Oggetto del Consiglio n. 3010 del 23 novembre 2023 - Resoconto
OGGETTO N. 3010/XVI - Interpellanza: "Iniziative rivolte agli studenti valdostani sulla Giornata del ricordo dei martiri delle foibe istituita con legge 92/2004".
Bertin (Presidente) - Punto n. 79. La parola al consigliere Manfrin per l'illustrazione.
Manfrin (LEGA VDA) - Con quest'interpellanza andiamo a trattare un tema che abbiamo toccato più volte in quest'aula e di cui devo assolutamente riconoscere, abbiamo trovato la sensibilità di quest'Aula, non di tutta, ma della stragrande maggioranza e facciamo affidamento sul fatto che effettivamente quest'Aula rimanga con l'orientamento che ha sempre espresso, ovvero quello che ritiene assolutamente indispensabile e necessario: diffondere la conoscenza della "spirale di violenza che esplose all'indomani della firma dell'armistizio e che per i successivi quattro anni si scatenò su molti Italiani inermi e incolpevoli, residenti nei territori a est di Trieste, con durissime atroci rappresaglie, dai contorni di una vera e propria pulizia etnica per scongiurare il rischio di ridurre la sovranità civile a una mera celebrazione". Questa è una parte di quella che è la circolare che è arrivata ed è stata inviata da parte del Ministero dell'interno il 9 di ottobre 2023.
Come sappiamo, è vigente una legge, la 92/2004, una legge nazionale, che istituisce la Giornata per il ricordo dei Martiri delle Foibe che è istituita per il giorno del 10 febbraio per conservare e rinnovare la memoria della tragedia degli Italiani e di tutte le vittime delle Foibe, dell'esodo dalle loro terre, degli Istriani, Fiumani e Dalmati nel secondo dopoguerra e della più complessa vicenda del confine orientale. Questa è la motivazione con la quale è stata approvata questa legge ed è stato particolarmente importante che a controfirmarla fosse un Presidente che si era detto tendenzialmente abbastanza contrario ai tempi al riconoscimento di questa tragedia, un Presidente della Repubblica che poi aveva anche addirittura appoggiato i moti controrivoluzionari dell'Ungheria, quindi aveva festeggiato il sangue con il quale erano state soffocate quelle rivolte ma che poi si è ravveduto con la firma di questa legge.
Rispetto a questo, come dicevo, è stata trasmessa una circolare ministeriale il 9 di ottobre avente a oggetto: "Giorno del ricordo 2024" - perché cadrà ovviamente il 10 di febbraio del 2024 - ed è stato richiesto di fornire al Ministero dell'interno ogni utile informazione sulle iniziative previste per celebrare degnamente questa giornata. L'obiettivo di questa circolare è quello di provvedere a un'efficace e coordinata programmazione delle manifestazioni delle cerimonie promosse nei territori e dall'Amministrazione, per il tramite del Comitato di coordinamento e per le celebrazioni del giorno del ricordo.
Io non voglio fare un'esegesi del testo o non voglio andare ad approfondire le motivazioni che sottendono all'invio di questa comunicazione, ma bisogna riconoscerlo, mentre per alcune giornate nello specifico che non elencherò si osserva una grande partecipazione e una grande diffusione all'interno delle scuole di ogni ordine e grado, quindi si parla diffusamente, già a partire da qualche settimana prima, e il mese diventa il mese dedicato a quella singola tragedia, del Giorno del ricordo, il 10 febbraio, purtroppo questa viene limitata a poche classi, a poche singole e limitate manifestazioni - ricorderà, assessore Guichardaz, quando io e lei abbiamo avuto un contrasto rispetto all'invito di alcuni noti negazionisti dei Martiri delle Foibe che voi avete invitato per celebrarle - ma è abbastanza singolare che spesso questa manifestazione e questa celebrazione che è assolutamente necessaria ed è una celebrazione che deve essere celebrata con la solennità che le è dovuta venga quasi celebrata così in sordina.
