Oggetto del Consiglio n. 3126 del 10 gennaio 2024 - Resoconto
OGGETTO N. 3126/XVI - Interpellanza: "Eventuale predisposizione di un disegno di legge che consenta di estendere l'opportunità prevista dalla legge regionale 1/2023, che disciplina il reclutamento del personale sanitario, alle assunzioni di dipendenti pubblici e delle società partecipate".
Bertin (Presidente) - Punto n. 25. Per illustrare l'interpellanza, la parola al consigliere Baccega.
Baccega (FI) - Cette question du groupe du Conseil régional, du mouvement politique que je représente, Forza Italia, rappelle avant tout les déclarations du maire d'Aoste, monsieur Gianni Nuti, chef de la majorité de Gauche et autonomiste qui gouverne la Commune d'Aoste et en tout cas à peu près la même majorité politique qui gouverne notre Région.
Quelque réponse vous l'avez déjà donnée au collègue de la Lega et alors nous demandons s'il s'agit de l'ouverture de nouveau du débat politique en vue de la réunion des forces autonomistes de notre Région, pas toutes selon ce qu'on va lire sur les média... ou s'il s'agit d'une nouvelle façon de créer une malaise politique de la part de la Gauche dans un moment si délicat pour la politique valdôtaine, surtout en vue des élections européennes; là où la Gauche demande déjà de consolider une alliance pour les élections européennes mais surtout pour continuer cette expérience en 2025 en se projetant vers le moment de renouveler le Conseil régional en 2025, toujours en l'absence d'une nouvelle loi électorale plus efficace et politiquement plus attractive pour les électeurs.
Les déclarations du Syndic de la ville d'Aoste mettent en avant l'emploi du français dans notre région, surtout dans les concours publics. Personnellement je crois que pouvoir parler en français est une richesse de notre communauté. Même si on n'a pas l'habitude de pratiquer le français mais il fallait le faire. Une richesse qui vient de cet extraordinaire Statut spécial de notre Vallée, qui dans l'article 38 nous dit que dans la Vallée d'Aoste la langue française est la même que la langue italienne. Bien sûr, je dis, une vraie richesse.
Depuis des nombreuses années la langue française est remise en cause notamment comme un obstacle à l'attraction du professionnel qualifié pour les nouveaux métiers et à l'attraction des manager autrement professionnels.
Il faut dire qu'une exception a été faite, en 2023, dans le domaine de la santé avec la loi n° 1 du 17 janvier 2023, et je crois que pour cela le Maire a lancé une déclaration en Conseil communal, il dit - il faut le rappeler - : "L'accertamento preliminare della conoscenza della lingua francese per poter partecipare ai concorsi della Pubblica Amministrazione in Valle d'Aosta è una forma di protezionismo che oggi rischia di essere asfittica - "asfittica" sono dovuto andare a verificare cosa voleva dire: insulsa, smorta, scialba - e di far implodere la nostra collettività invece di farla germinare e proliferare come meriterebbe". In realtà il sindaco Nuti ci parla di contrasto a calo demografico e per sopperire a questa problematica ritiene che sia necessario aprire all'immigrazione intellettuale, forse non l'immigrazione intellettuale cui fa riferimento la Giunta di Aosta, è questo l'auspicio.
Al di là delle dichiarazioni del sindaco Nuti, e sono diversi i temi che mette in campo una dichiarazione di questo tipo - e sono molte le questioni che vengono poste all'attenzione della Giunta regionale, soprattutto in questo contesto -, noi richiamiamo il dibattito che si è sviluppato nel Consiglio comunale di Aosta a seguito di una mozione collegata che trattava l'utilizzo di personale della società partecipata INVA e il personale assunto da società di somministrazione presentato dai gruppi di opposizione presenti in Comune e alcuni presenti anche in Regione.
Ricordiamo la nostra mozione presentata e dibattuta nel Consiglio del 25 luglio, emendata e votata all'unanimità dal Consiglio regionale: "Ricognizione e verifica degli stipendi dei dipendenti delle società partecipate e controllate della Regione", questa verifica sarebbe opportuno che arrivasse perché è importante visto che parliamo di INVA, sappiamo benissimo che INVA ha un contratto che è un contratto, se non sbaglio, dei metalmeccanici. Mi sembra una follia perché per quella categoria, per quello che si occupa, forse una riflessione andrebbe fatta, magari parlandone anche con i sindacati. Ricordiamo anche il rapporto della CGIA di Mestre, che rileva che gli stipendi e i salari della nostra Regione sono tra i più bassi d'Italia e riscontriamo anche che tra i più bassi d'Italia c'è l'ostacolo del francese, il mancato arricchimento culturale di una certa nomenclatura che forse è troppo di Sinistra.
