Oggetto del Consiglio n. 3179 del 25 gennaio 2024 - Resoconto
OGGETTO N. 3179/XVI - Interrogazione a risposta immediata: "Stato delle interlocuzioni ad ogni livello e con ogni autorità competente inerenti alle problematiche relative all'interruzione del collegamento autostradale".
Marguerettaz (Presidente) - Punto n. 7.04. Per la presentazione, la parola al collega Aggravi.
Aggravi (RV) - Ovviamente l'interrogazione a risposta immediata è stata presentata lunedì, quindi da lunedì qualche elemento in più c'è stato, siamo rimasti un po' stupiti dal "pas de communications" di ieri del Presidente, ma forse non voleva bruciarci la risposta, e di questo la ringraziamo.
L'interrogazione è molto semplice: chiediamo al Presidente della Regione, a fronte della nota vicenda che ha interessato o che poteva interessare soprattutto il tratto autostradale della A5, per conoscere quale sia lo stato delle interlocuzioni ad ogni livello e con ogni autorità competente sul tema, al fine di scongiurare l'ennesimo rischio isolamento che incombe sulla Valle d'Aosta.
Presidente - Per la risposta, la parola al presidente Testolin.
Testolin (UV) - L'interpretazione del collega Aggravi è evidentemente quella, altrimenti ci saremmo premurati di far sapere durante le comunicazioni, però sembrava scortese.
Nella mattinata di venerdì 19 scorso, abbiamo avuto conoscenza della comunicazione di ATIVA al Ministero delle infrastrutture, con la quale si prospettava la chiusura della A5 nel tratto Scarmagno-Ivrea.
Abbiamo immediatamente richiesto, tramite missiva, ad ATIVA e al Ministero delle infrastrutture che operassero fattivamente per scongiurare tale ipotesi, che per la Valle d'Aosta avrebbe comportato ulteriori difficoltà nei collegamenti, in aggiunta alle note problematiche derivanti dalla chiusura della ferrovia Aosta-Ivrea e dall'impossibilità dei mezzi pesanti di percorrere la bretella Ivrea-Santhià.
Abbiamo anche rappresentato come la chiusura della A5 avrebbe altresì isolato economicamente il nord ovest italiano per l'impossibilità di pullman e mezzi pesanti di attraversare i trafori del Gran San Bernardo e del Monte Bianco, specificando al riguardo come fosse anche prevista questa settimana una chiusura temporanea del Fréjus.
Contestualmente all'invio della missiva, sono stati contattati per le vie brevi gli altri portatori d'interesse, oggettivamente coinvolti nella chiusura, per sollecitare la loro presa di posizione in merito.
Nelle giornate di sabato e di domenica, sono poi state svariate le interlocuzioni telefoniche con il Ministero competente, per ribadire la necessità di trovare una soluzione di "non chiusura" nel confronto che si ipotizzava già domenica potesse essere convocato per lunedì 22, così come poi è stato, dalla Prefettura di Torino, che ha in seguito portato ad una situazione positiva, seppur ancora non totalmente definitiva.
Questo, come altri dossier riguardanti le questioni di viabilità nazionale e internazionale, sono nel loro complesso assolutamente presidiate e le interlocuzioni con il Ministero in primis, ma anche con gli enti gestori e le Amministrazioni interessate sono costanti.
Peraltro, sulla tematica è continuo il confronto anche con i parlamentari valdostani, così come attestato dall'iniziativa presentata dall'onorevole Manes e richiamata nelle premesse dell'interrogazione in esame.
Presidente - Per la replica, la parola al collega Aggravi.
Aggravi (RV) - Senza dubbio questa problematica avviene territorialmente al di fuori della Valle d'Aosta, però interessa direttamente la Valle d'Aosta e - come ha detto anche lei, Presidente - non soltanto la nostra realtà, ma grosso modo tutto il nord ovest.
Penso che, al di là delle interlocuzioni ci sia un dato di fatto, che siamo dipendenti da scelte e da bracci di ferro altrui, perché in qualche modo - e non ho il tempo per entrare nel vivo della questione - arriviamo sempre in fondo.
Ben venga il rapporto con i Parlamentari valdostani, ma io credo che serva un'azione, e su questo lei è la massima carica, a Roma, anche di concerto e in aiuto con i nostri Parlamentari, però di presenza presso i Ministeri che contano su questo punto, perché, al di là adesso di questa singola vicenda, ce ne sono tante altre che sono alla fine tutte collegate.
Rimarremo sul punto, presenteremo sicuramente anche altre iniziative, ma io penso che un'azione forte, corale e di presenza, in particolare a Roma, debba essere più necessaria, perché altrimenti rischiamo altre brutte sorprese.