Oggetto del Consiglio n. 3008 del 23 novembre 2023 - Resoconto
OGGETTO N. 3008/XVI - Interpellanza: "Motivi dell'inserimento delle tematiche dell'identità di genere tra i servizi forniti dallo sportello di ascolto dell'Istituzione scolastica Emile Lexert di Aosta".
Bertin (Presidente) - Punto n. 77. Ha chiesto la parola il consigliere Manfrin, ne ha facoltà.
Manfrin (LEGA VDA) - Ritorniamo anche qui su una vexata quaestio ormai di quest'ultimo periodo ed è appunto una questione che riguarda proprio la trattazione di alcuni temi nell'ambiente scolastico e con minori senza il consenso dei genitori.
Come abbiamo indicato nelle premesse di quest'interpellanza, l'Azienda USL ha trasmesso alle famiglie degli alunni dell'Istituzione scolastica Emile Lexert di Aosta la comunicazione concernente l'avvio di uno sportello di ascolto dedicato, cosa sicuramente positiva e nobile che accogliamo con piacere. Abbiamo caldeggiato più volte in passato - ricorderò in quest'aula - la necessità di avere all'interno delle strutture scolastiche della nostra Regione un supporto psicologico tanto per gli alunni quanto per il personale, così come l'abbiamo caldeggiato all'interno della struttura carceraria della nostra Regione, soprattutto a beneficio del personale in servizio che purtroppo non ha questo piacere. Che cosa avviene qui? C'è una comunicazione che viene fatta dall'USL alle famiglie perché sostanzialmente si dice che nei servizi forniti da questo sportello, questo è rivolto agli alunni che vivono un momento di difficoltà, confusione, fragilità o dubbio (e fin qui tutto bene) riguardo ai temi quali lo studio, le amicizie, la famiglia, l'amore, la sessualità - e già qui entriamo in un terreno particolarmente scivoloso - le sostanze d'abuso - anche qui è un po' sdrucciolevole - il mondo di Internet, l'identità e altre tematiche connesse all'adolescenza. Ci sono alcuni temi su cui obiettivamente risulta un po' difficile comprendere quale sarà l'orientamento rispetto a come si vorrà trattare il discorso, perché un conto è un ragazzo vittima di bullismo che si rivolge a un servizio di sostegno psicologico dicendo appunto di essere oggetto delle attenzioni sgradite da parte di qualcuno e chiede un supporto, diverso è ovviamente trattare tematiche, per esempio, quali l'identità, di cui non si conoscono le declinazioni.
Altro rilievo che si muove leggendo questa comunicazione che è stata mandata alle famiglie è che il summenzionato servizio sarà gestito da un collaboratore professionale sanitario educatore professionale e, con nostro sommo rammarico, l'abbiamo detto in premessa, riteniamo che sia assolutamente opportuno che uno psicologo lavori all'interno delle strutture scolastiche, così come all'interno della struttura penitenziaria nella Casa circondariale di Brissogne, ma qui c'è un collaboratore professionale sanitario educatore professionale. Anche qui un secondo rilievo: come mai si sceglie un collaboratore professionale sanitario educatore professionale e non uno psicologo? Siccome non si comprendono le motivazioni di questa scelta e siccome non si comprende quale sarà il taglio dato ad alcuni temi trattati, abbiamo voluto intendere l'amore, la sessualità e l'identità, che vuol dire tutto e vuol dire niente, ma non credo che si parli di carta identità e del suo relativo smarrimento, penso si parli di altri tipi di identità, le famiglie si sono giustamente adombrate. Siamo stati sommersi da segnalazioni di famiglie preoccupate rispetto a questa possibilità che ci hanno chiesto di approfondire il tema e noi volentieri lo poniamo all'attenzione di quest'Aula. Con quest'interpellanza quindi le chiediamo, Assessore, immagino risponderà l'assessore Guichardaz, anche se la lettera arriva dall'USL ma immagino che, essendo un servizio destinato alle scuole, immaginiamo che il destinatario sia lei, per chiedere quali siano le motivazioni che hanno portato a ricomprendere le tematiche evidenziate fra quelle che vengono trattate, in quale maniera e con quale taglio verranno trattati i temi quali l'amore, la sessualità e che cosa si intenda per l'identità, per quali motivi il servizio sarà gestito da un collaboratore professionista sanitario educatore professionale e non da uno psicologo e se tale servizio, unitamente ai temi da trattare, sia stato discusso preventivamente con le famiglie.
