Oggetto del Consiglio n. 3267 del 8 febbraio 2024 - Resoconto
OGGETTO N. 3267/XVI - Interpellanza: "Verifica sull'effettiva indisponibilità di fontina dop sul mercato, ed eventuali valutazioni sulle prospettive di offerta".
Bertin (Presidente) - Punto n. 76. Consigliere Marquis, a lei la parola.
Marquis (FI) - Verso la fine dell'anno, abbiamo appreso che è girata una circolare, presso i rivenditori che commerciano fontina dop, che ci sarebbe stata l'indisponibilità della materia prima sino a circa il mese di marzo, ci sarebbe stata difficoltà di approvvigionamento e veniva legata questa data alla produzione delle fontine del mese di dicembre.
Tenuto conto che la fontina dopo è il prodotto caseario più rappresentativo e identitario della nostra regione, frutto del lavoro zootecnico, è una cosa che desta preoccupazione, perché il prodotto è di fondamentale importanza.
Per questa ragione, si interpella il Governo regionale chiedendo se corrisponde al vero e se è a conoscenza di questa circolare che è girata presso tutti i rivenditori - era una circolare aperta sostanzialmente intestata a tutti - e se, nel caso, si intendano fare delle valutazioni sulle prospettive dell'offerta in corso d'anno e a livello strutturale.
Presidente - Risponde l'assessore Carrel.
Carrel (PA) - Grazie ai Consiglieri che, con quest'interpellanza, ci permettono di fare un focus sia da un punto di vista tecnico che da un punto di vista politico, perché credo che sia corretto tornare sul tema della valorizzazione dei prodotti finali proprio per cercare di valorizzare tutta quella che è la filiera.
Il nostro è un sistema zootecnico che prevede, come lei ben sa, una monticazione estiva per sfruttare tutte quelle che sono le superfici pascolive in alta quota e quindi liberare le superfici a prato situate a quote inferiori, sulle quali viene effettuata la fienagione, per la produzione del foraggio locale, necessaria all'alimentazione delle bovine nei mesi invernali.
Questa peculiare pratica ha portato le aziende zootecniche a concentrare i parti delle bovine soprattutto nel periodo novembre-gennaio, così che le bovine, nel periodo primaverile, di maggior produzione del latte, si trovino nuovamente nelle stalle a fondovalle.
Ovviamente, questa organizzazione del settore zootecnico si ripercuote su quelli che sono i quantitativi del latte prodotto nei diversi mesi dell'anno, quindi sulla produzione di forme idonee alla dop fontina. Basti pensare che, nel trimestre ottobre-dicembre, di fatto vengono di norma prodotte le forme idonee dop uguali ad un singolo mese del periodo tra gennaio e giugno.
La forte stagionalità delle produzioni, peculiarità della filiera, comporta quindi una variabile disponibilità di forme di fontina dop nei diversi periodi dell'anno.
I primi mesi dell'anno, di norma, sono caratterizzati da un'inferiore disponibilità di forme dop, dal momento che bisogna considerare che il periodo minimo di stagionatura è di ottanta giorni, quindi, ovviamente, tutte le forme di fontina prodotte nel mese di gennaio verranno marchiate nel mese di marzo.
Quella che lei viene a presentare, ovviamente tenendo in considerazione questo aspetto del nostro settore zootecnico, è una questione che io invece vedo esattamente all'opposto del problema che lei ci sottopone; questo, di fatto, è un buon risultato, perché la carenza di materia vuol dire che stiamo lavorando nella direzione giusta e stiamo valorizzando il prodotto.
Ovviamente, il mercato ha bisogno di tempo per andare a rivedere i prezzi, e su questo stiamo lavorando anche con il Consorzio il quale, con l'approvazione del nuovo disciplinare, ha previsto tre veline che rendano differenti, di fatto, la fontina normale, la fontina d'alpeggio e la fontina a lunga stagionatura.
Questo credo che ci permetterà di fare delle politiche di prezzo che, nel medio e lungo periodo, ci possono portare ovviamente a non avere più questa carenza ma, dall'altra parte, a valorizzare ancora di più questo prodotto e soprattutto a valorizzare chi conferisce il latte, che è il vero obiettivo sul quale stiamo lavorando.
