Oggetto del Consiglio n. 3121 del 10 gennaio 2024 - Resoconto
OGGETTO N. 3121/XVI - Interrogazione: "Notizie in merito all'apertura di alcune piste nel comprensorio sciistico di Pila e all'ampliamento del bacino del Leissé".
Bertin (Presidente) - Punto n. 20. Risponde l'assessore Bertschy.
Bertschy (AV-VdA Unie) - Le piste chiuse al 7 dicembre (le fornirò l'elenco) erano la 1, la 2, la 3, la 4, la 6, la 8, la 12, la 18, la 20, la 21, la 23, la 25, la 26, due tra i raccordi, la 9.12, sono sempre i due raccordi uguali, la 3.15, la 27, la 28 e la 30. Alla data del 18 dicembre si sono aperte le piste della 2, la 8, la 12, la 23, la 26 e il raccordo 12 e 9, comunque le lascerò l'elenco.
Domanda n. 2: "se la pista 27 era aperta". La pista 27 Platta de Grevon è stata chiusa dal 7 al 18 dicembre e, rispetto a quello che era stato previsto nel progetto definitivo, la società ha ritenuto - per una questione di sicurezza, legata alla cantierizzazione dei lavori che si stanno facendo sulle piste - di mantenere chiusa questa pista per la stagione estiva e invernale 2023/2024.
"Se le piste 26, 3 e 4, coperte dall'innevamento artificiale erano aperte nelle date sopra riportate e in caso di risposta negativa, le motivazioni della chiusura": le tre piste indicate saranno aperte, la 3 e la 4, nel fine settimana del 13 e 14 gennaio grazie alla possibilità che c'è stata domenica 7 gennaio con l'abbassamento delle temperature di sparare. La pista 26 invece, che è servita all'impianto d'innevamento programmato, è ancora chiusa al pubblico a causa delle elevate temperature registrate nel corso della stagione, soprattutto alle quote più basse dove si colloca la suddetta pista, la cui fase di preparazione verrà tuttavia avviata non appena le temperature lo consentiranno. A margine di questi dati evidentemente è bene segnalare quello che un po' la società ha riportato: che intanto l'apertura del comprensorio è il risultato di un'operazione progressiva dove si ripartiscono personale e mezzi disponibili per ottimizzare il lavoro e aprire progressivamente tutte le piste consentite dalle condizioni climatiche in quanto da esse dipendono sia la neve naturale, sia la neve artificiale. Il fatto di avere l'innevamento programmato non è condizione sufficiente per il completamento della campagna d'innevamento sulle piste perché è necessaria una temperatura al di sotto dei 5 gradi e di una puntuale gestione della risorsa idrica per cercare di sparare nel momento giusto e innevare nel momento giusto le piste che sono oggetto di pianificazione per l'apertura. Rispetto all'utenza, le informazioni sono fornite all'atto della vendita del biglietto; questa situazione per Pila è molto straordinaria perché, a differenza di altri comprensori che sono stati comunque interessati da precipitazioni nevose utili, il caldo e il rialzo delle temperature e delle precipitazioni piovose successive ha creato delle condizioni molto particolari che sono state risolte grazie a un intenso lavoro di tutte le persone che operano per cercare di garantire i migliori servizi per il comprensorio. Grazie a questo giovedì 7 dicembre si è aperta una parte del comprensorio. È bene ricordare che nel periodo compreso tra il 15 dicembre e il 7 gennaio non ci sono state temperature necessarie e utili a fare ricorso all'impianto di innevamento. La quantità di neve naturale presente al suolo, registrata in 2.280 metri, è passata dai 39 centimetri registrati l'8 dicembre e 53 centimetri registrati l'8 gennaio, con una punta di 59 registrata il 5 gennaio. Le piste che sono state oggetto di apertura al 7 sono state la n. 2 il 14 dicembre, la n. 3 e la n. 4 - glielo dico nella domanda successiva - la n. 6 il 26 dicembre, la n. 8 l'8 dicembre, la n. 12 il 13 dicembre, la n. 18 è ancora chiusa, la n. 20 il 20 dicembre, la n. 23 il 9 dicembre, il n. 25 l'8 dicembre, la n. 28 il 24 dicembre e la n. 30 è in fase di preparazione.
"Se le piste n. 26 e n. 3 e 4 coperte da innevamento artificiale erano aperte nelle date soprariportate e, in caso di risposta negativa, le motivazioni della chiusura": come precedentemente indicato, le tre piste indicate erano chiuse nella data dal 7 al 18, la pista n. 26 verrà inserita nell'impianto di innevamento programmato, è ancora chiusa al pubblico a causa delle elevate temperature registrate, soprattutto alle quote più basse ove si colloca la suddetta pista, la cui fase di preparazione verrà tuttavia avviata non appena le temperature lo consentiranno. La 3 e la 4, grazie al freddo del 7 gennaio, verranno aperte il 13 e il 14. Pertanto le piste erano chiuse per le difficoltà ambientali climatiche che hanno limitato fortemente le possibilità di utilizzo di un innevamento artificiale. Poi ovviamente ci sono le scelte che riguardano la gestione del comprensorio che sono adottate a opera della società e che servono sia per valutare l'apertura complessiva delle piste ma anche per pianificare l'utilizzo della risorsa idrica.
