Resoconto integrale del dibattito dell'aula. I documenti allegati sono reperibili nel link "iter atto".

Oggetto del Consiglio n. 3207 del 7 febbraio 2024 - Resoconto

OGGETTO N. 3207/XVI - Interrogazione: "Iter della normativa regionale per la regolamentazione della pratica degli abbruciamenti dei residui vegetali".

Marguerettaz (Presidente) - Punto n. 14 all'ordine del giorno. Ha chiesto la parola per la risposta l'assessore Sapinet, ne ha facoltà.

Sapinet (UV) - Nell'interrogazione si chiede a che punto è l'iter della specifica normativa regionale per la regolamentazione della pratica degli abbruciamenti. Come correttamente menzionato dalla Consigliera nelle premesse dell'interpellanza in oggetto, la questione degli abbruciamenti agricoli è stata da anni oggetto di attenzione da parte degli Assessorati competenti in ambito qualità dell'aria, pur non rilevando criticità a livello regionale per la qualità complessiva dell'aria ambiente. Sono stati tuttavia evidenziati dai monitoraggi periodici condotti da ARPA Valle d'Aosta valori prossimi al valore obiettivo di benzopirene, composto classificato come cancerogeno, imputabile tra le varie fonti alla combustione di biomassa legnosa. Va ricordato che i contributi delle emissioni derivanti dagli abbruciamenti sono da collegare anche a quelli derivanti dal riscaldamento domestico a biomassa, quindi che siano essi legna o pellet, che hanno ampia diffusione in ambito rurale; tuttavia l'effetto, soprattutto a livello locale, degli abbruciamenti agricoli può potenzialmente essere significativo.

In merito al quesito riguardante le proposte normative che regolamentino la pratica degli abbruciamenti, faccio presente in merito a tale attività a livello regionale che è in fase di valutazione, in quanto l'anno scorso, nell'anno 2023, vi è stato un intervento normativo nazionale. Con l'approvazione di tale legge che converte in legge il DL del 13 giugno 2023 n. 69, lo Stato ha disciplinato la materia degli abbruciamenti. Il nuovo divieto che è scattato per la prima volta il 1° novembre 2023 è sancito dall'articolo 10 nelle sole zone delle Regioni in cui è stato superato il valore limite giornaliero o annuale di qualità dell'aria previsto per il PM10, livello che è da individuarsi entro il 30 settembre di ogni anno. Il raggruppamento e l'abbruciamento dei residui vegetali sono ammessi solo nei mesi di marzo, aprile, maggio, giugno, settembre e ottobre, ovviamente solo in quelle regioni che superano il limite. A questo proposito e tenuto conto delle nostre specificità territoriali, è importante capire quale sarà il nostro margine d'azione. Tale norma esclude dal proprio campo d'applicazione le zone montane agricole svantaggiate, ai sensi del regolamento europeo sul sostegno allo sviluppo rurale da parte del Fondo europeo agricolo per lo sviluppo rurale, vigente al momento dell'esercizio delle pratiche agricole oggetto del presente articolo. Va inoltre ricordato che nella nostra regione non è stato superato il valore limite giornaliero annuale di qualità dell'aria, appunto quello che citavamo prima previsto per il PM10. Va ricordato inoltre che rimangono in vigore le norme vigenti di regolamentazione legate a problematiche di sicurezza e di igiene pubblica, divieti in caso di rischio incendio, distanze dalle civili abitazioni, eccetera.

Per quanto sopra esposto quindi la normativa nazionale di fatto non produce effetti pratici sul territorio regionale ma, alla luce di questo, l'intenzione è quella di prevedere un'azione programmatica all'interno dell'aggiornamento del piano regionale per il risanamento, miglioramento e mantenimento della qualità dell'aria in scadenza a fine 2024. L'approvazione del piano avverrà con legge regionale e sarà oggetto di procedura di valutazione ambientale strategica e sarà quindi la sede opportuna per garantire un confronto con i portatori di interesse nel rispetto delle esigenze operative dei vari settori produttivi.