Il risultato di avere un minor numero di prodotti, e quindi di fontine prodotte quest'anno, è anche da considerare alla luce dei cambiamenti climatici e anche della riduzione del numero di bovine totali allevate in Valle d'Aosta; su questi altri due fenomeni, invece, l'attenzione è massima e le politiche che stiamo mettendo in campo sono proprio mirate a sostenere questi due fenomeni che non devono assolutamente calare per non far mancare il prodotto, ma sul prodotto continueremo comunque a lavorare per la promozione.
Proprio sulla promozione tengo a soffermarmi, perché vorrei proprio portare alla luce, grazie a questa interpellanza, tutte le azioni che il Consorzio della fontina dop, di fatto, ha messo in piedi anche grazie ai sostegni previsti dal FESR PSR 2014-2022, con una campagna promozionale mirata esclusivamente sulla fontina.
Poi, insieme all'Assessorato e ad altri partner, organizziamo il consueto evento del Modon d'Or che nel corso del 2023 si è tenuto all'École hôtelière, di cui abbiamo avuto i risultati e proprio insieme al collega Grosjacques ci siamo recati il 6 di febbraio a Milano per promuovere un altro evento che è l'evento Fontinami.
La fontina viene poi anche promossa in vari altri eventi del Piemonte proprio come mercato a noi confinante e vicino, in occasione della fiera del tartufo ad Alba ed in occasione della fiera della nocciola a Cortemilia.
Le anticipo, o meglio comunico nuovamente, che di fatto la fontina dop sarà protagonista principale dei campionati italiani della cucina, che si terranno a Rimini nelle prossime due settimane; quindi credo che questa sia un'azione che ci porta a promuovere la fontina. Ovviamente il nostro obiettivo è vendere più fontina possibile e venderla al prezzo giusto, in modo che i produttori, quindi gli allevatori e il nostro settore zootecnico, possano trarne il maggior beneficio possibile, perché andare a valorizzare quello che è il latte e quella che è la produzione, ovviamente significa andare a valorizzare il nostro prodotto d'eccellenza come la fontina.
Presidente - Consigliere Marquis, a lei la parola.
Marquis (FI) - Grazie Assessore, abbiamo ascoltato con attenzione la sua risposta.
È logico che la politica del prezzo è una politica corretta per valorizzare il lavoro che viene fatto, è l'unica via per rendere sostenibile l'attività, quella di mettere sul mercato dei prodotti a dei prezzi congrui; però dall'ultima parte della sua risposta si evince che c'è un problema, perché, rispetto agli altri anni, c'è anche meno produzione, c'è stato un calo delle bovine, ci sono stati degli altri problemi che sono legati ai costi energetici che sono cresciuti per le aziende e all'incremento del costo dei mangimi, del lavoro, all'invecchiamento delle aziende (tanti chiudono per limiti di età).
La finalità non era tanto essere informati sul fatto che si fanno delle politiche commerciali e praticamente che, se non si trova il prodotto, questo agevola il lavorare sul prezzo nel mercato; c'è un problema che - secondo noi - è di tipo strutturale che va verificato, per dare sostenibilità nel tempo della produzione, perché la produzione che c'è stata nell'ultimo anno, probabilmente, è inferiore rispetto alle precedenti, e mai come in questo momento c'è stata carenza sul mercato, non è una consuetudine che si è verificata spesso.
Poi, soprattutto, bisogna anche tener conto che sul mercato è bene avere rispetto di coloro che sono una parte della filiera, perché alla fine chi commercia e vende il prodotto è la parte che contribuisce a tenere in piedi il sistema, quindi riteniamo che anche sul mercato si dovrebbe arrivare a dare delle informative che non arrivano da un giorno all'altro, bisogna prevedere quando ci sono delle situazioni di oggettiva difficoltà, non arrivare da un giorno all'altro e dire: "Da oggi non c'è più fontina, sino al 30 marzo", perché si mettono anche poi in difficoltà tutta una serie di attività commerciali.
Ci fa piacere che il tema ritenete che sia sotto controllo, però crediamo che sia importante fare delle valutazioni di prospettiva per garantire la sostenibilità del settore, perché ci sono diversi fattori che incidono e che destano preoccupazione per l'andamento che hanno nelle proiezioni dei prossimi anni.