Ultima domanda: "lo stato dell'arte rispetto all'ampliamento del bacino del Leissé". La società ha comunicato il seguente stato dell'arte: per quanto concerne l'ampliamento del bacino artificiale del Leissé, a servizio dell'impianto d'innevamento programmato nel comprensorio di Pila, così come evidenziato all'interno del piano strategico 2023/2027, la società ha condotto uno studio di fattibilità al fine di terminare preventivamente la fattibilità e i relativi costi, anche a beneficio della possibilità di accedere ai contributi previsti da leggi di settore. Al momento non ci sono pratiche presentate ma è un'interlocuzione avanzata con gli uffici dell'Amministrazione regionale e le strutture dell'Amministrazione regionale, che devono poi lavorare per le autorizzazioni, quindi c'è il lavoro con l'Ufficio del demanio idrico, il lavoro legato alle disposizioni riguardo alle zone non gravate da vincoli. Poi c'è il tema del piano regolatore, all'interno dell'attuale bacino, all'interno della zona EH11 sono ammessi interventi legati alla manutenzione dello stesso, però, relativamente al fatto che l'obiettivo è un ampliamento planimetrico, è necessario lavorare a una variante e, sotto questo profilo, sarà anche necessario capire che tipo di variante adottare nella misura in cui lo studio avanzerà e diventerà un progetto. Sono queste le informazioni ufficiali, mi scuso per averle lette molto velocemente, ma i tempi di risposta, rispetto a certe domande, mettono in difficoltà anche noi Assessori. Come dicevo, le fornirò quest'elenco così che possa averlo in maniera precisa.
Presidente - Per la replica, la parola alla consigliera Erika Guichardaz.
Guichardaz E. (PCP) - Grazie Assessore. Da quello che ho sentito, ma un po' lo avevo anche rilevato da persone che erano andate in quei giorni a sciare, erano 12 le piste chiuse al 7 dicembre e 8 le piste ancora chiuse al 18 dicembre, a fronte di un biglietto intero, cosa che ha portato a una grande lamentazione da parte dei turisti che in quei giorni frequentavano le piste di Pila.
Ancora al 1° di gennaio, dopo ventisei giorni di apertura, sei piste risultavano ancora chiuse; eppure quello che ho fatto rilevare all'interno delle premesse della mia interrogazione è che i vertici della società Pila affermavano che tutte le piste erano aperte, cioè lo affermavano in un'intervista al TG3 con dietro lo Skirama che evidenziava tutte le piste chiuse. Secondo me, rispetto alla comunicazione, va fatta una comunicazione anche trasparente, nel senso che è inutile dire che tutte le piste sono aperte se poi ci troviamo con otto o dieci piste chiuse e viene detto: "solo il Grimondet è stato chiuso". Questa è la prima considerazione.
L'altra considerazione è sulla pista della Platta: lo avevamo già detto in fase di definizione del progetto, i grandi sbancamenti - che già si vedevano in quella progettazione - non facevano ben sperare nell'apertura di quella pista, quindi anche in quel caso nel progetto è stata omessa una dichiarazione, che è quella che lei ha riportato, sia che nella stagione invernale comunque la pista sarebbe stata aperta, cosa che avevamo già capito all'inizio dei lavori, quando il tappeto è stato completamente smontato e portato a Valle, quindi era già sottinteso che quella pista non sarebbe stata aperta per l'inverno.
Le piste 3 e 4 invece mi risulta che siano già state aperte in anticipo, che quindi forse già ieri, ad esempio, a Plan Perdu, si potesse sciare, quindi, sotto questo punto di vista, c'è stata anche un'accelerazione, forse dovuta anche alle ultime temperature. Quello che però abbiamo rilevato nel tempo è che proprio in quelle due piste vi erano dei mucchi di neve che non erano stesi, quindi ci chiediamo se ha senso fare mucchi di neve e poi non stenderli. Molto probabilmente, anche sotto il punto di vista dell'attenzione rispetto all'apertura delle piste, andrebbe posta una maggiore attenzione. Sulla pista 26 invece le diciamo che siamo piuttosto convinte che nemmeno quest'anno verrà aperta quella pista, come non è aperta dal 2020 ad oggi, perché sappiamo che arrivare con la neve fino a Plan Praz è pura utopia, soprattutto se pensiamo alle temperature che ci sono. Sotto questo punto di vista, faremo una nuova iniziativa proprio rispetto a quel collegamento stradale che il Sindaco di Gressan ancora nel marzo 2021 chiedeva su Plan Praz, sottolineando che non ha alcun senso spendere dai 400 ai 600 mila euro, dati del 2009, quindi adesso saranno praticamente duplicati, per tagliare completamente la ferrovia del Drinc, credo per fare un dispetto, perché quella pista è dal 2020 che praticamente non viene aperta.
Rispetto alla questione del bacino, mi fa piacere che non ci sia solo lo studio ma si sia andati avanti e chiedo all'Assessore all'agricoltura magari di interessarsi rispetto a quella questione del bacino perché viene citato lo studio di ARPA. Quando parliamo dello studio di ARPA sui bacini, la priorità dovrebbe essere l'uso irriguo. Non ha senso ampliare a dismisura il bacino del Leissé quando l'uso irriguo da quella parte in giù praticamente è già coperto, molto probabilmente avrebbe più senso fare un bacino invece a monte che potrebbe servire anche rispetto a quelle piste. Certo che sarebbe utile avere anche un confronto su questo tema, perché quel bacino andrà a inficiare anche sulla questione del golf, che è priorità invece per il Comune di Gressan. Sotto questo punto di vista, molto probabilmente bisognerà che ci sia un confronto.