Resoconto integrale del dibattito dell'aula

Oggetto del Consiglio n. 357 del 29 giugno 1982 - Resoconto

OGGETTO N. 357/VII - INTERVENTI REGIONALI A FAVORE DI POPOLI IN LOTTA CONTRO LA FAME ED IL SOTTOSVILUPPO (Interpellanza).

PRESIDENTE: Do lettura dell'interpellanza presentata dai Consiglieri Mafrica, Bajocco e Carral:

INTERPELLANZA

La Giunta regionale si è più volte espressa favorevolmente rispetto alle richieste sollecite da ordini del giorno o mozioni del Consiglio che auspicano interventi di solidarietà verso i popoli in lotta contro la fame ed il sottosviluppo o impegnati nell'opera di ricostruzione del proprio paese da poco liberatosi dall'oppressione coloniale e da feroci dittature militari.

Bisogna purtroppo constatare come, nonostante i ripetuti solleciti da parte dei Comitati di solidarietà presenti in Valle, non sia stata finora presa nessuna concreta iniziatici in questo campo.

Ciò premesso, i sottoscritti Consiglieri regionali

INTERPELLANO

il Presidente della Giunta per sapere:

1) quando e come la Giunta interverrà per un contributo finanziario alla più volte discussa realizzazione di un centro culturale a San Carlos, capoluogo del distretto di Rion San Juan, in Nicaragua;

2) se sono state esaminate le proposte della cooperativa "Il Sentiero" per un intervento della regione nell'Alto Volta e quali sono gli orientamenti della Giunta in merito;

3) se si sono presi contatti con il "Comitato Nazionale di solidarietà con i popoli dell'Africa australe" per un contributo della Valle d'Aosta all'allestimento della seconda nave di aiuti ai rifugiati e profughi oppressi dall'apartheid del regime di Pretoria.

PRESIDENTE: Ha chiesto di illustrare l'interpellanza il Consigliere Mafrica; ne ha facoltà.

MAFRICA - (PCI): Come Consiglio approviamo spesso in modo unanime delle mozioni di solidarietà con popoli del Terzo Mando oppure con popoli in lotta contro la dittatura o altre forme di oppressione. C'è da dire che a queste mozioni, per quanto ci risulta, non segue poi un effettivo operare della Giunta, quindi noi con questa interpellanza la sollecitiamo sostanzialmente a darci una serie di risposte per impegni che sono stati presi in questo Consiglio: prima di tutto cosa si pensa di fare rispetto al centro da costruire a San Carlos, nel distretto di San Juan in Nicaragua; poi, se sono state esaminate le proposte della Cooperativa "Il Sentiero" per un intervento in Alto Volta, ed infine se si è dato corso a quel contributo per la nave di solidarietà ai rifugiati e profughi africani. Erano tre impegni che la Giunta si era assunta.

PRESIDENTE: Ha chiesto di parlare il Presidente della Giunta; ne ha facoltà.

ANDRIONE - (UV): Per quanto riguarda il primo punto devo dire che c'è stata una mozione poi un incontro con i capigruppo, ma da me personalmente si sono presentati solo gruppi di privati e, chiedo scusa per la durezza della frase, ho detto loro che non è mia intenzione affidare dei fondi a privati, anche se si tratta di persone molto per bene.

Ho chiesto che l'Ambasciata del Nicaragua ci indicasse come, dove e quando inviare gli aiuti, noi siamo disponibilissimi; però non affidiamo il denaro a singole persone per portarlo nel Nicaragua (il che costituirebbe, tra l'altro, esportazione di valuta).

Per quanto riguarda "Il Sentiero" credo ci sarà una riunione il 6 luglio. Comunque, anche per questa questione spiegherò meglio dopo e darò i punti principali in seguito, in quanto vorremmo seguire una linea di assoluta certezza.

Per quel che riguarda l'ultimo punto, ne abbiamo già parlato in Giunta ed abbiamo già preparato la delibera di Giunta; aspettiamo la risposta per il quantum.

