Oggetto del Consiglio n. 3270 del 8 febbraio 2024 - Resoconto
OGGETTO N. 3270/XVI - Interpellanza: "Eventuale revisione degli indirizzi per l'utilizzo dell'idrogeno nel settore industriale piuttosto che nel trasporto pubblico locale".
Bertin (Presidente) - Punto n. 79. Consigliera Minelli, ne ha facoltà.
Minelli (PCP) - Nel 2022, con la deliberazione n. 1570, la Giunta regionale ha definito le prime linee di indirizzo per l'utilizzo dell'idrogeno.
In questo documento sono state date delle indicazioni per il settore dei trasporti e non sull'utilizzazione dell'idrogeno in campo industriale.
Le linee guida escludono, correttamente e logicamente, d'altra parte, la possibilità di utilizzo in campo di trasporto ferroviario in Valle d'Aosta, ma sostengono l'opzione di un ampio utilizzo nel trasporto su gomma e prevedono la sostituzione progressiva del parco autobus attuale, circa 160 mezzi, con autobus a idrogeno. Eppure, ci sono vari studi scientifici che sono stati recepiti anche dal Ministero delle infrastrutture e dei trasporti che evidenziano concordemente che gli autobus a idrogeno hanno dei costi superiori a quelli elettrici e inoltre consumano più energia all'origine, per ottenere ovviamente il combustibile, inoltre hanno costi di gestione decisamente superiori.
Cercando di documentarmi sull'argomento, ho letto le conclusioni di un'indagine sul campo condotta da Eurac Research a Bolzano pubblicata sulla rivista "Quale energia" del 15 settembre 2023.
L'indagine si è svolta su una flotta di ventuno autobus, di cui dodici a idrogeno e nove elettrici, in servizio di trasporto pubblico nelle aree urbane ed extraurbane della Provincia Autonoma di Bolzano.
La conclusione di quest'indagine è stata che gli autobus a idrogeno consumano il 145% in più di energia rispetto a quelli elettrici e hanno dei costi di gestione di 2,3 volte superiori a parità di distanza coperta.
Dalla lettura di questo studio, si evince anche con una determinata quantità d'energia, con un autobus a idrogeno percorro 100 km, con uno elettrico ne percorro 230.
Visto che il costo dell'energia è noto, così come il numero di chilometri percorsi in un anno dalla flotta di autobus, si fa presto a quantificare il risparmio dei bus elettrici; inoltre, va ricordato che gli autobus a idrogeno sono mossi da motori elettrici, alimentati però da celle a combustibile anziché da batterie (sappiamo che l'idrogeno non viene bruciato nei motori a scoppio).
Secondo gli scienziati solo il 30%, o poco più, mi pare il 32%, dell'energia elettrica che viene utilizzata per separare l'idrogeno dall'ossigeno, quindi per il fenomeno dell'elettrolisi dell'idrogeno, finisce alle ruote, soltanto il 30% finisce alle ruote, contro il 78-80% degli autobus elettrici a batteria.
A me sembrano dei dati abbastanza significativi che bisogna tenere in considerazione. Però, senza andare a scomodare ricerche fatte altrove, se noi prendiamo semplicemente la dichiarazione di sintesi che è allegata al nostro PEAR (Piano Energetico Ambientale Regionale) - che è in discussione in questo periodo e che ci è stato illustrato in Commissione -, ci sono tutte le osservazioni pervenute in fase di VAS (Valutazione Ambientale Strategica) del piano, a pagina 51 c'è un'osservazione di ARPA che riporta quello che è scritto nel report del Ministero, report intitolato "Decarbonizzare i trasporti" risalente ad aprile 2022.
Cosa c'è scritto?
A) per il trasporto urbano, l'elettrificazione diretta con mezzi a batteria è attualmente la soluzione più efficace dal punto di vista energetico, con le migliori chance di abbattere le emissioni di CO2 e di farlo in modo economicamente vantaggioso;
B) l'elettrificazione diretta a costi operativi inferiori rispetto ad alternative;
C) l'idrogeno non appare un'opzione prioritaria in termini di commercializzazione, nel caso di TPL (Trasporto Pubblico Locale) su strada, almeno nel prossimo decennio e probabilmente anche oltre.