L'assunzione che abbiamo evidenziato nel contesto della nostra interpellanza riguardava appunto la legge n. 1 che si è approvata nel 2023, quindi chiediamo alla maggioranza: "Se condivide l'affermazione del Sindaco - ma di questo ci ha già dato risposta prima, i media la stanno riportando un po' su tutte le testate -; se intende predisporre un disegno di legge, se si va in quella direzione che consente le assunzioni in ogni contesto pubblico e anche nelle partecipate, che consente le opportunità di cui alla legge 1/2023 e se intende predisporre una legge che determini d'attribuire l'indennità di francese a tutto il personale delle partecipate che ha conseguito il diritto attraverso il regolare concorso". Altra anomalia: nelle partecipate e in tutti i concorsi, è preliminare la prova di francese, ma in alcuni casi l'indennità di francese non viene data ed è davvero scorretto perché si creano anche lì figli e figliastri e operano tutti più o meno negli stessi settori.
Aspetto le sue risposte, Presidente.
Presidente - Per la risposta, la parola al Presidente della Regione.
Testolin (UV) - Partendo da quanto è già stato detto questa mattina nell'interrogazione a risposta immediata, ribadisco che le affermazioni del Sindaco mettono in evidenza un aspetto sempre più evidente: il pubblico impiego è poco attrattivo nel suo complesso. È un aspetto che interessa tutta Italia ma che certo si acuisce in realtà come la Valle d'Aosta, diciamolo senza fronzoli, probabilmente ritenute nel complesso poco interessanti dal punto di vista sociale o culturale o troppo care per viverci, anche se interessanti però da un punto di vista socio-ambientale, perché danno comunque ancora una vivibilità rispetto ad altri territori molto diversa. I motivi di questa minore attrattività andrebbero probabilmente studiati con attenzione, perché si ha come l'impressione che stiano proprio cambiando - se non sono già cambiate - le percezioni e le aspettative delle giovani generazioni verso il lavoro in generale, verso quello pubblico in particolare. Poche possibilità di carriera, poca mobilità, poca soddisfazione, poche gratificazioni professionali: sono considerazioni che rientrano spesso nell'analisi sul pubblico impiego, oltre peraltro alla scarsa considerazione nei confronti dei dipendenti pubblici che pare essere una caratteristica tutta italiana e anche valdostana.
C'è poi un altro aspetto toccato in parte anche dall'interpellanza: il personale regionale e dirigente di categorie ha retribuzioni in media in alcuni casi non esattamente in linea con quelle delle altre Regioni italiane e non beneficia di altri benefit che invece esistono altrove pur avendo competenze e responsabilità che in altre Regioni non esistono come quelle prefettizie e quelle provinciali. Si potrebbe quindi avere il sospetto che non sia e non sia mai stato il francese il vero freno all'immigrazione intellettuale ma che, anzi, andrebbe considerato per quello che è sempre stato: un punto di forza della comunità valdostana, che ha sempre saputo integrare gli immigrati, soprattutto se riprendiamo lo spirito e il contenuto del Trattato del Quirinale, che, oltre alla cooperazione transfrontaliera, concerne ambiti come la cooperazione economica, industriale, digitale, lo sviluppo sociale, sostenibile e inclusivo e d'istruzione alla formazione, alla ricerca e all'innovazione, così come la sanità e la cultura. Ricordo a questo riguardo che il Trattato prevede espressamente di favorire la formazione dei parlanti bilingue nelle regioni frontaliere, valorizzando in tal modo l'uso delle due lingue nella vita quotidiana, ovvero quello che la Valle d'Aosta fa un po' da sempre.
Nel rispondere alle domande quindi occorre sicuramente anche nel pubblico impiego regionale immaginare e mettere in atto delle iniziative d'attrattività.
