Resoconto integrale del dibattito dell'aula. I documenti allegati sono reperibili nel link "iter atto".

Oggetto del Consiglio n. 3266 del 8 febbraio 2024 - Resoconto

OGGETTO N. 3266/XVI - Interpellanza: "Eventuali interlocuzioni con il Comune di Pont-Saint-Martin e l'Unité Mont-Rose in merito alla collocazione della scuola secondaria di primo grado di Pont-Saint-Martin".

Bertin (Presidente) - Punto n. 75. Consigliera Minelli, a lei la parola.

Minelli (PCP) - Quasi sei anni fa, nell'agosto del 2018, test antisismici avevano evidenziato che il secondo e il terzo piano della scuola media di Pont-Saint-Martin non erano idonei alle norme vigenti; si era reso quindi necessario trovare una soluzione per affrontare una situazione di emergenza che aveva destato molta preoccupazione nella comunità e nei paesi limitrofi, la cui utenza scolastica del grado di istruzione secondaria inferiore di primo grado fa riferimento proprio a quella scuola.

Com'è noto, l'edilizia scolastica di quel grado di istruzione compete agli Enti locali, ma è altrettanto noto che gli stessi non sono in grado di fare fronte alle spese molto alte per le costruzioni e le ristrutturazioni.

Del problema si era allora interessato il Consiglio regionale dell'epoca e il 18 ottobre del 2018 era stata approvata all'unanimità una risoluzione, di cui ero stata la prima firmataria insieme ai consiglieri Bertschy, Mossa e Testolin, con un emendamento dell'allora assessore Sammaritani.

Particolarmente importanti erano stati l'ultimo punto delle premesse, che metteva l'accento sulle risorse finanziarie, e l'impegno del Governo che recitava testualmente: "Avviare gli indispensabili procedimenti legislativi al fine di reperire, anche di concerto con il CPEL, le risorse necessarie per realizzare i necessari interventi di edilizia scolastica, al fine di affrontare le future emergenze che impediscono di garantire la continuità del servizio scolastico sul territorio regionale, nonché ad individuare tutte le risorse possibili in sede di predisposizione del bilancio 19/21 per affrontare l'emergenza e la futura pianificazione degli investimenti per la scuola secondaria di primo grado del Comune di Pont-Saint-Martin".

Si parlava delle future emergenze perché, all'epoca, si era in qualche maniera poi deciso di acquistare quel prefabbricato con l'ipotesi di poterlo riutilizzare anche per emergenze diverse da quella che era in quel momento all'ordine del giorno.

Durante la discussione in Aula era emersa, da parte dei proponenti, la necessità di prevedere fin da subito un percorso duplice, volto ad affrontare sia la situazione emergenziale legata alle condizioni strutturali dell'edificio di Via Carlo Viola, sia a prevedere delle soluzioni più articolate per il futuro.

In quella discussione avevo affermato che bisognava ragionare su un doppio binario e pensare che quella sarebbe stata un'emergenza che sarebbe durata parecchi anni, ma, allo stesso tempo, che era necessario pensare ad una soluzione più definitiva.

L'allora consigliere Bertschy aveva sottolineato correttamente che era importante dare delle certezze per il futuro; il problema è che se non si danno certezze, non si garantisce che ci sarà un progetto, oltre al progetto temporaneo, le famiglie rischieranno di andare ad iscrivere i propri figli in futuro nei poli che sono vicini a quelli del Comune di Pont-Saint-Martin. In particolare, l'affermazione importante era stata questa: la soluzione temporanea quindi è importante, ma è importante anche adottare un progetto per la soluzione definitiva.

