Resoconto integrale del dibattito dell'aula. I documenti allegati sono reperibili nel link "iter atto".

Oggetto del Consiglio n. 3007 del 23 novembre 2023 - Resoconto

OGGETTO N. 3007/XVI - Interpellanza: "Azioni volte a rimuovere il conflitto di interessi in ordine al patrocinio legale conferito dalla Regione nei giudizi promossi dalla Presidenza del Consiglio dei ministri".

Bertin (Presidente) - Punto n. 76 dell'ordine del giorno. Ha chiesto la parola la consigliera Minelli, ne ha facoltà.

Minelli (PCP) - Nell'interpellanza che ho presentato sono stati inseriti dieci omissis. So bene che ci sono delle regole che disciplinano il rispetto della privacy e impongono delle cautele nella pubblicazione dei nomi e so anche che c'è una deliberazione dell'Ufficio di Presidenza del mese di settembre, sul tema, che è stata inviata a tutti i Consiglieri, ma vorrei capire una cosa: in quest'interpellanza c'è una persona che, secondo voi, non doveva essere nominata? Per quale motivo? Solo perché ha degli incarichi da parte della Regione? Perché non si possono citare delle persone che hanno degli incarichi da parte della Regione? E perché non si possono citare neppure gli estremi di delibere di attribuzione di questi incarichi, che non sono delle delibere secretate, ci tengo a sottolinearlo, sono delle delibere pubbliche, quindi non c'è nessun dato sensibile che riguarda questa persona e non c'è nulla che vada al di là dell'indispensabile per illustrare un problema. Non ci sono dati personali, non ci sono valutazioni sulla persona. Qui stiamo parlando di funzioni pubbliche.

Inoltre mi è stato raccomandato che neppure si può fare il nome dell'incaricato della Regione, lo chiamerò, come abbiamo già fatto in questi giorni e come hanno fatto altri, il signor omissis, ma ci tengo a precisare, visto che ormai qui di signori omissis ne abbiamo sentiti tre forse, non mi ricordo... non è un omonimo del signor omissis di cui si parlava prima con il consigliere Manfrin, è forse l'omonimo dell'interpellanza del consigliere Aggravi di cui si parlava ieri, non è l'omonimo dell'interpellanza che poi è stata discussa a porte chiuse, si poteva deciderlo fin dall'inizio, per cui gli omissis - nella mia interpellanza - erano ben ventisette. Io credo che stiamo rasentando il ridicolo e l'inutilità, perché tutti sappiamo di chi si parla, sia per questa che per altre interpellanze. Qui abbiamo addirittura votato in Consiglio questa persona e, come ho detto a porte chiuse, ma ci tengo a dirlo a porte aperte, credo che si stiano applicando in modo maldestro gli indirizzi di tutela della privacy e invito il Presidente del Consiglio e l'Ufficio di Presidenza a valutare meglio questa situazione e a correggere un'impostazione che è palesemente assurda. Nel merito il problema è rappresentato dal fatto che con il signor omissis ci troviamo di fronte a un duplice ed evidente conflitto di interessi. Il conflitto di interessi sta nel fatto che il signor omissis ha incarichi di consulenza per tutelare gli interessi della Regione e inoltre è stato nominato dal Consiglio regionale nella Commissione omissis - non lo so, qui non è stato tolto, quindi forse lo posso dire, Commissione paritetica - per rappresentare le esigenze e gli interessi della Regione, ma nello stesso tempo l'avvocato omissis è consulente giuridico della Presidenza del Consiglio dei ministri, cioè è consulente giuridico della controparte della Regione sia nelle controversie giudiziarie, sia nei lavori della Commissione paritetica. Credo che siamo fuori da ogni logica e fuori da una sana dialettica di confronto fra istanze statali e istanze regionali: ad esempio, con una recente deliberazione di alcuni mesi fa - la data e il numero sono omissis - la Giunta regionale decide, ed è una delibera pubblica, di costituire la Regione nel giudizio promosso dinanzi alla Corte di Cassazione dalla Presidenza del Consiglio dei ministri in una materia delicata come il gettito fiscale. La Presidenza del Consiglio dei ministri ovviamente sarà presente con i suoi avvocati e la Giunta regionale che cosa fa? Affida l'incarico di tutela degli interessi della Regione all'avvocato omissis, che è al tempo stesso il consulente giuridico della Presidenza del Consiglio dei ministri. Io credo che questa sia una cosa assurda e sinceramente non capisco come non ci si renda conto della confusione che si sta creando. Come è assurdo, e ho già avuto modo di dirlo quando si è discusso di quella nomina, che il signor omissis sia uno dei tre esperti incaricati dalla Regione per far parte della Commissione paritetica che deve lavorare alle norme di attuazione dello Statuto e che deve confrontarsi con i tre esperti designati dal Governo. Anche qui la sovrapposizione e la confusione dei ruoli è macroscopica; sovrapposizione inopportuna poi, perché uno dei tre membri nominati dalla Regione è anche il consulente giuridico del capo del Governo. Io credo che non ci siamo proprio. Da qui la domanda che pongo: che cosa intendete fare per porre fine all'evidente conflitto d'interesse che attualmente riguarda la persona dell'avvocato omissis.

