Resoconto integrale del dibattito dell'aula. I documenti allegati sono reperibili nel link "iter atto".

Oggetto del Consiglio n. 3144 del 11 gennaio 2024 - Resoconto

OGGETTO N. 3144/XVI - Interpellanza: "Azioni volte a calmierare i maggiori costi a carico di assegnatari di alloggi di ERP derivanti dal collegamento al teleriscaldamento".

Bertin (Presidente) - Buongiorno a tutti. Alla presenza di 31 Consiglieri, riprendiamo i lavori con il punto n. 43 all'ordine del giorno. Per illustrare l'interpellanza, la parola al consigliere Manfrin.

Manfrin (LEGA VDA) - Riprendiamo un attimo il tema dell'efficientamento energetico degli edifici di edilizia residenziale pubblica trattando di una questione di cui abbiamo parlato più volte.

Il ragionamento che sta alla base di tutto è questo: quando si parla di efficientamento energetico, ovviamente intendiamo il fatto che un edificio sia più efficiente energeticamente, quindi abbia meno dispersioni di energia, meno dispersioni di calore e quindi sia sicuramente più conveniente per l'utilizzatore finale, oltre che per il gestore (in questo caso per il proprietario), il possederlo. Perché? Perché, di tutte le iniziative che sono state messe in campo... abbiamo parlato ieri dei cappotti, che sono cappotti a metà, ma cappotti sono; poi il cappotto a metà non ha ottenuto l'obiettivo, anzi, ha creato un ponte termico, come il collega Distort ha avuto modo di spiegare quando abbiamo illustrato a livello tecnico la precedente iniziativa, ma, a prescindere, se un cappotto è ben eseguito permette di isolare energeticamente un fabbricato e quindi permette dei risparmi.

L'efficientamento energetico però viene esteso alla fonte d'approvvigionamento energetico degli edifici che, in questo caso, è il teleriscaldamento.

È una cosa un po' singolare, perché sono stati obbligati con le minacce - anche qui saluto il CdA (Consiglio di Amministrazione) di ARER (Azienda Regionale Edilizia Residenziale) e lo adoro sempre, quando si arrabbia - gli alloggi a collegarsi. Le persone non volevano collegarsi al teleriscaldamento perché avevano paura che ci sarebbero stati degli aumenti e soprattutto perché avevano da poco rinnovato le caldaie personali che avevano. Nonostante questo, è stato imposto loro questo sistema.

La questione qual è? È che mentre un cappotto eseguito bene - quindi non come è stato fatto adesso - permette d'efficientare energeticamente un edificio, il collegamento al teleriscaldamento non efficienta un bel nulla: semplicemente, collega un edificio ad una rete di riscaldamento e non efficienta energeticamente un edificio, ma fornisce un'alimentazione differente.

Si dice che ci sia un risparmio di CO2, perché il teleriscaldamento utilizza una fonte d'approvvigionamento energetico che ha un minore impatto ambientale, cioè produce meno CO2. Questo, per i più ingenui, e qui in Aula non ne vedo. Però sappiamo benissimo che, almeno qui in Valle d'Aosta, non è vero, perché sappiamo benissimo che una grande parte dell'energia utilizzata per riscaldare l'acqua del teleriscaldamento è il gas, al pari delle caldaiette che avevano gli inquilini precedentemente.

Il gas viene utilizzato per riscaldare l'acqua che poi viene mandata nelle condutture per riscaldare gli alloggi e gas veniva utilizzato dalle caldaiette che avevano i singoli inquilini. Ma, oltre al gas che viene utilizzato in partenza, quindi da dove parte il teleriscaldamento viene utilizzata una parte prevalente di gas, poi ci sono le stazioni che riscaldano nuovamente l'acqua, perché la rete di tubature che corre sotto la città di Aosta è di 50 chilometri e noi sappiamo che la dispersione di calore è di un grado per ogni chilometro, quindi se l'acqua parte ad una temperatura dal punto A e fa 50 chilometri di condutture, al punto B avrà perso 50 gradi. Ovviamente, non tutte le abitazioni sono poste a 50 chilometri di tubature, ma qualche decina di gradi sicuramente si perdono; quindi, ci sono delle stazioni, sempre alimentate a gas, che si occupano di riscaldare nuovamente l'acqua per mandarla negli alloggi.