A febbraio 2019, l'allora assessore all'istruzione Certan - c'era stato uno dei nostri tanti ribaltoni -, alla mia domanda su quali fossero gli intendimenti dell'Amministrazione sul futuro della scuola, aveva risposto: "Ogni determinazione in merito alla futura localizzazione, quella definitiva, compete all'Unité, di concerto con i Comuni. L'Amministrazione regionale è a disposizione per un confronto volto ad individuare la soluzione migliore più conveniente, nonché per supportare gli Enti locali", e poi aveva detto: "Bisogna valutare delle soluzioni, so che c'è Palazzo Europa sul quale si stanno facendo delle riflessioni". Palazzo Europa non è del Comune di Pont-Saint-Martin, ma è di proprietà regionale.

Avevo già allora paventato che la scelta che andava delineandosi, cioè quella dell'acquisto della scuola prefabbricata modulare sottintendesse una possibile soluzione finale, definitiva, inadeguata; sappiamo poi che erano state stanziate le risorse per l'acquisto del prefabbricato e finalmente a gennaio del 2021, due anni e mezzo dopo la dichiarazione di inidoneità dei locali della scuola, c'è stato il trasloco nella nuova struttura provvisoria. Sono quindi ormai tre anni pieni che alunni, docenti e personale svolgono lì le loro attività.

Nell'interpellanza ho descritto nelle premesse come sono utilizzati gli spazi che risultano chiaramente insufficienti per un ottimale svolgimento delle varie attività curricolari della scuola: c'è una promiscuità sia per quello che riguarda le attività interne, ad esempio quelle che riguardano gli alunni con disabilità, che sono attualmente quattordici, ed alcuni di loro, oltre a fare le attività in classe come è previsto dalla normativa, necessitano anche di locali per attività specifiche, poi ci sono gli alunni iscritti alla SMIM, la scuola ad indirizzo musicale, che hanno necessità di spazi adeguati.

C'è poi un'altra questione che riguarda la mensa, che attualmente si trova nella palestra utilizzata come tale soltanto da soggetti esterni alla scuola, mentre gli alunni della secondaria fanno educazione fisica al Palazzetto.

Adesso poi si parla della costruzione dell'edificio per la SFOM e si pensa ad una mensa lì, però è di nuovo una situazione con dislocazioni di attività e di servizi di vario tipo.

È una situazione abbastanza preoccupante, tenuto conto anche che, negli anni passati, è stato costruito un costosissimo tunnel sotto Via Carlo Viola, che collega il vecchio edificio alla nuova palestra dedicata, palestra appunto adesso non usata come tale dai ragazzi; una promiscuità ed una carenza di spazi che implicano delle difficoltà organizzative significative.

Per dare un'idea di come funzionino le cose, basti pensare che in questo momento sono ben cinque gli edifici utilizzati per fare tutte le varie attività che competono alla scuola, comprese quella della segreteria: c'è l'edificio modulare, c'è il Palazzetto dello sport, c'è la struttura che ospita la banda e la palestra dove adesso si va a fare la mensa, c'è Palazzo Europa, che è chiuso in alcuni locali, e ci sono anche alcuni locali della vecchia sede di via Carlo Viola.

Va anche considerato che, dopo tre anni circa di utilizzo, la pavimentazione risulta molto sollecitata, sono stati necessari degli interventi di manutenzione.

Dopo il tempo dell'emergenza, che, noi lo riconosciamo, è stata affrontata in modo adeguato, serio, con il fondamentale sostegno dell'Amministrazione regionale, è ora il tempo di prendere delle altre, necessarie e urgenti, decisioni circa il futuro dell'edificio di Via Carlo Viola, abbandonato a se stesso.

Nel 2020, il Sindaco di Pont-Saint-Martin aveva stimato il tempo di utilizzo della scuola modulare in quattro-cinque anni e aveva evidenziato la volontà di portare avanti un concorso di progettazione, la cui rapidità sarebbe dipesa dall'accesso ai fondi provenienti da stanziamenti di vario tipo, arrivando ad ipotizzare una cifra di 8-10 milioni di euro per una ricostruzione totale, ritenuta la migliore delle soluzioni.

È ovvio che tutto questo presuppone il coinvolgimento della Regione, considerato che un solo Ente locale non ha tali disponibilità finanziarie, e poi c'è da capire quali sono le intenzioni del Governo su Palazzo Europa, che è di proprietà regionale, adiacente alla scuola media di Via Carlo Viola, il cui destino - secondo noi - è legato a doppio filo.