Ricordo, per esempio, distintamente, qualche anno fa, quando questo Consiglio si fece promotore di un'iniziativa teatrale che si svolse alla Cittadella dei giovani e che vide la partecipazione, nonostante l'invito trasmesso dalla Presidenza a tutte le classi di ogni ordine e grado, di ben zero studenti. Ci fu un dirigente scolastico che venne a vedere lo spettacolo dicendo di aver sensibilizzato i professori ma nessuno di questi aveva poi aderito alle celebrazioni. Proprio per questo motivo riteniamo che sia opportuno, rispetto alla circolare che è stata trasmessa, chiedere se il Governo regionale sia intenzionato anche in Valle d'Aosta a effettuare una capillare richiesta di celebrazione d'informazione della Giornata per il ricordo dei Martiri delle Foibe presso i giovani delle scuole di ogni ordine e grado favorendo da parte di istituzioni ed enti, la realizzazione di studi, convegni, incontri e dibattiti in modo da conservare la memoria di quelle vicende.
Presidente - Risponde l'assessore Jean-Pierre Guichardaz.
Guichardaz J. (FP-PD) - Intanto per doverosa informazione che mi è stata fornita dalla Presidenza, le Prefetture hanno ricevuto il 22 settembre una nota del Ministero dell'interno che dà la notizia dell'istituzione con DPCM dell'8 febbraio 2023 del Comitato di coordinamento per le celebrazioni del Giorno del ricordo. La nota ordina ai Prefetti di avviare un'adeguata azione di impulso e di raccordo delle iniziative volte a rendere un doveroso omaggio alle vittime e un riconoscimento ai superstiti, nonché a diffondere la conoscenza di quei drammatici eventi tra i più giovani. Il Comitato si è insediato il 6 settembre esprimendo la volontà del Governo di potenziare la sinergia e il coordinamento tra tutte le Amministrazioni dello Stato e il mondo dell'associazionismo impegnato per conservare la memoria della tragedia delle Foibe e dell'esodo giuliano-dalmata. La nota è stata scritta anche questa dal Ministero degli interni e, come si può notare, vergata in un tono piuttosto marziale, direi anche perentorio immagino io, perché si rivolge a organi dello Stato, quindi le Prefetture, che hanno un rapporto di subordinazione con il Ministero degli interni. Con le scuole, come lei sa bene, ne abbiamo variamente parlato in questi tre anni di legislatura, non esiste questo genere di rapporto di subordinazione ma le Istituzioni continuano, fintanto che non si cambiano le regole, a operare secondo il principio dell'autonomia scolastica. In ogni caso, mi riferisce il Gabinetto del Presidente, la stessa nota è stata inviata al Presidente del CPEL chiedendo di far segnalare alle istituzioni eventuali manifestazioni che dovessero essere organizzate sul territorio.
È stato poi segnalato il 27 ottobre, rispondendo a una specifica richiesta del Ministero, che per il momento la Regione sta organizzando per il 10 febbraio una conferenza pubblica, quindi il consueto evento organizzato dalla biblioteca regionale per il quale il dirigente sta definendo i dettagli e l'intitolazione di un giardino pubblico a Salvatore Radizza, in memoria dei Martiri delle Foibe e dell'esodo giuliano-dalmata in attuazione, tra l'altro, a una mozione del Consiglio regionale che credo abbia presentato lei e i suoi colleghi nel 2021. Questo è quanto mi è stato fornito e io rispondo sia per conto mio e, come facciamo di solito, ci alterniamo.
Senza entrare nel merito delle motivazioni che hanno determinato l'istituzione della legge 92, posso comunque dire che vi è la disponibilità ad accogliere e anche a sostenere iniziative d'informazione sulla vicenda del confine orientale e si sta immaginando, per quanto concerne l'Assessorato che rappresento, anche con il sistema bibliotecario, come le dicevo prima, di dare il giusto risalto alla ricorrenza.
