Oggetto del Consiglio n. 2998 del 23 novembre 2023 - Resoconto
OGGETTO N. 2998/XVI - Interrogazione: "Progetti di monitoraggio e studio della Fondazione Montagna Sicura inerenti il ghiacciaio di Valtournenche".
Bertin (Presidente) - Punto n. 67. Risponde l'assessore Sapinet.
Sapinet (UV) - Torniamo sull'argomento che è stato oggetto di un ordine del giorno nello scorso Consiglio. La Fondazione Montagna Sicura gestisce dal 2012 un piano regionale di monitoraggio del rischio glaciale su mandato della Regione Valle d'Aosta. Il monitoraggio è articolato su due livelli: il primo livello è relativo alla gestione di monitoraggi specifici di alta intensità, come il monitoraggio del ghiacciaio di Planpincieux o il monitoraggio del seracco Whymper a Le Grandes Jorasses, dove sono attivi radar o stazioni topografiche che vanno a monitorare in maniera continuativa gli apparati glaciali, i quali hanno una conclamazione di potenziale instabilità che può recare danni ingenti a persone o strutture collocate sui fondovalle.
Il secondo livello, quello che abbiamo citato nello scorso Consiglio, è relativo a un monitoraggio di minore intensità sull'intero territorio regionale che prevede per tutti i ghiacciai l'aggiornamento periodico del database del catasto regionale dei ghiacciai valdostani sulla base di voli aerei o satellitari dell'evoluzione delle superfici glaciali, voli annuali da elicottero sull'intero territorio glacializzato valdostano, con una ripresa fotografica di tutti gli apparati glaciali, al fine di rilevare l'eventuale sviluppo di nuove situazioni di potenziale rischio glaciale e che possano necessitare di ulteriori approfondimenti per un'eventuale fase 2, che è quella che citavo prima.
Partendo dal secondo quesito, per quanto riguarda le attività di studio, la Fondazione porta avanti da anni progetti di ricerca e di sviluppo, mirati a migliorare tecniche e conoscenze utili a una migliore comprensione e monitoraggio dei processi di dinamica glaciale, soprattutto quelli inerenti o con possibili applicazioni alle situazioni di rischio glaciale. Le attività di studio, legate ai rilievi dei bilanci di massa, sono da sempre portate avanti in collaborazione con il Dipartimento cambiamenti climatici di ARPA Valle d'Aosta che coordina tale attività sul territorio regionale. La collaborazione e il coordinamento di tale attività sono normati nel documento programmatico ARPA Fondazione Montagna Sicura, documento che è aggiornato e sottoscritto annualmente. I siti sui quali è attivo un monitoraggio continuativo del bilancio di massa sul territorio regionale sono il ghiacciaio del Rutor, ghiacciaio del Timorion e ghiacciaio del Grand Etret. Nell'ambito del progetto cofinanziato Interreg ALCOTRA "Reservacqua", la Fondazione ha sperimentato tali tecniche sul sito pilota del ghiacciaio del Toula e i risultati sono stati pubblicati anche in ambito scientifico grazie all'opera dei giovani dinamici e preparati studiosi che rappresentano la base solida di cui Fondazione Montagna Sicura dispone. Nell'ambito dell'attività di ricerche interne e legate all'attività satellitare, sempre oggetto di collaborazione con ARPA Valle d'Aosta, è in corso una sperimentazione dell'estensione dei bilanci di massa satellitari a interi massicci, includendo quindi varie decine di ghiacciai. La Fondazione sta completando un'estensione territoriale a più apparati glaciali rispetto quindi al ghiacciaio del Toula con la realizzazione di un bilancio di massa sperimentale del ghiacciaio di Indren e sul Massiccio del Monte Rosa.
Con riferimento al primo quesito, attualmente non è in atto un'attività specifica di massa sul ghiacciaio della Valtournenche, ma solo le valutazioni inserite nel catasto ghiacciai, quindi la fase di secondo livello che citavo prima, quello che è esteso. Come ho detto prima, è in corso una sperimentazione dell'estensione dei bilanci di massa satellitare a interi massicci, includendo quindi varie decine di ghiacciai, e il ghiacciaio di Valtournenche potrebbe in futuro ricadere ad essi, quindi passare a una fase più approfondita.