Di questo doppio riscaldamento possiamo immaginare che se gli inquilini prima utilizzavano una quantità di gas, adesso l'acqua calda che viene loro fornita l'utilizza più volte questo gas e quindi i costi delle bollette si vedono.

Ma c'è di più: prima, gli inquilini pagavano per i consumi che effettivamente avevano (ho consumato 10, pago 10); adesso, gli inquilini - oltre che a pagare il consumo volontario, e quindi decido di utilizzare 10 per il riscaldamento del mio alloggio - si trovano a pagare anche il consumo involontario, cioè quell'energia che viene utilizzata in realtà e che si disperde perché l'impianto è centralizzato all'interno di un condominio. Viene calcolata l'energia involontaria consumata da questi inquilini e viene fatta loro pagare, sulla base dei millesimi. Oggi io avevo un consumo prima, adesso ne ho due.

Siccome però parliamo di alloggi di edilizia residenziale pubblica, è di tutta evidenza che le persone non hanno delle disponibilità infinite, e soprattutto che si trovano in una condizione di necessità tale per cui ogni spesa in meno è una benedizione.

Ecco perché, a fronte di questa questione, abbiamo voluto approfondire e abbiamo preso un po' di bollette a caso.

La cosa che mi ha fatto particolarmente stupore - e queste tabelle, che abbiamo preso, le ha fatte l'ARER... adesso ne prendo una a caso, ne ho numerose - è che c'è la parte di consumi volontari (prendiamo quella più bassa, quella del 2022)... un anno di riscaldamento - considerato che il riscaldamento non è acceso tutto l'anno - viene conteggiato alla persona con un totale di 942,54 euro, stagione 2022-2023, ma questo è solo il consumo volontario. Poi c'è il consumo involontario, che assomma a 404,57 euro, che è quasi il 50% di quello che questa persona deve pagare come consumo volontario.

Rispetto al consumo che lui ha effettuato, è come se riscaldasse mezzo alloggio in più, per tutto l'anno, e si trova a pagare quasi 1.500 euro.

Questo è solo uno dei tanti esempi, però obiettivamente, di fronte ad un conto del genere, uno si chiede: ma che efficientamento energetico è stato fatto? Perché la fonte di approvvigionamento energetico non è cambiata, gas era prima, gas è adesso.

Il costo del gas rimane il costo del gas, anzi, è raddoppiato, perché prima scaldo l'acqua con il gas alla fonte di partenza, poi scaldo l'acqua con il gas quando si raffredda nelle stazioni intermedie, quindi scaldo l'acqua due volte e faccio pagare il doppio.

In più, aggiungo il consumo involontario, che prima la persona non aveva perché il gas gli arrivava direttamente a casa e quello bruciava.

Io, sinceramente, a fronte di questo, mi trovo a prendere atto che di efficientamento probabilmente c'è il volume di affari dell'azienda che fornisce il teleriscaldamento, quello è un volume di affari che si è efficientato, ma di altro io, personalmente, non ne vedo.

Ecco perché, alla luce di queste considerazioni, Assessore, le chiedo se l'Amministrazione regionale abbia considerato il problema del consumo involontario che si sarebbe scaricato sugli assegnatari; in caso affermativo, quali azioni abbia posto per calmierare i costi - mi auguro che non venga evocata la convenzione di ARER con Telcha, perché questi 1.500 euro a pagare comunque vengono messi in pagamento agli inquilini, uguale - e in caso negativo, cosa che mi pare invece verosimile, cioè che siamo nel caso negativo in cui non ci sono risparmi, se abbia intenzione di farlo.

Presidente - Risponde l'assessore Sapinet.