La Regione ha invece scelto di indirizzare verso i bus a idrogeno, piuttosto che verso bus elettrici, l'utilizzo del fondo di 1 milione e 115 mila euro assegnati al Comune di Aosta per l'acquisto di autobus a emissione zero, e questo ha portato ad un esito fallimentare, con due gare che sono andate deserte e alla conseguente - io temo quasi certa - perdita del finanziamento PNRR (Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza).
Al di là di questo elemento che comunque è da tenere in considerazione, abbiamo cercato di approfondire ulteriormente la questione e abbiamo constatato che la maggior parte delle flotte pubbliche europee - parlo degli autobus - sceglie l'elettrico anziché l'idrogeno. Gli ultimi dati sulle immatricolazioni di autobus definiti ecologici in Europa sono del 2022, si possono trovare sul sito www.autobusweb.com e ho trovato che sono stati immatricolati nel 2022 4.152 autobus elettrici, esclusi i filobus, 3.274 autobus a metano, 2.018 autobus ibridi, 99 autobus a idrogeno, dunque nel 2022 sono stati il 2,3% del mercato degli autobus a emissioni zero, che sono quindi o elettrici o a idrogeno.
Abbiamo letto nei giorni scorsi, su un articolo, mi pare, de La Stampa, che il problema della gara deserta sarebbe attribuibile ad un problema di misure fuori standard degli autobus disponibili, però i dati che ho citato e che ho trovato dimostrano che, quantomeno, non è un problema solo di misure, ma piuttosto di un mercato che è davvero di nicchia.
Riguardo ai costi, non abbiamo dei dati certi, io non li ho trovati, su quanto costi un autobus a idrogeno, ma alcune delle fonti consultate su internet, in rete, riferivano il 50% in più di un autobus elettrico, e credo che sia abbastanza verosimile, perché, dalle informazioni che ho cercato di trovare, la tecnologia a celle di combustibile è complessa e quindi è più costosa.
Per quanto riguarda la seconda gara effettuata in Valle e andata deserta, almeno stando alle informazioni che ha riportato Gazzetta Matin (perché io dei comunicati ufficiali non ne ho visti), questa gara andata deserta è stata oggetto di un commento su una rivista specializzata che si chiama "Idro News"; il giornalista evidenzia alcune perplessità e dice: "Non è chiaro, perché questo non viene precisato da nessuna parte nella documentazione ufficiale né comunicato in altro modo dalla società, che si tratti di una nuova procedura per due ulteriori mezzi o se invece sia la seconda edizione dello stesso bando dopo che il primo si era concluso senza esito, anche se, a giudicare dalla perfetta identità di tutti i dettagli, risulta probabile l'ipotesi di una nuova gara per gli stessi due bus a idrogeno", quindi anche sulle comunicazioni di questa gara, mi sembra che non è che ci sia stata grande chiarezza, e magari questa è anche una delle motivazioni che hanno portato a questa situazione, non lo so.
Ancora una cosa, vorrei portare all'attenzione un articolo che è stato pubblicato nel 2022 su una rivista che si chiama "Nature" ed è stato tradotto da "Le Scienze", secondo cui il principale impiego sensato dell'idrogeno oggi, nell'epoca che stiamo vivendo, è nel settore industriale, in particolare in quello siderurgico, mentre è privo di giustificazioni nell'utilizzo dei trasporti.
Un altro impiego significativo sembrerebbe essere quello dell'immagazzinamento di energia prodotta da fonti rinnovabili discontinue, come il solare e l'eolico.
