Resoconto integrale del dibattito dell'aula. I documenti allegati sono reperibili nel link "iter atto".

Oggetto del Consiglio n. 3143 del 10 gennaio 2024 - Resoconto

OGGETTO N. 3143/XVI - Interpellanza: "Riduzione delle criticità relative al progetto di manutenzione straordinaria per la riqualificazione energetica dei fabbricati di proprietà dell'ARER".

Sammaritani (Presidente) - Passiamo alla trattazione del punto n. 42 all'ordine del giorno. Per la presentazione, la parola al consigliere Manfrin.

Manfrin (LEGA VDA) - Chiedo soltanto: "Chi risponderà?" Ah, l'assessore Sapinet, perfetto, così almeno sappiamo a chi rivolgerci.

Assessore, tempo fa le dissi alcune cose e le feci delle domande e una su tutte era: "Ma ce li ha i soldi per le ristrutturazioni?"

Oggi finalmente riusciremo anche a quantificare, spero e mi auguro, quale sarà la cifra per gli esborsi. Perché? Partiamo da lontano: abbiamo in primis presentato una serie di osservazioni che abbiamo elaborato - e in questo ringrazio anche il collega Distort per il supporto tecnico che è stato fornito - su alcuni progetti di riqualificazione energetica di alcuni stabili appunto di Edilizia Residenziale Pubblica.

Rispetto a questo, abbiamo evidenziato più volte che i lavori che sono stati fatti sono stati progettati, pensati e immaginati in maniera assolutamente errata.

Abbiamo elencato e fatto veramente un elenco importante di opere, per esempio i cosiddetti "Cappotti smanicati", cioè alloggi e condomini interi a cui sono stati fatti i cappotti su due pareti invece che su quattro, senza immaginare di fare il cappotto sulle pareti interne perché c'erano dei vincoli della Sovrintendenza, e quando abbiamo fatto notare ai vertici di ARER che sono stati auditi in Commissione: "Ma scusate, non potevate programmare anche i cappotti interni per questi alloggi? ". "Eh, sì, poi ci siamo fatti prendere, però siamo d'accordo che quando la gente se ne va di casa, gli facciamo anche il cappotto interno", questa è stata la risposta, tanto per riassumerla, ed è stata abbastanza divertente, per chi non la vive in prima persona, purtroppo.

Da questo, e quindi da questi errori di programmazione, abbiamo poi affrontato un altro problema in una seduta successiva, cioè il fatto che il bonus 110% avesse una fine (quindi si dovessero completare dei lavori entro giugno 2023) comprendeva il fatto che a questa fine di questi lavori e a questa fine prevista nei tempi corrispondesse il rimborso, quindi il pagamento di questo bonus del 110% cosicché l'Amministrazione non dovesse sborsare neanche un euro rispetto alla ristrutturazione di questi alloggi.

Quando avevamo sollevato queste criticità, ci era stata fornita una tabella con l'andamento dei lavori dei vari cantieri; l'andamento era abbastanza curioso, perché in questo andamento veniva evidenziato in diverse tabelle che sostanzialmente i lavori di quasi tutti i cantieri - e qui ci limitiamo al quartiere Cogne - a parte uno che era in stato di avanzato completamento, tutti gli altri, quindi sei cantieri su sette, erano in fortissimi ritardi, tant'è vero che risultava completata soltanto l'installazione del cantiere mentre di tutti gli altri cantieri non c'era alcun progresso, c'era soltanto scritto "In esecuzione", neanche "Completato".

Di sei cantieri su sette attendevamo l'esecuzione.

Quest'esecuzione, come le ho detto, è arrivata tardi e io le chiesi se aveva i soldi.

Poi arriviamo alla discussione del bilancio e vediamo che c'è un emendamento, che viene presentato all'ultimo da parte del Presidente della Regione, che dice: "Ma sì, adesso nell'assestamento alcune priorità le metteremo per coprire i buchi del 110% dell'ARER".

