Resoconto integrale del dibattito dell'aula. I documenti allegati sono reperibili nel link "iter atto".

Oggetto del Consiglio n. 3215 del 7 febbraio 2024 - Resoconto

OGGETTO N. 3215/XVI - Interpellanza: "Azioni per affrontare le criticità legate alla futura capacità della P.A. regionale di reperire professionalità adeguate".

Bertin (Presidente) - Punto n. 24. Ha chiesto la parola il consigliere Sammaritani, ne ha facoltà.

Sammaritani (LEGA VDA) - Anche qui in quest'interpellanza parliamo di lavoratori, in particolare di lavoratori della Pubblica Amministrazione e del futuro della Pubblica Amministrazione e la sua organizzazione, perché, dalla lettura di alcuni articoli di stampa recenti, così come peraltro anche da opinioni che abbiamo raccolto da dirigenti amministrativi, persone quindi che si occupano di questa materia, si comprende molto bene quanto sia sempre più difficile e più problematico reperire adeguate professionalità non solo più quindi nel settore privato, come già in passato esisteva per le aziende, ma anche nel settore della Pubblica Amministrazione, un settore che - almeno in Valle d'Aosta - sicuramente non è mai stato particolarmente in crisi, anzi, abbiamo, come si sa abbastanza bene, un numero di dipendenti pubblici molto elevato. Unioncamere ha fatto di recente un'analisi sui bisogni occupazionali futuri e si è stimato che nel 2027 tra imprese private e pubbliche amministrazioni necessiteranno circa 3,8 milioni di nuovi lavoratori. Questo numero è una grandissima parte, il 72% circa sarà dovuto al fatto che si dovranno andare a sostituire i lavoratori che usciranno dal mercato del lavoro, quindi che andranno in pensione, mentre il restante 28% circa dovrà andare a occupare nuovi posti di lavoro che si creeranno all'interno del mercato del lavoro, quindi questa è una previsione economica molto importante.

Secondo sempre le stime degli esperti, fra offerte di lavoro nelle varie specifiche professionalità e futura disponibilità, quindi nell'incontro tra la domanda e offerta ci sarà un divario, quello che viene detto mismatch all'inglese, che potrebbe essere addirittura del 40%, quindi davvero un non incontro di domanda e offerta molto elevato.

Questi dati chiaramente devono portare a fare delle considerazioni importanti, bisogna intanto essere preoccupati da questa situazione perché sono situazioni che poi tendono a sfuggire di mano o comunque a essere sottovalutate. Questo è successo, per esempio... io me ne sono già occupato in passato in ambito medico e abbiamo visto com'è andata a finire... non ci siamo preoccupati per anni di avere un numero chiuso all'Università e poi si è scoperto dopo, quando ormai era troppo tardi, che in un certo periodo storico la curva dei pensionamenti, quindi la curva di età dei medici, avrebbe portato a dei pensionamenti molto numerosi in un particolare periodo di tempo ristretto e quindi ci saremmo trovati con una carenza di medici che si è puntualmente verificata. Abbiamo impedito a molti ragazzi di iniziare l'università e fare medicina quando poi non ci eravamo resi conto, nessuno si era reso conto, comunque molti pochi si erano preoccupati di questo, che, quando questi ragazzi sarebbero stati laureati, ci sarebbe stata veramente una grande necessità superiore a quella degli iscritti alle facoltà di medicina. Questo è un errore da non ripetere.

Allora proprio questo proposito interpelliamo quindi il Governo regionale per sapere il Governo regionale abbia preso in esame questa tematica, se ha iniziato a monitorare il fenomeno e se ritenga che le criticità ipotizzate possono colpire anche la nostra organizzazione amministrativa, anche in considerazione del numero delle future uscite dal mercato del lavoro dei dipendenti attualmente in forza alla Pubblica Amministrazione regionale, di cui si chiedono i numeri assoluti e le percentuali dei prossimi cinque anni. Quali siano le azioni che il Governo regionale abbia eventualmente già messo in atto e quali intenda mettere in campo in futuro per affrontare tale criticità.

Presidente - Risponde il Presidente della Regione.

Testolin (UV) - In merito al primo quesito, con il Dipartimento personale e organizzazione si afferma al riguardo che le cessazioni programmate nel triennio 2024-2026 ammontano a complessive 238 unità di personale, nello specifico 72 nel 2024, 83 nel 2025 e 83 nel 2026. Fare una previsione delle cessazioni a più lunga scadenza non è così semplice attesa la costante evoluzione della normativa in materia pensionistica. Anche le previsioni effettuate per gli anni 2025 e 2026 potrebbero in effetti essere disattese tenuto conto che un numero sempre maggiore di lavoratori si sta orientando al raggiungimento del limite di età a 67 anni e per l'esodo al fine di non subire penalizzazioni del trattamento pensionistico. Il reclutamento di nuove risorse, peraltro, è un problema già attuale, come diceva il Consigliere nella sua introduzione, atteso che si fa sempre più fatica a reperire il personale con particolare riguardo per alcuni specifici profili professionali. Il calo demografico certamente non aiuta e la perdita di attrattività del pubblico impiego neppure.

