo, non aiutiamo lei, non ci aiutiamo noi, non aiutiamo soprattutto chi poi deve far funzionare questi meccanismi.
Da parte nostra, quindi, la mozione la sosteniamo, io sinceramente avrei auspicato un passaggio diverso, soprattutto per un problema che, comunque, deve trovare una soluzione, perché l'istituto c'è e porta anche dei soldi alle Amministrazioni.
Presidente - Consigliera Erika Guichardaz, a lei la parola.
Guichardaz E. (PCP) - Guardi, Assessore, la cosa che più mi rammarica del suo intervento è che è come se negasse il problema, cioè, visto che non è stato segnalato a lei, il problema non c'è, quindi noi le segnalazioni ce le inventiamo, alcune gliele ho fatte io stessa di segnalazioni, ma riguardano solo una o due persone.
Riguardasse anche solo una persona, è un problema, quindi uno dovrebbe porsi qualche domanda, e soprattutto - come diceva il consigliere Marquis - molto probabilmente bisognerebbe sentire quei professionisti che adesso si trovano a dover fare delle pratiche edilizie per portare al cambio di destinazione d'uso, però quello che più mi infastidisce è che, quando ha risposto l'altra volta, lei ha detto: "L'abitazione principale è legata alla residenza del proprietario".
Io le ripeto che non è così, perché l'ha detto anche lei, se in quella casa io ho destinazione d'uso principale ma non ci vivo, posso affittare per un massimo di 180 giorni, È limitativo, sta limitando il mio diritto in questo senso.
Dopodiché glielo dico di nuovo: la classificazione urbanistica in questo caso limita fortemente l'affitto breve, sia spaziale che temporale, e può causare in qualche modo anche dei danni alla nostra regione, perché, se io penso a questa logica, danneggia comunque in qualche modo il patrimonio immobiliare, diminuendo il valore di case, magari originariamente classificate come abitazioni principali, ma che oggi non lo sono più, ad esempio in seguito a un'eredità, ad esempio dovute ad un passaggio di proprietario, il cui status urbanistico non può essere modificato per i famosi equilibri funzionali che lei da Sindaco sicuramente conoscerà.
In tali circostanze, il valore dell'immobile sarebbe oltretutto inferiore per un potenziale acquirente interessato, ad esempio, a una seconda casa.
Inoltre le faccio notare che danneggia anche il settore turistico, perché se io ho la possibilità di affittare per 365 giorni, affittando con affitti brevi, e lei mi dice: "Beh ma può affittare per 180", ne ho comunque persi, e non ne ho persi solo io, ne ha persi la Regione, ne ha persi anche rispetto alla questione degli introiti derivanti dalle cedolari secche o dall'IRPEF e via dicendo.
Quello che sicuramente sarebbe stato utile era proprio quello che diceva il consigliere Aggravi: magari non accettare questa proposta, ma chiedere di venire in Commissione e cercare di affrontare il problema con una certa serietà.
Lei ha detto che nelle premesse si parla di criticità che voi non vedete; le faccio notare che, rispetto alle criticità, erano le criticità che noi avevamo evidenziato e che poi evidentemente voi, sotto questo punto di vista, mi sembra chiaro che vedete meno rispetto a noi.
Faremo anche noi quanto ha detto in precedenza chi mi ha preceduto, quando ci chiamano, diremo: "Mandate una mail anche in Assessorato", così almeno - visto che non ci si può fidare dei Consiglieri regionali che portano in quest'aula le istanze - ci si fiderà di tutti i cittadini e professionisti che ve lo dicono, però, sinceramente, questo è sminuente anche per il nostro lavoro, perché se qualcuno si riferisce a noi, noi credevamo di poter essere rappresentativi in qualche modo di quelle persone.
Il mio serio dubbio rispetto agli uffici tecnici è in questo senso, perché io voglio poi capire, rispetto ai controlli, alle multe, a tutto quello che è previsto nella legge, come si comporteranno, perché - ripeto - sembrava che fossero oberati di lavoro, ci viene rappresentato ogni volta; evidentemente sono lì che non aspettano altro di fare pratiche urbanistiche, perché se ognuno di noi che ha un'abitazione principale adesso deve fare una modifica della destinazione d'uso, voglio vedere come si troveranno inondati anche gli uffici tecnici di tutto questo.
Come dico, bastava veramente fare quello che lei ha detto, ossia definire che l'abitazione principale è legata alla residenza del proprietario.
Io lì non ho la residenza, io lì pago l'IMU come seconda casa e quindi io lì posso fare un affitto breve, perché sinceramente a questo punto io mi chiedo: ma perché devo pagare un IMU come seconda casa se così non è e non posso fare un affitto breve?