Presidente - Risponde il Presidente della Regione.

Testolin (UV) - Dall'analisi svolta dai competenti uffici emerge come l'affermazione che costituisce la premessa maggiore dell'interpellanza, vale a dire che "rilevato che l'omissis ha il compito di consigliare la Presidenza del Consiglio dei Ministri nelle azioni nei confronti della Regione e dall'altra riceve incarichi dalla Regione per opporsi alle azioni della Presidenza del Consiglio dei ministri", è priva di qualsiasi fondamento logico e giuridico. Infatti la Presidenza del Consiglio dei Ministri nei contenziosi che contrappongono lo Stato a qualsiasi altro soggetto, ivi compresa la nostra Regione, è difesa ex lege dall'Avvocatura dello Stato, che non acquisisce, né ha bisogno di farlo i consigli della persona in questione, la quale peraltro esplica, per quanto costa, gratuitamente la sua funzione di consigliere giuridico nell'ambito dell'ufficio del Presidente del Consiglio dei Ministri nel settore delle riforme costituzionali. Data l'erroneità della premessa, è evidente che non si pone alcuna questione di incompatibilità o conflitto d'interesse o di confusione. Il Governo regionale, pertanto, ritiene di continuare a riporre la propria fiducia nel professionista sia come componente della Commissione paritetica Stato-Regioni, sia come difensore della Regione, veste nella quale peraltro ha riportato risultati ragguardevoli.

Presidente - Per la replica, la parola alla consigliera Minelli.

Minelli (PCP) - Inutile dirle, Presidente, che è una risposta del tutto insoddisfacente. Lei dice: "L'analisi che gli uffici hanno fatto - in base alla principale affermazione che io sostengo nell'interpellanza - dice che tale affermazione è assolutamente priva di fondamento perché c'è l'Avvocatura dello Stato che difende gli interessi della controparte, eccetera, e che il nostro avvocato omissis esplica il suo ruolo gratuitamente", non è una cosa che ci interessa più di tanto se lui lavori per la presidente Meloni gratuitamente o meno, semmai è un problema dello Stato, ma io rilevo che la sua argomentazione, come quella che lei aveva già avanzato riguardo ai componenti della Commissione paritetica, perché poi il tema è simile e riguarda entrambe le cose, lei aveva già detto che: "I componenti della Commissione paritetica fanno un lavoro tecnico, poi è il Consiglio regionale che si esprime sugli schemi dei decreti legislativi, se non li condivide, li può bocciare", eccetera. Non ritenevo accettabile quell'affermazione, come non ritengo accettabile quella odierna, non la ritenevo accettabile perché il lavoro preparatorio è un lavoro decisivo; se la Regione, nonostante abbia la metà dei componenti della Commissione paritetica, fa da osservatore esterno, non dice nulla come mi sembrava aver detto lei l'altra volta, cioè "Lascia lavorare indisturbati i tecnici", poi alla fine il Consiglio è in qualche modo costretto a digerire il prodotto che esce dalla Commissione, anche se non è adeguato, perché altrimenti cosa fa? Boccia lo schema? E con quale risultato? Che si ritornerebbe indietro di anni. Nel caso della norma di attuazione per le concessioni idroelettriche è dal 2019 che si lavora allo schema e bisogna preoccuparsi piuttosto che adesso vada bene; se poi il Consiglio si trova con le mani legate dopo che tre dei suoi membri hanno dato l'okay, non so che cosa succede.