Insomma, un po' alla luce di tutte queste considerazioni, che qualcuno giudicherà ideologiche, ma non possono esserlo perché sono frutto di studi scientifici, noi crediamo che occorra quantomeno fermarsi un attimo e rivedere quelle linee di indirizzo che sono contenute nella delibera 1570, in particolare indirizzando l'utilizzo di un'eventuale produzione di idrogeno dal TPL al settore industriale per abbattere le emissioni dei processi produttivi, per esempio potrebbero essere quelle della Cogne.
Quindi, ciò che chiede l'interpellanza è se si condivide l'opportunità di ragionare un attimo, di rivedere gli indirizzi per l'utilizzo dell'idrogeno in Valle d'Aosta concentrandosi maggiormente sul settore industriale piuttosto che sul trasporto pubblico locale.
Presidente - Risponde l'assessore Bertschy.
Bertschy (AV-VdA Unie) - L'interpellanza cita una serie di documenti che, in maniera anche un po' strumentale, vengono utilizzati per sostenere la tesi che io non sto a discutere, nel senso che è frutto di una visione politica ideologica sostenuta da alcuni dati che voi avete portato all'attenzione. Dispiace che, però, poi ci si dimentichi anche di tutto il resto, degli studi che stanno avanzando, che non negano che il costo dell'idrogeno oggi è ovviamente elevato, perché è in una fase iniziale a livello di produzione, anche di industriale nei vari settori, non negano tutta una serie di difficoltà ma evidenziano alcuni aspetti che possono essere utili ai ragionamenti e che andrebbero tenuti in considerazione.
La prima cosa che è bene evidenziare da parte di tutti è che non esisterà nella transizione energetica una cosa assoluta che andrà bene per tutti i territori, lo evidenziano proprio i documenti che noi abbiamo prodotto.
Voi avete citato l'osservazione dell'ARPA, che però ha avuto una contro-osservazione. Quindi, se l'ARPA dice le cose che vanno bene a voi funziona, se noi diamo una contro-osservazione, citando dei dati e dei documenti, non li citate neanche. Io avrei gradito che l'osservazione fosse stata riportata interamente dove ci sono le controdeduzioni e il perché quest'osservazione non viene accettata, ma evidentemente non serviva metterla qua, tanto, anche se ve lo dico, non vi soddisfa.
Quello che voglio dire è che l'idrogeno andrà utilizzato nel sistema del trasporto e nel sistema industriale, sicuramente, noi mica abbiamo detto che vogliamo utilizzare l'idrogeno solo in un... ma ben venga la possibilità di farlo crescere nei settori dove potrà portare dei vantaggi, e non sto a fare tutta l'illustrazione di tipo tecnico che abbiamo già fatto altre volte qui.
Dico anche che il Comune di Bologna comprerà 127 autobus a idrogeno - e non faccio altro tipo di osservazioni - che accompagnerà insieme agli autobus elettrici, perché cercheranno di fare un sistema misto di trasporto.
È abbastanza evidente, e nella vostra interpellanza di nuovo ve ne siete dimenticati, che noi abbiamo dato un incarico, utilizzato delle risorse per far fare uno studio sull'idrogeno; questo studio ha detto delle cose, non ha negato delle evidenze, ma ha detto anche che per il territorio che abbiamo noi, e per il ciclo di servizi ai quali dobbiamo dare risposta in termini di chilometri percorsi e di percorrenza di strade (quindi non il ciclo urbano di Aosta, ma le vallate laterali e tutto il ciclo extraurbano), l'elettrico al momento non è in grado di dare una risposta completa, come non è in grado di completarla proprio perché siamo agli inizi di una fase di transizione del sistema degli autobus ad idrogeno. Però gli autobus ad idrogeno sono già in grado oggi di avere tempi di autonomia di percorrenza di quasi 450 km.
Il problema è che costa fare questi 450 km, perché l'idrogeno costa ancora, ma come costa più caro l'elettrico, tant'è vero che abbiamo appena approvato una legge sulla mobilità sostenibile dove diamo dei contributi per cercare di fare colmare quel gap che c'è per l'acquisto dell'auto elettrica rispetto all'auto a normale trazione termica.