D'altronde, la risoluzione del 2018 aveva previsto l'impegno sulla scelta della soluzione definitiva.

È un argomento che ha molta importanza per le comunità della bassa Valle che non possono in alcun modo rischiare di perdere, di avere una ricollocazione futura della scuola secondaria di primo grado, dopo aver già dovuto rinunciare nel tempo alle scuole secondarie di secondo grado.

Per queste ragioni, chiediamo se e quali interlocuzioni ci sono state con il Comune di Pont-Saint-Martin o con l'Unité Mont-Rose circa la collocazione definitiva della scuola secondaria di primo grado; quali sono le attuali condizioni dell'edificio di Via Carlo Viola di proprietà comunale e quelle dell'adiacente Palazzo Europa di proprietà regionale, nonché le intenzioni della Regione riguardo a quest'ultimo.

Infine, se è intenzione della Giunta di dar corso a tutti gli impegni della risoluzione approvata all'unanimità dal Consiglio regionale nel 2018 e adoperarsi quindi insieme al Comune e all'Unité per trovare una soluzione definitiva per l'edificio che dovrà in futuro ospitare la scuola secondaria di primo grado di Pont-Saint-Martin.

Presidente - Assessore Jean-Pierre Guichardaz, ha facoltà di rispondere.

Guichardaz J. (FP-PD) - Grazie collega, tra l'altro, mi ha dato modo, con la sua articolata interpellanza, anche di conoscere fatti e ha fatto una sistematizzazione di una serie di interlocuzioni, anche avvenute nelle precedenti Legislature, quindi è stato interessante anche rileggere un po' tutto l'iter.

Io rispondo, prendendo atto anche di tutta la premessa, alle sue domande. Riguardo alla prima (se e quali interlocuzioni ci sono state con il Comune di Pont-Saint-Martin e/o con l'Unité Mont-Rose circa la collocazione definitiva della scuola secondaria di primo grado di Pont-Saint-Martin che interessa vari Comuni del comprensorio), con il Comune di Pont-Saint-Martin, dal momento del mio insediamento - e tra l'altro ne parlavo adesso con il collega Caveri, gli ho chiesto se prima di me ci fosse stata un'interlocuzione in tale senso -, abbiamo avuto alcune interlocuzioni, ma non relative alla scuola secondaria di primo grado, concernenti la realizzazione della nuova mensa di cui lei ha fatto un accenno.

Infatti, dopo queste interlocuzioni, con provvedimento dirigenziale n. 7811 del 7 dicembre del 2023, è stato approvato ai sensi dell'articolo 5 della legge regionale 12/2023 il piano degli interventi di edilizia scolastica di cui all'articolo 2, comma 1, dei criteri approvati con DGR 1205/2023.

Il sopraccitato piano prevede l'assegnazione al Comune di Pont-Saint-Martin del seguente finanziamento: euro 438.665,55 per la realizzazione di locali per la collocazione del servizio mensa della scuola secondaria di primo grado mediante la chiusura del piano pilotis del costruendo edificio scolastico che ospiterà la SFOM e l'Istituto musicale pareggiato.

Per quanto concerne invece l'edificio scolastico, non vi sono stati incontri tecnici sul tema che, al momento, non sono stati richiesti. Tra l'altro, abbiamo fatto un monitoraggio tra tutti i soggetti, non solo del nostro Assessorato, che si occupa marginalmente anche del tema dell'edilizia scolastica, ma tutti non sarebbero stati - almeno a detta dei vari uffici - direttamente coinvolti sulle questioni di cui non ho accennato.