Sapinet (UV) - Grazie Presidente, buongiorno a tutti. Non citeremo la convenzione, ne abbiamo già parlato in un'iniziativa passata, a novembre, ed è arrivato quanto dovuto ai contribuenti.

Riguardo al primo quesito, la questione della natura dei consumi energetici legati al riscaldamento degli alloggi, che sono compresi negli edifici condominiali di edilizia residenziale pubblica, nel tentativo di bilanciare le giuste esigenze tra il massimo contenimento della spesa a carico delle utenze e quelle di una ripartizione più equa possibile delle stesse tra tutti gli assegnatari di alloggi all'interno del medesimo edificio... questo va detto per tenere conto delle diverse condizioni oggettive a cui sono sottoposti i fabbricati, a causa della loro differente ubicazione ed esposizione.

Il punto di partenza è che l'energia termica complessiva, necessaria a riscaldare gli alloggi di un fabbricato, non subisce variazioni, sia nel caso si tratti di riscaldamento autonomo, sia nel caso si tratti di riscaldamento centralizzato.

Succede, però, che all'interno di un fabbricato non tutti gli alloggi sono nelle stesse condizioni: per esempio, un alloggio all'angolo ha esposizione verso l'esterno su due fronti, mentre un alloggio ricompreso tra due angoli ha minor dispersione, così come un alloggio, che è situato o in cima o al pianterreno, sconta maggiore discrezione rispetto agli alloggi che hanno piani abitati sia nella parte superiore che nel piano inferiore.

Con il riscaldamento autonomo i maggiori consumi legati a tali fattori sono totalmente a carico degli assegnatari degli alloggi con maggior esposizione, mentre, con il riscaldamento centralizzato, il calore derivante dalle dispersioni, ma comunque viene utilizzato a beneficio del riscaldamento degli alloggi, il cosiddetto "consumo involontario", viene ripartito fra tutti gli alloggi che ne fruiscono, ivi compresi coloro che tengono spento il riscaldamento ma che, di fatto, beneficiano del calore derivante dagli altri alloggi.

In estrema sintesi, dunque, la somma tra consumo volontario e consumo involontario corrisponde al precedente consumo autonomo in caso di corretto utilizzo da parte di tutti gli alloggi, mentre attribuisce anche a chi non utilizza il riscaldamento le quote di riscaldamento comunque fruite a beneficio di coloro che, viceversa, utilizzano il riscaldamento secondo un principio di ripartizione più equo.

Corre l'obbligo di evidenziare che tali principi sono ripresi dalle normative nazionali ed europee, quindi UNI 10200, che vengono utilizzati ormai con consolidata consuetudine da tutti gli amministratori di condominio.

Questo emerge dalle risposte e dai confronti avuti con ARER.

Per quanto riguarda gli altri due quesiti, l'intenzione dell'Amministrazione è quella sicuramente di agire per garantire una diminuzione strutturale dei consumi energetici necessari per il riscaldamento degli alloggi, quindi un conseguente taglio sui costi della bolletta.

Tale obiettivo sarà raggiunto in parte attraverso la progressiva conclusione dei lavori d'efficientamento energetico degli edifici destinati a edilizia residenziale pubblica, contenuti nel programma delle opere pubbliche dell'ARER per il 2024, che riguarda i vari fabbricati ubicati nei diversi Comuni del territorio regionale e i circa 560 alloggi su Aosta.

L'aspetto di efficientamento andrà certamente elaborato anche tenuto conto di quelle che saranno le iniziative che speriamo il Governo metta in campo a livello nazionale su queste tematiche.

L'aspetto energetico e l'aspetto ambientale sono una parte importante dell'azione da mettere in campo ed una parte importante sarà appunto data al risparmio dei consumi, sul quale il patrimonio pubblico e di edilizia residenziale fanno la loro parte.

Come detto, dopo queste azioni, il monitoraggio ed il confronto con ARER sarà costante, proprio per andare a capire la ricaduta in dati e in numeri di questi interventi già da quest'inverno e da quelli successivi, così poi da valutare eventuali altre azioni da mettere in campo.

