Oggetto del Consiglio n. 2973 del 23 novembre 2023 - Resoconto
OGGETTO N. 2973/XVI - Interpellanza: "Progetti di educazione affettiva e alla sessualità rivolti agli studenti delle scuole secondarie di primo grado".
Bertin (Presidente) - Alla presenza di 29 Consiglieri, riprendiamo l'analisi dell'ordine del giorno. Per mozione d'ordine, consigliera Guichardaz, a lei la parola.
Guichardaz E. (PCP) - In riferimento alla risposta di ieri rispetto ad "Assalto alle Alpi", ho sentito direttamente l'autore Marco Albino Ferrari e ho appreso che quanto detto in quest'aula non era assolutamente vero, quindi ho fatto un accesso agli atti e aspetto di avere risposte.
Spero che sia la prima e l'ultima volta, anche se non è la prima, che ci vengano dette cose non vere in quest'aula.
Presidente - Ieri sera era assente il consigliere Manfrin, pertanto dobbiamo ritornare al punto n. 41 dell'ordine del giorno. Oggi il Consigliere Manfrin c'è, a lei la parola... Assessore Jean-Pierre Guichardaz per mozione d'ordine.
Guichardaz J. (FP-PD) - Rispondo: io ho letto la risposta che mi è stata fornita dal Forte di Bard, adesso lei dice che è falso, quindi ha fatto una dichiarazione immagino sulla base di ciò che le è stato detto direttamente dall'interessato; io spero che l'interessato le abbia detto qualcosa che sia realmente vero, perché il fatto poi di dover intervenire in aula accusando di falso chi comunque ha fornito una risposta, io credo che sia un atto che deve essere verificato attraverso gli accessi agli atti di cui fa largo uso, ma credo che la prudenza implichi che, prima di affermare pubblicamente che qualcuno ha dichiarato il falso, forse sia bene verificare. Poi l'accesso agli atti le fornirà, credo, tutte le informazioni dovute.
Presidente - In attesa delle verifiche, non andrei oltre, aspettiamo le verifiche. Non è che possiamo fare un'altra interpellanza, si aspettano le verifiche, come giustamente ha detto lei, ha sollevato il problema, aspettiamo le verifiche.
Quando arriverà la documentazione, ci sarà la verifica. Torniamo al punto n. 41. È già stato letto il titolo dell'interpellanza, consigliere Manfrin a lei la parola.
Manfrin (LEGA VDA) - Grazie alla cortesia di quest'Aula rispetto alla trattazione di questo punto all'ordine del giorno, che fa pari anche con la cortesia che molti colleghi, me compreso, hanno adottato nel concedere a chi voleva andare alla manifestazione ieri di potersi allontanare trattando le iniziative che c'erano da trattare.
Io, ringraziando, passerei all'illustrazione dell'iniziativa che verte su una mail - che purtroppo hanno ricevuto alcune istituzioni scolastiche valdostane - che vado a leggervi: "Progetto scuole secondarie di primo grado".
Questa mail è stata inviata dalla nota Associazione politica Arcigay che, rivolgendosi all'attenzione delle scuole secondarie di primo grado della Regione Valle d'Aosta, scrive: "L'Associazione Lgbtq+" - e chi più ne ha, più ne metta - "Arcigay Valle d'Aosta Queer VdA" - io consiglierei di mettere qualche altra parola a seguire nella sigla - "Propone il progetto di educazione affettiva e alla sessualità", quindi educazione affettiva ma non basta, anche alla sessualità.
In questa breve mail che cosa ci anticipa? Ci anticipa una cosa particolarmente preoccupante: questo progetto come verrà realizzato? Con personale altamente qualificato, ovvero i formatori saranno i volontari dell'associazione affiancati da personale sanitario non meglio qualificato, e poi si allega la scheda del progetto.