Ma a quanto ammonta questo buco, posto il fatto che non è che si possa parlare così tranquillamente dicendo: "Ma sì, adesso si crea un buco, ci mettiamo due soldi, lo copriamo e va bene così". Non è una cosa da poco, qui ci sono delle responsabilità e delle conseguenze se si crea un buco su lavori che, in realtà, dovevano essere programmati con largo anticipo.

Il problema è che già un'azienda che gestisce due cantieri ha fatto una procedura di contenzioso, per dire che la progettazione è stata fatta male, è stata fatta tardi, evidenziando alcune criticità.

Tra l'altro ancora oggi mi sono giunte segnalazioni da parte di alcune persone del quartiere Cogne su un problema particolarmente grave, e sgradevole anche, cioè sul fatto che in alcuni cantieri non si è tenuto conto che andava fatta una bonifica, perché sono stati trovati 40 cm di guano di piccione nei sottotetti, 40 cm di guano di piccione nei sottotetti!

Immaginatevi che cosa vuol dire accumulare 40 cm di guano di piccione in un sottotetto. Da quanti anni non c'era manutenzione? Da quanti anni non veniva modificato nulla? Ma c'è di più. Quei sottotetti rischiavano di crollare e in alcuni punti si sono aperti e diversi abitanti lamentano oggi che ci sono state delle reazioni allergiche e ovviamente reazioni fisiche, per esempio infezione agli occhi, a seguito di quest'apertura di queste assi e di questi buchi.

Io non voglio dire che è direttamente conseguenza della questione del guano, ma molte persone hanno detto che loro ritengono che ci sia un collegamento, quindi se questo venisse confermato, sarebbe un problema molto, molto grave.

Ma veniamo al problema dei problemi: con l'apertura di questi contenziosi è assolutamente assodato il fatto che evidentemente tutti i lavori si fermano, perché, quando c'è un contenzioso, i lavori è inevitabile che si fermino, e nessuna progressione verrà fatta da questi cantieri.

Tra l'altro qui aprirei anche una parentesi per quanto riguarda l'utilizzo di alloggi che sono stati regalati/prestati senza chiedere alcun corrispettivo alle aziende che si sono occupate dei lavori; prima alle aziende che si sono occupate dei lavori è stato detto che dovevano attrezzarsi con delle roulotte per far dormire gli operai, poi sono state date delle chiavi di appartamenti che, sempre nelle audizioni in Commissione, è stato detto: "Ma no, dovevano essere utilizzati solo come depositi di materiali, di documenti e quant'altro", senza far pagare nessun affitto, senza che vi fosse un contratto, tant'è vero che io ho fatto un accesso agli atti per chiedere i contratti di affitto che sono stati stipulati con le aziende e nessuno me li ha consegnati, semplicemente perché lo stesso dirigente di ARER mi ha detto che non c'è alcun contratto, quindi noi abbiamo regalato degli appartamenti senza chiedere neanche l'affitto. E questo è uno dei tanti problemi.

Poi abbiamo voluto riassumere qui tutta una serie di criticità sollevate dalle imprese, ma il problema è che ci eravamo concentrati soltanto sul quartiere Cogne, ma sbagliavamo in buona fede, perché abbiamo visto che il problema è molto più esteso: abbiamo visto che su 20 cantieri che ARER aveva messo in piedi con il bonus 110%, ce ne sono sì sette al quartiere Cogne, ma ce ne sono tredici su tutto il resto del territorio, e di questi tredici, sicuramente due - questo l'ha detto il dirigente ARER a un'intervista - andranno pagati interamente al 100% da parte di ARER e, di conseguenza, dall'Amministrazione regionale.

Su tredici cantieri, che sono fuori Aosta, almeno due, per il 100%, i soldi li deve mettere la Regione, e parliamo di cantieri da milioni di euro.

