Resoconto integrale del dibattito dell'aula. I documenti allegati sono reperibili nel link "iter atto".

Oggetto del Consiglio n. 3149 del 11 gennaio 2024 - Resoconto

OGGETTO N. 3149/XVI - Interpellanza: "Linea programmatica e strategica regionale in materia di rapporti fra sanità pubblica, privata e integrativa".

Bertin (Presidente) - Punto n. 48. Illustra l'interpellanza il consigliere Sammaritani.

Sammaritani (LEGA VDA) - Parliamo di sanità pubblica, sanità privata, sanità integrativa: quindi temi molto generali, perché abbiamo appreso da una notizia di stampa riportata da Ansa nel dicembre scorso, riferita a dati del 2022, quindi a statistiche del 2022, che la Regione Valle d'Aosta è la Regione con la spesa sanitaria privata più alta d'Italia, con un importo pro capite di 919 euro.

Considerato che nelle varie Regioni italiane sono in atto delle riflessioni - credo riflessioni aperte un po' da sempre - in ordine all'organizzazione e al coordinamento della sanità pubblica, privata e integrativa, considerato anche il fatto che la materia in questione è stata affrontata sia nel DEFR 2024-2026, sia nel Piano regionale per la salute e il benessere sociale attraverso dichiarazioni di intenti di questo Governo che non fanno intravedere politiche così precise, così delineate in materia, allora interpelliamo il Governo regionale per sapere, innanzitutto, se il Governo abbia già preso atto delle risultanze delle statistiche di cui abbiamo fatto cenno, e se questi dati secondo il Governo risultano corretti, e quali siano, in particolare, la linea programmatica del Governo regionale in materia di rapporti fra sanità pubblica, privata e integrativa, e quali siano le strategie già messe in atto di imminente attuazione a seguito ed in linea con l'approvazione sia del DEFR che del Piano della salute e del benessere sociale.

Presidente - Risponde l'assessore Marzi.

Marzi (SA) - Venendo al dato riportato all'attenzione, che vede registrare a livello regionale la spesa sanitaria privata pro capite pari ad euro 919, lo stesso è stato illustrato lo scorso 13 dicembre a Roma nell'evento dal titolo: "Sanità integrativa, funzione, prospettive, ipotesi di riforma", organizzato dall'Osservazione Nazionale Welfare e Salute.

Il dato che vede in Valle d'Aosta la spesa sanitaria privata più alta della media italiana è un argomento noto, a cui fa tra l'altro riferimento anche il nostro Piano regionale per la salute ed il benessere sociale 2002-2025 approvato in quest'Aula, proprio pochi mesi fa.

Tendenzialmente, una più elevata spesa sanitaria pubblica pro capite è presente nelle Regioni caratterizzate da redditi medi più elevati, che determina in generale una maggior spesa privata pro capite.

In poche parole, per sfondare immediatamente quelle che sono delle parcellizzazioni del dato, laddove i redditi sono più alti, si spende di più, sia per la spesa sanitaria pubblica, che per quella privata. Così sciogliamo il campo da quelle che possono essere interpretazioni partisan che naturalmente non attengono all'iniziativa del collega Sammaritani, ma possono attenere in senso lato un po' a tutti.

Laddove i redditi sono più alti, si spende di più, sia nel privato che nel pubblico.

Il dato di riferimento, rispetto al pubblico, penso sia abbastanza noto: in questa Regione abbiamo il record assoluto di quanto viene destinato al servizio sanitario pubblico con finanze pubbliche, quindi, di fatto, è anche assolutamente plausibile che le stesse persone poi decidano di spendere anche privatamente.

Una popolazione con un reddito medio più elevato di quello medio nazionale mostra infatti una propensione generale alla spesa più elevata su tutti i beni e servizi, quindi anche in quelli attinenti alla salute e al benessere.

In Valle d'Aosta è giunta addirittura al valore di euro 1.055 nel 2019, da qui ha poi iniziato progressivamente a scendere, fino ad arrivare al valore di euro 919 nel 2022.