Io non nego la possibilità che ci possano essere dei mitomani che mandino delle comunicazioni alle scuole, è nel loro pieno diritto: qualcuno può scrivere per chiedere di bandire una lettera dall'alfabeto italiano e qualcun altro può proporre dei progetti di educazione affettiva e alla sessualità, quello che però ci ha lasciato particolarmente sgomenti è proprio il fatto che addirittura delle associazioni si arroghino il diritto di poter entrare all'interno delle scuole, di poter trattare degli argomenti e dei temi che hanno una delicatezza assoluta e particolare, ne abbiamo parlato anche ieri; su temi così delicati è necessaria e fondamentale la presenza della famiglia, e ogni famiglia ha una sua personale interpretazione rispetto all'educazione che vuole dare su determinati argomenti.
Non a caso c'è un'ampia delega che lo Stato fornisce su questi temi alle famiglie e quello che risulta più curioso è che si dica: "Il personale che formerà, i formatori", perché ti formano a queste materie, ti formano all'educazione affettiva, ti formano al sesso, questi educatori sono quelli che però, come finalità politiche, hanno ben chiara la propalazione del matrimonio egualitario, la propalazione di tutta una serie di azioni che mirano a qualificare certe azioni come la normalità o, addirittura, a promuovere certi stili di vita che possono sicuramente non incontrare il favore delle famiglie, magari non di tutte, di alcune sicuramente no.
Proprio queste famiglie ci hanno scritto preoccupate, e non soltanto le famiglie, perché siamo in possesso della mail, significa che anche il personale scolastico non è rimasto particolarmente colpito in maniera positiva da questa mail, a fronte del rischio, che riteniamo assolutamente concreto, che qualche associazione in maniera proditoria voglia infiltrarsi all'interno delle scuole con proprio personale che non ha alcuna qualifica, tant'è vero che viene scritto nella mail che i volontari sono affiancati da personale sanitario. Chi l'ha scelto? Chi lo qualifica? Con quale qualifica? Con quali capacità? Con quali competenze e perché mettere del personale sanitario affiancato da persone che obiettivamente fanno politica e vogliono entrare nella scuola semplicemente per fare e portare avanti politica?
Con quest'interpellanza, chiediamo al Governo regionale - immagino che risponderà l'assessore Guichardaz - di conoscere se sia intenzione da parte dell'Amministrazione porre in essere ogni azione utile per impedire che un tema così delicato venga lasciato alla discrezione di associazioni politicizzate e di personale non formato, senza alcun coinvolgimento delle famiglie.
Presidente - Risponde l'assessore Jean-Pierre Guichardaz, ne ha facoltà.
Guichardaz J. (FP-PD) - Alla sua domanda, "Se sia intenzione, da parte dell'Amministrazione, porre in essere ogni azione utile per impedire che un tema così delicato venga lasciato alla discrezione di associazioni politicizzate di personale non formato senza alcun coinvolgimento delle famiglie": intanto mi lasci precisare che a oggi le attività di educazione alla sessualità nelle classi della scuola secondaria di primo grado non sono svolte da docenti formati, così come invece lei ha affermato, perché mi dicono che non è mai stata attivata una formazione ad hoc di questo tipo, quindi non è compito dei docenti formare all'educazione alla sessualità e all'affettività.
L'educazione alla sessualità viene invece fornita - riferisco ciò che mi ha trasmesso l'Assessorato del collega Marzi, quindi la risposta è una risposta in doppio - da esperte di ostetricia e da psicologhe dell'Azienda USL, in particolare nel terzo anno di scuola secondaria di primo grado, in corrispondenza con le spiegazioni da parte del docente di scienze dell'apparato riproduttivo.
L'educazione alla sessualità verte sulla presentazione dei metodi anticoncezionali, sulle malattie sessualmente trasmissibili, sull'educazione all'affettività e sulle risposte alle domande degli studenti, quindi spero con questo di aver detto rispetto alla questione sia degli insegnanti e sia di chi è deputato a effettuare questo tipo di interventi.
Il consultorio adolescenti "Pangolo", fino allo scorso anno scolastico, ha sempre svolto interventi di educazione all'affettività e sessualità in svariate scuole secondarie di primo grado che ne hanno fatto richiesta anche durante gli anni del Covid, tra l'altro mi riferisco - per fare un esempio - alla Lexert, all'Einaudi e a Variney.