Poi ci sono i sette cantieri che sono al quartiere Cogne; per questi sette cantieri al quartiere, il totale è 17 milioni e mezzo di euro e, di questi, 6 non riusciranno a finire in tempo, non hanno finito i lavori in tempo, sicuramente non i due che sono in contenzioso, e dovranno pagare o il 70%, se ci sono degli alloggi privati all'interno del condominio, o dovranno pagare il 100% dei lavori che ci sono.

Alla fine di tutto, se sono soltanto 17 milioni per lo scherzo del quartiere Cogne, io non so quanto è quantificato quello che l'Amministrazione doveva pagare sui restanti tredici cantieri.

Io credo che qui ci sia un gigante che si avvicina ai nostri conti, a cui bisogna far fronte, e che rischia di crollare addosso a qualcuno. In primis crollerà addosso agli abitanti di quegli alloggi, perché dovranno vivere costantemente in un cantiere che magari non verrà neanche finito perché ci sono contenziosi, perché la ditta non riceve i soldi, perché bisogna trovare i fondi, perché nessuno paga lo stato avanzamento lavori o quant'altro, e questo è il primo.

Due: ci sono dei debiti che si verranno a creare se questi cantieri non possono accedere al bonus 110%, quindi evidentemente si crea un buco gigantesco per coprire i costi di questi cantieri e poi io credo che l'affidabilità di questi lavori, a cominciare dalla questione del guano e dei sottotetti, sia un qualcosa che io non ho mai visto, una superficialità nell'affrontare una cosa di questo tipo che io non ho mai visto.

Sulla base di questo, Assessore, io spero che lei possa essere molto specifico per dirci se l'Amministrazione regionale risulta informata rispetto a quanto rilevato - e abbiamo fatto una serie di riassunti e di criticità che ci sono - in caso affermativo se corrisponde al vero e quali siano le azioni poste in essere per risolvere le criticità rilevate; in caso negativo, se sia intenzione intervenire per evitare l'insorgenza di una causa legale e infine credo la domanda anche più importante, soprattutto per i nostri conti, sia: quanto le criticità elencate influiranno sul ritardo dei lavori e sui costi dell'opera per l'Amministrazione regionale.

Presidente - Per il Governo, risponde l'assessore Sapinet.

Sapinet (UV) - Le riporterò alcuni dati compresi nella risposta che ARER ci ha fornito.

Riguardo ai primi due quesiti, va detto che il piano delle opere pubbliche dell'ARER prevede diversi progetti di riqualificazione, efficientamento energetico - come ha ricordato anche lei - degli edifici di ERP per un totale di venti lotti di lavori appaltati.

Il primo punto: 13 lotti di lavori compresi nel progetto Superbonus riguardano la riqualificazione energetica dei 22 edifici e 119 alloggi ubicati in 8 diversi Comuni della Regione. Altri 7 lotti di lavoro afferiscono invece a due diversi programmi d'intervento all'interno del quartiere Cogne di Aosta e interessano 15 fabbricati e circa 510 unità abitative.

Infine sono stati avviati interventi che riguardano i condomini misti pubblico-privati che hanno coinvolto 18 fabbricati e 72 alloggi ARER.

I tredici lotti appaltati fuori dal quartiere Cogne, per un totale di 22 fabbricati e 119 alloggi, hanno tutti concluso i lavori entro il 31 dicembre 2023.

Riguardo ai sette lotti appaltati nel quartiere Cogne di Aosta, quattro di essi hanno concluso i lavori entro il 31 dicembre scorso.

Per un altro lotto invece la conclusione dei lavori è prevista nel corso del 2024.

Per i restanti due lotti, permangono invece delle criticità legate a contenziosi in essere con la ditta appaltatrice dei lavori.

Nel testo dell'interpellanza si fa poi un esplicito riferimento alle criticità in essere nell'appalto per i lavori dei due lotti sopra ricordati e riguardanti in particolare il comparto denominato Liconi L3 e L5.