Per quanto riguarda invece l'Africa Nera, il Consigliere Lanivi è stato da me incaricato di occuparsi della questione e a questo scopo è andato a Bruxelles, dove ha conferito a lungo con M. Maurice Follet, che è direttore della CEE per quanto riguarda gli aiuti ai paesi della Conferenza Patto di Lomé.

Adesso lascerò la parola al Consigliere Lanivi che illustrerà meglio di me il problema.

PRESIDENTE: Ha chiesto di parlare il Consigliere Lanivi, nella sua qualità di delegato a parlare a nome del Presidente della Giunta; ne ha facoltà.

LANIVI - (DP): Dietro incarico che la Giunta ed il suo Presidente mi hanno voluto assegnare, ho cercato di individuare delle linee che fossero coerenti con quanto espresso dal Consiglio regionale all'unanimità nella seduta del 31/3.

Approfondendo questo tipo di problema, mi sono reso conto che vi sono molti rischi: uno è quello di dare a questi interventi un significato riduttivo, cioè di seguire una linea prevalentemente caritativa e di ripetere, anche se aggiornato, un atteggiamento colonialista rispetto a questi paesi, con interventi che suonino come dono grazioso di chi ha rispetto a chi non ha.

In questa materia, che sta diventando tema centrale dibattuto sia nei paesi "sottosviluppati" che tra i paesi più abbienti del mondo che sono i paesi industriali dell'occidente, mi pare che la Regione può cogliere quest'occasione non per sprecare o per mal utilizzare i denari, ma per incanalarli lungo una via ritenuta oggi la più valida, che ha l'approvazione anche di quei paesi che dovrebbero essere i beneficiari di questi aiuti. Su queste premesse credo non sia il caso di dilungarci, comunque dovranno essere dibattute in modo approfondito da questo Consiglio.

Il Presidente ha risposto alla prima parte dell'interpellanza e quindi credo che siano da distinguere i due temi posti in evidenza e mescolati nell'interpellanza; perché sostegni di tipo politico ad iniziative che hanno prevalentemente un significato politico e non necessariamente coinvolgono il problema della fame, del sottosviluppo, sono da distinguersi da quella mozione approvata dal Consiglio regionale del 31/3, che aveva invece come tema specifico ed importante il problema della fame e dell'aiuto a quei paesi cosiddetti "sottosviluppati".

Vorrei sottolineare alcune caratteristiche entro le quali potremo definire questo tipo di intervento. Mi pare che secondo una tradizione positiva della nostra regione, l'aspetto che è stato sottolineato in questo Consiglio è quello della concretezza. Vorremmo cioè evitare i rischi che oggi anche molte amministrazioni pubbliche stanno seguendo, di approvare cioè anche ordini del giorno o mozioni, il che è positivo su un piano teorico, ma non ha la forza di tradursi in fatto concreto.

Mi pare che la regione abbia sempre dimostrato una certa concretezza nei confronti dei terremotati sia del Friuli che del sud e quindi su questo piano dovremo muoverci: concretezza ed utilità dell'intervento legati ad una sensibilizzazione della nostra gente sui problemi dello sviluppo, coinvolgimento delle popolazioni e dei paesi beneficiari, e poi garanzie e controlli sulla realizzazione di questi progetti - ed è la parte terminale del discorso fatto dal Presidente della Giunta.

Ecco perché ho ritenuto - e mi sembra valido - di collegarci con la politica che a livello europeo i paesi occidentali in stretto collegamento con i paesi in via di sviluppo hanno definito, seguendo anche una certa linea di azione che la C.C.E. sta portando avanti.