Ricordo a margine che la Regione si è dotata fin dal 2012 di una legge: la legge regionale 6/2012, intitolata: "Disposizioni in materia di valorizzazione e promozione degli ideali di libertà, democrazia, pace, integrazione tra i popoli" contro ogni forma di totalitarismo, che può, a tutti gli effetti, costituire un idoneo strumento a questo fine. Fine che però, me lo lasci dire, non può essere esclusivamente celebrativo, ma deve essere necessariamente, tanto più se indirizzato ai giovani, di studio, d'informazione e di spiegazione, come peraltro recita anche la legge. La legge dice: "Il 10 febbraio viene riconosciuto quale Giorno del ricordo al fine di conservare e rinnovare la memoria della tragedia degli Italiani di tutte le vittime delle Foibe, dell'esodo dalle loro terre, degli Istriani, Fiumani e Dalmati nel secondo dopoguerra e della più complessa vicenda del confine orientale" e dice: "Nella giornata di cui al comma 1 sono previste iniziative - non celebrazioni, parla proprio di iniziative - per diffondere la conoscenza dei tragici eventi presso i giovani delle scuole di ogni ordine e grado. È altresì favorita, da parte delle istituzioni ed enti, la realizzazione di studi, convegni, incontri e dibattiti in modo da conservare la memoria di queste vicende".
Dicevo che deve essere necessariamente indirizzata, se indirizzata ai giovani, una modalità che porta ad avere la consapevolezza attraverso iniziative di studio, di informazione e di spiegazione di una vicenda dolorosa e tragica che, come ci dicono gli storici, prende origine alla fine della Prima Guerra Mondiale quando con il Trattato di Rapallo del 1920 Pola, Zara, Trieste e Gorizia entrarono a far parte del Regno d'Italia e il Fascismo portò avanti una dura politica di italianizzazione di quei territori attraverso - lei lo ricorda bene - il divieto dell'uso di lingue diverse dall'italiano, l'imposizione del cambio dei cognomi, il ripensamento della toponomastica. Tutte cose che sappiamo e che per inciso anche la Valle d'Aosta e i Valdostani hanno dovuto subire.
In ogni caso le circolari che il Ministero ha inviato per l'anno scolastico 2023-2024 e 2022-2023 sono state regolarmente pubblicate sul sito ufficiale della scuola nel sito "WebÉcole". Mi si permetta però di dire che le circolari agli istituti scolastici di tutto il Paese e ai Sindaci sono piuttosto irrituali, questa è una mia considerazione del tutto personale, perché si rivolgono anch'esse alle Istituzioni scolastiche con toni che francamente mi paiono non proprio in linea con la legge 92/2004, quando lei cita la circolare che dice: "È stato previsto che le iniziative vengano organizzate già adesso e dovranno essere promosse presso i giovani delle scuole di ogni ordine e grado e che venga favorita da parte delle istituzioni ed enti la realizzazione di studi, convegni, incontri e dibattiti in modo da conservare la memoria di quelle vicende". La legge non dice esattamente così, dice, come le ho detto prima: "Sono previste iniziative per diffondere la conoscenza dei tragici eventi ed è altresì favorita, da parte delle istituzioni, la realizzazione di studi e convegni".
Per quanto mi riguarda, io dico tutto ciò che si può fare, come è stato detto, noi lo faremo, io personalmente non ho delle pregiudiziali di alcun genere, fermo restando il sacrosanto principio dell'autonomia scolastica; io credo che però il tono con cui è stata veicolata o sono contenute nelle circolari che danno ordine alle scuole di provvedere, di anticipare, di fare, di promuovere presso le scuole e di favorire da parte è un tono che, a mio modesto parere, cozza un po' con il principio dell'autonomia scolastica e della libertà di insegnamento peraltro.
Presidente - Per la replica, la parola al consigliere Manfrin.
