Oggetto del Consiglio n. 3138 del 10 gennaio 2024 - Resoconto
OGGETTO N. 3138/XVI - Interpellanza: "Motivi della tempistica di adozione della DGR 1528/2023 volta al mantenimento della concessione della funicolare di Saint-Vincent".
Sammaritani (Presidente) - Su accordo anche degli interpellanti, passeremmo al punto n. 40 all'ordine del giorno. Per l'esposizione, la parola alla consigliera Minelli.
Minelli (PCP) - Ringrazio per quest'inversione.
Qualche tempo fa, a ottobre, avevamo portato all'attenzione del Consiglio il tema del rinnovo della concessione della funicolare di Saint-Vincent, più correttamente dell'ascensore inclinato Fons Salutis, che ci risultava scaduta ad aprile.
L'Assessore ci aveva risposto - leggo dal resoconto - "La concessione non deve essere rinnovata in quanto vigente e non decaduta. Noi approveremo con una delibera il rinnovo adesso che il Comune ha fatto la richiesta per la revisione generale, tra l'altro il contributo è in corso di erogazione. Non avendo dichiarato decaduta la concessione, si procederà con apposita delibera, come è successo già per un altro impianto", aggiungendo poi anche - e leggo ancora dal resoconto pubblicato sul sito del Consiglio: "La legge chiede, nei casi di inadempimento da parte del concessionario indicati dal Comune all'articolo 16 della legge 20/2008, che il medesimo decade dalla concessione solo se la Giunta decide di deliberare la decadenza, quindi se non si delibera, rimane valida fino alla sua naturale scadenza".
Una dichiarazione che io ho riletto bene e che a me risulta poco chiara - come mi era già apparsa poco chiara sul momento, ma volevo rileggerla e rivederla - perché l'articolo 16, al comma E, dice che "La decadenza deve essere dichiarata qualora il concessionario interrompa per più di tre anni l'esercizio, salvo giustificati motivi. Se invece li esplicita, ma nei tempi stabiliti, allora si procede al rinnovo".
Questa frase virgolettata, cioè "Il medesimo decade dalla concessione solo se la Giunta delibera la decadenza", io non l'ho trovata da nessuna parte nella legge.
Al di là di questo, nella delibera 1528 del 18 dicembre scorso, il Governo riferisce che in data 12 aprile 2020 è scaduto il termine della proroga per effettuare la revisione, con conseguente decadenza dell'autorizzazione all'apertura del pubblico esercizio ai sensi dell'articolo 2.3 comma 2 della delibera 1423/2016, ma al contempo riconosce, ai sensi dell'articolo 16 comma 1 della legge 20/2008, i giustificati motivi per non procedere alla dichiarazione di decadenza della concessione rilasciata al Comune nel 2003.
Nella delibera del 18 dicembre, con cui in sostanza si arriva poi al rinnovo della concessione, viene citato un unico documento del Comune di Saint-Vincent datato 3 aprile 2023, quindi prima della scadenza dei tre anni; un documento di oltre nove mesi fa, che presenta i giustificati motivi previsti dalla legge 20/2008 per evitare la decadenza della concessione; però allora quello che noi ci chiediamo, ma era già un tema che avevamo posto allora: "Come mai si sono attesi, al momento della delibera, oltre otto mesi per deliberare, visto che sarebbe stato possibile farlo subito come è accaduto per il rinnovo della concessione degli impianti al Col de Joux, per cui erano stati presentati i giustificati motivi?". Questa è la prima domanda dell'interpellanza.
Nel caso del rinnovo di quella concessione a cui ho fatto riferimento del Col de Joux, nella delibera della Giunta che è del 28 dicembre 2022 - quattro giorni correttamente prima della scadenza - si riferisce, per concedere quei giustificati motivi, che "Il Comune ha avviato i lavori di revisione generale degli impianti che non sono ancora stati completati a causa di ritardi nelle forniture, rendendo impossibile l'avvio di un bando di gara per l'individuazione di un gestore. I lavori di revisione generale degli impianti saranno a breve oggetto di collaudo".
Per l'ascensore, per la funicolare di Saint-Vincent, invece nel documento di aprile il Comune mette in evidenza l'importanza dell'impianto per il turismo e riferisce che le operazioni di revisione, che dovevano prendere avvio nel 2020, sono state obbligatoriamente sospese durante la pandemia per cause di forza maggiore e che sulla procedura di revisione grava un aumento dei prezzi dovuto alla crisi energetica causata dalla guerra in Ucraina.
Si tratta comunque di una tipologia di ostacoli - quelli della pandemia e quelli della guerra - che non hanno impedito invece la revisione degli impianti al Col de Joux, che è iniziata con la gara del 18 febbraio del 2022 e poi si è conclusa praticamente a fine 2022.
Quello che non sembra molto chiaro è come queste argomentazioni possano essere ritenute dei giustificati motivi richiesti dalla norma regionale per mantenere la concessione dell'ascensore. Parrebbe che ci siano degli altri elementi che sono stati presi in considerazione che però non si trovano nella deliberazione.
Sia chiaro che noi riteniamo positiva la decisione finale che è stata assunta dalla delibera del 18 dicembre, a cui farà seguito la revisione e il conseguente riutilizzo della storica funicolare di Saint-Vincent, che è stata inaugurata nel 900 e che speriamo continuerà a svolgere un importante servizio, però gli interrogativi e le perplessità sulla procedura che è stata seguita ci restano e soprattutto ci chiediamo come funzionerà, anche per altre situazioni, perché per quello che riguarda le prescrizioni che vediamo nella legge del 2008, ci sembra che non è stato seguito esattamente il dettame di quella norma.
