Oggetto del Consiglio n. 3211 del 7 febbraio 2024 - Resoconto
OGGETTO N. 3211/XVI - Interrogazione: "Informazioni riguardanti i medici di medicina generale e di continuità assistenziale".
Bertin (Presidente) - Punto n. 20. Risponde l'assessore Marzi.
Marzi (SA) - Come già riferito al Consiglio, le diverse azioni intraprese, insieme all'Azienda USL, hanno permesso di garantire un medico di cure primarie ai cittadini valdostani. In una situazione generale di emergenza nazionale, è quindi questa una situazione da leggere in positivo, anche se naturalmente assolutamente emergenziale. Prosegue quindi l'impegno volto a individuare tutte le azioni possibili per incentivare la permanenza nella nostra regione dei medici già in servizio e attrarne l'arrivo di nuovi. I medici di medicina generale attualmente in servizio sono 76, di cui 54 nel distretto 1 e 22 nel distretto 2. Sono invece 89 i medici di medicina generale che dovrebbero operare con il rapporto ottimale pari a 1.500 assistiti così distribuiti: 62 nel distretto 1 e 27 nel distretto 2. Tale dato è da considerarsi provvisorio poiché, come prevede l'accordo collettivo nazionale, entro il mese di marzo l'Azienda USL procederà con la pubblicazione delle zone carenti e con il conseguente eventuale aggiornamento degli incarichi.
Venendo alla domanda n. 2, sono 18 i medici di medicina generale con massimale auto limitato a 1.200 assistiti, 16 nel distretto 1 e 2 nel distretto 2. Sono 17 i medici di medicina generale invece con massimale temporaneo a 1.800 assistiti, 13 nel distretto 1 e 4 nel distretto 2.
Venendo alla domanda n. 3, cioè i dati dei turni scoperti in continuità assistenziale negli ultimi tre mesi diviso per distretto, essendo i dati sui turni richiesti sugli ultimi tre mesi dello scorso anno, gli stessi sono riportati secondo la precedente articolazione su quattro distretti, quindi 111 nel distretto 1, di cui 24 a ottobre, 47 a novembre, 40 a dicembre; 4 nel distretto 2 nel mese di novembre 2023, 45 nel distretto 3 di cui 19 a ottobre, 11 a novembre e 15 a dicembre e n. 10 nel distretto 4 di cui 2 a ottobre, 1 a novembre e 7 a dicembre. Il numero limitato di medici che si dedicano al servizio di continuità assistenziale comporta che la priorità di copertura sia data naturalmente in base al numero delle chiamate, alla densità di popolazione e al periodo di maggior afflusso turistico. In caso di sedi scoperte i medici assicurano comunque il servizio spostandosi all'occorrenza sul territorio. Nel 2021 tale organizzazione è stata supportata con specifici incentivi da uno specifico accordo integrativo regionale.
Venendo alla domanda n. 4: "le misure adottate dall'Azienda USL per sopperire alla carenza di medici di medicina generale e continuità assistenziale e aumentare la qualità dell'attrattività di queste figure", i risultati attuali sono già il frutto di azioni e scelte coraggiose per far fronte a una situazione che nel passato era molto più drammatica. Per sopperire infatti alla carenza dei medici, da anni l'Assessorato e l'Azienda USL stanno lavorando con grande impegno su numerosi versanti. L'impegno è incentrato anche nel continuo monitoraggio di una situazione in continua evoluzione condizionata da variabili, quali, ad esempio, i pensionamenti e i trasferimenti. In poche parole è praticamente con cadenza settimanale che dobbiamo prendere atto della situazione che c'è e far fronte a tutta una serie di imprevisti, alcuni programmabili e altri meno, che possono arrivare. Tra le principali azioni intraprese ricordiamo l'approvazione con la delibera di Giunta 1398 di uno specifico accordo integrativo regionale concernente le misure straordinarie per garantire la continuità assistenziale. Con tale accordo sono state introdotte indennità di disagio ai medici di continuità assistenziale disponibili a coprire turni su sedi diverse da quelle di appartenenza, garantendo così l'assistenza su tutto il territorio regionale. Numero 2: con la delibera di Giunta regionale 1149/2022 di specifiche direttive per i medici iscritti al corso triennale di formazione specifica in medicina generale, al fine di meglio conciliare il tempo fra studio e lavoro, prevedendo che i medici tirocinanti possano sin da subito seguire sino a mille assistiti e, detto inter nos, non so come ringraziare tutti quanti i medici che stanno facendo questo perché ci stanno salvando la vita. Numero 3: l'approvazione con delibera di Giunta 1272/2022 dell'accordo integrativo regionale per le zone disagiate e disagiatissime, con l'innalzamento del massimale di scelta nelle zone in cui la carenza non consente di garantire l'assistenza. Tale accordo ha introdotto indennità specifiche per far fronte ai maggiori impegni dei medici che si trovano a lavorare in assenza di colleghi sul territorio di competenza. Sono inoltre previste specifiche indennità forfettarie per i nuovi medici che intervengono negli ambiti carenti, oltre a specifiche indennità per i medici che lavorano nei comuni disagiati. L'Assessorato, tra l'altro, ha già programmato e sta attuando un calendario di riunione del Comitato regionale dei medici di medicina generale con l'obiettivo di procedere all'aggiornamento degli accordi integrativi regionali, questo anche al fine di approvare ulteriori azioni e incentivi utili ad aumentare qualità e attrattività della medicina convenzionata.