Manfrin (LEGA VDA) - Grazie Assessore per la sua risposta, per una volta anche nel merito un po' politica e io la ringrazio.
La ringrazio per aver in ogni caso condiviso la necessità di andare a ricordare alcuni eventi molto tragici della nostra storia e la tradizione di ricordare questo tipo di eventi si esplica nel cercare di evitare che questi poi debbano ripetersi.
Io non so, Assessore, come mai dovrei ricordare bene che nel 1920 sia stato vietato l'utilizzo di un certo tipo di lingue o quant'altro, non ho idea, io non c'ero nel 1920, magari, se vuole, le faccio vedere il documento, sono nato molto dopo; probabilmente lei ricorderà anche, visto che io ricordo bene, quella che fu la pulizia etnica che i partigiani comunisti titini misero in opera quando conquistarono poi i territori, perché non fu soltanto fatta di omicidi e sangue e infoibamenti, fu anche fatta, per esempio, di divieto di parlare la lingua italiana, di modifica di tutta la toponomastica, divieto di lavorare nella Pubblica Amministrazione allora ai tempi iugoslava se non si condivideva l'impostazione comunista che quella simpatica organizzazione che c'era ai tempi imponeva e quindi tutti dobbiamo ricordare bene tutto e, proprio per ricordare bene tutto, arriva questa giornata.
Probabilmente potrà non piacere il tono; io sinceramente ho letto dei pezzi della circolare ma credo che questa circolare si sia resa necessaria per un motivo, che è quello che le ho detto: perché l'autonomia scolastica, molto probabilmente, è stata utilizzata per non informare, perché, invece d'informare, si è preferito evitare e dire ai ragazzi che durante la Seconda Guerra Mondiale non ci furono soltanto buoni da una parte e cattivi dall'altra, ci furono delle questioni molto più complesse, dove quelli che apparentemente sembravano i buoni spesso diventano cattivi. Questa è una di quelle occasioni. Allora proprio perché c'è la questione dell'autonomia scolastica, e non solo, io ricordo anche più volte e in più occasioni mi sono confrontato con il collega Perron su questo tema, siamo per la più completa libertà, quello che però riteniamo sia opportuno è dare la possibilità a chi si vuole informare d'informarsi. Allora se io organizzo una manifestazione pubblica, per parlare di quei temi e gli insegnanti o le istituzioni scolastiche volutamente omettono che c'è quel tipo d'iniziativa, è chiaro che io sto sabotando quell'iniziativa. Se io invece informo ogni singolo studente che potrà recarsi in un luogo dove potrà scoprire un pezzo di storia che non gli è mai stata raccontata e lasciare a lui la libertà di potersi informare, allora avrò adempiuto al mio dovere e nessuno pretende che lo si obblighi, perché comprendiamo bene e noi rifuggiamo gli obblighi, siamo per la più completa libertà, ma questa è dare una possibilità a ciascuno: ecco perché io colgo in maniera positiva il suo spunto. Lei dice che ha la disponibilità nel creare informazione su questi eventi, sono favorevolmente colpito da questo.
Allora guardi, visto che la disponibilità, se ha la possibilità di diffondere, come è stato fatto in altre regioni, dei manuali e degli opuscoli che spiegano che cosa è accaduto, ovviamente raccontati da chi ha fatto la storiografia ufficiale, non da chi la denigra o da chi fa il negazionista, o se ha la possibilità, come spero ci sia, di organizzare, per esempio, uno spettacolo pubblico, come è già stato fatto, a teatro dove si racconta quella storia, si raccontano i crimini, gli orrori che quella storia purtroppo ha generato, e fosse in grado di mandare un invito a tutti gli studenti dicendo: "Ci sarà quest'evento, se vuoi informarti, partecipa", noi ci potremmo ritenere soddisfatti.
La lascio con quest'invito che spero possa concretizzarsi. Grazie Assessore.