Va riformata l'Amministrazione regionale dal punto di vista organizzativo, stiamo cercando di farlo, per esempio, come detto in risposta all'interpellanza precedente utilizzando anche delle nuove forme di apprendistato nella formazione e nel lavoro ma anche dal punto di vista contrattuale ed economico. Al momento non è in programma di estendere la disposizione della legge regionale 1/2023 ad altri contesti, anche perché le disposizioni in argomento sono sperimentali e temporanee per il triennio 2023-2025 e soggette a una valutazione della loro efficacia che potrà darci delle indicazioni concrete su come poi attivarle in altri contesti. Si sta invece ragionando sulla possibilità di separare la prova d'accertamento della conoscenza della lingua francese o italiana dalle procedure concorsuali, prevedendo delle apposite sessioni a cadenza semestrale o quadrimestrale, utili per acquisire una certificazione comunque preventiva rispetto ai concorsi ed eventualmente delle disposizioni diverse ancora in elaborazione per quanto riguarda le assunzioni a tempo determinato tramite chiamata pubblica al Centro per l'impiego tramite avviso rivolto ai soggetti esterni, in modo da creare delle opportunità anche per chi ha voglia di fare dei percorsi di acquisizione della lingua francese che poi gli permettano un accesso sereno ai concorsi che arriveranno.
Terza domanda: "quando si intende predisporre una legge che determini di attribuire un'indennità di francese a tutto il personale partecipato che ha conseguito il diritto attraverso regolare concorso". Per quanto riguarda questa terza questione, infine va innanzitutto ricordato che è la legge regionale n. 20 recante: "Disposizioni in materia di rafforzamento dei principi di trasparenza, contenimento dei costi e razionalizzazione della spesa nella gestione delle società partecipate della Regione", approvata da questo Consiglio nel 2016, e che lei credo abbia votato così come me, ad aver previsto che le assunzioni nelle società controllate dalla Regione siano subordinate all'accertamento della conoscenza della lingua francese. Le assunzioni nelle società controllate della Regione avvengono peraltro attraverso procedure selettive o colloqui, certo ispirate a principi di trasparenza, pubblicità e imparzialità ma comunque di natura e livelli diversi dei concorsi per il pubblico impiego e riferite a contratti nazionali di categoria non comparabili con i contratti pubblici. Altro discorso potrebbe essere che l'accertamento della conoscenza della lingua francese, separato dalle procedure concorsuali, valga anche per questo tipo d'accessibilità alle società controllate.
Presidente - La parola al consigliere Baccega per la replica.
Baccega (FI) - Credo che l'articolazione delle sue risposte certifica che ci sono dei problemi ad avere attrattività e che bisogna lavorare nella direzione di avere forti iniziative d'attrattività. Abbiamo parlato per anni: nel 2019 ricordo presentai per la prima volta in Commissione la norma che derogava in sanità all'esame di francese per poterlo avere successivamente con un contratto a tempo determinato e poi arrivare a un tempo indeterminato, evidentemente dopo un po' di anni si è arrivati a conseguire la legge 1, che ha dato comunque una risposta. Dà una risposta ma non dà risultati, perché mi pare che i numeri e i dati in sanità, rispetto ai concorsi che si sono espletati, non ci danno risposte significative. Ecco che non è quindi il francese il freno o l'ostacolo per poter acquisire qualità, professionalità, eccetera, ma è qualcos'altro che bisognerà in qualche modo individuare.
Sul tema del riconoscimento alle società partecipate e controllate che hanno fatto selezioni e ai concorrenti che hanno superato la selezione di francese e non hanno l'indennità di francese credo che una riflessione debba essere fatta. Ritengo che uno sforzo in quella direzione, andando eventualmente a rivedere in parte la legge 20, bisogna farlo, perché altrimenti che senso ha, che valore ha? Abbiamo nella Pubblica Amministrazione, in Regione e in Comune una serie di collaboratori, che, superando la prova di francese, hanno la loro indennità di francese, gli stessi collaboratori, e questo succede anche nelle cooperative, che fanno le stesse cose, che lavorano nella stessa direzione e spesso, essendo a fianco di stessi colleghi nelle Pubbliche Amministrazioni, vedono una retribuzione differente proprio perché manca l'indennità. Non è congruo e non va bene, bisognerà in qualche modo provvedere.
Presidente - Con questo punto all'ordine del giorno si interrompono i lavori di questa mattinata del Consiglio, che riprenderanno alle ore 15:00.
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La seduta termina alle ore 12:56.