Rispetto alle riserve poste dall'impresa appaltatrice - ci sono state parecchi mesi dopo l'avvio dei lavori circa errori progettuali preesistenti - ARER sottolinea come la stessa impresa, con atto ufficiale, abbia sottoscritto senza riserva alcuna, il verbale di consegna dei lavori che attestava nello specifico, tra le altre cose, che l'impresa stessa dichiarava di aver preso ben conoscenza dei progetti esecutivi dei lavori, riconosceva i progetti stessi perfettamente realizzabili e assumeva piena responsabilità della loro esecuzione, senza che potesse evocare il sollevo delle sue responsabilità all'intervenuta approvazione dei progetti, ovvero la vigilanza effettuata sui lavori da parte della direzione lavori o degli enti preposti.

A riprova di quanto detto, si sottolinea come in tutti gli altri appalti riguardanti l'efficientamento energetico dei fabbricati del quartiere Cogne, aggiudicati con progettazioni aventi caratteristiche simili, sono stati correttamente eseguiti i lavori oggetto di appalto.

L'unica eccezione è in effetti rappresentata da due appalti aggiudicati all'impresa di cui si tratta nella presente interpellanza.

Come risulta da quanto illustrato, gli uffici ARER ci fanno sapere che hanno costantemente monitorato e seguito tutte le fasi amministrative tecniche, riuscendo a limitare quanto più possibile l'insorgenza di criticità e contenziosi, cosa che però non può andare a scapito di una buona realizzazione dei lavori da parte dell'impresa e di una non corrispondenza con quanto previsto da capitolati di gara e di appalto.

Al terzo quesito, ARER sottolinea che come le contestazioni insorte con le imprese appaltatrici siano totalmente imputabili alla condotta del cantiere da parte della stessa impresa, come risulta inoltre dalla copiosa corrispondenza agli atti, oltre che dai documenti ufficiali di cantiere, e l'eventuale insorgenza di un'azione legale che comunque, quale atto estremo, non potrebbe che essere a tutela della stazione appaltante che, nel caso specifico, è l'ARER stessa, senza tuttavia che la Regione si trovi nelle condizioni di poter intervenire per evitarla, essendo determinata dalla esclusiva volontà dell'impresa.

Per quanto riguarda l'ultimo quesito, i ritardi sull'esecuzione dei lavori saranno relativi alle eventuali fasi di riaggiudicazione degli appalti e i costi aggiuntivi riguarderanno le quote non cedibili al 110%, a causa della mancata esecuzione del 60% dei lavori a giugno 2023.

Tali quote potranno essere cedute al 70% nel corrente anno 2024 laddove sia presente almeno una proprietà diversa da ARER.

Come noto, fino a poche settimane fa, la questione non era ancora stata definita dal governo e il termine del 31/12 è ovviamente appena concluso.

Allo stato attuale è in corso l'analisi e il monitoraggio ben definito che andrà nel dettaglio proprio nelle prossime settimane.

Riguardo a questa tematica tanto si è parlato in Commissione, tanto si parlerà ancora: è chiaro che era sicuramente un'opportunità da cogliere e ne conoscevamo tutte le criticità, ma senz'altro il patrimonio dell'Edilizia Residenziale Pubblica ne risulta qualificato ed efficientato, a beneficio principalmente degli inquilini che potranno coglierne sicuramente un beneficio.

Presidente - Per la replica, la parola al consigliere Manfrin.

Manfrin (LEGA VDA) - Sono certo che gli inquilini che hanno a che fare con il guano o con l'aumento dei costi legati al teleriscaldamento ne avranno un infinito beneficio, quello che però trovo nella sua risposta, Assessore, credo che la cosa più preoccupante è che lei non sa quantificare quale sarà la parte che la Regione dovrà sborsare per coprire il bonus 110%.