O si crede un po' in questa direzione, si investe, si cerca di mettere delle risorse per far crescere, come in questo caso l'Europa, questa volontà di provare, anche attraverso il vettore idrogeno, a migliorare il lavoro che stiamo tutti facendo, sia a livello energetico che climatico, altrimenti si rinuncia sapendo bene che per fare un ciclo urbano, anche qui in Aosta avremmo dovuto comprare due mezzi per finire una giornata di lavoro, al momento attuale, poi magari ci sarà un'evoluzione, però al momento attuale è così, ma non lo dice l'Assessore, lo dicono i tecnici che studiano queste cose, poi i vostri tecnici magari dicono altre cose.
Poi io dico anche che se crediamo nell'Europa, diciamo che l'Europa indirizza la fase di transizione energetica, non possiamo dimenticarci che nel PNRR l'idrogeno ha un'importante attenzione, sono citati in tutti gli studi gli investimenti 3.1, gli investimenti 3.2, gli investimenti 3.3, gli investimenti 3.4, gli investimenti 4.4.1, ce n'è per 3,64 miliardi al settore, dove si parla di recupero, di produzione, ma si parla anche d'utilizzo in campo del trasporto locale, non dicendo che sarà l'assoluto utilizzo, ma dicendo che se ne farà un utilizzo anche lì.
Allora, la mia risposta va in questi termini: intanto, noi continueremo in questa strategia, andando avanti, cercando di studiare le cose, di non fare dei salti nel vuoto. Nessuno ha detto che noi cambieremo tutta la flotta dei nostri mezzi passando dall'attuale trazione ad una trazione ad idrogeno, utilizzando il vettore idrogeno, anche perché non saremmo neanche in grado di farlo.
Siamo curiosi anche noi di vedere cosa succederà con le elezioni europee rispetto a certe politiche, perché se ci sarà più tempo per fare la transizione energetica, probabilmente alcune progettualità avranno anche più tempo di maturare, questa in particolare, ma siamo assolutamente convinti che non potremo sostituire l'attuale flotta di autobus con tutti gli autobus elettrici, perché non saremmo in grado di dare la risposta in termini di trasporto pubblico, per il chilometraggio che viene richiesto, per la tipologia di strade e di percorrenza che noi abbiamo, a quello che stiamo dando oggi ai nostri cittadini.
Per venire alla gara di Aosta, voi parlate di un fallimento. È una gara che non ha ottenuto una risposta in termini commerciali, perché gli autobus urbani sono una produzione molto limitata degli autobus ad idrogeno; evidentemente, rispetto a questo si andrà avanti e crescerà anche la produzione dei mezzi al riguardo, però non è una questione di fallimento, è un appalto che è andato deserto. La colpa è di nessuno nella misura in cui uno mette in gara una cosa, se nessuno l'acquista, fa la proposta per poter fornirla.
Ci sono anche appalti dei lavori pubblici che vanno deserti, ci sono situazioni di un certo tipo che in questo momento si sono verificate in questa maniera, ma non è il fallimento di strategia, è un appalto che non ha avuto una risposta, sono due cose diverse.
Convinti che sia importante stare dentro a questa fase di lavoro che tutti i territori hanno messo in campo, convinti che possiamo giocare una partita interessante nella fase di sperimentazione della produzione dell'idrogeno e convinti che l'idrogeno possa essere utile anche nel settore industriale, continueremo a lavorare sapendo bene che si potrà mettersi in condizione di acquistare flotte sia elettriche che ad idrogeno per andare avanti nei prossimi anni, sarà la cosa migliore, sarà la migliore risposta in assoluto che potremo dare sul nostro territorio alla transizione energetica che è in corso.
Presidente - Consigliera Minelli, a lei la parola.
Minelli (PCP) - Vede Assessore, che la visione politica sia diversa, è vero, è possibile eccetera. Che si citino strumentalmente dei documenti no, non è assolutamente così, perché se così fosse, io avrei da tempo concluso il discorso sulla questione dell'idrogeno dicendo: "Dal mio punto di vista è un tipo di tecnologia che non funziona, parliamo di altro". Non è così.
