Resoconto integrale del dibattito dell'aula. I documenti allegati sono reperibili nel link "iter atto".

Oggetto del Consiglio n. 3013 del 23 novembre 2023 - Resoconto

OGGETTO N. 3013/XVI - Interpellanza: "Verifica della possibilità di disapplicare l'ISEE nei casi di accesso a trattamenti socio-riabilitativi di persone con disabilità".

Bertin (Presidente) - Punto n. 82. La parola al consigliere Manfrin, ne ha facoltà.

Manfrin (LEGA VDA) - Penso che mi risponderà il collega Marzi e mi auguro che sia a conoscenza della portata dell'importanza di quanto stiamo per discutere, ovviamente di quelle che potrebbero essere le potenziali ripercussioni. Il parere che credo molti di noi o tutti noi colleghi abbiamo ricevuto rispetto a un notissimo avvocato che si chiama omissis è un parere che arriva da parte dell'Associazione ANGSA, che è un'Associazione appunto che si occupa di persone con disturbo dello spettro autistico e che in Valle d'Aosta ha sollevato una questione molto importante. Abbiamo infatti sollevato più volte in quest'aula i problemi che l'ANGSA ha portato all'attenzione pubblica ma non soltanto. Abbiamo evidenziato in quest'aula le criticità che sottendevano a quel problema, e quali sono? Nello specifico ci rivolgiamo a coloro che sono ospiti dei centri residenziali che sono dei centri socio-riabilitativi o semi-residenziali e che pagano una retta per essere ospiti di questi centri. Ora accade che, a seguito di un aumento che l'attuale Governo nazionale ha stabilito per le indennità e le pensioni di accompagnamento delle persone con disabilità, vengono aumentate le erogazioni alle famiglie e alle persone con disabilità che sono ospiti in questo centro e cosa succede? Che sostanzialmente quest'aumento viene plafonato dalla retta, la bolletta - non so come chiamarla - del costo mensile che viene fatto loro pagare, cioè io guadagnavo 100 euro e pagavo 100 euro. Il Governo stabilisce che devo guadagnare 130 euro e il centro mi chiede 130 euro. In questo caso, equivocando la deliberazione che il Governo aveva preso, qualsiasi Governo, al di là di quello in carica... cioè tu persona con disabilità con 100 euro non puoi vivere, adeguiamo le tue spese, adeguiamo quello che tu devi spendere per farti vivere meglio e ti diamo 30 euro in più. Il centro socio-riabilitativo residenziale o semi-residenziale dice: "Ieri mi davi 100 euro, questo mese me ne dai 130", così chi pensava di mettersi almeno in tasca 30 euro in più per poterli utilizzare non lo può fare. Questo è un controsenso che si origina da un utilizzo di ISEE diversi. C'è l'ISEE normale e c'è l'ISEE socio-sanitario, come lei ben sa assessore Marzi, e questa differenza di utilizzo di ISEE, quello classico, e ISEE socio-sanitario determina questa differenza, perché il costo della retta mensile viene calcolato sulla base dell'ISEE normale, ma siamo l'unica Regione a farlo; siamo l'unica Regione a calcolare la retta sulla base dell'ISEE normale, perché l'ISEE tiene conto di qualsiasi entrata o bene io disponga. Se ho una casa, mi viene conteggiata la casa, se prendo un'indennità di accompagnamento, mi viene conteggiata l'indennità di accompagnamento e all'aumentare di una, aumenta conseguentemente anche il mio ISEE.

Mentre per quello che viene stabilito con il DL 42/2016 c'è l'obbligo di utilizzare l'ISEE socio-sanitario, che è un ISEE che viene mondato, da cui viene escluso nel conteggio quello che io percepisco come indennità, perché evidentemente quello mi deve servire per sostentarmi... e se io quello che mi viene dato per sostentarmi me lo calcolo nell'ISEE, io sembrerò benestante quando in realtà benestante non sono. Da qui si origina il problema di quello che l'ANGSA solleva del Myosotis ma che, come lei ben sa, Assessore, è un qualcosa che si può applicare ad altre strutture e ad altre persone con altre patologie ed è potenzialmente foriera di problemi: ecco perché trovo straordinariamente interessante il parere che l'avvocato omissis ha trasmesso a tutti i Consiglieri, o perlomeno ai Capigruppo... adesso non ricordo bene a chi è indirizzata la mail.

Ho voluto riprendere quello che è stato riportato da parte dell'avvocato che dice sostanzialmente: "La mancata applicazione dell'ISEE socio-sanitario in Valle d'Aosta può dare la possibilità di ricorso esattamente come è avvenuto in tante altre Regioni", credo che l'ultima sia l'Emilia Romagna. L'Emilia Romagna applicava l'ISEE normale e non quello socio-sanitario e, a seguito di ricorso, è stata condannata a rifondere anche gli arretrati, perché il calcolo dell'ISEE era sbagliato. Che cosa dice l'avvocato dell'ANGSA? Adesso vista l'ora e visto anche il poco interesse rispetto ad alcuni riferimenti normativi... ma cita alcune sentenze del Consiglio di Stato dove si dispone che "Sono esclusi dal reddito disponibile di cui all'articolo 5 del decreto-legge 6 dicembre 2011 n. 201 convertito con modificazioni i trattamenti assistenziali, previdenziali e indennitari, comprese le carte di debito a qualunque titolo percepite da Amministrazione pubblica in ragione della condizione di disabilità laddove non rientranti nel reddito disponibile ai fini dell'Irpef", quindi questa è una sentenza che riteniamo possa sicuramente chiarire quale utilizzo che deve essere fatto dell'ISEE. Ovviamente si parla anche specificamente delle Regioni a Statuto speciale, Regioni e Province autonome, ma non si può derogare da quello che appunto proprio l'avvocato omissis inserisce nel suo parere e cioè che le Regioni a Statuto speciale e le Province autonome di Trento e Bolzano, fermo restando il rispetto dei livelli essenziali delle prestazioni sociali agevolate a dei criteri unificati per la valutazione della situazione economica di colore che richiedono di accedervi, attuano le disposizioni del decreto che abbiamo citato prima, quindi quel decreto che impone l'utilizzo dell'ISEE socio-sanitario, attuano disposizioni di cui al presente decreto nelle forme stabilite dai rispettivi Statuti di autonomia e dalle relative norme di attuazione.