Lei ha detto una cosa che sappiamo tutti, ovvero sappiamo che la parte di lavori che ricomprende anche alloggi privati potrà essere ricompresa all'interno del 70% eventualmente se vi è una richiesta o una percentuale; sappiamo però altrettanto bene che per esempio sicuramente questi due cantieri non riusciranno a raggiungere i requisiti richiesti, peraltro all'interno del quartiere Cogne sappiamo che ci sono sostanzialmente solo alloggi di proprietà di ARER, per lo meno questi condomini qui che abbiamo elencato sono di proprietà di ARER al 100%, quindi è evidente che almeno nel caso di questi due cantieri Ci sono circa 3 milioni e 200 - se non sbaglio, o forse più - che dovranno essere pagati da parte della Regione, 3 milioni e 200! Questo solo per cominciare come antipasto.

Poi il suo stesso referente ARER dice su un'intervista che due cantieri sui tredici fuori Aosta non potranno usufruire del 110%y. È scritto sull'intervista. Lei dice che non è così, ne prendiamo atto.

Ha aggiunto un elemento, cioè che sono stati fatti ulteriori interventi su altri alloggi sparsi, quindi bisogna aggiungere nel conto anche questo.

Io ho preso atto delle giustificazioni, non tanto sue ma della nota di ARER, e credo che questo sarà materiale per i tribunali, a me pare di aver letto la nota invece che è stata depositata da parte dell'impresa che invece vanta numerose ragioni, che non sta a me giudicare né valutare, ma sicuramente verranno valutate in tribunale, ma che allungheranno ancora le tempistiche.

Per la sua sicurezza, io sarei molto preciso nell'indicare quelli che saranno i costi e soprattutto farei molta attenzione da questo momento in poi, perché lei sa bene cosa sta succedendo, e farei molta attenzione alle responsabilità.

Qui c'è un uragano di milioni di euro che sta per abbattersi sui conti della Regione, valuti lei se ritiene opportuno non fornire le risposte politiche e lavarsene le mani, oppure se invece forse bisogna intervenire prontamente e cercare di almeno quantificare quello che sarà l'esborso che - a causa dell'incompetenza di chi ha trattato la questione, di chi ha progettato i lavori e di chi ha ideato e immaginato questa ristrutturazione senza comprenderne quelle che sono le tempistiche- poi si scaglierà o andrà a scontrarsi con l'Amministrazione e sui conti della Regione.

Presidente -Consigliere Baccega, per mozione d'ordine.

Baccega (FI) - Per mozione d'ordine. Assessore, le chiederei per cortesia di farci avere la sua risposta, anche via mail, questa sera, perché, aspettando una Commissione che non si riunisce mai, diventa difficile poi affrontare i temi.

Allora noi chiediamo, siccome già nel prossimo Consiglio questa cosa qua la impegnerà e non poco, in quanto ho ricevuto anche io la documentazione recentemente rispetto a un 116 che ho richiesto, le chiederei la sua risposta che è ricca di dati e non siamo riusciti a starle dietro. Se, gentilmente, ce la fa avere.

Presidente - Prego, Assessore.

Sapinet (UV) - Solo per risposta, come è tradizione, quando una risposta viene chiesta, solitamente io ve la fornisco.

Sulla Commissione che non si riunisce mai, direi di no, abbiamo fatto una Commissione molto interessante... Io parlo della sua richiesta, dell'iniziativa a cui abbiamo dato seguito con una seduta di III e V nel mese di ottobre o novembre e poi avevamo detto che non sarebbe stata l'unica ma che nel corso dell'inizio del 2024 avremmo replicato, quindi sull'andare in Commissione, penso che con i fatti abbiamo dimostrato che c'è la disponibilità.

Presidente -. Chiudiamo il dibattito su questo tema che è un poco irrituale.

Visto l'orario che non consente la trattazione compiuta di un'altra interpellanza, i lavori riprenderanno domani.

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La seduta termina alle ore 19:50.