La spesa sanitaria privata italiana è costituita per il 90% da esborsi sostenuti direttamente dai cittadini e per la restante parte intermediata da soggetti terzi quali fondi sanitari, compagnie assicurative, istituzioni senza scopo di lucro e imprese.

Nelle esperienze internazionali, vi sono Paesi in cui la spesa per la sanità privata sostenuta direttamente dalle famiglie è anche più elevata che in Italia, nonostante la maggiore diffusione di modelli di sanità intermediata da soggetti terzi.

Riguardo ai rapporti fra sanità pubblica, sanità privata, sanità integrativa e relative strategie da porre in atto, la sanità integrativa può esplicarsi sia in forme individuali oppure in forme collettive.

In quest'ultimo caso, diventa quindi un argomento afferente alla materia della contrattazione collettiva.

Riguardo al citato Piano regionale per la salute e il benessere sociale, lo stesso intende rispondere a due finalità importanti: il miglioramento della condizione di salute e di benessere delle persone indipendentemente da età, genere o condizioni sociali, ma anche il miglioramento del complesso sistema d'offerta organizzata ed integrata di servizi pubblici e privati convenzionati.

La Valle d'Aosta è infatti caratterizzata da un bacino d'utenza limitato e dalla presenza di un'unica Azienda sanitaria su tutto il proprio territorio; pertanto, la programmazione implica un approccio di rete che necessariamente si esplichi sia a livello extra-regionale che a livello intra-regionale.

A livello extra-regionale, le collaborazioni hanno l'obiettivo di superare limiti intrinseci, geografici e demografici del nostro complesso territorio, ponendo le strutture e gli operatori sanitari regionali in un contesto più ampio di reti professionali e di assistenze qualificate a livello nazionale.

Questo naturalmente vale sia in entrata che in uscita: in poche parole, stiamo anche, per fortuna, attraendo grandi professionisti - nelle ultime settimane ne abbiamo avuto nota a livello nazionale - che decidono da fuori Valle di venire a lavorare in Valle d'Aosta.

A livello invece intra-regionale, le reti per l'assistenza sono essenziali per rispondere al bisogno di assistenza sanitaria, demandando anche a soggetti privati accreditati la quota di fabbisogno integrativo che le strutture pubbliche non riescono a soddisfare.

La missione di quest'Amministrazione è quindi quella di mantenere e migliorare la qualità dei servizi offerti dal Servizio sanitario regionale, sapete che siamo la sola Regione italiana che è riuscita a dare gli obiettivi alla propria Azienda sanitaria nei tempi, quindi entro il 31 ottobre, approvare un bilancio regionale che stanzia il 26% delle proprie finanze a favore della missione sanità e salute e, non ultimo, approvare il bilancio di previsione della nostra Azienda unica sanitaria locale entro il 31 dicembre del 2023, facendo sì che dal primo gennaio 2024 la nostra Azienda avesse un bilancio di previsione, garantendo i LEA, i Livelli Essenziali di Assistenza, a tutti i cittadini.

Partendo quindi dalla centralità della sanità pubblica valdostana, bisogna considerare anche l'importanza del ruolo del privato accreditato che va ad integrare l'offerta dei servizi oltre i livelli essenziali; questo soprattutto laddove le carenze di personale sanitario nel settore pubblico non consentono di soddisfare appieno le richieste, consentendo nel contempo anche la flessibilità necessaria ad adattare l'offerta alla domanda.

Presidente - Replica il consigliere Sammaritani.

Sammaritani (LEGA VDA) - Grazie Presidente, grazie Assessore. L'intento dell'iniziativa non era assolutamente di tipo - come lei ha colto - polemico o di particolare critica; bisogna dire naturalmente che l'iniziativa è tendente ad avviare una riflessione su temi che sono sicuramente ed estremamente sfaccettati e complessi, perché il rapporto fra sanità pubblica, privata ed integrativa è un discorso estremamente difficile e tecnico; è un discorso, come accennavo già nella presentazione, aperto da tanto tempo e ha componenti sia politiche che anche molto tecniche e settoriali, ed è anche abbastanza comprensibile, perché è un fenomeno economico diffuso in qualsiasi tipo di analisi dei consumi che, laddove ci sia un reddito più elevato, è anche più probabile che ci sia una maggior spesa privata per la sanità, così come per altri beni magari non di prima necessità o di lusso; è chiaro che è un fenomeno decisamente conosciuto.