Noi abbiamo detto più volte, e lo ripeto, che il vettore idrogeno è da esplorare, è interessante, è importante, bisogna cercare di trarne i vantaggi che ci possono essere con una prospettiva che può essere spostata verso il futuro ma che sia comunque in qualche maniera legata ad una realtà che è quella che stiamo vivendo.
Nel momento in cui persone che si occupano in maniera scientifica di queste questioni, ci dicono: "É una tecnologia che funzionerà; al momento, è più matura per un determinato uso che non per un altro", io credo che se non si è ideologici, come si vuol far passare altri, bisogna prenderne atto, cioè bisogna prendere atto che in questo momento lei dice: "Bologna compra 127 autobus", in Germania quelli che avevano li stanno tutti - l'abbiamo visto in una discussione di poco tempo fa, avevo citato i dati - ritornando indietro, perché hanno verificato che i costi iniziali sono esagerati, sono il doppio di un autobus elettrico, ma soprattutto sono più alti i costi di gestione, abbiamo parlato di uno studio che dice il 145% in più.
Lei dice: "Voi andate a cercare gli studi che volete voi e non citate gli altri"; io le dico anche un'altra cosa: qui è stata fatta una legge per uno studio sull'idrogeno che è stato commissionato, è stato fatto... non torno su come, perché poi abbiamo dovuto rifare due volte la legge. A parte quello, ma quello studio non è mai stato oggetto di approfondimenti nelle Commissioni e in Consiglio.
Lei dice che ci sono delle conclusioni di un certo tipo, io anche l'ho letto lo studio e devo dire che le conclusioni che ci sono in quello studio lì, forse qualche problema lo pongono, ed è la motivazione io immagino per cui non siamo andati avanti, e parlo del trasporto pubblico locale.
Forse è proprio per quello che non siamo andati avanti, ma al di là di questo, perché non facciamo un approfondimento in una Commissione o in più Commissioni in cui, come dice lei, si mettono a confronto teorie di chi la pensa in un modo e chi la pensa nell'altro? Sarebbe la cosa più logica se davvero ci si vuole confrontare, cioè se l'obiettivo e l'atteggiamento è quello dell'apertura al confronto, ma facciamola questa cosa, anche perché adesso andiamo avanti, lei dice "Noi continuiamo in questa cosa".
Proprio ieri, rispondendo ad un'iniziativa sull'ex Tecdis di Châtillon, è stato detto che si farà, sarà realizzato un impianto di elettrolisi per la produzione di idrogeno rinnovabile, quindi si va avanti in quel senso...
Interruzione fuori microfono
Allora, se anche in quell'impianto verrà prodotta dell'energia elettrica da fonte rinnovabile attraverso il fotovoltaico, quindi un'energia pulita, io mi chiedo: ma ha senso andarla ad utilizzare per degli autobus a idrogeno con le cose che abbiamo detto, costi di costruzione, di acquisto e costi di gestione?
È quasi come se un cittadino dovesse utilizzare i suoi soldi e decidere come spenderli; può comperarsi un'utilitaria, una Panda o può comperarsi una Porche, può scegliere in base alle sue disponibilità.
Che cosa deve fare invece la pubblica Amministrazione? Secondo me, deve comperare quello che costa di meno a parità di resa, a parità della situazione.
Se io vado a comprare una roba che costa il 50% in più e ha il 145% in più di costi di gestione, forse qualche domanda in più bisogna farsela.
Prendo atto che non c'è alcuna volontà di fermarci e fare una riflessione su quello che è oggi, e nella prospettiva a medio termine, un utilizzo razionale dell'idrogeno, perché si potrebbe fare, e avremmo la possibilità, visto che abbiamo ottenuto anche dei finanziamenti in questo senso, un esperimento che va in una direzione diversa: quella più legata al settore industriale.