Le ipotesi sulle quali ci stiamo muovendo sono di questo tipo: in un primo momento, tanto per intenderci, l'utilizzazione degli eventuali fondi che la Giunta vorrà mettere a disposizione per questi interventi; l'attenzione è rivolta all'Africa ed in modo particolare ai Paesi africani francofoni. Questa scelta non è una scelta senza significato; assume un duplice significato per la nostra regione perché in questo caso l'attenzione per il francese acquisterebbe un certo significato e valore; la seconda è di tipo più utilitaristico, perché renderebbe possibile delle operazioni di formazione che in questo caso la comune conoscenza della lingua francese renderebbe non solo più facile, ma anche possibile. L'indicazione dei progetti - anche in questo caso mi pare b linee scelte dalla C.C.E. in accordo con i paesi in via di sviluppo siano positive - è la seguente:

- sostegno e miglioramento delle attività agricole, cioè sostegno al mondo rurale, perché contribuisce a risolvere il problema alimentare in loco;

- intervento a sostegno della formazione professionale e non operazioni di invio di paracadutamento, di operatori dell'occidente in questi paesi, ma "allenamento" di operatori professionali in loco;

- attuazione di strutture socio-sanitarie.

Questi sono i progetti che a livello C.C.E. sono visti con miglior favore. Mi pare fossero quei progetti rispetto ai quali qui in Consiglio regionale ci eravamo già indirizzati.

Per quanto riguarda i controlli è importante ciò di cui sono venuto a conoscenza a Bruxelles, cioè la C.C.E. ha già dei suoi delegati in questi paesi, che hanno la funzione di mantenere dei rapporti con le autorità e le popolazioni locali per le opere e gli interventi che l'occidente intende realizzare in questi paesi. In questo caso quindi, realizzando questo collegamento, avremo anche garanzia sulla validità, intendendo con ciò l'inserimento dei governi locali rispetto alle proposte di intervento che in quei paesi si intendono realizzare.

L'aggancio poi con l'autorità europea potrebbe portare due benefici alla nostra regione: il primo consisterebbe nell'avere dei vantaggi di tipo indiretto, cioè sostenere una certa immagine della nostra regione a livello europeo; il secondo - che ci è già stato garantito, ci porterebbe ad interventi di co-finanziamento, quindi di partecipazione anche finanziaria nella C.C.E. rispetto a progetti che la regione intenderà realizzare in quei paesi. Le ipotesi di movimento su queste linee della regione hanno avuto un giudizio molto positivo a Bruxelles e qualcosa di più di un giudizio positivo: lungo questa linea la C.C.E. sosterebbe queste modalità di intervento a mo' d'esempio anche per altre regioni ed enti locali che su questo problema volessero muoversi.

Per concludere, l'ordine del giorno approvato dal Consiglio regionale indicava in sei mesi i tempi entro i quali la Giunta doveva portare un provvedimento legislativo: possiamo assicurare che entro sei mesi questo provvedimento potrà arrivare al Consiglio con la indicazione delle finalità, modalità di intervento, progetti, tempi di attuazione, costi dei progetti che si intendono realizzare in questi paesi.

PRESIDENTE: Ha chiesto di parlare il Consigliere Mafrica; ne ha facoltà.

MAFRICA - (PCI): Devo registrare almeno un cambiamento di rotta rispetto alle intenzioni che erano state prospettate negli incontri con i diversi comitati di solidarietà con il Nicaragua o con il Comitato per la Pace.

In realtà, la scelta di procedere con fondi messi a disposizione da questi comitati derivava da difficoltà che erano state avanzate al procedere dell'erogazione di fondi direttamente all'estero da parte della regione. Se il Presidente della Giunta dice che queste forme sono più garantite e sono possibili, non credo ci siano dei problemi.

Rispetto alle cose dette, la prudenza non deve significare uno slittamento in tempi molto lunghi; si proceda pure attraverso l'ambasciata o gli strumenti già esistenti e presso la C.C.E., ma si vada ad un intervento della regione sia per ciò che riguarda una certa forma di solidarietà politica e per quel che riguarda l'iniziativa di tipo più di sostegno economico a popolazioni del Terzo Mondo, anche se in realtà credo che poi la stessa fame possa essere considerata un problema politico, perché dipende da come vengono ripartite le risorse e distribuito il lavoro nel mondo; non è una condizione naturale di alcuni popoli e paesi

Mi auguro che la Giunta prenda con il dovuto impegno queste iniziative e si riesca, nel giro di qualche mese, ad andare a risultati concreti.