Presidente - Risponde l'assessore Jean-Pierre Guichardaz.
Guichardaz J. (FP-PD) - Alla prima domanda, in merito all'oggetto dell'interpellanza, va precisato che l'Azienda USL collabora da anni con le istituzioni scolastiche per l'attivazione di sportelli d'ascolto dedicati volti a intercettare e prevenire ogni forma di disagio connessa con l'adolescenza. Tali sportelli non vanno confusi con il supporto psicologico interno alle istituzioni scolastiche che, finanziato con fondi propri e dell'istituzione, supportati da contributi regionali ma solo su richiesta, vede l'affido di un incarico specifico a uno psicologo professionale per attività di consulenza ed è rivolta agli alunni, alle famiglie e ai docenti, oltre che funzionale alla realizzazione di progetti di ampliamento dell'offerta formativa e di formazione per il personale docente che lei ha auspicato anche in altri casi. Attraverso lo sportello d'ascolto, che è un servizio gratuito messo a disposizione dal SERD per le istituzioni scolastiche, l'azione è particolarmente incentrata sull'ascolto dei ragazzi ed è un momento pensato per garantire agli alunni uno spazio nel quale sentirsi liberi di comunicare con riferimento a qualsiasi problematica, tematica o disagio che possono incontrare. Allo sportello possono rivolgersi anche gli insegnanti educatori che vogliono riflettere sulla gestione del rapporto con uno o più studenti e anche con i genitori che si trovano in difficoltà con la gestione dei cambiamenti legati alla crescita dei propri figli. Per il suo carattere di supporto e prevenzione l'azione dello sportello integra e completa l'azione dello psicologo dell'istituzione. Nello specifico le tematiche da lei indicate contemplano una serie di aspetti che caratterizzano oggi la vita dei nostri ragazzi che non vogliono essere esaustive o predittive di ciò che verrà trattata, perciò non è prevista la trattazione a priori di una tematica piuttosto che di un'altra. Al contrario essa è portata spontaneamente e liberamente dal ragazzo o dalla ragazza sulla base del proprio vissuto.
Si precisa inoltre che la frase riportata nell'interpellanza agli alunni che vivono un momento di difficoltà, confusione, fragilità o dubbio riguardo ai temi quali lo studio, l'amicizia, la famiglia, l'amore, la sessualità, le sostanze d'abuso, il mondo di Internet e l'identità e ad altre tematiche connesse all'adolescenza è presente nell'informativa a cura dell'Azienda USL a disposizione delle famiglie a conferma del carattere illustrativo delle possibili tematiche e che nella circolare inviata alle famiglie dall'istituzione scolastica si fa riferimento a: "Disagio in relazione all'uso e/o abuso di sostanze, smartphone, social network, videogiochi", così come nella prevenzione riferita a dinamiche relazionali fra adolescenti che porti a una condizione di disagio, per esempio, in caso di bullismo. Al riguardo occorre ricordare che in contesti territoriali particolarmente delicati, come può essere bene indicato quello dell'Istituzione scolastica Lexert, in cui gli allievi potrebbero confrontarsi con situazioni di fragilità e/o rischio potenziale, la presenza di sportelli di questo tipo aiuta la comunità educante, quindi la scuola e la famiglia, a intercettare segnali di disagio prima che questi possano aggravarsi e configurare azioni o comportamenti più severi quali l'abbandono scolastico, la depressione, le dipendenze.