Poi sentiremo anche le associazioni di categoria, perché, come le dico, lo avevano già posto in audizione questo problema, poi magari non gliel'hanno riproposto adesso, ma, se lei va a rileggersi le audizioni in Commissione, lo ponevano già il problema della destinazione d'uso, citando proprio le sentenze segnalate all'interno di quell'interpellanza.
Non ritiriamo quindi la mozione, la teniamo, la portiamo avanti e ci dispiace anche per l'atteggiamento che ha tenuto.
Presidente - Consigliere Distort, per un minuto.
Distort (LEGA VDA) - Mi permetto di portare un ulteriore contributo alla discussione generale, anche se nello spazio di dichiarazione di voto.
Assessore, io mi ricordo, quando è stata portata in approvazione la legge 11/2023, che all'interno dell'illustrazione di questo disegno di legge, poi diventato legge, si parlava di una natura sperimentale; mi dica se sbaglio perché sto andando a memoria, ma questa formula "Natura sperimentale" è qualcosa che è risuonato in me in termini positivi, ed è esattamente così.
Perfetto, sotto questo punto di vista funzionava, funziona il concetto e anche lo strumento legislativo.
"Natura sperimentale" vuol dire che, se nascono delle situazioni che fanno emergere delle possibilità di miglioramento e di semplificazioni, vanno colte, vanno prese in considerazione perché, tra l'altro, rafforzano la finalità della legge e i contenuti di legge.
Allora uno degli obiettivi di questa legge era regolamentare un'attività di locazione temporanea e, di conseguenza, migliorare il livello di un'imprenditoria ricettiva, svolta da privati, da soggetti che non nascono come imprenditori, ma che si trovano investiti di questo ruolo che tra l'altro è un ruolo di crescita; bisogna però che le condizioni con le quali questi soggetti svolgono quest'attività siano le migliori condizioni possibili, perché ne va non solo a vantaggio di chi opera la locazione, ma va a vantaggio del patrimonio ricettivo della Valle d'Aosta e soprattutto del servizio che si rende per la Valle d'Aosta a livello turistico, tant'è che risponde lei come Assessore delegato al turismo.
In second'ordine - non era contenuto nella legge ma è un effetto di second'ordine - permette di far emergere situazioni non conformi a legittimità, e questo, da un certo punto di vista, rientra nel concetto di giustizia, di equità, di regole che vanno rispettate, e per i proprietari diventa un'occasione di regolarizzare certe situazioni.
Questi sono gli obiettivi reali di questa legge, e mi sembra che questo dovrebbe essere l'obiettivo di questa discussione in aula; i contenuti di questa mozione sono un'attività di suggerimento al Governo per migliorare uno strumento. Se c'è la possibilità di migliorare, è chiaro che è nell'interesse di tutti accoglierla e migliorarla.
Aggiungo ancora un elemento a livello puramente statistico: per arricchire di contenuti e di dati la trattazione in Aula: lei dice che sono pochissimi i casi, non ci risulta, probabilmente non sono ancora arrivati.
Io non sono un soggetto che fa statistica ma riporto che come professionista a me sono stati conferiti due incarichi. Se all'interno del parco di professionisti della Valle d'Aosta che tra geometri, architetti e ingegneri conta circa mille professionisti, se io corrispondo a un dato statistico, vuol dire che ci saranno ancora almeno duemila casi, però questa è una pura ipotesi, perché la matematica in questi termini non corrisponde alla statistica, e viceversa.
Aggiungo ancora un elemento: l'elemento fondamentale che arricchirebbe veramente lo strumento legislativo è la presenza di un numero, di un utente, di qualcuno, di un operatore, che risponde nel momento in cui si pongono i quesiti.
Io so che ci sono soggetti - e lo porto a titolo costruttivo - che hanno tentato di mettersi in contatto, mi hanno segnalato che l'orario è molto ristretto e che molto spesso le telefonate suonano a vuoto senza che ci sia una risposta.
Questi sono elementi costruttivi, questo è il ruolo dell'opposizione e il ruolo del Governo è quello di prendere in considerazione iniziative che possano migliorare uno strumento d'interesse della Valle d'Aosta.
Presidente - Altre dichiarazioni di voto? Se non ci sono altre dichiarazioni di voto, mettiamo in votazione la mozione. La votazione è aperta. La votazione è chiusa.
Presenti: 35
Votanti: 16
Favorevoli: 16
Astenuti: 19 (Barmasse, Bertin, Bertschy, Carrel, Caveri, Chatrian, Cretier, Di Marco, Grosjacques, Guichardaz Jean-Pierre, Jordan, Lavevaz, Malacrinò, Marguerettaz, Marzi, Padovani, Rosaire, Sapinet e Testolin)
La mozione non è approvata.
Presidente - Sospendiamo brevemente i lavori del Consiglio per arieggiare i locali. Il Consiglio è sospeso.
La seduta è sospesa dalle ore 17:20 alle ore 17:40.