È anche vero che, se facciamo una riflessione però serena ed onesta, si potrebbe anche leggere il dato come un fenomeno, quello della spesa privata dei cittadini in materia sanitaria, magari per certi aspetti anche forse di sfiducia nella sanità pubblica o di inefficienza, quindi di sensazione, di percezione di inefficienza che induce il consumatore, o il paziente in questo caso, a rivolgersi alla sanità privata.

Altro discorso ancora è quello della sanità integrativa che, come giustamente ha detto lei, ha fenomeni diversi: c'è quella privata, c'è quella più collettiva che può essere derivante da contratti di lavoro piuttosto che da aziende che si rivolgono alla sanità integrativa come benefit per i propri dipendenti... le sfaccettature sono notevoli.

È chiaro che uno dei temi importanti è che a livello non solo valdostano, ma anche nazionale, l'integrazione fra servizio pubblico, quello privato e quello integrativo non sempre ha avuto uno sviluppo omogeneo e comunque razionale; spesso si è assistito anche ad una concorrenza fra le offerte pubbliche e private, quindi è su questo tema probabilmente che occorre fare delle riflessioni.

Noi abbiamo sentito in passato, anche in audizione più volte, i sindacati, in determinate occasioni, parlare appunto della sanità integrativa e della necessità di meglio svilupparla, soprattutto in una Regione come la nostra, dove l'impiego pubblico è piuttosto diffuso, dove la Regione è il maggior datore di lavoro pubblico, quindi con un'incidenza sulla popolazione che lavora molto importante.

È per questo credo che, al di là della riflessione che va fatta sempre da parte di una pubblica Amministrazione su questi temi, per la Valle d'Aosta il tema sia particolarmente importante per capire questo.

A proposito del fatto dei dati e della loro attendibilità, forse bisognerebbe anche pensare al fatto che, sicuramente, già siamo primi in classifica come spesa privata e, come abbiamo detto prima, le letture possono essere anche un po' diverse. Bisogna anche pensare che, probabilmente, molte di queste spese sfuggono un pochino alla possibilità di mettere assieme. Vorrei lasciare un attimo al co-firmatario Ganis un momento per esprimere un'esperienza personale proprio su questo tema.

Presidente - Consigliere Ganis, ha facoltà di intervenire per un minuto.

Ganis (LEGA VDA) - Ringrazio l'Assessore per la risposta e ovviamente ringrazio il collega Sammaritani per aver portato in Aula questo tema molto importante che riguarda la nostra sanità.

Personalmente, vorrei portare all'attenzione di questo Consiglio un fatto, a dimostrazione che sono molti i cittadini valdostani che si rivolgono alle strutture private.

In gran parte, i cittadini migrano in strutture anche fuori Regione - cosa che, a mio avviso, è ancora più preoccupante - per effettuare visite specialistiche e risonanze magnetiche, tant'è che uno di questi è proprio il sottoscritto, che, in data 15 novembre, si è recato a Biella, presso una struttura privata, per effettuare una risonanza magnetica.

Quello che ho potuto evidenziare è che, al di là dei costi (una risonanza costa solo 57 euro), quel giorno non ero solo: all'interno della clinica c'erano quattro-cinque Valdostani - credo che il nostro patois sia facilmente riconoscibile - in attesa di sottoporsi agli accertamenti.

Presidente - Consigliere concluda.

Ganis (LEGA VDA) - Concludo dicendo che quello che vorremmo evidenziare è che molti Valdostani si recano in strutture private, bypassando la nostra sanità.

È importante quindi monitorare questo flusso migratorio.