Presidente - Per la risposta, la parola all'assessore Bertschy.
Bertschy (AV-VdA Unie) - Partirei dalla domanda n. 3, poi vado alla n. 2 e poi vado alla n. 1.
La domanda n. 3: evidentemente quando una deliberazione arriva in Giunta è suffragata da tutti i pareri di legittimità e ha la sua motivazione, poi come tutti gli atti può essere un atto pubblico e quindi fa la sua parte, ma quello che noi abbiamo fatto è un atto che è arrivato alla conclusione di un lavoro che è di tipo tecnico-amministrativo ed è ovviamente approvato dall'organo politico, quindi abbiamo ritenuto sufficienti quegli elementi e capito anche tutto l'iter che ne è conseguito.
Sulla domanda n. 2: è vero che le motivazioni erano conosciute, bisogna anche ricordare che la legge 8/2020 ha rinviato di un anno le scadenze degli adempimenti tecnico-amministrativi relativi agli impianti a fune, proprio perché c'era stata, sia a livello nazionale che regionale, tutta una serie di validi motivi per garantire un anno in più di lavoro agli impianti, ovviamente suffragati dalle giuste valutazioni di tipo tecnico.
Il perché ci è voluto così tanto tempo: ovviamente avremmo voluto tutti avere un iter più veloce; la struttura della quale stiamo parlando, in questo anno, dalla primavera all'estate, ha subito dei pesanti avvicendamenti. Su quattro persone in struttura se ne sono andate due e lo storico dirigente della struttura degli impianti a fune, nel corso della primavera, ha abbandonato l'incarico e c'è voluto tutto un lavoro poi di reincarico di un nuovo dirigente.
Questo cosa ha comportato? Che all'arrivo del nuovo dirigente e dei nuovi funzionari si è cercato di dare un ordine di priorità al lavoro da fare, non sto neanche a dirle: "Probabilmente ha ragione, anche noi avremmo voluto fare prima", però poi c'è anche la necessità di governare e si fa con quello che si può. È stata anche lei assessore, e sa benissimo quante difficoltà ci sono a volte per portare avanti il lavoro.
Nel settore degli impianti a fune la cosa più importante nell'autunno è collaudare gli impianti per permettere alle società di avviare la loro attività invernale e, rilevato che qui non ci fosse un argomento urgente, si è ritenuto di poter portare questa delibera nel momento in cui si è conclusa tutta la valutazione, e si è data anche la possibilità alle strutture e al nuovo dirigente di compiere il suo lavoro.
Non c'è null'altro che le grandi difficoltà che ogni tanto si vivono nel fare il nostro lavoro e l'obiettivo, e anche l'impegno, è sicuramente di essere più veloci e più efficaci in futuro, con la speranza di avere sempre strutture e personale che possano continuare, con le conoscenze e le competenze che hanno, a portare avanti le iniziative che la Giunta si propone di raggiungere insieme a tutti gli attori del territorio.
Io spero che nel valutare tutti positivamente la conclusione di quest'iter, si possa lavorare convintamente e serenamente a far ripartire un'infrastruttura importante per Saint-Vincent, ma direi per tutta la regione.
Presidente - Per la replica, la consigliera Minelli.
Minelli (PCP) - Sicuramente, e l'ho detto anche durante la mia illustrazione, l'obiettivo finale, che si ritiene positivo, è quello di poter ripartire con l'attività della funicolare. Quello che rilevo è che però - al di là di quanto lei ha evidenziato, cioè il cambio di dirigente che c'è stato e che può ovviamente aver inciso sulle tempistiche delle procedure - si è insediato a luglio, sono comunque cinque mesi, ma soprattutto quel documento del Comune è arrivato nei tempi corretti, è arrivato nel momento in cui si era a qualche giorno dalla scadenza, così come era successo anche per l'altro.
Noi pensavamo che ci fossero stati degli altri motivi, perché se quelli lì erano quelli ritenuti validi, che però non sono stati ritenuti validi per un'altra situazione... perché anche per l'altro impianto eravamo in presenza di costi dovuti alla guerra e alle difficoltà dovute alla pandemia.
A me sembra che sia stato fatto un po' un pasticcio e che poi si sia arrivati alla delibera del mese di ottobre per mettere in qualche modo una pezza, perché probabilmente l'unico sistema tecnico e corretto per sistemare le cose avrebbe dovuto essere un coinvolgimento del Consiglio regionale.
L'obiettivo, come dicevamo, è quello di riprendere però il modus operandi che viene utilizzato: non dovrebbe essere quello, e soprattutto non dovrebbe esserlo anche per una serie di altre situazioni.
Ci sono delle normative: qui c'era la legge del 2008, in altre situazioni ce ne sono altre che però vanno seguite; mi riferisco a degli esempi di cui abbiamo discusso negli ultimi tempi più volte in Consiglio, cioè alla normativa legata alle zone Natura 2000, mi riferisco alla normativa per certe nomine e alle procedure che sono state adottate.
L'invito quindi è a fare più attenzione, al di là della comprensione che ci può essere per le difficoltà che si evidenziano a livello di disponibilità di personale nei Dipartimenti.