Per quanto riguarda la seconda domanda, pur essendo lo sportello mirato alla prevenzione/intercettazione delle dipendenze patologiche, può capitare che lo stesso intercetti anche disagi in altri ambiti, quindi relazionale e affettivo. Nel caso in cui l'educatrice titolare dovesse ravvisare problematiche connesse ai temi, quali l'identità sessuale, le segnalerà e le invierà agli specialisti competenti dei servizi dell'Azienda USL.
Per quanto concerne la domanda 3: "per quale motivo il servizio sarà gestito da un collaboratore professionale sanitario educatore professionale e non da uno psicologo", le ricordo che queste figure sono figure laureate e sono assunte in quanto professionisti sanitari. Premetto che il servizio di sportello d'ascolto non si configura, come le ho detto, come supporto psicologico e pertanto non è necessaria la figura di uno psicologo. Lo sportello infatti è un luogo preminentemente d'ascolto, pertanto la figura dell'educatore, che ha una competenza professionale adeguata a comprendere e intercettare situazioni di rischio, non è chiamata a intervenire con uno sguardo clinico-sanitario sui ragazzi, quanto ad accogliere, ascoltare, non giudicare e collaborare con i ragazzi, con la scuola e con le famiglie. L'educatore si configura dunque come un punto di ascolto iniziale e, qualora le tematiche siano di tipo relazionale fra pari o rappresentino altre problematiche prettamente educative o relative alla vita scolastica, potrà intervenire essendo la sua sfera di competenza prevista sia delle declaratorie contrattuali, sia dal piano di studi per favorire il superamento della problematica sia essa di carattere relazionale tra pari o di rispetto e condivisione delle regole. In questo caso l'approccio dell'educatore professionale fornisce alla scuola un supporto educativo che affianca quello dei docenti e svolge un'azione preventiva. Qualora invece - e lì sì dal primo ascolto - dovessero emergere problematiche relative alle dipendenze da video o di altra natura, che potrebbero generare situazioni depressive legate a condizioni d'incertezza personale e difficoltà del vissuto quotidiano, l'educatore potrà attivare, previo consenso della famiglia ovviamente, un supporto psicologico appoggiandosi ai servizi presenti sul territorio.
Punto 4: "se tale servizio unitamente ai temi da trattare sia stato discusso preventivamente con le famiglie", lo sportello di ascolto per la prevenzione delle dipendenze giovanili e per la prevenzione di problematiche di disagio rientra tra le azioni previste dal progetto "Educazione alla salute" approvato dal Consiglio d'istituto dell'Istituzione scolastica Lexert, che, come le ho detto prima, è rappresentativo per quasi la metà dai componenti dei genitori. Qualora uno studente decida di accedere allo sportello è necessaria un'autorizzazione firmata da entrambi i genitori, così come nel caso l'educatore professionale ravveda la necessità di un approfondimento psicologico è necessario un ulteriore consenso. Al riguardo è chiaramente spiegato in circolare che "Al fine di permettere l'accesso del proprio figlio/figlia allo sportello d'ascolto e al colloquio con l'educatrice in modo libero, qualora suo figlio/figlia ne ravvisi la necessità, si chiede ai genitori di compilare la liberatoria allegata. Nel caso l'educatrice, dopo il colloquio iniziale con il ragazzo o la ragazza veda la necessità d'intervento di uno psicologo, chiederà il consenso dei genitori al fine di avviare lo studente o la studentessa allo sportello stesso in un'altra mattina o settimana per l'incontro con lo specialista".
Presidente - La parola al consigliere Manfrin per la replica.