Con queste due citazioni che le ho fatto, il parere è molto lungo, articolato e molto interessante leggerlo, ovviamente non ci sarebbe stata la possibilità di approfondirlo qui, si apre davvero una voragine rispetto a quello che è stato fatto pagare finora ad ora a chi usufruisce dei servizi e dei trattamenti socio-riabilitativi e dei trattamenti socio-sanitari, sia residenziali che semi-residenziali e, alla luce di questo parere, ben essendo consci del fatto che se si andasse in contenzioso, il rischio della Regione - perché noi siamo invece a favore dell'utilizzo dell'ISEE socio-sanitario, perché riteniamo che si debba andare nella direzione di favorire le persone con disabilità e di lasciarle quanti più soldi possibile nelle loro tasche - sarebbe quello di perdere e di vedersi condannata anche a rifondere i soldi indebitamente percepiti nel passato, fino a 5 anni indietro, il che per la Regione significherebbe sicuramente una grossa criticità.

Con quest'interpellanza, assessore Marzi, le chiediamo se sia intenzione da parte sua verificare quanto esposto nel parere trasmesso, immagino le che lei l'abbia già fatto; in caso affermativo se sia intenzione procedere con la modifica delle disposizioni che impongono una diminuzione di contributo a fronte di un aumento del reddito dettato dall'aumento dell'assegno delle persone con disabilità. Chiedo scusa, c'è un errore di battitura, me ne sono reso conto adesso.

Presidente - Ha chiesto la parola l'assessore Marzi, ne ha facoltà.

Marzi (SA) - Come già precisato nel corso di precedenti interventi sul tema, gli uffici sono pienamente a conoscenza delle disposizioni vigenti e della giurisprudenza richiamate nel parere legale citato nell'interpellanza, anche perché i rapporti con l'Associazione sono continuativi. Gli uffici in tal senso stanno lavorando per apportare le necessarie modifiche alla misura prevista all'articolo 19 della l.r. 23/2010, relativa ai contributi per il pagamento diretto in strutture socio-assistenziali, socio-sanitarie e riabilitative. Le modifiche che saranno apportate prevederanno l'utilizzo dell'ISEE quale unico strumento per il calcolo della capacità contributiva degli utenti. Saranno esclusi al fine del calcolo trattamenti assistenziali, previdenziali e indennitari a qualunque titolo percepiti da amministrazioni pubbliche in ragione della condizione di disabilità, nel pieno rispetto pertanto di quanto richiamato nel parere. Nello specifico, a titolo di esempio, tra questi trattamenti vi sono le indennità di accompagnamento e le pensioni di invalidità.

Il Consiglio ha , tra l'altro, approvato lo scorso 5 ottobre la legge regionale 19, che ha modificato la legge regionale 23/2010. Tra le modifiche apportate, all'articolo 4 è previsto, quale strumento di accesso alle varie misure, l'Indicatore Nazionale della Situazione Economica Equivalente (ISEE) di cui al decreto del Presidente del Consiglio dei ministri 159/2013, in sostituzione del IRSEE che era uno strumento previsto a livello regionale.

Al netto di tali previsioni, il confronto con l'Associazione valdostana autismo è continuo e proficuo. Nel Tavolo tecnico regionale di coordinamento e monitoraggio, in un'ottica di collaborazione si esaminano e si valutano tutte le esigenze che via via vengono manifestate dall'Associazione che rappresenta le famiglie. L'Associazione stessa riconosce come nella nostra regione i servizi dedicati alle persone affette da autismo e ai loro familiari siano all'avanguardia in termini della disciplina, dei requisiti delle strutture, di risorse destinate agli investimenti e di attenzione che in generale viene dedicata al tema.

Presidente - Per la replica, la parola al consigliere Manfrin.

Manfrin (LEGA VDA) - Assessore, grosso passo avanti; io direi che possiamo assolutamente essere felici della sua risposta, riteniamo che sia una risposta di civiltà, ci auguriamo che venga applicata presto in maniera da poter migliorare la vita delle persone con disabilità, ma soprattutto ci auguriamo che questo venga esteso ovviamente non soltanto a una categoria, ma a tutte. Se, come lei dice, non c'è un'interlocuzione diretta soltanto ma c'è la volontà di andare a modificare l'articolo 19 della 23/2010, direi che la soluzione è sotto gli occhi di tutti. Inutile dire però, Assessore, che glielo avevamo detto a più riprese e lei aveva sostenuto che, in realtà, non era come dicevamo noi, che c'era un calcolo che aumentava, però la tariffa diminuiva. No, è giusto così, si va nella direzione di modificare l'articolo 19, si va a recepire quello che viene stabilito a livello nazionale, cioè il fatto di escludere dall'ISEE e dal calcolo quindi della relativa retta i trattamenti assistenziali, previdenziali e indennitari, comprese le carte di debito a qualunque titolo percepite da Amministrazioni pubbliche in ragione della condizione di disabilità laddove non rientranti nel reddito disponibile ai fini dell'IRPEF e direi che con questo molte famiglie e molte persone con disabilità potranno avere sicuramente una vita migliore.