Riguardo al punto 2 (quali siano le attuali condizioni dell'edificio di Via Carlo Viola di proprietà comunale che ha ospitato fino al 2020 la scuola media e quella dell'adiacente Palazzo Europa di proprietà regionale, nonché le intenzioni della Regione riguardo a quest'ultimo), siccome non riguarda il Dipartimento di cui sono Assessore, abbiamo chiesto alla Presidenza, per il tramite della struttura Espropriazione, valorizzazione del patrimonio e Casa da gioco; quindi leggo quello che mi è stato fornito proprio a nome anche del Presidente: Palazzo Europa, sito in Via Émile Chanoux a Pont-Saint-Martin, censito al catasto al foglio 2 del numero 71, è stato trasferito, a titolo gratuito, dal Comune alla Regione, con un atto notarile del 2010, a seguito dell'impegno della Regione a progettare e realizzare una palestra a servizio delle istituzioni scolastiche di Pont-Saint-Martin, impegno mantenuto con lavori ultimati nel 2009 (o sarà 2019? Io leggo, magari se ci sono dei refusi li correggiamo).

Il palazzo, composto dai piani sotterraneo, terreno, primo e secondo, per una superficie lorda di circa 1.900 metri quadrati e con un'area di pertinenza di 1.160 metri quadrati, è poi stato inserito nel piano delle alienazioni e delle valorizzazioni immobiliari. Credo lei lo sappia, perché il piano è pubblico.

Nel 2022, la competente struttura in materia di patrimonio, ha chiesto al Comune di comunicare l'eventuale interesse all'acquisto, ai sensi della legge regionale 68/1994; mi dicono che l'interesse non è stato manifestato.

L'immobile si presenta in condizioni mediocri - abbiamo chiesto anche qual era lo stato, visto che la sua domanda chiedeva anche delle condizioni -, con intonaci e finiture danneggiate e necessita di una completa ristrutturazione.

Questo è quanto mi è stato fornito dalla struttura di cui sopra.

Per il punto 3 (se è intenzione della Giunta di dar corso a tutti gli impegni della risoluzione approvata all'unanimità dal Consiglio regionale il 18 ottobre 2018 e adoperarsi, insieme al Comune e all'Unité per addivenire ad una soluzione definitiva per l'edificio che dovrà ospitare in futuro la scuola secondaria di primo grado di Pont-Saint-Martin), sicuramente l'edilizia scolastica (io questo lo voglio puntualizzare) per noi risulta di prioritaria importanza, tanto che nel 2023 - tra l'altro abbiamo aumentato considerevolmente il fondo pregresso ammettendo a finanziamento 4 milioni di euro per l'edilizia scolastica a favore degli Enti locali, tra l'altro adesso, in fase di elaborazione, stiamo valutando anche le necessità che ci sono state manifestate attraverso la piattaforma - apriremo a breve nuovamente la piattaforma Ares per i fabbisogni dell'edilizia scolastica relativa alle scuole di infanzia, primaria e secondaria di primo grado, e sono le scuole in capo ai Comuni e alle Unité e, come ho già avuto modo di risponderle una volta, questo è l'unico strumento nel quale possono essere indicate e caricate le esigenze da parte degli Enti locali. L'abbiamo predisposta qualche mese fa, se ben ricordo, ed era una necessità oramai improrogabile per dare anche ordine alle necessità.

La compilazione del fabbisogno quindi è indispensabile per quantificare e definire la programmazione degli interventi sul territorio.

Posso quindi confermare che seguiamo da vicino le esigenze che Comuni e Unités ci manifestano, e lo fanno spessissimo, devo dire, perché molti Sindaci e molti Presidenti delle Unités spesso ci raccontano anche delle condizioni spesso anche buone ed efficienti delle loro strutture scolastiche, non è che riceviamo solo doléances, qualcuno manifesta soddisfazione, come dicevo tra l'altro abbiamo inaugurato anche delle scuole, che sono credo un esempio che può essere anche esportato fuori dalla nostra regione.

Per concludere, al momento, come già ho accennato, abbiamo dato risposta alle esigenze legate alla mensa, per fare una sintesi, per cui il Comune ha correttamente fatto tutti i passaggi amministrativi con la struttura Programmazione edilizia e logistica scolastica.