Ciò premesso, si ritiene che vi sia un'altra criticità forse ancora più preoccupante con la quale dovremmo a breve confrontarci, legata appunto all'allungamento fino a 67 anni della vita lavorativa da una parte e all'accelerazione dei processi di digitalizzazione della Pubblica Amministrazione dall'altra, che generano un disequilibrio evidente tra le competenze e le abilità delle risorse umane in forza, non native digitali, e quelle che saranno invece progressivamente sempre più richieste per lavorare nelle Pubbliche Amministrazioni.

Per quanto riguarda il secondo quesito, cioè quali siano le azioni che il Governo regionale abbia eventualmente già messo in atto, per rafforzare le criticità evidenziate, occorrerà implementare nuovi modelli organizzativi del lavoro che ci consentano di produrre con meno risorse umane. Occorrerà efficientare i processi e la distribuzione delle risorse umane, ripensare alle modalità di organizzazione del lavoro sfruttando la tecnologia, fare un'analisi delle attività rinunciabili non proprie di un'amministrazione e delle professionalità anche elevate che servono o serviranno. Una cosa è certa: il futuro della Pubblica Amministrazione avrà organici molto più ridotti di quelli degli scorsi vent'anni, le competenze e le professionalità necessarie andranno attentamente messe a fuoco per orientare i giovani nella scelta del proprio futuro lavorativo, riavvicinandoli al pubblico impiego, non nella logica del "posto fisso" ma nella logica del valore pubblico generato dal lavoratore al servizio di cittadini e di imprese.

Oltre a un necessario e moderno approccio di carattere aziendale, occorre affrontare la questione in esame anche da un punto di vista culturale per recuperare la consapevolezza e lo spirito di appartenenza all'Amministrazione regionale, mettendo in campo le azioni necessarie con risvolti anche pratici e pragmatici. Ciò significa ripartire dalle basi con una necessaria e adeguata formazione alla consapevolezza che la Valle d'Aosta è diversa, con la sua autonomia, con il suo Statuto speciale, il suo ordinamento, il suo patrimonio linguistico e che la nostra sopravvivenza sta nel coltivare le differenze non l'omologazione. Inoltre dobbiamo saper dare applicazione al più presto, in maniera coerente con le nostre esigenze, eventualmente ricorrendo a specifiche normative, alle nuove forme di ingresso della Pubblica Amministrazione quali l'apprendistato e modelli di formazione lavoro, anche e di concerto con l'Università della Valle d'Aosta e con gli altri soggetti interessati.

Presidente - La parola al consigliere Sammaritani per la replica.

Sammaritani (LEGA VDA) - Grazie presidente Testolin per la risposta. Naturalmente tutto vero, tutto giusto, criticità che bene o male si conoscono: il discorso della denatalità, l'allungamento dell'età pensionistica; insomma, sono effetti che a volte magari si elidono anche l'un l'altro, perché è chiaro che se si allunga, per esempio, l'età pensionabile, probabilmente il tema dell'uscita è un po' meno forte e quindi si può avere qualche anno in più di respiro per agire.

Quello che dicevo quindi nella presentazione credo sia ancor più valido dopo la sua risposta, nel senso che è vero, ci sono sicuramente tanti cambiamenti all'interno della Pubblica Amministrazione, tipo di lavoro, le professionalità che si vanno a ricercare, la digitalizzazione, che naturalmente, per certi versi, riduce magari la necessità di persone fisiche a espletare certe mansioni, però tutto questo va pensato in un modo organico e strategico, perché bisogna assolutamente passare da delle dichiarazioni di principio su temi che abbiamo già visto aver avuto delle conseguenze molto importanti e direi fatali per certi settori, per cui occorre, prima che sia troppo tardi, prevedere quello che dovrà succedere e organizzarsi per trovare delle soluzioni.

Certo, l'aspetto scolastico è importante, l'informazione è importante, la sensibilizzazione dei giovani per dire: "Guarda che il posto di lavoro pubblico non è un ripiego, è un'opportunità". Questo deve essere il senso dell'azione di Governo. È chiaro che se ci lasciamo arrivare sempre l'onda addosso, poi alla fine ci bagniamo, ci rotoliamo nella sabbia e probabilmente ci troviamo a dover affrontare delle tematiche in estrema urgenza quando avremmo potuto invece progettare meglio e risolvere i problemi prima che si presentino.