Tengo a dire una cosa: l'iniziativa di cui sopra, rispetto alle zone disagiate e disagiatissime, frutto di un lavoro strenuo che il collega Barmasse aveva fatto, così come l'intervento prima sui medici che stanno ancora "studiando" le specialità sono due azioni eccezionali che stanno, di fatto, facendo da linea Maginot rispetto a una situazione drammatica in tutta Italia. Come avete notato, sono tantissime le volte che ho utilizzato accordi all'interno del Comitato regionale, quindi il lavoro con i medici di medicina generale e con i pediatri di libera scelta in seno negli accordi è continuativo; di fatto si è passati da un Comitato integrativo all'anno a un Comitato che è praticamente convocato in continuo. È solo così e con la collaborazione di tutti che riusciamo a far fronte a una situazione sempre più drammatica. I lavori del Comitato regionale avranno anche l'obiettivo di condividere e definire le modalità di organizzazione delle aggregazioni funzionali territoriali, che avranno la funzione di potenziare la collaborazione tra professionisti nel servizio dell'assistenza primaria nel garantire l'assistenza continua. È stato, tra l'altro, oggetto della riunione della V Commissione di ieri nella quale proprio lei e il suo gruppo avete fatto domande specifiche sulla EFT, come è giusto essere. Perno della futura riorganizzazione, appunto le EFT, sono la piena integrazione tra i medici di famiglia e quelli di continuità assistenziali, tanto per essere chiari le ex guardie mediche.
Un'ulteriore recente azione in tal senso, avviata a fine dicembre, è il protocollo d'intesa tra l'Azienda USL e il CELVA per la concessione in uso, da parte dei Comuni, di locali da adibire a studi medici per i medici di famiglia e pediatri di libera scelta. Si tratta di un'ulteriore azione finalizzata a una maggiore attrattività del servizio sanitario regionale diretta a rafforzare la presenza e il presidio medico sul territorio e in particolare nei Comuni di montagna. Si ricollega questo, tra l'altro, a tutto il tema delle zone disagiate e disagiatissime che abbiamo citato poc'anzi nelle risposte sulle azioni poste in essere.
Presidente - Per la replica, la parola alla consigliera Erika Guichardaz.
Guichardaz E. (PCP) - Dai dati che ci ha fornito quindi mancano 13 medici di medicina generale e quello che noto invece rispetto al numero dei pazienti è che è aumentato notevolmente il numero di medici con il massimale bloccato. Nell'aprile 2003 erano 11 e oggi sono 18 e sono invece aumentati anche i medici di medicina generale, che invece hanno il massimale a 1.800 pazienti, passando da 15 a 17.
Come facevamo notare in quell'iniziativa dell'aprile 2023, bisognerebbe, oltre alle iniziative lodevoli che aveva portato avanti l'assessore Barmasse, valutare, rispetto al numero di assistiti, delle misure per far sì che si spingano invece i medici che hanno il massimale bloccato a 1.200 ad arrivare almeno a 1.500 ed evitare invece i medici con 1.800 pazienti perché possiamo immaginare come questi possano in qualche modo svolgere il loro servizio essendo veramente quasi raddoppiati rispetto al normale. I turni scoperti sono 170 in tre mesi rispetto alla continuità assistenziale, è sicuramente una situazione che anche dalle audizioni ieri è anche motivo per il quale poi le persone vanno in Pronto Soccorso, è una situazione drammatica anche perché nel 2023 abbiamo visto la pubblicazione di dodici avvisi per la questione della continuità assistenziale. Sotto questo punto di vista forse le EFT potranno in qualche modo dare delle risposte, ma anche in questo senso molto probabilmente ci deve essere un'accelerazione da parte dell'Azienda USL per trovare altre possibilità per rendere attrattiva quella professione che sappiamo in molti casi non esserlo. Sicuramente i dati non sono così rassicuranti nonostante, come lei ha evidenziato, perlomeno adesso, grazie agli specializzandi, possiamo arrivare a coprire perlomeno tutti i Valdostani con il medico di famiglia. Terremo sicuramente sotto osservazione questo tema come stiamo facendo da tempo.