Per quel che riguarda l'allaccio al teleriscaldamento, dove è stato imposto, ci ricordiamo anche di una situazione dove io stesso sono intervenuto più volte su impianti con una situazione che aveva sicuramente degli standard di sicurezza e di tutela dell'ambiente discutibili, quindi va detto che l'allaccio a Telcha ha sicuramente messo ordine, ha aumentato notevolmente quelli che sono gli standard di sicurezza e soprattutto anche dal punto di vista della tutela ambientale.

Presidente - Per la replica, la parola al consigliere Manfrin.

Manfrin (LEGA VDA) - Grazie Assessore per la sua risposta, mi permetta però di riflettere con lei su una cosa.

Lei dice che non ci sono differenze fra chi utilizzava il gas per riscaldarsi prima e chi utilizzava il teleriscaldamento dopo, a cui si aggiunge il consumo involontario.

Immagino che la risposta sia fornita da ARER che le scrive: "Io prima avevo un ingresso della mia caldaietta, decidevo quanto riscaldare, consumavo quanto volevo e pagavo solo quel consumo lì; oggi decido quanto riscaldare e in più pago la quota involontaria che non decido io", queste due cose si equivalgono.

Assessore, io penso che lei ci possa arrivare con il ragionamento tranquillamente: se un impianto è centralizzato, c'è una dispersione; se invece io ho l'impianto singolo, decido io quanto riscaldare e la dispersione non c'è, perché il gas arriva direttamente al mio alloggio. È molto semplice: non arriva l'acqua che si raffredda nel frattempo e deve essere riscaldata. Capisce la differenza?

Lei, o l'ARER, si affida alla realizzazione dell'efficientamento energetico; temo, in virtù di quanto abbiamo discusso ieri, che prima che arriviamo all'efficientamento energetico, un po' di tempo passerà, se verrà realizzato.

Di certo, negli alloggi che hanno avuto il cappotto smanicato, l'efficientamento energetico non ci sarà, quindi per quelli già si può ritenere che non ci siano le condizioni.

Le dirò di più rispetto a quello che lei ha detto: se una persona decide di utilizzare in maniera normale il riscaldamento, differenze non ce ne sono.

Guardi, per fortuna mi sono tenuto queste due bollette proprio per questa risposta, perché quelle che le ho citato sono quelle 2022 e 2023, poi c'è il caso sempre dello stesso inquilino di prima che ha pagato 900 euro di riscaldamento volontario quest'anno e 400 di riscaldamento involontario.

Nel 2021-2022, già allacciata al teleriscaldamento, questa persona ha deciso di essere assente dal 10 ottobre al 15 di marzo per andare in Emilia-Romagna e quindi non ha utilizzato il riscaldamento, l'ha mantenuto al minimo e l'alloggio è rimasto sempre indicativamente sui 10 gradi. Quindi, l'inverno non l'ha fatto nell'alloggio e non era presente. Il consumo che gli è stato imputato, quindi il costo per il riscaldamento a consumo, è di 357 euro. In quei mesi lì, in quell'anno, 357 euro di consumo volontario.

Lo sa quant'è il consumo involontario? 496,97 euro, quindi superiore al consumo che lui ha fatto volontariamente, semplicemente per non far gelare gli impianti.

Lei ritiene che questo sia efficiente energeticamente? Cioè ha pagato di più l'anno scorso che non ha utilizzato l'alloggio rispetto a quest'anno in cui l'ha utilizzato.

Io credo che sia nei fatti che questa non è un'efficienza energetica, ma è un ulteriore costo ai danni delle famiglie che si trovano in una condizione di necessità.

Assessore, io fossi in lei e visto il flop e il gigante che fino a ieri le abbiamo prospettato che sta arrivando sui conti dell'ARER, e quindi dell'Amministrazione regionale, smetterei di fidarmi di quello che ARER mi racconta e proverei ad informarmi di persona, perché probabilmente quello che ARER racconta è quello che è utile alla sua narrazione - e sinceramente non comprendo dove voglia andare a parare - ma i fatti smentiscono perfettamente questa narrazione.