Per quest'anno la struttura semplice dipartimentale psicologia dell'Azienda USL ha valutato più opportuno tornare ad occuparsi esclusivamente delle scuole secondarie di secondo grado, non parlo del Pangolo ma della struttura Psicologia, che peraltro corrispondono maggiormente al suo target di utenza.
Un gruppo di ostetriche dovrebbe riprendere, proprio nel corso di quest'anno scolastico, ad occuparsi dei progetti nelle scuole medie, pertanto alle istituzioni scolastiche che hanno richiesto l'intervento del Pangolo, anche a Saint-Vincent, è stata data l'indicazione di contattare la coordinatrice dell'area territoriale di riferimento.
Ricordo a ogni buon conto che, oltre alle attività inserite nel catalogo dell'offerta formativa da parte della Sovrintendenza agli studi, enti e associazioni possono liberamente trasmettere progetti alle scuole le quali, nell'ambito della loro autonomia organizzativa, decidono se adottarli a seguito di opportuna delibera degli organi collegiali e le ricordo che il Consiglio d'istituto è formato per metà da rappresentanti delle famiglie e per l'altra metà da rappresentanti delle istituzioni, quindi sono loro che decidono, eventualmente, se accogliere le proposte di cui lei ha dato oggi nota.
Preciso però che per l'anno scolastico 2023-2024 non sono stati inseriti percorsi di affettività e sessualità nel catalogo regionale da parte della USL - sfogliandolo non ho trovato neppure proposte da parte di associazioni, quali ad esempio Arcigay - o proposte da parte di altri soggetti, a causa di carenze in questo caso - da quello che mi hanno riferito per quanto riguarda la USL, di personale sanitario, psicologi ed ostetriche, disponibili al momento ad operare in modo sistematico nelle scuole.
È il motivo per cui non esiste nel catalogo che si trova su "Webécole" nessun tipo di offerta esterna, rispetto alle iniziative istituzionali, finalizzata a qualsivoglia tipo di educazione alla sessualità.
Presidente - Replica il consigliere Manfrin.
Manfrin (LEGA VDA) - Ovviamente colgo positivamente la conclusione della sua risposta, ovvero il fatto che nessuno di questi progetti e di queste proposte si svilupperà tra il 2023-2024, da quello che dice non c'è il personale sanitario per svolgerlo, quindi da questo punto di vista vogliamo cogliere lo spunto positivo.
Rispetto alla risposta relativa ai docenti formati - se lei va a leggere il testo che abbiamo depositato, non parliamo di Valle d'Aosta, ma parliamo in generale del nostro Paese - l'inquadramento, ovvero le attività di educazione sessuale, viene svolto dagli insegnanti che hanno seguito un percorso formativo.
Quello che accade nel nostro Paese è che gli insegnanti che trasmettono queste conoscenze hanno svolto a monte una formazione, e l'ha detto anche lei quando ha parlato della trafila dove c'è un'esperta di ostetricia, uno psicologo della USL e un docente di scienze che li affianca, quindi significa che c'è una formazione alla base.
Di questo non possiamo che essere assolutamente felici, anche perché è evidente che, quando parliamo di scuole secondarie di primo grado, parliamo di ragazzi con un'età che varia tra gli 11 e i 14 anni, quindi parliamo sicuramente di ragazzi che hanno un'età nella quale essere influenzati è sicuramente possibile e l'ultima cosa che vogliamo è che qualcuno provi a utilizzare la scuola e progetti a vario titolo presentati per catechizzare i ragazzi su dei temi, orientando il loro pensiero invece che permettere di formarsi in maniera autonoma.
Se dovessi riassumere tutto questo con una dichiarazione rispetto alle sue osservazioni, direi che sono assolutamente soddisfatto della risposta nel sapere che non vi siano progetti all'orizzonte, e di questo la ringrazio, ma continueremo a vigilare perché mi pare che la pressione che alcune associazioni fanno sia diventata particolarmente importante e l'unica cosa che mi sento di dire - soprattutto a queste associazioni che utilizzano questi "Cavalli di troia" per entrare e provare a "Piegare" le menti dei ragazzi all'interno delle scuole - è: "Giù le mani dai nostri ragazzi".