Manfrin (LEGA VDA) - Innanzitutto la ringrazio, Assessore, per aver chiarito un punto, perché effettivamente non era molto chiaro ed è però un qualcosa che ci dà anche il "la" per comprendere qualcosa in più e mi spiego. Lei ha detto che questo non è un servizio interno alla scuola e dalla comunicazione che abbiamo letto in realtà non si evinceva questo, ma è un supporto esterno, quindi questo è un primo passo, ma che le scuole possono decidere autonomamente, con un supporto economico da parte della Regione, di poter attivare un servizio interno, me lo conferma? Il fatto che molte scuole non lo abbiano attivato allora ricade nella responsabilità delle scuole, e questo è un secondo passo che è molto interessante. Al netto di questo, avete giustamente ricompreso, e lei ha spiegato le motivazioni, queste tematiche ma rispetto all'identità lei non è che ha spiegato, ha fatto un cenno en passant, ha detto: "L'identità sessuale", un po' slavato, buttato via. Questa non è una cosa secondaria, sa perché glielo dico? Perché lei giustamente inserisce tutta una serie di temi e dice: "Questo può creare disagio, questo può creare disagio, non è esaustivo quest'elenco e non predittivo di quello che giustamente si può dire o non dire", però lo fate l'elenco. Se io metto che in questo ristorante si potrà ordinare risotto, pasta, pizza e tante altre cose, tendenzialmente delle cose vengono messe in primo piano rispetto ad altre. Se io metto questi temi da quelli dell'elenco, per esempio - adesso dico una cavolata - il ragazzo, l'adolescente, in crisi perché le sue prestazioni sportive sono in ribasso, non troverà in quest'elenco un supporto adeguato e dirà: "Va beh, posso rivolgermi a questo servizio per questo, questo e quest'altro motivo, se ho un calo delle prestazioni sportive, mi sono infortunato e non riesco a rendere quanto rendevo sul campo, invece non posso utilizzare questo supporto", no. Se ci fosse stato scritto generalmente: "Sportello d'ascolto per qualsiasi tipo di problemi dovessero insorgere nei confronti degli studenti", allora è un conto. Il fatto di dare più peso a un tema rispetto a un altro credo che debba fornire un campanello d'allarme.
Oltre a questo, lei dice che il collaboratore professionale sanitario educatore professionale è laureato e in quanto tale va bene così. Non credo che sia proprio così, Assessore, perché ha delle competenze, però mi comprenderà che un architetto è laureato, un ingegnere è laureato, un astronomo è laureato ma ha dei compiti e delle conoscenze di tutt'altro segno, quindi è evidente che non è sufficiente dire: "È laureato", ma avere invece un supporto dato da uno psicologo, lei dice: "L'educatore professionale fa una prima scrematura e poi lo psicologo arriva dopo nel caso di necessità". Bisogna vedere se la competenza della persona, che non so chi sia, non so quale sia, non so quale sarà, è sufficiente per intercettare un disagio, perché un conto è un collaboratore professionale e un conto è uno psicologo. Credo che anche qui ci sia un tema importante e su questo concordo con lei; questo è preventivo, cioè qui si va a ricercare e a intercettare un disagio - perfettamente d'accordo - credo che veniamo da una giornata di ieri nella quale abbiamo discusso appunto di disagio e sul cercare di prevenire eventuali problematiche siamo assolutamente d'accordo, però probabilmente quella figura non è la figura più adeguata e forse la figura più adeguata dovrebbe essere uno psicologo. Al netto di questo, io, Assessore, la inviterei per un'eventuale successiva comunicazione a omettere questa tipologia di temi che suggeriscono magari anche un orientamento, quindi magari una persona che oggi decide di rivolgersi a questo servizio perché si è fatto prendere da quella che è un po' la propaganda che viene portata - l'abbiamo visto nel pomeriggio - all'interno delle scuole, chiederei di concentrarsi invece su un supporto vero, efficace e concreto rispetto alla figura dello psicologo all'interno delle strutture scolastiche.
Presidente - Adesso interrompiamo brevemente il Consiglio al fine di arieggiare i locali e anche di permettere la riunione della Conferenza Capigruppo. La Conferenza Capigruppo è convocata nella sala adiacente.
La seduta è sospesa dalle ore 17:27 alle ore 17:53.