Con riferimento al terzo quesito, i dati glaciologici raccolti sono utilizzati in tre ambiti e principalmente sono:
1) il monitoraggio e la valutazione degli effetti dei cambiamenti climatici in alta montagna, per esempio, sulle disponibilità idriche regionali;
2) l'individuazione delle possibili soluzioni di rischio, determinate dalle trasformazioni degli apparati glaciali, come in Val Ferret, oppure la creazione dei laghi periglaciali, che possono determinare situazioni di rischio per le comunità locali poste a Valle di essi e supporto alla loro gestione a livello comunale e regionale;
3) l'attività di divulgazione sugli effetti dei cambiamenti climatici attraverso conferenze e convegni, oppure il sito "Sottozero" validato da tutti i partner che appartengono alla cabina di regia dei ghiacciai valdostani, coordinato dalla Fondazione Montagna Sicura, composto da 14 indicatori generali sullo stato di salute dei 184 ghiacciai valdostani.
Presidente - La parola alla consigliera Erika Guichardaz per la replica.
Guichardaz E. (PCP) - Nell'ordine del giorno del DEFR lei mi diceva: "Quanto richiesto in merito al bilancio di massa del ghiacciaio di Valtournenche è quindi già realizzato". Evidentemente, da quanto invece ha illustrato oggi, questo studio invece non è assolutamente realizzato, quindi non abbiamo dati rispetto a quel ghiacciaio. Dopodiché ho fatto un accesso agli atti, perché questo è l'unico strumento che abbiamo noi dell'opposizione, quindi mi fa piacere che qualcuno mi definisca "campionessa di accesso agli atti", vuol dire che evidentemente faccio il mio lavoro, ma immagino già che nella risposta di quell'accesso agli atti io non avrò nessuno studio. Era piuttosto evidente perché il sito di Fondazione Montagna Sicura è un sito fatto molto bene e, proprio rispetto al ghiacciaio di Valtournenche, non trovavo assolutamente nulla.
Mi collego poi a quanto non risposto ieri dal presidente Testolin perché, vista l'attività importante che fa Montagna Sicura, e che lei ha sottolineato e visto che la Fondazione Montagna Sicura fa parte di quella cabina di regia dove vi è anche il Comitato glaciologico italiano, quindi sicuramente è un'eccellenza della nostra Regione, mi chiedo come non si possa in qualche modo interessare Fondazione Montagna Sicura per comprendere se quanto stiamo facendo sui ghiacciai da ormai 40 anni, ma che con i cambiamenti climatici molto probabilmente andrebbe modificato, è corretto. Quando noi diciamo: "Mettiamo degli escavatori, tanto li abbiamo sempre messi", ecco, molto probabilmente in questo momento la cosa è cambiata, molto probabilmente una riflessione bisognerebbe farla, gli studi, come lei ha detto, ci sono e sono importanti, ci dicono che c'è un arretramento dei ghiacciai importantissimo, ci fanno anche notare quant'è importante che quei ghiacciai vengano mantenuti, io mi chiedo come è possibile continuare a finanziare e dare credibilità a enti di ricerca che stanno facendo in modo egregio il loro lavoro e poi non usare quelle ricerche. Nessun padre di famiglia farebbe una cosa del genere rispetto al suo bilancio familiare. Se io do delle indicazioni, cerco dei dati per farmi aiutare, a quel punto poi li seguo, non è che dico: "Mi stanno dicendo" indicando delle cose "Io me ne strafrego e faccio come voglio".
Continueremo in quest'azione per capire come mai non ci sono delle risposte puntuali in questo senso, naturalmente farò una nuova iniziativa per avere quella risposta che ho chiesto nel question time di ieri, ossia se si ritiene, anche alla luce degli studi di Fondazione Montagna Sicura, che il Comitato glaciologico italiano sia miope e pretestuoso quando dice che, andando ad intervenire con delle ruspe sul ghiacciaio, andiamo a distruggere un ecosistema. Questo glielo anticipo già, sarà nel Consiglio di dicembre, spero che in quella data abbiate fatto un po' di chiarezza e potrete rispondere a questa domanda.