Non è poi neanche pertinente un'altra osservazione e, visto che stiamo parlando di questa questione, lo faccio rilevare adesso: l'osservazione secondo cui ci sono stati già degli avvocati indicati dalla Regione, come componenti della Commissione paritetica, che hanno continuato ad avere degli incarichi professionali dalla Regione. Quella è un'altra cosa, non c'entra nulla; il conflitto di interessi che io ho già rilevato una volta e che rilevo oggi per la seconda o terza volta, nasce perché questo signor omissis è consulente del Governo, è consulente della Presidente del Consiglio dei ministri, cioè della controparte della Regione! Allora sia che stiamo parlando di Paritetica, sia che stiamo parlando di un ricorso in Cassazione, poco c'entra se questa persona presti la sua opera gratuitamente per la Presidente del Consiglio dei ministri o se lo Stato sia difeso dall'Avvocatura dello Stato, è comunque un consulente giuridico e la parola stessa, il ruolo stesso, la funzione stessa di consulente giuridico credo che voglia significare che questa persona dà il suo parere, offre i suoi servizi, gratuitamente, alla Presidente del Consiglio su delle tematiche che sono fondamentali. Qui parliamo di un contenzioso in cui abbiamo un consulente giuridico, non sarà lui che difenderà lo Stato in Cassazione contro la Regione, però, abbiate pazienza, stiamo parlando di chi ha delle competenze giuridiche, della persona più vicina in questo momento, da quel punto di vista, alla Presidente del Consiglio. Io continuo a ritenere che sia assolutamente incredibile che la Regione non si renda conto, che voi non vi rendiate conto, di quanto sia macroscopico questo conflitto che riguarda la persona di cui non possiamo fare il nome ma che sappiamo benissimo tutti di chi si tratta.

Presidente - La parola al consigliere Marguerettaz per mozione d'ordine.

Marguerettaz (UV) - Per una mozione d'ordine perché, essendo che è stato chiamato in causa l'Ufficio di Presidenza, rispetto a un regolamento della privacy, non tutti probabilmente si ricordano che, purtroppo, l'Amministrazione regionale è stata sanzionata in passato per aver disatteso le regole della privacy. Ovviamente questo genera delle spese per l'Amministrazione regionale e possibilmente, forse probabilmente, anche dei problemi dal punto di vista erariale della Corte dei conti. L'Ufficio di Presidenza, ovviamente con il supporto degli uffici, ha definito le linee guida, però la collega se ritiene che queste linee guida siano sbagliate, quando ha la parola, può fare tutti i nomi di questo mondo, se ne assume la responsabilità, nel senso che le regole sono queste. Nel nostro codice c'è scritto che non si può rubare, ma se qualcuno ruba, se ne assume le responsabilità. Allora le regole che sono state stabilite dall'Ufficio di Presidenza sulla base delle istruttorie degli uffici vanno in una certa direzione. Se poi lei ritiene che gli uffici e l'Ufficio di Presidenza siano un gruppo di dementi che scrivono delle regole sbagliate, lei è liberissima, ma se ne deve assumere la responsabilità.

Presidente - La parola alla consigliera Minelli per mozione d'ordine.

Minelli (PCP) - Ci deve essere un problema di comunicazione tra chi fa da tramite con l'Ufficio di Presidenza e i Consiglieri in un caso come questo, perché io sono stata invitata dagli uffici e credo poi che si possa verificare, anzi, mi è stato caldamente raccomandato a non fare i nomi in aula, mi è stato detto che non si potevano fare. Normalmente, quando una persona viene invitata a fare una cosa da chi ha una responsabilità, si attiene. Questo non impedisce che la stessa persona ritenga non di certo che c'è un branco di dementi che scrive le regole, come lei coloritamente ha cercato di mettermi in bocca; non è così, io ho semplicemente detto che c'è un'interpretazione del regolamento della privacy che è a mio avviso, ma non credo solo a mio avviso visto anche quello che sto leggendo sui giornali in questi giorni, totalmente assurda e che, secondo me, e questa sì è una mia opinione, sta rasentando il ridicolo. Poi ognuno si assumerà le sue responsabilità, io le sto solo dicendo che se questa sarà la nuova prassi che da adesso in avanti sarà inaugurata, avremo dei seri problemi a fare anche il nostro lavoro, perché quando uno si trova con 27 omissis in un'interpellanza e non deve nemmeno citare i numeri e le date di delibere che sono pubbliche, allora non dovete neanche rendere pubblici quegli atti, ma ora lo sono! C'è un problema che forse dovete risolvere a livello più generale.

Presidente - Le linee guida sono a tutela del Consiglio che, come detto, è già stato colpito da una sanzione da parte del Garante della privacy. Poi ovviamente, fatta questa tutela generale del Consiglio, ognuno si assume la propria responsabilità. La parola al consigliere Marguerettaz per mozione d'ordine.

Marguerettaz (UV) - L'invito dei funzionari è un invito, nessuno ovviamente potrà coercitivamente impedirle di fare i nomi, quindi è ovvio che gli uffici con l'Ufficio di Presidenza fanno delle regole, chiedono ai Consiglieri di attenersi, i Consiglieri sono liberissimi di attenersi come no. Decida lei, oppure può anche inviare al Garante della privacy per valutare se questo regolamento è corretto o non è corretto, gli strumenti ci sono.