Presidente - Per la replica, la parola alla collega Minelli, ne ha facoltà.

Minelli (PCP) - Grazie Assessore. Credo che quest'interrogazione in qualche maniera potesse essere attesa considerato che per due anni di seguito, a febbraio 2022 e ad aprile 2023, abbiamo posto la questione e sollecitato quest'intervento normativo. Adesso con la fine dell'inverno la pulizia dei fondi agricoli in molte località della Valle torna a essere necessaria, in Bassa Valle è già partita, e si ripropone quindi il problema delle pratiche di abbruciamento, che necessitano di una regolamentazione chiara ed efficace, ma proprio nell'interesse di tutti i soggetti coinvolti e degli agricoltori in primis, che devono poter sapere esattamente ciò che si può fare, ciò che non si può fare, ma la stessa necessità ce l'hanno anche tutti gli altri cittadini, ce l'hanno le guardie forestali che non hanno al momento degli strumenti di controllo adeguati, i vigili del fuoco, i sindaci che poi sono responsabili della situazione sul territorio.

Il 22 gennaio abbiamo visto un comunicato stampa dell'Assessorato dell'agricoltura che ricorda alla popolazione le disposizioni in essere: quelle delle cosiddette "linee guida" e indica anche una serie di comportamenti per gli abbruciamenti ammessi, però non ci risultava nulla sulla norma più volte annunciata e da qui la nostra interrogazione.

La risposta che lei ci dà, citando la legge a livello nazionale, che, peraltro, non incide direttamente sulla situazione regionale, non mi pare però una buona motivazione per dilazionare ancora. Adesso ho capito che, entro la fine del 2024, ci dovranno essere tutte queste interlocuzioni che correttamente ci devono essere ma, a mio avviso, bisogna arrivare anche a una norma precisa. Molte altre Regioni ce l'hanno, non si accontentano delle cosiddette "linee guida". Tra l'altro, lei ha ricordato che da anni c'è attenzione nei confronti di questa tematica ma da anni anche non c'è una presa di posizione precisa perché io ricordo che nel 2022 l'allora Assessore a interim Lavevaz aveva confermato la volontà di affrontare la problematica in modo da regolamentare la pratica agricola e nove mesi fa, Assessore, proprio lei mi aveva detto un'altra cosa, mi aveva detto: "La tematica, fin dai prossimi giorni...", anzi, era stato ancora più preciso: "...nelle prossime due settimane sarà oggetto di lavoro e di confronto con il collega Carrel in modo che possa essere aggiornata ma soprattutto per darsi un traguardo sia a livello di tempistiche, sia anche a livello di contenuti". Ora nel frattempo è venuta fuori anche la questione della legge nazionale, però mi sembra che stiamo andando a rallentatore.

Mi chiedo anche se siamo in una condizione in cui ha valore quello che ci stiamo dicendo perché mi sembra che qui non ci sia neanche il numero legale, ma non importa. Avevamo portato anche l'anno scorso alcuni suggerimenti che riguardavano che cosa fare e uno a cui tengo abbastanza riguardava l'azione del centro funzionale e la possibilità di emettere una sorta di bollettino nei periodi degli abbruciamenti in cui si dica si può o non si può, semplicemente per dare degli strumenti a tutti coloro che hanno necessità anche di farlo, sia gli agricoltori, sia le persone che tengono puliti boschi e prati, fortunatamente. Io credo che in questo senso da parte nostra non ci possa essere altro che una sollecitazione a lavorare e a produrre questa norma regionale proprio per le specificità del nostro stesso territorio, le necessità che ci sono: penso alla viticoltura eroica e via di questo passo.

Presidente - Ha chiesto la parola, credo per mozione d'ordine, il collega Restano.

Restano (GM) - Voglio ringraziarla per aver sollecitato i colleghi della maggioranza a rientrare in aula altrimenti, come detto dalla collega Minelli, avremmo chiesto la verifica del numero legale.

Presidente - Grazie collega Restano. Io la ringrazio per aver invitato la minoranza a entrare in aula.