Questo è quello che so ed è ciò che noi abbiamo rilevato nel momento di costruire la sua risposta.

Presidente - Consigliera Minelli, ha facoltà di replica.

Minelli (PCP) - Grazie all'Assessore per la sua risposta.

Lo scopo di questa interpellanza credo sia abbastanza chiaro: è quello di riportare all'attenzione di tutti una problematica che, quando l'abbiamo affrontata ormai quasi quattro anni e mezzo fa, è stata molto dibattuta, ed era ben chiaro a tutti in quel momento, sia in Consiglio, sia sul territorio, che si doveva affrontare una situazione emergenziale, ma che non si doveva perdere di vista l'altro aspetto, quello della soluzione definitiva.

Ora, correttamente, come immaginavo, lei mi ha detto che interlocuzioni con il Comune e con le Unités ci sono state su altri argomenti, ma non sulla questione specifica della scuola. C'è il finanziamento per la mensa nei locali che saranno poi ad uso della SFOM, ma questo è tutto sommato - se ho capito bene - abbastanza fermo.

Al di là di quelle che possono essere le richieste che fanno i Comuni e le Amministrazioni comunali, che possono essere più o meno sollecite, ci sono poi le comunità che sono fatte di cittadini, di famiglie, di utenti, che sul tema del futuro della scuola media di Pont-Saint-Martin sono - lo posso assicurare - molto, molto preoccupate: lo sono le famiglie, lo è il corpo insegnante, lo è la dirigente scolastica, ma lo sono anche le persone che vivono nel comprensorio, nella Unité Mont-Rose, e parte anche dell'altra Unité, perché noi nella scuola media di Pont-Saint-Martin abbiamo un'utenza che è variegata, da Champorcher a Issime, passando per tutti i paesi del fondovalle, con alunni che provengono talvolta anche da Arnad, forse per ragioni familiari di famiglie allargate.

Quello che è interessante è anche quello che è stato detto riguardo alle condizioni di Palazzo Europa: mi sembra che lei - quando mi ha dato i numeri, cioè i 1.900 metri quadrati e i 1.600 delle pertinenze - si riferisse non alla scuola di Via Carlo Viola, ma a Palazzo Europa, che è inserito nel piano delle alienazioni e che il Comune non sarebbe intenzionato ad acquistare.

Sulla questione di Palazzo Europa, che ospitava comunque una scuola, perché in Palazzo Europa c'era l'istituto professionale regionale adiacente alla scuola media, la palestra che è in Palazzo Europa era la palestra della scuola media e anche adesso alcuni locali sono utilizzati per l'archivio, perché tutto l'archivio della scuola è a Palazzo Europa, è nella struttura regionale, quindi su quell'edificio devono assolutamente essere fatte delle valutazioni che, a mio avviso, devono andare un po' oltre al fatto che è inserito nel piano delle alienazioni; è chiaro che ci deve essere una posizione molto netta, esplicita, sostenuta e forte da parte sia del Comune che dell'Unité, e credo che lo scopo di quest'interpellanza è anche quello di sollecitare un'azione sul territorio, perché so che è richiesta da molte parti.

Mi conforta avere conferma, più che sapere, perché lo avevamo già visto, che l'edilizia scolastica è ritenuta di prioritaria importanza da parte del Governo: sono stati messi 4 milioni di euro, sarà riaperta la piattaforma; su quest'intervento, che io credo verrà sollecitato, i soldi necessari saranno moltissimi ed il fatto di parlarne ora è perché siamo perfettamente consapevoli che da qui al momento in cui si potrà realizzare qualche cosa, anche soltanto una decisione o una progettazione, passerà ancora del tempo, però la scuola modulare la stiamo utilizzando da tre anni e su alcuni aspetti, oltre ad avere delle difficoltà logistiche, comincia anche a mostrare i suoi anni.

È un argomento, questo, che dovrà essere al più presto affrontato, sicuramente dal Comune, ma credo anche dalla Regione.